A COLLOQUIO CON LE ISTITUZIONI LA RISPOSTA DI SAITTA IL BILANCIO DI UN ANNO INSIEME PER MIGLIORARE IL SERVIZIO IL MONDO DEGLI ANFIBI



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GEV 11-07.qxp 26/11/2007 17.33 Pagina 1 A COLLOQUIO CON LE ISTITUZIONI LA RISPOSTA DI SAITTA IL BILANCIO DI UN ANNO INSIEME PER MIGLIORARE IL SERVIZIO IL MONDO DEGLI ANFIBI Dopo l ambientalista keniana Wangari Maathai, premio Nobel per la pace nel 2004, il prestigioso riconoscimento è stato quest anno assegnato ad Al Gore per le sue campagne ambientaliste, tese alla sensibilizzazione sul riscaldamento globale della Terra, ed al Panel degli scienziati dell Onu che hanno dichiarato, senza margini di ulteriore dubbio, le responsabilità dell Uomo nei cambiamenti climatici in corso. Perché un premio per la pace, da sempre assegnato a statisti che raggiungevano una tregua in conflitti bellici o scongiuravano guerre devastanti, va ora a persone che si occupano del clima? La risposta è drammaticamente semplice: trascurare gli effetti perversi delle azioni dell uomo sull ambiente naturale non ha solo conseguenze astratte. Gli effetti sono ben documentati e segnalano come si possa facilmente giungere a conflitti armati, causati dalla scarsità delle risorse e dal degrado degli ambienti di vita. La guerra che l uomo sta conducendo contro l ambiente rischia di trasformarsi in una vera sciagurata guerra contro altri uomini. Per questo la nostra impresa a favore di una educazione ambientale, che racconti anche questi tragici scenari possibili, non va scambiata per catastrofismo, accusa che ci è spesso rivolta, ma come saggio avvertimento proprio per scongiurare le catastrofi annunciate. Il percorso intrapreso in questi anni dalle Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia di Torino non ha trascurato questo argomento. Siamo sulla giusta strada. Abbiamo lavorato, tutti insieme, con grande impegno ed entusiasmo, per consolidare questo Servizio, per difendere il nostro operato e per far capire ai nostri interlocutori che abbiamo raggiunto un livello di organizzazione eccellente sotto tutti i punti di vista. Per l attività di prevenzione e per l opera di sanzione. Il Servizio funziona, ha raggiunto livelli di eccellenza, è efficiente ed è considerato uno dei fiori all occhiello della Provincia di Torino. Tutto questo è stato fatto in condizioni non certo ottimali e siamo consapevoli delle difficoltà incontrate dalle G.E.V. per svolgere il proprio lavoro. La situazione finanziaria è difficile, ma l impegno per richiedere alla Regione Piemonte di rispettare, in termini di sussidiarietà, gli impegni, perché la gestione provinciale delle G.E.V. funzioni, ha dato i primi risultati. L Assessore regionale ha infatti annunciato, in occasione dell annuale assemblea generale delle G.E.V. al castello di Masino, lo stanziamento di 250 mila euro per l attività del prossimo anno e stanno per partire i tanto agognati nuovi corsi di formazione. L annuale assemblea generale, al Castello di Masino, ha visto un ottima partecipazione, per un momento alto di riflessione, di contatto con le Istituzioni e di confronto. Anche per questa dedizione, per questo impegno civico delle mie (consentitemelo dopo tanti anni), nostre, Guardie Ecologiche Volontarie, il ringraziamento è più che mai sentito. Per il loro attaccamento alla divisa e alle insegne che indossano nel loro tempo libero, dedicato al servizio dell ambiente, della comunità e della Provincia. Valter Giuliano Assessore Cultura e Parchi - Provincia di Torino Archivio archivio Presspoint 1

GEV 11-07.qxp 26/11/2007 17.33 Pagina 2 LETTERA APERTA, A COLLOQUIO CON LE ISTITUZIONI Qui di seguito il testo letto in sede di Assemblea generale da Anna Torchio, rappresentante delle Guardie Ecologiche Volontarie, ad Antonio Saitta, Presidente della Provincia di Torino. Egregio signor Presidente, è per noi motivo di soddisfazione riaverla fra noi nella riunione annuale delle G.E.V. della Provincia di Torino. Un anno è passato dall ultimo nostro incontro e siamo contenti che il nostro Presidente sia di nuovo qui tra le sue Guardie. Vogliamo considerare la sua presenza come un segno di apprezzamento per quello che nell ultimo anno le G.E.V. hanno fatto. In effetti si è fatto molto e i dati statistici, che le sono stati forniti, lo dimostrano. Ciò spiega le sempre più numerose richieste da parte dei Comuni della Provincia per attuare convenzioni con le G.E.V. La nostra presenza sul territorio è stata significativa. Alcune questioni, quali per esempio l abbandono dei rifiuti, sono state oggetto di particolare attenzione. Anche gli interventi educativi sono stati numerosi e qualificati ed è aumentata l attività svolta con gli altri Servizi della Provincia. Ci fa piacere notare che le attività sinergiche con le varie funzioni provinciali si sono sviluppate, che le G.E.V. sono sempre di Anna Torchio portavoce delle G.E.V. al Castello di Masino più dipendenti onorari della Provincia, che svolgono il loro lavoro con serietà e dedizione. Abbiamo fatto molto, a costi estremamente contenuti. Basta una semplice divisione fra costi delle G.E.V. e risultati per apprezzare questo Servizio, che molto ha fatto senza praticamente generare problemi. Siamo soddisfatti che la discussione sui due Servizi sia stata, lo speriamo sinceramente e definitivamente, accantonata. Le caratteristiche del Servizio sono uniche e, inglobarlo in altri, vorrebbe dire spegnere questa realtà positiva. Inoltre è necessario ricordare l importante contributo dato al nostro Servizio per le associazioni ambientaliste zoofile, con le quali è opportuno mantenere sempre un rapporto di presente collaborazione. Certo ci rendiamo conto che è necessario un coordinamento più stretto tra i vari Servizi della Provincia e noi, su questo, non ci tireremo indietro. Siamo disposti a metterci in gioco come sempre facciamo, con valutazione dell operato basato sui fatti concreti e non sulle mire interessate di precisi e limitati ambienti, che farebbero volentieri a meno della nostra attività. Quindi, signor Presidente, possiamo affermare che, in linea di massima, le cose funzionano abbastanza bene, grazie anche all organizzazione del Servizio attuata dal funzionario e dal dirigente G.E.V., con il prezioso contributo degli agenti di coordinamento. Certo servono più risorse, siamo sempre a livello di sussistenza, vorremmo fare di più, ma ci rendiamo conto che la situazione finanziaria è difficile. Però, visto che il nostro lavoro è gratuito e che consente risparmi in altri settori, la pregheremmo di valutare la possibilità di trasferire anche a noi un po di questi risparmi. Nelle occasioni in cui possiamo confrontarci direttamente con il nostro Presidente occorre proporre nuovi obiettivi e nuove mete per rendere il Servizio sempre attuale e prevedere l intervento diretto delle G.E.V. in tutte le materie ambientali di competenza provinciale che comportano l applicazione di sanzioni amministrative. Le nostre proposte operative sono semplici. Aumentare la collaborazione delle G.E.V. con gli altri Servizi della Provincia, così che questa divenga sempre più organica all Istituzione. Questo concetto di organicità provinciale è per noi un concetto importante. In particolare l integrazione delle Guardie Ecologiche Volontarie con la protezione civile provinciale ha avuto un solo sporadico episodio. Ricordiamo la ricerca di un disperso in Val Chisone circa un anno fa. In caso di eventi calamitosi riteniamo sia importante contare su personale organizzato che conosce i luoghi ed è sufficientemente preparato. Riteniamo tale settore d intervento meritevole di attenzione e sperimentazione. Premesso che il Servizio G.E.V. della Provincia di Torino è ritenuto uno dei migliori della Regione Piemonte, e sicuramente di molte altre regioni italiane, riteniamo che le nostre conoscenze ed esperienze potrebbero essere utilmente applicate anche dalle altre province. In altri termini, signor Presidente, lei dispone di un Servizio di eccellenza che può essere preposto, ad esempio, alle altre province piemontesi. La nostra è ovviamente una proposta interessata. Se il Servizio G.E.V., con le caratteristiche e l organizzazione della Provincia di Torino, si generalizzasse in Regione Piemonte sarebbe una cosa valida per tutti. Lei quindi potrebbe essere considerato come il Presidente di una Provincia che è innovativa e proporre un modello di Servizio volontario di vigilanza ambientale che dà molto e, ci permettiamo di ribadire, costa quasi nulla. Egregio signor Presidente, nella convinzione di averla ancora con noi il prossimo anno, nel ringraziarla sentitamente per il tempo che lei ci ha dedicato e ci dedica, le diciamo semplicemente che le Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia di Torino sono qui. Le Guardie Ecologiche Volontarie Provincia di Torino Supplemento a Cronache da Palazzo Cisterna Anno 5 - N. 4 - Dicembre 2007 Presidente Provincia di Torino Antonio Saitta Assessore Cultura e Parchi Provincia di Torino Valter Giuliano Dirigente Servizio Aree Protette e Vigilanza Volontaria Marco Andreoli Direttore Responsabile Carla Gatti Responsabile Editoriale Liliana Catalano Coordinamento Redazionale Daria Oggero, Aldo Trogolo, Valentina Cocchi Redazione Dario Berruquier, Giuseppe Borla, Daniele Cerrato, Alessandra Pucci Stampato da AGIT Viale del Risorgimento 11 - Beinasco (TO) Su carta prodotta in assenza totale di cloro 2

GEV 11-07.qxp 26/11/2007 17.33 Pagina 3 LA RISPOSTA DI SAITTA Sono lieto di comunicarvi che i giudizi sul vostro operato sono decisamente positivi. Questo è ciò che pensano le amministrazioni comunali, le comunità montane e tutti coloro che, in qualche modo, si confrontano quotidianamente con voi. È in aumento il numero degli Enti che desiderano stipulare convenzioni con le G.E.V., il che significa che il vostro Servizio è davvero utile. Per questo motivo non posso che esprimere un ringraziamento sincero da parte mia, da parte dell amministrazione provinciale e di tutta la comunità perché, nonostante il vostro sia un Servizio gratuito, mettete a disposizione di tutti un bene prezioso che è fatto di intenso lavoro e di grande passione. Chi ha un compito come il mio affronta spesso temi onerosi che talvolta costringono a prendere decisioni impopolari, ma oggi, che sono qui tra di voi, mi sento circondato da amici. Foto di gruppo con il Presidente della Provincia Saitta Mi sono state poste delle richieste a carattere finanziario e devo dire che, grazie all ultima Finanziaria, ci sono buone probabilità per voi, perché potremo spendere quelle risorse finora vincolate dal patto di stabilità. Il vostro Servizio è un esempio di eccellenza all interno della nostra Regione, me lo avete dimostrato e ne ho avuto conferma. Per questo motivo, la proposta di poter diffondere la vostra esperienza, perché diventi per la comunità un modello di riferimento, sarà per noi ragione di riflessione per il futuro. È inoltre motivo di orgoglio, apprezzando la vostra partecipazione attiva in occasione dell Assemblea annuale G.E.V., percepire l attaccamento all Istituzione Provincia. È pur vero che siete volontari, ma io vi considero a tutti gli effetti dipendenti onorari della Provincia di Torino. Quindi grazie per tutto ciò che fate. Nei prossimi mesi lavoreremo per affrontare le questioni che qui sono state indicate in occasione del bilancio, cercando di trovare le risorse necessarie per permettere al Servizio di fare un ulteriore passo avanti. Antonio Saitta Presidente Provincia di Torino IL BILANCIO DI UN ANNO È il momento di tracciare il bilancio dell anno che sta finendo. Sui dati statistici sarà necessario riflettere all inizio del prossimo anno per avere il quadro completo. Alcune osservazioni sono però possibili già ora. In generale devo rilevare che è cresciuta l attenzione dell opinione pubblica e degli amministratori per i problemi ambientali. Lo dimostrano in modo evidente le numerose richieste dei Comuni per una maggior presenza a tutela dell ambiente, le numerose adesioni ai programmi didattici scolastici e le varie ipotesi per estendere le aree protette o per istituire parchi periurbani. Certo, non sempre ad una manifestazione di attenzione segue un azione adeguata che supporti l impegno delle G.E.V. Quante volte abbiamo discusso dell inerzia e delle contraddizioni degli stessi soggetti pubblici e privati che reclamano la presenza dei volontari? Certo anche noi abbiamo difficoltà ad affrontare le realtà che incontriamo ed il risultato a volte non è quello pensato inizialmente. Questi del resto sono i problemi delle G.E.V., di chi vive con passione un territorio di frontiera qual è l ambiente da sempre. Da qui però traiamo lo spunto per cercare di migliorare le nostre conoscenze e le capacità di intervento anche diversificandole. Così l anno che si chiude ci ha visto protagonisti di alcuni interessanti esperimenti: sul versante formativo ricordo i corsi di aggiornamento cofinanziati, ben 6 corsi su aspetti specifici di lavoro ai quali hanno partecipato 114 G.E.V.; per la didattica si è concluso in modo lusinghiero il primo concorso per le scuole elementari su temi ambientali con la premiazione di 7 cortometraggi, realizzati da alunni ed insegnanti; per l informazione c è stata la prima partecipazione alle manifestazioni Messer tulipano a Pralormo e alla Giornata FAI di primavera nei parchi torinesi; per la vigilanza la proposta di un tavolo operativo di coordinamento degli interventi con le guardie volontarie delle associazioni ambientaliste, tavolo che diventerà operativo entro l anno; per il territorio l attività di ricognizione dei sentieri che, ci auspichiamo, condurrà il prossimo anno ad accordi con le associazioni di tutela dei diversamente abili, per consentire loro una reale fruizione dei parchi provinciali. Insomma uno sguardo a tutto tondo per favorire la crescita di una coscienza collettiva del valore e delle possibilità che, se tutelato, l ambiente offre. Marco Andreoli Dirigente Servizio Aree Protette e Vigilanza Volontaria RICORDANDO RICCARDO Gli ultimi giorni d agosto hanno portato via con loro Riccardo Sartor, amico e collega G.E.V., spentosi a causa di un malore improvviso durante una gita in montagna. Il tragico evento ha lasciato nel dolore i suoi cari, gli amici e i colleghi G.E.V. della Provincia di Torino. Guardia Ecologica dagli anni Ottanta e da allora costantemente presente nel Servizio con la sua passione e il suo entusiasmo rivolti alla protezione della Natura. Sempre impegnato, disponibile con tutti e pronto al dialogo, accompagnato da un sorriso immenso, Riccardo si prodigava nei vari settori di attività: scuole, protezione civile, vigilanza e censimenti hanno sempre potuto contare sul suo contributo. Il suo spirito gioviale e generoso rimarrà nei nostri cuori e ci accompagnerà sempre nella difficile attività di protezione della Natura. Con affetto, il Rappresentante Fabio Santo. 3

GEV 11-07.qxp 26/11/2007 17.33 Pagina 4 ASSEMBLEA G.E.V.: INSIEME PER MIGLIORARE IL SERVIZIO Il 6 ottobre scorso, nella splendida cornice del Castello di Masino, alla presenza del Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e dell Assessore Valter Giuliano, si è svolta l annuale Assemblea generale delle Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia di Torino. Fra le Autorità presenti: l Assessore regionale Nicola De Ruggiero, il Sindaco di Caravino, Clara Pasquale, ed il Sindaco di Vestignè, Luigi Manfredo. Gradita ospite, poi, la rappresentanza delle G.E.V. della Provincia di Milano, coordinate da Guido Guida, con le quali da anni c è un proficuo sodalizio. All Assemblea hanno partecipato circa 200 G.E.V. e la giornata è stata occasione di discussione su questioni di carattere generale riguardanti l organizzazione e gli interventi sul territorio. Marco Andreoli mentre parla all Assemblea A conclusione dei lavori è stato approvato il documento di programmazione delle attività per il 2008. I relativi documenti sono comunque disponibili e consultabili sul sito Internet della Provincia di Torino. Questo evento rappresenta un appuntamento importante per le G.E.V. perché ne rinnova lo spirito di servizio e la missione. Quest anno, in particolare, i lavori si sono svolti in un ottica nuova. L Assemblea è stata infatti l occasione giusta per effettuare un workshop ed un interessante ricerca Sviluppo organizzativo, regolamenti e qualità, curata dal Servizio provinciale. Nella prima parte le G.E.V. hanno risposto individualmente ad una serie di questionari sull organizzazione dell attività, sul lavoro di gruppo e sull autopercezione della propria immagine. Nella seconda parte le G.E.V., suddivise in gruppi di lavoro formati sulla base di diverse provenienze territoriali, hanno discusso e poi rappresentato gli aspetti maggiormente significativi delle loro principali attività, individuandone i punti e gli strumenti di miglioramento. I risultati sono di rilievo e saranno oggetto di approfondita analisi e di informazione dettagliata rivolta ai gruppi. In quest ambito sintetizziamo alcuni tra i risultati più significativi. Dal questionario è emerso che: - una percentuale elevata di G.E.V. ritiene le aspettative di servizio coincidenti con le attività svolte (tutela ambientale, educazione ed informazione, vigilanza, ecc. ecc.). Emerge però il desiderio di affrontare maggiormente temi quali la protezione civile, la sorveglianza ai biotopi e la vigilanza ai vincoli idrogeologici; - c è conoscenza e consapevolezza dell importanza e dell utilità degli incontri che si svolgono (riunioni, aggiornamenti, seminari informativi) anche per trattare gli aspetti problematici delle attività. Esistono problemi di natura logistica da risolvere per dare omogeneità e funzionalità alle riunioni; - i pareri espressi sulla corrispondenza di varie attività alle istanze esterne sono positivi, specie quelle a contenuto didattico; - fra le maggiori aspettative c è quella di svolgere servizio anche al di fuori del territorio del gruppo di appartenenza ed avere esperienze lavorative con colleghi diversi; - fra gli aspetti problematici la dotazione dei materiali, l organizzazione ed il riconoscimento del ruolo. Dal lavoro di gruppo sono emerse varie proposte e, tra queste, quelle comuni sono: 1) in tema di vigilanza: informare capillarmente il pubblico e gli attori istituzionali del ruolo e dei poteri di polizia amministrativa delle G.E.V., cercare maggiore collaborazione e supporto da parte delle forze di polizia, incrementare il numero di convenzioni con i Comuni, perseguire un costante aggiornamento relativo alle questioni specialistiche, fornire le G.E.V. di adeguate attrezzature (fotocamere digitali, radio, binocoli, cellulari e auto); 2) in tema di educazione ambientale: aprire uno sportello informativo al pubblico su iniziative e attività delle G.E.V., realizzare corsi di pedagogia per gli abilitati all insegnamento e, per aumentarne il numero, corsi di formazione, incrementare il materiale didattico ed informativo, dare maggior risalto sui mass media alle possibilità didattiche offerte, creare momenti di confronto tra insegnanti e G.E.V. per dare omogeneità agli incontri educativi nelle scuole e rilievo al ruolo delle G.E.V.; 3) in tema di protezione civile: formare nuovi abilitati fra le G.E.V., definire le modalità di reperibilità, perfezionare l addestramento mediante la partecipazione ad esercitazioni, informare gli altri attori istituzionali presenti nei Comuni del ruolo delle G.E.V., inserire le G.E.V. nell elenco nazionale o dipartimentale della Protezione Civile; 4) in tema di gestione delle aree protette: creare occasione per un fattivo coinvolgimento delle popolazioni locali, dare assidua e completa informazione sulle iniziative di gestione o sulle attività promozionali, favorire nei parchi urbani l assimilazione delle culture ed abitudini multietniche, individuare nuove aree dedicate alla tutela, creare una sala operativa. Le Guardie Ecologiche Volontarie durante il workshop Le considerazioni e le proposte raccolte saranno oggetto di approfondimento e nei limiti di bilancio integreranno il documento di programmazione finale approvato. L Assemblea si è conclusa con un caloroso saluto alle Guardie Ecologiche Volontarie che quest anno purtroppo lasciano il Servizio e con l auspicio da parte di tutti di un anno ricco di ottimi risultati all insegna della tutela dell ambiente. Marco Andreoli 4

GEV 11-07.qxp 26/11/2007 17.33 Pagina 5 GLI ANFIBI: SCHEDE TECNICHE (a cura di Alessandra Pucci) CLASSE: ANFIBI La Classe Anfibi conta in Piemonte 21 differenti specie che, da un punto di vista sistematico, possono essere così raggruppate: - ordine URODELI (= anfibi con coda) - ordine ANURI (= anfibi senza coda) Gli Urodeli possono essere suddivisi in 3 famiglie: - Salamandridi: generi Salamandra, Salamandrina e Triturus (tritoni) - Pletodontidi: genere Speleomantes - Proteidi: genere Proteus (assente in Piemonte) Gli Anuri possono essere suddivisi in 6 famiglie: - Discoglossidi: assenti in Piemonte - Pelobatidi: genere Pelobates - Peloditidi: genere Pelodytes - Bufonidi: genere Bufo (rospo comune e smeraldino) - Ilidi: genere Hyla (raganelle) - Ranidi: genere Rana. All interno di questa famiglia si distingue il gruppo delle rane rosse (o brune) e quello delle rane verdi. La sistematica degli Anfibi è sottoposta a continue modifiche e spesso mette a dura prova il concetto di specie scientificamente accettato (appartengono alla stessa specie gli individui che sono fra loro fecondi e danno origine a ibridi non sterili): vedremo alcuni casi particolari trattando le Rane verdi. Alla luce di quanto detto è dunque possibile che troviate, altrove, classificazioni diverse dalla presente. Nel trattare le caratteristiche delle singole specie abbiamo deciso di iniziare dalle Rane perché, fra tutti gli Anfibi, sono quelle con cui ognuno di noi ha più dimestichezza. RANA DALMATINA o RANA AGILE (Rana dalmatina) Classe: Anfibi (Amphibia) Ordine: Anuri (Anura) Famiglia: Ranidi (Ranidae) Appartiene al gruppo delle rane brune con cui condivide la posizione orizzontale della pupilla, la presenza di una macchia triangolare bruno-scuro dietro l occhio e l assenza di tonalità verdi nella colorazione. Si distingue dalle altre rane rosse (o brune) per la colorazione chiara dei lati del muso, la linea chiara che dal bordo del labbro superiore prosegue lungo la punta del muso, la gola chiara con poche macchie scure, la regione inguinale sovente giallastra e la lunghezza degli arti posteriori che, stesi in avanti lungo il corpo, superano nettamente la punta del muso. La lunghezza testa più tronco varia tra i 6 e i 9 cm. Protezione: Protetta a livello comunitario (Direttiva Habitat 92/43/CEE - all. IV, Convenzione di Berna - all. II). Raccolta regolamentata secondo la L.R. 32/82. Ecologia e biologia: l attività è prevalentemente crepuscolare notturna. Durante il giorno e nei mesi più caldi e più freddi (estivazione e ibernazione) si rifugia sotto terra, fra le radici degli alberi, sotto foglie morte e tronchi caduti. La stagione riproduttiva si verifica tra febbraio ed aprile, a seconda dell andamento delle piogge. Non avendo il maschio sacchi vocali esterni, il canto è piuttosto sommesso. Le uova sono deposte in laghetti, stagni, canali, di norma riunite in masse tondeggianti gelatinose che galleggiano sulla superficie dell acqua. Frequenta ambienti planiziali e collinari sia boscosi sia aperti. Sopravvive in aree agricole, purché in alternanza con boschi ed aree aperte. Raramente supera i 500 m. di quota. In Piemonte è assente dai rilievi e dalle vallate alpine. Alimentazione: gli adulti si nutrono di piccoli invertebrati, acquatici e terricoli; i girini sono onnivori, ma prevalentemente vegetariani. Foto: www.wikipedia.it 5

GEV 11-07.qxp 26/11/2007 17.33 Pagina 6 GLI ANFIBI: SCHEDE TECNICHE (a cura di Dario Berruquier) RANA DI LATASTE (Rana latastei) e RANA APPENNINICA (Rana italica) Classe: Anfibi (Amphibia) Ordine: Anuri (Anura) Famiglia: Ranidi (Ranidae) La Rana di Lataste e la Rana appenninica appartengono, insieme a Rana dalmatina e Rana temporaria, al gruppo delle rane brune. Dalla Dalmatina si distinguono per i lati del muso scuri anziché chiari, la gola solitamente pigmentata di scuro e la regione inguinale rossastra e non giallastra; dalla Temporaria si distinguono per il muso più appuntito e le zampe posteriori più lunghe. Protezione: protetta a livello comunitario (Direttiva Habitat 92/43/CEE - all. II e IV, Convenzione di Berna - all. II). Raccolta regolamentata secondo la L.R. 32/82. Ecologia e biologia: la Rana di Lataste è specie, in origine, strettamente legata ai boschi planiziali. Oggi, in Piemonte, è molto localizzata e fortemente minacciata dalla scomparsa degli habitat idonei: la si può ancora incontrare in alcuni lembi relitti di foresta planiziale, in boschetti ripariali, pioppeti poco curati e siepi campestri, a quote comprese tra i 90 e i 260 m. La Rana appenninica è stata segnalata, per il Piemonte, solo nella provincia di Alessandria, al confine con l Appennino ligure: abita torrentelli con fondo roccioso dal livello del mare a 1.700 m. È legata, più di tutte le altre rane rosse, ai siti riproduttivi da cui si allontana raramente. Le uova, deposte in masserelle tondeggianti, devono resistere alla corrente dei ruscelli e vengono dunque attaccate con un peduncolo sotto sassi e tronchi sommersi, divenendo difficilmente osservabili. Alimentazione: gli adulti si nutrono di piccoli invertebrati, i girini sono onnivori, ma prevalentemente vegetariani. Foto: Roberto Sindaco RANA MONTANA (Rana temporaria) Classe: Anfibi (Amphibia) Ordine: Anuri (Anura) Famiglia: Ranidi (Ranidae) È la rana rossa più grossa e con la corporatura più massiccia: la lunghezza dalla testa alla cloaca è 7-8 cm., ma può raggiungere i 10 cm. Le zampe posteriori sono più corte rispetto a quelle delle altre rane rosse: allungate in avanti lungo il corpo, le zampe non superano il muso. Protezione: è inserita nell all. V della Direttiva Habitat 92/43/CEE come specie animale di interesse comunitario, il cui prelievo nella natura e il cui sfruttamento potrebbero formare oggetto di misure di gestione. Raccolta regolamentata secondo la L.R. 32/82. Ecologia e biologia: la specie mostra una spiccata preferenza per gli ambienti montani e alpini (fino a 2.760 m. di quota nel Parco Nazionale del Gran Paradiso) e solo raramente si ritrova in pianura. Frequenta per lo più praterie alpine, arbusteti e boschi, in prossimità di zone umide (laghetti, rii, torbiere, ecc. ecc.). Frequenta gli ambienti acquatici solo durante il periodo dell accoppiamento. La deposizione delle uova avviene in periodi diversi a seconda della quota (in genere a maggio) e la metamorfosi completa (trasformazione da girino a rana) è raggiunta a metà settembre. Talora i girini possono trascorrere tutto l inverno in acqua e rimandare la metamorfosi all anno successivo. Alimentazione: adulti e giovani si nutrono di piccoli invertebrati; le larve sono onnivore, ma prevalentemente vegetariane. Foto: www.wikipedia.it 6

GEV 11-07.qxp 26/11/2007 17.33 Pagina 7 L AFFASCINANTE MONDO DEGLI ANFIBI Sono migliaia di specie, abitano gli ambienti più svariati, dalle foreste tropicali alle grotte carsiche, dalle praterie alpine ai boschi di latifoglie, eppure pochi li conoscono. Stiamo parlando degli Anfibi, gli animali che per primi, nella storia dell evoluzione, abbandonarono l acqua ed iniziarono ad occupare le terre emerse. Ancora oggi, nonostante siano passati da quel fatidico momento più di 380 milioni di anni, gli Anfibi mantengono alcune caratteristiche anatomiche e fisiologiche che consentono loro di vivere sia nell acqua sia sulla terraferma. Il trucco, se così vogliamo chiamarlo, sta nell aver mantenuto le branchie per respirare l ossigeno disciolto in acqua, come i pesci, e nell aver contemporaneamente sviluppato i polmoni, in tutto simili ai nostri, sebbene meno complessi. La loro pelle, inoltre, è diventata capace di assorbire l ossigeno atmosferico che si scioglie nel velo d acqua che la riveste e persino la mucosa della bocca ha imparato a respirare. Tutte queste soluzioni alternative alle branchie hanno consentito agli Anfibi di svincolarsi dall acqua e di colonizzare habitat differenti. Il legame con l elemento liquido è però rimasto fortissimo, tant è che ad esso è affidata la fase più delicata della vita di ogni Anfibio: la riproduzione. Rane, rospi, raganelle, salamandre, tritoni tutti hanno bisogno dell acqua per deporre le proprie uova che, se sopravviveranno ai predatori, svilupperanno dei girini o delle larve, da cui si originerà un individuo adulto. esotici (pesci, tartarughe ) dà il colpo finale, determinando la riduzione e la scomparsa di intere popolazioni. Per tutti questi motivi la maggior parte degli Anfibi piemontesi è inserita negli elenchi della Direttiva Habitat (92/43/CEE), strumento principe della conservazione della natura a livello europeo. Le caratteristiche biologiche che abbiamo descritto (elevata permeabilità cutanea, sviluppo attraverso uno stadio larvale acquatico, adattamento sia all ambiente acquatico sia a quello terrestre) hanno rappresentato per milioni di anni la carta vincente degli Anfibi, ma oggi si rivelano il loro punto debole poiché conferiscono particolare vulnerabilità di fronte alle modificazioni dell ambiente. Per questo motivo gli Anfibi sono Ritratto di una ranocchia Censimento G.E.V. delle zone umide a Cumiana L acqua è dunque il mezzo che dà la vita, ma, ultimamente, anche quello che la toglie. La generalizzata scomparsa degli ambienti acquatici a vantaggio di un espansione edilizia e terziaria che pare non avere limiti, l alterazione della qualità delle acque causata dall inquinamento diffuso, le intubazioni e le captazioni a scopo idroelettrico ed agricolo sottraggono sempre più ambienti idonei agli Anfibi; inoltre, l introduzione in natura di specie di predatori considerati ottimi bioindicatori, cioè organismi viventi in grado di evidenziare gli squilibri ambientali dei luoghi in cui vivono. Le piogge acide, i fitosanitari usati in agricoltura, i metalli pesanti, le variazioni climatiche, l inquinamento atmosferico incidono in maniera diretta sulla vitalità delle popolazioni e sui ritmi biologici degli Anfibi. Prova ne è il forte incremento della percentuale di individui malformi segnalato negli ultimi anni nelle popolazioni di Anfibi, a livello mondiale. La situazione di questi animali, come quella di molti altri, è davvero critica e, anche se ci costa fatica ammetterlo, tutti noi ne siamo responsabili. Perché è il nostro sistema di crescita che depaupera le risorse del Pianeta, perché è la nostra presunzione che ci fa sentire padroni dell acqua, dell aria, dei boschi. Proviamo a dedicare un po del nostro tempo alla conoscenza di questi delicati ed interessanti animali, a coinvolgere i bambini delle scuole nell osservazione delle specie e degli ambienti che le ospitano, ad aderire con entusiasmo ai progetti che Enti Locali, Università ed Associazioni portano avanti (vedi agevoliamoli sul n. 3/2007 de Il Giornale delle G.E.V. ): tutti insieme possiamo fare la differenza! Alessandra Pucci Tecnico Ambientale/Naturalista Settore Parchi - Provincia di Torino COMUNICAZIONI AI LETTORI L Assessore Valter Giuliano ed il Servizio Aree Protette e Vigilanza Volontaria della Provincia di Torino, insieme alla redazione de Il Giornale delle G.E.V. ed ai collaboratori, desiderano augurare i più cari e sinceri auguri di Buone Feste a tutte le Guardie Ecologiche Volontarie ed ai propri lettori. Il Comitato di Redazione comunica che, da questo numero, vengono momentaneamente sospese le schede tecniche su fauna ed avifauna per dar spazio a quelle sugli anfibi. Tutti coloro che intendono partecipare attivamente alla realizzazione del periodico, con articoli, materiale fotografico, informazioni utili, commenti e suggerimenti, possono inviare la documentazione al seguente indirizzo e-mail dedicato: vigilanzambientale@provincia.torino.it 7

GEV 11-07.qxp 26/11/2007 17.33 Pagina 8 AAA VOLONTARI CERCASI In occasione della tredicesima edizione del Trofeo Danilo Re, il Servizio Aree Protette e Vigilanza Volontaria della Provincia di Torino ricerca volontari disposti a prestare servizio durante la manifestazione e Guardie Ecologiche Volontarie interessate a far parte della squadra di atleti che parteciperà alla competizione sportiva. Le discipline saranno: sci alpino, slalom gigante, sci di fondo e tiro con la carabina. Chi fosse interessato può richiedere maggiori informazioni ai numeri 011.8614494-011.8614627 oppure inviare una e-mail all indirizzo danilo_re@provincia.torino.it 8