Le collaborazioni coordinate e continuative e il lavoro a progetto nel Jobs Act: cosa cambia?

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Transcript:

Dalle collaborazioni coordinate e continuative al lavoro a progetto, e ritorno Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Economia Aziendale marzo 2015 Modena Le collaborazioni coordinate e continuative e il lavoro a Gabriele Bubola

Il baricentro della riforma in tema di «riconduzione al lavoro subordinato» delle collaborazioni 1) art. 49 (Il superamento del contratto a progetto) «1. Le disposizioni degli articoli da 61 a 69-bis del decreto legislativo n. 276 del 2003, rimangono in vigore esclusivamente per la regolazione dei contratti già in atto alla data di entrata in vigore del presente decreto. «2. Resta salvo quanto disposto dall articolo 409 del codice di procedura civile». 2) art. 47 (Applicazione della disciplina del lavoro subordinato alle collaborazioni organizzate dal committente) «1. A far data dal 1 gennaio 2016, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione che si concretino in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative, di contenuto ripetitivo e le cui modalità di esecuzione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro».

CASISTICA DI CONTRATTI A PROGETTO IN CORSO FINO AL LORO ESAURIMENTO 1) CONTRATTI A PROGETTO (PROGRAMMA) SOTTOSCRITTI PRIMA DELL ENTRATA IN VIGORE DELLA L. 92/2012 (RIFORMA FORNERO) 2) CONTRATTI A PROGETTO SOTTOSCRITTI DOPO L ENTRATA IN VIGORE DELLA L. 92/2012 E FINO AL 6 MARZO 2015 - MANCANZA DEL PROGETTO: considerati rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato sin dalla data di costituzione del rapporto - ACCERTAMENTO DI UN RAPPORTO DIPENDENTE: trasformazione del contratto in un rapporto di lavoro subordinato corrispondente alla tipologia negoziale di fatto realizzatasi tra le parti (dal momento in cui viene accertata la subordinazione) 3) CONTRATTI «A PROGETTO» NEI CALL CENTER OUTBOUND 4) CONTRATTI A PROGETTO SOTTOSCRITTI DAL 7 MARZO 2015 ALL ENTRATA IN VIGORE DEL D.LGS. SULLE TIPOLOGIE CONTRATTUALI: applicazione disciplina d.lgs. 23/2015

LE «NUOVE» CO.CO.CO. TRANSITORIE 5) CONTRATTI DI COLLABORAZIONE SOTTOSCRITTI DALL ENTRATA IN VIGORE DEL D.LGS. SULLE TIPOLOGIE CONTRATTUALI CON CESSAZIONE ENTRO 31.12.2015: NON si applica la disciplina del contratto a progetto; NON si applica la disciplina dell art. 47, comma 1 («a far data dal 1 gennaio 2016»); Forma? Durata? Corrispettivo? Recesso? 6) CONTRATTI DI COLLABORAZIONE SOTTOSCRITTI DALL ENTRATA IN VIGORE DEL D.LGS. SULLE TIPOLOGIE CONTRATTUALI CON CESSAZIONE SUCCESSIVA AL 31.12.2015 si applica o meno la disciplina dell art. 47, comma 1 («a far data dal 1 gennaio 2016»)?

7) LE COLLABORAZIONI «ORGANIZZATE» (E NON COORDINATE) (Art. 47, comma 1) Dal 1 gennaio 2016 sarà applicata «la disciplina del rapporto di lavoro subordinato» (a tutele crescenti) ai rapporti di collaborazione che si concretino in prestazioni: esclusivamente personali continuative di contenuto ripetitivo (non più anche meramente esecutivo) le cui modalità di esecuzione siano organizzate dal datore di lavoro anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro Tutela con verifica ex post? Disciplina tipizzante gli indici sussidiari di subordinazione?

LE ALTRE COLLABORAZIONI ESCLUSE DALLA APPLICAZIONE DELLA «DISCIPLINA DEL RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO» 8) COLLABORAZIONI che NON si concretano nell ipotesi dell art. 47, comma 1; 9) IPOTESI PREVISTE all art. 47, comma 2: collaborazioni per le quali gli accordi collettivi stipulati dalle confederaz. sind. comp. più rappr. sul piano naz. prevedono discipline specifiche, in ragione delle particolari esigenze produttive ed organizzative del settore; collaborazioni prestate nell esercizio di professioni intellettuali per le quali è necessaria l iscrizione in appositi albi; attività prestate nell esercizio della loro funzione dai componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società e dai partecipanti a collegi e commissioni; prestazioni di lavoro rese a fini istituzionali in favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche affiliate alle federazioni sportive nazionali, alle discipline sportive associate e agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal C.O.N.I.

LE ALTRE COLLABORAZIONI ESCLUSE DALLA APPLICAZIONE DELLA «DISCIPLINA DEL RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO» Quale disciplina per questi collaboratori? Non si applicano né la disciplina e le tutele del contratto a progetto (corrispettivo, invenzioni, recesso, progetto e relativo termine) né quelle del rapporto di lavoro subordinato solo tutele maternità, processo del lavoro e salute e sicurezza?

Chi perde i precedenti trattamenti di «favore» le prestazioni occasionali, ossia i rapporti di durata complessiva non superiore a 30 giorni nel corso dell'anno solare (ovvero, nell'ambito dei servizi di cura e assistenza alla persona, non superiore a 240 ore), con lo stesso committente, con compenso complessivo inferiore a 5.000 euro (esenzione dal progetto ex art. 61, comma 2, d.lgs. n. 276/2003) percettori di pensione di vecchiaia (non applicazione dell intero capo sul lavoro a progetto, art. 61, comma 3, d.lgs. n. 276/2003)

Le c.d. partite IVA L art. 49, comma 1, abroga anche l art. 69-bis d.lgs. n. 276/2003 e questo crea un vero e proprio doppio binario per le prestazioni a partita IVA (anche a tempo indeterminato), a seconda che il contratto sia «in atto» o meno, alla data di entrata in vigore del decreto sulle tipologie contrattuali

LA STABILIZZAZIONE DEI COLLABORATORI (ANCHE A PARTITA IVA) ATTRAVERSO L ASSUNZIONE CON CONTRATTO DI LAVORO SUBORDINATO A TEMPO INDETERMINATO (A TUTELE CRESCENTI e potendo godere degli incentivi ex L. 190/2014) Assunzione da farsi tra l entrata in vigore del decreto e il 31.12.2015; Vantaggi: i datori di lavoro godranno della estinzione delle violazioni in materia di obblighi CONTRIBUTIVI, ASSICURATIVI e FISCALI connessi alla eventuale erronea qualificazione del rapporto di lavoro pregresso, salve le violazioni già accertate prima dell assunzione; Condizioni per l operatività: i lavoratori interessati alle assunzioni sottoscrivono, con riferimento a tutte le possibili pretese riguardanti la qualificazione del pregresso rapporto di lavoro, atti di conciliazione (in «sede protetta» DTL; quelle previste dai contratti collettivi sottoscritti dalle associazioni sindacali maggiormente rappresentative; i collegi di conciliazione e arbitrato composti da un rappresentante di ciascuna delle parti e da un terzo membro; le Commissioni di certificazione); nei dodici mesi successivi alle assunzioni i datori di lavoro non recedono dal rapporto di lavoro, salvo che per giusta causa ovvero per giustificato motivo soggettivo.

Grazie per l attenzione. Gabriele Bubola Commissione di certificazione Centro Studi Internazionali e Comparati DEAL (Diritto, Economia, Ambiente, Lavoro) Dipartimento di Economia Marco Biagi Università di Modena e Reggio Emilia gabriele.bubola@unimore.it www.certificazione.unimore.it gbubola Le collaborazioni coordinate e continuative e il lavoro a