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RIFERIMENTI NORMATIVI Legge Regionale n 17 27-03-2000 misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso illuminazione esterna e di lotta all inquinamento luminoso Legge regionale n 38 21-12-2004 misure e integrazioni alla Legge Regionale n 17 CEI 64-7/2010: Impianti elettrici di illuminazione pubblica. Fasc. 10928. CEI 11-17/2006 : Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Norme generali. Fasc. 8402 e successive varianti. CEI 11-4/2011: Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne e successive varianti V1 Fasc. 11022 CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c. CEI 34-21/2009: Apparecchi di illuminazione: prescrizioni generali e prove. Fasc. 9950c CEI 34-33/2003: Apparecchi di illuminazione: apparecchi di illuminazione stradale. Fasc. 7061 e sucessive varianti e integrazioni UNI 11248-2012 Illuminazione stradale Selezione delle categorie illuminotecniche UNI EN 13201-2 -2004 Illuminazione stradale requisiti pretazionali. Pagina 1 di 12

PREMESSA Gli impianti di illuminazione pubblica presentano allo stesso tempo problemi di carattere elettrico, meccanico, urbanistico ed illuminotecnico, che rendono la progettazione complessa richiedendo conoscenze interdisciplinari che difficilmente sono possedute da un unico progettista.. Un buon progetto richiede, perciò, un lavoro di equipe che coinvolga almeno un progettista elettrico, un esperto di illuminotecnica e un progettista meccanico o edile. Queste indicazioni sono destinate agli installatori chiamati occasionalmente a risolvere semplici problemi di illuminazione stradale e prende in considerazione soprattutto gli aspetti essenziali di sicurezza elettrica e meccanica trattati dalla Norma CEI 64-7. In questa relazione sono trattati principalmente gli impianti di illuminazione pubblica in derivazione indipendenti. Si fa solo cenno agli impianti in serie a tensione superiore a 1000 V poiché sono di impiego particolare e richiedono provvedimenti più affini a quelli pertinenti ai circuiti di distribuzione (Norme CEI 11-17 e 11-8) che non a quelli pertinenti agli impianti utilizzatori. Nel capitolo conclusivo si illustra, inoltre, un progetto illuminotecnico di massima utilizzando il metodo di calcolo del flusso totale. Ultima parte del progetto si riferisce al fattore di manutenzione dell'impianto Nel caso in esame si deve ritenere il Fattore di Manutenzione con il mantenimento nel tempo con interventi adeguati del livello di illuminamento previsto. Il fattore di manutenzione previsto MF è di 0,85 con limite massimo 1 Si son individuati apparecchi adatti al luogo di installazione su pali 8,5m ft si allega scheda tecnica. Verificato che l apparecchio installa moduli a led con potenza assorbita 54,5 w con flusso luminoso di 5570 lm temperatura di colore 4000 K 50.000 h Si prevede la pulizia del vetro dell apparecchio con idoneo dispositivo di sollevamento almeno una volta all anno e verifica del flusso luminoso dopo 10 anni Pagina 2 di 12

GENERALITA Un impianto di illuminazione pubblica è costituito schematicamente: - dagli apparecchi di illuminazione; - dai sostegni costituiti da pali, bracci o mensole a muro; - dalle linee di alimentazione che, generalmente, sono costituite da cavi aerei o interrati oppure da conduttori nudi su isolatori; - dagli apparecchi di comando e protezione installati, tipicamente, all origine dei singoli circuiti nelle cabine MT/BT di proprietà della società distributrice dell energia o da circuiti derivati in BT con sistema TT; in genere si tratta di interruttori automatici magnetotermici per la protezione contro le sovracorrenti, di contattori comandati da interruttori crepuscolari e di altri eventuali apparecchi ausiliari da quadro. L impianto è destinato a fornire l illuminazione di aree esterne caratterizzate dalla presenza di sollecitazioni ambientali gravose come polvere, acqua di condensa, pioggia, neve e vento; l accessibilità al pubblico impone inoltre particolari provvedimenti di sicurezza. Con riferimento alle caratteristiche elettriche e meccaniche, il principale riferimento normativo è costituito dalla Norma CEI 64-7. Per i criteri di scelta e di messa in opera delle condutture si deve fare riferimento prevalentemente alle Norme del Comitato 11 e più precisamente, per le linee aeree esterne alla Norma CEI 11-4 e, per le altre, alla Norma CEI 11-17 (linee in cavo). Anche la Norma CEI 64-8 è un utile riferimento per quanto riguarda i criteri generali di progetto dell impianto, per la protezione contro le sovracorrenti delle condutture e per la protezione delle persone contro i contatti diretti ed indiretti. Tipi di circuiti I circuiti di alimentazione degli impianti di illuminazione pubblica e assimilati sono classificabili sostanzialmente come di tipo serie e in derivazione. In quest ultimo caso, il più frequente, l alimentazione avviene solitamente in bassa tensione. L impianto può essere poi destinato unicamente all alimentazione delle lampade stradali oppure può servire promiscuamente altre utenze. In questo secondo caso il centro luminoso è direttamente derivato dalla rete di distribuzione pubblica ed è comandato singolarmente da un interruttore crepuscolare. Per quanto riguarda gli impianti serie la tensione di alimentazione contemplata dalle norme risulta fino a 6000 V. Per questo tipo di alimentazione sono necessari particolari provvedimenti contro l interruzione del circuito serie causato da guasto alla lampada. Per le insegne luminose e l illuminazione di gallerie talvolta si impiegano anche lampade a catodo freddo con tensione di alimentazione fino a 10 kv il cui impianto è soggetto alla Norma CEI 64-8/7 sezione 753. Non risulta esclusa a priori l alimentazione a bassissima tensione di sicurezza (SELV) che trova qualche applicazione per l illuminazione della segnaletica stradale ma esula completamente dall argomento in oggetto. Pagina 3 di 12

Gli impianti di illuminazione pubblica e la Norma CEI 64-7 La Norma CEI 64-7 si applica agli impianti elettrici di illuminazione pubblica con riferimento alle sole caratteristiche elettriche e meccaniche, prescindendo da quelle illuminotecniche. Per gli impianti elettrici di illuminazione pubblica si deve intendere il complesso formato dalle linee di alimentazione, dai sostegni e dalle apparecchiature destinato a realizzare l illuminazione di aree esterne ad uso pubblico che sono parte di una rete di distribuzione pubblica dell energia e gestiti da un distributore pubblico di energia o altre autorità pubbliche. Ai fini della Norma CEI 64-7 le gallerie stradali o pedonali, i portici ed i sottopassi sono considerate aree esterne. La Norma CEI 64-7 fissa i requisiti e le prove alle quali devono rispondere gli impianti affinché essi diano affidamento di buon funzionamento, di durata e di sicurezza nei confronti delle persone e delle cose, in ordinarie condizioni di installazione.tipici circuiti di alimentazione per impianti di illuminazione stradale Campi di applicazione della Norma CEI 64-7 DIMENSIONAMENTO MECCANICO Disposizione e stanziamenti A prescindere dai criteri fotometrici, gli impianti di illuminazione stradale possono essere disposti sia su un unico lato che su entrambi i lati della strada In genere l altezza dei centri luminosi deve essere superiore a 6 m dal piano stradale e l interdistanza non deve superare 25-30 m. La nuova edizione della Norma 64-7 indica i distanziamenti minimi del sostegno dai bordi della carreggiata e dal limite della sede stradale, in funzione del tipo di strada Distanziamenti e altezze minime Sono prescritte inoltre specifiche distanze tra i sostegni degli apparecchi di illuminazione ed i conduttori di linee elettriche. E importante sottolineare che questi distanziamenti: - si riferiscono unicamente al corretto funzionamento degli impianti elettrici; - devono essere opportunamente maggiorati, in generale, per tenere conto delle esigenze di sicurezza degli operatori che intervengono sugli impianti di illuminazione; - si applicano sia ai pali che ai bracci a muro. Distanze minime da altre condutture Scelta dei sostegni I sostegni possono essere costituiti da pali in ferro o in cemento armato centrifugato o, più raramente, da preesistenti palificazioni in legno che comunque devono essere di essenza forte. I pali devono essere dimensionati in modo che possano sopportare le sollecitazioni meccaniche rappresentate: - dal peso del palo e del suo equipaggiamento; - dalla spinta del vento sul palo stesso, sul braccio e sull apparecchio di illuminazione; - dal tiro dei fili in caso di linee aeree sospese La spinta del vento (kg/m2) viene valutata in base alla Norma UNI-EN 40 e la verifica della stabilità dei sostegni può essere condotta secondo i calcoli contenuti nella Norma CEI 11-4 tenendo conto dei valori indicati (zona A vento a 130 km/h, zona B vento a 50 km/h). L interramento dei pali, espresso in metri, non deve essere inferiore a 0,30 + 0,12 L dove L è la lunghezza totale del palo (m). Pagina 4 di 12

Criteri realizzativi L illuminazione stradale richiede, per evidenti motivi estetici, un buon allineamento degli apparecchi di illuminazione e la perfetta verticalità dei pali. E pertanto indispensabile che i plinti di fondazione siano disposti perfettamente in linea. Il plinto di fondazione deve avere un foro di diametro maggiore rispetto al palo di almeno 7-8 cm per consentire, mediante l utilizzazione di cunei, l aggiustamento verticale. L intercapedine viene quindi riempita con sabbia fine costipata mediante acqua, per rendere possibile un eventuale rimozione del palo. Si può completare l opera consolidando la base del palo mediante un collare in calcestruzzo. Se l impianto prevede una linea dorsale interrata il plinto deve avere una feritoia in corrispondenza della finestratura d ingresso del cavo nel palo. DIMENSIONAMENTO ELETTRICO Gli impianti di illuminazione pubblica sono generalmente alimentati da una linea dorsale costituita da cavo interrato isolato con materiali resistenti alle sostanze corrosive presenti nel terreno (gomme G5 o G7). La dorsale fa capo ad una morsettiera (come indicato in precedenza ) dalla quale è derivato il circuito terminale di alimentazione del centro luminoso, che è inserito nel sostegno ed è costituito solitamente da un cavo multipolare avente sezione pari a 2,5/4 mm2. La dorsale di alimentazione può essere monofase o trifase con neutro e deve essere dimensionata in funzione della potenza installata e della lunghezza della dorsale stessa (distanza da coprire). Il calcolo della sezione dei conduttori (dimensionamento della dorsale) deve essere tale che la corrente di impiego non superi la portata del cavo e che la massima caduta di tensione, calcolata dal punto di consegna al centro luminoso più lontano, non superi il 5% del valore nominale della tensione di alimentazione. Quando la dorsale di alimentazione è trifase, i centri luminosi devono essere derivati ciclicamente dalle varie fasi in modo tale da ridurre al minimo gli squilibri di corrente. La dorsale di alimentazione può essere a sezione unica oppure a sezione decrescente. Dorsale a sezione unica e dorsale a sezione decrescente La corrente di impiego in ciascun tronco della dorsale è data dalla somma delle correnti nominali di tutte le lampade poste a valle, essendo da considerare unitario il fattore di contemporaneità. Nel caso di strade extraurbane di notevole lunghezza o per gruppi di centri luce non allineati (illuminazione di piazzali) si adottano in genere dorsali a sezione decrescente ogni 9-12 centri luce; in tal caso le sezioni si determinano assegnando ad ogni tratto a sezione costante una frazione della caduta di tensione totale. Sezionamento All inizio dell impianto deve essere installato un interruttore onnipolare, avente caratteristiche di sezionatore. Qualora sia necessario sezionare singole parti dell impianto, per ragioni funzionali o di manutenzione, può essere inserito un sezionatore anche in corrispondenza di ciascuna derivazione. Pagina 5 di 12

Protezioni contro le sovracorrenti La Norma CEI 64-7 considera gli impianti di illuminazione non soggetti a sovraccarico e pertanto non ne richiede la protezione contro tale evento. Pur non essendo necessaria la protezione contro il sovraccarico è comunque consigliabile installare nel punto di origine della conduttura un dispositivo di protezione (ad esempio un interruttore automatico magnetotermico) la cui corrente nominale dovrà verificare il coordinamento tra conduttori e dispositivi di protezione prescritto dalla Norma CEI 64-8 e la cui caratteristica di intervento dovrà essere compatibile con i transitori di accensione. La protezione contro i cortocircuiti deve essere realizzata secondo i criteri generali riportati nella Norma CEI 64-8. Deve quindi essere installato un dispositivo di protezione (interruttore automatico, fusibile) avente potere di interruzione non inferiore alla corrente presunta di cortocircuito nel punto di installazione a monte del circuito da proteggere. Si deve verificare inoltre che l energia specifica passante di cortocircuito non superi quella ammissibile dal cavo. Si osserva però che utilizzando interruttori di tipo limitatore questa condizione è praticamente sempre realizzata per sezioni non inferiori a 6 mm2. La protezione contro il cortocircuito non è richiesta per un circuito terminale che alimenta un centro luminoso qualora il cavo sia protetto meccanicamente contro le influenze esterne in modo da ridurre al minimo il pericolo di un cortocircuito e qualora un eventuale guasto non possa causare pericolo per le persone o danni all ambiente. Caduta di tensione La tensione di alimentazione influisce direttamente sull emissione luminosa degli apparecchi di illuminazione. Come messo in evidenza nei paragrafi precedenti la Norma CEI 64-7 prescrive che la caduta di tensione lungo la linea di alimentazione, calcolata a pieno carico e trascurando il transitorio di accensione, non sia superiore al 5% del valore nominale della tensione di alimentazione. Nel caso in esame la caduta di tensione considerata è inferiore al 4 % del valore nominale Utilizzando i metodi ordinari di calcolo è possibile valutare la caduta di tensione in ciascun tronco dell impianto. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI E INDIRETTI Protezione contro i contatti diretti La Norma CEI 64-7 stabilisce un importante principio riguardante la protezione contro i contatti diretti, ritenendo sufficiente il grado di protezione solo per i componenti installati a 3 m o più dal suolo (IP23) e pretendendo come minimo il grado (IP43) per quelli installati sotto i 3 m. e per i componenti interrati o installati in pozzetti IP 57 Gli apparecchi di illuminazione muniti di coppa di copertura della lampada devono avere grado di protezione per il vano in cui è montata la lampada IP 44. L apertura degli involucri per ragioni di esercizio deve essere possibile solo mediante l impiego di un attrezzo; si raccomanda (ma la Norma non lo impone) di prevedere, almeno fino a 3 m di altezza, sistemi di chiusura degli involucri richiedenti l uso di utensili non comuni (per esempio chiave per bulloni a testa triangolare, chiave a brugola, ecc.). Pagina 6 di 12

Protezione contro i contatti indiretti Per quanto riguarda la protezione contro i contatti indiretti la Norma CEI 64-7 considera separatamente i tipi di impianto riportati Per il gruppo A non è prescritto alcun provvedimento purché siano rispettate le regole previste dalla Norma CEI 64-8/4 per i circuiti SELV. Per tutti gli altri gruppi si devono attuare misure di protezione atte ad evitare che le masse degli impianti possano assumere tensioni pericolose a causa di un guasto dell isolamento. In questa relazione si considerano dettagliatamente solo gli impianti del gruppo B per i quali la Norma CEI 64-7 prescrive provvedimenti non dissimili da quelli prescritti dalle Norme CEI 64-8 per gli impianti utilizzatori con la seguente eccezione:- può essere omessa la protezione contro i contatti indiretti di parti metalliche con distanza inferiore a 1m dai conduttori nudi delle linee di alimentazione purché isolate da pali e da altri sostegni e distanziate dalle parti in tensione come indicato nella Norma CEI 11-4 Gruppo Tipo di impianto Tensione nominale A In derivazione < 50 V sistema SELV (ex BTS) B In derivazione < 1000 V in corrente alternata < 1500 V in corrente continua C In serie < 1000 V in corrente alternata < 1500 V in corrente continua D In derivazione da 1000 a 6000 V ~ E In serie da 1000 a 6000 V ~ La protezione contro i contatti indiretti per gli impianti di illuminazione pubblica in derivazione indipendenti (tipo B) deve essere realizzata secondo la seguente modalità: a) Impiego di componenti di classe II (doppio isolamento o isolamento rinforzato) Questo sistema è vantaggioso poiché non richiede la messa a terra dei sostegni e l installazione di interruttori differenziali, che possono essere causa di interventi intempestivi, ad esempio in occasione di scariche atmosferiche. Richiede però particolare cura perché si devono impiegare esclusivamente componenti elettrici di classe II e condutture che realizzano questa misura di protezione; in particolare devono essere utilizzati cavi dotati di guaina aventi tensione nominale U0/U non inferiore a 600/1000 V per impianti alimentati a 400/230 V; inoltre la tensione di tenuta verso massa di tutti i componenti non deve essere inferiore a 4 kv. I cavi devono fare capo a morsettiere contenute in scatole di derivazione di classe II ed anche gli apparecchi di illuminazione devono essere, ovviamente di classe II PROTEZIONE CONTRO I FULMINI La nuova Norma CEI 64-7 chiarisce, rispetto alla precedente, che la protezione dei sostegni contro i fulmini non è necessaria salvo particolari condizioni di impianto La protezione dei sostegni contro i fulmini, ove necessaria, si effettua in base alla Norma CEI 81-1. Pagina 7 di 12

SCELTA DEI COMPONENTI Generalità Tutti i componenti dell impianto di illuminazione pubblica devono essere scelti in modo da rispondere ai requisiti di sicurezza previsti dalle rispettive Norme CEI di prodotto ed alle tabelle di unificazione CEI-UNEL ove queste esistano. In particolare i componenti costruiti in materiale ferroso devono essere zincati a caldo, conformemente alle prescrizioni della Norma CEI 17-6, oppure opportunamente verniciati previo idoneo trattamento antiruggine. I cavi devono avere isolamento e guaina composti con mescole adatte alla posa in ambiente bagnato non sono ammessi cavi senza guaina isolati in PVC, neppure se inseriti in cavidotti o all interno dei pali (Norma CEI 64-8/5). Grado di protezione Tutti i componenti devono avere gradi di protezione contro l ingresso di corpi solidi e di acqua idonei alle sollecitazioni ambientali tenendo come base quanto indicato assegnando comunque il grado IP5X se la strada non è asfaltata o se il luogo è particolarmente polveroso. Apparecchi di illuminazione Gli apparecchi di illuminazione sono costituiti da un complesso meccanico, elettrico ed ottico che deve rispondere a requisiti di sicurezza elettrica, meccanica e termica ed a requisiti fotometrici ed estetici di seguito indicati Gli apparecchi si possono suddividere nei due gruppi fondamentali - per illuminazione diretta, caratterizzati da un riflettore che orienta la emissione del flusso luminoso verso il piano stradale per almeno il 90%; - per illuminazione semidiretta o generale diffusa priva di un riflettore vero e proprio nei quali il flusso luminoso che cade sul piano stradale è inferiore al 90%. Il primo tipo utilizzato per le vie di percorrenza del traffico con veicoli motorizzati prevalentemente, è adatto alla illuminazione ad alta efficienza di strade di traffico sia urbane che extra urbane; il secondo tipo che viene preso in considerazione nel nostro caso è impiegato soprattutto per strade pedonali, piazzali e giardini ove l esigenza estetica è prevalente rispetto alla efficienza fotometrica Apparecchi per illuminazione diretta Apparecchi per illuminazione semi diretta o diffusa La scelta degli apparecchi di illuminazione nel nostro caso è condotta secondo i seguenti criteri: - in funzione del tipo di area esterna da illuminare; in particolare si dovranno seguire le raccomandazioni della Committenza al fine di valorizzare l area e il suo percorso. - in base al sistema di installazione ed all ambiente (grado di protezione contro la penetrazione di corpi solidi e di acqua); - in base a requisiti di sicurezza la scelta dei corpi illuminanti con particolare ottica al fine di valorizzare i nostri interventi ci ha fatto scegliere un prodotto di classe II (come da scheda allegata )in funzione di requisiti estetici di armonizzazione con il contesto di installazione. Lampade Negli impianti di illuminazione pubblica sia di strade trafficate che di zone pedonali si usano correntemente le lampade a scarica ad alta intensità soprattutto a vapori di sodio o led Quando si vuole ottenere una più elevata efficienza luminosa e volutamente si utilizza il colore giallo della luce si impiegano lampade a vapori di sodio ad alta pressione Pagina 8 di 12

PROVE Generalità Prima di essere posto in esercizio l impianto di illuminazione pubblica deve essere verificato mediante esami a vista e prove strumentali al fine di accertare sia il buon funzionamento dell impianto stesso che l efficienza dei dispositivi di protezione. Gli esami a vista comprendono le seguenti verifiche: - corretta installazione dei dispositivi di sezionamento comando e protezione contro le sovracorrenti; - corretto coordinamento fra i dispositivi di interruzione dell alimentazione e la resistenza del dispersore; - esistenza ed idoneità dei collegamenti di tutte le masse all impianto di terra mediante conduttori di protezione (PE) con particolare riguardo alla sezione dei conduttori dell impianto di terra; - esistenza di involucri protettivi idonei a realizzare i necessari gradi di protezione sia contro i contatti diretti che contro la penetrazione di corpi solidi e di acqua. Le prove strumentali riguardano: - la misura della resistenza di isolamento da terra; - la misura della resistenza di terra; Per quanto riguarda la misura della resistenza di terra del dispersore valgono gli ordinari criteri applicabili agli impianti utilizzatori. PROGETTO ILLUMINOTECNICO Metodo del flusso totale Il progetto di un impianto di illuminazione stradale, inteso come determinazione dell interdistanza tra i centri luce, dipende in modo complesso dai seguenti parametri: - caratteristiche fotometriche dell apparecchio di illuminazione; - altezza di installazione; - livello di luminanza che si vuole ottenere; - fattore di uniformità; - limitazione dell abbagliamento. Uno studio accurato non può prescindere da un metodo di calcolo puntuale che ha come origine l indicatrice fotometrica dell apparecchio di illuminazione e richiede un procedimento complesso che esula dai limiti di questa trattazione. Tuttavia per avere l ordine di grandezza del numero di centri luminosi da installare in funzione della potenza delle lampade si può procedere con il metodo del flusso totale metodo utilizzato per il nostro progetto. Pagina 9 di 12

DATI DI PROGETTO Per la stesura del presente progetto si è tenuto conto dei seguenti parametri: - La fornitura dell energia avviene tramite consegna in bassa tensione 380V 50 Hz -Il sistema di distribuzione e del tipo TT - Potenza impegnata = 1,5 kw - Quadri: Tensione d esercizio 230V 50Hz Tensione nominale 600V Tensione circ. ausiliari 220-50Hz Grado di protezione IP 65 Categoria d impiego contattori AC1 - Linee di distribuzione Caduta di tensione circuiti luce =4 % Portata dei conduttori 68% della portata delle tabelle UNEL -Coefficiente di contemporaneità per illuminazione 1 Illuminazione media 10 lux QUADRO GENERALE Nei pressi della zona i prossimità della cabina di distribuzione energia vicino all esistente fornitura e gruppo di misura è collocato il quadro generale QG. Esso conterrà le apparecchiature di sezionamento, di protezione e comando dell impianto elettrico in oggetto relative alla linea di alimentazione dei corpi illuminanti. Da installare nella nuova lottizzazione VEZZOLA nel comune di Moniga del Garda.. Il quadro generale QG é costituito da carpenteria in materiale termoplastico autoestinguente del tipo modulare opportunamente dimensionato in relazione, alle apparecchiature montate e ad una eventuale espansione futura. Tale quadro sarà munito di portello anteriore che garantirà un grado di protezione almeno IP 65 Lo stesso grado di protezione sarà garantito dagli ingressi e dalle uscite del quadro stesso. Nel quadro generale sono installate come sopra specificato tutte le apparecchiature di protezione, di sezionamento e di comando dell impianto illuminazione. La costituzione del quadro generale, le caratteristiche delle apparecchiature e i collegamenti elettrici sono evidenziati nello schema elettrico allegato. Pagina 10 di 12

- IMPIANTO D'ILLUMINAZIONE. L impianto d illuminazione dovrà essere effettuato con corpi illuminanti come specificati nelle caratteristiche generali e negli elaborati allegati. Esso sarà posato sui pali collocati nei plinti già predisposti con dei supporti di aggancio come indicato nella planimetria allegata. L alimentazione avverrà attraverso condutture interrate in tubo di materiale termoplastico autoestinguente intervallati da necessari pozzetti, atti al facile infilaggio e sfilaggio dei cavi del tipo FG7OR, prelevati direttamente dal quadro generale, o dal punto di giunzione dell impianto con altro già esistente attraverso appositi interruttori protettori. Ogni corpo illuminante verrà connesso all alimentazione attraverso una apposita cassetta di derivazione. Le accensioni verranno affidate ad un relais crepuscolare commutabile in manuale come evidenziato negli schemi elettrici allegati Pagina 11 di 12

6 - CONCLUSIONI Le opere previste dovranno essere realizzate in conformità a quanto espresso nella presente relazione in ordine alle generalità di cui al punto 2 e di quanto riportato negli elaborati grafici allegati e installato nella nuova lottizzazione Vezzola in Moniga del Garda BRESCIA Tutto quanto non previsto nella presente relazione non dovrà essere eseguito senza la preventiva approvazione del Direttore dei lavori che ne assume la piena responsabilità. Il sottoscritto declina ogni responsabilità per i lavori non previsti o per le variazioni in corso d opera effettuate per ordine del D.L. o autonomamente dall installatore. Al termine dei lavori l impresa esecutrice dovrà rilasciare la Dichiarazione di conformità al Committente, completa degli allegati obbligatori (progetto). La dichiarazione di conformità verrà poi inviata, da parte del datore di lavoro, agli enti competenti come indicato nel DPR 462 /01 o consegnata allo sportello unico delle attività produttive del comune dove si è eseguito il lavoro. La regola dell arte discende da una corretta progettazione, scelta e installazione di componenti idonei. Non è però sufficiente aver progettato e costruito un impianto a regola dell arte, poiché qualsiasi componente anche se utilizzato correttamente, non può mantenere invariate nel tempo le proprie prestazioni e caratteristiche di sicurezza. L obbligo di eseguire la manutenzione sono : conservare le prestazioni e il livello di sicurezza iniziale dell impianto contenendo il normale degrado ed l invecchiamento dei componenti; ridurre i costi di gestione dell impianto, evitando perdite per mancanza di produzione a causa del deterioramento precoce dell impianto stesso; rispettare i dispositivi di legge. Fanno parte integrante del progetto i seguenti allegati tecnico grafici aggiornati : - planimetria di distribuzione Tav. 1- - schemi elettrici Tav 2- Il Progettista Pagina 12 di 12