Comune di Quartu Sant'Elena

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Comune di Quartu Sant'Elena PIANO ATTUATIVO "Santu Martini" in zona Gc Committente: Provincia Toscana dell'ordine dei Carmelitani Scalzi Relazione Geologica Data: Luglio 2014 Progettazione: dott. ing. Pier Giorgio Ibba Allegato Aspetti paesaggistici: dott. ing. Fausto Mistretta - dott. ing. Luca Boggio Inquadramento geologico e geotecnico: dott. geol. Daniela Ibba Rendering: dott. ing. Nicola Ibba STUDIO: VIA FARINA 44-09127 CAGLIARI tel/fax 070/498699 - VIA A. DIAZ 84-09045 QUARTU S.E. tel. 070/820085

1 Premessa La sottoscritta, dott. geol. Daniela Ibba, nata a Cagliari il 06/05/1971, codice fiscale BBIDNL71 E46B354S, iscritta all Ordine dei Geologi della Regione Sardegna, n. 420, avente Studio Professionale in Quartu S.E., presso via S. Antonio. 128, è stata incaricata dal dott. Ing. Pier Giorgio Ibba alla redazione della presente Relazione Geologica finalizzata alla caratterizzazione di un'area nel territorio comunale di Quartu S.E, in località San Martino, ricadente nella zona G servizi - sottozona Gc chiese, istituti e complessi religiosi, oggetto di pianificazione mediante Piano Attuativo. 2 Inquadramento geografico L area in studio ricade nel settore nord orientale del territorio comunale di Quartu Sant Elena, in località San Martino, sulla via dei Gigli, direttamente collegata con la strada comunale Serra Perdosa. Il lotto di terreno, interessato dall'intervento, ricade tra la sommità di Cuccuru Nanni Arru (53.5 m s.l.m.) ed il versante ovest della collina sino all alveo del Rio Sa Tanca, per una superficie totale pari a 19370 mq. L area è delimitata, ad est e ad ovest, dai Rius Sa Pispisa e Sa Tanca, a nord dal confine con il Comune di Quartucciu e a sud dalla località denominata su Scioppadroxiu. Il Piano Attuativo prevede la localizzazione dei volumi sulla sommità sub-pianeggiante del rilievo. L'inquadramento cartografico è il seguente: Carta d Italia, in scala 1:25000, dell Istituto Geografico Militare, Nuova Edizione, Foglio 557 sez. 2, Quartu Sant Elena; Carta Tecnica Regionale, in scala 1:10000, Foglio 557, sez. 160, Sant Isidoro; Piano Attuativo "Santu Martini" - Relazione geologica 1

Fig. 1 - Stralcio Carta Topografica Istituto Geografico Militare - Foglio n 557 Sez. II Quartu Sant Elena Piano Attuativo "Santu Martini" - Relazione geologica 2

3 Analisi vincolistica dell area di intervento A seguito di accertamenti e verifiche sul P.A.I. (Piano di assetto idrogeologico. Individuazione e perimetrazione delle aree a Rischio idraulico e geomorfologico e delle Relative misure di salvaguardia. Legge 267 del 3-08-1998) e sul P.F.A.R. (Piano Forestale Ambientale Regionale) si può affermare che l area vasta in studio, ed in particolare il lotto d intervento, non è un area a pericolosità idrogeologica (L.267/98) o soggetta a Fenomeni franosi ne è soggetta al vincolo idrogeologico secondo il R.D. 3267/23. Per ciò che riguarda la presenza di ulteriori vincoli, dall analisi della cartografia del P.P.R. (Piano Paesaggistico Regionale), Ambito 01-Golfo di Cagliari- Tav. 557_2, l area di intervento ricade al di fuori della Fascia costiera in Aree ad utilizzazione agroforestale. Colture erbacee specializzate, aree agroforestali, aree incolte". Non sono indicati vincoli relativi alla tutela di Beni paesaggistici, ambientali e/o storico culturali (D.Lgs 42/04). Fig. 2 - Stralcio PPR tavola 557_II dell Ambito 1 Golfo di Cagliari Piano Attuativo "Santu Martini" - Relazione geologica 3

4 Inquadramento geologico e geomorfolgico generale I terreni presenti nell area in studio sono rappresentati da una sequenza di formazioni sedimentarie di ambiente marino ascrivibili al Miocene e da formazioni sedimentarie di ambiente continentale ascrivibili al Quaternario antico e recente. L area ricade nell estremità meridionale della fossa tettonica del Campidano dove dal Miocene inf. Al Miocene Medio si instaurò un bacino di sedimentazione marino. A seguito della regressione del mare miocenico nell area si stabilirono condizioni di continentalità durante le quali i sedimenti, depostisi all interno del bacino miocenico, vennero erosi, dislocati dagli eventi tettonici e ricoperti dai depositi alluvionali dei corsi d acqua. La copertura alluvionale, assai estesa ed importante, si formò in maggior parte a spese dei rilievi paleozoici che, costituendo gli alti morfologici, venivano sottoposti ai fenomeni erosivi da parte degli agenti esogeni. La successione stratigrafica dei terreni presenti nell area si può così riassumere (dal più antico al più recente): Terziario sedimenti marini del Miocene, in facies argillo-marnoso-sabbiosa e sabbiosoconglomeratica; distinti nelle seguenti formazioni (dal più antico al più recente): o Arenarie di Serralonga; o Marne di Gesturi o Arenarie di Pirri Quaternario depositi continentali di tipo alluvionale ascrivibili al Quaternario Antico rappresentati dalle Alluvioni terrazzate del Pleistocene, costituite da alluvioni eterometriche, poligeniche, ad elementi prevalentemente paleozoici in matrice limoso-argillosa bruno rossastra, variamente alterati, generalmente cementati; alluvioni sabbioso ciottolose terrazzate, poligeniche eterometriche, incoerenti, con livelli sabbiosi e/o limoso argillosi, ascrivibili al Quaternario recente (Olocene) ; detriti di falda (Olocene); (Carta Geologica d Italia, Foglio 557 Cagliari, scala 1:50.000; Tesi di laurea dott.sa Merenziana Concas A.A. 1995/96; Carta Geologica P.U.C. di Quartu S.E.). Piano Attuativo "Santu Martini" - Relazione geologica 4

Fig. 3 Carta geologica dell area d intervento Legenda Attualmente il paesaggio, dal punto di vista geologico e morfologico è così costituito: le formazioni marine mioceniche formano basse colline, generalmente allungate in direzione NO-SE, che caratterizzano il territorio dando luogo ad un paesaggio leggermente ondulato; Piano Attuativo "Santu Martini" - Relazione geologica 5

i depositi alluvionali antichi del Pleistocene (Quaternario) si ritrovano sulle sommità delle colline e danno luogo a delle superfici spianate suborizzontali, a testimonianza di una coltre alluvionale originariamente continua, molto estesa, in parte dislocata dalla tettonica Plioquaternaria ed erosa dalle valli fluviali dei corsi d acqua attuali; i depositi ascrivibili al Quaternario recente sono presenti alla base delle colline e nei fondovalle dei corsi d acqua. L allineamento NO-SE delle colline è riconducibile alla fase tettonica post miocenica che ha originato una serie di faglie che hanno smembrato e ribassato il basamento miocenico con talvolta lievi fenomeni di basculamento. Il basculamento ha dato luogo a rilievi a cuestas, ossia rilievi asimmetrici con un versante ripido e fortemente eroso, segnato da una rottura di pendio netta, ed il versante opposto, dorso, debolmente inclinato. 5 Geologia e geomorfologia dell area d intervento La regione di San Martino rispecchia, in linea generale, i lineamenti geologici e geomorfologici sopra descritti. La località ricade 1700 m circa a nord della confluenza tra il Rio Corongiu / Sa Tanca ed il Rio Pispisa, dai cui alvei dista, rispettivamente, 200 metri ad ovest ed 1000 metri circa ad est, ed è compresa in una dorsale collinare, allineata in direzione circa NNO-SSE, che funge da spartiacque tra i due corsi d acqua. Il rilievo, sulla cui sommità verranno ubicate le volumetrie, è costituito da marne arenacee biancogiallastre, ben stratificate, fossilifere, di età compresa tra il Burdigaliano ed il Langhiano medio superiore (Marne di Gesturi), ricoperte nelle parti sommitali dai depositi alluvionali terrazzati del Quaternario antico (Pleistocene) costituiti da ghiaie alluvionali terrazzate a granulometria da media a grossolana, con blocchi di rocce granitoidi di dimensione sino a 0.5 mc, con subordinati livelli e lenti di sabbie. Lo spessore della formazione alluvionale può variare da poche decine di centimetri a qualche metro. La morfologia della collina è a cuestas, con le parti sommitali subpianeggianti. Il versante O-NO si affaccia sull alveo del Rio Sa Tanca da cui dista 180 m / 200 m circa, è piuttosto ripido, con pendenza compresa tra 30% e 35%, caratterizzato da una rottura di pendio netta; il versante opposto è decisamente meno ripido, con una pendenza generalmente compresa tra il 5% ed il 10% e si raccorda con la piana del Rio Pispisa. L altimetria varia da 54 m s.l.m. a 20 m s.l.m. in corrispondenza dell alveo del Rio Sa Tanca. Piano Attuativo "Santu Martini" - Relazione geologica 6

6 Caratteristiche idrogeologiche dell area d intervento Dal punto di vista idrogeologico, pur non avendo eseguito indagini specifiche in corrispondenza del lotto d'intervento, considerato lo scarso spessore del deposito alluvionale presente sulla sommità della collina e la scarsa o nulla permeabilità della formazione marnoso-arenacea sottostante, si ha ragione di ritenere che non sia presente una falda superficiale la cui soggiagenza sia tale da interagire con le fondazioni dei fabbricati in progetto. 7 Analisi del rischio sismico globale del sito Ai fini della determinazione dell azione sismica di progetto, si definiscono di seguito i parametri sismici relativi al sito di intervento: Accelerazione orizzontale massima del sito ag Valore max del fattore di amplificazione dello spettro di accelerazione orizzontale F0 Periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro di accelerazione orizz.le T*C La Sardegna, in cui ricade l area di intervento, è stata classificata Zona sismica 4, che corrisponde ad una zona con sismicità molto bassa, PGA inferiore a 0.05g (Peak ground Acceleration) come da O.P.C.M. 20/03/2003 n. 3274. Il Comune di Quartu S.E. è identificato dalle seguenti coordinate geografiche: Latitudine : 39,241 longitudine: 9,187 e ricade all interno del seguente reticolo di riferimento: Piano Attuativo "Santu Martini" - Relazione geologica 7

Sulla base dei risultati dello studio geologico si ha ragione di affermare che l area di sedime dell opera in progetto ricade nella Categoria di sottosuolo B, ossia Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a grana grossa e cu,30 > 250 kpa nei terreni a grana fina). Dall analisi morfologica dell area di intervento, in sito ricade nella Categoria topografica T2 Pendii con inclinazione media i > 15. 8 Considerazioni conclusive Il presente studio è finalizzato alla caratterizzazione geologica di un'area ricadente nella zona G servizi - sottozona Gc chiese, istituti e complessi religiosi, oggetto di pianificazione mediante Piano Attuativo, destinata alla realizzazione di chiese e complessi di carattere religioso. L'indagine ha evidenziato che la sommità della collina su cui andranno edificati i volumi è caratterizzata dalla presenza di un deposito alluvionale del Quaternario, a granulometria grossolana, costituito da ciottoli, ghiaia e sabbia, in scarsa matrice limo argillosa, addensato, che passa verso il basso ad una formazione marnosa, miocenica, costituita dalle Marne di Gesturi (Auct.) affiorante lungo fianchi della collina. Relativamente alle caratteristiche geomeccaniche dei terreni su cui andranno ad intestarsi le fondazioni, si può affermare che il deposito alluvionale, presente sulla sommità della collina, è dotato di buone caratteristiche geotecniche, tali da presupporlo decisamente idoneo a sopportare i carichi indotti dall edificio, mentre la formazione arenaceo marnosa del Miocene può essere definita di caratteristiche geotecniche medie, quindi di qualità inferiore rispetto ai terreni presenti sulla sommità del rilievo, a causa della sua tendenza intrinseca ad alterarsi superficialmente argillificandosi una volta esposta all'aria. Tuttavia, in considerazione del fatto che attualmente il versante si trova in condizioni di stabilità geotecnica, del fatto che l intervento non prevede modifiche nel profilo dello stesso, ed in considerazione dei modesti carichi indotti dalla struttura in progetto si ha ragione di affermare che la corretta progettazione delle fondazioni, che tenga opportunamente conto degli effetti sulla stabilità del pendio a seguito dei sovraccarichi indotti dall edificio, garantirà le attuali condizioni di stabilità dell area. Lo studio, inoltre, non ha evidenziato ulteriori problematiche di dissesto idrogeologico in atto o potenziali. Cagliari luglio 2014 Il geologo dott. geol. Daniela Ibba Piano Attuativo "Santu Martini" - Relazione geologica 8

Indice 1 Premessa... 1 2 Inquadramento geografico... 1 3 Analisi vincolistica dell area di intervento... 3 4 Inquadramento geologico e geomorfolgico generale... 4 5 Geologia e geomorfologia dell area d intervento... 6 6 Caratteristiche idrogeologiche dell area d intervento... 7 7 Analisi del rischio sismico globale del sito... 7 8 Considerazioni conclusive... 8 Piano Attuativo "Santu Martini" - Relazione geologica 9