MODELLI ORGANIZZATIVI DELLE SCUOLE DELL INFANZIA DI ROMA CAPITALE

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Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici U.O. Programmazione e monitoraggio del sistema pedagogico dei servizi 0/6 anni e formazione del personale educativo e scolastico Ufficio Coordinamento Centrale 0-6 MODELLI ORGANIZZATIVI DELLE SCUOLE DELL INFANZIA DI ROMA CAPITALE Presupposti pedagogico-didattici La scuola, nel rispetto della propria autonomia progettuale, definisce il proprio assetto organizzativo-gestionale coerentemente agli obiettivi istituzionali e alla situazione territoriale in cui è inserita, curando la promozione e il sostegno dei processi innovativi e il miglioramento dell'offerta formativa (DPR 275/99) e diversificando le modalità di impiego dei docenti nelle attività di sezione, intersezione e laboratori, nell arco della giornata e della settimana educativa. La collegialità e la partecipazione rappresentano le dimensioni fondanti l attività progettuale delle scuole dell infanzia di Roma Capitale. Il Collegio Docente, di concerto con il Funzionario Educativo, attivano processi decisionali complessi volti a individuare il Modello Organizzativo più funzionale al proprio contesto (bisogni educativi dei bambini ed esigenze delle loro famiglie) e, nel contempo, a costruire legami di corresponsabilità, di dialogo e cooperazione educativa. La scuola dell infanzia promuove, dunque, la propria organizzazione in base alle scelte pedagogiche, all età e alla numerosità dei bambini, nonché alle risorse umane e ambientali delle quali può disporre, stabilendo la formazione delle sezioni, le attività di sezione e di intersezione ed il coordinamento educativo delle attività stesse. Il Tempo Scuola è strutturato con modalità organizzative flessibili: 1. diversificando le attività (curriculari, di routine, di accoglienza e commiato, laboratoriali e ludiche nell ambiente interno o esterno alla scuola); 2. individuando scelte metodologiche e organizzative funzionali alle attività concordate e adottate nel piano dell'offerta formativa (formazione di gruppi per livello o per attività ; transizione fluida tra un attività e l altra; predisposizione del materiale e dello spazio da utilizzare, funzione di accompagnamento/regia da parte dell insegnante), prevedendo per alcune attività laboratoriali/didattiche anche una programmazione plurisettimanale. In tale prospettiva, il Modello Organizzativo della scuola deve garantire la continuità e l integrazione delle attività formative, assicurando un equilibrio tra momenti di classe e di laboratorio e tra cura personale, gioco, esplorazione e apprendimento. Via Capitan Bavastro 94, 00154 Roma Telefono +39 06 671070129/136 Fax +39 06 671070074 www.comune.roma.it/dipscuola

La sezione, pur rappresentando il riferimento di base per il bambino, è parte di un sistema scuola in grado di valorizzare ulteriormente la sua esperienza, promuovendo, nell arco della giornata, occasioni educative diversificate, organizzate in spazi alternativi alla classe stessa e realizzate in piccolo gruppo con bambini anche di sezioni diverse, al fine di ampliare, approfondire e sistematizzare saperi / conoscenze acquisiti. Il Modello Organizzativo progettato da ogni singola scuola deve risultare coerente alle finalità pedagogiche del Progetto Educativo delle Scuole dell Infanzia di Roma Capitale e della scuola stessa e prevedere diversi criteri e modalità di attuazione: o le attività educative possono essere differenziate per fasce d età, centri di interesse, laboratori, competenze e ambiti di sviluppo individuali; o la conduzione dei gruppi e la relazione educativa tra adulti e bambini deve garantire stabilità relazionale, osservazione e ascolto del contesto e responsabilità progettuale condivisa; o l articolazione della flessibilità deve essere prevista in fase di accoglienza, valutando i flussi di entrata dei bambini, e nell arco delle ore centrali della giornata (ad esempio, dalle ore 10/10,30 utilizzando il turno pomeridiano di 6 ore), potenziando la compresenza delle insegnanti, al fine di dare forma all organizzazione educativa; o il pomeriggio, nella fascia oraria di chiusura del servizio, può essere articolato con un numero di insegnanti inferiore al numero delle sezioni effettive. Ciò comporta una progettualità articolata delle attività pomeridiane e del commiato in spazi appositamente predisposti e con tempi educativi flessibili, modulati sui bisogni dei bambini e con modalità organizzative a salvaguardia del benessere e della sicurezza dei bambini. Come è noto, il personale per l integrazione assume, in base alla Legge 104/92, la contitolarità e partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei collegi dei docenti, condividendo, pertanto, la responsabilità educativa dei bambini della classe e della scuola e la flessibilità oraria, secondo criteri concordati dal Collegio Docenti, di concerto con il Funzionario Educativo (Delibera G.C.n.697/2003). Il Progetto cittadino dei Modelli Organizzativi Il Modello Organizzativo di ogni singola scuola deve essere il risultato di una condivisione collegiale che interessi tutto il personale di ruolo, non di ruolo, con incarico annuale. 2

Ogni scuola deve ritenersi autonoma nell elaborazione del proprio Modello Organizzativo, tale Modello deve prevedere un numero di 27 ore settimanali per ogni singola insegnante articolate secondo le seguenti tipologie orarie (circ. Dipartimento Risorse Umane n. 110148/2008), basate su una distribuzione giornaliera di: a) ore 5 / 5.30 / 6 (ovvero 2 giorni di 5 ore, 2 giorni di 5,30 ore, 1 giorno di 6 ore) b) ore 5 / 6 (ovvero 3 giorni di 5 ore e 2 giorni di 6 ore) L individuazione della tipologia oraria a) o b) deve essere uniforme per l intero Collegio Docenti. Il progetto educativo è la base fondante del Modello Organizzativo, pertanto, ogni Collegio Docente, di concerto con il Funzionario Educativo, è tenuto a motivare le scelte organizzative, esplicitandone le ragioni pedagogico-didattiche e dando rilievo alla scelta e al senso della compresenza e della flessibilità oraria, nonché alle modalità che rendono il pomeriggio e il commiato momenti progettati con tempi e spazi educativi. In particolare, nel Modello viene descritto come la scuola modula il tempo educativo ed il conseguente utilizzo degli spazi scolastici. La programmazione deve poter prevedere tempi di apprendimento strutturato e tempi di cura, di gioco, di libera sperimentazione e libera espressione all interno degli spazi stessi. I vari ambienti di cui la scuola si compone sono luoghi sia di esplorazione, socialità e conoscenza per il bambino che luoghi familiari, dove ogni bambino si può sentire riconosciuto, sostenuto e valorizzato. La scuola dell infanzia organizza le proposte educative e didattiche espandendo le conoscenze del bambino e le sue prime scoperte in modo da consentire al bambino stesso di svolgere percorsi esperenziali in modo naturale e personale. Alla flessibilità oraria deve corrispondere una capacità degli adulti di adattare e modulare le proposte per consentire a quel bambino e a quel gruppo di bambini di essere fautori del proprio percorso di crescita e di sentirsi parte di una comunità (apprendimento cooperativo). Il ruolo dell adulto risulta fondamentale nella relazione educativa, di sostegno al bambino, di regia e di promozione dello sviluppo attraverso una attenta osservazione del contesto, dell organizzazione degli ambienti in funzione dei bisogni del bambino e del gruppo di bambini. Tali ambienti potranno essere variati, arricchiti o modificati in itinere per essere sempre rispondenti alle necessità evolutive del gruppo e funzionali alle diversificate curiosità ed agli interessi dei bambini. Il ruolo dell adulto implica inoltre la capacità di trovare, nel tempo educativo, soluzioni all interno degli spazi della scuola per poter gestire al meglio il gruppo, per ottimizzare il 3

coinvolgimento dei bambini all interno delle situazioni vissute. Ciò allo scopo di creare contesti che possano favorire il naturale fare dei bambini. Obiettivi Il Modello Organizzativo delle Scuole dell Infanzia di Roma Capitale pone in rilievo alcuni aspetti fondanti l attività dell istituzione scolastica, dando forma e significato alle azioni ed alle scelte collegiali adottate nei seguenti ambiti di intervento: A. il percorso formativo del bambino; B. il ruolo del collegio docente; C. l autonomia scolastica e l appartenenza al territorio. Per ciascuno degli ambiti di intervento è necessario porre in evidenza le seguenti azioni: A. Percorso formativo del bambino, nel gruppo dei coetanei e nella giornata educativa: Promuovere interventi educativi che prevedano percorsi differenziati per età, interessi, competenze e ambiti di sviluppo, garantendo ai bambini spazi e tempi adeguati alle attività didattiche, al confronto e cooperazione tra coetanei e con l adulto, diversamente declinate a favore della pluralità di occasioni formative. Prevedere giornate educative coerenti, caratterizzate da ritualità e da convivialità, e in linea generale, garantendo: una articolazione del tempo educativo in orario antimeridiano attraverso l utilizzo appropriato e mirato della compresenza; la continuità affettiva e relazionale ai bambini stessi. A. Collegio Docenti: Perfezionare il lavoro collegiale avviando processi sempre più consapevoli di responsabilità e progettualità educativa condivisa. Promuovere una modalità di lavoro collegiale che permetta ad ogni singolo docente di partecipare attivamente alle scelte e vedere la propria classe inserita nel sistema più articolato della scuola: è infatti questo uno degli elementi che favoriscono negli insegnanti la consapevolezza di far parte di un insieme di persone impegnate in una progettualità educativa. Consolidare una modalità di lavoro condivisa, nel confronto e nel rispetto delle diverse funzioni, responsabilità e professionalità, creare un contesto relazionale efficace quale condizione per costruire una comunità educante e professionale. B. Autonomia e appartenenza al territorio: 4

Sviluppare e consolidare il senso di appartenenza alla propria scuola e al proprio territorio attraverso un esame del contesto, promuovendo la partecipazione attiva al buon funzionamento del servizio. Dare all autonomia scolastica il significato di possibilità ed opportunità di avere assetti organizzativi-gestionali coerenti, legati al proprio contesto: ambito territoriale, bisogni formativi dell utenza e storia della comunità scolastica e del quartiere. Modalità di Presentazione del Modello Organizzativo Il Modello Organizzativo deve essere trasmesso, completo dei relativi allegati, in originale e in copia, al Municipio di appartenenza entro il 25 ottobre 2012. Ciascun Municipio, avrà cura di raccogliere tutti i Modelli Organizzativi delle Scuole dell Infanzia, di verificare la completezza dei dati e delle informazioni e di trasmettere gli originali al Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici entro il 31 ottobre 2012. La documentazione deve essere composta da: scheda n. 1 Presupposti Pedagogici del modello di scuola ; scheda n. 2 Descrizione della scuola, comprensiva degli elenchi insegnanti; scheda n. 3 Griglia Modello Organizzativo di scuola inerente la turnazione oraria delle insegnanti compresi appoggi e sostegni ; scheda n. 4 Tabella di sintesi orari di servizio verbale del Collegio Docenti che ha approvato il Modello stesso. Le schede e la griglia del Modello Organizzativo devono essere firmati dal Funzionario Educativo. 5