1 Espresso, 15 novembre 2007, n. 45/2007, p. 246.



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Interprete e traduzione nel diritto Premessa. Il mio campo di osservazione dipende dal centro gravitazionale nel quale mi muovo. Principalmente l inglese: non una lingua delle più complesse, confrontata con le difficoltà attraverso le quali si muovono traduttori dal giapponese dove la struttura sintaticca omette spesso il riferimento al soggetto e costuisce molte frasi impersonali (o di alcune delle altre lingue più lontane rappresentate recentemente alle V Giornate della Traduzione letteraria svolte a Urbino a fine settembre 2007). Alcuni dei problemi affrontati in quella sede, sulla traduzione letteraria piuttosto che scientifica, tendono a ripetersi anche nel nostro settore. Il discorso si svolgerà su un piano empirico, avendo già fruito dei chiarimenti teorici. Le difficoltà che osservo non sono radicalmente dissimili da quelle che incontra qualunque lettore e ancor più qualunque traduttore che svolga con attenzione il proprio compito (che Elena Loewenthal definisce su Tuttolibri, 22 settembre 2007: frustrante al punto che chi lo fa non lo cambierebbe per nulla al mondo ). Per parte propria Umberto Eco si chiede Ma che capirà il cinese?, per raccontare la sua perplessità davanti all iniziativa del suo editore cinese che ha deciso di pubblicare anche una collezione delle Bustine di Minerva apparse nel tempo su L espresso 1. I commenti di Eco sono radicati strettamente nella realtà italiana, e pieni di riferimenti locali ben difficili da illustrare ad un cinese: per es. la traduttrice chiede che cosa si intende per il Palazzo, cosa significhi il riferimento a piazzale Loreto, o l espressione Tre palle un soldo. Per non parlare delle citazioni dai film di Totò. Da rendere in cinese. Il lettore che si misura con il documento scritto straniero si trova spesso davanti al problema della mancanza nella propria lingua di una parola idonea ad esprimere ciò che viene detto nella lingua straniera: manca sovente la parola, ma ancor più il concetto. Naturalmente questo non capita solo per il diritto, ma facilmente in altri contesti: basta pensare ai modi di dire, alle frasi idiomatiche, ai proverbi, ai giochi di parole, alle battute umoristiche, ma anche i sentimenti. Certe sfumature, talune intuizioni, qualche stato d animo può esser espresso in una lingua perché le persone che la parlano hanno individuato quella particolare sensazione e le hanno dato un nome: lo spleen inglese, la nostalgia del fado portoghese, l invidia degli dei e le dichiarazioni apotropaiche, la Schadenfreude tedesca per quel sentimento poco lusinghiero di compiacimento per i guai altrui, lo humour ebraico, parole come chutzpah per indicare la sfacciataggine, la faccia tosta, entrate nella lingua inglese dall ebraico e dall yiddish, ecc. Non è detto che in un altro ambiente si sia dato un nome a cose così evanescenti come i sentimenti e perciò l interprete non troverà già confezionato un nome, che potrà perciò inventare o descrivere. Il discorso è così noto che non vale la pena di insistere: tutti abbiamo sentito il commento sui diversi nomi dati alla consistenza della neve in luoghi in cui è importante distinguerne la leggerezza o compattezza, o sui diversi termini coniati per indicare nella lingua walser (di certe valli laterali della Val d Aosta come quella di 1 Espresso, 15 novembre 2007, n. 45/2007, p. 246.

Gressoney) la posizione di alcuni campi e lo stato del foraggio che vi può essere mietuto 2, la mutazione della parola sassone per indicare golfo in parola indicata per identificare le svolte, i gomiti, delle valli alpine. Insomma si tratta di fatti noti, anche un po mitici. Tralascio la sottigliezza del legislatore che nasconde sotto nomi imprevisti realtà scomode: non invidio il traduttore finlandese che debba rendere in quella lingua l espressione studi di settore coniata in Italia per indicare una tassa. Il famoso procedimento raccomandato da Umberto Eco 3, la reversibilità, la prova del nove della traduzione, cioè il riconvertire nella lingua fonte il testo tradotto per verificare se mantenga la corrispondenza semantica, in questi casi potrebbe dare esiti esilaranti. Qual è la specificità del diritto di fronte a queste impasses? Un elemento differenziale è legato alla maggiore frequenza di termini prescrittivi piuttosto che descrittivi: se devi agire in conformità ad un precetto, è bene che tu sappia esattamente che cosa ci si attende da te. Il diritto ha una maggiore incidenza di enunciati prescrittivi, di solito le mere descrizioni o le dichiarazioni di scienza sono limitate: da ciò la particolare urgenza di chiarezza, di precisione. Il discorso giuridico tende ad essere essenziale 4 ; anche se ci sono premesse ( recitals ), introduzioni, antefatti, non si tratta di elementi decorativi, ma tendenzialmente di dati che possono avere ripercussioni sul significato del messaggio centrale. Nel cedere un immobile lo descrivo non per reclamizzarne la bellezza, per condividere le emozioni che ispira la sua visione, ma per indicare quali aspetti possono tradursi in vincoli, che cosa capiterà nell eventualità che qualche mancanza sia rilevata, fino a che punto mi impegno a fare qualcosa: ad esempio a pagare o a restituire del denaro ricevuto. Inoltre il diritto incapsula il discorso di chi parla in uno stampo, quello appunto giuridico, che sovrappone le proprie caselle a quelle iniziali, alterando talvolta il significato che l autore si proponeva: o perché interviene un intento di tutela di un interlocutore (il consumatore, l aderente al contratto preconfezionato), o perché si 2 I vichinghi dei monti, La Stampa, 22 settembre 2007 sulla riunione periodica dei walser a Macugnaga e lo stato della loro lingua in estinzione (ricorda la parola che indica un piccolo spiazzo erboso al di sopra di un precipizio, che può essere ancora mietuto ma solo legati a una fune: chruterra ). Il tema può essere illustrato con mille esempi: da ultimo Claudio Magris ha accennato all argomento nel titolo del suo articolo in cui presenta il nuovo libro di G. Luigi Beccaria ( Tra le pieghe delle parole, Einaudi, 2007): il commentatore ha intitolato Letteratura, la sfida perduta delle parole, con il sottotitolo L occhio coglie 999 sfumature di colore. Ma non esistono vocaboli per esprimerle (Corriere della sera 26 ottobre 2007, rubrica Cultura, p. 53). 3 Dire quasi la stessa cosa, Bompiani, 2003 4 Qui qualcuno potrebbe dissentire, c è chi pensa che talune opere di antica dottrina avrebbero potuto rimanere nella mente dell autore e non essere tradotte senza gravi perdite per la scienza o si può pensare che certi florilegi verbali non abbiano uno scopo riconoscibile, tanto più per il traduttore.

privilegia uno scopo ulteriore dell ordinamento (il favor dotis, favor testamenti, il principo di conservazione del contratto, ecc.), o perchè agisce qualche altro effetto distorsivo per cui al significato corrente si sovrimpone un significato giuridico. Quanto più il calco è lontano dall esperienza del parlante, tanto maggiore è lo sforzo al quale le parole sono sottoposte. Il calco di un diritto straniero è ovviamente ancora più remoto dalle previsioni della persona che parla. Lascio a parte la questione del legislatore che si mette a dare definizioni: altri autori hanno ampiamente commentato questi esperimenti del legislatore che spesso fallisce la prova 5. Esempi. Stando alla mia esperienza gli esempi di difficoltà nel travaso di contenuti dal common law al diritto italiano sono infiniti: alcuni raggiungono le aule giudiziarie, altri restano allo stadio extragiudiziale. Come curiosità si può ricordare, di recente, l episodio del testamento di Luciano Pavarotti che ha affiancato ad un testamento italiano un secondo atto di ultima volontà, il cosiddetto testamento americano, per quel che riguarda i beni posseduti negli Stati Uniti. La vicenda ha riscosso un certo clamore e ha raggiunto le pagine dei giornali, fra l altro quelle del Sole 24 Ore dove si commenta per esempio la dizione assegnata al testo: special and limited Last Will and Testament 6 espressione resa in modo sbrigativo come testamento limitato quando in diritto anglo-americano si intende piuttosto un codicillo ad un testamento che specifica e non contraddice il precedente documento. L aspetto interessante è anche che il notaio dichiara, nella versione pubblicata, che egli è conversant in English come d altronde lo è il testatore. Forse non basta esser genericamente conversant nella lingua interessata, occorre anche una documentazione approfondita sulle caratteristiche delle istituzioni straniere con cui ci si misura. Non in ogni occasione è però possibile avere a disposizione tutto il tempo e tutte le risorse per un procedimento di omologazione accurato tra ciò che si dice e ciò che si vuole esprimere nella lingua straniera. Per questo un affiatata collaborazione con corrispondenti stranieri può ridurre il rischio: se si sanno porre le domande giuste (lo 5 RUBINO, La compravendita, in Trattato dir. civ. comm., dir. Cicu-Messineo, Milano, 1971, 204bis, p. 633, rispetto all art. 1476 (obbligazioni del venditore) nega drasticamente che sia corretto parlare di obbligazione di garantire : la garanzia è solo una sanzione per inadempimento, una reazione apprestata dall ordinamento giuridico contro il perturbamento verificatosi nell equilibrio sinallagmatico del contratto, il legislatore (art. 1476, n. 3) sbaglia nella qualificazione e in quanto afferma che la garanzia è un obbligazione a sé stante, la norma non è vincolante, perché, limitatamente a questo punto, non ha contenuto precettivo, ma solo costruttivo, di mera qualifica formale. 6 Angelo Busani, Eliana Morandi Per l eredità Pavarotti traduzione ad ostacoli (21 settembre 2007): altro scoglio la parola bequest resa con prelegato mentre l espressione ha portata più generica di lascito.

specialista locale dà per scontati molti aspetti del proprio diritto di provenienza che lo straniero non conosce affatto). A questi fini si potrebbe rivelare utile una istituzione che svolga una funzione per qualche verso simile a quella attribuita al Max Planck Institut for foreign and international private law di Amburgo in materia di diritto straniero, come consulente accessibile ad esempio ai giudici che vogliano un parere indipendente. Tra l altro, avere un riferimento comune servirebbe a convogliare in un unica sede le constatazioni che in tanti si fanno: si potrebbe creare un lemmario di espressioni sospette da condividere con altri colleghi. Naturalmente è vero anche che non sempre, non in ogni occasione della vita, occorre una traduzione estremamente precisa; talvolta anche una traduzione approssimativa può trasmettere il senso di ciò di cui si parla; ai fini della notizia generale può esser sufficiente sapere che Pavarotti ha sottoscritto un secondo testo con cui cerca di provvedere ai suoi beni situati negli USA, ma un notaio probabilmente non può contare sul fatto che comunque si capisca all incirca ciò che il soggetto dichiarante ha voluto, non può confidare nel fatto che nessuno si impunterà sulle parole usate: i documenti giuridici sono di regola oggetto di letture adversary, polemiche, sono utilizzati come armi nelle contese, non si può sperare che nessuno contesti il significato delle parole adottate. Sovente le liti riguardano sfumature minime, segni di interpunzione, congiunzioni di cui si discute se siano congiuntive o disgiuntive. In fin dei conti è nell ambito del diritto che le parole sono usate come armi 7. A conferma della litigiosità scatenata da testamenti in lingua straniera è curioso il fatto che proprio uno dei leading cases inglesi sull uso delle traduzioni, e sul ruolo dei consulenti che riferiscono in un processo civile a proposito del diritto straniero, verta sull intepretazione di una costituzione di dote 8 e di un testamento: un Conte inglese (l Earl of Shrewsbury), padre di una duchessa Di Sora, data in moglie ad un discendente della famiglia Borghese, nel 1835 assegna ad una delle due figlie una somma in dote, da pagarsi in parte dopo sei mesi dal matrimonio, in parte alla morte della Contessa-madre, e in parte alla morte dello stesso Conte e destina, in italiano, alla Signora sposa una porzione, uguale agli altri eredi in concorso, nella di lui eredità libera, depurata dei debiti e legati, di cui potesse essere gravata al momento dell avvocazione (sic). Il dubbio interpretativo - che produce poi varie prese di posizione dei giudici, in seguito considerate come precedenti vincolanti - consiste nel capire se ad essere depurata dai debiti sia l eredità del padre (la quale risulterebbe esaurita da un lascito benefico intervenuto con il testamento) o la porzione della figlia. Il caso è ricordato più che altro per la discussione del corretto modo di procedere per le corti in questi casi. Nelle parole di Lord Cranworth: la Corte deve in primo luogo disporre di una traduzione; in secondo luogo fruire di una spiegazione delle espressioni tecniche (se ce ne sono: ad esempio l espressione legato ); in terzo 7 MILSOM, Historical Foundations of the Common Law, 2 nd ed., 1981 8 Di Sora v. Phillips, [1863] 10 H.L. Cas. 624; E.R., vol. 11, p. 1168 ss

luogo avvantaggiarsi della prova di qualunque diritto straniero sia applicabile ; in quarto luogo giovarsi della prova di qualunque particolare regola di «construction» (attribuzione di significato giuridico), se esiste, ad opera del diritto straniero. Con quest assistenza la Corte deve interpretare il contratto per conto proprio, in base ai comuni principi di construction. Insomma i punti che si ritengono assodati in forza di questa antica pronuncia della House of Lords sono: nello svolgere la sua funzione la corte deve ammettere la prova degli usi stranieri quanto all interpretazione (ad es. il favor dotis) e al significato tecnico di termini adoperati (ad es. «legato»); la deduzione degli effetti giuridici di uno scritto è questione di diritto che compete alla corte, anche se si tratta di un accordo straniero; la corte esercita il proprio potere discrezionale nel dedurre dagli elementi di prova forniti le conclusioni che ritiene corrette. All epoca, la classificazione dei problemi interpretativi come questioni di diritto piuttosto che di fatto interessava soprattutto ai fini della competenza della giuria: ad essa le corti cercavano di strappare le questioni che stimavano inadatte alla comprensione, all apprezzamento di persone illetterate, inesperte, imprevedibili. Classificando l interpretazione del contratto come questione di diritto, emarginavano i giurati ad una funzione accessoria. Venendo poi ad un esempio in materia propriamente contrattuale basta accennare al problema di comprensione reciproca che si è ben evidenziato nei negoziati per la stipulazione della convenzione UNCITRAL del 1980 (CISG): è apparso evidente, nella lunga gestazione del trattato, che i giuristi di tradizione romano-germanica e quelli di common law non si intendevano a proposito della consegna di beni che non raggiungessero lo standard normale che ci si può attendere da beni del tipo in questione, rispetto insomma ai difetti del bene venduto. Mentre i common lawyers erano convinti che ci si trovasse di fronte ad un caso di inadempimento, di breach of a contract duty, i continentali che si allacciavano alla tradizione romanistica delle garanzie ideata dai pretori edili per vizi ed evizione facevano fatica a staccarsi dall obiezione che in realtà qui si trattasse di una questione diversa: dell intervento di una sorta di assicurazione voluta dal legislatore che di fronte al difetto del bene impone al venditore di fare qualcosa di surrogatorio rispetto all adempimento, ritirare il bene e restituire il denaro; oppure accettare una riduzione del prezzo 9. Le antiche discussioni sul fatto che il venditore non possa rendere il bene 9 MENGONI (Profili di una revisione della teoria sulla garanzia per i vizi nella vendita, in Riv. dir. comm., 1953, I, 3 ss., a p. 16): l obbligazione di fare acquistare il diritto su una cosa esente da vizi è un fantasma inafferrabile, per questo A. l azione redibitoria, più che una impugnativa del contratto e una sanzione per inadempimento, è un surrogato dell azione di adempimento (p. 17). La garanzia dettata dal legislatore è intesa come effetto sostitutivo di un diritto all adempimento dipendente dalla condicio juris della violazione della lex contractus (il vincolo che le parti stipulano contiene la rappresentazione delle qualità del bene) (p. 15). Per GORLA, Compravendita, 1937, p. 88 ss. ( La struttura del negozio di garanzia è quella di una promessa di indennità, pel caso che esista o si verifichi la situazione di

diverso da quello che è, e che quindi non si possa parlare qui di inadempimento, ma piuttosto di una prestazione sostitutiva di quella iniziale non suscitavano alcuna eco nella mente degli interlocutori anglo-americani che erano estranei a queste elucubrazioni derivando la loro regola da una attenuazione del principio caveat emptor, elisione voluta dalle corti attraverso il meccanismo di implied terms, cioè di promesse implicite, sottintese che vengono imputate alla volontà delle parti, senza che esse le possano smentire 10. La stessa discussione è riemersa in seno alla Comunità Europa al momento di redigere la direttiva 99/44 e si è visto bene che anche gli scandinavi faticavano altrettanto a entrare nella logica degli europei di tradizione romanistica. Certi interventi nell ambito del nostro stesso gruppo di lavoro nell Acquis communautaire project hanno ribadito questa diversità di prospettive. Alla fine è prevalsa la versione vicina al common law e all adempimento di un obbligazione. Simmetricamente i common lawyers hanno faticato ad accettare il principio che per noi è familiare dell actio quanti minoris, ossia della riduzione del prezzo a fronte della conservazione da parte dell acquirente di un bene difettoso, inferiore alla media. Per i common lawyers era contraddittorio pensare che il compratore potesse al tempo stesso contestare la idoneità della cosa consegnata, invocare quindi un inadempimento del venditore, e pretendere di trattenere il bene, sia pure con una diminuzione del prezzo. Per le categorie inglesi, un inadempimento dà luogo al risarcimento del danno e implica la restituzione del bene difettoso. L idea che l attore voglia trattenere il bene è solo concepibile se si imputa il bene ad una sorta di detrazione dalla somma dei damages che ci si aspetta: come una specie di compensazione parziale (set off) 11. Le conseguenze di queste due diverse prospettive si vedevano nella difficoltà dei common lawyers all idea che si potesse invocare il rimedio della riduzione del prezzo anche quando il bene fosse già stato pagato, e nel modo di calcolare la differenza di valore. Per i common lawyers il valore da valutare era quello del bene al momento in cui avrebbe dovuto esser consegnato rispetto al valore obbiettivo che il bene aveva alla conclusione del contratto, per i civil lawyers il valore da prendere a parametro era quello fissato originariamente dalle parti nella stipulazione del contratto. fatto dannosa. Bene è stato assimilato questo negozio al contratto di assicurazione ). 10 RABEL, The Nature of Warranty of Quality, 24 Tul.L.R., 1950, 273 ( warranty is the promise to make good for a statement ). ID., The Hague Conference, cit., 1 Am.J.C.L., 1952, 66 ( I confess that, only progressively in the course of the last fifteen years, have I myself understood the historical process by which... warranty has developed ). 11 WATTERSON, Consumers Sales Directive 1999/44/EC, The Impact on English law, in Eur. Rev. Priv. L., 2001; HONNOLD, Uniform Law for International Sales, cit., 323 ss.

Tutto ciò per dire che le etichette applicate ai fatti secondo le proprie categorie hanno ripercussioni poi striscianti, incidono su certi addentellati delle regole che non sono sempre immediatamente visibili. Si spiega anche la scelta inglese di definire le garanzie nella vendita ai consumatori nella normativa di adeguamento alla direttiva come guarantees piuttosto che warranties : per mantenere distinte due diverse concezioni. Le insidie Quali sono le maggiori insidie tese all interprete di un testo giuridico scritto in lingua straniera? I pericoli maggiori sono come sempre quelli dissimulati. Mentre l interprete sarà messo in allarme da un termine del tutto insolito, da un espressione che nella lingua corrente non viene quasi mai utilizzato, magari dalla parola trespass o plaintiff, o addirittura champerty 12 le sue difese sono sguarnite quando un lemma comune assume una tinta particolare nel contesto giuridico. Nel primo caso il buon conoscitore della lingua sarà messo in allarme dall arcaicità del temine, dalla rarità della sua ricorrenza; ma la seconda parola, quella usuale rivestita di un significato tecnico secondario, potrà indurlo in errore. Gli esempi che posso trarre dalle più comuni sviste degli studenti (e non solo) riguardano il counsel (ex. it is common ground between counsel that the frase 13 ) evocato nella sentenza e regolarmente tradotto consigliere come se fosse un consulente della corte, o un amicus curiae, anziché l avvocato di una parte (errore dettato dal fatto che gli inglesi attribuiscono agli avvocati il ruolo di officer of the court, di collaboratori del giudice nella ricerca della corretta soluzione al caso); sentence, tradotta come sentenza, senza considerare che è un termine limitato all irrogazione di una sanzione penale e non comprende le decisioni civili (decisions, judgments); legislature tradotta come legislatura anziché come legislazione; condition tradotta come condizione anziché come clausola contrattuale, termination tradotta come se fosse l intervento terminale di Schwarzenegger in veste di Terminator, ecc. Nemmeno il traduttore di madre lingua inglese è sempre capace di rendere il senso di authority che può indicare l investitura ricevuta dall agent (l intermediario di un atto giuridico), il precedente giudiziale vincolante invocato a sostegno della propria tesi, il book of authority cioè il testo dottrinale antico che può esser vincolante se manca una decisione giudiziale successiva ecc. I falsi amici in tutto ciò sono naturalmente i più pericolosi ( procurement diventa procura, anziché appalto se riferito a offerte di contratti pubblici, i marchés public in francese). 12 Termine anglo-normanno (forse derivato da campi pars, parte del campo ) per indicare l accordo tradizionalmente vietato in common law - con cui un avvocato finanzia l azione giudiziaria del cliente con l intesa che ci si spartirà il risultato finale in caso di vittoria: ora noto come contingent fee ) 13 Winkworth v. Christie Manson and Woods Ltd., [1980] Ch 496.

A questo riguardo bisogna però aggiungere che anche la lingua straniera ci mette del suo, complica le cose: perché, si sa, le lingue mutano in continuazione. La tale espressione che era legata al tal significato, subisce uno slittamento, ora comprende anche il talaltro senso. La cosa è ben visibile nel caso inglese, per effetto dell adesione alla Comunità Europea. Da un lato, l inglese del Regno Unito è afflitto dalle anfibologie da cui sono colpite tutte le lingue degli Stati membri per cui Regolamento indica uno strumento normativo subordinato nel diritto interno, ma un testo europeo immediatamente vincolante senza bisogno di adeguamento interno, che prevale anzi sulla legislazione ordinaria. D altro lato, e in aggiunta, parole che in passato avevano una portata definita vedono annacquato il loro significato. Tra i tanti esempi ricordo quello citato da Simon Whittaker 14 riguardo al termine jurisprudence : parola in passato riservata alla teoria generale del diritto, alla scienza del diritto, contrapposta a caselaw per designare le pronunce dei giudici, oggi applicata anche al corpo delle sentenze della Corte di Giustizia della Comunità europea o a quelle della Corte Europea dei Diritti dell Uomo come sinonimo di case-law. Anche la parola undertaking (ad es. transfer of undertaking in relazione al diritto del lavoro e le garanzie dei dipendenti) ha assunto una connotazione particolare in inglese, rispetto al diritto comunitario 15. L effetto è ovviamente di divaricazione tra l inglese del Regno Unito e degli Stati Uniti, le discrepanze già esistenti tendono ad aumentare. Il judicial review che in Inghilterra ha sempre indicato il controllo sugli atti della pubblica amministrazione è stato ampliato per effetto della produzione di diritto amministrativo ad opera della CE; negli USA il judicial review indica in modo eminente il controllo di costituzionalità degli statutes ad opera delle corti. D altronde bisogna considerare l intervento nel Regno Unito dello Human Rights Act 1998 che ha in qualche misura inoculato un sembiante di supervisione giudiziaria della legittimità degli atti legislativi del British Parliament: il giudice che constati l incompatibilità di uno statute con la Convenzione europea dei diritti dell uomo può dichiararlo : quindi non ha il potere di paralizzare (come negli USA) lo statute, ma di compiere una verifica, un embrione di judicial review degli atti legislativi. Quindi possiamo dire: l espressione che si intende interpretare e tradurre dipende grandemente dal contesto in cui è usata; e dall epoca del suo impiego. Il discorso potrebbe proseguire in tutti quei settori in cui si è avuta una ricaduta, anche indiretta, del diritto europeo in Inghilterra: che si tratti del principio di proportionality che sta soppiantando quello di reasonableness (in materia di 14 Precedent in English Law: A View from the Citadel, in European Review of Private Law, 5/6-2006, p. 705 ss. 15 Cfr. ad es.: the European Commission published a study on the application of the acquired rights directive (ARD) to cross-border transfers of undertakings. L espressione non è delle più felici perché evoca alla mente la figura del direttore di una funeral home, in sostanza l undertaker del linguaggio corrente.

provvedimenti sull immigrazione o la disparità uomo-donna), della protezione delle legitimate expectations dei cittadini, e via di seguito secondo la scala dei prestiti assunti dal common law di concetti civilians soprattutto attraverso la casistica della Corte di Giustizia europea 16. Una complicazione è legata alla circostanza che non tutti gli ordinamenti assimilano dal diritto comunitario gli stessi concetti: esiste una vasta panoplia di argomentazioni, di accorgimenti, di distinzioni sia sostanziali che processuali dalla quale attingere. Il giudice dello Stato A è folgorato dall ispirazione dell avvocato generale nel caso X, ma nello Stato B il tale autore accoglie e diffonde la tesi del ricorrente Y: entrambi gli ordinamenti mettono in circolo nel proprio organismo un bacillo estraneo; non però in modo convergente. E, soprattutto, non è detto che l osservatore straniero si accorga immediatamente che la parola di cui aveva imparato (faticosamente) il primo significato tecnico, ha allargato nel frattempo la sua portata. Un elemento da tenere presente è che il linguaggio giuridico ha anche molte frammentazioni: il termine parole in inglese assume un ruolo come exclusionary rule rispetto alle regole di evidence (prova) in materia di contratti scritti e un diverso compito se parliamo di misure restrittive della libertà personale dei condannati penali; la parola collateral indica cose diverse in ambito contrattuale e in materia di garanzie del debito; security spazia dalle garanzie del debito ai titoli societari; conversion è uno dei torts to goods ma anche la facoltà del trustee di modificare la composizione iniziale del patrimonio che deve amministrare sostituendo denaro a beni specifici e viceversa, bail indica la cauzione per godere della libertà provvisoria, ma to bail significa in diritto civile consegnare un bene perché sia custodito, usato ecc. senza che il bailee diventi proprietario del bene. Perciò non basta essere interpreti documentati, bisogna anche essere sospettosi, cauti. Accorgimenti, raccomandazioni E possibile fornire qualche suggerimento al traduttore che debba affrontare il compito di rendere il senso originale del testo? E ovvio che la strada più semplice è quella di lasciare il termine tecnico nella forma propria, se non esiste un equivalente nella lingua verso cui si traduce. I canadesi del Québec 17 hanno accettato di rendere trust con fiducie attraverso un accurata opera di definizione di ciò che intendono significare con le due parole: non è sicuro però che l equivalenza valga fra inglese di Londra e francese di Parigi. Si tratta comunque di un primo indizio che può almeno orientare, indicare verso quale direzione indagare. 16 WHITTAKER, op. cit. e FERRERI, Diritto uniforme, Sintesi d'informazione, P. I, in Riv. dir. civ., 1992, II, p. 501 ss. 17 Québec Research Centre of Private and Comparative Law, Private Law Dictionary, ed. Yvon Blais, 2003

Si può allegare alla parola straniera una descrizione tratta dai vocabolari giuridici che si sono moltiplicati e che sono spesso consultabili on-line e fra di loro comparabili. Non bisogna a nessun costo - occultare il problema: non vale fingere che il problema non esista e sperare che non sorgano contrasti. Nel caso Corocraft v. Pan Am Airlines 18 la House of Lords ha dovuto discutere estesamente se in un elenco, una virgola sostituita dalla congiunzione o nella versione inglese della convenzione sul trasporto aereo, una sorta di chiosa del traduttore, dovesse essere letta come congiuntiva o disgiuntiva: un dettaglio minimo è riuscito a scatenare addirittura l intervento rarissimo dei Law Lords 19. Nei testi giuridici tutto è importante, nulla trascurabile. Resta da segnalare un ultimo scoglio, una ulteriore incognita per l interprete. A causa della diversa qualificazione dei fatti, della non corrispondenza delle categorie giuridiche tra civil law e common law può capitare di trovarsi di fronte a diverse classificazioni dei fatti: i cassetti in cui i giuristi cercheranno le regole portano etichette diverse. Ad esempio, il recupero del bene mobile perduto, rubato o 18 [1969] 1 Q.B. 616, l'opinion di Lord Denning è a p. 648 ss. La sentenza è apparsa anche in [1968] 3 W.L.R., p. 1273 ss. Si trattava di interpretare un articolo della Convenzione di Varsavia sul trasporto aereo internazionale, nella versione dell'atto inglese di adeguamento: in particolare l'articolo in questione (8, lett. i) comprendeva la congiunzione "and" tra alcuni dei requisiti da inserire nella polizza di carico. L'esatta compilazione di quest'ultimo documento faceva poi scattare la limitazione di responsabilità a vantaggio del trasportatore. (Nel caso in questione si trattava del trasporto di un involucro contenente topazi spediti dalla società attrice da New York con destinazione Londra, dove il carico era stato rubato presso l'aeroporto, da un dipendente della compagnia aerea convenuta in giudizio. Lo scarto tra il valore - dichiarato ai fini doganali - dell'oggetto e la somma dovuta entro il tetto massimo di limitazione della responsabilità variava da US $2.959 a 19). Il problema era di capire se l'elencazione dei requisiti fosse cumulativa o disgiuntiva: la lettura del testo inglese avrebbe portato alla prima conclusione, mentre il testo originale, francese, - contenendo una virgola al posto della congiunzione - avrebbe permesso una lettura alternativa. 19 Nei tempi recenti anche in Italia si è discusso del significato di una o : a proposito dell autorizzazione a procedere contro l onorevole D Alema, dovendosi interpretare l art. 6 della legge Boato sulle autorizzazioni a procedere che subordina l iniziativa giudiziaria al consenso dell assemblea parlamentare alla quale il membro del Parlamento appartiene o apparteneva al momento in cui le conversazioni sono state intercettate. All epoca dei fatti contestati (luglio 2005) e legati a contatti con uomini d affari interessati ad acquisti di banche italiane, D Alema era membro del Parlamento Europeo: perciò si è alla fine determinato che sarà l assemblea di Strasburgo a dover decidere sulla questione (secondo le dichiarazioni del presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, Carlo Giovanardi: Repubblica, Cronaca politica, 19 settembre 2007).

alienato dal custode/comodatario/artigiano infedele è affidato in Common law a rimedi di carattere delittuale, ad azioni fondate sulla responsabilità da fatto illecito, mentre in civil law l azione del proprietario è fondata sulla proprietà, è classificata tra i rimedi proprietari. La nozione di misrepresentation (induzione in errore) nel contratto inglese ha radici nell illecito civile 20. Queste circostanze trascinano con sé ripercussioni anche terminologiche non sempre previste: tutta la terminologia connessa risentirà di un sapore imprevisto. Si parlerà di causalità, di danno, di frode, di concorso di colpa, di solidarietà tra i successivi possessori, cioè di elementi che partendo da una prospettiva diversa sembrano incongrui con il tema di cui si discute, almeno agli occhi dell osservatore straniero. I problemi più difficili mi paiono proprio quelli di frontiera, quelli in cui il problema non è inquadrabile nettamente in una categoria, ma sta un po a cavalcioni di due settori del diritto. L interprete deve pescare la sua terminologia da diversi vocabolari. Sforzi in atto. Tornando al riferimento iniziale, alla definzione di Elena Loewenthal, del carattere frustrante della traduzione, per evitare di rendere il discorso completamente demotivante che cosa si può dire sul versante costruttivo? In sede comunitaria molte iniziative lavorano anche sul versante linguistico. Non si cerca solo di ridurre gli ostacoli alla circolazione dei beni e dei servizi armonizzando le regole giuridiche, si tenta anche di introdurre una certa coerenza concettuale e terminologica. Come a tutti è noto, le stesse istituzioni comunitarie hanno intrapreso vari percorsi per evitare contraddizioni nella legislazione di matrice europea, per eliminare le dissonanze per cui un termine è usato in un significato in un certo settore, ma in una variante leggermente diversa in un settore differente. In questo generale lavoro di revisione e sistemazione, il gruppo Acquis 21 ha pubblicato un primo volume nel quale alcune regole estratte dal diritto comunitario dei contratti assumono l aspetto di norme consolidate: insieme ad altri due colleghi ho collaborato a rivedere i progetti elaborati dai diversi gruppi di lavoro, sorvegliando specialmente la terminologia adottata. Che cosa bisogna fare agendo come legislatori per non creare quelle trappole di cui ci si è lamentati in veste di interpreti? Ho tratto dall esperienza qualche osservazione che offro come saggio della prova del giurista alle prese con la fusione di molti linguaggi in una sorta di lingua franca che vorrebbe assomigliare all inglese. In altre occasioni ho già spiegato le ragioni per cui la commissione ha lavorato in inglese: in sostanza per necessità, più che per scelta. In primo luogo il terminology group ha individuato alcune espressioni inglesi che sono particolarmente ambigue: abbiamo cercato di evitare il verbo shall, un classico del parlare aulico, spesso utilizzato nella legislazione anglofona (sia inglese 20 WHITTAKER, op. cit. 21 http://www.acquis-group.org

che americana) perché lascia incertezza sul grado di necessità di ciò che segue (il verbo must è più netto per indicare un dovere che deve essere compiuto); così anche to deem ci è sembrato inaffidabile perché stinge verso presunzioni, verso sottigliezze probatorie che sono pericolose se i sistemi processuali in gioco non sono affatto uniformati. Inoltre: nel limite del possibile abbiamo cercato di svolgere le frasi in cui prevalessero sostantivi astratti in frasi nelle quali azioni imputabili a soggetti determinati rendessero più chiaro chi fa che cosa. Contrariamente all uso corrente della lingua inglese, nell ambito comunitario le fonti (anche in lingua inglese) eccedono in sostantivi per esprimere azioni. Come d altronde abbondano arcaismi o espressioni a radice latina che sono alquanto inusuali nella lingua inglese corrente. Sul versante della complessità sintattica, abbiamo cercato di contenere la lunghezza dei periodi, evitando incisi e lunghe concatenazioni di subordinate. In questo la lingua inglese ci è stata d aiuto per la tendenza a esprimersi i concetti in frasi brevi e coordinate piuttosto che in complesse strutture con gerundi e participi presenti. Nel procedere attraverso il lavoro abbiamo affiancato un indice dei punti nei quali vari termini tecnici venivano utilizzati (così per consumer, per unfair term, per durable medium ): in modo da avere un glossario sempre a portata di mano, che ci servisse da bussola per evitare di essere a nostra volta incoerenti. Devo ammettere subito a questo riguardo che non è stato possibile emanciparsi completamente dal burocraticismo: oltre all esempio del supporto durevole 22, su cui ironizzava Piero Ottone su Repubblica 23, posso citare l espressione in tempo reale. E vera l obiezione fatta propria anche da Beppe Severgnini ne L italiano, lezioni semiserie (Rizzoli, 2007) per cui è legittimo chiedersi se esista un tempo irreale e domandarsi se non sarebbe opportuno ricorrere a espressioni meno artificiali come subito o contemporaneamente. Anche nell ambito del terminology group abbiamo riflettuto sul problema, riguardo all art. Art. 2:204 para (2) ( information duties in real time communication ): riorganizzando il materiale europeo sugli obblighi di informazione a carico del 22 In inglese durable medium, definito nella direttiva sulla vendita a distanza di servizi finanziari Direttiva 2002/65/EC del 23 Settembre 2002, non invece definito nella direttiva generale sui contratti negoziati a distanza (Direttiva 97/7/EC del 20 Maggio 1997). 23 Venerdì, 16. 3.07, p. 19 ( L enigmatico linguaggio dei burocrati ). L espressione figura nelle comunicazioni che le nostre banche ci trasmettono rispetto alla possibilità di modifica unilaterale del contratto: una formula che non ha potuto essere soppiantata; ormai la sedimentazione nella legislazione degli Stati e l esistenza di giurisprudenza applicativa hanno sconsigliato di sostituire un altra espressione che avrebbe introdotto un nuovo fattore di incertezza.

contraente professionale nei confronti dei consumatori 24 abbiamo dovuto interessarci delle comunicazioni a distanza e immaginare un espressione che comprendesse in sé oltre al telefono (previsto nella Distance selling Directive) anche l internet related chat (o, come si esprime la Distance Selling of Financial Services Directive, voice telephony communication, voice over IP, voice over internet protocol ). La formula alternativa: in direct and immediate distance communication è sembrata insufficiente. Infatti direct communication di solito significa che le parti non hanno adoperato un intermediario, hanno relazioni dirette; mentre immediate communication è spesso usato come sinonimo di fast communication, nel contesto di emails. Nel nostro caso invece si voleva distinguere la situazione in cui lo scambio sia viva voce, dal contratto stipulato by electronic means, mantenendo quindi separate le modalità delle poste elettroniche e degli interactive websites. Dopo un certo sforzo di riflessione, abbiamo preferito mantenere l espressione gergale che ha ormai un certo riconoscimento ufficiale, piuttosto che dover inserire specificazioni che distinguessero le e-mail dalle comunicazioni immediate. A questo riguardo vorrei osservare che inizialmente nell intraprendere il lavoro di riordino della teminologia incoerente, si sarebbe potuto pensare che i difetti a tutti noti - di redazione della legislazione europea derivassero da cattivo coordinamento tra i diversi attori che intervengono nella produzione normativa, nel difetto delle traduzioni non sempre affidate a giuristi, nella fretta con cui si devono predisporre i testi quando i faticosi compromessi sono finalmente raggiunti ecc., ma ci siamo presto resi conto che ci sono problemi più importanti: ad esempio il legislatore europeo cambia idea nel tempo. Non sempre però la scelta di fondo è esplicitata, ed è lasciato all indagine dell osservatore che cerca di dare uniformità al linguaggio di accertare le cause che ispirano cambiamenti di espressione; sta al compilatore dei principii verificare, volta per volta, se la variabilità linguistica corrisponda ad una mera inconsistenza espressiva o ad un motivato cambiamento di scelte. Non sempre è facile apprezzare questi dati: il legislatore talvolta omette di registrare le ragioni delle variazioni. Perciò, di fronte ad ogni discontinuità bisogna soffermarsi a ponderare se sotto il cambiamento si nasconda una svolta effettiva 25. 24 La redazione dei questa sezione è da attribuire a thomas Wilhelmsson e Christian Twigg-Flessner. 25 Persino nelle definizioni dei personaggi-chiave come il consumatore che nell ambito della stessa lingua lasciando a parte quindi le complicazioni legate alle traduzioni - viene identificato come a natural person who is acting for purposes which can be regarded as outside his trade or profession (Doorstep Selling directive, 85/577/EEC del 20 Dicembre 1985); oppure who buys a product for purposes that do not fall within the sphere of his commercial or professional activity (Price Indications Directive), o ancora for purposes which are outside the consumer s trade, business or profession (Unfair Contract Terms Directive, direttiva 93/13/CE). Lo stesso discorso vale per la controparte, per il contraente di mestiere che sarà volta a volta chiamato trader, seller, supplier, provider a seconda del

Infine: nel lavoro di revisione ci siamo convinti del sospetto con cui i traduttori guardano ai connettori. Facilmente i redattori dei progetti attingevano con una certa fiducia/disinvoltura ad espressioni come insofar 26, nevertheless, whereas 27 : spesso fidando sul suono, sull impressione generata da certe parole di passaggio, da certi intercalari, da taluni collegamenti rapidi della lingua, quasi tappe intermedie del discorso che fanno fluire la conversazione. Ma così facendo si finisce per tradire in realtà completamente il significato voluto: per la mancata corrispondenza che molte congiunzioni hanno nelle diverse lingue 28. Un esempio per tutti: il celebre en dépit de l exigence de la bonne foi / contrary to the requirement of good faith 29 che è diventato in italiano nonostante la buona fede anziché contro la buona fede, falsando inizialmente il senso del requisito. Il francese nasconde altre insidie nelle congiunzioni: cependant (tradotto talvolta come nel frattempo, in contesti in cui si intendeva dire ciononostante ) e pourtant (tradotto come pertanto, in conseguenza, mentre il soggetto intendeva eppure, tuttavia ). Probabilmente un decalogo di precauzioni da seguire per il traduttore, potrebbe ridurre i rischi di incomprensione. L ultima annotazione per il traduttore è legata alle cosiddette frasi idiomatiche o formulaic sentences, studiate dai linguisti, ad es. da A.Wray 30 : per la difficoltà di contesto. La soluzione migliore è sembrata quella di unificare tutte queste qualificazioni sotto l ombrello del termine business. 26 Un esempio in cui l espressione è usata in modo appropriato è offerto dalla decisione nel caso A(FC) and Others (FC) v. Secretary for the Home Department [2004] H.L.: nelle parole conclusive di Lord Bingham: There will also be a declaration that section 23 is incompatible with articles 5 and 14 of the European Convention insofar as it is disproportionate and permits detention of suspected international terrorists. 27 Una delle trappole più fastidiose in cui sembra di inciampare è all but, come in all but sure, in all but name ecc.: espressione che pone spesso problemi ai traduttori. 28 Un errore ricorrente nelle traduzioni che riguardano la lingua francese riguarda la congiunzione cependat : che ha il significato di mentre (nel frattempo), ma anche di avversativo (nonostante, tuttavia, nel senso di d ailleurs, toutefois, néammoins ). 29 Council Directive 93/13/EEC of 5 April 1993 on unfair terms in consumer contracts, art. 3, n.1 ( 1. A contractual term which has not been individually negotiated shall be regarded as unfair if, contrary to the requirement of good faith, it causes a significant imbalance in the parties' rights and obligations arising under the contract, to the detriment of the consumer ). 30 WRAY, PERKINS, The Functions of Formulaic Language: an Integrated Model, in 20 Language & Communication, 2000, 1-28, anche on line nel sito dell università

combinare il significato letterale delle frasi con il significato convenzionale che è assegnato all espressione dai parlanti nel contesto in cui la frase è usuale 31. Un buffo episodio è ricordato in una scenetta in cui gli inglesi rappresentano la letteralità tedesca 32 : un tedesco, ormai pienamente integrato in Inghilterra, incontra un connazionale e lo apostrofa in inglese, come usano i locali, accennando alle condizioni meteorologiche, e dicendo: Spring in the air!, mentre l interlocutore risponde perplesso Why should I?, intendendo che il primo gli stia suggerendo di spiccare un agile balzo in aria. di appartenenza di A. Wray (Cardiff). WRAY, Formulaic Sequences in Second Language Teaching: Principle and Practice, on line: http://applij.oxfordjournals.org/cgi/content/abstract/21/4/463 31 Un test difficile per i traduttori è anche by and large : Etymologically speaking, by and large is a nautical term for steering a boat (A. Wray). 32 L aneddoto mi è stato raccontato dalla collega Paolisa Nebbia che per un buon tratto di tempo è stata lecturer a Oxford (St. Hilda s college). D altronde la letteratura inglese è ricca di episodi in cui la mentalità anglosassone si scontra con quella tedesca: tra i tanti ricordo il ritratto dell immaginario prof. Mortiz Maria von Igefeld, tracciato da Alexander Mc Call Smith in Portuguese irregular verbs.