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Paola Bersi Carlo Ricci Guardare Capire Fare Storia dell arte A Libro Multimediale

Paola Bersi Carlo Ricci Guardare Capire Fare Storia dell arte A Sfoglia il libro e trova le immagini da cui sono tratti questi particolari. Scrivi sotto all immagine il titolo dell opera. Scrittura cufica, Samarcanda

Copyright 2009, 2011 Zanichelli editore S.p.A., via Irnerio 34, 40126 Bologna [6635] www.zanichelli.it I diritti di elaborazione in qualsiasi forma o opera, di memorizzazione anche digitale su supporti di qualsiasi tipo (inclusi magnetici e ottici), di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), i diritti di noleggio, di prestito e di traduzione sono riservati per tutti i paesi. L acquisto della presente copia dell opera non implica il trasferimento dei suddetti diritti né li esaurisce. Le fotocopie per uso personale (cioè privato e individuale, con esclusione quindi di strumenti di uso collettivo) possono essere effettuate, nei limiti del 15% di ciascun volume, dietro pagamento alla S.I.A.E del compenso previsto dall art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Tali fotocopie possono essere effettuate negli esercizi commerciali convenzionati S.I.A.E. o con altre modalità indicate da S.I.A.E. Per le riproduzioni ad uso non personale (ad esempio: professionale, economico, commerciale, strumenti di studio collettivi, come dispense e simili) l editore potrà concedere a pagamento l autorizzazione a riprodurre un numero di pagine non superiore al 15% delle pagine del presente volume. Le richieste per tale tipo di riproduzione vanno inoltrate a Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Opere dell ingegno (AIDRO) Corso di Porta Romana, n. 108 20122 Milano e-mail segreteria@aidro.org e sito web www.aidro.org L editore, per quanto di propria spettanza, considera rare le opere fuori del proprio catalogo editoriale, consultabile al sito www.zanichelli.it/f_catalog.html. La fotocopia dei soli esemplari esistenti nelle biblioteche di tali opere è consentita, oltre il limite del 15%, non essendo concorrenziale all opera. Non possono considerarsi rare le opere di cui esiste, nel catalogo dell editore, una successiva edizione, le opere presenti in cataloghi di altri editori o le opere antologiche. Nei contratti di cessione è esclusa, per biblioteche, istituti di istruzione, musei ed archivi, la facoltà di cui all art. 71 - ter legge diritto d autore. Maggiori informazioni sul nostro sito: www.zanichelli.it/fotocopie/ Gli Autori ringraziano Mario Fancello per i preziosi suggerimenti e soprattutto Anna Tonini per l attento lavoro sui testi. Gli Autori ringraziano per le immagini di Chen Zen (pagg. 338-339) Alice Fontanelli della Galleria Continua (San Gimignano, Beijing, Le Moulin). Questo simbolo segnala argomenti ed esercizi che sviluppano la capacità di apprendere, una delle competenze chiave che l Unione europea ha individuato per i cittadini della società della conoscenza. La capacità di apprendere, cioè imparare a imparare, mette in gioco diverse competenze: cercare e controllare le informazioni, individuare collegamenti e relazioni, comuicare, progettare, collaborare e risolvere problemi della vita reale. In questo libro il simbolo segnala: le pagine della sezione iniziale Perché studiare arte? e le Verifiche delle competenze alla fine di ogni sezione Realizzazione editoriale Redazione: Anna Tonini Progetto grafico: Beppe Chia e Alex Weste (Chialab, Bologna) Sviluppo progetto grafico e impaginazione: Simona Bertoli (Chialab, Bologna) Disegni ricostruttivi delle architetture e delle tecniche: Gianmaria Caschetto Piante e sezioni delle architetture e schemi delle opere: Emanuele Laviosa Cartine: Giacomo Soldati (Chialab, Bologna) Ricerca iconografica: Costanza Pastore, con la collaborazione di Claudia Patella Correzione bozze: Alberta Garini Contributi: Collaborazione alla ricerca dei materiali per la stesura della storia dell arte: Giulia Panizza Copertina: Progetto grafico: Miguel Sal & C., Bologna Immagini di copertina: Artwork Miguel Sal & C., Bologna Prima edizione: febbraio 2009 Zanichelli editore S.p.A. opera con sistema qualità certificato CertiCarGraf n. 477 secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008

Indice PAG ARGOMENTO k APPROFONDIMENTI IN QUESTO VOLUME ESERCITAZIONI LETTURE DA SVOLGERE NEL CD RIMANDI AGLI ARGOMENTI (vol. B) RIMANDI AL LINGUAGGIO (vol. B) VIII Perché studiare Arte? La storia dell arte 2 Dalla Preistoria alle prime Civiltà 4 Preistoria k Dentro l opera La Grotta Chauvet pag. 6 k Tecnica La pittura rupestre pag. 6 10 Mesopotamia 14 Egitto 20 Verifica delle competenze 22 Mappa concettuale 24 Il mondo greco III 26 Creta 28 Micene 30 La Grecia k Dentro l opera Acropoli di Atene pag. 32 34 Il tempio greco 36 Scultura greca Guerrieri di Riace pag.38 k Tecnica La fusione a cera persa pag. 39 40 Ceramica greca Cratere a calice di Euphrònios pag. 41 42 Magna Grecia 46 Verifica delle competenze 48 Mappa concettuale 50 L Italia preromana e Roma 52 L arte dei popoli italici 55 Etruschi k Tecnica La fusione piena a cera persa pag.59 60 Roma k Dentro l opera Panthéon pag. 64 70 Celti 72 Verifica delle competenze 74 Mappa concettuale 76 Dal Paleocristiano al Romanico 78 Paleocristiano 81 L arte bizantina k Tecnica Il mosaico pag. 83

IV I centri del 400 tra Gotico e Rinascimento 84 Alto Medioevo k Tecnica Lo sbalzo pag. 85 Altare di Vuolvinio pag. 88 90 La chiesa romanica 100 La scultura romanica k Dentro l opera: Creazione di Adamo ed Eva di Wiligelmo pag. 102 104 Verifica delle competenze 106 Mappa concettuale 108 Il Gotico 110 La cattedrale gotica Il Profeta Ezechiele e San Giovanni Evangelista pag. 113 Lettura interattiva Annunciazione di Chartres 118 La scultura gotica Crocifissione di Giovanni Pisano pag. 119 120 Pittura del 200 e del 300 k Dentro l opera Maestà di Duccio pag. 122 La Cattura di Giotto pag. 126 Lettura interattiva Compianto di Giotto k Tecnica L affresco pag. 127 128 Verifica delle competenze 130 Mappa concettuale 132 Il primo Rinascimento Lorenzetti Effetti del Buon Governo in città e in campagna pag. 194 134 I centri del 400 tra Gotico e Rinascimento 138 La prospettiva: raffigurazione e progetto 140 Architettura del primo Rinascimento 144 Scultura del primo Rinascimento Basilica di San Lorenzo di Brunelleschi pag. 141 Chiesa di Sant Andrea a Mantova di Alberti pag. 143 Monumento equestre al Gattamelata di Donatello pag. 145 147 Pittura del '400 in Italia La Trinità di Masaccio pag. 149 k Dentro l opera Flagellazione di Cristo di Piero della Francesca pag. 152 La Primavera di Botticelli pag. 155 Lettura interattiva La Primavera di Botticelli 159 Pittura del 400 nelle Fiandre k Tecnica La pittura a olio pag. 160 La Madonna del cancelliere Rolin di Van Eyck pag. 161 Piero della Francesca Ritratto di Battista Sforza pag. 144 Mantegna Camera degli Sposi pag. 42

162 Verifica delle competenze 164 Mappa concettuale 166 Il secondo Rinascimento e il Manierismo 168 Pittura del secondo Rinascimento La Vergine delle Rocce di Leonardo pag. 171 Ritratto di Baldassar Castiglione di Raffaello pag. 174 k Dentro l opera Volta della Cappella Sistina di Michelangelo pag. 176 k Tecnica La stampa pag. 178 Leonardo La Vergine delle Rocce pag. 106 Michelangelo Nudi pag. 68 Lotto Madonna in trono con Bambino e Santi pag. 34 184 Architettura del secondo Rinascimento 188 Scultura del secondo Rinascimento Prigione, detto Schiavo che si ridesta di Michelangelo pag. 189 190 Manierismo Deposizione di Pontormo pag. 191 192 Verifica delle competenze 194 Mappa concettuale 196 Dal Barocco al Romanticismo V 198 Architettura barocca k Dentro l opera Baldacchino di San Pietro di Bernini pag. 202 204 Scultura barocca Lettura interattiva Estasi di Santa Teresa di Bernini 206 Pittura del 600 Morte della Vergine di Caravaggio pag. 207 214 Il Settecento k Tecnica Lo stucco rococò pag. 215 k Tecnica La camera ottica pag. 217 218 Neoclassicismo Paolina Borghese Bonaparte come Venere vincitrice di Canova pag. 221 222 Romanticismo 224 Verifica delle competenze 226 Mappa concettuale 228 Dal Realismo all Art Nouveau 230 Il Realismo 232 I Macchiaioli 234 Architettura del ferro 236 L'Impressionismo k Dentro l opera La Cattedrale di Rouen di Monet pag. 240 Caravaggio Canestra di frutta pag. 116 Vermeer La lezione di musica pag. 84 Degas Quarta posizione in avanti pag. 72 Monet La Cattedrale di Rouen... pag. 4

I centri del 400 tra Gotico e Rinascimento 244 Neoimpressionismo e Divisionismo Lettura interattiva Una domenica pomeriggio a La Grande Jatte di Seurat 248 Postimpressionismo Natura morta di Cézanne pag. 249 La camera di Van Gogh pag. 251 254 Art Nouveau 256 Verifica delle competenze 258 Mappa concettuale 260 Il primo 900 Cézanne Il grande pino pag. 100 Van Gogh Pescherecci a Sainte-Mariede-la-mer pag. 16 VI 262 Nuovi linguaggi I Fauves. Espressionismo. Cubismo. Pablo Picasso. Futurismo k Dentro l opera Les demoiselles d Avignon di Picasso pag. 272 Lettura interattiva Les demoiselles d Avignon di Picasso Danzatrice in blu di Severini pag. 275 Matisse La tristezza del re pag. 76 Matisse La finestra aperta pag. 88 Grosz Scena di strada pag. 92 Gris La colazione pag. 124 Picasso Il sogno pag. 150 Picasso Violino pag. 128 Léger Ballet mécanique pag. 170 Fillia Case di Lerici pag. 96 Matisse Jackie VII pag. 12 Dérain Il ponte di Charing Cross a Londra pag. 22 276 Arte astratta Astrattismo lirico. Astrattismo geometrico. Le avanguardie russe. Lettura interattiva Improvvisazione n. 26 di Kandinskij 282 La scuola del Bauhaus k Lettura di una scuola Bauhaus. L organizzazione dei corsi. pag. 283 288 Provocazione, inquietudine e ritorno alla tradizione Dada. Metafisica. "Valori plastici" e Novecento. 294 L espressione dell inconscio Melanconia di De Chirico pag. 291 Kandinskij Murnau con chiesa I pag. 108 Marc Cavallo Blu I pag. 132 El Lissitskij Senza titolo pag. 64 Itten Composizione di cubi pag. 158 Carrà Natura morta metafisica pag. 120 Klee Senecio pag. 48 298 Scultura del 900 Lettura interattiva Figura distesa di Moore 301 Architettura tra le due guerre 304 Verifica delle competenze 306 Mappa concettuale 308 Dal secondo 900 alla contemporaneità 310 Il secondo dopoguerra e gli anni 50 Arte informale in Europa. Espressionismo Astratto negli Stati Uniti. Arte Neoconcreta. 318 Anni 60 e 70 New Dada. Pop art. Pop art in Italia. Arte cinetica e Op Art. Iperrealismo. Minimal Art, happening, Fluxus e Performance. Arte Concettuale. Arte Povera. Land Art k Dentro l opera Pali blu di Pollock pag. 314 k Lettura di un architettura Casa Smith di Richard Meier pag. 317 k Lettura di un architettura Edificio dell Assemblea Nazionale di Louis Kahn pag. 325 Lettura interattiva Marilyn di Warhol Warhol Speci in via di estinzione pag. 136 Lichtenstein La melodia accompagna le mie fantasie... pag. 166 Caulfield Pottery pag. 112 Hockney Madre pag. 180 Smith Sigaretta pag. 38

331 Dagli anni 80 al contemporaneo Graffiti Art. Neoimpressionismo. Transavanguardia. I modi del fare contemporaneo. Un'esperienza di arte globale. 340 Verifica delle competenze k Lettura di un architettura Museo Ebraico di Libeskind pag. 333 k Lettura di un architettura Ginger e Fred di Frank Gehry pag. 335 Paik Violoncello TV con Charlotte Moorman pag. 56 342 Mappa concettuale 344 Arte extraeuropea 346 Arte africana Maschera di Tigre pag. 140 348 Arte islamica 352 Arte cinese 354 Arte giapponese 357 Arte indiana 358 Arte precolombiana I seguenti contenuti sono disponibili in formato pdf sul sito www.scuola.zanichelli.it/online/ VII I beni culturali 362 Patrimonio culturale e ambientale 364 I beni culturali k Scheda di catalogazione Bene immobile. Monastero di Santa Maria in Valle Christi pag. 365 k Scheda di catalogazione Bene mobile. Ossuario pag. 368 370 Collezioni e musei k Scheda di catalogazione e di lettura Bene mobile. Lorenzo Lotto, Annunciazione pag. 372 374 Conservazione e restauro 378 Verifica delle competenze Strumenti per leggere l opera 382 COSA COME PERCHÉ Prismi elettrici di Sonia Delaunay pag. 383 Forme uniche della continuità nello spazio di Boccioni pag. 385 The Solomon R. Guggenheim Museum di Wright pag. 387 Il soffio dell angelo, primo naufragio del pensiero di Studio Azzurro pag. 389 390 Le funzioni comunicative delle opere d arte 396 Dizionario di Iconografia 402 Glossario dei termini artistici 406 La Linea del Tempo 412 Indice degli artisti e delle opere

Strumenti per leggere l opera Storia dell arte 2 Le immagini sono espressione di molti aspetti della civiltà, della religione, della cultura che le hanno prodotte. La creatività le fa diventare opere d arte che, a volte, si pensa dovrebbero essere sempre «comprensibili a tutti». Ma ogni opera d arte è stata realizzata in un preciso momento storico per essere guardata da chi viveva in quel tempo. Quindi, per comprendere davvero il suo significato e la sua bellezza, bisogna studiarla e analizzarla attraverso la storia. Nel Rinascimento, il periodo in cui è vissuto Filippo Lippi, l uomo si considerava il centro dell universo e la bellezza era espressione della sua perfezione. k Filippo Lippi, Madonna col Bambino e due angeli, 1465 ca. Particolare. Tempera su tavola, 92x63 cm. Firenze, Uffizi.

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Dalla Preistoria alle prime Civiltà h I siti preistorici in Europa e le città delle prime Civiltà in Medio Oriente. Preistoria e storia Preistoria deriva dal latino pre historia, che significa «prima della storia» e indica un periodo che si estende per alcuni milioni di anni. La storia comincia attorno al 3000 a.c. con lo sviluppo della scrittura e delle prime grandi civiltà in Mesopotamia e in Egitto. Nel passaggio dalla Preistoria alla storia cambia il rapporto tra uomo e natura, cambia il modo di raffigurare con le immagini e le immagini assumono nuovi significati. Uomo e natura nella Preistoria Per l uomo preistorico la natura è misteriosa e incomprensibile. Con essa ha un continuo confronto per garantirsi la sopravvivenza. La vita e la morte sono eventi stupefacenti. Gli animali sono osservati con attenzione: la caccia è causa di morte per l animale, ma fonte di vita per il cacciatore. In questo periodo vengono realizzate le prime immagini che assumono un significato magico-religioso e sono utilizzate, probabilmente, per propiziare la procreazione e la caccia. Sulle pareti della Grotta Chauvet (v), in Francia, sono state trovate moltissime raffigurazioni di animali che mostrano una particolare attenzione al disegno delle teste. 3 Quale significato hanno teste, zanne e corna degli animali uccisi? Cerca la risposta a pag. 7 Natura, religione e storia in Mesopotamia Quando in Mesopotamia si formano le prime civiltà e si costruiscono le prime città, si sviluppa la scrittura e con essa inizia la storia. Nella civiltà Sumera le forze della natura hanno ancora un ruolo predominante sulla vita dell uomo. Il sovrano è considerato solo il «rappresentante» del Dio protettore della città, che sta nel tempio posto alla sommità della ziqqurat (pag.10). L aldilà è considerato un luogo terribile e popolato da mostri, dove solo grazie alle preghiere degli oranti (pag.11) si potrà avere un po di sollievo. v La grotta Chauvet Il Ciclo dei cavalli 20 000-17 000 a.c. ca Regione dell Ardèche Francia meridionale. La natura dominata in Egitto La civiltà Egizia, invece, ritiene di poter piegare il mondo naturale alle proprie esigenze. Le acque del Nilo vengono canalizzate, il limo delle piene è utilizzato per rendere fertile la terra, nel deserto vengono costruite città e innalzate le piramidi, forme geometricamente perfette che si impongono sul paesaggio circostante. Il simbolo del potere sulla natura è il faraone, venerato come un vero Dio, con statue gigantesche, a volte scavate nella roccia della montagna. Le immagini seguono le regole rigorose di un codice di raffigurazione che per 3000 anni le rende simboli immutabili dell immutabile struttura religiosa e sociale dell Egitto. a.c. d.c. Terzo millennio XX XIX XVIII XVII XVI XV XIV XIII XII XI X IX VIII VII VI V IV III II I I II III ca 35000 3000 2900 2800 2700 2600 2500 2400 2300 2200 2100 2000 1900 1800 1700 1600 1500 1400 1300 1200 1100 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 100 200 300

Preistoria La comparsa dell Homo habilis, cacciatore e nomade, capace di lavorare la pietra, segna l inizio del periodo Paleolitico. Sono necessari quasi 2 milioni di anni perché, nel Paleolitico Superiore, il più recente, l Homo sapiens possa comprendere la realtà fino al punto di saperla raffigurare, sviluppando così la capacità di comunicare. Poi, durante il Neolitico, un clima più favorevole consente lo sviluppo dell agricoltura, la nascita dei primi villaggi e la comparsa delle prime religioni. 4 Paleolitico Superiore 35 000-10 000 a.c. ca Le prime espressioni artistiche dell uomo sono figure femminili ricavate da piccoli pezzi di roccia, osso o avorio e pitture rupestri, tracciate sulle pareti delle caverne alla tenue luce del fuoco. Le statuette e le pitture rappresentano fenomeni naturali incomprensibili, come la maternità, o animali da cacciare per sopravvivere. La Venere di Willendorf (k), così chiamata ironicamente dall archeologo che l ha rinvenuta nel 1908, è una figura con caratteri femminili particolarmente accentuati [leggi 1 ]. Probabilmente doveva propiziare la fertilità della donna, indispensabile per garantire la sopravvivenza del gruppo familiare [leggi 2 ]. A questo significato pratico si accompagna una notevole cura nella realizzazione della forma [leggi 3 ]. Nelle Grotte di Altamira, in Spagna, si sono conservate per 17000 anni pitture rupestri che rappresentano bisonti, tori, cavalli, bovidi, stambecchi, cervi, mammut e, più raramente, figure che sembrano cacciatori. Gli animali sono raffigurati di profilo. Le irregolarità delle pareti sono spesso sfruttate per dare rilievo alle parti anatomiche. Il Bisonte accovacciato (x) è una raffigurazione legata probabilmente a rituali magici, volti a favorire la caccia. Il naturalismo dell immagine era indispensabile per l efficacia del rito perché solo così si poteva indicare con sicurezza l animale da cacciare [leggi 4 ]. k Venere di Willendorf (Austria), 30000-25000 a.c. Pietra calcàrea, altezza 10,4 cm. Vienna, Naturhistòrisches Museum. 1 I seni grandi e il ventre prominente sono attributi sessuali ben visibili. 2 La statuina era ricoperta di ocra rossa, un colore di significato «sacro» che conferma la funzione propiziatoria. 3 Nella figura è riconoscibile uno schema simmetrico basato su due triangoli contrapposti. I particolari sono molto dettagliati. 4 La linea di contorno, tracciata con il carbone, racchiude il pesante corpo del bisonte accovacciato. I colori più usati in queste pitture sono l ocra rossa e il nero, che danno volume e vivacità alla rappresentazione dell animale. k Bisonte accovacciato, 13000-11000 a.c. Pittura rupestre del soffitto della Grande sala, Grotta di Altamira (Spagna).

Nelle Grotte di Lascaux le pitture arrivano fino a cinque metri di lunghezza. Qui gli animali sono raffigurati non solo in modo naturalistico, ma anche in movimento, mentre corrono oppure mentre si lanciano all attacco di altri animali. L immagine del cavallo è molto frequente. Il più famoso è il Cavallo Cinese, così chiamato per la somiglianza con i tipici cavalli dell arte cinese di epoca Tang, del VII secolo d.c. circa. L animale, piccolo, con le zampe corte e il mantello chiaro, è raffigurato mentre corre [leggi 5 6 ]. Anche il movimento della Mucca che salta è reso con grande efficacia. Nelle pitture rupestri sono stati individuati segni di natura «maschile» e segni di natura «femminile» [leggi 7 8 ]. I primi sono spesso abbinati ai cavalli, i secondi ai bovidi. Raffigurare gli animali, colpirli con le lance, contornarli di segni simbolici era un rito magico che agevolava la loro cattura. 5 Il profilo del cavallo è disegnato da una spessa linea nera. Il colore ocra lascia scoperta la pancia, dove la roccia si fa più sporgente, accentuando l effetto tridimensionale. k Cavallo Cinese, 15 000 a.c. ca. Pittura rupestre, larghezza 140 cm. Grotta di Lascaux (Francia). 5 6 La corsa del cavallo è resa dalla disposizione delle zampe. 7 I segni allungati (lineette e bastoncini con fronde) abbinati al Cavallo Cinese sono di tipo maschile. 8 I segni più complessi (rettangoli e linee abbinate) accanto alla Mucca che salta sono di tipo femminile. k Mucca che salta, 15 000 a.c. ca. Pittura rupestre. Grotta di Lascaux (Francia).

Dentro l opera La grotta Chauvet 20 000-17000 a.c. ca Regione dell Ardèche, Francia meridionale 6 La grotta, scoperta nel 1994 da Jean-Marie Chauvet, si presenta come una grande cavità a forma di «Y» lunga all incirca 500 metri [leggi 1 ]. Sulle pareti di roccia sono state trovate più di 400 immagini, pitture e graffiti che rappresentano con straordinaria abilità una grande varietà di animali: bovini, equini, cèrvidi, felini, alci, mammut, rinoceronti e orsi [leggi 2 ]. Gli spazi principali sono tre: la Sala degli orsi [leggi 3 ], quello con il Ciclo dei leoni [leggi 4 5 ] e quello con il Ciclo dei cavalli [leggi 6 7 ]. Sulla datazione il dibattito tra gli studiosi è ancora aperto. Dal punto di vista stilistico, infatti, la notevole capacità espressiva farebbe risalire questi dipinti a non più di 20 000 anni fa, mentre le indagini scientifiche al radiocarbonio li daterebbero a circa 30 000 anni fa. Se questa seconda ipotesi fosse confermata, la grotta Chauvet custodirebbe le pitture rupestri più antiche, meglio conservate e di più alta qualità rispetto a tutte le altre. Ciclo dei Cavalli Ciclo dei cavalli 6 Il Ciclo dei cavalli è lungo circa sette metri e comprende dipinti di epoche diverse. Oltre ai cavalli, compaiono anche cervidi, rinoceronti e il temibile uro, un bue selvatico presente in Europa fino al Medioevo. 7 Le criniere e gli occhi di questi cavalli sono disegnati con attenzione ai particolari reali. Il senso del volume, reso attraverso il chiaroscuro, è ottenuto sfumando verso l interno la linea di contorno. Tecnica I colori erano ottenuti macinando terre colorate, minerali o carbone. Le polveri erano soffiate sulla parete attraverso cannelli d osso o applicate con tamponi di pelle o di foglie. A volte venivano mescolate con acqua, succhi vegetali o grassi per ottenere un impasto da stendere con pennelli di pelo. Il contorno degli animali veniva tracciato con il carbone. Ocra gialla Ocra rossa Nero di manganese

Ciclo dei leoni da pag. 3 x Planimetria della Grotta Chauvet. 5 Le teste, le zanne, le corna racchiudono la forza dell animale che l uomo preistorico vuole per sé, e per questo le disegna con particolare cura. Il massimo naturalismo nella rappresentazione è necessario per poter dare la massima efficacia al rito magico che propizia la caccia. 4 Le teste di leonesse hanno profili sicuri e ben delineati da far pensare a lunghe osservazioni dal vero. L immagine, fortemente realistica, mostra una grande padronanza del disegno e trasmette la sensazione di un vero e proprio branco che avanza compatto. 7 Camera dello stregone 2 Le grotte assumevano anche una funzione magico-religiosa. I cunicoli più inaccessibili diventavano luoghi sacri, riservati al rito, con le pareti ricoperte di pitture e incisioni. Le immagini aiutavano a possedere lo spirito degli animali. Sala degli orsi Ingresso attuale 1 Lo spazio delle grotte veniva scoperto alla debole luce del fuoco. Entrare in queste cavità alla ricerca di un riparo dava un forte senso di protezione. 3 All orso era forse dedicato un culto particolare, come sembra testimoniare il ritrovamento di ossa e crani fossili conservati all interno della grotta.

Preistoria 8 Neolitico 6000-4000 a.c. ca Il cambiamento del clima dovuto alla fine dell ultima glaciazione, avvenuta nel Mesolitico, porta a una nuova economia fondata sull agricoltura, che sostituisce la caccia. Per coltivare la terra, l uomo abbandona il nomadismo e, nel Neolitico, costruisce i primi villaggi stabili, all inizio fatti di capanne e poi di case con i muri in terra pressata. Il passaggio da una forma circolare ad una forma rettangolare, permette un migliore sfruttamento degli spazi (k). Nascono le prime religioni, legate al culto della terra e dei morti. Attorno al 3500 a.c., quando comincia l Età dei metalli, nei pressi dei villaggi vengono realizzati luoghi di culto con aree di sepolture. All interno delle tombe sono stati tro- vati idoletti antropomorfi, cioè con forme umane, come quello oggi conservato al Museo archeologico di Sofia [leggi 1 ]. Nasce il lavoro artigiano che produce utensili, tessuti, vasellame in terracotta per conservare i prodotti della terra. La terracotta è un tipo di ceramica di impasto color rosso mattone che si otteneva facendo essiccare al sole il manufatto in argilla e poi cuocendolo sul fuoco. L invenzione del tornio attorno al 4500 a.c. consente un notevole miglioramento delle forme. Le decorazioni più antiche erano impresse [leggi 2 ]. Poi le ceramiche cominciarono ad essere dipinte [leggi 3 ] e, infine, in un epoca più recente, i vasi, di forma più elaborata, venivano incisi [leggi 4 ]. h Planimetria di villaggio neolitico tra VII e VI millennio a.c. nell alta valle del Tigri. Mesopotamia. 1 Il corpo e i tratti del volto sono resi in modo schematico. Le forme anatomiche, cioè, non sono riprodotte in modo naturalistico ma simbolico. Probabilmente queste statuette erano legate a pratiche funerarie. 2 Sull impasto ancora umido il decoro veniva impresso direttamente con le dita, oppure usando cordicelle, conchiglie, pettini, rotelle, spighe. Il disegno, geometrico, era basato su losanghe, tratti inclinati, triangoli. h Vaso campaniforme in terracotta decorata a impressione, Neolitico. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. 4 Le decorazioni incise a motivi geometrici erano eseguite sull impasto cotto utilizzando strumenti taglienti e poi riempite con pasta bianca. h Idoletto, III millennio a.c. ca. Osso con calzari in rame. Sofia, Museo Archeologico. 3 Nelle ceramiche dipinte i colori erano stesi a pennello dopo aver applicato sulla superficie un sottile strato di impasto bianco. Il disegno è sempre geometrico ma più libero. h Vaso in terracotta dipinta, fine VI millennio a.c. Sofia, Museo Archeologico. h Brocca in terracotta incisa, Il millennio a.c. ca. Monaco di Baviera, Prehistorische Staatssammlung.

Le civiltà Nei luoghi di culto sono stati megalitiche innalzati enormi massi con nell Età significati simbolici ancora non dei metalli del tutto chiariti, ma spesso legati a miti e leggende. Per la loro dimensione a volte sono alti fino a sette metri sono chiamati megalìti (dal greco mégas, grande, e lìthos, pietra). Si tratta di menhir [leggi 1 ] e dolmen [leggi 2 ]. Il cromlech (in gallese: crom, rotondo e lech, pietra) è, invece, un insieme di grandi menhir disposti in cerchio (x), a volte uniti col sistema costruttivo dei dolmen. Nell immaginario popolare il cromlech più famoso, Stonehenge in Inghilterra, si credeva fosse un santuario celtico dove qualche secolo prima di Cristo venivano immolate le vittime sacrificali. Si favoleggiava anche che nel Medioevo Mago Merlino l avesse realizzato per Re Artù, trasportando magicamente i megaliti per costruire un grande sepolcro. In realtà è un monumento molto più antico, iniziato circa 2000 anni prima di Cristo, probabilmente un tempio dedicato al sole con funzioni di calendario astronomico [leggi 3 ]. La conoscenza e la possibilità di prevedere fenomeni come l avvicendarsi delle stagioni, in una società basata sull economia agricola e condizionata dagli eventi naturali, dava ai sacerdoti un enorme potere. h Menhir, 2500-2000 a.c. ca. Dol de Bretagne, Francia settentrionale. k Galleria di dolmen, III-II millennio a.c. Pors Poulhan, Francia settentrionale. x Cromlech di Stonehenge, 2000 a.c. ca. Monoliti di arenaria alti 4 metri. Diametro del cromlech 30 m. circa. Salisbury, Inghilterra. 1 Il menhir (in bretone: men, pietra e hir, lunga) è infisso verticalmente nel suolo, forse per indicare un luogo di sepoltura. 2 Il dolmen (in bretone: dol, tavola e men, pietra) è costituito da due grandi lastre verticali infisse nel suolo, sulle quali poggia una orizzontale. Questo insieme si chiama trilite, ed è il più antico sistema costruttivo! Sappiamo che i dolmen erano camere sepolcrali, a volte precedute da un corridoio di accesso, perché all interno sono stati trovati oggetti funerari. 9 k Trilite o sistema trilitico. 3 Il Cromlech di Stonehenge è anche un calendario delle stagioni. I grandi triliti sono 30, come i giorni di un mese. Si poteva riconoscere il primo giorno d estate perché in quel giorno i raggi del sole nascente attraversavano i triliti e andavano a cadere sull altare al centro del santuario. Si poteva così riconoscere il passaggio delle stagioni. k Direzione dei raggi del sole nei solstizi d estate e d inverno.

Mesopotamia Preistoria La Mesopotamia è la terra tra i due fiumi Tigri ed Eufrate, nel Vicino Oriente. L abbondanza di acqua ha favorito lo sviluppo di grandi civiltà che qui si sono stabilite dal 3000 a.c.: Sumeri e poi Babilonesi, Assiri e Persiani. Sono stati questi popoli a inventare la scrittura che ci ha tramandato aspetti del loro modo di vivere. Per questo si dice che da qui nasce la storia. 10 Sumeri 3000-2000 a.c. ca I Sumeri si stabiliscono per primi in Mesopotamia, dove fondano le prime città. Cinte da poderose mura, hanno importanti edifici pubblici come il palazzo reale e il tempio, sedi del potere politico e di quello religioso. Nella città di Ur sono state trovate migliaia di tavolette con scritture contabili, lettere (k). Il mattone. La Mesopotamia è priva di montagne da cui trarre i blocchi di pietra per le costruzioni. Con l argilla, reperibile in prossimità dei fiumi, si realizzano allora i primi mattoni [leggi 1 ], più grandi di quelli attuali, con cui si costruiscono ziqqurat (x), palazzi reali, magazzini e abitazioni. La ziqqurat. Alla fine del terzo millennio a.c., nelle città viene eretta la ziqqurat, una piattaforma sopraelevata a gradoni su cui è collocato il tempio, che ospita la statua del Dio a cui è dedicata la città [leggi 2 ]. La grandiosa Ziqqurat dedicata a Nànnar, dio della luna, ne è uno straordinario esempio [leggi 3 ]. Le abitazioni, anch esse costruite in mattoni, erano spesso a due piani [leggi 4 ]. Quando un edificio andava in rovina, lo si demoliva per costruirvene sopra uno nuovo. Per questo si sono formate collinette che oggi sono siti archeologici. Nella città di Gerico sono stati trovati 25 strati di costruzioni in una collinetta alta dieci metri! x Tavoletta con caratteri cuneiformi, da Umma. III millennio a.c. 1 Il mattone è un parallelepipedo di argilla impastato con paglia tritata, compresso in una forma rettangolare, essiccato al sole. v Ricostruzione della ziqqurat di Ur dedicata al dio Nànnar, 2100 a.c. ca. 2 La grande altezza della ziqqurat la rendeva visibile da molto lontano nel paesaggio piatto della Mesopotamia, ma le attribuiva anche un significato simbolico: il tempio del Dio è in cielo e solo la faticosa salita delle lunghissime scale può avvicinare a lui. 3 Questa ziqqurat, costituita da tre piattaforme sovrapposte, forse con alberi e cespugli, aveva un altezza di circa 25 m, come un palazzo di otto piani. 4 Il cortile a cielo aperto, con un piccolo porticato, dava luce e fresco alle stanze interne. k Abitazione del II millennio a.c. nella città di Ur.

La religione. Con i Sumeri nasce la prima vera religione, intesa come complesso di narrazioni mitiche, norme etiche e culti. Quasi tutti gli dei della Mesopotamia sono personificazioni delle forze della natura che influenzano la vita quotidiana. L arte figurativa, attraverso gli oranti, serve ad ingraziarsi gli dei perché l oltretomba è visto come un luogo spaventoso [leggi 5 6 ]. La raffigurazione sumera. Lo Stendardo di Ur, una specie di insegna militare, è stato ritrovato nel cimitero reale della città. La sua vera funzione non è ancora stata accertata, ma si tratta di un documento storico eccezionale che si legge da sinistra a destra, come la scrittura, e dal basso verso l alto. Su un lato è raffigurata la Guerra, con scene di battaglia, vinti e vincitori [leggi 7 ]; sull altro la successiva Pace, con il bottino conquistato, gli animali, la musica [leggi 8 ]. 5 La funzione degli oranti è quella di pregare in eterno per la vita di chi li ha donati al tempio. In Mesopotamia sono state trovate molte statuette di questo tipo, chiamate «oranti» perché hanno le mani congiunte e sembrano in preghiera. 6 Le statuette possono essere in argilla cotta, pietra calcarea, alabastro. Gli occhi spalancati esprimono la fissità della contemplazione. Sono fatti con incrostazioni di madreperla e lapislazzuli orlati da una linea scura di bitume. 11 k Gruppo di Oranti, dal tempio di Tell Asmar, nei pressi di Bagdad, III millennio a.c. Altezza massima 72 cm. Chicago, The University of Chicago. 7 Il lato della Guerra raffigura tre momenti della battaglia. Nella fascia inferiore i carri da combattimento travolgono i nemici. L effetto del movimento è reso dalla sovrapposizione delle zampe dei cavalli. Nella fascia centrale i fanti avanzano con asce e lance. Nella fascia superiore i prigionieri nemici sono condotti davanti al re che, sceso dal carro, occupa il centro della scena. 8 Il lato della Pace mostra il seguito degli avvenimenti. Nella fascia inferiore il bottino di guerra è trasportato dai servi. Nella fascia centrale si preparano gli animali per i sacrifici. Nella fascia superiore si festeggia la vittoria con un banchetto. Il re indossa la tipica gonna sumera a balze di pelli d agnello. A destra, un uomo suona l arpa accompagnato da una cantante o una danzatrice. h Dettaglio di una raffinata figura in madreperla. b Stendardo di Ur, prima metà del III millennio a.c. Pannello di legno intarsiato con lapislazzuli, madreperla e calcàre rosso su bitume, 20x47 cm. Londra, British Museum.

Mesopotamia 12 Assiri Gli Assiri (1500-600 a.c. ca). Babilonesi L urbanistica e l arte figurativa Persiani sono l espressione più diretta della forte organizzazione militare degli Assiri. Khorsabad, la città che re Sàrgon II fece edificare tra il 713 e il 707 a.c., somiglia a una vera e propria fortezza [leggi 1 ]. Per spaventare i nemici, le porte di accesso erano sorvegliate da mostri alati [leggi 2 ]. La religione era legata al culto di divinità misteriose, metà uomini e metà animali. Per esaltare i sovrani e le loro imprese militari, sulle pareti dei palazzi reali venivano applicati grandi rilievi celebrativi, come La caccia di Assurbanipal [leggi 3 4 ]. Gli artisti non avevano libertà espressiva poiché la narrazione doveva seguire schemi compositivi prestabiliti per la celebrazione della ricchezza e del potere del re. k Lamassù, dal Palazzo di Sargon II a Khorsabad, VIII secolo a.c. Alabastro gessoso, altezza 420 cm. Parigi, Louvre. 2 La porta di accesso al Palazzo di Sàrgon era protetta da due enormi lamassù, mostri alati con il corpo di toro e la testa umana. ziqqurat palazzo reale 1 La cittadella, cuore politico e religioso della città, era cinta da imponenti mura. Ospitava: il palazzo reale, il tempio del dio della sapienza Nabu e la ziqqurat dedicata al dio della guerra Ninurta. Il palazzo reale aveva oltre 200 stanze e una trentina di cortili interni. x La caccia di Assurbanipal, dal Palazzo di Nìnive, 650 a.c. ca. Alabastro gessoso, altezza 160 cm. Londra, British Museum. tempio porta di accesso 3 La grande caccia ai leoni si svolgeva nei giardini del Palazzo Reale di Ninive dove il re Assurbanipal li uccideva davanti a molti spettatori. v Ricostruzione della cittadella di Khorsabad, fine VIII secolo a.c. 4 La lastra, un tempo vivacemente dipinta, è scolpita in modo raffinato e dettagliato, come si vede nella barba del sovrano, nel suo abito, nei ricchi finimenti dei cavalli, nelle criniere dei leoni.

I Babilonesi (1800-300 a.c.). Babilonia è una delle più antiche città del mondo, fondata nel III millennio a.c. Quando Nabucodonosor II la ricostruisce nei primi decenni del 600 a.c., la protegge con due cinte di mura e 350 torri. Al suo interno c erano una grandiosa cittadella fortificata, molti templi, il Palazzo reale con splendidi giardini pensili (terrazze trasformate in giardini con alberi e fiori). L edificio più famoso è però la Torre di Babele, una ziqqurat alta 90 metri. Alla Torre si arrivava in processione varcando la Porta di Ishtar, dea dell amore e della guerra [leggi 5 ], e percorrendo poi un lungo viale decorato con piastrelle smaltate che raffiguravano i leoni sacri alla dea. I Persiani (559-330 a.c.). La città di Persepoli fu costruita a partire dal 520 a.c. dai re Dario e Serse, per esaltare le glorie dell impero persiano. Qui si svolgevano solenni celebrazioni alla presenza dei rappresentanti di tutti i Paesi sottomessi. Attraverso due scalinate si accedeva alla sala con colonne, detta Apadana, dove si tenevano le udienze. Queste scalinate sono decorate con rilievi che raffigurano due sfilate processionali: da un lato le guardie persiane e dall altro i rappresentanti dei diversi Paesi dell impero [leggi 6 ]. x Porta di Ishtar, da Babilonia, VII secolo a.c. ca. Altezza 12 m. Rivestimento in piastrelle di ceramica smaltata. Ricostruita a Berlino nel Vorderasiatisches Museum. 13 5 La Porta di Ishtar, la più imponente della città, è stata rivestita da Nabucodonosor con rilievi in ceramica invetriata raffiguranti draghi con testa di serpente e tori, che spiccano sullo sfondo smaltato d azzurro. 6 Nel grande bassorilievo le guardie in basso poggiano davvero i piedi sugli scalini. Il succedersi delle figure sui vari livelli crea un effetto ritmico che veniva probabilmente rafforzato da una colorazione policroma. Dai volti, pur stilizzati, si possono distinguere le diverse stirpi di questo popolo. h Sfilata delle guardie. Rilievo sulla parete della scala orientale dell Apadana. VI-V secolo a.c. Persepoli.

Egitto Preistoria Nel 3000 a.c. l Alto e il Basso Egitto vengono unificati dal primo faraone. La religione guida ogni momento della vita. Le piramidi sono le monumentali tombe dei faraoni e i templi sono eretti per onorare una delle tante divinità. La pittura e la scultura ufficiali, anch esse strettamente legate alla religione, seguono regole fisse, un preciso codice di raffigurazione. In 3000 anni solo il faraone Akhenaton si è sottratto a queste regole. 14 Le piramidi La piramide è la sepoltura del faraone la cui anima, secondo la religione egizia, rinasce nell aldilà. Le piramidi sono state costruite durante l Antico Regno, tra il 2575 e il 2040 a.c., con grandi blocchi di pietra squadrata. Le più antiche sono a gradoni come quella di Zoser 1 Nel complesso funerario non si trovavano solo le tre famose piramidi. Accanto a ciascuna piramide c erano un tempio funerario, un tempio a valle sul Nilo, dove arrivava la barca col corpo del faraone, e le piccole piramidi delle regine. (k), poi sono state realizzate con pareti lisce come quelle di Cheope, Chefren e Micerino, che costituiscono il complesso di El-Giza, ai bordi della città de Il Cairo [leggi 1 2 ]. A guardia di queste tombe erano poste statue di enormi dimensioni, come la gigantesca e misteriosa Sfinge [leggi 3 ]. h Piramide a gradoni di Zoser, 2650 a.c. ca. Altezza 60 m. Necropoli di Saqqara. Cheope Chefren tempio funerario di Chefren rampa processionale 2 Forma e dimensioni della piramide sono regolate da criteri matematici e simbolici: per esempio, le quattro facce sono orientate verso i quattro punti cardinali e i quattro spigoli che scendono dal vertice simboleggiano i raggi del sole, che dal cielo arrivano sulla terra. Micerino piramidi delle regine Sfinge 3 Il volto della Sfinge, inquadrato dal tipico copricapo dei faraoni (nemes), è forse quello di Chefren, mentre il corpo di leone simboleggia il dio Atum. Il monumento, orientato verso il sorgere del sole, è stato ricavato da una collinetta di calcare. h Necropoli di El-Giza, periferia sudoccidentale de Il Cairo, 2520-2585 a.c. ca. Veduta aerea. Da sinistra a destra: piramidi di Micerino, Chefren, Cheope. v La Sfinge, 2550-2500 a.c. ca. Collinetta calcarea scolpita, altezza 20 m, lunghezza 73,50 m. Necropoli di El-Giza, presso Il Cairo.

Il tempio egizio è la casa terrena del dio. Il tempio Il tempio di Amon a Karnak è il più importante di cui ci resta testimonianza. La sua costruzione, seguita da molte dinastie di faraoni, si è protratta per circa cinquecento anni, dal XVI all XI secolo a.c. Il tempio è disposto secondo il percorso del sole sull asse est-ovest. Osserva nello spaccato la sequenza degli ambienti [leggi da 1 a 5 ]. All interno lo spazio si restringe progressivamente, con un effetto «a cannocchiale» che accentua il senso di distanza dalla divinità, illuminata da un raggio di sole proveniente da un apertura nel tetto. 5 Il sacrario era l ultimo ambiente, riservato ai sacerdoti e al faraone. Qui si custodiva la statua del dio. 3 Dal grande cortile colonnato si accedeva alla sala ipostila, cioè con colonne, riservata a funzionari, scribi e militari. h Spaccato assonometrico del Tempio di Amon a Karnak, IV secolo a.c. 15 2 Il primo pilone, rivolto a est, costituiva il monumentale ingresso. I piloni successivi segnavano il passaggio a zone diverse. Fiume Nilo x Sala ipostila del Tempio di Amon con colonne in pietra arenaria. 4 Nella sala ipostila i capitelli sono a forma di papiro, di due tipi: a forma di campana rovesciata, come un fiore aperto, o a forma di bocciolo, come un fiore chiuso. x Pilone d ingresso e Viale delle Sfingi. 1 Il grande viale di accesso al tempio è affiancato da due lunghe file di sfingi, dal corpo di leone e testa di ariete.

Egitto 16 Il codice di raffigurazione nella pittura All interno delle tombe egizie la pittura aveva lo scopo di descrivere il percorso di purificazione che l anima del defunto doveva compiere per raggiungere l immortalità. Nella Tomba della regina Nefertari sono rappresentate alcune tra le più importanti divinità che accompagneranno la regina nell aldilà sotto uno stupendo cielo stellato, l unico elemento naturalistico [leggi da 1 a 4 ]. Per gli Egizi l immagine dell uomo deve sempre riflettere la perfezione degli dei. Per questo, già nell Antico Regno, attorno al 2500 a.c., viene elaborato un codice di raffigurazione che stabilisce quali sono i simboli dei faraoni e degli dei e come devono essere disegnate le figure [leggi da 5 a 7 ]. Questo codice si mantiene identico a se stesso per tutta la storia dell Egitto. 1 La dea Iside accompagna Nefertari nel regno dei morti. 2 Il dio Osiride, con l alta corona piumata, governa il mondo dei defunti. 5 Le proporzioni della figura sono stabilite da un reticolo di quadrati. Il pugno chiuso corrisponde all unità di misura. L altezza dai piedi all attaccatura dei capelli è di 18 quadrati. Questa è la figura del Sacerdote, figlio di Nefertari, che per la cerimonia indossa una pelle di leopardo. 6 La posizione è rigida: il volto è rappresentato di profilo, l occhio e le spalle frontalmente, ambedue i piedi sono visti dall interno, con l alluce in primo piano. 7 Le figure maschili e il faraone hanno la carnagione più scura delle figure femminili e della regina. h Tomba della regina Nefertari, Parete orientale del vestibolo, 1250 a.c. ca. Tempera su intonaco. Tebe, Valle delle Regine. 3 Il dio Ra è personificazione del sole e principio della creazione. Seduto sul trono, accanto alla dea Hathor, impugna lo scettro del potere e la croce ansata simbolo di vita eterna. Sulla testa di falco porta il disco solare. 4 Il dio Horus, che indossa le corone dell Alto e Basso Egitto, è colui che accompagna per mano l anima del defunto nell aldilà.

Per gli Egizi la tomba è anche la casa dove l anima vivrà nell aldilà. Le decorazioni pittoriche devono quindi servire, anche, a ricreare l ambiente in cui la persona ha vissuto. Nella tomba di Nebamòn, sovrintendente dei granai del dio Amon, la Caccia in palude simboleggia il trionfo del defunto sulle forze del male. Al rigido codice di raffigurazione [leggi 9 10 ], utilizzato per le figure, si affianca un modo più libero e vario di rappresentare la natura e gli animali [leggi 11 ]. l Caccia in palude, dalla tomba di Nebamòn a Tebe, XVIII dinastia, 1370 a.c. ca. Tempera su stucco, altezza 81 cm. Londra, British Museum. 9 Nebamòn, la moglie e la figlia sono rappresentati secondo il codice di raffigurazione ufficiale nella posa, nelle proporzioni e negli elementi simbolici che tengono nelle mani. 10 L «arma» a forma di serpente è simbolo del regno dei morti. Il sistro, che la moglie regge con la sinistra, è uno strumento suonato nelle cerimonie rituali. 17 l originale da scansionare non è tagliato 11 La raffigurazione della vegetazione, delle diverse specie di animali, dell incresparsi dell acqua mostra un gusto naturalistico derivato dall osservazione diretta della natura.

Egitto Il codice di raffigurazione nella scultura Anche le sculture seguono un codice di raffigurazione predeterminato. Le statue del faraone hanno elementi caratteristici ricorrenti come l acconciatura, lo sguardo, la veste, due modelli di posa con proporzioni prestabilite: i ritratti funerari in piedi, come quello di Thutmosis III [leggi 1 2 ]; i ritratti ufficiali del faraone seduto, come quello di Ramses II [leggi 3 4 ]. La figura del faraone può essere affiancata da due dei o dalla regina [leggi 5 ]. L esecuzione di queste statue è sempre impeccabile. Le superfici levigatissime offrono alla luce i solidi volumi dei corpi. L atteggiamento molto composto dà alle figure la massima perfezione e le rende perfette e quindi eterne. 3 Il ritratto ufficiale era collocato nel tempio affinché il faraone potesse essere venerato come un dio. Ramses indossa la tunica rituale e la corona blu di guerra. Il suo sguardo è rivolto verso i fedeli. x Il faraone Ramses II, 1270 a.c. ca. Basalto, altezza 194 cm. Torino, Museo Egizio. 18 1 Il ritratto funerario era posto nella tomba per aiutare il defunto a passare nel mondo dei morti e fargli ritrovare il suo corpo terreno. Thutmosis indossa un corto gonnellino e il nèmes con l urèo, il cobra sacro. La finta barba indica la dignità regale. Il suo sguardo è rivolto in avanti, fisso nel vuoto. 2 La figura frontale in piedi misura 18 unità ed è larga 5. La sua posa è rigida, ha le braccia distese lungo il corpo, la gamba sinistra in avanti e, nei pugni chiusi, stringe i rotoli del potere. 4 La figura seduta sul trono misura 14 unità. Le braccia sono poggiate sulle gambe o sul petto quando portano le insegne regali: lo scettro e il rotolo. 5 La sposa Nefertari è a lato del trono, in dimensioni ridotte per evidenziare la sua minore importanza rispetto al faraone. k Il faraone Thutmosis III da Karnak, 1430 a.c. ca. Pietra, altezza 90,5 cm. Luxor, Museo di Arte dell Antico Egitto.

Al di fuori del codice Il faraone Amenofi IV cambia il suo nome in Akhenaton e impone una rivoluzione religiosa e iconografica che, però, durerà pochissimo. Il nuovo culto è rivolto al solo dio Aton, l astro del Sole, ed esclude ogni altro dio. Le immagini devono sottostare a nuove regole: gli schemi proporzionali del vecchio codice sono abbandonati anche se restano alcuni simboli tradizionali [leggi 1 ]; le caratteristiche fisiche della figura del faraone devono essere accentuate e costituiscono il nuovo modello iconografico. In particolare vengono messi in evidenza il volto scarno, il busto magro, il ventre gonfio, come si può vedere nella Statua colossale di Akhenaton [leggi 2 ]. Il tratto più caratteristico del faraone è, però, la sua testa ovoidale che viene imposta anche nei ritratti dei figli di Akhenaton, per dimostrarne la sicura discendenza [leggi 3 ]. Nel Busto della regina Nefertiti, moglie di Akhenaton, il copricapo è stato forse inserito per non deturpare la straordinaria bellezza della sovrana con la deformazione del cranio voluta dal Faraone [leggi 4 ]. x Figlia di Akhenaton, da Tell el-amarna, 1340 a.c. ca. Il Cairo, Museo Egizio. 1 Il nèmes, a cui è sovrapposto il copricapo di Akhenaton, le braccia nella posa di Osiride, lo scettro e il flagello stretti nelle mani. 2 I tratti somatici propri del sovrano sono evidentissimi nella forma degli occhi allungati, nel naso sottile, nelle labbra prominenti, nel mento sporgente. 19 4 Forma e decorazione a fascia di diademi non corrispondono a nessun modello di copricapo cerimoniale. Gli studiosi, infatti, lo hanno semplicemente chiamato «copricapo di Nefertiti». 3 Pur nella deformazione, la testa ovoidale, l occhio allungato, il collo slanciato creano un elegante ritratto. v Busto della regina Nefertiti, 1340 a.c. ca. Pietra calcarea dipinta. Berlino, Agyptisches Museum. k Busto di statua colossale di Akhenaton, dal tempio di Karnak, 1350 a.c. ca. Il Cairo, Museo Egizio.

Verifica delle competenze dea Maat Svolgi la scheda di lettura di quest opera. Scrivi le risposte alle domande del COSA, COME, PERCHÉ [Vedi anche le istruzioni a pag.380] 20 dea Hathor Corona dell Alto Egitto Copricapo nemes dea Iside Corona del Basso e Alto Egitto cosa a. La scultura rappresenta una triade, ovvero un gruppo costituito dal faraone accompagnato da una divinità importante e una minore: descrivi le tre figure. b. Concentra l attenzione sul faraone: in quali elementi trovi il codice di raffigurazione? Quali sono i simboli del potere? Quale corona indossa? Vedi i disegni a lato (v). c. Ora osserva le due dee: riconoscile confrontando i loro copricapi con quelli disegnati a lato. come Il linguaggio d. Quali sono gli assi compositivi? e. La composizione è asimmetrica o simmetrica? f. Il rilievo è appiattito o alto? g. Quale elemento del linguaggio visivo mette in evidenza il volume dei corpi? h. Osserva il trattamento delle superfici: come si presentano? perché i. Quale gesto compiono le dee che affiancano il faraone? Cerca la mano destra della dea alla sinistra del faraone e la mano sinistra della dea che sta alla sua destra. l. Dove accompagnano l anima del sovrano? m. Perché all interno delle tombe reali venivano collocati i ritratti del faraone? dea del cane nero h Il re Micerino tra due dee, dal Tempio di Micerino a El-Giza, 2500 a.c. ca, IV Dinastia. Pietra granitica, altezza 96 cm. Il Cairo, Museo Archeologico. Confronta con il Ritratto di Thutmosis III a pag. 18 a. Traccia la gabbia proporzionale sulla sagoma di Micerino (v). b. Confronta le due raffigurazioni del faraone: in che cosa presentano caratteri simili e in che cosa, invece, si differenziano? c. Ti sembrano due raffigurazioni diverse o è stato usato lo stesso codice?