COMUNE DI BIENTINA Provincia di Pisa



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COMUNE DI BIENTINA Provincia di Pisa VARIANTE AL PCCA A SUPPORTO DELLE VARIANTI URBANISTICHE TOSCANA PALLETS E AREA INDUSTRIALE DI PRATOGRANDE TECNICO INCARICATO Arch. Graziano Massetani CONSULENTI Ing. Emanuele Ghelardi Ing. Oreste Benigni Tecnico Competente in Acustica Ambientale Ing. Francesco Cecchini SINDACO E ASSESSORE ALL URBANISTICA Corrado Guidi RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott.ssa Silvia Stefani GARANTE DELLA COMUNICAZIONE Dott.ssa Veronica Stelitano Data: aprile 2014 Relazione Tecnica ILLUSTRATIVA

INDICE DEL DOCUMENTO 0. Introduzione.... 2 1. Quadro normativo di riferimento.... 3 1.1. Valori limite delle sorgenti sonore.... 4 1.1.1. Valori limite di emissione.... 4 1.1.2. Valori limite di immissione.... 4 1.1.3. Valori di attenzione.... 1.1.4. Valori di qualità... 6 1.1.. Quadro sinottico di comparazione.... 7 1.1.6. Valori limite differenziali di immissione... 7 2. Metodologia di lavoro.... 8 2.1. Informazioni di partenza.... 8 2.2. Passaggi del lavoro.... 11 2.3. Caratteristiche delle classi acustiche.... 11 2.4. Criteri generali seguiti per la modifica della classificazione.... 12 3. Specificità del territorio oggetto di modifica.... 14 3.1. Area produttiva Pratogrande... 14 3.2. Area produttiva presso Toscana Pallets.... 14 4. Principali risultati della classificazione e confronto con la precedente zonizzazione acustica.... 1 4.1. Area produttiva Pratogrande... 1 4.2. Area produttiva Toscana Pallets.... 16. Analisi delle potenziali criticità legate alla variante.... 17.1. Misure fonometriche.... 17.2. Analisi della sostenibilità della nuova viabilità a servizio della zona industriale Pratogrande. 18.3. Analisi della sostenibilità della elisuperficie in progetto presso Yachtline.... 22 1

0. Introduzione. Il Comune di Bientina risulta attualmente in possesso di un Piano Comunale di Classificazione Acustica, redatto ai sensi della Legge 447/9, dei relativi Decreti Attuativi, della Legge Regionale Toscana N. 89/98 e s.m.i., ed approvato con Delibera di Consiglio Comunale N. 6 del 23/03/200. Il Piano Comunale di Classificazione Acustica (di seguito richiamato sinteticamente PCCA), fu elaborato, con le modalità di cui alla D. C. R. Toscana n. 77/2000, direttamente dalla Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPAT), Dipartimento di Pisa. Si prende atto che sono già state recentemente approvate alcune modifiche al Regolamento Urbanistico che, attualmente, risulta vigente nella versione approvata con D.C.C. n. 43 del 08/08/2009 e successive varianti approvate con D.C.C. N. 46 e 47 del 22/07/2010. Si segnala altresì che sono stati attivati due ulteriori procedimenti per attuare una ulteriore Variante al Piano Strutturale ed al Regolamento Urbanistico del Comune di Bientina, con l avvio del Procedimento e la successiva presentazione del Rapporto Preliminare Ambientale VAS inerenti i seguenti comparti produttivi: UTOE 3 - Area Industriale di Pratogrande - con estensione dell area produttiva attualmente prevista verso Est anche al fine di allestire una nuova elisuperficie a servizio di uno stabilimento produttivo (fruibile tuttavia anche ai fini di Soccorso e Protezione Civile, previa sottoscrizione di idonea convenzione); In merito a tale procedimento è stato presentato Rapporto Preliminare Ambientale VAS in riferimento al quale ARPAT ha espresso proprio parere con P.I. 01.2.02/44.1 del 06/12/2013, evidenziando in sintesi che vista la criticità del tipo di insediamento previsto, si ritiene opportuno condizionare l attuazione delle varianti in oggetto alla contestuale e necessaria approvazione della variante al PCCA ; ampliamento di una zona produttiva esistente presso l attività Toscana Pallets S.a.s. in riferimento al quale ARPAT ha espresso proprio parere con P.I. 01.2.02/43.1 del 18/11/2013, non evidenziando particolari criticità; Il Comune di Bientina intende pertanto presentare la presente Variante al PCCA, con riferimento alla esplicita richiesta contenuta nel parere ARPAT di cui sopra (P.I. 01.2.02/44.1 del 06/12/2013) tenendo conto anche del secondo procedimento di Variante sopra descritto. Ciò in relazione alla necessità di assicurare la coerenza fra il Piano Comunale di Classificazione Acustica e gli strumenti urbanistici (Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico), come esplicitamente richiamato all art. 14 del D.P.G.R.T. n. 2/R del 8 gennaio 2014 1. 1 Nuovo Regolamento Regionale di attuazione ai sensi dell articolo 2, comma 1, della Legge Regionale 1 dicembre 1998, n. 89 (Norme in materia di inquinamento acustico), con conseguente abrogazione della D.C.R.T n. 77 del 22 febbraio 2000. 2

Il presente documento, unitamente alle tavole grafiche ed agli allegati di cui all indice, costituisce la Relazione Tecnica di accompagnamento alla Variante al Piano Comunale di Classificazione Acustica, e riporta la metodologia di lavoro che è stata seguita per la definizione delle modifiche, nonché l illustrazione e le considerazioni tecniche che hanno condotto alle scelte principali. 1. Quadro normativo di riferimento. Si riporta di seguito l elenco delle disposizioni normative nazionali, regionali e locali applicabili per l esecuzione dell attività di variante alla classificazione acustica del territorio comunale di Bientina. - Legge n 447 del 26 ottobre 199 e s.m.i. Legge quadro sull inquinamento acustico ; - Decreto ministero dell ambiente 11 dicembre 1996, Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo (G.U. n. 2 del 4.3.97); - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 14 novembre 1997 e s.m.i., Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore (G.U. n. 280 del 1.2.97); - Decreto Ministeriale del 31/10/1997 e s.m.i., Metodologia di misura del rumore aeroportuale (GU n. 267 del 1.11.97); - Decreto Ministero dell Ambiente, 16 marzo 1998, Tecniche di rilevamento e di misurazione dell inquinamento da rumore (G.U. n. 76 del 1.4.98); - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 31 marzo 1998 Atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali per l esercizio della attività del tecnico competente in acustica, ai sensi dell Art. 3, comma 1, lettera b) e dell Art. 2, commi 6, 7 e 8 della legge 26 ottobre 199, n. 447 Legge quadro sull inquinamento acustico (G.U. n. 120 del 26..98); - Decreto del Presidente della Repubblica, 18 novembre 1998, n. 49, Regolamento recante norme di esecuzione dell articolo 11 della legge 26 ottobre 199, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario (G.U. n. 2 del 4.1.99); - Decreto del Presidente della Repubblica, 03 Aprile 2001, n. 304 e s.m.i., Regolamento recante disciplina delle emissioni sonore prodotte nello svolgimento delle attività motoristiche, a norma dell art. 11 della legge 26 ottobre 199, n. 447 ; - Decreto del Presidente della Repubblica, 30 Marzo 2004, n. 142, Regolamento recante disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 199, n. 447 ; - Circolare 6 settembre 2004 del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, Interpretazione in materia di inquinamento acustico: criterio differenziale ed applicabilità dei valore limite differenziali ; - Legge Regionale 1 Dicembre 1998, n. 89 e s.m.i. Norme in materia di inquinamento acustico ; 3

- Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Toscana 8 gennaio 2014 N. 2/R; Regolamento regionale di attuazione ai sensi dell art. 2, comma 1, della Legge Regionale 1 dicembre 1998, N, 89 (Norme in materia di inquinamento acustico). 1.1. Valori limite delle sorgenti sonore. La classificazione acustica deve essere effettuata suddividendo il territorio in zone acusticamente omogenee (art. 1, comma 2 del D.P.C.M. 14/11/1997) tenendo conto delle preesistenti destinazioni d uso, come individuate dagli strumenti urbanistici in vigore e delle future destinazioni d uso, come individuate negli elaborati di cui alle proposte di Variante al Piano Strutturale ed al Regolamento Urbanistico Comunale. Di seguito sono riportate le tabelle relative ai valori limite di emissione, immissione, attenzione e qualità, così come indicato nel D.P.C.M. 14/11/1997. 1.1.1. Valori limite di emissione. Rappresenta il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, sia fissa che mobile, misurato in prossimità della sorgente stessa. Di seguito si riporta la tabella di riferimento. Classi di destinazione d uso del territorio Tempi di riferimento Diurno (06:00-22:00) Notturno (22:00-06:00) I Aree particolarmente protette 4 3 II Aree prevalentemente residenziali 0 40 III Aree di tipo misto 4 IV Aree di intensa attività umana 60 0 V Aree prevalentemente industriali 6 VI Aree esclusivamente industriali 6 6 Tabella 1: Valori limite di emissione Leq in db(a) (Tabella B, D.P.C.M. 14/11/1997) 1.1.2. Valori limite di immissione. I valori limite assoluti di immissione sono riferiti al rumore, misurato in prossimità dei ricettori, immesso nell ambiente esterno dall insieme di tutte le sorgenti sonore, sia fisse che mobili, e sono riportati di seguito nella Tabella C del D.P.C.M. 14/11/1997. Classi di destinazione d uso del territorio Tempi di riferimento Diurno (06:00-22:00) Notturno (22:00-06:00) I Aree particolarmente protette 0 40 II Aree prevalentemente residenziali 4 III Aree di tipo misto 60 0 IV Aree di intensa attività umana 6 4

V Aree prevalentemente industriali 70 60 VI Aree esclusivamente industriali 70 70 Tabella 2: Valori limite di immissione Leq in db(a) (Tabella C, D.P.C.M. 14/11/1997) Tali valori non si applicano alle infrastrutture di trasporto ed alle altre sorgenti sonore di cui all art. 11 della Legge 447/9, all interno delle rispettive fasce di pertinenza, per le quali devono essere applicati i valori limite individuati nei rispettivi Decreti di attuazione della Legge. All esterno di tali fasce di pertinenza, le infrastrutture di trasporto devono rispettare i valori limite assoluti di immissione dell area immediatamente confinante. In aggiunta ai limiti di cui sopra, per i luoghi ricadenti nel campo di applicazione del D.P.R. 304/2001, sono applicabili, al di fuori del sedime dell autodromo (ovvero della struttura ricadente nel campo di applicazione del medesimo decreto) i limiti di immissione in termini di L a eq orario separatamente in periodo diurno 06.00-22.00 e notturno 22.00-06.00 (per nuove infrastrutture). 1.1.3. Valori di attenzione. I valori di attenzione individuano il potenziale rischio per la salute umana e per l ambiente, e pertanto necessitano di un apposito piano di risanamento acustico. Tali valori sono indicati nell art. 6 del D.P.C.M. 14/11/1997 determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. I valori di attenzione: a) se riferiti ad una ora, i valori di pressione sonora ponderata A, Leq(A) (livello equivalente della media ponderata A ) di ciascuna zona, rispetto a quelli stabiliti dalla tabella C del D.P.C.M. 14/11/1997 (valori limite assoluti di immissione), sono aumentati di 10 db per il periodo diurno (06:00 22:00) e di db, per il periodo notturno (22:00 06:00). b) se relativi agli interi periodi di tempo di riferimento, diurno e notturno, i valori di attenzione sono quelli contenuti nella tabella C, cioè valori limiti assoluti di immissione. Il superamento dei valori di attenzione, che rappresenta la soglia di esposizione al rumore, obbliga il ricorso al piano di risanamento acustico da parte delle attività che costituiscono le sorgenti emittenti, come previsto dall art. 7 della Legge 447/9. Tali limiti non vengono applicati all interno delle fasce di pertinenza delle infrastrutture stradali e ferroviarie, soggette ad una diversa normativa. Per quanto riguarda le infrastrutture ferroviarie ci si avvale del DPR, 18 novembre 1998, n. 49, Regolamento recante norme di esecuzione dell articolo 11 della legge 26 ottobre 199, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario. Per quanto riguarda le infrastrutture stradali, invece, si fa riferimento al recente Decreto del Presidente della Repubblica, 30 Marzo 2004, n. 142, Regolamento recante disposizioni per il

contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 199, n. 447. Di seguito si riporta la tabella di riferimento ai valori di attenzione, riferiti ad una misurazione di 1 ora, come indicato nella Tabella E del D.P.C.M. 14/11/1997. Classi di destinazione d uso del territorio Tempi di riferimento Diurno (06:00-22:00) Notturno (22:00-06:00) I Aree particolarmente protette 60 4 II Aree prevalentemente residenziali 6 0 III Aree di tipo misto 70 IV Aree di intensa attività umana 7 60 V Aree prevalentemente industriali 80 6 VI Aree esclusivamente industriali 80 7 Tabella 3: Valori di attenzione, riferiti ad 1 ora Leq in db(a) (Tabella E, D.P.C.M. 14/11/1997) 1.1.4. Valori di qualità. I valori limite di qualità sono quei valori da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e con le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla legge 447/9. I valori di qualità sono inferiori di 3 db(a) ai valori limite assoluti di immissione contenuti nella tabella C del D.P.C.M. 14/11/1997. Di seguito si riporta la tabella di riferimento. Classi di destinazione d uso del territorio Tempi di riferimento Diurno (06:00-22:00) Notturno (22:00-06:00) I Aree particolarmente protette 47 37 II Aree prevalentemente residenziali 2 42 III Aree di tipo misto 7 47 IV Aree di intensa attività umana 62 2 V Aree prevalentemente industriali 67 7 VI Aree esclusivamente industriali 70 70 Tabella 4: Valori limite di qualità Leq in db(a) (Tabella D, D.P.C.M. 14/11/1997) 6

1.1.. Quadro sinottico di comparazione. Per meglio confrontare le ultime quattro tabelle sopra esposte, si riporta la seguente tabella riassuntiva di confronto: Classi di destinazione d uso del territorio Valori limite delle sorgenti sonore (D.P.C.M. 14/11/97) Leq in db (A) Emissione Immissione Attenzione Qualità diurn o nott. Diurn o nott. diurn o nott. diurn o orario nott. Orari o diurn o I Aree particolarmente protette 4 3 0 40 0 40 60 4 47 37 II Aree prevalentemente 0 40 4 4 6 0 2 42 residenziali III Aree tipo misto 4 60 0 60 0 70 7 47 IV Aree di intensa attività umana 60 0 6 6 7 60 62 2 V Aree prevalentemente industriali 6 70 60 70 60 80 6 67 7 VI Aree esclusivamente industriali 6 6 70 70 70 70 80 7 70 70 Tabella : Tabella riassuntiva dei valori limite delle sorgenti sonore (D.P.C.M. 14/11/1997) Leq in db(a) nott. 1.1.6. Valori limite differenziali di immissione. Sono definiti dall Art. 4 del D.P.C.M. 14/11/1997 come la differenza tra il livello equivalente di rumore ambientale, misurato all interno degli ambienti abitativi, ed il rumore residuo esterno e valgono: o db per il periodo diurno; o 3 db per il periodo notturno. Tali valori non si applicano: 1. nelle aree classificate nella classe VI della Tabella A del D.P.C.M. 14/11/1997; 2. nei seguenti casi in quanto ogni effetto del rumore è da ritenersi trascurabile (è sufficiente il verificarsi di anche una sola delle due condizioni): - se il rumore misurato a finestre aperte sia inferiore a 0 db(a) durante il periodo diurno e 40 db(a) durante il periodo notturno; - se il livello di rumore ambientale misurato a finestre chiuse sia inferiore a 3 db(a) durante il periodo diurno e 2 db(a) durante il periodo notturno; 3. alla rumorosità prodotta da: 7

- infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, di avio superfici, dei luoghi in cui si svolgono attività sportive di discipline olimpiche in forma stabile e marittime; - attività e comportamenti non connessi con esigenze produttive, commerciali e professionali; - servizi e impianti fissi dell edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo provocato all interno dello stesso. 2. Metodologia di lavoro. La metodologia di lavoro adottata è, per quanto applicabile al presente caso, conforme a quanto previsto nel testo del nuovo regolamento regionale di cui al D.P.G.R.T. 2/R del 08/01/2014. Tale documento riassume ed aggiorna in un unico testo gli indirizzi generali ed il procedimento qualitativo o semi-quantitativo, per la stesura dei PCCA, già contenuti nella D.C.R.T. N. 77/2000 ed i contenuti del documento elaborato nel Maggio 2004 Linee guida tecniche per la predisposizione dei Piani Comunali di Classificazione Acustica. 2.1. Informazioni di partenza. Dal momento che trattasi di Variante al Piano di Classificazione Acustica connessa con alcune modifiche previste per il Piano Strutturale ed il Regolamento Urbanistico, si assumono esclusivamente informazioni attinenti con le modifiche locali a partire dai seguenti documenti e dalle ulteriori informazioni di dettaglio. Strumenti di pianificazione territoriale: Piano Comunale di Classificazione Acustica vigente; Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico in vigore con relative Norme di Attuazione; Varianti proposte al Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico; Questi dati sono utilizzati in fase iniziale per l individuazione delle modifiche da apportare al PCCA al fine di adeguarlo alle varianti intervenute nel tempo agli strumenti urbanistici recentemente aggiornati e di renderlo coerente con le modifiche in progetto al Piano Strutturale ed al Regolamento Urbanistico, nonché per la individuazione delle potenziali criticità. Dati relativi alla viabilità: Si verificano eventuali modifiche intervenute alla viabilità che interessa le aree oggetto della modifica e si assumono i dati significativi circa la viabilità di progetto e la modifica ai flussi di traffico, per quanto individuabile dagli elaborati tecnici allegati ai Rapporti Preliminari VAS relativi alle proposte di variante al Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico. 8

In particolare si assumono, per le nuove infrastrutture e per quelle oggetto di significativa variazione: o Tipologia e percorsi delle strade; o Caratteristiche costruttive; o Flussi di traffico. Dati relativi a siti sensibili ed aree protette: Si verifica la coerenza fra quanto individuato nel PCCA vigente e quanto riscontrabile nei luoghi circostanti le aree oggetto di modifica, in relazione alla presenza di siti sensibili, ovvero dei seguenti tipi di insediamento: o Ospedali e residenze sanitarie assistite; o Scuole di ogni ordine e grado; o Biblioteche; o Case di cura e di riposo; o Parchi pubblici; o Aree di particolare interesse ambientale, ovvero: Aree di cui alla L 431/198 (disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale); Aree di cui agli elenchi delle legge 1497/1939 (protezione delle bellezze naturali); Aree protette di cui all elenco nazionale, art. comma 2 L 394/1991; Aree protette di cui all elenco regionale, art. 4 comma 4 LR 49/199 (norme sui parchi, le riserve naturali e le aree naturali di interesse locale). Sorgenti di rilevante impatto acustico: Con riferimento alla seguente lista (non esaustiva) di potenziali sorgenti di rilevante impatto acustico: o Grandi attività commerciali ed espositive o Impianti movimentazione mezzi e merci o Impianti sportivi o Impianti polivalenti per il pubblico spettacolo o Impianti connessi con industria estrattiva o Impianti di servizio alla collettività (impianti di potabilizzazione, depuratori, cabine primarie Enel, centrali elettriche, ) o Impianti rilevanti a servizio dell agricoltura o trasformazione prodotto agricolo (insediamenti zootecnici, frantoi, caseifici, mattatoi, ) o Piste motoristiche, kartodromi, autodromi, piste cross o Aviosuperfici, eliporti, campi di volo 9

o Infrastrutture stradali / ferroviarie o Infrastrutture industriali / artigianali o Parcheggi o Stabilimenti movimentazione merci o Attività sportive e ricreative o Attività industriali con oltre 0 addetti sarà da valutare la tipologia di insediamenti previsti nelle aree oggetto di modifica, il potenziale impatto verso i ricettori più prossimi, garantendone la massima tutela e verificando la sostenibilità delle nuove sorgenti a fronte del mantenimento delle attuali classi acustiche presso gli stessi ricettori. In merito alle sorgenti sonore contenute nell elenco e previste nell ambito delle proposte di modifica al PCCA, saranno eseguite simulazioni e calcoli previsionali di massima, al fine di verificare la sostenibilità delle stesse sorgenti e di prescriverne eventualmente limitazioni orarie e/o gestionali. Aree con destinazione spettacolo temporaneo ovvero mobile: Non sono previste variazioni significative connesse con aree destinate a spettacolo temporaneo o mobile. Dati statistici: Trattandosi di variante locale al PCCA vigente, correlata esclusivamente ad un riallineamento dello stesso con i nuovi strumenti urbanistici, non è prevista la rielaborazione dei dati statistici e territoriali al fine di eseguire la fase di classificazione in automatico. Si procede in sostanza con una parziale procedura di ottimizzazione da eseguirsi secondo i criteri di cui alla parte 4 dell Allegato 1 del Regolamento Regionale (D.P.G.R.T. n. 2/R del 08/01/2014) ed alla modifica della classificazione acustica per renderla coerente con i nuovi strumenti urbanistici (comprese le varianti in progetto), secondo quanto illustrato nell allegato 3 di cui al medesimo Regolamento Regionale. Comuni contermini: In relazione alle aree locali oggetto di valutazione ed eventuale variazione si verifica che non intervengano modifiche alla classificazione acustica presso il confine con altri comuni, in modo da mantenere congrua la classificazione con quanto previsto dai PCCA vigenti dei comuni contermini. Cartografia: La rappresentazione del territorio utilizzata come supporto cartografico, in formato elettronico, per la definizione del Piano è costituita dalle carte disponibili presso lo Sportello Cartografico della Regione 10

Toscana, ovvero sul sito messo a disposizione dalla Regione Toscana (http://www02.regione.toscana.it/geoscopio/cartoteca.html). Si utilizza inoltre il servizio di vista aerea disponibile sul medesimo sito della Regione Toscana ovvero sul sito internet https://maps.google.it/maps, per la verifica di eventuali situazioni di non conformità fra le carte e la condizione dei luoghi attuali, nonché per la individuazione di confini fra le diverse classi facilmente reperibili sul territorio. 2.2. Passaggi del lavoro. Come anticipato, si procede direttamente con una modifica preliminare della classificazione acustica per renderla coerente con i nuovi strumenti urbanistici (comprese le varianti in progetto) e successivamente con una ulteriore procedura di ottimizzazione. Nella fase di ottimizzazione si tiene conto dei rilievi fonometrici, che sono stati preventivamente eseguiti, delle simulazioni e calcoli previsionali connessi con le sorgenti sonore di impatto significativo, per valutarne la sostenibilità. Si opera infine una sagomatura delle classi, nel rispetto dei criteri generali di cui all art. 4 del Regolamento Regionale, secondo confini individuabili sul territorio (affidandosi solitamente alle discontinuità morfologiche o ai confini naturali). E inoltre decisivo il confronto con l Amministrazione Comunale, cui spetta la validazione o la eventuale modifica, con il supporto del Tecnico, delle scelte compiute. 2.3. Caratteristiche delle classi acustiche. Le caratteristiche delle classi acustiche di cui al D.P.C.M. 14/11/1997, sono riportate di seguito in Tabella 6. CLASSE I aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc. CLASSE II aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali. CLASSE III aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali, aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. 11

CLASSE IV aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali, le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie, le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie. CLASSE V aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni. CLASSE VI aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi. Tabella 6: classi acustiche di cui all all.to A del DPCM 14/11/97. L individuazione delle classi acustiche sul territorio costituisce la parte fondamentale del lavoro, che è completato, anche avvalendosi di adeguata cartografia, dall individuazione delle aree di pertinenza delle infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, di avio superfici, marittime. Per quanto riguarda le infrastrutture ferroviarie ci si avvale del DPR, 18 novembre 1998, n. 49, Regolamento recante norme di esecuzione dell articolo 11 della legge 26 ottobre 199, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario. Per quanto riguarda le infrastrutture stradali, invece, si fa riferimento al recente Decreto del Presidente della Repubblica, 30 Marzo 2004, n. 142, Regolamento recante disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 199, n. 447. Il riferimento alla disposizione sopra citata avviene previa riclassificazione delle strade secondo quanto previsto all art. 2 del D.Lgs 30/04/1992, n. 28 (nuovo codice della strada). Per tale analisi, ove non disponibili dati agli atti del Comune, si è operato in collaborazione con il Comando dei Vigili Urbani. Per quanto riguarda le avio superfici, si fa riferimento, secondo le modifiche introdotte con l art. 2 comma 11quater del DL n. 69/2013 ( Decreto del Fare ) convertito in con legge di conversione 9 agosto 2013, n. 98, al DM 31/10/1997 (Metodologia di misura del rumore aeroportuale), limitatamente alle procedure antirumore ed alla definizione delle zone di rispetto, ed al D.P.R. 304/2001 (Regolamento recante disciplina delle emissioni sonore prodotte nello svolgimento delle attività motoristiche). 2.4. Criteri generali seguiti per la modifica della classificazione. In primo luogo, stante l attuale classificazione acustica e le modifiche previste dal Regolamento Urbanistico circa l estensione di insediamenti produttivi, si è proceduto all aggiornamento con la 12

attribuzione della classe V all intera area produttiva, comprendente anche i nuovi lotti inclusi nella stessa negli elaborati di progetto relativi alle proposte di variante presentate. Quanto sopra risulta coerente con le indicazioni contenute nel Regolamento, in assenza di aree classificabili come esclusivamente industriali (classe VI) e di aree inglobate nella zona produttiva caratterizzate da promiscuità di abitazioni residenziali ed industrie. In fase di ottimizzazione, a seguito delle modifiche di cui sopra, è stato curato il soddisfacimento della condizione di non contiguità tra classi con limiti differenti per più di db(a), ampliando pertanto, conseguentemente alle nuove aree classificate in classe V, la fascia a cui attribuire la classe acustica IV. Sono stati poi esaminati anche gli aspetti specifici e puntuali, correlati con le varianti proposte ed in particolare si intende chiarire il criterio seguito per i siti aventi rilevante impatto acustico e per il mantenimento della tutela e dei ricettori più prossimi agli stessi e dei ricettori sensibili. Per i siti aventi rilevante impatto acustico ed in particolare per la nuova elisuperficie inserita nell ampliamento della zona produttiva di Pratogrande, come accennato, è stata seguita la scelta di estendere la classe V. Il criterio generale è stato quello di tutelare la popolazione, assegnando la classe IV esclusivamente alle aree cuscinetto di ampiezza rispondente al valore minimo di 100 m e mantenendo gli edifici adibiti a civile abitazione esterni a tale fascia in classe III. In tal modo, mantenendo limiti più restrittivi presso i ricettori adibiti a civili abitazione più prossimi, si garantisce una maggiore tutela della popolazione, dal momento che dovrà essere rispettato un regime di utilizzo della elisuperficie con sfruttamento meno intensivo della stessa. Qualora il suddetto metodo porti a situazioni a macchia di leopardo, o di aree di minima estensione contraddistinte da classi diverse, non supportato da adeguate discontinuità morfologiche, si è proceduto ad una razionalizzazione dei confini fra le classi. La fase di ottimizzazione termina con la revisione della cartografia di supporto con l obiettivo di verificare se vi siano situazioni che possono essere migliorate in ottica di maggiore tutela (per esempio, sfruttamento di discontinuità morfologiche come barriera acustica naturale che consente di proteggere in modo migliore un area con classificazione inferiore), e di tracciare confini delle classi che siano facilmente leggibili, avvalendosi di confini naturali presenti (strade, corsi d acqua, curve di livello, confini fra lotti, etc.). 13

3. Specificità del territorio oggetto di modifica. 3.1. Area produttiva Pratogrande. Nel previgente Regolamento Urbanistico e Piano Strutturale è già definita un area produttiva, presso il sito denominato Pratogrande, posta a Nord dell abitato di Bientina, in area perfettamente pianeggiante compresa fra la Via Provinciale Bientina Altopascio (ad Ovest), la frazione abitata di Puntone (ad Est), aree agricole con edifici rurali sparsi (a Nord e a Sud). L area produttiva è attualmente classificata in zona acustica V, coerentemente con gli strumenti urbanistici vigenti e con il Piano di Classificazione del limitrofo Comune di Buti, nel cui territorio è presente una area produttiva adiacente a quella di Pratogrande, sul lato opposto della Via Provinciale che coincide con il confine comunale. E poi assegnata la classe IV nella fascia di 100 m perimetralmente all area produttiva, nonché nella fascia di 100 m attorno alla Via Provinciale Bientina Altopascio, inquadrabile come strada extraurbana secondaria con rilevante flusso di traffico, almeno in periodo diurno. Tutti i terreni agricoli ed i gruppi di case circostanti sono inseriti in classe acustica III. Nelle immediate vicinanze dell area produttiva non sono presenti ricettori sensibili, aree silenziose, o altre zone poste in classe acustica inferiore alla III. L area produttiva risulta oggetto di una proposta di variante che ne prevede un piccolo ampliamento sul fronte Est presso l edificio attualmente occupato dalla azienda Genesis Yachtline s.r.l. ed una riorganizzazione della viabilità interna in modo da renderla meglio fruibile e rispondente a specifiche esigenze emerse a seguito della presentazione della precedente variante al Regolamento Urbanistico. 3.2. Area produttiva presso Toscana Pallets. Nel previgente Regolamento Urbanistico e Piano Strutturale è già definita un area produttiva, presso il sito occupato dall azienda Toscana Pallets s.a.s. Tale area è posta lungo la Via che collega Bientina a Santa Maria a Monte, a Sud della medesima, ed è circondata da terreni agricoli sui lati Est, e Sud, mentre sul lato Ovest sono presenti alcune civili abitazioni, appartenenti al tessuto periferico dell abitato di Bientina. L area occupata dalla azienda Toscana Pallets è classificata attualmente in classe acustica V, con relativa fascia perimetrale di ampiezza 100 m in classe IV. Analoga fascia perimetrale, in classe IV, è delineata attorno alla Via Provinciale Bientina - Santa Maria a Monte, inquadrabile anche essa come strada extraurbana secondaria. 14

E da notare come alcuni edifici lungo la suddetta Via, in quanto posti in posizione schermata da altri edifici di altezza confrontabile, sono stati esclusi dalla fascia inserita in classe IV e risultano attualmente in classe acustica III. Nelle immediate vicinanze, entro la distanza di 0, km, non sono presenti ricettori sensibili o aree comunque classificate inferiori alla III. L area produttiva risulta oggetto di una proposta di variante che ne prevede un ampliamento sul fronte Sud Ovest, su terreni attualmente agricoli, da adibire invece a spazi funzionali ad attività produttive. 4. Principali risultati della classificazione e confronto con la precedente zonizzazione acustica. Le modifiche alla classificazione acustica previgente, sono da ricondursi esclusivamente all ampliamento di alcune aree produttive, con conseguente assegnazione della classe V alle stesse e relativo ampliamento delle fasce IV per una ampiezza minima di 100 m. 4.1. Area produttiva Pratogrande. CLASSE V Relativamente alla zona Produttiva di Pratogrande, nella presente variante al PCCA è stata confermata l attribuzione della classe V già fatta nella precedente zonizzazione acustica, anche per la presenza di numerosi edifici adibiti a civile abitazione che impediscono l assegnazione in classe VI. Con l estensione della area produttiva prevista nella variante al Regolamento Urbanistico, presso la azienda Yacthline, con potenziale inserimento in essa di un piccolo eliporto, è stata inserita in classe V la seguente area: Lotto a Est dello stabilimento Yacthline, attualmente adibito ad area agricola e posto in classe IV. CLASSE IV Conseguentemente alla assegnazione in classe V della suddetta area, si è proceduto ad estendere alla classe IV le aree contigue, nel rispetto della presenza di una fascia di rispetto di estensione minima di 100 m e utilizzando per quanto possibile confini facilmente individuabili sul territorio. Seguendo tale criterio è stata rimodellata la geometria della fascia cuscinetto, estendendola oltre la distanza di 100 m, laddove fosse più facilmente individuabile un confine naturale. Si precisa che nella maggioranza dei casi tali aree, precedentemente assegnate in zona acustica III, sono prive di abitazioni o altro tipo di ricettori. Fa eccezione l edificio Casa Gioacchini, precedentemente posto sul confine fra classe III e classe IV, ed inserito interamente in classe IV nella attuale proposta di classificazione, con confini che seguono confini fra lotti o altri confini naturali. 1

Si evidenzia inoltre che è stata ampliata, rispetto alla precedente classificazione, la zona acustica IV in corrispondenza dell impianto di depurazione posto a Est della strada Provinciale 3, presso Via Achille Pacini, a Nord dell abitato di Bientina. Presso tale sito è presente inoltre una attività artigianale e commerciale, anch essa precedentemente inserita in classe III e, nella nuova proposta, inglobata nella zona acustica IV. CLASSE III E stata mantenuta la classe III, previa verifica della compatibilità con i nuovi insediamenti produttivi e la nuova viabilità locale, per tutti i territori circostanti le aree sopra richiamate e soggette a modifica. In particolare si è volutamente mantenuto la classe acustica III per tutti i ricettori adibiti a civile abitazione che risultano esterni alla fascia di 100 m dalle zone produttive, quest ultima da far ricadere necessariamente in zona IV. 4.2. Area produttiva Toscana Pallets. CLASSE V Relativamente alla zona Produttiva presso l azienda Toscana Pallets s.a.s., nella presente variante al PCCA è stata confermata l attribuzione della classe V già fatta nella precedente zonizzazione acustica. Con l estensione della area a servizio dell attività produttiva, prevista nella variante al Regolamento Urbanistico, nel lotto posto a Sud Est della medesima azienda, è stata inserita in classe V anche tale area, attualmente adibita ad area agricola e posta in parte in classe IV ed in parte in classe III. CLASSE IV Conseguentemente alla assegnazione in classe V della suddetta area, si è proceduto ad estendere alla classe IV le aree contigue, nel rispetto della presenza di una fascia di rispetto di estensione minima di 100 m e utilizzando per quanto possibile confini facilmente individuabili sul territorio. Seguendo tale criterio è stata rimodellata la geometria della fascia cuscinetto, estendendola oltre la distanza di 100 m, laddove fosse più facilmente individuabile un confine naturale. Si precisa che nella maggioranza dei casi tali aree, precedentemente assegnate in zona acustica III, sono prive di abitazioni o altro tipo di ricettori. E peraltro da segnalare che la fascia di 100 m attorno alla nuova area produttiva, sul lato Nord della stessa, si trova a distanza ravvicinata alla attuale zona posta in classe IV (in relazione alla presenza della infrastruttura viaria Via Provinciale Vicopisano Santa Maria A Monte) e tale da non permettere l inserimento fra le due di una zona classificabile in classe III di ampiezza adeguata. 16

Tale condizione geometrica porta alla soluzione di riunire senza soluzione di continuità la classe IV correlata con l infrastruttura viaria e la classe IV correlata con la presenza dell attività industriale. Ciò comporta che N. 2 edifici adibiti a civile abitazione e N. 2 annessi a civile abitazione, posti lungo la Via Provinciale Vicopisano Santa Maria A Monte, precedentemente inseriti in classe III in quanto schermati dalla infrastruttura viaria da altri edifici vengano inglobati, nella zonizzazione proposta, in classe IV. CLASSE III E stata mantenuta la classe III per tutti i territori circostanti le aree sopra richiamate e soggette a modifica, salvo lungo il lato Nord della nuova area produttiva, per le motivazioni sopra riportate. Anche in questo caso, si è scelto di disegnare i confini fra classe III e classe IV, seguendo per quanto possibile confini naturali esistenti e facilmente individuabili, fermo restando il rispetto assoluto della distanza minima fra aree poste in classe III ed aree poste in classe V.. Analisi delle potenziali criticità legate alla variante..1. Misure fonometriche. A supporto della classificazione proposta e quale riscontro sull effettivo stato del clima acustico attuale nelle varie aree, si è proceduto ad una campagna di monitoraggio ambientale, mediante misure fonometriche puntuali nelle stazioni individuate nelle tavole grafiche allegate. In particolare sono state eseguite misure di 24 ore presso le aree oggetto di trasformazione da agricolo a produttivo, al fine di riscontrare il clima acustico attuale ed avere un riferimento relativo alla rumorosità residua su cui impostare eventuali simulazioni e calcoli previsionali. Le misurazioni sono state eseguite seguendo i criteri generali contenuti nel DM 16/03/1998, con stazione fonometrica autoalimentata, microfono posto a quota compresa fra i 3 ed i 4 m dal suolo, dotato di cavo di collegamento di lunghezza adeguata e di cuffia antivento. Le misurazioni sono state eseguite in condizioni meteorologiche ammesse dal medesimo Decreto ovvero in assenza di piogge o altre precipitazioni, con suolo asciutto e con ventilazione in regime di brezza o comunque avente velocità inferiore a m/s. Le misure fonometriche hanno fornito i risultati riportati in forma sintetica nella tabella seguente ed in maniera più esaustiva nei Rapporti di Misura allegati. Postazione di misura Presso confine Est area pertinenziale azienda Genesis Yachtline, zona Codice e data misura M001 17-18 / 03 / 2014 Leq medio diurno (dba) Leq medio notturno (dba) 46, 40, 17

industriale Pratogrande. Presso confine Sud dell area pertinenziale di civile abitazione prospiciente area di ampliamento della zona produttiva a servizio della attività Toscana Pallets. M001 07-08 / 04 / 2014 48,0 44,0 Benché i risultati delle misurazioni fonometriche effettuate, nella condizione del territorio e con la presenza delle attività produttive attuali, sostengano anche una classificazione dell area in classi inferiori, si predilige, con riferimento ai criteri generali di assegnazione delle classi altrove delineati (assegnazione di classe V alle aree produttive, la assegnazione delle fasce di ampiezza minima 100 m attorno alle stesse e di confini fra le classi facilmente individuabili, con eliminazione di eventuali situazioni di microelementi a classificazione diversa o a macchia di leopardo. Saranno pertanto inserite in classe IV le aree circostanti quelle individuate come produttive, ove tali criteri lo suggeriscano, ovvero in classe III, puntando a mantenere inalterata, laddove possibile, la attuale classificazione..2. Analisi della sostenibilità della nuova viabilità a servizio della zona industriale Pratogrande. Con riferimento al precedente progetto di viabilità interna alla zona industriale di Pratogrande, contenuto nel vigente Regolamento Urbanistico, si evidenzia la maggiore articolazione del sistema viario interno alla zona e la realizzazione dell anello di congiunzione fra i due accessi al polo produttivo dalla Via Provinciale Bientina Altopascio con passaggio all estremità Est della zona industriale. Proprio in riferimento a tale modifica, si intende, con alcune semplici valutazioni analitiche previsionali, valutare la sostenibilità di tale soluzione, con particolare riguardo ai ricettori posti ad Est della zona industriale ed inseriti in classe IV (laddove ricadenti nella fascia di 100 m dall area produttiva) ovvero in classe III (se posti a maggiore distanza). In particolare nella valutazione analitica condotta, si è assunto che: la viabilità interna alla zona produttiva sia inquadrata come strada locale e quindi di categoria F ai sensi del DPR 142/2003, con fascia pertinenziale di m 30 e limiti ricondotti a quelli derivanti dalla zonizzazione acustica con riferimento ai valori limite definiti dal DPCM 14/11/1997; il flusso veicolare sulle strade interne all area produttiva sia prevalentemente costituito da traffico pesante, con sorgenti sonore costituite da mezzi pesanti e modellate con L a eq = 98 dba; 18

vi sia un flusso veicolare significativo esclusivamente in orario diurno (ossia nella fascia oraria 06.00-22.00); vi sia mediamente un flusso veicolare di 120 mezzi ogni ora lungo l anello principale, modellati come mezzi pesanti che la percorrono ad una velocità media di 20 km/h 2 ; vi sia mediamente un flusso veicolare di 60 mezzi ogni ora lungo l anello secondario e le diramazioni interne, sempre modellati come mezzi pesanti a velocità di 20 km/h 2 ; Allo scopo si riporta nell immagine seguente la tavola grafica contenuta nella proposta di variante al Regolamento Urbanistico e Piano Strutturale, con le indicazioni illustrative delle ipotesi assunte circa i flussi di traffico e la tipologia di mezzi. Alla luce delle considerazioni portate avanti, si è proceduto successivamente alla esecuzione di una simulazione analitica, a mezzo del software Cadna-A di Datakustik ed introducendo in un modello di calcolo semplificato: gli edifici oggi esistenti, modellati come parallelepipedi con facciata prevalentemente riverberante (coefficiente di assorbimento pari a 0,21); terreno perfettamente pianeggiante; capacità di riverberazione del terreno assunta con coefficiente di assorbimento di 0,20 per l intera area produttiva e di 1,00 per le aree circostanti prevalentemente o esclusivamente a verde; le sorgenti sonore rappresentative della nuova viabilità come sopra delineate. 2 Tale ipotesi è comunque rappresentativa anche di situazioni di flusso veicolare diverse ovvero sorgenti sonore aventi ad esempio velocità di percorrenza doppia (40 km/h) e corrispondente potenza sonora della sorgente puntiforme di 3 dba superiore, oppure flussi di traffico di intensità doppia, ma caratterizzati da promiscuità di mezzi e quindi da sorgente puntiforme avente potenza sonora mediamente inferiore di 3 dba. 19

Tratto di viabilità costituente l anello principale Tratto di viabilità costituente diramazioni interne Stabilimento Genesis Yachtline s.r.l. Tratto di viabilità costituente anello secondario Nella figura seguente si riporta l esito della simulazione acustica (i valori si riferiscono ad una quota pari a 2,0 m dal suolo) ed alla rumorosità prodotta esclusivamente dal presunto traffico veicolare. 20

48,0 67,0 Stabilimento Genesis Yachtline s.r.l. Dalla simulazione condotta si rileva che, nelle ipotesi di flusso veicolare sopra descritte: presso il ricettore maggiormente esposto alla rumorosità di natura veicolare derivante dalla variante proposta, ovvero la civile abitazione posta a Nord Ovest dello stabilimento Yachtline, presso l intersezione fra l anello principale e l anello secondario della nuova viabilità, si prevede 21

il raggiungimento di livelli sonori in corrispondenza della facciata o delle aree fruibili esterne di circa 67 dba, in periodo diurno, compatibili con il valore limite proprio della classe V di 70 dba; presso il ricettore più prossimo alla zona produttiva (casa Gioacchini), inserito in classe IV, un livello sonoro derivante dal traffico veicolare di circa 48 dba, contro un livello limite di immissione diurno di 6 dba; presso tutti gli altri ricettori esterni alla zona produttiva ed inseriti in classe III, un livello sonoro derivante dal traffico veicolare inferiore a 42 dba contro un livello limite di immissione diurno di 60 dba; Viste le suddette situazioni, lo schema di zonizzazione previsto sembra coerente con quanto attendibile nella condizione di progetto, prevedendo che il flusso veicolare sia generalmente non superiore a quanto sopra delineato e tenendo anche conto del rumore di fondo attuale (si veda misura M001) e del contributo sonoro delle future attività industriale poste all interno dell area produttiva. Non si prevede invece una significativa variazione dei flussi di traffico sulla Via Provinciale Bientina Altopascio legata alla realizzazione dei nuovi accessi all area industriale. E da considerare peraltro la differente condizione di scorrimento del traffico, in presenza delle due nuove rotonde che, da una parte, riducono la velocità di passaggio dei veicoli, dall altra producono presumibilmente un rallentamento ed una successiva accelerazione. Anche la modifica alla fascia di rispetto dell infrastruttura (inquadrabile come tipo Cb ai sensi del D.P.R. 142/2004), per l inserimento delle ampie rotonde, non comporta effetti significativi, in quanto la fascia si estende interamente all interno della zona produttiva in cui i limiti derivanti dal PCCA sono coerenti o superiori con quelli previsti dal suddetto decreto..3. Analisi della sostenibilità della elisuperficie in progetto presso Yachtline. Con riferimento alla istanza prodotta dall azienda Genesis Yachtline s.r.l., in qualità di soggetto promotore della variante al Regolamento Urbanistico ed al Piano Strutturale, in cui si prevede di installare una nuova elisuperficie su area pertinenziale esterna ad Est dello stabilimento, si procede ad una preliminare valutazione sulla sostenibilità di tale infrastruttura nel contesto territoriale ed alla verifica della coerenza della assegnazione delle classi acustiche con le emissioni prevedibili da tale infrastruttura. In primo luogo si prende atto che la futura elisuperficie sarà utilizzata esclusivamente per le seguenti attività: atterraggio e decollo di elicotteri privati di potenziali clienti esteri dell azienda Genesis Yachtline s.r.l. ; 22

sosta per mezzi di Elisoccorso ed elicotteri della Protezione Civile; Si specifica che la elisuperficie in progetto sarà dunque costituita da una porzione della nuova area pertinenziale dell azienda Genesis Yachtline s.r.l., allestita con idonea piazzola circolare individuata con la segnaletica orizzontale prevista dalle norme applicabili, ed eventuali aree libere adiacenti atte ad ospitare ulteriori velivoli in sosta o strutture temporanee accessorie. Il tipo di velivoli che si prevede possano fruire della futura elisuperficie sono sostanzialmente elicotteri aventi le seguenti caratteristiche indicative: Elicotteri di tipo civile ad uso di trasporto persone, con doppio motore ed inseriti generalmente in categoria A 3 e classe 1 4, con massa al decollo compresa fra 2000 e 8000 kg; Elicotteri utilizzati per il Soccorso (118, Vigili del Fuoco, etc.) o per la Protezione Civile, che sono generalmente bimotore di tipo leggero o intermedio con caratteristiche del tutto similari a quelle sopra individuate ; A livello di modalità di utilizzo è previsto il seguente regime (salvo operazioni straordinarie legate a calamità naturali o altre emergenze sul territorio): operazioni di atterraggio, decollo, movimento esclusivamente in orario diurno (comunque compreso fra le 06.00 e le 22.00, ma generalmente interno alle fasce orarie di apertura dell attività e dunque fra le 9.00 e le 18.00); bassa frequenza di utilizzo con al massimo una o due operazioni di atterraggio e decollo nell arco di una singola giornata e con una frequenza media non superiore ad una operazione alla settimana; Nel rimandare alla valutazione di impatto acustico previsionale che sarà prodotta dall azienda prima di avviare la realizzazione dell opera ed in cui saranno definiti con maggiore grado di dettaglio i limiti operativi della elisuperficie (in termini di massime caratteristiche dei velivoli, frequenza di utilizzo, orari previsti), nonché le opportune procedure antirumore che potranno consistere nella scelta meno impattante a livello di rotte ammissibili, di tipologia di manovre da eseguirsi, sia per le fasi di decollo che di atterraggio, si procede in questa sede ad una prima stima dell impatto acustico prodotto da tale nuovo insediamento, al fine di verificarne la compatibilità nei confronti del contesto territoriale in cui si dovrà inserire, con l obiettivo di garantire comunque la massima tutela ai ricettori presenti ed in particolare alle civili abitazioni. 3 La categoria A prevede che l elicottero abbia possibilità dimostrata di poter continuare il decollo con rateo di salita di almeno 100 piedi al minuto in caso di avaria di uno dei due propulsori. 4 La classe 1 prevede che l elicottero possa eseguire decollo verticale e sia dunque idoneo ad elisuperifici di superficie ridotta. Gli elicotteri di Soccorso in forza alla Regione Toscana (Pegaso) sono ad esempio due Agusta Westland A109W ed un Agusta Westland A139. 23

Si è pertanto ipotizzato, in questa prima fase l impatto generato da una sorgente puntiforme di potenza sonora pari a Lw = 134, dba 6, posizionata in corrispondenza della zona da destinare ad elisuperficie a 4 m dal suolo (posizione che si ritiene maggiormente impattante in quanto direttamente prospiciente le facciate dei ricettori e soggetta a maggiore riverbero da parte del suolo) 7. Nell ipotesi che il suolo sia particolarmente riverberante nella condizione di progetto (coefficiente di assorbimento assegnato all area produttiva pari a 0,2), si è ottenuto, mediante il medesimo software Cadna-A, il risultato seguente in termini di livello di pressione sonora, prodotto dalla sorgente specifica, presso i ricettori più prossimi: 1. Ricettore civile posto a Nord (casa Gioacchini), inserito in classe acustica IV: 73,0 dba; 2. Ricettore civile posto a Nord Est, lungo Via Leonardo Fibonacci, inserito in classe acustica III: 77,0 dba; 3. Ricettore civile posto a Est, lungo Via Leonardo Fibonacci, inserito in classe acustica III: 7, dba; 4. Ricettore adibito a magazzino posto a Est, presso ricettore precedente inserito in classe acustica IV: 77, dba;. Ricettore adibito a civile abitazione posto a Sud, inserito in classe acustica IV: 80,0 dba; Nella rappresentazione grafica sotto riportata sono individuabili i livelli ottenuti nella condizione di modellazione sopra descritta. 6 Valore calcolato a partire dalle misurazioni compiute presso una attività in cui si costruiscono e collaudano elicotteri che hanno dato come esito massimo un valore pari a 97 dba a 30 m in posizione frontale durante la manovra di atterraggio di un elicottero tipo Agusta Westland A109 o similare. (Da Atti della Giornata di studio Salute e sicurezza sul lavoro in ambito aeroportuale e aeronautico INAIL 4 ottobre 2012 - Il rischio rumore per gli addetti all attività aeroportuale in piazzale e pista e per il personale di volo - ) 7 Si è peraltro verificato che fino ad una quota dal suolo di 0 m non si registrano sostanziali diminuzioni del livello di pressione sonora registrato presso i ricettori. 24

73,0 77,0 Lw=134, dba 7, Stabilimento Genesis Yachtline s.r.l. Posizione di progetto della elisuperficie 80,0 77, I livelli, istantaneamente molto elevati, sono peraltro registrati esclusivamente durante il tempo di decollo e inizio di sorvolo per allontanamento dalla elisuperficie ovvero durante l avvicinamento e la procedura di atterraggio presso la stessa. L operazione di decollo richiede tipicamente un tempo di avvio dei motori, con arrivo a regime della velocità delle pale che può raggiungere in alcuni casi i 2 minuti di durata e che peraltro è caratterizzata verosimilmente da livelli di potenza sonora inferiori a quelli sopra considerati. Successivamente avviene il sollevamento sulla proiezione verticale dell area adibita ad elisuperficie che richiede non più di 1-20 secondi per il raggiungimento della quota a cui iniziare l allontanamento (che possiamo ipotizzare in almeno 30 m dal suolo). Infine va considerato il sorvolo, per il quale dovranno essere previste specifiche rotte per ridurre il disturbo ai ricettori più prossimi, fino ad una distanza tale da rendere la rumorosità del velivolo non più percepibile o di impatto non più significativo rispetto alla rumorosità generata dalle altre sorgenti presenti sul territorio. L operazione di atterraggio prevede invece l avvicinamento, del tutto assimilabile all allontanamento, la fase di discesa, di durata confrontabile a quella del take off e lo spegnimento dei motori, una volta a terra che richiede invece un tempo assai inferiore rispetto alla fase propedeutica al decollo. 2