DIRITTO DI STAMPA. Collana diretta da Giuseppe Boncori, Nicola Siciliani de Cumis, Maria Serena Veggetti A11 53



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DIRITTO DI STAMPA 8 Collana diretta da Giuseppe Boncori, Nicola Siciliani de Cumis, Maria Serena Veggetti A11 53

Il diritto di stampa era quello che, nell università di un tempo, veniva a meritare l elaborato scritto di uno studente, anzitutto la tesi di laurea, di cui fosse stata dichiarata la dignità di stampa. Le spese di edizione erano, budget permettendo, a carico dell istituzione accademica coinvolta. Conseguenze immediate: a parte la soddisfazione personale dello studente, del relatore e del correlatore, un vantaggio per il curricolo professionale dell autore, eventuali opportunità di carriera accademica e possibili ricadute positive d immagine per tutti gli interessati. Università compresa. La dignità di stampa e, se possibile, il diritto di stampa erano quindi determinati dalla cura formale della trattazione, dalla relativa novità del tema di studio, dall originalità del punto di vista e magari dai risultati scientifici della tesi: e cioè dal vuoto che, in via di ipotesi, si veniva a riempire in un determinato stato dell arte, e dunque dal valore metodologico, anche in termini applicativi, della materia di studio e dei suoi risultati tra didattica e ricerca. Caratteristica del diritto di stampa, in tale logica, la discrezionalità e l eccezionalità. La prospettiva di contribuire, così facendo, alla formazione di élites intellettuali. Sulla scia di questa tradizione, e sul presupposto che anche l università di oggi, per quanto variamente riformata e aperta a un utenza di massa, sia pur sempre un luogo di ricerca, nasce questa collana Diritto di stampa. Sul presupposto, cioè, che la pubblicità dei risultati migliori della didattica universitaria sia essa stessa parte organica e momento procedurale dello studio, dell indagine: e che pertanto, ferme restando la responsabilità della scelta e la garanzia della qualità del prodotto editoriale, il diritto di stampa debba essere esteso piuttosto che ridotto. Esteso, nel segno di un elevamento del potenziale euristico e della capacità critica del maggior numero possibile di studenti. Un diritto di stampa, che però comporta precisi doveri per la stampa: il dovere di una selezione mirata del materiale didattico e scientifico a disposizione; il dovere di una cura redazionale e di un aggiornamento bibliografico ulteriori; il dovere della collegialità e insieme dell individuazione dei limiti e delle possibilità dell indagine: limiti e possibilità di contenuto, di ipotesi, di strumenti, di obiettivi scientifici e didattici, di interdisciplinarità. Un diritto di stampa, che cioè collabori francamente, in qualche modo, a una riflessione sulle peculiarità istituzionali odierne del lavoro accademico e dei suoi esiti. Questa collana, dunque, prova a restituire l immagine in movimento di un laboratorio universitario di studenti e docenti. E l idea che alcuni dei risultati più apprezzabili, come le tesi di laurea prescelte, possano mettersi nuovamente in discussione mediante i giudizi e gli stimoli di studiosi competenti.

Università degli Studi La Sapienza di Roma Facoltà di Filosofia Dipartimento di Ricerche storico filosofiche e pedagogiche Corso di laurea in Scienze dell educazione e della formazione Villa Mirafiori / Via C. Fea, 2 00161 Roma Tel. 06 8632 0520 Fax. 06 4991 7210 Cura redazionale di Germana Recchia e Alessandro Sanzo.

Anna Matellicani La Sapienza di Maria Montessori Dagli studi universitari alla docenza 1890 1919 Presentazioni di Nicola Siciliani de Cumis, Furio Pesci e Marco Antonio D Arcangeli Postfazione di Giacomo Cives

Copyright MMVII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133 a/b 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978 88 548 1365 6 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: ottobre 2007

Alla mia famiglia

Indice Presentazioni di Nicola Siciliani de Cumis... 11 di Furio Pesci... 19 di Marco Antonio D Arcangeli... 21 Premio M. Jervolino... 33 Avvertenza... 35 Introduzione... 37 Capitolo primo Vita e prima formazione educativa (1870 1890)... 45 1.1 Premessa... 45 1.2 L infanzia... 45 1.3 Contesto storico, culturale e sociale... 48 1.4 L adolescenza... 51 Capitolo secondo Gli anni dell Università... 53 2.1 Una scelta coraggiosa... 53 2.2 L iscrizione alla Facoltà di Scienze naturali... 55 2.3 Maria Montessori alla Facoltà di Medicina e chirurgia... 64 2.4 Laurea in Medicina e chirurgia e primi riconoscimenti scientifici... 66 2.5 La Scuola Magistrale Ortofrenica e l Istituto Superiore di Magistero femminile di Roma... 80 2.6 L iscrizione alla Facoltà di Filosofia... 86 2.7 Maria Montessori e la libera docenza in Antropologia... 95 2.8 Esame di libera docenza in Antropologia: 8 giugno 1904... 103 2.9 L insegnamento all Università «La Sapienza»... 106 2.9.1 L istituzione della Scuola Pedagogica e pubblicazione dell Antropologia pedagogia... 111 2.10 La realizzazione dei progetti educativi: le prime Case dei bambini... 117 2.11 La diffusione del pensiero e del «Metodo» Montessori fuori dall Italia.. 120 Capitolo terzo La scoperta del bambino in Maria Montessori... 125 3.1 L incontro con Giuseppe Ferruccio Montesano... 125 3.2 La scoperta dell infanzia degenerata... 126 3.3 La questione dei deficienti nelle scuole e la scoperta del «Metodo»... 132 3.4 La «Casa dei Bambini»... 137 3.5 Il Metodo della Pedagogia Scientifica... 140 3.6 Il «Metodo»... 143 Capitolo quarto La conferenziera... 147 4.1 Premessa... 147 4.2 Maria Montessori e il suo impegno femminista... 147 4.3 Berlino 1896... 149 7

8 Indice 4.4 Il Primo Congresso Nazionale Pedagogico, Torino 1898... 150 4.5 Il Congresso di Londra... 155 4.6 Il Primo Congresso Nazionale delle Donne, Roma 1908... 161 Conclusione... 167 Appendice... 169 Introduzione... 171 Parte prima Maria Montessori all Università «La Sapienza» (1890 1904)... 175 I.1 Maria Montessori alla Facoltà di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali.. 175 I.1.1 Anno Accademico 1890 91... 176 I.1.2 Anno Accademico 1891 92... 181 I.2 Maria Montessori alla Facoltà di Medicina e Chirurgia... 184 I.2.1 Anno Accademico 1892 93... 186 I.2.2 Anno Accademico 1893 94... 192 I.2.3 Anno Accademico 1894 95... 197 I.2.4 Anno Accademico 1895 96... 207 I.3 Corso di Perfezionamento in Polizia Sanitaria... 212 I.4 Maria Montessori alla Facoltà di Filosofia... 213 I.4.1 Anno Accademico 1902 03... 213 I.4.2 Anno Accademico 1903 04... 219 Parte seconda Nota biografica dei docenti universitari dei quali Maria Montessori ha frequentato i corsi (1890 1904)... 227 II.1 Docenti alla Facoltà di Scienze Fisiche Matematiche e Naturali... 227 II.2 Docenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia... 232 II.3 Docenti al Corso di Perfezionamento in Polizia Sanitaria... 241 II.4 Docenti alla Facoltà di Filosofia... 241 Parte terza Gli studi e gli interessi accademici di Maria Montessori negli scritti giovanili (1896 1907)... 247 III.1 Tesi di laurea in Medicina e Chirurgia, Contributo clinico allo studio delle Allucinazioni a contenuto antagonistico (1896)... 247 III.2 Sul significato dei cristalli del Leyden nell asma bronchiale (1896)... 249 III.3 Sulle cosiddette allucinazioni antagonistiche (1897)... 250 III.4 Ricerche batteriologiche sul liquido cefalo rachidiano dei dementi paralitici (1898)... 252 III.5 Il primo Congresso Pedagogico Nazionale di Torino... 254 III.6 Miserie sociali e nuovi ritrovati della scienza (1898)... 255 III.7 Scuole di redenzione (1899)... 258 III.8 Il Congresso Internazionale di Londra (1899)... 260 III.9 Riassunto delle lezioni di didattica (1899)... 261 III.10 Norme per una classificazione dei deficienti in rapporto ai metodi speciali di educazione (1902)... 263 III.11 Antropologia pedagogica (1903)... 270

Indice 9 III.12 La teoria Lombrosiana (1903)... 274 III.13 Sui caratteri antropometrici in relazione alle gerarchie intellettuali dei fanciulli nelle scuole (1904)... 276 III.14 Influenza delle condizioni di famiglia sul livello intellettuale degli scolari (1904)... 281 III.15 Caratteri fisici delle giovani donne del Lazio (1905)... 284 III.16 L importanza della etnologia regionale nell antropologia pedagogica (1907)... 285 Parte quarta Documenti relativi agli esami sostenuti da Maria Montessori all Università (1890 1896 e 1900 1904)... 289 Premessa... 289 IV.1 Attestato di licenza Fisico Matematica (20 settembre 1890)... 290 Facoltà di Scienze Fisiche Matematiche e Naturali IV.2 Modulo d iscrizione alla Facoltà di Scienze Naturali (1891 92)... 292 IV.3 Botanica... 293 IV.4 Zoologia... 293 IV.5 Fisica sperimentale... 293 IV.6 Istologia e Fisiologia generale... 294 IV.7 Anatomia comparata... 294 IV.8 Chimica generale ed organica... 294 Facoltà di Medicina e Chirurgia IV.9 Anatomia umana normale... 295 IV.10 Patologia generale... 295 IV.11 Fisiologia sperimentale... 295 IV.12 Materia medica... 296 IV.13 Anatomia chirurgica e corso d operazioni... 296 IV.14 Medicina legale... 296 IV.15 Patologia speciale medica... 296 IV.16 Patologia speciale e clinica propedeutica chirurgica... 297 IV.17 Clinica dermosifilopatica... 297 IV.18 Cinica psichiatrica... 297 IV.19 Clinica oculistica... 297 IV.20 Igiene sperimentale e Igiene applicata alla polizia sanitaria... 298 IV.21 Anatomia patologica... 298 IV.22 Clinica ostetrica... 298 IV.23 Clinica medica... 298 IV.24 Clinica chirurgica... 299 IV.25 Patologia e clinica pediatrica... 299 IV.26 Tesi di laurea in Medicina e Chirurgia (solo frontespizio)... 300 IV.27 Certificato di laurea in Medicina e Chirurgia rilasciato il 29 luglio 1896... 301 IV.28 Verbale dell esame di laurea in Medicina e Chirurgia (10 luglio 1896)... 303 Corso di Perfezionamento in Polizia Sanitaria IV.29 Libretto d iscrizione al Corso di perfezionamento in polizia sanitaria... 304 IV.30 Documento riepilogativo della carriera scolastica (1890 1904)... 305 Facoltà di Filosofia IV.31 Modulo d iscrizione alla Facoltà di Filosofia (1903 04)... 307

10 Indice Parte quinta Documenti relativi all excursus accademico di Maria Montessori all Università (1890 1896 e 1900 1904)... 309 V.1 Lettera del 29 luglio 1897... 309 V.2 Lettera del 16 luglio 1903... 310 V.3 Lettera del 14 gennaio 1904... 311 V.4 Lettera del 4 giugno 1904... 312 V.5 Lettera del 8 giugno 1904... 313 V.6 Lettera del 11 gennaio 1908... 314 V.7 Lettera del 11 gennaio 1912... 317 V.8 Lettera del 21 marzo 1913... 318 V.9 Lettera del 4 gennaio 1919... 319 Bibliogra a... 321 Avvertenza... 321 Primo periodo: bibliografia delle opere di Maria Montessori (scritti e compresi tra il 1896 e il 1918 incluso)... 321 Secondo periodo: bibliografia delle opere di Maria Montessori dal 1919 in poi... 324 Primo gruppo: bibliografia della letteratura generale utilizzata sulle opere della Montessori... 326 Secondo gruppo: bibliografia di riferimento generale utilizzata... 330 Fonti archivistiche... 340 Indice delle tematiche ricorrenti... 341 Indice dei nomi... 345 Referenze accademiche Correlazione della prof.ssa Paola Trabalzini... 351 Autopresentazione della studentessa Anna Matellicani... 353 Postfazione di Giacomo Cives... 355

Presentazione di Nicola Siciliani de Cumis Rispetto alla quindicina di tesi di laurea d argomento montessoriano (del Vecchio Ordinamento e del Nuovo) di cui, negli anni, mi è accaduto di essere relatore nell Università degli Studi di Roma «La Sapienza» e che in larga parte figurano ora registrate nella Bibliografia Internazionale Montessori 1 (perché spesso vincitrici del Premio Maria Jervolino, istituito dall Opera Nazionale Montessori per i migliori lavori di laurea sul pensiero e sulla didattica di Maria Montessori), il presente, informatissimo contributo di Anna Matellicani viene a segnalarsi come il primo che, da tesi di laurea, sia riuscito a farsi libro. La prima significativa indagine, cioè, che di seguito e parallelamente alle ricerche di un altra mia laureata, Germana Recchia 2, abbia cominciato a porre nei giusti termini il problema dei rapporti Montessori Università di Roma «La Sapienza». Un indagine, tra l altro, intesa a non rifuggire dal tema dei rapporti universitari, cronologicamente circoscritti e tuttavia non trascurabili, tra la frequentante Montessori e il professor Antonio Labriola: e, dunque, ad affrontare il problema di qualche significativa interferenza tra la pedagogia romana dell Otto Novecento, tradizionalmente filosofica (hegeliana, herbartiana, da Labriola a Luigi Credaro) e le metodologie montessoriane, inizialmente terapeutiche, quindi a tutto campo pedagogiche (dalle esperienze con i bambini frenastenici a quelle della Casa dei bambini). Tutto un ambito di attività, che resta da esplorare nella sua ampiezza e profondità. Quali che possano essere state, infatti, le ragioni personali della già dottoressa in Medicina e Chirurgia Montessori ad iscriversi nella Facoltà di Filosofia e Lettere dell Università degli Studi di Roma «La Sapienza», negli anni accademici 1902 1903 e 1903 1904, fa riflettere alquanto la circostanza o- 1 Cfr. le schede n. 2488 (Anna Maria Bianconi), n. 3980 (Giuliana Di Egidio), n. 4261 (Daria Egidi), n. 4933 (Marta Gandiglio), n. 10183 (Germana Recchia), n. 11089 (Maria Carmen Silvestri), n. 11719 (Maria Tampone), in Montessori Bibliografia Internazionale International Bibliography 1896 2000. Contiene versione su CD-ROM, a cura di C. Tornar, Istituto Superiore di Ricerca e Formazione dell Opera Nazionale Montessori, Roma, Edizioni Opera Nazionale Montessori, 2001. Si tratta però di aggiungere, nell elenco di cui sopra, alcuni lavori di laurea presentati al concorso o premiati successivamente al 2000 (almeno un paio: Giovanna Di Dieco e Francesca Fusiani); e alcuni altri, pur notevoli, fuori concorso o non ancora in concorso (gli elaborati scritti della laurea triennale di Donato Marchesani, Francesco Ventrella, Giada Zattini, ecc.; e la tesi della laurea specialistica di Eva Gugu). 2 Cfr. quindi G. Recchia, Antonio Labriola e Maria Montessori: un incontro possibile e A. Matellicani, Dati e documenti sul rapporto tra Maria Montessori e Antonio Labriola, in Antonio Labriola e la sua Università. Mostra documentaria per i settecento ani della Sapienza (1303 203). A cento anni dalla morte di Antonio Labriola (1904 2004), a cura di N. Siciliani de Cumis, Roma, Aracne, 2005 (seconda ristampa 2006), pp. 217 223 e 224. 11

12 Presentazione biettiva dell incontro universitario della medichessa con Labriola, allora professore di Filosofia teoretica. Un teoretico, tuttavia, da sempre sensibile alla «psicologia del bisogno», all «etica dello stato sociale», all «infanzia», ai «poveri», all «ospedale», ai «fanciulli, vecchi, inabili ammalati» 3 : tematiche, tutte, che, com è noto, sono al centro degli interessi dell aspirante pedagogista, al tempo dell iscrizione alla Facoltà di Filosofia e lettere e dell incontro con Labriola. Di più, era la stessa caratterizzazione interdisciplinare e scientificoeducativa dell enciclopedia pedagogica labrioliana (tra psicologia, antropologia, psico fisica, etica, sociologia, metodologia, politica, filosofia, giuridica, amministrazione), che non avrebbe potuto non intrigare la scientifica e pratica Montessori. Questo infatti, tra teoremi e corollari, il ragionamento sul «limite dell attività pedagogica» e sul nesso pedagogia scienze dell educazione, che risulta essere alla base dell insegnamento di Labriola, negli appunti delle lezioni, a cura di suoi allievi (ultimi anni dell Ottocento primi del Novecento): Abbiamo sopra parlato di scienze, di cui la pedagogica sarebbe il derivato o l applicazione. Quali sono? Innanzi tutto, la psicologia, intesa nel senso lato della parola. Se l educazione è il tentativo pratico di dare materia ed indirizzo alla naturale evoluzione, è chiaro che la regola di ogni operazione pedagogica dipenderà dalla conoscenza delle leggi psicologiche; non solo perché la conoscenza di tali leggi, che sono tutte leggi dello sviluppo, di genesi, di formazione, ci dà anche il limite dell attività pedagogica, ma altresì perché la formazione, pur avendo possibilità varie di modalità e di accomodazione, ha schemi e confini invalicabili. Come corollario delle cose dette sulla psicologia, si deve indicare l importanza speciale dell antropologia e della psico-fisica, cioè delle discipline che hanno per oggetto il terreno sottostante all attività psichica propriamente detta, o il terreno su cui l attività fisica e psichica si confondono. E prosegue: Se la psicologia, nel senso lato della parola, col corollario dell antropologia e della psico fisica, ci dà la conoscenza del subbietto su cui cade l azione educativa, questa ripete la coscienza della sua finalità dal concetto di perfettibilità umana, ossia dall etica. Perciò restando problema di pura tecnica educativa la scelta, la prova e l esperimento dei mezzi, la pedagogica, nel segnare ed assegnare il fine ultimo delle sue operazioni, deve presupporre una concezione assodata del fine morale della vita. E, perché la vita non è individuale soltanto, ma sociale, e non sociale per accidente o per caso, perché la società è terreno e condizione dello sviluppo individuale, così il rapporto della pedagogica con l etica ci porta a stabilire anche il rapporto fra la pedagogica stessa e la sociologia. Quest ultimo rapporto può poi specificarsi in quello della pedagogica con la politica e con l amministrazione, quando non si tratti più del 3 Cfr. N. Siciliani de Cumis, Sulla prima pedagogia universitaria romana e don Luigi Guanella. Illazioni ed ipotesi, in Antonio Labriola e la sua Università, cit. pp. 438 sgg.

Presentazione 13 concetto puramente filosofico della pedagogica, ma si tratti, poniamo, dell ordinamento, pratico della scuola 4. Un incontro pertanto, quello tra la studentessa Montessori e il docente Labriola, di cui Matellicani, nel suo accurato lavoro di ricostruzione delle varie tappe della vicenda universitaria montessoriana, fornisce ora puntualmente la prova, stimolando ulteriori approfondimenti biografici, ma non solo biografici: a partire, per l appunto, da quel certificato di frequenza delle lezioni labrioliane di Filosofia teoretica, in data 10 luglio 1903, che ci riporta senza meno alla concretezza del rapporto Montessori Labriola e alla situazione accademica in cui l incontro è avvenuto. Se e quanto, poi, i due abbiano potuto e voluto realmente comunicare tra loro; in che misura la studentessa Montessori sia riuscita effettivamente a frequentare le lezioni del professore Labriola, e a ritenerle utili per sé in quel particolare momento, indipendentemente dalla decisione, poi, di sostenere o di non sostenere l esame, questo è un altro e ben più arduo argomento. Che rinvia anzitutto, da un lato, ai contenuti e alle modalità dell insegnamento labrioliano, nell ultima fase dell attività del filosofo e pedagogista romano; e, dall altro lato, stimola a riflettere sulle peculiari aspettative montessoriane dalla laurea in filosofia, nel senso di una sorta di palingenesi culturale in senso pedagogico come precisa fin nei «principi». «Noi non abbiamo facoltà, né di scegliervi né di respingervi. Voi ci venite di vostro impulso» 5 diceva Labriola agli studenti riflettendo sui loro rapporti con i professori e sulle connesse scelte universitarie. Quanto all impulso della dottoressa Montessori a ridivenire studentessa e ad avere, tra gli altri, Labriola tra i suoi professori, eccolo, in qualche modo spiegato da lei stessa: volli intraprendere lo studio della pedagogia normale e dei principi sui quali si fonda onde m iscrissi studente di filosofia all Università. Una gran fede m animava: per quanto io non sapessi se avrei potuto mai sperimentare la verità della mia idea, pure lasciai ogni altra occupazione per approfondirla, quasi preparandomi a una sconosciuta missione 6. 4 Cfr. A. Labriola, in L. Dal Pane, Antonio Labriola. La vita e il pensiero, Roma, Ed. Roma, 1934 1935, pp. 380-381. 5 A. Labriola, L Università e la libertà della scienza (1896-1897), in id., Scritti pedagogici, a cura di N. Siciliani de Cumis, Torino, Utet, 1981, p. 613. 6 M. Montessori, Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all educazione infantile nelle Case dei Bambini. Edizione critica, Istituto Superiore di Ricerca e Formazione dell Opera Nazionale Montessori, Roma, Edizioni Opera Nazionale Montessori, 2000, p. 115. Cito da questa edizione: e ringrazio Paola Trabalzini, massima esperta degli scritti di Maria Montessori, per le numerose e utili indicazioni fornitemi, in funzione della redazione di questo mio intervento.

14 Presentazione Quali pensieri, parole e fatti, concernenti in un modo o nell altro Labriola, possano essere stati recepiti come interessanti o respingenti dalla signorina Montessori, questo non è agevole dire. Così come non è facile spiegare la natura del rapporto tra i principi di quella pedagogia normale, che Montessori invoca per sé iscrivendosi a Filosofia, e la dimensione teoretica di quella filosofia morale e pedagogia, che Labriola aveva insegnato per tanti anni e per cui era soprattutto noto tra gli educatori a Roma. Ma ci si chiede se l incontro Montessori Labriola avvenga soltanto per un puro e semplice motivo di routine istituzionale, obbligata. E se l episodio sia allora determinato più dalle circostanze, che non da una consapevole scelta. E tuttavia rimane il problema: incontrandolo, che cosa poteva già conoscere lei, la trentaduenne Montessori, del pensiero e dell attività pedagogica dell assai noto professore Labriola? che cosa, in generale, poteva avere sentito dire o letto di lui? cosa di particolare, allora come studentessa che ottiene la «frequenza» può avere appreso o non avere appreso da lui a lezione, sia in tema di Psicologia delle finzioni operative (era questo l argomento del corso labrioliano di Filosofia teoretica di quel 1902 1903), sia in tema di Storia, filosofia della storia, sociologia ecc. (tematiche proprie dell insegnamento di Filosofia della storia): tenuto conto del fatto che Labriola, provava variamente a collegare tra di loro le pur distinte trattazioni monografiche dei suoi corsi? Domande possibili, domande plausibili: e a maggiore ragione in quanto, se da un lato non c è chi non veda la differenza di personalità, di temperamento, di cultura, di prospettiva, tra l etico politico pedagogico filosofo della storia Labriola e la utopica, metodologica, scientifica, attivistica dottoressa Montessori; da un altro lato, si può agevolmente supporre che proprio la già laureata in medicina e neo-iscritta in filosofia Montessori, nell ottica del professor Labriola, interpreti perfettamente la parte della studentessa ideale. Studentessa ideale, cioè, di quel Labriola, che era generalmente noto per avere sostenuto e dibattuto pubblicamente, ancora di recente per i laureati di tutte le Facoltà, nell Aula Magna della «Sapienza», la celebre tesi: che la laurea in filosofia si conferisca agli studenti di qualunque Facoltà, compresa la letteraria, i quali, frequentato che abbiano entro il quadriennio di obbligo certi corsi filosofici da determinare, si espongano a sostenere una tesi scritta di argomento generale quanto all obbiettivo ed al metodo, ma fondata sempre sopra una determinata cultura speciale 7. 7 A. Labriola, La laurea di filosofia, in «La Tribuna» del 14 luglio 1887; ora in N. Siciliani de Cumis, Filosofia e università. Da Labriola a Vailati 1882 1902. Prefazione di E. Garin, Torino, Utet Libreria, 2005, pp. 20 21.

Presentazione 15 Ed erano intendimenti, questi di Labriola sulle lauree in filosofia, che, fatte salve le differenze, poggiavano su domande e risposte, per così dire di senso comune; e che, sia pure polemicamente, chiamavano in causa modi di pensare diffusi e valori condivisi tra i filosofi e gli scienziati del tempo. Propositi di riforma e modalità di pensiero, in altri termini, che per quanto esposti in forma interrogativa, lasciavano poco spazio al dubbio: Ma, facendo così, speriamo noi con fondamento, che la filosofia cessi ormai dall essere una mera scolastica od una opinione letteraria? e dov è il positivismo del quale tanti si dichiarano aderenti? e quando si arriverà all indirizzo reale e razionale, che molti, con espressione a me poco gradita, ma vera nel fondo, chiamano filosofia scientifica? Io credo fermamente, che nel giro degli studi universitarii, la filosofia abbia ad essere, non un complemento obbligatorio della storia e della filologia, ma un complemento, invece, facoltativo di qualunque cultura speciale: storica, giuridica, matematica, fisica, o che altro siasi 8. Quindi anche medica Perché, dunque (e Montessori ne offrirà per l appunto testimonianza): «Alla filosofia ci si deve potere arrivare didatticamente per qualunque via, come per qualunque via ci arrivaron sempre i veri pensatori» 9. Ecco perché non è qui una semplice fantasia il supporre, che lo stesso Labriola rivolgendosi il 14 novembre del 1896, nell Aula Magna della vecchia «Sapienza», ai professori e agli studenti di ogni Facoltà dell Università e della libertà della scienza, possa avere avuto tra il pubblico proprio la ventiseienne Montessori. Ed è altrimenti verosimile che quest ultima, leggendo e rileggendo sui giornali dell assai chiacchierata conferenza labrioliana, nei mesi a cavallo tra il 1896 e il 1897, ne avesse ricevuto motivi di riflessione e stimoli per un mutamento d indirizzo, come si diceva, in senso pedagogico generalistico e filosofico. Il che non significa che la nuova Montessori, iscrivendosi a Filosofia, non avesse le sue brave aspirazioni e predilezioni culturali e pedagogiche. Non vuol dire che le differenze specifiche tra la pedagogia labrioliana e quella montessoriana non siano assai più evidenti di qualche generica analogia. Vuol dire, se mai, provare a guardare anche oltre il saputo e il risaputo di un processo formativo in atto. E, quindi, a far luce tanto sui pronunciamenti dell antropologia montessoriana, tra medicina, pedagogia e filosofia; quanto sulle dimensioni formative universitarie, «teoretiche» e «genetiche», labrioliane, del contesto. Per cui vanno in tal senso apprezzati gli esiti della ricostruzione montessoriana di Matellicani, che ha infatti il pregio di immettere nuova linfa vitale nel nesso costitutivo di «elementi della formazione» e «cosa formata». E, dunque, di prefigurare una sorta di nuovo ordine genetico, tra le «condi- 8 Ibidem. 9 Ibidem.

16 Presentazione zioni» filosofico universitarie dell incontro Montessori Labriola, ovvero l estrema pedagogia etico teoretica labrioliana nei suoi risvolti scientifici, empirici, fisiologici, psicologici, antropologici, ecc., e i «condizionati» dell iniziale proposta pedagogica montessoriana. In questo senso, viene proprio da supporre che possa esserci un qualche rapporto tra ciò che il professore Labriola va facendo leggere a lezione e ciò che la studentessa Montessori si trova sincronicamente a dire, a sua volta, come docente. Tra i pensieri, che la studentessa-insegnante di Antropologia pedagogica Montessori dedica, per l appunto, «All Onorevole Luigi Credaro, professore di pedagogia dell Università di Roma», e i pensieri del teoretico e filosofo della storia Labriola, c è forse un filo sottile, magari sottilissimo, che può valere la pena non ignorare. E questo, proprio nella misura in cui la filosofa apprendista e antropologa didatta Montessori si dà pensiero del «posto che l uomo occupa nella natura» e delle «sue relazioni con l insieme delle cose» e con «tutto l insieme sociale»; e viene riflettendo sull «unico fine» dell uomo, di «tutto l uomo» da educare, dell «organismo intero» da far crescere e progredire unitariamente, in forza del «parallelismo tra la stigmate morfologica e quella psichica, tra la forma esterna del corpo e quella del carattere morale» (dell «uomo nuovo») 10. E ne spiega così il motivo etico teoretico pedagogico: È necessario che una sintesi [ ] si operi nella pedagogia scientifica tra il punto di vista naturale, che delinea la personalità umana biologica, e il punto di vista morale, che [ ] esplica e prepara l uomo sociale. [ ] date ai biologi ciò che è dei biologi, e date ai filosofi ciò che è dei filosofi: ma fate che essi riuniscano armonicamente il rispettivo lavoro. Poiché non solo la pedagogia deve attingere a ogni moderna branca di scienza positiva, ma pure abbracciare tutto quanto l esperienza umana seppe accumulare fino dalla più alta antichità 11. Così la morfologica Montessori; mentre il morfologico Labriola si trova a spiegare a lezione della «fisiologia», che è «al tempo stesso un arte, ossia una tecnica dell esperimento ed una scienza nelle conclusioni»; e a spiegare dell importanza teoretica dell «ambiente naturale», della «psicologia», della «filosofia scientifica» e dell «origine storico-psicologica della dottrina», della «convivenza» e della «cooperazione fra gli uomini», dei «fenomeni di correlazione i quali non trovano una diretta spiegazione nelle condizioni bio psichiche immediate di ciascuno degli individui e nascono solo dal fatto che gl individui sono in interdipendenza fra di loro» 12. Il Labriola che, alla sua maniera e nelle drammatiche condizioni di salute in cui si 10 M. Montessori, Antropologia pedagogica, Milano, Vallardi, 1903, pp. 3 21. 11 Ibidem. 12 A. Labriola, Storia, filosofia della storia, sociologia e materialismo storico, in id., Saggi sul materialismo storico, a cura di V. Gerratana e A. Guerra, Roma, Editori Riuniti, 1977, pp. 321 sgg.

Presentazione 17 trova a insegnare, per il cancro alla laringe di cui morrà a breve spiega alla probabilmente attenta Montessori: Tutti quelli che si occupano di psicologia, rimanendo al puro schema della psicologia individuale, non possono a meno di rimanere nel puramente astratto; per es. chi si mette a studiare le forme della volontà secondo l assunto che io mi proponevo nel mio corso di Filosofia Teoretica, e non so più quanta parte ne potrò svolgere, deve prescindere quasi sempre dal vero e proprio contenuto delle forme volitive, perché questo contenuto è sempre sociale 13. E poco più oltre, un chiarimento ulteriore, tutto da meditare (e da collocare storicamente e teoreticamente, accanto al giudizio labrioliano su Giovanni Gentile, in occasione della solenne bocciatura al concorso a cattedra per Filosofia teoretica, a Palermo, in quello stesso 1903) 14 : Quando la psicologia non era ancora una scienza, quando gli spiritualisti d ogni maniera potevano sbizzarrirsi a fare dell io l attributo extratemporale di uno spirito soprastante ad ogni genesi, quando gli idealisti che ripetevano Fichte potevano far dell io una trascendente autoposizione, o il problema del noi non si affacciava, o si presentava involuto nella immaginazione di un preteso spirito collettivo ed extraindividuale. Ma ora che noi facciamo dell io l esponente variabile della appercezione interna delle nostre variabili condizioni per cui oltre all io empirico che si esprime così: ora sto dettando, non ammettiamo un io puramente possibile o trascendente, non c è meraviglia che tale funzione di appercezione in uno e medesimo ambito di coscienza pigli il doppio esponente di io e di noi; il che non vuol dire che tutte le persone le quali adoperano questi termini non sbaglino, perché l uso corretto di essi si può ottenere soltanto dalla elaborata scienza psicologica 15. Che era, per l appunto, uno dei propositi intrinsecamente innovativi, pedagogici, della stessa Montessori, che le presenti ricerche di Matellicani contribuiscono opportunamente a chiarire. 13 Ivi, p. 333. 14 Cfr. A. Labriola, in Antonio Labriola e la sua Università. Mostra documentaria per i settecento ani della Sapienza (1303 203). A cento anni dalla morte di Antonio Labriola (1904 2004), pp. 380 381, i due pannelli dal titolo L ultimo concorso e L anti Gentile, ovvero il testamento (hegeliano) dilabriola. 15 A. Labriola, Storia, filosofia della storia, sociologia e materialismo storico, cit., p. 336.