COMUNE DI FORTE DEI MARMI DISCIPLINA DELLA ALLEGATO 10 Disciplina della Distribuzione e localizzazione delle Funzioni ILLUSTRATIVA (ai sensi art. 109 LR 65/2014) settembre 2015
PREMESSA: La presente disciplina, redatta ai sensi dell'art. 98 della L.R. 65 del 10/11/2014 e s.m.i., coaudiuverà lo strumento del Regolamento Urbanistico (R.U.) disciplinando la distribuzione e la localizzazione delle funzioni ed i mutamenti delle destinazioni d uso degli immobili presenti all'interno di alcuni ambiti. Obiettivo della disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni è la definizione delle condizioni per una equilibrata distribuzione delle diverse funzioni che consenta di elevare il livello di qualità della vita attraverso un'appropriata dotazione di servizi, nonché la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni afferenti la residenza favorendo il mantenimento e lo sviluppo delle attività compatibili con la stessa. In tal modo è possibile creare le premesse atte a consentire il permanere dell'effetto città, caratterizzato sia dalla compresenza ed integrazione di attività diverse, sia dalle opportunità che scaturiscono da questo insieme e che costituiscono la differenza sostanziale tra un centro abitato vitale, dinamico ed un semplice agglomerato urbano. APPROVAZIONE DELLA DISCIPLINA: L iter di apporvazione della disciplina è indicato all art. 111 della LR n. 65/2014, in quanto lo strumento viene equiparrato dalla stessa norma a piano attuativo. Dopo l adozione della disciplina, il piano attuativo è trasmsso alla provincia ed è depositato per trenta giorni dalla data di pubblicazione del relativo avviso sul BURT. Entro e non oltre tale termine, chiunque può prenderne visione e presentare osservazioni. In relazione alle procedure di assoggettabilità alla Vas indicate dalla LR n. 10/2010, lo stesso riferimento normativo (art. 5 bis co.2) stabilisce che, in applicazione del principio di non duplicazione delle valutazioni, non sono sottoposti a verifica di assoggettabilità i piani attuattivi che non comportano varianti ai piani sovraordinati, a condizione che il piano sovraordinato - nel caso di specie il vigente RU- sia stato oggetto di valutazione dei profili ambientali. Considerato 2
pertanto che per il vigente RU (approvato nel 2013) risulta effettuata procedura VAS dalla quale sono emerse le condizioni di non assoggettabilità così come da delibera di GC n. 182/2011, lo strumento in corso di formazione è escluso da ulteriori verifiche di assoggettabilità. ELABORATI DELLA DISCIPLINA: Il Piano di cui trattasi è composto da un Quadro Conoscitivo e da un Quadro Progettuale, così articolati: a) QUADRO CONOSCITIVO, composto da: Relazione; Elaborati grafici, articolati nelle seguenti tavole e schede: TAVOLE GRAFICHE: - Tav. 1: Le U.T.O.E. e l Area di particolare valore ambientale, scala 1: 10.000; - Tav. 2: Le funzioni di rilevo urbano, scala 1:5.000; - Tav. 3: Assi e poli del commercio, scala 1:5.000; - Tav. 4: Il R.U. e le funzioni all interno dell Area di particolare valore ambientale, scala 1:2.000; b) QUADRO PROGETTUALE, composto da: Norme di attuazione; Elaborati grafici, articolati nelle seguenti tavole: - Tav. 1: Ambiti di applicazione del Piano delle funzioni, scala 1:5.000. Ai sensi dell art. 3, comma 7 del R.U. vigente, la destinazione d uso e la consistenza edilizia di una unità immobiliare è quella stabilita dal titolo abilitativo edilizio, comunque denominato, rilasciato ai sensi di legge o, in assenza di tale atto, quella risultante dalla classificazione catastale o da altri documenti probanti ante 1942, attestati da perizia giurata o, in alternativa, ante 1967 se riguardanti manufatti posti al di fuori del centro abitato. La presente disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni si applica negli ambiti di cui alla Tav. 1 del Quadro Progettuale e tav. 4 del Quadro Conoscitivo della presente 3
disciplina, ai quali riferire le azioni di riqualificazione, gestione e controllo degli insediamenti esistenti. IL DOCUMENTO : Ai fini della distribuzione e localizzazione delle funzioni, la disciplina recepisce gli indirizzi e gli obiettivi del P.S. nonché quanto previsto dal R.U. nelle diverse UTOE. Su tali basi viene definisce una specifica disciplina, declinata nelle norme tecniche di attuazione, che pone particolare attenzione alla compatibilità e complementarità delle funzioni mediante: - la valorizzazione del centro storico sia sotto l'aspetto della dotazione di servizi, con particolare riguardo per le attrezzature di interesse generale, sia sotto l'aspetto dell'offerta turistica come attrezzature turistico ricettive, commerciali di vicinato e pubblici esercizi; - alla determinazione delle condizioni per più elevati standard di qualità e libertà urbane per tutte le aree residenziali localizzando servizi attività commerciali ed artigianali compatibili con la residenza e favorendo l'eliminazione delle attività in contrasto con la residenza stessa. LA COERENZA INTERNA ED ESTERNA: L analisi della coerenza si configura come elemento trasversale dell intero processo di formazione del piano che né ha seguito tutte le fasi di formazione. Tale analisi è introdotta al fine di verificare in quantità ed in qualità le relazioni interne ed esterne al piano, le rende trasparenti tra le diverse componenti del piano (coerenza interna) e tra i diversi livelli di pianificazione (coerenza esterna). A propria volta, la coerenza interna è suddivisibile in: - coerenza interna orizzontale: ha funzione di eliminare ridondanze e contraddizioni tra le diverse componenti del piano; - coerenza interna verticale: ha funzione di verificare la coerenza tra le componenti strutturali del piano (derivanti dal quadro conoscitivo) e gli obiettivi strategici del piano (politiche). Tutte queste previsioni, come già visto, sono compatibili con le linee di indirizzo, scenari, obiettivi generali e specifici del Piano Strutturale vigente e del 4
Regolamento Urbanistico. La coerenza esterna è suddivisibile in: - coerenza esterna orizzontale: verifica la compatibilità del piano con piani e programmi di natura settoriale di pari livello; - coerenza esterna verticale: verifica la compatibilità del piano con principi generali, norme di settore, vincoli, piani e programmi di livello sovraordinato; In base a quanto esposto al punto precedente, le azioni proposte riguardo lo stesso ambito territoriale non sono in contrasto con il P.I.T. e il P.T.C. provinciale. Per quanto descritto: Analisi della coerenza interna verticale: In base a tale definizione di coerenza, per il piano, a seguito di opportuna verifica, non si rilevano elementi contraddizione tra il quadro conoscitivo di riferimento e gli obiettivi del piano. Analisi della coerenza esterna orizzontale: In base a tale definizione di coerenza, il piano, a seguito di opportuna verifica, rileva che non vi sono piani settoriali di pari livello significativi in merito agli obiettivi dell atto. Analisi della coerenza esterna verticale: Dall esame di vincoli sovraordinati (storico- architettonico, archeologico, paesaggistico, idrogeologico), normative di settore (D.P.R.380/01 e leggi collegate, L.R.65/2014 e suoi Regolamenti di Attuazione), piani sovraordinati (P.I.T. regionale, P.T.C. provinciale, non si rilevano elementi contrastanti con il piano proposto. Il Responsabile d area Geom.Massimo Peporini Il Dirigente del Settore Tecnico Ing Gabriele Borri 5