Cap. XIV LA DIFESA DEL VERDE URBANO

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Transcript:

Cap. XIV LA DIFESA DEL VERDE URBANO Generalità Il verde urbano è soggetto ad avversità di natura biotica (fitopatie) e di natura abiotica (fisiopatie). Le fisiopatie sono invece causate da agenti abiotici quali: anormali condizioni edafiche (squilibri nutrizionali e idrici, anomale situazioni di ph), anormali condizioni climatiche (squilibri termici, grandine, venti, temporali, inquinamenti atmosferici), ferite dovute a cause naturali (es. vento, neve, gelo, grandine, fulmini) o artificiali (potature, attrezzi meccanici). Le fitopatie sono dovute all azione di organismi viventi quali: fitofagi (insetti, acari, nematodi), funghi, batteri, virus, fitoplasmi. Interventi di difesa Per la difesa del verde urbano dalle fisiopatie è fondamentale la prevenzione cercando innanzitutto di scegliere le essenze che meglio si adattano in quel determinato ambiente urbano e po di rimuovere le cause che originano tali fenomeni. Per la difesa dalle fitopatie dovranno essere innanzitutto privilegiate le misure di tipo preventivo, volte a diminuire al massimo gli stati di stress per le piante, migliorandone le condizioni di vita in modo da ridurre il ricorso a mezzi chimici con grande beneficio per l ambiente (minor inquinamento), per gli operatori, per i fruitori del verde e per l avifauna selvatica. La prevenzione dovrà essere attuata attraverso: - la scelta di specie adeguate e l impiego di piante sane; - la difesa delle piante da danneggiamenti; - l adeguata preparazione dei siti di impianto; - il rispetto delle aree di pertinenza indicate dal regolamento del verde e la protezione delle stesse da calpestio, ecc.; - l eliminazione o la riduzione al minimo degli interventi di potatura; - interventi di rimozione di eventuale materiale infetto che possa dar luogo a forme epidemiche; - garantire un costante apporto di nutrienti e di acqua alle piante attraverso corretti interventi di concimazione e di irrigazione; - garantire una sufficiente ossigenazione tellurica rimuovendo le cause che possono costipare il suolo nell area di pertinenza delle piante ed eseguendo, se opportuno, lavorazioni periodiche leggere che migliorino gli scambi gassosi del suolo. Qualora sia necessario ricorrere ad interventi fitosanitari è opportuno seguire strategie di lotta integrata privilegiando le tecniche a più basso impatto ambientale come la lotta biologica con mezzi fisici, agronomici, biotecnologici, genetici, preparati biologici (es. Bacillus thuringiensis), entomofagi utili, prodotti chimici autorizzati (es. Sali di Cu, zolfo ). Nei casi in cui sia indispensabile il ricorso a trattamenti con prodotti chimici, questi dovranno essere impiegati seguendo criteri di lotta guidata nei tempi e nelle modalità più opportune ed efficaci per ridurre al max l inquinamento ambientale e i danni agli operatori, ai fruitori del verde, agli entomofagi utili e all avifauna presente. I principi attivi prescelti dovranno essere: - efficaci contro quel determinato litofago o patogeno; - registrati per l impiego su verde ornamentale e nei confronti delle avversità indicate; - a bassa tossicità per l uomo, per gli animali superiori e l avifauna selvatica ; - selettivi per gli entomofagi utili; - privi di fitotossicità o di effetti collaterali per le piante oggetto del trattamento e per quelle poste sotto la chioma o confinanti con quelle trattate; - impiegati nel rispetto delle normative vigenti

Le dosi di impiego, l epoca e le modalità di distribuzione dei prodotti dovranno essere indicate e prescritte da tecnici competenti (agronomi, forestali, ) e la distribuzione dovrà essere eseguita da personale autorizzato e competente con macchine irroratrici efficienti e in condizioni climatiche idonee (es. assenza di vento) per evitare pericolose dispersioni dei principi attivi nell ambiente e inutili sprechi. In base al D.L del 17/03/1995 n 194 e al DPR 23/4/2001 n 290 gli agrofarmaci vengono classificati in: MOLTO TOSSICI (T+) TOSSICI (T) NOCIVI (Xn) NON CLASSIFICATI (NC) e IRRITANTI (Xi) Nelle confezioni i prodotti Molto tossici e Tossici (ex prima classe) sono contraddistinti dal simbolo recante il teschio di morte su fondo arancione più la scritta Molto Tossico T+ o Tossico T, mentre i prodotti Nocivi (ex seconda classe) si riconoscono per la Croce di S. Andrea su fondo arancione più la scritta Nocivo Xn. I prodotti irritanti (ex terza classe) sono contraddistinti dalla Croce di S. Andrea su fondo arancione più la scritta Irritante Xi. Per acquistare i prodotti molto tossici, tossici e nocivi occorre un patentino rilasciato da Enti ufficiali (Assessorato provinciale dell Agricoltura) previa partecipazione ad un corso specifico di 25 ore di lezione e superamento di un esame specifico. Per i laureati in Scienze Agrarie e della Produzione animale e i diplomati nel settore agrario (Periti agrari e Agrotecnici) basta il semplice certificato attestante il titolo di studio. La richiesta del Patentino va inoltrata, in bollo, agli Enti competenti (es. Servizio provinciale agricoltura). Esso è valido per 5 anni. Quando si acquistano i prodotti Molto Tossici, Tossici e Nocivi col patentino, il rivenditore deve far compilare all acquirente la dichiarazione di responsabilità (in doppia copia) per la idonea conservazione e il corretto impiego in campo. I prodotti fitosanitari non classificabili come Molto Tossici, Tossici e Nocivi possono riportare in etichetta la dizione attenzione manipolare con prudenza oppure simboli relativi alle proprietà chimico - fisiche (es. irritante, comburente, infiammabili ). In relazione al prodotto impiegato può essere necessario delimitare con mezzi ben evidenti le zone di intervento, per prevenire l accesso a non addetti ai lavori è comunque sempre opportuno informare preventivamente e tempestivamente la cittadinanza degli interventi fitoiatrici che si rendono necessari per la difesa del verde pubblico ed effettuare i trattamenti, per quanto possibile, nelle ore di minore transito. L endoterapia. Poiché la difesa delle piante in città dai parassiti (es. Tingide del platano, Processionaria del Pino, Cameraria dell Ippocastano, afidi, Metcalfa..) con i tradizionali trattamenti alla chioma risulta particolarmente difficile se non impossibile sia per l elevata altezza delle chiome poste fra l altro in zone ad elevata fruibilità pubblica o vicino a corpi idrici da tutelare, si è sviluppata e perfezionata una nuova tecnica fitoiatrica: l endoterapia. Questa consiste nel fare una specie di flebo alla pianta in modo da iniettare all interno del fusto tramite dei piccoli fori una soluzione contenente il principio attivo, che viene distribuito su tutta la chioma dal flusso linfatico in modo da uccidere gli eventuali fitofagi ad apparato boccale pungente succhiante presenti su di essa (Afidi, Psille, ) o patogeni funginei (tracheomicosi, antracnosi, oidio). Esistono due diverse modalità di esecuzione dell endoterapia: a) iniezioni ad assorbimento naturale (o gravitazionale); b) iniezioni ad assorbimento forzato (o a pressione). A) Iniezioni ad assorbimento naturale (o gravitazionale) : in questo caso il principio attivo viene messo dentro ad un contenitore asettico (simile alla sacca che viene usata in medicina umana per le flebo) collegato ad un condotto di uscita da cui si diramano tre condotti di distribuzione portanti ciascuno all estremità un ago monouso per la iniezione della soluzione nel tronco della pianta. Ciascun condotto distributivo è provvisto di un deflussore per il controllo e la regolazione della velocità di assorbimento della soluzione durante il trattamento. Mediante un piccolo trapano elettrico si effettuano dei fori di circa 1,5-3 mm di diametro, profondi 3-5 cm (a seconda dello spessore della scorza della pianta) e inclinati di 45. Il numero dei fori dipende dalla circonferenza del tronco e dalle caratteristiche morfo-fisiologiche della specie da trattare (in genere se ne pratica uno ogni 35-40 cm di circonferenza). Per consentire l assorbimento per via gravitazionale della soluzione, questa va posta 2

sempre ad un altezza superiore a quella dei fori e in un contenitore apposito collocato a circa 1,8-2 m da terra. La velocità di assorbimento dipende da diversi fattori (climatici, specie vegetale, fase fenologica e stato sanitario della pianta). Mediamente in piante aventi un diametro di 50 cm ed in condizioni ambientali normali il tempo medio di assorbimento di una soluzione di 500 ml è di circa 15-20. Nell arco di 48 ore il principio attivo è completamente traslocato per via xilematica all interno della pianta perciò può esplicare la propria azione nei confronti dei fitofagi ad apparato boccale pungente e succhiante. Il periodo ottimale per effettuare il trattamento endoterapico è la primavera in relazione allo stadio di sviluppo del litofago e della fase fenologica del vegetale. Durante il trattamento è necessario sorvegliare la zona di intervento onde evitare atti vandalici ai contenitori e distributori delle flebo e inconvenienti di tipo igienico - sanitario a persone irresponsabili e a bambini. B) Iniezione ad assorbimento forzato (o a pressione) : la soluzione è introdotta in modo forzato all interno del tronco mediante apparecchiature costituite da un serbatoio contenente il principio attivo sciolto in acqua, da una pompa da cui partono i condotti di distribuzione collegati con i dosatori volumetrici di iniezione cavi.anche in questo caso vengono praticati con un trapano elettrico dei fori (con le stesse modalità, numero e dimensioni del sistema naturale) nei quali s inseriscono gli aghi tronco - conici per effettuare la distribuzione. Durante l iniezione un manometro permette di misurare e regolare la pressione di esercizio che di norma va dalle 2-8 atm. Il tempo medio di assorbimento non è influenzato dalle condizioni climatiche e varia, a seconda delle caratteristiche della specie trattata e della fase fenologica in cui si trova, tra 1-5. Negli USA sta avendo successo una variante di questa tecnica che è il metodo a micropressione nel quale la soluzione con il principio attivo viene messo in apposite capsule pressurizzate dotate di un condotto che viene inserito nel foro. Prima dell uso ogni capsula va agitata e pressurizzata con aggiunta, attraverso la parte sommitale predisposta, di una certa pressione (0,5 atm) in modo che possa consentire il deflusso della soluzione nel sistema linfatico della pianta. I fori, aventi un diametro di 3-4 mm e una profondità di 0,7 cm, sono praticati al colletto della pianta e ad una distanza, lungo la circonferenza del tronco, di circa 15 cm. La velocità di assorbimento della soluzione nel metodo a micropressione dipende sia dalle condizioni climatiche che dalla fase fenologica e stato sanitario della pianta, e comunque si aggira intorno ai 15-20. Per il metodo a micropressione non sono ancora disponibili formulati autorizzati mentre per gli altri trattamenti endoterapici sono registrati 4 formulati: tre insetticidi (Imidacloprid, Metomil e Abamectina) e un fungicida (tiabendazolo, registrato solo per l antracnosi del Platano). L endoterapia, rispetto alle tradizionali tecniche di distribuzione, presenta i seguenti vantaggi: il prodotto non subisce l azione dilavante dovute agli agenti atmosferici (piogge); basso dosaggio di applicazione ed elevata persistenza di azione (tanto da consentire talvolta interventi ad anni alterni sulla stessa pianta); riduzione dei rischi per gli operatori e per i cittadini; rispetto degli entomofagi utili (predatori e parassitoidi); minore inquinamento ambientale. Per contro l endoterapia presenta anche degli inconvenienti quali: traumi alla pianta per la creazione dei fori per l immissione della soluzione fitoiatrica. I fori dopo l applicazione vanno disinfettati con una soluzione in modo regolare o meno; fungicida e controllati periodicamente per vedere se la cicatrizzazione avviene necessità di manodopera specializzata; costi abbastanza elevati. I principi attivi per la difesa del verde urbano Per la difesa del verde urbano sono disponibili diversi principi attivi contro litofagi e patogeni che rispondono sia a criteri di efficacia che di basso impatto verso l uomo e l ambiente. In commercio per ciascuno dei principi attivi riportati nella Tab.. possono esistere uno o più formulati. 3

Tab. Principi attivi contro i parassiti animali e vegetali Sostanza attiva Campo d impiego Note e indicazioni di pericolo INSETTICIDI Per Trattamenti Fogliari Azadiractina Afidi, Tripidi, larve di Lepidotteri, minatori fogliari, Cicaline -- Bacillus Thuringiensis sp. Larve di Lepidotteri, Ifantria -- kurstaki Beauveria bassiana Aleuroditi, Tripidi, Ragnetto rosso Bioinsetticida Ciflutrin Afidi, Aleurodidi, larve Lepidotteri, Tripidi, Cetonie e Maggiolino Molto tossico verso insetti utili e pesci Diflubenzuron Processionaria, Limantria, larve di defogliarori Trattare durante la ovodeposizione o quando le uova stanno per schiudere Deltametrina Afidi, larve lepidotteri, Maggiolino Molto tossico verso insetti utili e pesci Fluvalinate Afidi, Tripidi, larve Cocciniglie, Tignole, Tentredini, Coleotteri, Acari, Nottue, Tortrici, minatrici, Ifantria, Mosche 4 Tossico per i pesci e gli organismi acquatici Imidacloprid Afidi, Metcalfa, Aleurodidi Molto tossico per le api Olio minerale Afidi, Aleurodidi, Lepidotteri, Ditteri, Psille Agisce per asfissia,.non trattare con temperature sopra i 32-34 C Piretro naturale Cicaline, Afidi, Aleurodidi, Tingidi, Coleotteri, Lepidotteri -- defogliatori, Tripidi Pirimicarb Afidi -- Rotenone -piretrine Afidi, Tingidi, Aleurodidi (adulti), Altica, Antonomi, Pentatomidi (Cimici verdi), Cocciniglie, Psille, Cicaline, Formiche, Meligete, Mosche, Tripidi, Tentredini, Metcalfa, minatori (adulti), Tortrici, Ifantria americana. Spinosad Lepidotteri defogliatori, Microlepidotteri fillominatori (es. Cameraria ohridella), Coleotteri defogliatori (Galerucella luteola), Metcalfa pruinosa Per colture ornamentali e forestali site in aree verdi quali parchi,viali e giardini pubblici è dìobbligo segnalare con appositi cartelli il divieto di accesso alle aree trattate,mantenendo tale divieto per 24 ore dopo l applicazione ---

Triflumuron Limantria, Spodoptera, Ifantria, Orgia -- Zeta-cipermetrina Afidi, Tripidi -- INSETTICIDI E FUNGICIDI per Trattamenti Endoterapici Abamectina Minatori fogliari (Cameraria ohridella), Processionaria del Pino --- (Thaumetopoea pityocampa), Tingide del platano (Corythucha ciliata), Afidi (Aphis spp.), Acari tetranichidi ed eriofidi (su Latifoglie e Conifere per alberature stradali e parchi) Azadiractina Afidi, Aleurodidi, Cicaline, larve di Lepidotteri, minatori fogliari, -- Tripidi Imidacloprid Afidi (Aphis spp., Eucallipterus tiliae) microlepidotteri minatori --- (Cameraria ohridella), Corythucha ciliata (su Platano e Ippocastano) Methomyl Limantria, Ifantria, Tentredini, Scolitidi, Cocciniglie, Saperda --- spp., Cossus spp, Corythucha ciliata, Phyllossera quercus (su latifoglie), Scolitidi, Afidi, Processionaria del Pino (su conifere) Thiabendazolo Gnomonia platani --- FUNGICIDI Bitertanolo Mal bianco e ruggine (su Rosa e altre piante ornamentali) --- Fosetyl-Al Phytophthora spp. e Ficomiceti (su Conifere) --- Penconazolo Mal bianco e Ruggine (su specie ornamentali) Tossico per i pesci Prodotti rameici Ticchiolatura, Batteriosi, Antracnosi, Alternariosi, Peronospora, Septoriosi Tossico per i pesci Propiconazolo Mal bianco (su Quercia, Lauroceraso, Rose) Tossico per i pesci Tetraconazolo Mal bianco (su Rosa), Guigniardia aesculi, Mal bianco (su -- Quercia) Thiophanate di metile Mal bianco (su Rose), Seridium cardinale (su Cipresso), Ceratocystis fimbriata (su Platano) Tradimenol Mal bianco -- Zolfo Mal bianco --- 5 Tossico per gli organismi acquatici. su Platano, trattamento tagli di potatura Interventi di lotta obbligatoria In conseguenza delle disposizioni nazionali, dovranno essere rispettate le seguenti norme di lotta obbligatoria: Cancro colorato del Platano. Ai sensi del D.M. 17 aprile 1998 - Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il Cancro colorato del Platano (Ceratocystis fimbriata) i proprietari dei platani, per interventi di qualsiasi tipo, compresi i lavori che coinvolgano gli apparati radicali, devono chiedere preventiva autorizzazione al Servizio Fitosanitario Regionale. Le piante infette, morte o malate, vanno abbattute intervenendo in periodi ascuitti e avendo cura di ridurre al massimo il rischio di dispersione della segatura (impiegando, ove possibile motoseghe attrezzate per il recupero della segatura o ricoprendo il terreno con robusti teli di plastica, oppure facendo ricorso ad aspiratori, bagnando eventualmente la segatura con soluzioni disinfettanti). Dopo il taglio delle piante, le ceppaie dovranno essere totalmente estirpate con cavaceppi o ruspe. E consentito anche solo il taglio del ceppo e delle radici affioranti ad almeno 20 cm sotto il

livello del suolo seguito dalla disinfezione delle buche con appositi prodotti fungicidi o, in caso di impossibilità, il taglio al livello del suolo devitalizzando poi la parte residua delle radici con idonei diserbanti ed anticrittogamici uniti a mastici o colle vinaviliche. Se i residui degli abbattimenti non vengono distrutti col fuoco sul posto, ma trasferite in altre aree limitrofi per essere inceneriti o smaltiti in discarica o trasformati in carta, cartone o pannelli, il loro trasporto, fatto da ditte autorizzate dallo stesso Servizio Fitosanitario Regionale, dovrà avvenire nel più breve tempo possibile su camion telonati o comunque avendo cura di coprire accuratamente il carico. Nelle aree già infette da cancro colorato gli interventi di potatura sono vietati fino alla completa eliminazione dei focolai di infezione. I tagli saranno limitati esclusivamente ai casi in cui i Platani risultino pericolose per la pubblica incolumità e dovranno essere effettuati coprendo le superfici di taglio con diametro pari o superiore a 8 cm con prodotti o mastici contenenti fungicidi e disinfettando, nel passaggio da una pianta all altra, gli attrezzi di taglio con sali quaternari di ammonio all 1 % o con soluzioni di ipoclorito di sodio al 2 %. Potature in aree non infette. anche nelle aree esenti da cancro colorato le operazioni di potatura devono essere limitate ai casi di effettiva necessità ed essere eseguite in un periodo asciutto durante il riposo vegetativo delle piante, applicando le stesse misure profilattiche sopraindicate. 1. Processionaria del Pino. Ai sensi del D.M. 17 aprile 1998 - Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro la Processionaria del Pino (Thaumatopoea pityocampa) - i proprietari o i conduttori dei terreni in cui si trovano piante infestate sono obbligati a comunicare immediatamente la presenza dei focolai al Servizio Fitosanitario Regionale, il quale stabilirà le modalità di intervento più idonee. Ai fini del presente Regolamento dovranno comunque essere seguite le seguenti prescrizioni: laddove i nidi invernali siano raggiungibili se ne effettuerà l asportazione meccanica e la distruzione, adoperando occhiali e maschere di protezione, guanti e tute monouso; le trappole a feromoni saranno utilizzate sia per il monitoraggio della popolazione del fitofago (individuazione dei periodi di volo e di ovideposizione) sia per la cattura massale dei maschi; le trappole per la cattura massale, del tipo ad imbuto, vanno installate, nei parchi e giardini, verso la metà di giugno in posizione medio-alta ed in numero di 6-8 per ettaro, distanti tra loro 40-50 m, mentre nelle pinete occorre posizionare una trappola ogni 100 m lungo il perimetro e le strade d accesso; in caso di necessità di trattamento insetticida, utilizzare prodotti a base di Bacillus thuringiensis ssp. kurstaki, da distribuire contro le larve giovani verso fine agosto - inizio settembre. 2. Cocciniglia di S. José. Ai sensi del D.M. 17 aprile 1998 - Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro la Cocciniglia di S. José (Comstokaspis perniciosa) - Obbligatorio impiegare materiale vivaistico esente dal virus. 3. Vaiolatura delle Drupacee. Ai sensi del D.M. 29 novembre 1996 - Lotta obbligatoria contro il virus della Vaiolatura delle Drupacee (Sharka) - Obbligatorio impiegare materiale vivaistico esente dal virus. La presenza di casi sospetti deve essere prontamente segnalata al Servizio Fitosanitario Regionale. 4. Matsucoccus feytaudi. Ai sensi del D.M. 22 novembre 1996 - Lotta obbligatoria contro l insetto fitomizo Matsucoccus feytaudi (Ducasse) - la presenza di focolai e di casi sospetti di questa cocciniglia, su Pino marittimo, deve essere prontamente segnalata al Servizio Fitosanitario Regionale. 5. Colpo di fuoco batterico. Ai sensi del D.M. 27 marzo 1996 - Lotta obbligatoria contro il Colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora) nel territorio della Repubblica - Qualora si accerti la presenza della batteriosi ne va data segnalazione al Servizio Fitosanitario Regionale. Entro il più breve tempo possibile andranno asportate tutte le parti infette delle piante, tagliando ad almeno 50 cm sotto l alterazione visibile; in caso di infezione sull asse principale bisognerà abbattere l intera pianta. Gli attrezzi (coltelli, forbici, ecc.) usati per le ispezioni e per la rimozione delle parti colpite o sospette vanno sempre disinfettati ogni volta con ipoclorito di sodio al 2 %, alcool etilico al 60 % o benzalconio cloruro allo 0,1-0,3 %; tutti gli organi asportati vanno bruciati. 6

Principali avversità delle piante ornamentali Riportiamo in forma schematica le principali avversità del verde ornamentale con le relative strategie di difesa. FITOFAGI Fitofago Afidi e Fillossera Varie specie Psille (Cacopsylla pulchella, Trioza alacris, Psylla buxi) Cocciniglie Varie specie Tingide (Corythuca ciliata) Piante colpite Varie ornamentali arboree ed arbustive Albero di Giuda Alloro Bosso Varie ornamentali arboree ed arbustive Platano Criteri di intervento e indirizzi di difesa - Limitare le concimazioni azotate che possono provocare un eccessivo rigoglio vegetativo, favorevole allo sviluppo delle infestazioni. - In presenza di melata procedere a lavaggi sulla vegetazione con acqua e tensioattivi autorizzati (ad es. diottilsolfosuccinato di sodio) alle dosi indicate in etichetta. Lotta naturale: - In condizioni normali le infestazioni sono limitate da numerosi nemici naturali: predatori (Coccinellidi, Crisopidi, Sirfidi) e parassitoidi (Braconidi e Afelinidi) - Vanno utilizzati prodotti a base di Piretro naturale o, in alternativa, di Azadiractina, utilizzando sempre formulati con classe tossicologica Xi o Nc - Limitare le concimazioni azotate che possono provocare un eccessivo rigoglio vegetativo, favorevole allo sviluppo delle infestazioni. - In presenza di melata procedere a lavaggi sulla vegetazione con acqua e tensioattivi autorizzati (ad es. diottilsolfosuccinato di sodio) alle dosi indicate in etichetta. Lotta naturale: - In condizioni normali le infestazioni sono limitate da numerosi nemici naturali, in particolare predatori (Antocoridi, Coccinellidi, Crisopidi ecc.) - Effettuare 1-2 trattamenti con Rotenone + Piretro naturale - asportare le parti di pianta fortemente infestate - effettuare spazzolature sul fusto e sulle branche principali Lotta biologica: - contro le cocciniglie cotonose si possono eseguire lanci del predatore Cryptolaemus montrouzieri prima della schiusura delle uova (nella seconda metà di maggio). - effettuare i trattamenti in presenza di infestazioni consistenti ed ai primi sintomi di danno (inizio disseccamenti) con oli bianchi estivi. - i trattamenti eseguiti durante la stagione vegetativa vanno indirizzati contro le forme giovanili dell insetto. L intervento va quindi posizionato al momento della fuoriuscita delle neanidi. - effettuare interventi con iniezione al fusto dalla seconda metà di maggio ed entro il mese di giugno con principi fitosanitari autorizzati. - in alternativa ai trattamenti con iniezione si possono effettuare irrorazioni alla chioma con prodotti a base di piretro naturale naurale contro le forme giovanili del fitomizio 7 oppure rotenone + piretro

Metcalfa (Metcalfa pruinosa) Varie ornamentali arboree ed arbustive - eliminare le piante infestanti (es. rovo ed ortica) poste in vicinanza delle ornamentali e frequentemente colonizzate dal fitofago. - su piante infestate procedere a ripetuti lavaggi a partire dal mese di giugno con acqua e tensioattivi autorizzati (alle dosi indicate in etichetta) o nitrato di potassio. Lotta biologica: - è possibile introdurre il parassitoide Neodryinus typhlocybae attraverso un lancio inoculativo da effettuarsi all inizio del mese di giugno. Fitofago Piante colpite Criteri di intervento e indirizzi di difesa Gelso Acero negundo Latifoglie varie Ifantria americana (Hyphantria cunea) Limantria (Lymantria dispar) Processionaria del pino (Thaumatopoea pityocampa) Querce Latifoglie varie Pini, Cedri - Asportare e distruggere i nidi dell insetto quando sono composti da 3-5 foglie, in modo da eliminare le giovani larve che vivono all interno. Lotta microbiologica: - Effettuare 1-2 trattamenti contro le giovani larve di seconda generazione (inizio di agosto) con Bacillus thuringiensis ssp. Kurstaki o Aizawai. - Intervenire contro le larve di prima generazione (mese di giugno) soltanto in caso di gravi infestazioni. - Nel periodo invernale, asportare e distruggere le vistose ovature dell insetto (di colore giallo-fulvo) deposte alla base delle piante. Lotta microbiologica: - A partire dalla comparsa delle giovani larve (maggio) effettuare 1-2 trattamenti con Bacillus thuringiensis ssp. Kurstaki o Aizawai. - Nel periodo invernale, asportare e distruggere i nidi sericei dell insetto, adottando tutte le precauzioni per evitare il contatto con i peli urticanti delle larve Interventi biotecnici: - E possibile utilizzare trappole attrattive a feromone, da installarsi entro la prima metà di giugno, per la cattura massale dei maschi adulti. Lotta microbiologica: - A partire dalla comparsa delle giovani larve (agosto-settembre) effettuare 1-2 trattamenti con Bacillus thuringiensis ssp. Kurstaki o Aizawai. 8

Altre specie di Lepidotteri defogliatori (Hyponomeuta spp., Phalera bucephala, Thaumatopoea processionea, Euproctis chrysorroea, Tortrix viridana, Erannis defoliaria, Operophtera brumata, Stilpnotia salicis) Cameraria (Cameraria ohridella) Rodilegno (Cossus cossus, Zeuzera pyrina) Cerambicidi (Cerambix cerdo, Saperda carcharias, Aromia moschata) Biancospino Evonimo Pioppi Querce Tigli Latifoglie varie Ippocastano Varie ornamentali arboree Leccio Pioppi Querce Salici Lotta microbiologica: - A partire dalla comparsa delle giovani larve effettuare 1-2 trattamenti (a distanza di 8-10 gg) con Bacillus thuringiensis ssp. Kurstaki o Aizawai.. - raccolta autunnale e distruzione delle foglie cadute, entro le quali si trovano le crisalidi svernanti. - effettuare 1-2 trattamenti alla chioma in corrispondenza del primo e secondo volo degli adulti (opportunamente monitorati con trappole a ferormoni istallate a fine marzo-inizio aprile) con Azadiractina o, in alternativa, iniezione al fusto (endoterapia) da effettuare dopo la fioritura con principi fitosanitari autorizzati. - Asportare i rami infestati - Su piante giovani con infestazioni in atto (si notano i fori con relativa rasura), intervenire contro le larve infilando un filo metallico all interno delle gallerie e cercando di trafiggerle. Dopo l intervento chiudere il foro con stucco. Interventi biotecnici: - E possibile utilizzare trappole attrattive a feromone (max 5 10 trappole/ha), da installarsi entro i primi di maggio, per la cattura massale dei maschi adulti. - Effettuare trattamenti con Cyflutrin (in apposite bombolette) all interno delle gallerie larvali. - Asportare e distruggere gli organi legnosi colpiti. - Eliminare le piante maggiormente compromesse. - Su piante giovani con infestazioni in atto, intervenire contro le larve infilando un filo metallico all interno delle gallerie e cercando di trafiggerle. - Effettuare trattamenti con Cyflutrin (in apposite bombolette) all interno delle gallerie larvali. 9

Scolitidi (Tomicus spp., Scolytus spp., ecc.) Cecidomia del bosso (Monarthropalpus buxi) Caliroa o Limacina (Caliroa varipes) Oziorrinco (Othyorrinchus spp.) Ragnetto rosso (Tetranychus urticae) Varie Conifere e Latifoglie Bosso Querce Varie erbacee ed arbustive Aiuole fiorite - Mantenere le piante in ottimo stato vegetativo attraverso opportune pratiche agronomiche. - Asportare e distruggere gli organi legnosi colpiti. - Eliminare le piante maggiormente compromesse Intervenire entro l inizio della primavera, ovvero prima della fuoriuscita degli adulti - In presenza di larve all interno delle foglie, eliminare le parti colpite. Intervenire entro il mese di aprile, prima dello sfarfallamento degli adulti. - Asportazione delle parti colpite. Lotta biologica: - Distribuire nel terreno nematodi entomopatogeni del Gen. Heterorhabditis. Mantenere il terreno umido per 2 settimane successive al trattamento. Lotta biologica: - Eventuali interventi possono essere effettuati mediante lanci del predatore Phytoseiulus persimilis alla comparsa dei primi focolai. 10

Fumaggini (Capnodium, Alternaria, Cladosporium, Torula,.) MALATTIE FOGLIARI Malattia Piante colpite Criteri di intervento e indirizzi di difesa Varie specie ornamentali Antracnosi (Apiognomonia platani) Oidio (Microsphaera spp., Sphaerothaeca spp., Erysiphe spp., Oidium spp.) Cancri corticali (Nectria spp., Sphaeropsis spp., Phomopsis spp.) Cancro del cipresso (Seiridium cardinale) Platano Varie ornamentali arboree ed arbustive Varie ornamentali arboree ed arbustive Cupressus sempervirens, C. macrocarpa, C. arizonica, e altre Conifere - ripetuti lavaggi delle piante colpite con acqua e tensioattivi (ad es. diottilsolfosuccinato di sodio) per eliminare il più possibile le incrostazioni che ostacolano la fotosintesi. - Raccogliere ed eliminare le foglie infette al fine di ridurre il potenziale di inoculo. - Distribuire in autunno urea o calciocianamide sul terreno alla base della pianta per favorire la decomposizione delle foglie. - Intervenire in autunno oppure prima della ripresa vegetativa con prodotti rameici. - Evitare un eccessivo sviluppo vegetativo limitando in particolare le concimazioni azotate. Asportare tempestivamente le parti colpite dall'infezione. - I trattamenti devono essere effettuati con zolfo bagnabile appena si osservano i primi sintomi della malattia. Ripetere i trattamenti ad intervalli di 7-10 gg se necessario; evitare di distribuire il prodotto nelle ore più calde della giornata. MALATTIE DEGLI ORGANI LEGNOSI - Asportare e distruggere le parti infette e disseccate. - Nel caso di lesioni di una certa ampiezza effettuare pennellature localizzate con prodotti rameici alla dose dell' 1-2 % o con mastici attivati con fungicidi. - In presenza di infezioni effettuare due trattamenti annuali con prodotti rameici, il primo in autunno (alla caduta delle foglie) e il secondo prima della ripresa vegetativa. - Asportare le parti infette. Quando la chioma è disseccata per oltre il 50%, abbattere e distruggere l intera pianta. - In caso di nuovi impianti di Cupressus sempervirens impiegare cloni resistenti (Bolgheri e Agrimed). - su piante con infezioni iniziali intervenire con Tiofanato metile o con prodotti rameici in primavera ed in autunno. 11

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