A seguito del distruttivo terremoto di Avezzano del 1915, fu classificato sismico un solo comune ricadente nell attuale provincia di Fermo.

Documenti analoghi
VERIFICHE TECNICHE DI EDIFICI IN ZONA SISMICA

Miglioramento sismico e patrimonio edile quando e come intervenire oggi

GLI INTERVENTI PER L ADEGUAMENTO ANTISIMICO DELLE STRUTTURE OSPEDALIERE

PROGETTO VASP VERIFICA DI ADEGUATEZZA SISMICA PRELIMINARE

Gli eventi sismici in Italia e la macrozonazione sismica

2.5 Rischio sismico. Figura 1 Classificazione sismica dei comuni della Toscana. Fonte: Regione Toscana

Riclassificazione sismica del territorio della Regione Lazio (DGR Lazio 766/03)

Lezione TECNICA DELLE COSTRUZIONI. Prof. Pier Paolo Rossi Università degli Studi di Catania

CATANIA, 21 marzo Sicurezza sismica di edifici esistenti: analisi, diagnosi e terapie. Luigi Bosco

Il Fondo Nazionale per la prevenzione del rischio sismico e la microzonazione sismica

16/5/2013 / PESCARA. Siamo tutti in zona sismica? Vulnerabilità e rischio sismico. Ing. Maurizio Vicaretti

Via della Faggiola, 32 Pisa


LE CRITICITÀ NEGLI EDIFICI IN CASO DI SISMA

IL PERICOLO VIENE DALL ALTO:

Urbanizzazione della dorsale appenninica e rischio sismico Sintesi del Report WWF realizzato con l Università dell Aquila

Monitorare il livello di sismicità nelle aree a maggior rischio sismico

LA MICROZONAZIONE SISMICA: ESPERIENZE E DIRETTIVE

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO DI ALLUVIONI (Direttiva 2007/60/CE Decreto Legislativo n. 49/2010) Aree a pericolosità sismica

SAIE BUILD ACADEMY SICUREZZA DEL PATRIMONIO EDILIZIO DAL RISCHIO SISMICO DEGLI ABITATI ALLE VALUTAZIONI DELLA SICUREZZA DEGLI EDIFICI

Pericolosità e rischio sismico. Come proteggersi dai terremoti

INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE DETERMINAZIONE. Estensore ORAZI ALBERTO. Responsabile del procedimento DI LORETO EUGENIO

Seminario - Approfondimenti geologici per la valutazione degli effetti sismici locali nel territorio dell Oltrepò mantovano

3.2 - REGIONE BASILICATA

Università Politecnica delle Marche Dipartimento di Ingegneria Civile Edile ed Architettura

Lezione. Progetto di Strutture

OPCM.3274/2003 APPLICABILITÀ ED OBBLIGHI CONNESSI

IL PRG DELLA SISMICITA : Un percorso per la sicurezza

RISCHIO SISMICO LEGGI NAZIONALI

Strategie di mitigazione del rischio sismico. CLE: Condizione Limite per l Emergenza - OPCM 4007/2012 Firenze 27 febbraio 2013

IO NON TREMO: liberi di conoscere e di convivere con il terremoto. Nascita e sviluppo delle normative antisismiche in Italia e nel mondo

UNIVERSITA DI PISA SCUOLA DI INGEGNERIA COMPORTAMENTO SISMICO DI UN COMPLESSO DI EDIFICI RESIDENZIALI POPOLARI A LIVORNO

attività DI PreVeNZIoNe SISMICa NeLLa regione LaZIo a. Colombi Regione Lazio, Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 28 ) Delibera N.751 del DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI

VISTI: la legge n.64 del concernente i provvedimenti per le costruzioni, con particolari prescrizioni per le zone sismiche;

COMUNE DI VIMERCATE (MB) File:..\R2936_VIMERCATE_PGT\R

EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA SISMICA

CLASSIFICAZIONE SISMICA IN PIEMONTE: EVOLUZIONE NORMATIVA

DOCENTE: Ing. Massimo Morelli

PIANO DI PREVENZIONE DEL PRESIDENTE CNI, COORDINATORE RPT ASSEMBLEA STRAORDINARIA IPE, RIETI 10 SETTEMBRE 2016

Relazione Evento Sismico Provincia di Palermo del 13 Aprile 2012 delle ore 08:21 Italiane

Quadro sinotico delle normative antisismiche regionali

Il 44% del territorio e il 36% delle persone sono esposte al rischio sismico

Pericolosità sismica: l Abruzzo seconda regione italiana per superficie e terza per popolazione ed edifici residenziali in zona sismica 1

Microzonazione sismica nella Regione Marche: finalità, criteri ed applicazioni alla Legge Urbanistica regionale

Nuovo Sisma bonus: a partire dal 1 gennaio e fino al 31 dicembre 2021, le famiglie e le imprese, che effettuano interventi di riduzione di rischio sis

- I lavori di adeguamento sismico devono essere effettuati tra il 1 gennaio 2017 ed il 31 dicembre 2021;

La (mancata) valutazione del rischio sismico. Prevenzione e gestione dell emergenza in un Paese vulnerabile

AICAP Il software e la progettazione strutturale: opportunità e limitazioni. Prof. Gaetano Manfredi Padova maggio 2011

dei terremoti storici dall anno 1000 (CPTI11,

Il nuovo bando per la sicurezza sismica e ladetrazione Sisma Bonus. Arch. Giuseppe Tarsitano

Strategie di mitigazione del rischio sismico: trent anni di studi, scelte ed applicazioni

Federico DELLA PUPPA. Non chiamiamola emergenza

GOVERNO DEL TERRITORIO, MOBILITA E INFRASTRUTTURE

RETROSI 24/08/2016 ore 3:36. RI-COSTRUIRE IN MODO ANTISISMICO Ing. Marco Zaroli

Zone sismiche e pericolosità in Italia

Alcune considerazioni preliminari di ingegneria sismica sul terremoto di Rieti

Bollettino n 13 del 15 NOVEMBRE 2012 Interclub con RC Bassano Castelli Al Camin Relatore Prof. Ing. Claudio Modena

La Storia delle Norme Tecniche e della Classificazione Sismica ed il Piano delle Verifiche

DETERMINAZIONE. Estensore NOTARMUZI MARIA CARMELA. Responsabile del procedimento NOTARMUZI MARIA CARMELA. Responsabile dell' Area P.

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE

RISCHIO SISMICO e centri storici

Anni:

PROTOCOLLO D INTESA. per la

ORDINE INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI CREMONA

Vulnerabilità sismica in accordo alle recenti normative italiane

L Italia sismica Dati socio-demografici e strutturali dei comuni del centro Italia

Pericolosità sismica dell area del Pollino

PROGETTO DI RICERCA CENSIMENTO E VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITÀ SISMICA DEL PATRIMONIO EDILIZIO PRIVATO DELLA REGIONE BASILICATA. Regione Basilicata

AGGIORNAMENTO DELLA CLASSIFICAZIONE SISMICA DELLA REGIONE TOSCANA IN ATTUAZIONE DELL'O.P.C.M. 3519/2006 ED AI SENSI DEL D.M.

EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA E DELLA CLASSIFICAZIONE SISMICA: LA STORIA DI ITALIA DAL 1900 A OGGI ATTRAVERSO I TERREMOTI

Il terremoto di Anzio del 22 agosto 2005 alle ore Internal technical Report

PIANO COMUNALE DI EMERGENZA DI PROTEZIONE CIVILE PRIMA STESURA SCENARIO SISMICO

DETERMINAZIONE. Estensore COLOMBI ANTONIO. Responsabile del procedimento ANTONIO COLOMBI. Responsabile dell' Area D. NOVELLO

Mitigazione del Rischio Sismico nelle costruzioni esistenti

Padova 5 GIUGNO 2013 LE RECENTI INIZIATIVE REGIONALI PER LA RIDUZIONE DAL RISCHIO SISMICO. Ing. Mariano CARRARO Regione Veneto

Dipartimento della Protezione Civile

SERM A ction Corso di perfezionamento in VALUTAZIONE DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE AI FINI ANTISISMICI

MARZIO XAUSA. Consigliere del raggruppamento di Bassano del Grappa

BONUS CASA - Ecobonus & Sismabonus Teramo, 8 giugno 2018

La Nuova Zonazione Sismica in Lombardia

REL_NES NESSO DI CAUSALITA' TRA EVENTO SISMICO E DANNO SUBITO

Un nuovo approccio al rischio sismico

La prevenzione del rischio sismico in Italia. M. Dolce, PCM Dipartimento della Protezione Civile

La Presidente MARINI. (su proposta dell assessore Vinti)

Andrea Barocci sezione

EVENTI SISMICI 20 e 29 MAGGIO 2012 UNINDUSTRIA REGGIO EMILIA 28/03/2013 ORDINANZA 35/ TERREMOTO EMILIA

Strutture: sistemi di indagine e metodi di consolidamento L evoluzione delle normative sismiche. Ing. Massimo Morelli

TERREMOTO NEL CENTRO ITALIA: ATTIVITÀ ENEA

Dr. Geol. Matteo Collareda. Dr. Geol. Matteo Collareda Comune di Santa Lucia di Piave 14 maggio 2014

LA NUOVA CLASSIFICAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI VITERBO

CAPITOLO 1 Analisi della sismicità

Programma nazionale di microzonazione sismica (MS) e analisi della CLE: stato di attuazione

2, 1, 52 20/02/2013. ENTI BENEFICIARI

22/02/2018 ING. SANDRO STEFANO. Ordine degli Ingegneri della Provincia di Treviso. Commissione Strutture e Sismica

Centonove.it. Prevenzione sismica, l'anaao Assomed Sicilia chiede un'ispezione negli ospedali dell'isola

Attività svolte dalla Regione Toscana. REPORT N. 4 del ore 12:00 a cura del Settore Sismica regionale Prevenzione sismica

RICHIAMI ALLA NORMATIVA

Transcript:

STORIA SISMICA

i recenti eventi sismici verificatisi in Emilia nel mese di Maggio 2012, hanno riportato di nuovo alla luce i problemi legati alla vulnerabilità sismica dell edificato esistente, dopo appena tre anni dall ultimo evento sismico distruttivo che ha interessato l Abruzzo nel 2009 e che aveva in maniera drammatica evidenziato come, in assenza di un adeguata politica di prevenzione, i danni possano risultare molto diffusi, spesso irrecuperabili, e quando risolvibili solo a fronte di un costo sociale ed economico davvero insostenibile. L opcm 3274 dispone tra l altro dall anno 2003 l obbligo della valutazione della vulnerabilità sismica di edifici rilevanti ai fini del collasso o strategici costruiti prima del 1984 o, pur se costruiti dopo tale data, che abbiano subito una riclassificazione sismica in aumento; di fatto, pur se tale indicazione è cogente solo per certe tipologie di edifici, di fatto, pur se tale indicazione è cogente solo per certe tipologie di edifici, certamente essa mette in rilievo una indicazione di principio che è quella che il normatore giudica particolarmente vulnerabili le strutture costruite con norme antecedenti la data sopra menzionata.

Diventa dunque interessante per le singole Regioni italiane conoscere la storia della classificazione sismica del proprio territorio, per poter poi pianificare al meglio le eventuali attività di prevenzione; con particolare riferimento alla Regione Marche si citeranno i dati di sintesi di uno studio condotto dall ing. Goretti del Dipartimento della Protezione Civile nazionale, dedicato alla storia della classificazione sismica del territorio nazionale. Benchè già nel passato fossero avvenuti terremoti di notevole importanza, la storia della classificazione sismica del territorio nazionale iniziò nel 1909 a seguito del devastante terremoto di Messina.!" A seguito del distruttivo terremoto di Avezzano del 1915, fu classificato sismico un solo comune ricadente nell attuale provincia di Fermo. Tale classificazione rimase in vigore fino al 1924, data in cui, a seguito del terremoto avvenuto in Garfagnana nel 1920, diversi comuni della sola provincia di Pesaro furono classificati sismici. Il Comune del fermano prima citato fu invece declassificato a zona non sismica!

!"# Il primo vero evento sismico che coinvolse direttamente le Marche fu il terremoto di Senigallia del 1930; a seguito di tale evento furono classificati sismici diversi comuni anche della provincia di Ancona, tutti collocati però in prossimità della fascia costiera, proprio dove era avvenuto il sisma.!"$%

!"$& Dopo appena due anni la classificazione cambiò di nuovo, non tanto nell elenco dei comuni classificati o non classificati, quanto piuttosto sull assegnazione della categoria sismica; i comuni classificati in zona di prima categoria furono spostati in seconda. Tale declassificazione ha comportato in termini pratici una riduzione delle forze sismiche orizzontali con cui si dovevano progettare le strutture, facendola scendere a circa un 7% della massa dell edificio, contro il 10%della precedente catalogazione. La successiva classificazione del territorio marchigiano avvenne nel 1962 a seguito del terremoto dell Irpinia (1962); nonostante nel 1943 la Marche furono interessate dal forte terremoto di Offida (AP) la legge che sancì la nuova classificazione comportò il declassamento di molti comuni del pesarese.!"

Le ragioni di tali declassificazione furono semplici quanto inopportune poiché una norma statale consentì tali operazioni nei comuni a forte sviluppo economico turistico! Le conseguenze non furono banali perché tale azzeramento della protezione sismica degli edifici costruiti nelle zone declassificate, coincisero con il boom dello sviluppo del cemento armato che proprio in quegli anni conosceva una forte espansione. Furono però classificati alcuni comuni della provincia di Ascoli ed in misura minore di Macerata, dove si risentì degli effetti provocati dal terremoto di Offida, di cui comunque non si era persa memoria. La storia della classificazione sismica del territorio nazionale ed in particolare di quello marchigiano, subì una forte inversione di tendenza a seguito del distruttivo terremoto che coinvolse il Friuli nel 1976 e di nuovo l Irpinia nel 1980. Mentre fino al 1980 infatti la classificazione andava dietro gli eventi sismici e non si adottavano misure preventive, da questo momento in poi iniziò il primo studio per la realizzazione di mappe di scuotibilità - PROGETTO FINALIZZATO GEODINAMICA (PFG).

Questi studi portarono alla classificazione del 1983 (ecco perché l opcm 3274 prende questa data come riferimento per l obbligatorietà dell esecuzione delle verifiche di vulnerabilità), che vide classificata sismica praticamente tutta la Regione Marche ad eccezione di alcuni comuni nella costa della provincia di Ascoli.!"'$

Nel frattempo le conoscenze nel settore della pericolosità sismica aumentarono, così come certamente migliorò la norma sismica di progettazione (DM 1996); la Commissione Grandi Rischi incarica il gruppo di lavoro (SSN GNDT INGV) per la redazione di una proposta di riclassificazione del territorio italiano propose nel 1998 una nuova classificazione sismica (la più vicina alle attuali mappe), ma questa non fu accolta e non divenne legge. ()*! "' Le Marche furono coinvolte direttamente dal forte terremoto umbro-marchigiano del 1997; tale evento suscitò ovviamente ulteriori dubbi sulla correttezza e significatività dell allora vigente mappa di pericolosità (1983), ma solo dopo l anno 2003 (terremoto di San Giuliano di Puglia) si mise fine alle incertezze ed ai tentennamenti sull adozione di una nuova classificazione sismica del territorio nazionale e si costrinse la varie regione a riclassificare i propri comuni.

Con delibera 1046 del 2003 la Regione adottò quella che è attualmente la divisione in zone sismiche del territorio marchigiano.!"$+ *,

Gli studi sulla pericolosità sismica del territorio nazionale dal 2003 non sono mai cessati ed attualmente continuano portando al perfezionamento sempre più significativo dei dati di classificazione: occorre comunque rilevare che negli ultimi anni le mappe di pericolosità che vengono fornite sono caratterizzate dall indicazione dei valori massimi delle accelerazioni di base attese su suolo rigido per ogni località, mentre la precedente classificazione associava questo valore di progetto con la zona sismica. La divisione in zona sismica 1, 2, 3 e 4 è dunque diventata ad esclusivo uso amministrativo, da utilizzarsi ade esempio per le attività di pianificazione urbanistica, mentre i valori delle a g forniti dalle mappe di pericolosità devono essere utilizzati per il progetto dell opera. Con ordinanza 3907/2011 sono stati resi disponibili i nuovi dati di pericolosità relativi alla Regione Marche, in termini di accelerazione attesa su suolo rigido, Comune per Comune. ("!$&"

, E interessante notare come la storia dell evoluzione della classificazione sismica della Regione Marche porti ad un risultato in parziale contraddizione con quanto le prime classificazioni, figlie esclusivamente degli effetti macrosismici dei vari terremoti che avvenivano in Italia, prevedevano. E emblematico notare che mentre fino agli anni 80 erano i comuni costieri quelli più a rischio, l approfondimento degli studi e l evoluzione delle tecniche di indagine (microzonazione) hanno spostato le zone a maggior potenziale sismogenetico nell entroterra, ai confini con l Umbria ed il Lazio, proprio laddove in termini di rischio il livello è maggiore anche a causa della vulnerabilità del costruito, progettato in totale assenza di norme sismiche.

I dati statistici a disposizione e risalenti al 2001, dimostrano tra l altro che più dell 80% de costruito nella regione Marche è stato progettato prima del 1980 e dunque in assenza di una norma sismica giudicata dal normatore sufficientemente valida.

A causa delle valutazioni di cui sopra, il panorama della situazione di rischio sismico della regione Marche appare significativo; sembra assolutamente opportuno attivare delle politiche di prevenzione del rischio che possano incentivare le attività di verifiche di vulnerabilità e possano portare all adozione di interventi progettuali indirizzati anche verso il miglioramento sismico o la riparazione e rafforzamento locale. Solo in questi termini si potranno ridurre in maniera significativa i danni ed i costi che deriveranno dai futuri eventi sismici che coinvolgeranno le Marche.