Published on ilb2b.it (http://www.ilb2b.it) Home > Mercato embedded e trend: la parola agli operatori Mercato embedded e trend: la parola agli operatori By bellini paola Created 04/19/2010-12:46 Le schede industriali diventano piccole come una carta di credito ma migliorano in versatilità e permettono di implementare periferiche mirate alle applicazioni Le schede industriali diventano piccole come una carta di credito ma migliorano in versatilità e permettono di implementare periferiche mirate alle applicazioni Per gli intervistati, i moduli e schede di piccolo formato e le architetture multicore con molteplici sistemi operativi rispondono sempre più ai requisiti degli utenti. In espansione il ruolo della componente software e in particolare dell open source Le trasformazioni in atto nel comparto dei sistemi embedded in Italia sono chiaramente guidate da fattori tecnologici e di business che esprimono la propria influenza su scala mondiale. Embedded ha però voluto condurre un indagine sentendo l opinione di alcuni fra i principali operatori presenti nel nostro Paese, per comprendere più da vicino i trend chiave nell hardware e nel software, nella definizione degli standard e nello sviluppo dei mercati emergenti. Da un punto di vista generale, considerando fondamentalmente i formati delle schede, l evoluzione dei processori, la miniaturizzazione di chip e circuiti, e analizzando il mercato dei sistemi embedded italiano, uno dei maggiori trend, spiega Stéphane Deruelle, senior director di Wind River [1]per l Europa sud-occidentale, è il consolidamento dell hardware. Stéphane Deruelle, senior director Sud ovest Europa di Wind River «Esso è guidato da requisiti di mercato che puntano a incrementare le capacità del dispositivo, aggiungendo funzionalità, connettività, caratteristiche di safety e security, e riducendo al contempo i costi. In funzione dei mercati di riferimento, come le telecomunicazioni, il mondo consumer, l aerospazio e la difesa, il settore industriale o quello automotive, i vincoli tecnici possono poi essere differenti». Ma decisamente, aggiunge Deruelle, le architetture multicore sono soluzioni in grado di soddisfare la maggior parte dei requisiti richiesti dagli utenti, fornendo più potenza, abilitando funzionalità di separation kernel, e riducendo le dimensioni e i consumi di energia. Anche per Franco Del Favero, general manager di Kontron Italia [2], l avvenire del mondo embedded è rappresentato dalle architetture multicore e dai software di virtualizzazione, (hypervisor) che consentono a ciascun core di eseguire specifiche operazioni. Inoltre i sistemi operativi proprietari, come Xp Embedded, e quelli open source, come le varie
versioni di Linux embedded, resteranno i cardini dell offerta futura. Franco Del Favero, general manager di Kontron Italia «Questi sistemi operativi, consentono di eseguire con molta più efficacia applicazioni che prima prevedevano la presenza di un hardware più complesso, e di conseguenza oggi è molto più facile che un solo computer, magari dotato di funzionalità di ridondanza per mantenere l affidabilità, possa occuparsi di tutto, grazie alla virtualizzazione». L evoluzione in atto nel settore dei processori, dice Francesco Cattaneo, channel manager Sud Europa di Advantech Europe [3], sta coinvolgendo pesantemente il comparto hardware, condizionando la vendita e spingendo verso form factor che esprimano appieno le potenzialità dei processori stessi. «Una tendenza che porta i moduli Com di ultima generazione e le board Mini Itx ad essere sicuri protagonisti del 2010. Per contro vi sarà una marcata tendenza alla riduzione delle quote di mercato delle board troppo ingombranti e con processori che non sono di ultima fabbricazione». Francesco Cattaneo, channel manager Sud Europa di Advantech Europe L avvento delle nuove generazioni di processori sta rendendo primario il ruolo dei software open source, aggiunge Cattaneo. E ciò perché, oltre a richiedere sempre maggiori prestazioni all hardware dei vari fornitori, il trend in fase di progetto è associare sempre più alle nuove piattaforme anche la componente software. Software a codice chiuso: domina ancora Qual è il rapporto fra software proprietario e aperto? Si può parlare di sinergie fra hardware e software nel mondo embedded? Il trend macroscopico, conferma Deruelle, è la crescita del software embedded nei dispositivi e il modello open source è un modo per gestire questo fenomeno condividendo componenti commodity, e focalizzando al contempo l attenzione su un valore dell Ip maggiormente innovativo. Deruelle rileva da un lato la crescita delle soluzioni basate su sistemi operativi proprietari (ad es. VxVorks) in molti mercati, ma dall altro anche una forte domanda di soluzioni fondate su codice open source, ad esempio per piattaforme come Genivi, Android o Moblin. Vincenzo Difronzo, Supplier business manager Microsoft Embedded Server di Arrow Emea [4], ritiene che, specie in un momento economico e di mercato così incerto come quello attuale, un software open source non rappresenti la soluzione ottimale. «Quest ultimo, pur apparendo più a buon mercato e maggiormente customizzabile rispetto a
soluzioni basate su software embedded closed source, cela in realtà elevati costi legati all acquisizione del know-how e allo sviluppo, che spesso sono incompatibili con il time-to-market». Vincenzo Difronzo, Supplier business manager Microsoft Embedded Server di Arrow Emea Tutto ciò senza contare i costi che le aziende del mondo embedded devono sostenere per mantenere i loro sistemi in un ciclo di vita esteso, che normalmente va dai cinque ai quindici anni. Al contrario, il software embedded closed source, pur essendo meno flessibile, riuscirebbe a fornire garanzie di longevità decisamente superiori e un articolato ecosistema, in grado di rendere più semplice e meno costosa la soluzione embedded nella sua totalità, grazie a grandi comunità di partner impegnati nello sviluppo di software terzo (driver, firmware real-time, applicazioni). Tuttavia, precisa Difronzo, l avvento di firmware e middleware in grado di abilitare l hardware multicore alla virtualizzazione renderà possibili sinergie in sistemi in cui è necessario far coesistere sia software closed, sia open source per differenti scopi. «Tipicamente tale scenario si presenta in sistemi industriali che gestiscono la componente di robotica con il supporto real-time attraverso sistemi open source altamente customizzabili e la parte Hmi (Human machine interface) attraverso sistemi closed source, maggiormente user friendly. Fabio Portaluppi, sales manager di Fenway Embedded Systems [5], concorda sul fatto che, nonostante l open source abbia un ampia diffusione, principalmente in piccole aziende e con poche risorse disponibili, l utilizzo di software proprietario e di software commerciale continua a giocare un ruolo molto importante. Fabio Portaluppi, sales manager di Fenway Embedded Systems «La maggior parte del software open source chiarisce prevede che ne venga segnalato l utilizzo nell applicazione, e non tutte le aziende sono disposte a comunicare qual è il software utilizzato, specie per applicazioni considerate strategiche. Col software commerciale, viene inoltre fornito il supporto tecnico del produttore, che permette di ridurre i tempi di fermo in caso venga riscontrato un problema». Quanto alle sinergie, aggiunge Portaluppi, in questi anni, più che unioni di forze fra aziende produttrici di hardware e case di software, si è visto i grandi chip manufacturer proporre soluzioni software proprietarie (compilatori, Rtos, Bsp Linux, e così via), in alcuni casi anche scegliendo di acquisire la società produttrice del codice. Ciò porterebbe a stringere un legame di fidelizzazione tra progettista e chip manufacturer, che di conseguenza indirizza anche lo sviluppo dei progetti futuri.
Gianluigi Magnasco, project manager di EasiTEC [6], sottolinea che Windows e Linux hanno differenti pro e contro nel loro utilizzo in industria per realizzare sistemi embedded: «Linux è più flessibile in termini di piattaforme, processori supportati e scalabilità dell installazione, Windows è più adatto a supportare architetture pc compatibili e garantisce la disponibilità di driver e applicativi per qualsiasi compito». Gianluigi Magnasco, project manager di EasiTEC Tuttavia aggiunge che i costruttori di telefoni, decoder, navigatori o bancomat basati su Linux non amerebbero certo rilasciare i sorgenti dell applicativo, nè tantomeno del sistema operativo. Dunque le poche soluzioni veramente open source esistenti oggi, ad esempio Openmoko, sarebbero destinate ad un audience molto ristretta. Alla fine, soppesando il trade-off, il bilancio non risulterebbe molto conveniente: «Nella mia esperienza conclude Magnasco la differenza, usando Linux invece di Windows, si nota solo dai minori di costi in licenze software. C è però un maggior costo di tempo e manodopera, che spesso non giustifica il primo risparmio». Più a favore del software proprietario anche Mirko Garuti, responsabile marketing e vendite di Exel [7]: «L utente orientato alle soluzioni Linux è normalmente incline a sviluppare la propria applicazione in totale autonomia, a volte sottovalutando la grande dispersione di tempo investito nella ricerca di informazioni non sempre affidabili». Mirko Garuti, responsabile marketing e vendite di Exel Per Maurizio Menegotto, manager di Lauterbach [8], filiale italiana dell omonima casa tedesca, Linux è però oggi il sistema operativo più utilizzato per nuovi progetti, e su cui si osserva maggiore attività: «Non a caso offriamo per Linux il supporto più avanzato. Invece, per alcune tipologie di applicazioni e Cpu, vedo ancora molto usato WindowsCE. Per i microcontrollori senza Mmu (Memory management unit, ndr.) si usano in genere sistemi operativi real-time commerciali forniti in sorgente».
Maurizio Menegotto, manager di Lauterbach Concetto di standard Nell accezione comune, il termine embedded indica soluzioni hardware-software dedicate ad ambiti applicativi particolari, come quello industriale, medicale o automotive. Ma anche in questo mondo, soprattutto per una questione di costi, time-to-market e aderenza a certi requisiti tecnici, variabili da settore a settore, vi sono forti motivazioni per cui i diversi attori in gioco nella filiera possono avere interesse a lavorare assieme per sviluppare tecnologie comuni e standard. Bisogna però fare attenzione: se per standard si intende intercambiabilità tecnologica, precisa Menegotto, oggi questo concetto è ancora molto lontano dall essere realizzato. Pietro Lapiana, Ceo di Eurolink Systems [9], esemplifica: una moderna scheda Vpx non è intercambiabile con una classica board Vme, ne tantomeno si può pensare che sia intercambiabile l applicazione. «In certi casi l intercambiabilità può essere concepita per i single board computer, magari in formato cpci, sebbene poi l applicazione normalmente richieda qualcosa in più che un semplice Sbc per essere realizzata. L obiettivo all orizzonte è arrivare a ottenere applicazioni portabili da piattaforma a piattaforma». Ma si tratta di un obiettivo futuro, sottolinea Lapiana, non raggiungibile nell immediato. Pietro Lapiana, Ceo di Eurolink Systems Cristiano Bertinotti, product & area manager di Sistemi Avanzati Elettronici [10], spiega: «Nascendo con una formazione legata al mondo PC104 per me standard significa compatibilità al 100% tra prodotti dello stesso standard. Questo, nella mia esperienza, non è interpretato da tutti i costruttori allo stesso modo. Tanto è vero che capita di trovare soluzioni con schede non perfettamente compatibili con quanto definito nel documento in cui sono elencate le varie specifiche dimensionali, i requisiti software e quant altro relativo allo standard in questione».
Cristiano Bertinotti, product & area manager di Sistemi Avanzati Elettronici Bertinotti auspica quindi che la strategia sia puntare al rispetto degli standard ove presenti, evitando soluzioni intermedie o surrogati, che creano solo confusione nella scelta e comprensione delle soluzioni da parte di chi deve affrontare il compito di sviluppare una nuova applicazione. Per Stefano Persichitti, Supplier business manager Icp solutions di Arrow Emea, [4] nel mondo embedded si può parlare di standard solamente dal punto di vista meccanico, perché da quello elettrico esistono ancora differenze tra i canoni adottati dai diversi fornitori. «Nel mercato dei moduli ciò fa sì che l intercambiabilità tra schede fornite dai diversi supplier non sia garantita al 100%. Con l avvento dell Intel Atom, sono state introdotte molte soluzioni modulari con formati e connettori diversi e ciò ha contribuito a differenziare ulteriormente l offerta degli standard adottati. Stefano Persichitti, Supplier business manager Icp solutions di Arrow Emea A mio avviso la strada per migliorare tale situazione deve essere percorsa dai maggiori produttori di schede embedded, che devono accordarsi tra loro sullo standard da adottare e far sì che gli altri più piccoli si adeguino. Ciò porterebbe vantaggi sia per gli utenti, che vedrebbero protetti i propri investimenti, sia per i fornitori, che potrebbero offrire una soluzione pronta anche a chi oggi sviluppa l hardware in house». Alessandro Damian, marketing manager di Contradata [11], pone l accento sul fatto che nel settore embedded, quando si parla di standard, è bene fare una distinzione fra le diverse famiglie di prodotti. «È vero che nella realtà dei prodotti Cots (Commercial of the shelf, ndr.) esiste una molteplicità di standard, tali solo per quanto riguarda il formato e di conseguenza non adatti a garantire una perfetta intercambiabilità. È anche difficile conciliare la massima standardizzazione a livello di single board computer in un mondo tecnologico estremamente variegato. Quando però tocchiamo la realtà dei computer-on-module, il concetto di standard non è assolutamente da mettere in discussione».
Alessandro Damian, marketing manager di Contradata Ad esempio, dice, Com Express si è affermato come standard de facto e ciò non sarebbe stato possibile senza una accurata definizione delle specifiche, atta a garantire massima intercambiabilità. In altri casi, aggiunge Damian, come nel formato Qseven, lo standard è tale da definire un unica Api (Application programming interface) software per la gestione di importanti funzioni, garantendo un intercambiabilità di tipo plug-and-play. Digital signage, mercato dinamico Secondo diversi operatori del settore, uno dei mercati più dinamici al momento è quello del digital signage, ossia della segnaletica digitale, dove i sistemi embedded garantirebbero una miglior stabilità rispetto alle corrispondenti soluzioni provenienti dal mercato consumer. Qualcuno sottolinea che le applicazioni di digital signage hanno requisiti che si sposano molto bene con i vantaggi offerti da quelle schede embedded caratterizzate da elevate prestazioni grafiche e computazionali, breve time-to-market, e lunga reperibilità nel tempo. Qualcun altro pone invece in risalto le prospettive applicative aperte, anche nel settore del digital signage, dall utilizzo delle architetture X86 e dai recenti sviluppi tecnologici, in particolare con l avvento delle geometrie miniaturizzate dei chip a 45 e 32 nanometri. Nel settore militare e avionico, il mercato embedded sembra invece sempre più orientato verso lo standard Vpx. «Quest ultimo spiega Daniele Cremonini, regional manager per Italia e Grecia di GE Intelligent Platforms [12]per l area sistemi embedded considerando le sue caratteristiche di performance, robustezza e comunicazione ad alta velocità, rappresenta la soluzione ideale per diverse applicazioni, tra cui i moderni sistemi unmanned, conosciuti anche col nome di droni». Daniele Cremonini, regional manager per Italia e Grecia di GE Intelligent Platforms per l area sistemi embedded A livello tecnologico, conclude Cremonini, si è potuto osservare la crescita esponenziale delle performance dei chipset moderni e nello stesso tempo lo sviluppo di interconnessioni e interdipendenze tra diversi sistemi. In questo scenario, fra i vari standard, Vpx si è affermato in modo sempre maggiore, per la sua abilità di sfruttare meglio le prestazioni dei
chipset, grazie alle comunicazioni via da link seriali veloci e alla capacità di funzionamento anche in condizioni estreme. embedded chipset computer on module multicore open source processori schede virtualizzazione microcontrollori Source URL: http://www.ilb2b.it/node/24436 Links: [1] http://www.windriver.com [2] http://www.kontron.com [3] http://www.advantech.it [4] http://www.arrowitaly.it [5] http://www.fenwayembedded.com [6] http://www.easitec.it [7] http://www.exelmicroel.it [8] http://www.lauterbach.it [9] http://www.eurolinksystems.com [10] http://www.sisav.it [11] http://www.contradata.it [12] http://www.ge-ip.com