Autismo e Occupazione

Documenti analoghi
NORMATIVA EUROPEA DISABILITA

UFFICI DI PIANO CHIAVENNA

Istituzioni e violenza

La conciliazione SOCIOLOGIA. Conciliazione tra lavoro e famiglia. Il lavoro delle donne e la condizione familiare.

Disturbi specifici di apprendimento Raccomandazioni cliniche

AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI

DIRITTO PROGRAMMA UE «DIRITTI, UGUAGLIANZA E CITTADINANZA» Giustizia

SINTESI RISULTATI QUESTIONARIO RILEVAZIONE SODDISFAZIONE UTENTI DEL SERVIZIO PER L INTEGRAZIONE DEI DISABILI

Relazione e prima analisi dei dati

L infermiere referente GIC colon- retto: quali competenze per garantire la continuità assistenziale

COMUNE DI SALERNO PIANO DI AZIONI POSITIVE ( 2015/2018 )

COMUNE DI CASOREZZO PIANO DI AZIONI POSITIVE DEL COMUNE DI CASOREZZO TRIENNIO

COOPERATIVA PRIMAVERA 85

etica, economia e lavoro

Assistenza educativa domiciliare/territoriale

LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA

I CENTRI PROVINCIALI PER L ADATTAMENTO DELL AMBIENTE DOMESTICO - CAAD - NEL CONTESTO DELLE POLITICHE REGIONALI PER ANZIANI E DISABILI

L infermiera di fronte al bambino ed alla sua famiglia, il suo ruolo e le difficoltà relazionali

GRUPPO GLH è un gruppo di studio e di lavoro del Collegio dei Docenti, aperto alla componente dei genitori e alle Agenzie territoriali, che si occupa

Questionario per la rilevazione della soddisfazione dei cittadini del Comune di Triuggio

Provincia Autonoma di Bolzano Rep. 39 Europa FSE

CUG PROGETTO NIDO AZIENDALE

SOSTEGNO DEL WELFARE AZIENDALE ED INTERAZIENDALE E DELLA CONCILIAZIONE FAMIGLIALAVORO IN LOMBARDIA. Milano, 7 febbraio 2013

Sull'esempio del fondatore San Giovanni Calabria i fondamentali principi ispiratori su cui si fonda il progetto sono:

Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia. Elena Dal Pio Luogo

DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona

LICIA BOCCALETTI ANZIANI E NON SOLO

COMUNE DI SAN DONA DI PIAVE Servizi Sociali IL COMUNE DI SAN DONA DI PIAVE PER LA DOMICILIARITA

SCHEDA PRESA IN CARICO PER LA SPERIMENTAZIONE DELLA NUOVA CARTA ACQUISTI

Dorotea Di Giorgio. All interno di Sinapsi Group svolgo la mansione di impiegata nel settore Outsourcing. Impiegata INFORMAZIONI PERSONALI

Programma di Interventi per l Accordo Territoriale di Genere CONCILIARE PER CRESCERE INSIEME

La collaborazione genitori-professionisti nel processo di Cura della persona con DSA

ENTE ACCREDITATO NEL SISTEMA DELLA DOMICILIARITÀ PER TUTTE LE LINEE DI PRODOTTO - D.D. COMUNE DI MILANO N. 1036/2014 SERVIZIO DOMICILIARITÀ IN

Direzione Didattica 2 circolo di Santarcangelo di Romagna. L INTEGRAZIONE SCOLASTICA: i Gruppi di lavoro la documentazione. A cura di Barbara Tosi

Dalla Legge 328/2000 ai Piani di Zona: impegno e ruolo del Sindacato

Alcuni dati relativi ai servizi educativi per la prima infanzia in Emilia Romagna da rilevazione Anno

Regione Toscana Consiglio regionale

La vulnerabilità unica

PIANI DI PARITÀ PER IL PERSONALE DELL AMMINSTRAZIONE PROVINCIALE RISULTATI, OBIETTIVI E AREE DI INTERVENTO

BUON ANNO A coloro che con Amore si impegnano ogni giorno a guardare oltre le apparenze del comportamento dei bambini e dei ragazzi autistici.

La Cc-Ti e i nuovi compiti di sostegno all internazionalizzazione

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE

Programma per migliorare lavoro/conciliazione in Veneto

Allegato 2. Fasi di Erogazione e Parametri di Qualità. Disciplinare Accreditamento Fornitori Prestazioni Integrative Home Care Premium INPS 2014

Le politiche regionali per l adattamento domestico delle persone anziane e con disabilità

Servizi di sostegno alla funzione

IL TUO LAVORO IN COMUNE 3. Da quanti anni sei inquadrato nella tua categoria contrattuale (B,C,D)?

LAVORARE IN RETE PER L INCLUSIONE DI ALUNNI CON AUTISMO A SCUOLA: LABORATORIO DI STRATEGIE DIDATTICHE ED EDUCATIVE

Piano Annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente

REGOLAMENTO SERVIZIO TRASPORTO DISABILI TITOLO I PRINCIPI GENERALI. Art. 1 Definizione

Rilevazione soddisfazione utenti Caf Cisl

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Assessorato all Istruzione e Sport COMITATO PROVINCIALE DI VALUTAZIONE DEL SISTEMA EDUCATIVO

LA VALUTAZIONE. Valutazione degli alunni (Cfr Indicazioni nazionali per il Curricolo del Settembre 2012) Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Modena 21 e 22 maggio Dati di sintesi sul collocamento mirato. Aggiornamento al 31/12/2007 Asse inclusione sociale

IL RUOLO DEI SERVIZI SOCIALI NEL REIS

Un proge)o sostenuto da

DEMENZE Qualità e innovazione nell assistenza residenziale

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N. 1239

La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno.

Le nuove opportunità per l alternanza scuola lavoro nelle linee di sviluppo regionali

Invito per i partecipanti

La Mediazione Culturale nella scuola

È una filosofia e un approccio allo sviluppo dei servizi per bambini con bisogni speciali e i loro genitori che enfatizza la realizzazione di una

PIANO PER L UTILIZZO DEL TELELAVORO Stato di attuazione

1. Tra rischio e trasgressione

GRUPPO DI LAVORO PER IL MONITORAGGIO DELLA CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI DELL INFANZIA E DELL ADOLESCENZA

Deontologia e responsabilità professionali dell'assistente sociale. Laboratorio di formazione per assistenti sociali. Brescia 2012

REGOLAMENTO SULL AFFIDAMENTO DIURNO DI ANZIANI E DISABILI ADULTI

REGOLAMENTO DEL RAPPORTO DI LAVORO A TEMPO PARZIALE

Progetto di affido professionale

DECRETO N Del 28/11/2016

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Questionario CInAP SEZ. 1 - PERCORSO FORMATIVO

I processi e il funzionamento delle scuole. A cura dell Area 3 - Valutazione delle scuole

STANDARD DI RIFERIMENTO PARTE I:

VERSO UNA SOCIETÀ EUROPEA PER TUTTE LE ETÀ

Tendenze e tensioni nei nuovi scenari demografici e sociali. Chiara Saraceno Honorary fellow Collegio Carlo Alberto

Doc. B) Relazione autobiografica da allegare alla vostra candidatura

Valutazione Ambientale VAS PEAR. Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico. Milano, 19 gennaio 2015

MANIFESTO EUROPEO SUI GIOVANI E LO SPORT

ELENCO PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI DEL IV SETTORE POLITICHE SOCIALI. Procedimento n. 1

Autismo: attività e interventi innovativi di carattere sociosanitario nell Asl di Milano

Lavoro a turni ed esigenze familiari degli infermieri

Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese

Costruzione della scheda di custumers satisfaction

Comune di Besozzo. Provincia di Varese REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DI CONTRIBUTI E SUSSIDI ECONOMICI ALLE PERSONE ED AI NUCLEI FAMIGLIARI BISOGNOSI

una prospettiva clinica

Comune di Torno. Provincia di Como REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI O ASSOCIAZIONI PER SCOPI DI PUBBLICA UTILITA

QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE DOCENTI SCUOLA DELL INFANZIA In questa istituzione scolastica docenti e personale ATA collaborano positivamente

13 Convegno Nazionale Radici e futuro della mediazione familiare: professionisti al lavoro Venti anni della S.I.Me.F Novembre 2015

Accesso al lavoro e all istruzione delle persone in protezione internazionale. Consiglio Italiano per i Rifugiati Paola Di Prima

Piani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani

L ASSISTENTE SOCIALE PROFESSIONISTA NELLO SCENARIO DELLE STRUTTURE DI TIPO RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI

L' affidamento al servizio sociale

REGIONE PUGLIA PROCEDURE E CRITERI PER L ISTRUTTORIA E LA VALUTAZIONE

RAPPORTO INDAGINE DI SODDISFAZIONE 2012

Questionario Benessere Organizzativo

Fondazione EnAIP S. Zavatta Rimini

Un Educazione europea di qualità elevata per tutti

Regione Lombardia finanzia lo sport!

Transcript:

AUTISME EUROPE AUTISM EUROPE ANNO EUROPEO DELLE PERSONE DISABILI Con il contributo della Commissione Europea, DG EMPL. I contenuti delle seguenti pagine non riflettono necessariamente la posizione della Commissione Europea Autismo e Occupazione POSIZIONE RELATIVA ALLA DISCRIMINAZIONE IN AMBITO LAVORATIVO DI PERSONE AFFETTE DA AUTISMO O ALTRA DISABILITA DI GRANDE DIPENDENZA Autisme Europe sostiene le iniziative promosse dall Unione Europea nel campo della lotta alla discriminazione, in particolare la Direttiva a favore delle Pari Opportunità in merito a Impiego e Occupazione, adottata dal Consiglio nel novembre 2000. Autisme Europe, tuttavia, ritiene che allo stato attuale la struttura generale delineata dalla presente Direttiva non prenda in debita considerazione le esigenze delle persone con autismo o con disabilità di grande dipendenza e delle loro famiglie. La situazione particolarmente complessa delle persone affette da autismo o da disabilità di grande dipendenza e dalle loro famiglie nonché la discriminazione che questi ultimi subiscono in rapporto all accesso o alla permanenza nel mercato del lavoro, esige le seguenti raccomandazioni: A - Persone affette da autismo o altra disabilità di grande dipendenza 1. La gravità della disabilità si traduce nella necessità di una formazione permanente, adeguata alle loro specifiche necessità in campo di: istruzione, adeguata a sviluppare non solo le competenze lavorative, ma anche le capacità sociali e personali necessarie ad accedere alla formazione professionale e ad un lavoro, anche protetto. Formazione professionale. Educazione permanente. Coloro che sono abbastanza fortunati da ricevere una formazione adeguata, sono poi in grado di poter lavorare. In caso contrario, l assenza di una formazione precoce, individualizzata e continua comporta conseguenze irreparabili sullo sviluppo della persona e delle sue capacità di ottenere un lavoro in età adulta. 2. Un sostegno adeguato sul posto di lavoro (adattamento dell ambiente, supervisione da parte di professionisti, compiti adeguati alla disabilità ) per i soggetti affetti da autismo o da disabilità di grande dipendenza è condizione indispensabile per beneficiare dei servizi esistenti per persone disabili, come i laboratori protetti. La mancanza di formazione e di sostegno adeguato spiega, in larga misura, il motivo per cui le persone affette da autismo o da disabilità di grande dipendenza sono quasi 1

del tutto assenti dal mercato del lavoro e restano per lungo tempo totalmente dipendenti dal sostegno della famiglia, indipendentemente dalle loro capacità lavorative, benché la discriminazione dovuta alla mancanza di sostegno di cui sono vittime, in quanto disabili, dovrebbe essere combattuta dalla Direttiva 2000/78/CE. B Famiglie di persone affette da autismo o altra disabilità di grande dipendenza 1. le famiglie hanno bisogno di misure che le tutelino dal dover modificare la loro situazione e/o le loro ambizioni professionali per garantire la presa in carico del figlio, anche quando questi ha raggiunto un età adulta. La carenza di servizi di presa in carico adeguati ai bisogni del figlio, orari di presa in carico incompatibili con il lavoro e la mancata disponibilità di servizi di accoglienza durante il periodo delle vacanze scolastiche, comportano, nella grande maggioranza dei casi, che uno dei genitori, molto spesso la madre, sia obbligato a rinunciare al proprio lavoro a tempo indeterminato. Una conseguenza indiretta può essere che l altro genitore si trovi costretto a prolungare l orario di lavoro per sopperire alla diminuzione degli introiti, o per far fronte al maggior carico economico. 2. le famiglie hanno bisogno, sin dal momento della diagnosi al bambino, di essere sostenute e informate delle misure esistenti che possono essere di aiuto, principalmente per quanto riguarda la flessibilità dell orario di lavoro. Per questi motivi, Autisme Europe raccomanda che siano adottate misure complementari alla Direttiva in favore delle Pari opportunità in ambito di Occupazione e Lavoro, e alla politica dell Unione Europea in ambito di occupazione e protezione sociale, allo scopo di combattere gli ostacoli al lavoro per le persone affette da disabilità di grande dipendenza e per le loro famiglie. Autisme Europe raccomanda in particolare di adottare i seguenti provvedimenti: - Rafforzare la formazione permanente delle persone con autismo o con disabilità di grande dipendenza, in particolar modo la formazione professionale; - Incrementare il sostegno sul posto di lavoro e adeguarlo alle esigenze delle persone autistiche o con disabilità di grande dipendenza; - Mettere a disposizione servizi assistenziali di qualità per tutte le persone in condizione di dipendenza (bambini, anziani, persone disabili); - Migliorare gli indicatori già esistenti relativi agli asili per l infanzia, in modo da poter valutare la percentuale di bambini disabili che usufruiscono di tali servizi; - Adottare orari lavorativi flessibili nel rispetto dei diritti sociali dei familiari (congedi parentali, interruzioni di carriera.); - Informare sistematicamente le famiglie su leggi e normative vigenti in grado di favorire la compatibilità della vita familiare con la vita professionale. 2

DISCRIMINAZIONE SUL LAVORO DI PERSONE AUTISTICHE O AFFETTE DA ALTRA DISABILITÀ DI GRANDE DIPENDENZA ALLEGATO: INDAGINE SULL ACCESSO AL LAVORO DI PERSONE AFFETTE DA AUTISMO O ALTRA DISABILITÀ DI GRANDE DIPENDENZA E DEI LORO FAMILIARI Nel corso dell anno 2001-2, Autisme Europe ha lanciato un sondaggio 1 tra i suoi membri e le organizzazioni europee interessate, attraverso il Forum Europeo delle Persone Disabili e la Piattaforma delle ONG europee del settore sociale. Attraverso l intera rete delle nostre associazioni affiliate in tutta Europa è stato fatto circolare un questionario sul problema della situazione delle persone con autismo in età lavorativa e delle loro famiglie, preparato in collaborazione con il Consiglio di Amministrazione di Autisme Europe. Il questionario, tradotto in 8 lingue europee, è stato reso disponibile anche sulla pagina Web di Autisme Europe. In due mesi abbiamo ricevuto più di 400 risposte da 19 diversi paesi (di cui 11 stati membri dell UE). Il sondaggio era formato da due parti, una concernente l impiego di persone con autismo e le difficoltà da queste incontrate, l altra concernente il lavoro dei familiari di persone autistiche (principalmente i loro genitori), la cui situazione professionale è spesso condizionata dalla presenza della persona disabile. Sebbene tale indagine non abbia pretese di scientificità, in considerazione della limitatezza dei mezzi a nostra disposizione, l analisi delle risposte sottolinea, perlomeno sul piano qualitativo, gli elementi chiave della situazione del gruppo di persone che rappresentiamo. Le idee principali scaturite da questa indagine sono le seguenti: A Soggetti affetti da autismo o altra disabilità di grande dipendenza Il primo elemento importante che emerge da questo studio è che, nella stragrande maggioranza dei casi, le persone autistiche o affette da altra disabilità di grande dipendenza non vogliono o non possono lavorare (61,5% dei casi). Si può constatare che direttamente legato a tale risultato è il fenomeno per cui queste persone solo di rado ricevono una formazione professionale e/o continua (37%), cosa che può probabilmente spiegare, almeno parzialmente, l impossibilità o il rifiuto di lavorare. Infine, la loro partecipazione alla vita sociale resta difficile, se non totalmente inesistente nella maggior parte dei casi (57%). Sfortunatamente, le barriere a tale partecipazione sono ancora molteplici, dovute principalmente al mancato adattamento dell ambiente (36%), alla mancanza di servizi adeguati (24%) o agli atteggiamenti negativi della collettività (18,3%). Benché esuli dal campo di questa indagine, si può segnalare 1 I risultati completi dell indagine sono disponibili presso la segreteria di Autisme Europe. 3

che: la carenza di servizi educativi durante l infanzia, non permettendo una preparazione alla vita sociale, rappresenta un fattore aggravante della disabilità. L unione di questi due fattori, la mancanza di formazione e di supporto adeguato, spiega in gran parte il motivo per cui i soggetti affetti da autismo o altra disabilità di grande dipendenza sono quasi del tutto assenti dal mercato del lavoro e restano totalmente dipendenti dal sostegno della famiglia a lungo termine. B - Famiglie di persone affette da autismo o altra disabilità di grande dipendenza: Per quanto riguarda le famiglie che hanno in carico un soggetto autistico o affetto da altra disabilità di grande dipendenza, si constata che la loro situazione lavorativa è cambiata in modo significativo con la nascita del figlio disabile: i principali elementi che emergono dall indagine sono: la cessazione totale dell attività lavorativa, una riduzione delle ore di lavoro o al contrario un aumento delle stesse. Solo una minoranza non è stata indotta a cambiare la propria situazione lavorativa (26%). Ma ciò che è indubbiamente caratteristico del settore che rappresentiamo, è che i cambiamenti sono stati determinati per necessità (54%) più che per scelta (36%). Altro punto importante, è la mancanza di informazione relativa alle misure esistenti a livello nazionale in favore delle famiglie di persone disabili; la maggioranza delle persone che ha risposto al questionario, pensa che non ne esistano affatto (46%) oppure non sa se ce ne siano (22%). In fine, per quanto riguarda il sostegno ai familiari delle persone affette da autismo o disabilità di grande dipendenza, le risposte mostrano che, i servizi di presa in carico esterni alla famiglia forniscono un aiuto parziale, occasionale o addirittura inesistente (il 50% delle persone durante il periodo scolastico e il 63,5% delle persone durante le vacanze scolastiche hanno una presa in carico al di fuori del proprio domicilio parziale, occasionale o inesistente) e molto di rado l assistenza domiciliare viene fornita dai servizi sociali, restando piuttosto in carico alla solidarietà familiare. I familiari sono quasi sistematicamente costretti a modificare la propria situazione e/o le proprie ambizioni professionali per poter assicurare la presa in carico al proprio figlio anche quando raggiunge l età adulta. La mancanza di servizi di presa in carico adeguati ai bisogni del loro bambino, l incompatibilità degli orari di tali servizi con un lavoro e la mancata disponibilità di servizi di accoglienza durante le vacanze scolastiche costringono, nella maggioranza dei casi, uno dei due genitori, più spesso la madre, a lasciare il proprio lavoro a tempo indeterminato. Una conseguenza indiretta di ciò può essere, quindi, che il partner sia obbligato ad aumentare le proprie ore di lavoro per sopperire alla diminuzione degli introiti o per far fronte all aumento del carico economico. Conclusioni Alla luce dei diversi risultati, non si può fare a meno di constatare che l area dei bisogni interessata dalla attuale Direttiva non è ancora sufficiente per rispondere alle esigenze delle persone con autismo o disabilità di grande dipendenza e delle loro famiglie. I diversi elementi che emergono dallo studio confermano le raccomandazioni espresse da molti anni dai membri di Autisme Europe. 4

Il problema non è tanto se esistano o meno attitudini lavorative, ma la discriminazione di cui sono vittime le persone con autismo o con altra disabilità di grande dipendenza a causa della mancanza di supporto, benché tale discriminazione sia combattuta dalla Direttiva 2000/78/CE. Questi elementi mettono in luce la situazione particolarmente complessa delle famiglie delle persone con autismo o disabilità di grande dipendenza e le discriminazioni di cui soffrono nell ambito di accesso al lavoro o di possibilità di mantenerlo. Autisme Europe spera di aver contribuito ad una migliore comprensione della situazione delle persone affette da autismo o da disabilità di grande dipendenza e delle loro famiglie a livello europeo, grazie al contributo dei suoi membri, e di aver così partecipato alla lotta contro la discriminazione dei gruppi più vulnerabili, per un Europa più giusta nei confronti di tutti i suoi cittadini. AUTISME EUROPE è una rete europea che riunisce circa 80 associazioni di genitori di persone con autismo in 31 paesi, fra cui i 14 stati membri dell UE. Il suo obiettivo primario è la promozione e la difesa dei diritti delle persone autistiche e delle loro famiglie e il miglioramento della loro qualità di vita. Autisme Europe è membro fondatore della Piattaforma delle ONG Sociali Europee e del Forum Europeo per la Disabilità 5