NOTIZIARIO GRUPPO MINERALOGICO "AUSER" CECINA (LI)



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NOTIZIARIO GRUPPO MINERALOGICO "AUSER" CECINA (LI) Naica - "Cueva de los Cristales" Gli esploratori nella foresta di cristalli Da: "R.M.I. 3/2009" Foto P. Petrignani Archivio Speleoresearch e Film/La Venta Ass. Geografica A. Casini La miniera del Temperino Anno 6 - n 21 22 (Luglio/Dicembre 2009)

Gruppo Mineralogico "AUSER" SOMMARIO Anno 6 N 21-22 di: Magni Massimo G.M. AUSER-Cecina Notiziario trimestrale a cura del Gruppo Mineralogico "AUSER" di Cecina (Li) Luglio/Dicembre 2009 Per ricevere i numeri del Notiziario e per inviare eventuali articoli scrivere a : GRUPPO MINERALOGICO "AUSER" Casella Postale, 153-57023 Cecina (Li) tel. 0586/632112 - fax 0586/632433 Si ringraziano per la collaborazione: Tutti i Soci del G. M. "AUSER" e chiunque voglia darci una mano alla pubblicazione del Notiziario (Stampato in proprio) IL TESORO DI NAICA - Gioiello della Natura - 1 Premessa 1 Cenni Storico-Industriali 3 Cenni di inquadramento geologico 6 Genesi dei cristalli di Gesso 9 Note del testo 13 Attività Gruppo 21 Manifestazioni 22 Curiosità Mineralogiche 23 Scala di Mohs 26 Foto copertina: La prima spedizione nella "Cueva de los cristales" Bibliografia: P. Forti - La Venta esplorazioni geografiche E. Galli & A. Rossi - D.S.T. Università Modena e R. Emilia LE GROTTE DI NAICA La Venta - SpeleoResearch&Film e C/Producciones La Venta - "Proyecto Naica" www.wikipedia - l'enciclopedia libera - Miniera di Naica www.google Earth Atlante Geografico "Selezione del Reader s Digest" 1982

IL TESORO DI NAICA - Gioiello della Natura - PREMESSA Nelle precedenti edizioni della Rassegna trimestrale abbiamo trattato, come consuetudine, le esperienze di ricerca sui territori della Provincia di Livorno e di quelle limitrofe, vissute dal Gruppo Mineralogico Cecinese, cercando di tracciare nel contempo, sommariamente, la storia antropica e geologica dei siti visitati. Anche nel caso attuale avremmo potuto seguire tale prassi se non si fossero verificati alcuni eventi che ci hanno portato a deviare dal nostro normale percorso. a) L esposizione di Selenite, proveniente da un particolare sito minerario, da parte di un mineralogista durante la 16^ Rassegna tenutasi a Cecina il 14 e 15 Febbraio c.a.; b) una trasmissione televisiva (Tullio Bernabei 05/06/2009 da ScienzeTV ) sui canali nazionali inerente lo stesso sito minerario; c) la pubblicazione su di una rivista specializzata di settore di un articolo sulla stessa area. Si tratta del territorio di Naica in Messico e della omonima miniera, dichiarata dai media: Una foresta di cristalli, i più grandi del Pianeta. Un mondo irreale oltre la fantasia, oltre il sogno. Una grotta, ancora inesplorata, a 50 di temperatu ra e 100% di umidità, infernale, dove l'uomo può sopravvivere pochi minuti. Una meraviglia della Natura scoperta per caso, fragilissima e misteriosa, che potremmo perdere da un momento all'altro e che presto tornerà inaccessibile, nascosta nel cuore della Terra. La Grotta dei Cristalli è una piccola finestra nell'immensità del tempo geologico, che l'uomo ha oggi la fortuna di poter aprire grazie a una tecnologia innovativa ed esclusiva. Un'esplorazione «astronautica» ad alto rischio, oltre i limiti umani, per capire, studiare, documentare e salvare, prima che sia troppo tardi. (1) A prescindere dal fatto che Naica rappresenta uno dei complessi minerari più ricchi della Terra per l estrazione dell Argento ma anche del Piombo e dello Zinco, è anche oggetto di particolare attenzione per il ritrovamento di enormi cristalli di Gesso purissimo (Selenite) in alcune grotte, ancora non del tutto esplorate, che si sviluppano nelle aree adiacenti alle gallerie minerarie e che sono state scoperte per puro caso dai minatori durante le attività di coltivazione. L idea è stata quella di descrivere un area mineralogicamente interessante che ben difficilmente potrà essere accessibile a noi comuni ricercatori anche in considerazione del fatto che le grotte sono state chiuse, dopo una prima esplorazione, sia per evitarne lo spogliamento sia per problemi di sicurezza dovuti all ambiente proibitivo che esporremo nel seguito. Fig.: 1 - Posizione geografica di Naica (Atlante Selezione del Reader s Digest - 1982) Fig.: 2 - La regione della Sierra di Naica vista da c.a 50 km (da Google Earth) 1 2

Dato che la vita della miniera è subordinata alla continua estrazione delle acque termali, è possibile che in un prossimo futuro, stimato intorno a 15 anni, con l esaurimento dei filoni minerari e quindi con la chiusura delle coltivazioni minerarie prossime alle grotte, le stesse possano tornare alle loro originali condizioni di essere completamente allagate. Inevitabili approfondimenti sul sito potranno essere effettuati dagli interessati sulla Rivista Mineralogica Italiana il cui fascicolo 3/2009, contenente l articolo completo, è disponibile presso la nostra sede di Cecina in via Bellini,17 e da cui abbiamo tratto queste brevi note dedicate anche e principalmente a chi non ha familiarità con il Computer e, in particolare, con Internet con cui è possibile accedere ad una ben più ricca documentazione: basta inserire Naica in un qualsiasi motore di ricerca. CENNI STORICO - INDUSTRIALI Naica, nome che evoca antiche origini: secondo la tradizione significa "luogo senza acqua" ma è molto più probabile che derivi dalle radici Rarámuri Nai e Ka di origini Tarahumara, indios abitanti questi territori, con il significato letterale di luogo ombreggiato forse a causa dell ombra proiettata sulla vasta pianura desertica dalle cime della Sierra. La storia di Naica, a parte la presenza di tribù Apaches che, tra il XVI e XIX secolo, assaltavano le diligenze sull'antico cammino reale di Chihuahua, è sostanzialmente legata alla evoluzione dell'attività mineraria iniziata con la scoperta di Alejo Hernández, Vicente Ruíz e Pedro Ramos de Verea quando, il 26 giugno del 1794, denunciarono "una mina ubicada en tierra virgen con el nombre de San José del Sacramento, en la Cañada del Aguaje de la sierra de Naica". Nel 1896, con l acquisizione della proprietà della miniera da parte di Santiago Scopelli, iniziò la costruzione del nucleo antropico di Naica. L estrazione dei minerali ebbe inizio però, concretamente, solo nel 1900 con la fondazione della Naica Mining Company che proseguì nei suoi lavori sino al 1911 quando, a causa dalla Rivoluzione Messicana, la Compagnia sospese le attività riprese poi solo nel 1924 ad opera della "Compagnia Mineraria Peñoles". A partire dal 1928, causa l intenso sfruttamento da parte di compagnie americane, "The Eagle Picher" e "The Fresnillo Company", Naica si trasformò in un centro minerario di notevole importanza, tanto che nel 1934 venne fondatala sezione 30 del "Sindicato Nacional de Trabajadores Mineros, Metalurgistas y Similares de la República Mexicana". Nel 1961 gli americani fondarono la "Compañia Fresnillo S.A. de C.V." che proseguì l attività sino al 1998, quando il Gruppo Industrias Peñoles assunse totalmente il controllo della società con l acquisizione del pacchetto azionario straniero trasformando Naica in una delle più produttive miniere Messicane. Quindi, anche se le vicende minerarie del complesso iniziarono verso la fine del 1800, dimostrando da subito la ricchezza del minerale, fu solo nel 1910 che la sua fama crebbe enormemente non tanto per la qualità del materiale quanto con il ritrovamento di una cavità (Cueva de las Espadas), alla quota di circa -120 mt. rispetto all ingresso, completamente tappezzata da cristalli di gesso lunghi fino a 2 mt. che, nel corso degli anni seguenti, sono stati quasi completamente asportati per la gloria dei musei minerari e di molti collezionisti sparsi nel Mondo. 3 Dopo circa 100 anni, nell Aprile del 2000, a circa 290 mt. dall ingresso, le opere di scavo hanno aperto un varco verso altre tre cavità, veri e propri enormi geodi, con giganteschi cristalli di gesso che, in una grotta ( Cueva de los Cristales denominata a ragione la Cappella Sistina della geologia per la sua bellezza), raggiungono anche la lunghezza di 12 mt. e 2 mt. di diametro. La Cueva de los Cristales è disposta secondo un piano inclinato di circa 30 con una lunghezza di circa 50 mt., una larghezza di 40 ed un altezza massima di 12 mt. Qui le condizioni sono proibitive data la temperatura ambientale oltre 45 C. e la presenza di umidità superiore al 92% che permettono di trattenersi solo pochissimo tempo, meno di 5 min. se non provvisti di tute speciali, per non incorre in seri pericoli di vita. Le altre due grotte hanno preso il nome di Cueva dell Ojo de la Reina, che ha una lunghezza di circa 70 80 mt., e di Cueva de las Velas, molto più piccola, con un diametro di circa 8 mt. Per l impegno della Proprietà mineraria di impedire ogni accesso, onde evitare la rimozione dei cristalli ed il loro decadimento a contatto con l'aria nonché per evitare incidenti, sono stati pochissimi i privilegiati che hanno potuto ammirare le meraviglie del sito: tuttavia sono stati intrapresi sistematici studi sulla possibile genesi dei cristalli di Naica e per l esplorazione delle sue grotte. Gli esploratori del Gruppo Speleologico La Venta che, nel 2006, si sono addentrati nelle cavità, nell ambito del progetto Naica - Peñoles(2) si sono equipaggiati con tute termiche dotate di apparati refrigeranti ed autorespiratori anch essi muniti di refrigeratori dell aria inspirata. Fig.: 3 - La Sierra di Naica, con l omonimo paese (da Google Earth) 4

Al proposito val la pena di riportare una notizia che forse non è veritiera ma che senz altro descrive il clima micidiale che regna in quegli anfratti. Si dice infatti che, successivamente alla scoperta delle grotte, un minatore vi sia penetrato segretamente, senza un adeguata protezione, per prendere alcuni cristalli da vendere data la miseria in cui versano quelle popolazioni: a causa del caldo e dell umidità estrema ha perso i sensi ed è stato successivamente trovato letteralmente cotto a vapore. Litologicamente la sequenza carbonatica di Naica è costituita da calcari, calcari dolomitici e dolomie carbonatiche talvolta intervallati da strati lutitici (marne e/o argille) depositatisi, durante varie decine di milioni di anni, a partire dall Albiano(3), su una sequenza evaporitica dell Aptiano(4) (pagg.182-183 R.M.I. 3/2009). Fig.: 4 - Panoramica dell area mineraria di Naica da c.a 2000 mt. (da Google Earth) CENNI DI INQUADRAMENTO GEOLOGICO In Messico, a circa 130 km., in direzione Sud-Est, dalla cittadina di Chihuahua capitale dell omonimo Stato a confine con gli Stati Uniti ed a circa 35 km. da Ciudad de Delicias, nel municipio di Saucillo, si eleva, in un territorio semidesertico, a circa 1100 mt. di altitudine slm., una serie di basse dorsali, allungate secondo la direzione Nord-Ovest/Sud-Est e pressoché parallele alla catena della Sierra Madre che si trova ad Ovest. Una di queste, costituita da un anticlinale di rocce carbonatiche, formatesi circa 200 m.a.f., affioranti per diverse centinaia di metri dal vasto altopiano alluvionale, costituisce la Sierra de Naica (Lat. 27 50'57,43" Nord Long. 105 30'05,41" Ovest - quota 1544 mt. slm.) su cui si trova l omonimo paese di Naica e sul cui fianco settentrionale, a circa 1340 mt. slm., si apre l ingresso minerario. 5 Fig.: 5 - Posizione delle caverne e dei filoni minerari (Le Grotte di Naica La Venta Esplorazioni geografiche) Questa sequenza carbonatica è stato oggetto di fenomeni carsici con la formazione di reticoli di grotte e cunicoli interessati, successivamente, da fluidi termali caldi e mineralizzati di origine molto profonda che hanno depositato, con l approssimarsi alla superficie e quindi in relazione ad ambienti relativamente più freddi, parte dei sali disciolti riempiendo le cavità di ricche mineralizzazioni. I lavori minerari, tuttavia, hanno interessato attualmente solo parte della sequenza carbonatica pur essendosi spinti, con i carotaggi, ad oltre 1000 mt. sotto la Sierra. 6

Particolare interessante è che tutta l area mineraria è soggetta ad una residua anomalia termica che determina le condizioni climatiche all interno delle gallerie ed in particolare delle cavità cristallizzate. Sottostante alla Sierra de la Perla, a circa 1 km. di profondità ed a circa 4 km. a Sud di Naica, si trova infatti un Batolite(5) il cui corpo igneo, responsabile dei fenomeni di metamorfismo locale, è compreso nella concessione mineraria alla profondità di circa 1140 mt.: questo, con una serie di dicchi(6) insinuatisi nel blocco carbonatico e due faglie (Faglia Naica e Faglia Montana) condiziona tutto il termalismo locale e la relativa circolazione dei fluidi idrotermali. profondità di 760 mt. rispetto alla galleria di ingresso e quindi a 640 mt. dal livello piezometrico originario. Fig.: 7 - Camminando sulle formazioni cristalline Fig.: 6 - La grotta dei cristalli Naica L articolo pubblicato su R.M.I. 3/2009 riporta che, recentemente (Garcia Ruiz et al., 2007), è stata evidenziata la provenienza meteorica delle acque infiltratesi nel sottosuolo e costituenti un acquifero avente tempi di permanenza di oltre 50 anni anche se esiste un meccanismo di interazione tra la risalita dall acquifero profondo e le acque di infiltrazione recente. La miniera si trova appunto soggetta a questo sistema per cui l estrazione del minerale e la vita stessa dei minatori è subordinata alla continua estrazione delle acque, con una portata di circa 1 mc./sec., alla temperatura prossima a 53 C., che altrimenti tornerebbero ad invadere le gallerie avendo i lavori minerari raggiunto la 7 Fig.: 8 - Formazioni di Gesso nell antro dei cristalli blu GENESI DEI CRISTALLI DI GESSO Le grotte di Naica, sia quella carsica a + 50, che quelle a 120 ed a 290 rispetto all entrata mineraria, pur essendo relativamente vicine, presentano cristallizzazioni abbastanza diversificate. 8

In particolare quelle a quota 290 sono caratterizzate da formazioni cristalline di gesso differenti sia per dimensioni che per forma anche se, in ogni caso, i cristalli risultano molto puri, trasparenti e ben formati contenenti anche, in certi casi, inclusioni fluide del termalismo locale: particolare la formazione a denti di squalo che tappezza le pareti della Cueva dell Ojo de la Reina e della Cueva de las Velas. Nella Cueva de los Cristales la volta è in gran parte libera dalle cristallizzazioni ma è qui che si sono sviluppati i cristalli di dimensioni maggiori tanto da assomigliare a gigantesche colonne ed obelischi spesso oltre gli 8 mt. con orientamento casuale nello spazio e non sempre verticale. estrazione idrica, i cristalli sono stati privati delle acque madri del sistema termale. Gli studi effettuati sull ambiente di formazione, hanno evidenziato che, per la genesi e l accrescimento delle gigantesche formazioni cristalline, sono state determinanti le particolari caratteristiche chimico-fisiche del sistema idrotermale presente a Naica (Garcia Ruiz et al. 2007). Dal punto di vista genico, sino alla scoperta delle grotte, si conoscevano solo quattro sistemi di possibile evoluzione di grandi cristalli di Gesso in ambiente sotterraneo (Hill e Forti, 1997): evaporazione, aggressione acida, ossidazione dell acido solfidrico (H2S) in solforoso (H2SO3) e solforico (H2SO4), dissoluzione incongruente. Fig.: 9 - Formazioni colonnari di Gesso Cueva de los cristales ( Javier Trueba (Madrid Scientific Films) L eccezionale sviluppo lungo l asse maggiore potrebbe essere stato caratterizzato da una crescita molto lenta in un ambiente calmo e di poco sovrassaturo che si è mantenuto costante per tutto il tempo di accrescimento: crescita interrottasi al momento dell abbassamento piezometrico quando, circa 20 anni fa, a causa della 9 Fig.: 10 - Schema di equilibrio nella solubilizzazione dell Anidrite e del Gesso (Le Grotte di Naica La Venta Esplorazioni geografiche) 10

Il meccanismo di Naica è basato sulla diversa solubilità tra Gesso ed Anidrite in relazione alla temperatura della soluzione. Intorno a 59 C. la solubilità di questi due sali p raticamente si equivale mentre la solubilità del Gesso, e per questo si ha precipitato, risulta inferiore a quella dell Anidrite se la temperatura diminuisce. Entrando nel merito, occorre dire che, nella sequenza carbonatica di Naica, sono presenti bancate di Anidrite (CaSO4 anidro) in giacimenti lenticolari intercalati agli strati rocciosi: tali giacimenti, soggetti all azione solvente delle acque termali che risalgono dall acquifero, cedono al fluido ioni Ca2+ ed SO42- che in regime di leggera condizione soprassatura riprecipitano sotto forma di Gesso allorché la temperatura del fluido si abbassa di quel tanto da consentire la reazione. Si crea un equilibrio tra la cessione di ioni da parte dell Anidrite e la precipitazione di Gesso rimanendo lo stadio Anidrite in regime sottosaturo e quello del Gesso in regime soprassaturo per le condizioni di temperatura e pressione che caratterizzano l ambiente. I cristalli giganti si sono formati ed avrebbero continuato la loro evoluzione se non si fosse abbassato artificialmente il livello freatico locale dovuto ai lavori minerari, in quella zona dove la risalita di acque termali calde (intorno a 52 C) profonde incontra le acque vadose di infiltrazione superficiale fredde e ricche di ossigeno. Lungo il confine di separazione di questi fluidi, non miscelabili in regime di calma data la loro diversa densità, si è verificato nei millenni lo scambio termico dei fluidi sovrassaturi per il Gesso e la diffusione dell Ossigeno negli strati inferiori con la conseguente ossidazione dei solfuri a solfati e la precipitazione dei solfati stessi (Gesso). Nel menzionare i solfuri dobbiamo dire che questi sono caratteristici del termalismo profondo ed hanno dato luogo alle mineralizzazioni sfruttate industrialmente nonché ad altri minerali che sono stati scoperti in concomitanza alle cristallizzazioni di Gesso. Ad esempio la formazione di Celestina (Solfato di Stronzio SrSO4) che risulta essere parallela alla trasformazione dell Anidrite in Gesso. Per una panoramica completa sulla evoluzione dei grandi cristalli di Gesso e degli altri minerali, quali Idrossidi, Carbonati, Solfati, ecc., reperiti nelle grotte sia in ambiente freatico che in ambiente areato, si rimanda alla consultazione dell Articolo già menzionato nella Premessa. Fig.: 11 - Apparecchio sperimentale per la determinazione dei tempi di sviluppo dei cristalli (Le Grotte di Naica La Venta Esplorazioni geografiche) Fig.: 12 - Formazione dei carbonati nelle fuoriuscite termali di risalita (Le Grotte di Naica La Venta Esplorazioni geografiche) 11 12

NOTE DEL TESTO (1): NAICA, Cueva de los Cristales di Naica (progetto Naica-Peñoles La Venta). (2): Compagnia Peñoles, concessionaria della miniera. (3): da Alba (Champagne): età superiore del Cretaceo inferiore (era Mesozoica). (4): dal toponimo Apt (Francia): la terza delle quattro età in cui è diviso il Cretaceo inferiore (era Mesozoica). (5): massa magmatica intrusiva avente l estensione anche di diversi kmq e che si allarga in profondità fino a profondità insondabili (6): corpo magmatico intrusivo, prevalentemente tabulare e discordante rispetto alle rocce incassanti; dall inglese dike: fossa, diga. Fig.: 13 - "Denti di squalo" nella Cueva de los cristales" Fig.: 14 - Sui Gessi del Geode - Cueva de los cristales 13 14

Fig.: 15 - Sui Gessi del Geode - Cueva de los cristales) Fig.: 16 - Luci ed ombre nella Cueva de los cristales 15 16

Figg.: 17 18 I cristalli blu nella Cueva de los cristales (ph Copyright La Venta / Speleoresearch & films) Fig.: 19 - Gessi a uncino caratteristici della Cueva de las Espadas) 17 18

Attività Gruppo In occasione dell'annuale "Festa del Volontariato", tenutasi nei giorni 8 e 9 Agosto, presso l'area della "Cecinella" il Gruppo Mineralogico ha partecipato con una piccola esposizione di minerali provenienti dalle miniere,toscane e da altre parti del Mondo. Dobbiamo riconoscere che l'esposizione ha destato un buon interessamento dei visitatori anche se indirizzato più verso le leccornie della cucina. Fig.: 20 - Aggregato di cristalli di Gesso, 20x25 cm della Cueva de las Espadas (Esposizione di Bogni R. 16^ Rassegna G.M.C.; foto Magni M.) Alcuni campioni in esposizione Fig: 21 - Cristalli di Gesso c.a 35-40 cm. della Cueva de las Espadas (Esposizione di Bogni R. 16^ Rassegna G.M.C.; foto Magni M.) 19 Visitatori all'esposizione 20

Attività Gruppo Manifestazioni Con inizio da Venerdì 16 Ottobre siamo arrivati alla 3a edizione della "Mostra Didattico-Culturale" Mineralogia e Paleontologica dedicata, per quest'anno nei giorni 16-17-18, alla esposizione di Minerali toscani ed alla panoramica sulla evoluzione della vita sulla Terra dal Precambriano al Neozoico. La Mostra è stata allestita nei locali del Gruppo Culturale "Il Fitto di Cecina" dove, anche se in spazi limitati rispetto al "Palazzetto dei Congressi" ed in zona più appartata, abbiamo avuto una discreta affluenza di visitatori che hanno dimostrato di apprezzare le nostre iniziative. Non sono mancati estimatori dei reperti toscani che abbiamo sottoposto all'attenzione del pubblico. Grugliasco (TO) 30-31 gennaio 2010 M/S Info: Fabio Barbero tel: 340 2246859 Lucca 31 gennaio 2010 S Info Carlo Farulli tel. 0583-93339 TUCSON (USA) 30/gen - 14/feb 2010 B Info: Tony Thurber tthurber@q.com Bologna 13-14 febbraio 010 M/S Info: Gabriele Tugnoli tel: 3334768518 Cecina (LI) 13-14 febbraio 010 M/S Info: Massimo Guarguagli tel: 0586 36007 La Paleontologia ed i campioni di Minerali Genova 21 febbraio 2010 S Info: Fabio Esposito tel: 334 5841288 Imola 06-07 marzo 2010 M Info: Luca Loreti tel: 340 6673199 Pistoia 21 marzo 2010 S Info: Piccioli Giuliano tel: 055 5000314 Casalecchio di Reno (BO) 26-28 marzo 2010 B info: Maurizio Varoli info@bolognamineralshow.com Rho (MI) 11 aprile 2010 B/S info: D. Marini tel: 347 0181653 Visitatori all'esposizione 21 22

Curiosità Mineralogiche Curiosità Mineralogiche DAL LESOTHO UN DIAMANTE DA 478 CARATI L'8 settembre 2008 è stato trovato, in una miniera del Lesotho, uno dei diamanti più grandi al mondo, una pietra di 478 carati purissima a cui è stato imposto il nome Luce del Letseng e presentato a Dubai dalla Gem & Diamonds. Secondo le analisi svolte in un laboratorio di Anversa (Neil Buxton; WWW International Diamond Consultants), la pietra risulta inserirsi al ventesimo posto nella classifica dei diamanti più grandi esistenti al mondo. Per la sua qualità eccezionale si colloca forse al primo posto non tanto per la grandezza quanto, a renderlo unico al mondo, il colore di livello D bianco eccezionale, ovvero il massimo possibile, una chiarezza di tipo IF e massima purezza interna per cui, secondo gli esperti "ci sono grosse probabilità che si tratti del primo caso al mondo di un diamante superiore ai 100 carati avente tali caratteristiche". La pietra alla presentazione in Dubai (R. Scelsi: Gioielli 23-09-08) La pietra grezza (R. Scelsi: Gioielli 23-09-08) Alla data dell articolo il diamante non era ancora stato tagliato ed al momento non ne ritroviamo notizie per cui non è possibile calcolarne il valore: basti però pensare che una pietra della stessa grandezza, ma di inferiore qualità, è stata venduta recentemente per 12 milioni di dollari. 23 Particolare della foto sopra (R. Scelsi: Gioielli 23-09-08) 24

Curiosità Mineralogiche Scala di Mohs La miniera del Letseng ha già riservato sorprese di questo genere dato che nel 2006 era uscito il Lesotho Promise, da 603 carati, successivamente tagliato in 26 piccoli diamanti delle dimensioni comprese tra i 52 e i 76 carati. Anche la Luce del Letseng sarà comunque tagliato per ricavare, oltre ad altre più piccole, una pietra prevista da 150 carati: unica per la sua brillantezza e perfezione. 1 Talco Scalfibile con l'unghia 2 Gesso Scalfibile con l'unghia 3 Calcite Scalfibile con una monete di rame 4 Fluorite Scalfibile con un coltello 5 Apatite Scalfibile con un coltello 6 Ortoclasio Scalfibile con una lima d'acciaio 7 Quarzo Scalfisce il vetro 8 Topazio Scalfisce facilmente il quarzo 9 Corindone Scalfisce facilmente il topazio 10 Diamante Non è scalfibile Il Cullinan I da c.a 530 carati (R. Scelsi: Gioielli 23-09-08) Il diamante più grande della storia è il Cullinan, trovato in Sudafrica nel 1905. Pesava 3.106 carati prima di essere diviso in due pietre (Cullinan I da 530,20 cts. e Cullinan II da circa 317 cts.) e più di altre cento gemme, molte delle quali fanno parte dei gioielli della Corona britannica. 25 La "Scala di Mohs" prende il nome del suo ideatore Friedrich Mohs, mineralogista tedesco che, a cavallo del 18 e 19 secolo (Germro de 29.11.1773 - Agordo 29.09.1839) ideò una scala empirica, con valori compresi da 1 a 10, per la definizione delle durezze, riferita alla capacità dei materiali di scalfirne uno più tenero e di essere a loro volta scalfiti da uno più duro. Tale Scala risulta ancora oggi di uso comune tra i mineralogisti e collezionisti quale metro di paragone per indicare la durezza dei minerali anche se, nella pratica industriale, questa viene determinata con prove di laboratorio atte a valutarne la resistenza alla compressione (durezza Brinell) o alla penetrazione (durezza Rockwell). Nell'esempio della Scala ogni minerale di riferimento citato scalfisce quelli che lo precedono e viene a sua volta scalfito da quelli successivi. I minerali aventi durezza 1-2 sono considerati teneri, quelli con durezza da 3 a 6 sono mediamente duri e quelli che superano 6 sono ritenuti duri. Nel caso di minerali con durezza tra 8 e 10 si parla di gemme preziose in quanto, molte gemme, hanno una durezza compresa in questo intervallo. 26