Valutato che l'esercizio della caccia non possa prescindere da solidi criteri tecnicoscientifici tesi a favorire la tutela della fauna;

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Delibera 667/1995 DIRETTIVE VINCOLANTI ALLE PROVINCE ED AL CIRCONDARIO DI RIMINI SULLO SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO VENATORIO. MODALITA' DI SVOLGIMENTO DELLE PROVE E PROGRAMMA DELLE MATERIE D'ESAME. LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Richiamata la legge 11 febbraio 1992, n. 157 ed in particolare l'art. 22, comma 4 che affida alle Regioni la disciplina delle modalità di svolgimento dell'esame di abilitazione all'esercizio venatorio, fissando tra l'altro, le materie oggetto di programma; Vista la L.R. 15 febbraio 1994, n. 8 "Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria" ed in particolare l'art. 47 che demanda ad apposito provvedimento regionale la determinazione del programma delle materie di esame e le modalità di svolgimento delle prove inerenti l'esame in oggetto; Considerato che il comma 4 del già citato art. 22 della L. 157/92 introduce come nuova materia d'esame "Norme di pronto soccorso, non contemplate dalla pregressa disciplina"; Visto inoltre il "Primo documento orientativo sui criteri di omogeneità e congruenza per la pianificazione faunistico venatoria" a cura dell'istituto nazionale per la fauna selvatica, trasmesso alle regioni dal Ministero Agricoltura e Foreste in data 3 settembre 1992 con nota prot. n. 12146 e trattenuto agli atti dall'assessorato competente per materia; Valutato che l'esercizio della caccia non possa prescindere da solidi criteri tecnicoscientifici tesi a favorire la tutela della fauna; Considerato, inoltre, che un'adeguata preparazione tecnica possa consentire la formazione del cacciatore non solo come semplice fruitore di un patrimonio collettivo, ma anche come gestore della fauna e dell'ambiente; Evidenziata la necessità di aggiornare le materie previste dalla vigente normativa come sopra evidenziato; Valutata pertanto l'opportunità di dover procedere all'emanazione delle direttive in oggetto, secondo il testo allegato che fa parte integrante della presente deliberazione; Sentite le organizzazioni professionali agricole, le associazioni venatorie, le associazioni di protezione ambientale regionali a norma dell'art. 10 della citata L.R. 8/94; Dato atto del parere favorevole espresso dal Responsabile dell'ufficio Caccia e riequilibrio faunistico del territorio, per quanto riguarda la regolarità tecnica e la legittimità della presente deliberazione, ai sensi della circolare del Presidente della Giunta regionale prot. n. 9567 del 7 dicembre 1992;

Dato atto, inoltre, del parere favorevole espresso dal Responsabile Incaricato del Servizio Produzioni Agricole in merito alla legittimità e alla regolarità tecnica della deliberazione medesima, ai sensi dell'art. 4, sesto comma, della L.R. 19 novembre 1992, n. 41; Su proposta dell'assessore all'agricoltura; A voti unanimi e palesi d e l i b e r a 1) di emanare, secondo il testo che si allega alla presente deliberazione quale parte integrante, direttive vincolanti alle Province ed al Circondario di Rimini in ordine allo svolgimento degli esami di abilitazione all'esercizio venatorio di cui all'art. 47 della L.R. 15 febbraio 1994, n. 8 ed al programma delle materie di esame; 2) di pubblicare la presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna. NORME RELATIVE ALLO SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO VENATORIO. MODALITA' DI SVOLGIMENTO DELLE PROVE E PROGRAMMA DELLE MATERIE DI ESAME. 1) Per essere ammesso a sostenere l'esame per l'abilita-zione all'esercizio venatorio l'aspirante deve presentare domanda in carta legale al Presidente della Provinciadi residenza corredata dal certificato di residenza di data non anteriore a tre mesi della domanda stessa e ricevuta di versamento della quota stabilita dall'amministrazione provinciale competente a copertura delle spese di organizzazione dell'esame. Qualora il candidato venga giudicato inidoneo è ammesso a ripetere l'esame, previa ripresentazione della domanda e della relativa documentazione, non prima che siano trascorsi tre mesi dalla data del precedente esame. 2) Il calendario degli esami deve essere reso noto an-nualmente dalla Provincia nelle forme ritenute più idonee garantendo, comunque, almeno due sessioni l'anno. Gli esami devono essere effettuati in giorni prefissati e sono pubblici. 3) Il candidato che, invitato, non si sia presentato all'esame per motivo giustificato con certificazione opportunamente documentata deve essere ammesso a sostenere l'esame di abilitazione in una seduta suc-cessiva. Qualora il candidato non si presenti in occasione della seduta suddetta per sostenere l'esame deve ripresentare la domanda di cui al precedente punto 1). 4) Gli esami si svolgono sulle materie e secondo i pro-grammi di cui al punto 11, attraverso una prova scritta, una orale ed una pratica. La prova scritta consiste nella compilazione, da parte del candidato, di un questionario contenente 20

domande; a fianco di ciascuna domanda sono indicate tre risposte, di cui una sola esatta. Viene ammesso alla successiva prova il candidato che risponda esattamente ad almeno 17 domande, nel tempo massimo di 20 minuti. Ai candidati vanno forniti, in sede di esame, questionari sotto forma di domandequiz. La prova orale consiste in almeno una domanda per ciascuna materia oggetto del sopracitato programma d'esame. La prova pratica consiste nel montaggio, smontaggio di armi da caccia sia a canna liscia che rigata. 5) La Commissione, valutato anche l'esito delle prove precedenti, ove lo ritenga opportuno, ha facoltà di far effettuare una prova pratica su percorsi simulati di caccia con sagome o con l'ausilio di mezzi audiovisivi riproducenti la selvaggina consentita. 6) La Commissione valuta la preparazione del candidato esprimendo un giudizio complessivo di idoneità o di non idoneità. Per essere giudicato idoneo occorre che il candidato riporti un punteggio non inferiore a 6/10 per ogni materia d'esame. 7) Il Segretario redige per ogni seduta apposito verbale, sottoscritto dal Presidente e dallo stesso, sull'esito degli esami con l'elenco nominativo, i voti conseguiti dai singoli candidati, la qualifica di "idoneo" o "inidoneo". Annualmente l'amministrazione provinciale invia alla Giunta regionale i dati riguardanti l'attività svolta dalla Commissione stessa. 8) Il Segretario della Commissione non ha il diritto di voto. 9) In caso di impossibilità a partecipare alla Commissione il membro titolare deve dare tempestiva comunicazione al segretario, in modo da consentirne la sostituzione. I membri della Commissione vengono sostituiti quando risultino assenti ingiustificati per più di tre volte. In caso di dimissioni di un componente, o comunque nel caso di vacanza, l'amministrazione provinciale provvede alla nomina di un nuovo componente entro 30 giorni. 10) Alla prova scritta è sufficiente la presenza del Presidente e del segretario della Commissione. Le sessioni d'esame riguardanti i colloqui individuali devono avvenire alla presenza di tutti i componenti della Commissione o dei loro supplenti. 11) I programmi d'esame vertono sulle seguenti materie: a) Legislazione venatoria nazionale e regionale: - nozioni sul calendario venatorio, specie oggetto di caccia e specie protette, definizione di selvaggina stanziale e migratoria, periodi di caccia ed abbattimenti consentiti; - nozioni di esercizio di caccia: forme e divieti; - limitazioni all'esercizio venatorio rispetto ai tempi e ai luoghi; - mezzi consentiti e mezzi vietati per la caccia; - appostamenti di caccia e detenzione richiami vivi consentiti; - divieto di detenzione e vendita di determinata fauna selvatica; - nozioni sulla licenza di porto d'armi per l'uso di caccia, tesserino regionale ed assicurazione per responsabilità civile;

- nozioni sulla pianificazione faunistico-venatoria con particolare riferimento al piano faunistico della Provincia di residenza; - nozioni sul miglioramento degli habitat naturali e salvaguardia delle attività agro-silvo-pastorali; - nozioni sulle zone di protezione della fauna selvatica: oasi di protezione, zone di ripopolamento e cattura, zone di rifugio ed altre zone in cui la caccia è vietata o limitata, con particolare riguardo a quelle istituite nella provincia ove risiede il candidato, ed organismi di gestione di detti ambiti; - nozioni sugli ambiti territoriali di caccia ed organismi di gestione; - nozioni sulle aziende faunistico-venatorie ed aziende agri-turisticovenatorie: classificazione e gestione; - nozioni sulle altre strutture territoriali d'iniziativa privata; - nozioni generali sulla zona faunistica delle Alpi e comprensori alpini; - agenti di vigilanza e loro poteri (distinzione tra agenti dipendenti dalle province ed agenti volon-tari); - uso ed addestramento cani; - organismi titolari delle funzioni amministrative in materia di caccia e loro attribuzioni; - sanzioni e procedure relative. b) Zoologia applicata alla caccia con prove pratiche di riconoscimento delle specie cacciabili. - cenni sulla classificazione di Uccelli e Mammiferi. Concetto di specie; - cenni di ecologia ed etologia: concetto di ecosistema, di biocenosi, di catena alimentare, di piramide ecologica, di popolazione, di territorio e di areale; elementi essenziali di dinamica delle popolazioni; struttura e rapporti sociali, competizioni, predazione e migrazione; - fauna selvatica protetta, fauna migratoria, fauna selvatica autoctona e alloctona; - riconoscimento di Mammiferi ed Uccelli italiani, con particolare accuratezza nel caso delle specie cacciabili appartenenti alle zone faunistiche in cui è compresa la Provincia di residenza del candidato. Caratteristiche salienti dell'habitat e della biologia delle specie più significative, soprattutto di quelle cacciabili. Il riconoscimento avviene sia su esemplari naturalizzati, sia su soggetti impagliati, che tramite l'ausilio di materiale audiovisivo; - gestione della fauna. Salvaguardia della fauna selvatica, organizzazione del territorio ai fini della gestione faunistica; capacità recettiva del territorio, introduzioni, reintroduzioni e ripopolamento; bilancio del patrimonio faunistico, censimenti delle popolazioni, piani di prelievo e controllo dei carnieri; - patologia della selvaggina in relazione alla salute dell'uomo; - nozioni elementari di cinofilia: principali razze canine utilizzate e loro impiego classico, elementi fondamentali del mantenimento e dell'addestramento dei cani da caccia. Nozioni di profilassi delle principali malattie del cane e norme di pronto soccorso. c) Armi e munizioni da caccia e relativa legislazione - nozioni generali e particolari sulle armi e munizioni usate per la caccia e relative disposizioni di Pubblica Sicurezza; - custodia, manutenzione, controllo e trasporto delle armi da caccia; - concetti elementari di balistica;

- nozioni sul tiro con armi da caccia e sulle misure di sicurezza da osservare nel maneggio delle armi; - nozioni su altri mezzi di caccia consentiti; - uso delle armi durante l'esercizio venatorio; - prevenzione degli incidenti contro la propria persona e nei confronti di altre; d) Tutela della natura e principi di salvaguardia delle produzioni agricole - principi generali per la tutela della natura e la conservazione dell'ambiente, miglioramenti ambientali; controllo delle popolazioni animali di specie potenzialmente dannose; - nozioni generali sugli inquinamenti (aria, acqua); - principi generali sul riassetto idrogeologico e sulla riforestazione; - prevenzione e lotta agli incendi boschivi; - nozioni sugli istituti faunistici di tutela (oasi di protezione, zone di ripopolamento e cattura, parchi, ecc.) e loro importanza; - nozioni sul rispetto delle nidificazioni e sulle norme precauzionali a salvaguardia della fauna cacciabile, protetta e della fauna minore (anfibi, rettili, ecc.); - coltivazioni in atto, colture specializzate e loro periodi di maturazione; - conoscenza delle principali colture agricole emiliano-romagnole; - coltivazioni interdette all'accesso e territorio non fruibili ai sensi dell'art. 15, commi 3 e 4 della L. 157/92; - fondi chiusi; - cenni sui rapporti agricoltura e caccia; - danni arrecati dai cacciatori alle colture agri-cole e relativi indennizzi; - partecipazione all'attività di gestione della fauna selvatica e dell'ambiente. e) Norme di Pronto soccorso - tecniche di emergenza e norme di comportamento in caso di: ferite da arma da fuoco, emorragie, ustioni, tagli, lussazioni, fratture, morsi di cane, vipera, punture di insetti, svenimento, colpi di sole e di calore, congestione e attacco cardiaco; - trasporto di un infortunato. 12) In via transitoria sino alla predisposizione da parte della Giunta regionale del questionario da divulgare e da utilizzare ai fini dello svolgimento della prova scritta di cui al precedente punto 4, detta prova si svolge utilizzando le domande-quiz già predisposte dalle Amministrazioni provinciali. 13) La Commissione per l'abilitazione è tenuta a fornire ai candidati, all'atto della formulazione del calendario degli esami di cui al precedente punto 2, specifiche indicazioni relative ai testi approvati dalla Commissione stessa e sulle materie oggetto d'esame. Le prove devono essere contenute nei limiti delle nozioni in esse previste.