1 ALLEGATO B INTRODUZIONE La presente integrazione al Regolamento Edilizio costituisce una normativa per gli interventi edilizi all interno delle ZONA A1 - CENTRO STORICO e per gli edifici esistenti cascine di cui all art. 29.2 delle Norme Tecniche di Attuazione. Scopo della normativa seguente è la conservazione, nell ambito della zona di recupero, della tradizionale unità di immagine che caratterizza i centri storici: per evitare che gli arbitrii progettuali o la policromia delle tinte chiare e vivaci in disaccordo reciproco possano disintegrare l'antico continuo urbano. Per quanto riguarda i caratteri morfologici dell architettura: - si vogliono conservare e/o ripristinare le condizioni lombarde in cui gli edifici si debbono poggiare al suolo, elevarsi ed aprire all esterno. Per quanto riguarda la questione del colore : - si vuole introdurre il concetto di "tavolozza unitaria" dotata di una propria autonomia rispetto agli edifici; - si vuole costituire una "tavolozza tonale" realizzata con colori diversi ma con un tono medio paragonabile; - si vuole ripristinare, per quanto possibile, la "tavolozza tradizionale" un tempo costituita dalle terre naturali che si intonavano con le pietre ed i mattoni del posto.
2 Prescrizioni per la zona A 1 CARATTERI MORFOLOGICI 1.1 - MURATURE Mantenimento dei materiali esistenti o sostituzione con materiali identici. Conservazione degli elementi caratteristici. Conservazione delle tecniche costruttive, delle misure e delle proporzioni. 1.2 - COLONNE, PILASTRI, ARCHI. Mantenimento dei materiali esistenti o sostituzione con materiali identici. Conservazione degli elementi caratteristici. Conservazione delle tecniche costruttive, delle misure e delle proporzioni. Vietata la realizzazione di finte colonne, finti archi e di pilastri di forma diversa dall'originale. 1.3 - FORMA DEI TETTI Mantenimento o realizzazione di falde tradizionali. Vietata la realizzazione di tetti "mansardati" a falda spezzata. 1.4 - PENDENZA DEI TETTI Mantenimento della pendenza esistente. Ammissibile l'adeguamento alla falda di un edificio adiacente. 1.5 - MATERIALI DEI TETTI Coppi lombardi, "portoghesi", marsigliesi, colore cotto. Vietate lastre ondulate in metallo o plastica traslucida o trasparente. Vietate le coperture con materiali misti. L'isolamento con lastre coibenti non deve essere in vista.
3 1.6 - LUCERNARI Serramenti basculanti senza alterazione di falda. Vietate le cupole in plastica trasparente. 1.7 - ABBAINI Ammessi esclusivamente gli abbaini di forma tradizionale, a doppia falda. Vietati gli abbaini di tipo nordico, con andamento orizzontale o a volta. 1.8 - CAMINI Prefabbricati in cotto, di forma tradizionale, o in muratura. Vietati i prefabbricati in cemento. 1.9 - CANALI Esclusivamente in rame o lamiera verniciata a sezione curva. Vietato l'impiego di acciaio inox e di sezioni scatolate. I pluviali in PVC non devono essere a vista. 1.10 - GRONDE E CORNICIONI Di forma tradizionale, con la cura di uniformarsi agli edifici contigui (se coerenti con la tradizione). 1.11 - FINITURE ESTERNE Conservazione e ripristino degli originali. Obbligatorio l'intonaco civile a grana fine nei colori della tavolozza di norma. Vietata la messa a nudo della tessitura muraria, con asportazione dell'intonaco. Vietati intonaci plastici, rustici a grana grossa, rivestimenti ceramici o in pietra naturale lucida, vetro-cemento. Zoccolatura in pietra naturale locale ammessa negli interventi di rilevante entità caratterizzati da notevole omogeneità.
4 1.12 - FINESTRE Serramenti a battente in legno verniciato e/o mordenzato scuro. Persiane in legno verniciato grigio medio, verde scuro o rosso scuro. Vietato l'impiego di legno finitura naturale per le persiane. Vietati serramenti, persiane e tapparelle in metallo o PVC. Vietati serramenti all'"inglese". Se preesistenti, è ammesso il ripristino di tapparelle in legno. Negli interventi di rilevante entità, caratterizzati da notevole omogeneità, sono ammessi i serramenti in alluminio anodizzato nero, anche scorrevoli. 1.13 - PORTE ED INGRESSI Porte e portoni in legno verniciato e/o mordenzato scuro. Vietate porte box in metallo. Ammesse porte box basculanti solo se rivestite in legno come sopra. 1.14 - VETRINE Ripristino serramenti esistenti o sostituzione con serramenti in ferro verniciato in grigio scuro. Vietate le forme non ortogonali. Ammessi gli infissi con vetri di sicurezza. Ammessi serramenti in alluminio anodizzato nero. 1.15 - CORNICI E DAVANZALI Obbligatorio il ripristino in conformità con gli originali. I nuovi manufatti in pietra naturale dovranno essere realizzati esclusivamente con materiali locali. Ricerca della massima omogeneità per blocchi di edifici. 1.16 - BALCONI Conservazione delle strutture. Parapetti in ferro verniciato in grigio scuro. Vietati parapetti in cemento, in alluminio, in grigliato, in vetro. Vietate forme non lineari. Ammissibile, se preesistenti, il ripristino di parapetti in legno.
5 1.17 - INFERRIATE Conservazione delle inferriate preesistenti. Nuove realizzazioni in ferro verniciato grigio scuro. Vietati i frangisole. 1.18 - RECINZIONI E CANCELLI Conservazione dei muri esistenti. Nuove realizzazioni in ferro con disegno lineare verniciato in grigio scuro. Vietate le recinzioni in cemento, cotto, acciaio, PVC o industriali in grigliato. 1.19 - PAVIMENTAZIONI ESTERNE Ripristino, ove preesistenti, dei pavimenti in pietra o acciottolato. Vietati i pavimenti in ceramica, gres, marmo, cemento a quadrotti, o battuto di cemento. Nei cortili e nei passaggi pedonali di uso pubblico è ammesso l'uso di masselli di cemento, in alternativa al cotto, alla pietra naturale locale o all acciottolato. 1.20 - ILLUMINAZIONE Lampioni su palo o a muro, preferibilmente con globi bianchi in vetro o in policarbonato. 1.21 - TENDE PARASOLE Tende di forma regolare, di colore omogeneo per l'intero edificio. Vietate forme a palloncino o a mantice ed i colori sgargianti. 1.22 - INSEGNE NEGOZI Contenute nella luce della vetrina. Vietate le insegne a bandiera. Vietate le insegne sulla facciata sopra più vetrine. 1.23 - GIARDINI Ammessi pergolati in legno. Messa a dimora preferibilmente di essenze locali.
6 Vietate, per l arredo, le figurazioni non tradizionali. 1.24 - SEQUENZE ARCHITETTONICHE Omogeneità di linguaggio architettonico, di finiture e di colori per blocchi di edifici o cortine stradali. 2 TAVOLOZZA DI NORMA Presso l'ufficio Tecnico Comunale sono depositati i campioni di colore per le facciate, che vanno a costituire la "tavolozza di norma". All interno della zona di recupero, per gli edifici classificati con protezione di secondo grado, per gli edifici recenti o comunque di cui è prevista la conservazione è obbligatorio attenersi alla tavolozza di norma ed ogni intervento cromatico dovrà essere esteso almeno ad una unità figurale. Per unità figurale si intende l intera facciata su strada o almeno un intero lato del cortile. Per gli edifici della zona di recupero classificati con protezione di primo grado e per le eventuali nuove edificazioni, sono ammissibili interventi cromatici al di fuori della tavolozza di norma che potranno essere autorizzati dopo attenta valutazione da parte della Commissione Edilizia. In questo caso l Amministrazione Comunale può sentire il parere preventivo della Soprintendenza ai Beni Architettonici ed Ambientali.
7