Guida all acquisto PIANOFORTI DIGITALI

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Transcript:

2 Guida all acquisto Introduzione: Non c è a oggi un sostituto a livello suono e meccanico a pianoforti acustici di alto livello. Il pianoforte digitale emula le caratteristiche di un pianoforte acustico. Un pianoforte digitale suona in maniera sorprendentemente realistica, indistinguibile per la maggior parte degli ascoltatori da un pianoforte acustico. I vantaggi: Suoni reali grazie alla tecnologia di campionamento; spesso migliori di quelli di pianoforti acustici di primo prezzo. ampia scelta di suoni (pianoforte, organo, clavicembalo etc.. etc..) possibilità di utilizzo in cuffia, per cui in fasce orarie precluse a strumenti tradizionali. nessuna necessità di manutenzione annuale (accordature) possibilità di trasporre in tonalità il suono possibilità di scegliere il temperamento dello strumento. minimo ingombro e peso (rende l oggetto trasportabile in autonomia) costo ridotto interazione con sistemi informatici che rende possibile registrarsi e riascoltarsi a piacere oppure ascoltare esecuzioni di altri pianisti e interagire con il loro lavoro Spesso dotati sui modelli più costosi di funzionalità quali unità ritmiche integrate con arranger, display touch screen per una maggiore facilità d uso, hard disk per una maggior capacità di archiviazione, editor dei suoni, sequencer, etc.. etc.. Gli svantaggi: i livelli di dinamica sonora possibili dipendono dalla tecnologia del campionamento utilizzato. la sensibilità del tocco della tastiera è simile a quella di un pianoforte tradizionale, la maggiore o minore fedeltà è strettamente correlata alla raffinatezza della stessa e dunque al prezzo dello strumento. esteticamente sono genericamente meno curati in quanto inciderebbe troppo sul prezzo finale mantenere le finiture classiche di un pianoforte tradizionale, anche se questa resta disponibile come opzione su molti modelli. i pianoforti digitali di primo prezzo solitamente dispongono del solo pedale di Sustain durata nel tempo minore di un pianoforte tradizionale, in quanto prodotti elettronici hanno una obsolescenza relativamente rapida. Suono: Nell era attuale dominata dalla tecnologia era inevitabile che anche strumenti acustici tradizionali non ne risultassero coinvolti. L utilizzo di microfoni di altissima qualità abbinati a raffinati preamplificatori e a nuove tecnologie di registrazione ha consentito di catturare il suono di strumenti di pregio rendendoli fruibili su pianoforti digitali di relativo basso prezzo. La difficoltà di realizzare un buon campionamento è legata a ricreare la risposta effettiva di un tasto di pianoforte, sia che si sfiori dolcemente o che si prema con forza. Un buon grancoda da concerto produce una gamma estesa di sfumature dinamiche, dal pianissimo al fortissimo. È importante notare che ad ogni livello non cambia solo la potenza, ma anche il timbro: più ci si avvicina al pianissimo, più semplice si fa la struttura armonica delle note generate. Normalmente un campionamento è effettuato nota per nota con livelli differenziati di volume, di solito tre o più, che possono diventare anche decine sui campionamenti più raffinati. Il suono non viene quindi solamente riprodotto nota per nota: ognuno degli 88 tasti è stato analizzato a diversi livelli dinamici, dal pianissimo al fortissimo, salvaguardando così la ricchezza armonica dell originale grancoda da concerto.

una delle problematiche più frequenti su di un pianoforte digitale molto economico è quella di un decadimento della qualità udibile del suono nella gamma alta e bassa della tastiera, indice di un campionamento e/o di una amplificazione economica. un altro punto fondamentale di valutazione è la risposta al tocco della tastiera. Un pianoforte tradizionale sviluppa infinite sfumature sonore in base alla pressione con cui si premono i tasti, ogni pianoforte digitale è in grado di ricreare questa caratteristica in maniera più o meno accurata di solito in base alla fascia di prezzo in cui si posiziona sul mercato. Questa caratteristica non è fondamentale per un principiante ma è discriminante per un professionista o un musicista evoluto. la scelta dei suoni utilizzabili spesso eccede il solo suono di pianoforte, è frequente avere a disposizione una scelta più ampia di suoni reali, in quanto campionati, fra cui tipologie differenziate di pianoforti (verticali, code etc..) oppure archi, clavicembali, organi, etc.. etc.. Su alcuni modelli è possibile la sovrapposizione di voci (dual). Alcuni modelli integrano anche una sezione di ritmi automatici con arrangiamenti. la possibilità di aggiungere effetti aggiunge un parametro non applicabile agli strumenti tradizionali. Effetti quali riverbero, echo, chorus, flanger, delay etc.. danno una nuova dimensione al suono. 1. eco (delay), anche nelle versioni stereo delay, ping delay e triple delay, descritte nei manuali di istruzione 2. tremolo: consigliato per le voci di vibrafono o pianoforte elettrico 3. chorus: eccellente per i registri di pianoforte elettrico, cui in certi modelli è destinata la variante Classic chorus 4. rotary speaker: simulazione del Leslie cabinet, proprio dei registri di organo elettromeccanico; la velocità di rotazione è spesso controllata dal pedale sinistro 5. ottimizzazione acustica della posizione questa funzione, quando disponibile, rende possibile selezionare un equalizzazione differente a seconda il pianoforte sia addossato ad una parete o lontano da essa. Tocco: Il tocco di un pianoforte acustico è il risultato dei meccanismi che traducono la pressione di un tasto in suono percuotendo la corda relativa, ed è anche usato per descrivere la sensazione fisica che si ha sotto le dita suonando. I tasti devono rispondere con precisione al tocco, se si vuole avere il controllo dell espressione. Per i principianti, il peso del tasto è importante da valutare. Se è troppo leggero, si può cambiare strumento con uno di migliore qualità, ma se è troppo pesante, può creare difficoltà e nel peggiore dei casi potrebbe anche risultare dannoso ai muscoli delle dita. I Pianoforti acustici e anche alcuni pianoforti elettrici (Fender Rhodes, Wurlitzer), sono dispositivi meccanici. Vi è una relazione diretta tra l intensità della vostra esecuzione e i suoni che ne derivano. Nel mondo digitale, quasi tutto è artificiale, e la capacità di risposta dello strumento ha in definitiva solo a che fare con quanto è raffinata l elettronica e la qualità della tastiera stessa. Per ottenere questo risultato si utilizzano due sensori che leggono la velocità con cui viene premuto il tasto e di conseguenza abbinano il suono relativo. Alcuni modelli rilevano il movimento del tasto con tre sensori anziché due. Il terzo sensore accresce l accuratezza delle note ribattute, perché permette di sovrapporre il suono della nota che sta terminando con quello di quella successiva. 3

Possiamo dividere le meccaniche in due grandi famiglie: quelle pesate, ispirate quindi al tradizionale obiettivo dei costruttori di pianoforti digitali: ottenere un buon rendimento a costi ragionevoli e ricorrendo a materiali tradizionalmente impiegati negli strumenti elettronici e quelle in legno, funzionalmente superiori (anch esse naturalmente sono pesate), il cui modello è sì il pianoforte acustico, ma a coda. 4 Nelle meccaniche più raffinate viene inoltre riprodotta la differenza di peso che il pianista avverte nei bassi rispetto agli acuti. La gamma alta è tarata su 50g La centrale su 55g La medio bassa su 60g e La bassa su 63g. Finitura: Normalmente un pianoforte digitale ha finiture economiche in plastica e finto legno sia per risparmiare sul peso che sui costi. Il mercato offre in ogni caso tutte le finiture di pregio tipiche di un pianoforte tradizionale, nero lucido, bianco lucido, essenze di legno di pregio lucide o opache etc.. etc.. addirittura si spingono a ricreare le forme tradizionali di un pianoforte verticale o a coda per non limitare la scelta. Amplificazione: Una delle problematiche più critiche è la rappresentazione audio del risultato della nostra esecuzione. Un pianoforte tradizionale non ha amplificazione, semplicemente traduce progressivamente in volume l energia applicata alla tastiera. La sorgente sonora è localizzata alla stessa altezza del tasto suonato. Il pianoforte digitale può offrire pari caratteristiche se di alta qualità oppure caratteristiche limitate se di minore pregio. Per questo è importante considerare il volume massimo di cui si necessità prima di scegliere lo strumento, un conto è suonare in casa, un altro in un ambiente aperto di ampie dimensioni. Valutare lo strumento ascoltando al volume più alto possibile se si verificano distorsioni su tutta la gamma di frequenza prodotta - da molto in alto, a molto in basso, con tutte le sfumature intermedie. L obiettivo è quello di ottenere il volume che ci necessita senza distorsioni di nessun tipo e allo stesso tempo un suono pieno e ricco anche a basso volume. Idealmente, un impianto audio di fascia alta correttamente dimensionato su un piano-

forte digitale dovrebbe avere in dotazione un paio di altoparlanti full-range da 12, un subwoofer e alcuni tweeter. Didattica: Alcuni modelli di fascia medio-alta dotati di display LCD forniscono anche un supporto didattico. Di solito consiste in pagine di didattica tipica del primo anno (modelli diversi sono corredati da Czerny, Burgmüller, Beyer o Bach). Si possono eseguire questi esercizi pre-registrati, modificarne la velocità, ascoltarne solo la parte per una delle due mani e anche comparare la propria esecuzione con quella di serie nello strumento, preparata da professionisti. Glossario tecnico: Pianoforti digitali sono dispositivi elettronici, e ci sono alcuni aspetti tecnici da considerare quando si sceglie il vostro strumento : POLIFONIA - Questo termine descrive il numero di note che possono suonare contemporaneamente. Come i computer, i pianoforti digitali sono limitati dalle capacità dei chip al loro interno che li gestiscono; più note si vuole suonare più dati il processore deve gestire. Il vostro piano sarà probabilmente descritto come avente 32, 64 o addirittura 128 note di polifonia. Si può obbiettare che le dita sono solo dieci, ma dovete sapere che in ambiente digitale un qualsiasi parametro anche il sustain conta come una nota ulteriore. Se il pianoforte usa campioni stereo (due note alla volta) automaticamente si dimezza la polifonia disponibile. MIDI - acronimo di Musical Instrument Digital Interface, si tratta di un protocollo che ti permette di collegare due o più strumenti musicali elettronici insieme e controllarli da una singola tastiera o da un computer dotato di software dedicato. Questo rende possibile a seconda del software implementato registrare e riascoltare la propria esecuzione ed addirittura trasporla e stamparla come partitura. USB - porta digitale che sostituisce la connettività MIDI integrandola con un protocollo più aggiornato. SEQUENCER - termine tecnico che indica una funzione che permette di creare e riprodurre delle sequenze di segnali di controllo, per comandare uno strumento elettronico. Non è da confondere con un dispositivo di registrazione audio. A differenza del registratore, dove sono le forme d onda di un suono a essere memorizzate, nel sequencer non è memorizzato alcun segnale audio, solo quello di controllo che concorre a generare il suono. TRASPOSIZIONE - è una funzione mediante la quale possiamo spostare sulla tastiera la tonalità di riferimento. Un DO non corrisponde più al DO ma potrebbe essere un SI di conseguenza un brano eseguito in una certa tonalità è ascoltato in una tonalità differente, alcuni toni o semitoni sopra o sotto. Spesso è fatto per esigenze pratiche per eseguire su di uno strumento quello che è stato scritto per un altro strumento. CONTROLLI - essendo uno strumento digitale è indispensabile avere il modo di gestire i singoli parametri di controllo. Questo può avvenire utilizzando manopole pulsanti e spesso la stessa tastiera dello strumento. Strumenti più costosi sono spesso dotati di un display LCD. PEDALI - I pedali riprendono le funzioni di quelli del pianoforte a coda (sul verticale invece quello centrale comanda solitamente la sordina, superflua su un digitale). Gli strumenti sono predisposti per avere il pedale Destro, qualche modello il pedale Sinistro e altri anche il pedale Centrale. Nel caso sia fornito il solo pedale Destro verificare la 5

6 Guida all acquisto possibilità di implementare anche il pedale Sinistro se interessa questa possibilità. L elenco è in ordine di disponibilità nei digitali, che possono infatti averne uno, due o tre 1. Pedale destro - Detto anche di risonanza o del forte, ha il compito di permettere alle corde di vibrare liberamente, senza essere arrestate dagli smorzatori. Non si tratta semplicemente un interruttore on/off: premendolo tutto, gli smorzatori si alzeranno completamente; è anche possibile abbassarlo leggermente, con effetto parziale. I pianisti ricorrono abbondantemente a questa tecnica per graduare al livello desiderato la risonanza delle corde. 2. Pedale sinistro - Questo pedale, detto anche del piano, nei pianoforti a coda sposta verso sinistra la tastiera, riducendo così il numero delle corde messe in vibrazione dalla percussione del martello nelle sezioni media e acuta ove queste sono tre o due (l effetto è appunto denominato una corda): ne scaturiscono un attenuazione di intensità viene infatti usato per eseguire i pianissimo e anche una modificazione nel timbro. Il pedale sinistro dei verticali ne è un surrogato: l effetto è simulato accorciando la corsa dei martelli, ma in questo modo, anche prescindendo dalle indesiderabili alterazioni del tocco, si perde la tipicità timbrica del pianoforte a coda. 3. Pedale centrale - Si tratta del pedale tonale (o del sostenuto ) nei pianoforti a coda. Ne dispongono quasi tutti i coda di recente costruzione, ma pochissimi verticali, ci si chiederà, cos è il pedale centrale che è visibile in quasi tutti i pianoforti verticali prodotti negli ultimi decenni? Si tratta della sordina: tramite l interposizione di un panno tra corde e martelli limita il disturbo per i vicini, a prezzo tuttavia di notevoli alterazioni non solo di timbro ma anche di tocco. I pianoforti digitali non necessitano evidentemente della sordina (esistono già la regolazione del volume esterno e le cuffie): il pedale di centro, quando esiste, ha quindi la funzione di tonale. SUPPORTO - molti strumenti di primo prezzo ne sono privi o lo prevedono come opzional, un supporto esterno di metallo a X o meglio a doppia X per aumentare la stabilità, risolvono egregiamente il problema. SEDILE - alcuni strumenti di fascia alta lo forniscono nel prezzo, normalmente si richiede la regolabilità e dunque uno sgabello da pianoforte oppure da batteria assolve lo scopo. CABLAGGIO - Se si vuole amplificare il pianoforte, verificare che abbia prese di uscita predisposte, al limite si può utilizzare anche la presa cuffia sempre presente. La conoscenza della tipologia di connessione di partenza e di arrivo è indispensabile per trovare il giusto cavo. TEMPERAMENTO - In musica s intende l alterazione di alcuni intervalli di quinta e di quarta nell accordatura di uno strumento musicale. Diversi schemi di alterazione di questo tipo sono stati introdotti nella musica europea dal tardo Medioevo, al fine di ottenere una scala musicale più adatta alle esigenze della composizione. Per estensione, sono detti temperamenti le scale musicali risultanti da queste alterazioni. La questione del temperamento è sempre stata al centro dell interesse dei teorici musicali e spesso è stata motivo di accesi dibattiti. Gli strumenti musicali elettronici hanno aperto nuove prospettive di uso di scale alternative inclusa la possibilità, a lungo ricercata nel passato, di usare una molteplicità d intervalli (scale microtonali) senza dover ricorrere ad artifici. Le tastiere elettroniche

di produzione più recente includono spesso la possibilità di scegliere fra diverse accordature, di carattere storico o di origine extraeuropea. 1. equabile integrale: la scala viene divisa in dodici semitoni proporzionali: questo rende equivalenti, se non per la frequenza, le diverse tonalità, rendendo agevole la modulazione 2. equabile adattato: si tratta di un adeguamento del precedente, rigidamente matematico, alla fisiologia dell udito (la capacità ricettiva varia a seconda della frequenza del suono). È questa l accordatura predefinita per i suoni di pianoforte 3. Mersenne puro (maggiore e minore): elimina la dissonanza tra le terze e le quinte. Il prezzo da pagare è rappresentato da quelle indotte dal cambio di tonalità. L armonia timbrica è però straordinaria: per questo motivo il Mersenne è molto apprezzato per la musica corale 4. pitagorico: basato su semplici rapporti matematici per eliminare la dissonanza delle quinte, è di difficile utilizzazione negli accordi, ma produce linee melodiche molto caratteristiche 5. mesotonico: impiega un tono medio tra il minore ed il maggiore integrali per eliminare la dissonanza delle terze. Inventato per eliminare certi difetti del Mersenne (la mancanza di consonanza in alcune quinte), produce accordi più belli che l equabile 6. Werkmeister III, Kirnberger III: questi temperamenti sono situati tra quello medio e quello pitagorico. Utilizzati in brani con poche alterazioni, producono i bellissimi accordi del tono medio; con l aumento del cromatismo, si avvicinano invece alle melodie caratteristiche del pitagorico. Vengono impiegati principalmente per i brani barocchi, per fedeltà alle esecuzioni dell epoca. Produttori: Questi i principali produttori sul mercato elencati in ordine alfabetico: CASIO http://www.casio-europe.com/it/emi FARFISA http://www.farfisa.it KAWAI http://www.kawai.it KETRON http://www.ketron.it KORG http://www.korg.com MEDELI http://www.medeli.com.hk ORLA http://www.orla.it ROLAND http://www.roland.it VISCOUNT http://www.viscount.it YAMAHA http://www.yamaha.it 7