CAMPAGNA DI VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE 2012-2013 Informazioni sulla vaccinazione contro l'influenza stagionale Stampa settembre 2012 UOC Comunicazione - URP ASL 9
Premessa L influenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica a causa della ubiquità, contagiosità e variabilità antigenica dei virus influenzali, dell esistenza di serbatoi animali e delle possibili complicanze. I sintomi dell influenza sono simili a quelli di molte altre malattie. Pertanto il termine influenza viene spesso impropriamente attribuito ad affezioni delle prime vie aeree, di natura sia batterica, sia virale. Ciò conduce a due risultati contrastanti: da una parte viene minimizzato il ruolo dell influenza come causa di morbosità e mortalità, dall altra il trattamento e l ospedalizzazione di soggetti con malattie simili all influenza determinano ricoveri impropri, con conseguenze negative sui costi. Si stima che ogni anno vengano colpiti, in media, da sindromi simil influenzali circa 5 milioni di soggetti (8 negli anni di picco). Alla base dell epidemiologia dell influenza vi è la marcata tendenza di tutti i virus influenzali a variare, cioè ad acquisire cambiamenti nelle proteine di superficie che permettono loro di aggirare la barriera costituita dall immunità presente nella popolazione con esperienza pregressa di infezione; ciò spiega perchè l influenza possa ripetutamente colpire la popolazione e causare ricorrenti epidemie la cui unica prevenzione resta la profilassi vaccinale. Questo spiega, inoltre, perchè la vaccinazione va ripetuta annualmente. Sulla base dei dati di laboratorio relativi ai virus circolanti, annualmente l Organizzazione Mondiale della Sanità dà indicazioni
sulla composizione del vaccino da utilizzare, indicazioni richiamate annualmente da apposita circolare del Ministero della Salute con cui vengono formulate raccomandazioni per la prevenzione e il controllo dell'influenza stagionale. Anche per il 2012 il Ministero ha pubblicato indicazioni sull'influenza, che gni anno costringe a letto milioni di persone. Secondo i dati una percentuale variabile tra il 4 e il 12% della popolazione italiana è colpita, all inizio dell inverno, dal virus, che subendo continue, piccole variazioni non consente all immunità acquisita durante la stagione influenzale precedente di svolgere un effetto protettivo nei confronti dei virus circolanti negli anni successivi. Per questo è importante ogni anno vaccinarsi. L influenza infatti, pur avendo nella maggioranza dei casi un decorso benigno, può causare gravi complicanze soprattutto in soggetti fragili, come bambini, anziani o persone con patologie croniche. In questo opuscolo sono riportate le regole base per prevenire l influenza ed informazioni utili sulla vaccinazione, secondo quanto recentemente consigliato dal Ministero della Salute per la stagione invernale 2012-2013.
1. La prevenzione dell influenza: misure di igiene e protezione individuale La trasmissione interumana del virus dell influenza si può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche per per via indiretta attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Per questo, una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può giocare un ruolo importantissimo nel limitare la diffusione dell influenza. Le misure di protezione personali (non farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus dell influenza sono: Lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici) - Fortemente raccomandato Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti di tessuto o utilizzare una sola volta quelli usa e getta, lavarsi le mani) Raccomandato
Isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale (per non contribuire alla diffusione del contagio evitare di recarsi a lavoro quando la sintomatologia influenzale è confermata dal medico curante) Raccomandato Uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologie influenzali quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali) Raccomandato 2. La vaccinazione antinfluenzale La vaccinazione rappresenta il metodo più efficace e sicuro per prevenire l influenza e le sue complicanze. La composizione dei vaccini viene aggiornata di anno in anno, poiché, come sopra detto, il virus dell influenza muta di anno in anno. In presenza di una buona corrispondenza tra la composizione del vaccino e i virus influenzali circolanti l efficacia stimata in soggetti adulti sani varia tra
il 70 e il 90%, mentre nei bambini e ragazzi sino a 16 anni oscilla tra il 60-70%. Le finalità della vaccinazione sono duplici: 1) protezione individuale, con induzione di adeguata risposta immunitaria al virus. Ciò è particolarmente importante per soggetti per i quali le complicanze dell influenza sarebbero particolarmente gravi (ultrassessantacinquenni e soggetti affetti da particolari malattie); 2) prevenzione collettiva, con riduzione del numero di malati e trasmissione del virus da parte di soggetti infetti ad altri componenti della collettività. Il vaccino antinfluenzale è indicato per la protezione di tutti quei soggetti che non abbiano specifiche controindicazioni alla sua somministrazione. Pertanto è raccomandato a: 1. soggetti di età pari o superiore a 65 anni; 2. bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da: a) malattie croniche a carico dell apparato respiratorio (inclusa l asma, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva (BPCO) b) malattie dell apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite c) diabete mellito e altre malattie metaboliche d) malattie renali con insufficienza renale e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
f) tumori g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV h) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici j) patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari). 3) Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; 4) Donne che all inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Diversi studi hanno messo in evidenza il rischio di complicazioni in seguito all influenza, anche in assenza di condizioni predisponenti, per le donne al terzo trimestre di gravidanza o nelle prime fasi del puerperio. Nel corso del primo trimestre di gravidanza l effettuazione della vaccinazione antinfluenzale deve essere subordinata ad una accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio da parte del medico curante, dal momento che la letteratura scientifica riguardante gli effetti della vaccinazione eseguita in questa fase della gravidanza è scarsa e non esaustiva; 5) Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti. Tali soggetti risultano particolarmente fragili nei periodi di maggior circolazione dei virus influenzali. Essendo generalmente portatori di condizioni individuali o di specifiche patologie che predispongono alle complicanze e rendono severo il decorso della malattia è opportuno che i ricoverati in strutture di
lungodegenza eseguano la vaccinazione, anche perché la vita in comunità rende più facile il contagio interumano; 6) Medici e personale sanitario di assistenza; 7) Familiari e operatori a contatto con soggetti ad alto rischio. Tale categoria diventa un importante elemento per ridurre il rischio di trasmissione, soprattutto quando i soggetti ad alto rischio non possono esser vaccinati a causa dell esistenza di controindicazioni alla vaccinazione (v. paragrafo 4); 8) Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo, al fine di ridurre anche la morbilità e di conseguenza l assenza dal lavoro attribuibile all influenza i cui sintomi clinici si manifestano per 5-7 giorni, anche se tosse o malessere generale possono perdurare per più tempo. La vaccinazione antinfluenzale è quindi raccomandata a: a) Forze Armate b) Forze di Polizia inclusa la Polizia Municipale c) Vigili del Fuoco e Personale della Protezione Civile d) Addetti a Poste e Telecomunicazioni e) Volontari dei servizi Sanitari di Emergenza f) Personale di assistenza in case di riposo, asili nido, scuole dell infanzia dell obbligo. 9) Soggetti che per motivi di lavoro sono a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani. La vaccinazione è finalizzata a mantenere in salute questa categoria di soggetti, che, oltre a coloro che sono coinvolti nell allevamento, comprende operatori che svolgono importanti funzioni di vigilanza e controllo sulla salute animale. La vaccinazione è pertanto raccomandata a:
a) allevatori b) addetti all attività di allevamento c) addetti al trasporto di animali vivi d) macellatori e vaccinatori e) veterinari pubblici e libero-professionisti; 3. Quando vaccinarsi Il periodo indicato per la vaccinazione antinfluenzale 2012-2013, considerati gli studi sull andamento delle precedenti epidemie influenzali e le condizioni climatiche del nostro paese, è quello dalla metà di ottobre sino a dicembre. E' importante eseguire la vaccinazione in tale, specifico periodo: un anticipo della somministrazione nelle persone anziane che presentano risposte immunitarie meno valide potrebbe avere come conseguenza un declino del titolo anticorpale proprio in corrispondenza del picco epidemico stagionale. E' importante inoltre sapere che non vi sono controindicazioni alla vaccinazione di persone asintomatiche anche nel periodo epidemico, benché una vaccinazione troppo tardiva potrebbe non conferire una reazione immunitaria sufficiente a prevenire la malattia. 4. Controindicazioni e precauzioni Il vaccino antifluenzale non deve essere somministrato a: 1) lattanti al di sotto dei 6 mesi: 2) soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico ad una precedente vaccinazione od ad uno dei suoi componenti;
3) una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre, costituisce una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va rinviata a guarigione avvenuta; 4) la comparsa di Sindrome di Guillaim Barrè nelle 6 settimane successive alla vaccinazione antinfluenzale effettuata in anni precedenti o manifestatasi senza alcun rapporto con la vaccinazione costituisce motivo di precauzione riguardo alla somministrazione di ulteriori dosi. Il vaccino antinfluenzale non interferisce con la risposta immune ad altri vaccini inattivati o vivi attenuati. I soggetti che rientrano nelle categorie sopra indicate possono ricevere, se necessario, il vaccino antinfluenzale contemporaneamente ad altri vaccini, in sedi corporee e con siringhe diverse. Negli adulti ad alto rischio di complicazioni e negli anziani, la vaccinazione antinfluenzale è l occasione opportuna per somministrare contemporaneamente altri vaccini, quali l antipneumococcico, per prevenire le complicanze dell influenza o di altre infezioni virali dell apparato respiratorio, e l antitetanico, per prevenire i rischi di tale infezione. 5. Reazioni indesiderate Gli effetti collaterali comuni dopo somministrazione del vaccino antinfluenzale consistono in reazioni locali, quali dolore, eritema, gonfiore del sito di iniezione. Le reazioni sistemiche comuni includono malessere generale, febbre, mialgie con esordio da 6 a 12 ore dalla somministrazione del vaccino e durata di 1 o 2 giorni. Raramente sono state segnalate reazioni allergiche.