PIANI DI EMERGENZA DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE

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Regione Calabria - SCHEDA DI RILEVAMENTO PIANI DI EMERGENZA DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE - LIVELLO BASE- - STRALCIO SCHEDE LIVELLO BASE A CURA DEL COMUNE- PROVINCIA DI COMUNE DI A cura di [Selezionare la data]

PREMESSA Le recenti modifiche normative del servizio nazionale di Protezione Civile hanno introdotto precisi adempimenti per le amministrazioni comunali, tra cui l obbligatorietà di redigere, verificare e aggiornare periodicamente i Piani di Emergenza di Protezione Civile. In particolare, l'art 3 della legge 100/12, prescrivendo che i piani e i programmi di gestione, tutela e risanamento del territorio devono essere coordinati con i piani di emergenza di protezione civile, con particolare riferimento a quelli previsti all articolo 15, comma 3-bis, e a quelli deliberati dalle regioni mediante il piano regionale di protezione civile, di fatto ribalta il vecchio concetto che prevedeva invece l armonizzazione dei Piani di Emergenza di Protezione Civile (PEPC) con i Piani Territoriali, assegnandogli così un ruolo cardine nella pianificazione. Premesso ciò, la U.O.A. di Protezione Civile in collaborazione con il Laboratorio di Pianificazione dell Ambiente e del Territorio (LabPAT) del Dipartimento di Ingegneria Civile (DINCI) dell Università della Calabria, ha predisposto delle Schede Tecniche da utilizzare come primo e speditivo strumento (cosiddetto Livello Base ) finalizzato ad acquisire, tramite il rilievo diretto presso i Comuni, un patrimonio omogeneo di informazioni relative allo stato del territorio regionale e alle risorse umane e strumentali disponibili per la gestione delle diverse condizioni di emergenza che sul territorio possono manifestarsi. Tali schede rappresentano, dunque, una sintesi delle informazioni necessarie per una conoscenza di base del territorio, che saranno poi sviluppate in dettaglio all interno dei PEPC. Esse consentono di definire e codificare le attività coordinate e le procedure da adottare per fronteggiare un eventuale evento calamitoso atteso e/o in atto nel territorio comunale, per garantire, nelle more della redazione e approvazione dei PEPC, una risposta efficiente ed efficace e quanto più celere possibile con l impiego delle risorse disponibili e necessarie ad organizzare i primi interventi per superare un emergenza, assicurando il ritorno alle normali condizioni di vita. La Protezione Civile, in collaborazione con il LabPAT, per rendere più celeri le operazioni di rilevamento, si occuperà di inserire preventivamente le informazioni relative a dati già noti e non necessariamente da acquisire in sede comunale. La prima fase operativa prevede l acquisizione, presso il Comune, delle informazioni mancanti per completare le Schede Tecniche, tramite il rilevamento di dati qualitativi e quantitativi e la successiva localizzazione degli stessi su CTR. Ciò al fine di conseguire immediatamente una necessaria omogeneità di dati sull intero territorio, ottenendo sin da subito un primo database di informazioni codificate a livello regionale. Di seguito è riportato uno stralcio di tali Schede Tecniche con informazioni che, non essendo di immediata disponibilità, dovranno essere reperite preliminarmente dal funzionario dell Ufficio Tecnico Comunale ed essere rese disponibili al gruppo di rilevatori della Protezione Civile durante l incontro presso la sede comunale, che darà il via, come già detto, alla prima fase operativa di Livello Base. 1

POPOLAZIONE ABITANTI Numero % su totale data aggiornamento Popolazione residente Nuclei familiari Popolazione variabile stagionalmente Popolazione non residente Popolazione anziana (> 65 anni) Popolazione non autosufficiente. La tabella seguente va ripetuta per ogni singolo nucleo urbano (centro urbano + frazioni) ABITANTI Popolazione residente Numero data aggiornamento Densità di popolazione [pop/km 2 ] Popolazione non autosufficiente 2

REFERENTI DEL SISTEMA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Funzione di supporto 1 (Tecnica e pianificazione) Funzione di supporto 2 (Sanità, Assistenza sociale e veterinaria) Funzione di supporto 3 (Mass-Media e Informazione) Funzione di supporto 4 (Volontariato) Funzione di supporto 5 (Materiali e mezzi) Funzione di supporto 6 (Trasporti, circolazione e viabilità) 3

Funzione di supporto 7 (Telecomunicazioni) Funzione di supporto 8 (Servizi essenziali) Funzione di supporto 9 (Censimento danni a persone e cose) Funzione di supporto 10 (Strutture Operative) Funzione di supporto 11 (Enti locali) Funzione di supporto 12 (Materiali pericolosi) 4

Funzione di supporto 13 (Assistenza alla popolazione) Funzione di supporto 14 (Coordinamento centri operativi) NB: Le funzioni di supporto sono definite dal Metodo Augustus, messo a punto dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, al quale si rimanda per definizioni, concetti e singole funzioni. Le funzioni di supporto sono 14 per i Comuni sedi di C.O.M., 9 per tutti gli altri. 5

STATO DELLA STRUMENTAZIONE VIGENTE Presenza di un Piano di Emergenza di Protezione Civile vigente sì no Data di redazione del piano Estremi di approvazione della Delibera Data ultimo aggiornamento del piano NB:è necessario allegare una copia del PEPC vigente e della Delibera in formato informatizzato (in formato cartaceo solo laddove non possibile altrimenti) 6

AREE DI ATTESA (Compilare descrivendo tutte le aree strategiche ai fini della protezione civile in caso di evento calamitoso. Se non fosse possibile localizzare tali aree all interno del territorio comunale (es. per assenza di territori adeguati), individuare adeguate localizzazioni nei Comuni limitrofi compatibilmente con le aree a rischio individuate dal PAI. Luoghi di prima accoglienza dove sarà garantita assistenza alla popolazione negli istanti successivi all evento calamitoso oppure in conseguenza di segnalazioni nella fase di allertamento. In queste aree la popolazione riceverà i primi generi di conforto, in attesa dell allestimento delle aree di accoglienza. Si potranno prendere in considerazione piazze, slarghi, aree sportive, parcheggi, cortili e spazi pubblici o privati ritenuti idonei e non soggetti a rischio. Aree di attesa Denominazione Indirizzo Coordinate Geografiche Proprietà pubblica privata Struttura sottoposta a regime di convenzione sì no Proprietario (se non di proprietà comunale) Tipologia di area Superficie disponibile [m 2 ] Superficie coperta utilizzabile [m 2 ] Tipologia di suolo esterno Numero persone ospitabili (= superficie totale/2m 2 ) Numero di servizi igienici annessi all'area Possibilità di elisuperficie sì no Energia elettrica sì no Gas sì no Allaccio servizi essenziali Servizi igienici sì no Acqua sì no Scarichi acque chiare o reflue sì no NB: Individuare preventivamente la localizzazione di tali aree e comunicarla al rilevatore nel momento dell'incontro 7

AREE DI RICOVERO Compilare descrivendo tutte le aree strategiche ai fini della protezione civile in caso di evento calamitoso. Se non fosse possibile localizzare tali aree all interno del territorio comunale (es. per assenza di territori adeguati), individuare adeguate localizzazioni nei Comuni limitrofi compatibilmente con le aree a rischio individuate dal PAI. Aree per l allestimento di strutture (tendopoli) in grado di assicurare un ricovero per coloro che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione. Aree di ricovero Denominazione Indirizzo Coordinate Geografiche Proprietà pubblica privata Struttura sottoposta a regime di convenzione sì no Proprietario (se non di proprietà comunale) Allaccio servizi essenziali Tipologia di struttura Tipologia di suolo Dimensione [m 2 ] Superficie coperta utilizzabile [m 2 ] Capacità ricettiva Possibilità di elisuperficie sì no Costruita con criteri antisismici sì no Presenza sistemi antincendio sì no Energia elettrica sì no Gas sì no Servizi igienici sì no Acqua sì no Scarichi acque chiare o reflue sì no NB: Individuare preventivamente la localizzazione di tali aree e comunicarla al rilevatore nel momento dell'incontro. Per norma un area di ricovero deve avere estensione minima di 6000mq per 500 persone, inclusi i servizi campali. 8

STRUTTURE DI RICOVERO Compilare descrivendo tutte le aree strategiche ai fini della protezione civile in caso di evento calamitoso. Se non fosse possibile localizzare tali aree all interno del territorio comunale (es. per assenza di territori adeguati), individuare adeguate localizzazioni nei Comuni limitrofi compatibilmente con le aree a rischio individuate dal PAI. Strutture di alloggio per brevi periodi. Si tratta di edifici destinati ad altri scopi che in caso di necessità possono accogliere la popolazione (palestre, scuole, capannoni, alberghi, centri sportivi, strutture militari, edifici pubblici temporaneamente non utilizzati, edifici destinati al culto, centri sociali, strutture fieristiche, ecc.). Denominazione Indirizzo Coordinate Geografiche Tipologia di struttura Tipologia costruttiva Dimensione [m 2 ] Numero di posti letto (se presenti) Capacità ricettiva Possibilità di elisuperficie sì no Costruita con criteri antisismici sì no Presenza sistemi antincendio sì no Strutture di ricovero Allaccio servizi essenziali Energia elettrica sì no Gas sì no Servizi igienici sì no Acqua sì no Scarichi acque chiare o reflue sì no Proprietà pubblica privata Strutture sottoposte a regime di convenzione per l'occupazione temporanea in caso di emergenza (se non di proprietà comunale) Proprietario (se non di proprietà comunale) Modalità di attivazione Tempo di attivazione sì sì sì no no no NB: Individuare preventivamente la localizzazione di tali aree e comunicarla al rilevatore nel momento dell'incontro 9

AREE DI AMMASSAMENTO SOCCORSI E SOCCORRITORI (Solo per i Comuni sede di COM) Compilare descrivendo tutte le aree strategiche ai fini della protezione civile in caso di evento calamitoso. Se non fosse possibile localizzare tali aree all interno del territorio comunale (es. per assenza di territori adeguati), individuare adeguate localizzazioni nei Comuni limitrofi. compatibilmente con le aree a rischio individuate dal PAI. Aree dove far affluire i materiali, i mezzi e gli uomini necessari alle operazioni di soccorso. Scegliere, secondo le indicazioni fornite dal DPC, un area con superficie complessiva di almeno 6.000 m 2. Aree di ammassamento Denominazione Indirizzo Coordinate Geografiche Proprietà pubblica privata Struttura sottoposta a regime di convenzione Proprietario (se non di proprietà comunale) Allaccio servizi essenziali Tipologia di area Tipologia di suolo Dimensione [m 2 ] Possibilità di elisuperficie sì no Presenza sistemi antincedio sì no sì no Energia elettrica sì no Gas sì no Servizi igienici sì no Acqua sì no Scarichi acque chiare o reflue NB: Individuare preventivamente la localizzazione di tali aree e comunicarla al rilevatore nel momento dell'incontro sì no 10