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25-0-204 4 / 5 SERIE A Vigilia della trasferta contro la Juve, Iachini: "Non giocheremo per... GOSSIP Musica e sensualità, ecco Katy Perry: la reginetta di Twitter compie... Home Vita Pazienti curati "a pezzi": troppe le visite specialistiche Vita Commenta medico, pazienti, visite, Sicilia, Vita IL DATO Pazienti curati "a pezzi": troppe le visite specialistiche 25 Ottobre 204 L'allarme è della società italiana di Medicina Interna, che apre oggi il suo congresso a Roma stampa aumenta dimensione carattere diminuisci dimensione carattere 2 3 4 5 ROMA. Il paziente italiano medio viene visitato 'a pezzi', con una serie di esami e controlli specialistici che spesso si rivelano non solo inutili ma anche dannosi. L'allarme è della società italiana di Medicina Interna, che apre oggi il suo congresso a Roma, secondo cui invece si fa poco ricorso alla figura dell'internista, che come 'medico della complessità' sarebbe invece quello più adatto a visitare malati sempre più 'multimalattia'. In Italia in media si fanno 64 milioni di visite specialistiche all'anno per circa un miliardo di spesa. ''Quasi la metà dei pazienti adulti soffre di almeno due malattie - sottolinea la Simi - e per questo andrebbe valutata in modo globale, individuando la patologia principale e quelle "accessorie" per adottare un piano terapeutico efficace e adeguato''. Sono invece appena 3,2 milioni le visite specialistiche che coinvolgono gli internisti italiani, 'i medici della complessità', mentre per ridurre i costi e migliorare l'assistenza, le visite internistiche dovrebbero arrivare a circa 6 milioni. ''Troppe visite specialistiche significano sprechi economici per il Paese e soprattutto si traducono in un livello di inappropriatezza clinica nella gestione dei pazienti - Pag. 8
25-0-204 5 / 5 spiega Gino Roberto Corazza, presidente Simi -. Gli esempi sono molteplici: in una cittadina da 80.000 abitanti come Como si sono registrate nel 203 ben 800.000 visite specialistiche; a Napoli sono oltre 250.000 ma si stima che almeno il 20% sia inutile; in Liguria si arriva alla media di 20 visite specialistiche all'anno per cittadino, un'enormità. Tutto questo però non significa appunto essere curati meglio: i pazienti visti "a pezzi" da troppi medici sono più spesso sottoposti a esami inappropriati o ripetuti, ma soprattutto a politerapie costose e perfino rischiose''. Secondo le stime sono oltre otto milioni gli italiani con due o più malattie croniche e anche se la maggioranza ha più di 55 anni e la vera "epidemia" riguarda gli over 65, perché in 4,5 milioni hanno almeno due patologie da combattere, la vera emergenza sono i "giovani" fra 45 e 65 anni. In questa fascia d'età sono circa 2 milioni i pazienti con due o più malattie croniche, in continuo aumento come gli under 45 che raggiungono,5 milioni di casi. ''Oggi siamo sempre più spesso di fronte a una "nuova specie" di pazienti complessi, con un insieme di malattie che minacciano lo stato di salute complessivo e che non si possono affrontare applicando le linee guida per ogni singola patologia - afferma Corazza -. Occorre un approccio onnicomprensivo diverso da quello specialistico''. TAG: medico, pazienti, visite Contribuisci alla notizia: invia foto o video scrivi alla redazione Sul posto Correlati Salute sessuale, adesso se ne parla col medico di famiglia Anche lo stetoscopio va nel "Cloud", ed è più efficace del medico Altre notizie DENUNCIA DELLA LAV Animali da circo maltrattati, maxi sequestro in Sardegna LO STUDIO Ridurre il rischio di danni genetici con la psicoterapia? Adesso si può Pag. 9
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SALUTEDOMANI.COM (WEB) 25-0-204 / 2 Home Salutedomani@gmail.com Profilo Iscriviti Archivi You Tube tvmedtv Facebook Salutedomani.com NEJM N Salute H24 NOTIZIE IN ANTEPRIMA E SEMPRE GRATIS «WHO convenes industry leaders and key partners to discuss trials and production of Ebola vaccine Principale TUMORI, CROLLA LA MORTALITA' DAL 996. FUMO KILLER PER LE DONNE» 25/0/204 FREE NEWSLETTER TROPPE VISITE SPECIALISTICHE. 0% INUTILI. CONGRESSO SIMI Una visita dal cardiologo per controllare il ritmo del cuore un po' ballerino. Il colloquio dal diabetologo per capire come far scendere la glicemia. Un appuntamento dallo pneumologo per aggiustare la terapia della bronchite cronica. E così, in capo a un anno, ciascun italiano bussa allo studio di un medico specialista in media 8 volte, per un totale di oltre 64 milioni di visite e circa un miliardo di spesa sanitaria. Un esplosione della medicina specialistica che ha di fatto spezzettato i pazienti in tanti frammenti, soprattutto chi è costretto a convivere con due o più malattie croniche e si sobbarca perciò innumerevoli pellegrinaggi dai più diversi specialisti: si tratta di oltre 8 milioni di italiani, in maggioranza over 55 ma in continuo aumento anche nelle fasce d'età più giovani. Per almeno uno su tre il medico ideale sarebbe l'internista, il medico della complessità che gestisce il paziente nella sua globalità; invece, a oggi sono appena il 5 % le visite specialistiche che lo coinvolgono. Insert your email address in the space. Every morning you will receive the health, medicine, beauty topics ------ INSERISCI LA TUA EMAIL NELLO SPAZIO IN BASSO. RICEVERAI OGNI MATTINA Iscriviti a questo sito (XML) Lo segnalano i medici riuniti per il 5 Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI), a Roma dal 25 al 27 ottobre, sottolineando che le visite internistiche dovrebbero essere almeno il 0% del totale per riuscire a dare risposte più adeguate ai malati e anche per contenere i costi correlati a terapie ed esami spesso inutili. Your email address: Get email updates Powered by FeedBlitz Pag. 3
SALUTEDOMANI.COM (WEB) 25-0-204 2 / 2 Nel nostro Paese l assistenza sanitaria continua a essere organizzata su un modello centrato su singoli apparati e singole malattie, mentre oggi l emergenza da affrontare è rappresentata da un epidemia di malati con due o più malattie croniche in grado di interferire l una con l altra, che andrebbero gestite con un approccio globale completamente diverso. Troppe visite specialistiche significano sprechi economici per il Paese e soprattutto si traducono in un livello di inappropriatezza clinica nella gestione dei pazienti spiega Gino Roberto Corazza, presidente SIMI - Gli esempi sono molteplici: in una cittadina da 80.000 abitanti come Como, ad esempio, si sono registrate nel 203 ben 800.000 visite specialistiche; a Napoli sono oltre 250.000 ma si stima che almeno il 20 % sia inutile; in Liguria si arriva alla ragguardevole media di 20 visite specialistiche all'anno per cittadino, un'enormità. Tutto questo però non significa appunto essere curati meglio: i pazienti visti a pezzi da troppi medici sono più spesso sottoposti a esami inappropriati o ripetuti, ma soprattutto a politerapie costose e perfino rischiose. E infatti in continuo aumento il numero dei pazienti con multi morbilità anche giovani. Secondo le stime della SIMI sono oltre otto milioni gli italiani con due o più malattie croniche e anche se la maggioranza ha più di 55 anni e la vera epidemia riguarda gli over 65, perché in 4,5 milioni hanno almeno due patologie da combattere, la vera emergenza sono i giovani fra 45 e 65 anni. In questa fascia d'età sono circa 2 milioni i pazienti con due o più malattie croniche, in continuo aumento come gli under 45 che raggiungono,5 milioni di casi. Oggi siamo sempre più spesso di fronte a una nuova specie di pazienti complessi, con un insieme di malattie che minacciano lo stato di salute complessivo e che non si possono affrontare applicando le linee guida per ogni singola patologia. afferma Corazza - Occorre un approccio onnicomprensivo diverso da quello specialistico che pure rimane insostituibile in molti casi particolari e procedure specifiche, ma vanno individuate le priorità e riconosciuta quale sia la malattia principale da affrontare. Non farlo significa rischiare di sottoporre persone anche giovani ad anni e anni di politerapie, che alla lunga possono provocare perfino effetti collaterali di non poco conto. Tenere le fila della condizione del malato complesso è il ruolo degli internisti, che però oggi eseguono appena il 5% del totale delle visite specialistiche: secondo le nostre stime, dovrebbero invece coprire almeno il 0% del totale. L'offerta sanitaria deve cambiare perché sono cambiati i malati e dobbiamo dare ai cittadini nuove risposte, su misura per i loro bisogni attuali: un ricorso maggiore e più adeguato alla medicina interna si tradurrebbe in una gestione clinica migliore per una larga fetta dei pazienti più complessi e anche in un risparmio considerevole per il Sistema Sanitario Nazionale. Subscribe in a reader Condividi il blog con i tuoi amici Tweets Follow saluteh24.com 49m @saluteh24com CARCINOMA OVARICO: OLAPARIB RICEVE IL PARERE POSITIVO DEL CHMP bit.ly/ruri24 Scritto alle 2:33 nella POLITICA SANITARIA Permalink Tag Technorati: bpco, bronchite, corazza, diabete, medicina interna, simi, ssn saluteh24.com @saluteh24com TUMORI, CROLLA LA MORTALITA' Tweet to @saluteh24com 8h Pag. 4
HEALTHDESK.IT (WEB) Cerca 26-0-204 / 2 Pazienti a pezzi, milioni di visite e soldi sprecati. I medici internisti, i, in congresso a Roma, segnalano un'eccessiva frammentazione, che aumenta il numero di ifarmaci ed esami e allunga i tempi di diagnosi e degenza RedazioneDomenica 26 Ottobre 204, 2:4 Tra una visita e un'altra, in un anno no ciascun italiano bussa allo studio di un medico specialista otto volte in media, per un totale di oltre 64 milioni di visite e circa un miliardo di spesa sanitaria. Le medie, anche in questo caso, vanno però prese con le molle perché c'è chi, come gli otto milioni di italiani che hanno più d'una malattia (prevalentemente over 55, ma non solo), deve impegnarsi in ancor più estenuanti pellegrinaggi. Per almeno uno su tre, però, il medico giusto sarebbe l'internista, che gestisce il paziente nella sua globalità. Invece, a oggi sono appena il 5 % le visite specialistiche che lo coinvolgono. A segnalarlo sono proprio i medici internisti riuniti a Roma per il 5 Congresso nazionale della Società italiana di medicina interna (Simi), precisandi che le visite internistiche dovrebbero essere almeno il 0% del totale per riuscire a dare risposte più adeguate ai malati e per contenere i costi correlati a terapie ed esami spesso inutili. «Nel nostro Paese l assistenza sanitaria continua a essere organizzata su un modello centrato su singoli apparati e singole malattie - spiega Gino Roberto Corazza, presidente Simi - mentre oggi l emergenza da affrontare è rappresentata da un epidemia di malati con due o più malattie croniche in grado di interferire Pag. 7
HEALTHDESK.IT (WEB) l una con l altra, che andrebbero gestite con un approccio globale completamente diverso. Troppe visite specialistiche aggiunge Corazza - significano sprechi economici per il Paese e soprattutto si traducono in un livello di inappropriatezza clinica nella gestione dei pazienti». Gli esempi sono numerosi: in una cittadina da 80 mila abitanti come Como, dice il presidente Simi, si sono registrate nel 203 ben 800 mila visite specialistiche; a Napoli sono oltre 250 mila, ma si stima che almeno il 20 % sia inutile; in Liguria si arriva alla media di venti visite specialistiche all'anno per cittadino: «Un'enormità» commenta Corazza. «Tutto questo aggiunge - però non significa appunto essere curati meglio: i pazienti visti a pezzi da troppi medici sono più spesso sottoposti a esami inappropriati o ripetuti, ma soprattutto a politerapie costose e perfino rischiose». Secondo le stime della Simi sono oltre otto milioni gli italiani con due o più malattie croniche e anche se la maggioranza ha più di 55 anni e la vera epidemia riguarda gli over 65, perché in 4,5 milioni hanno almeno due patologie da combattere, la vera emergenza sono i giovani fra 45 e 65 anni. In questa fascia d'età sono circa 2 milioni i pazienti con due o più malattie croniche, in continuo aumento come gli under 45 che raggiungono,5 milioni di casi. «Oggi siamo sempre più spesso di fronte a una nuova specie di pazienti complessi sostiene il presidente Simi - con un insieme di malattie che minacciano lo stato di salute complessivo e che non si possono affrontare applicando le linee guida per ogni singola patologia». Perciò «occorre un approccio onnicomprensivo diverso da quello specialistico sostiene l'internista - che pure rimane insostituibile in molti casi particolari e procedure specifiche, ma vanno individuate le priorità e riconosciuta quale sia la malattia principale da affrontare. Non farlo significa rischiare di sottoporre persone anche giovani ad anni e anni di politerapie, che alla lunga possono provocare perfino effetti collaterali di non poco conto. Tenere le fila della condizione del malato complesso conclude Corazza - è il ruolo degli internisti». 26-0-204 2 / 2 mila internisti italiani con un calo previsto di.800 in dieci anni in base a un indagine Anaao-Assomed; 39 mila posti letto, per un totale di,2 milioni di ricoveri all anno; 8 milioni di italiani con almeno due malattie croniche:,5 milioni fra 25 e 45 anni, oltre 2milioni tra 45 e 65anni e 4,5 milioni over 65; 8 visite specialistiche non internistiche in media all anno per un totale di 64 milioni di visite di cui il 0 per cento inappropriate, per circa miliardo di euro di spesa; Tweet 3,2 milioni le visite internistiche all anno pari al 5% del totale. Per migliorare l assistenza dovrebbero arrivare a 6 milioni. Pag. 8