Comune di Quartu Sant'Elena

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1 Comune di Quartu Sant'Elena PIANO ATTUATIVO "Santu Martini" in zona Gc Committente: Provincia Toscana dell'ordine dei Carmelitani Scalzi Data: Luglio 2014 Relazione Paesaggistica ai sensi del D.P.C.M Progettazione: dott. ing. Pier Giorgio Ibba Allegato Aspetti paesaggistici: dott. ing. Fausto Mistretta - dott. ing. Luca Boggio Inquadramento geologico e geotecnico: dott. geol. Daniela Ibba Rendering: dott. ing. Nicola Ibba STUDIO: VIA FARINA CAGLIARI tel/fax 070/ VIA A. DIAZ QUARTU S.E. tel. 070/820085

2 INDICE 1 FINALITÀ RIFERIMENTI NORMATIVI DOCUMENTAZIONE TECNICA Analisi dello stato attuale Inquadramento territoriale Contesto paesaggistico Caratteri geomorfologici Sistemi naturalistici Sistemi insediativi storici Analisi dei livelli di tutela Inquadramento urbanistico Inquadramento nel Piano Paesaggistico Regionale ELABORATI DI PROGETTO Tavole di progetto Relazioni Scelte progettuali La chiesa e il convento Dimensionamento Il recupero della postazione militare ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DI COMPATIBILITÀ PAESAGGISTICA Analisi della compatibilità paesaggistica Verifica della potenziale incidenza degli interventi proposti Modificazione della morfologia Aspetti geotecnici Modifica della compagine Vegetale e Animale Modificazioni della funzionalità Ecologica, Idraulica e dell equilibrio Idrogeologico Modificazioni dell Ambiente Aria Simulazione dettagliata dell intervento Previsione degli effetti delle trasformazioni e opere di mitigazione CONCLUSIONI

3 Relazione paesaggistica - ambientale 1 FINALITÀ Lo scopo della presente relazione è quello di valutare, in conformità al D.P.C.M. del 12/12/2005, la compatibilità paesaggistica relativa agli interventi da realizzarsi nell ambito del Piano Attuativo del comparto sito in località San Martino, ricadente nella zona G servizi - sottozona Gc chiese, istituti e complessi religiosi, dove è in previsione la realizzazione di un convento e centro di spiritualità con chiesa annessa per conto della Provincia Toscana dell ordine dei Carmelitani Scalzi. 2 RIFERIMENTI NORMATIVI Tale relazione è prevista per la verifica della compatibilità paesaggistica ai sensi del DPCM Individuazione della documentazione necessaria alla verifica della compatibilità paesaggistica degli interventi proposti, ai sensi dell'articolo 146, e successive modifiche del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. (GU n. 25 del ). All art.1 il D.P.C.M. definisce le finalità, i criteri di redazione, i contenuti della relazione paesaggistica che correda, congiuntamente al progetto dell'intervento che si propone di realizzare ed alla relazione di progetto, l'istanza di autorizzazione paesaggistica, ai sensi degli articolo 159, comma 1 e 146, comma 2, del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. La relazione paesaggistica viene strutturata secondo le specifiche dell allegato al DPCM del 12 dicembre 2005 e prende in esame: - lo stato attuale del bene paesaggistico interessato, - gli elementi di valore paesaggistico presenti, - gli impatti sul paesaggio delle trasformazioni proposte, - gli elementi di mitigazione e compensazione necessari. 3 DOCUMENTAZIONE TECNICA 3.1 Analisi dello stato attuale Inquadramento territoriale Con le Deliberazioni n. 46 del 06/06/2007 e n. 96 del 24/09/2013 il Consiglio Comunale ha approvato in via definitiva la variante al PUC per la modifica in zona G servizi - sottozona Gc di nuova perimetrazione - chiese, istituti e complessi religiosi, dell area in oggetto, in loc. San Martino; con determinazione n prot del 25/11/2013 il Direttore Generale della Pianificazione Urbanistica Territoriale ne ha determinato la coerenza ai sensi dell'art. 31 della LR 11/04/2002 n.7. 2

4 fig. 1 Foto aerea della zona d intervento Fonte Google Earth Il Progetto oggetto della presente relazione paesaggistica risulta inserito dal Piano Paesistico Regionale (PPR) e relativo ambito di paesaggio n.27 Golfo orientale di Cagliari. L intervento è inquadrabile nell ambito di un progetto di riqualificazione urbanistica della fascia costiera (art. 15 punto 5 delle N.T.A.). Esso rispetta gli indirizzi del PPR e svolge la funzione di non interferire con gli usi esistenti delle aree circostanti, e mira conseguentemente alla conservazione del paesaggio esistente allo stato attuale, nelle aree circostanti. Il terreno, distinto in catasto al Foglio 17 mapp. 45, 148, 997, 130, 51 (parte), è localizzato in località San Martino del Comune di Quartu S. Elena (fig. 2-3) e si attesta sulla Via dei Gigli, direttamente collegata con la strada comunale Serra Perdosa. Il lotto dista dal mare circa 2,700 Km. 3

5 fig. 2 - Stralcio Carta Topografica Istituto Geografico Militare - Foglio n 557 Sez. II Quartu Sant Elena 4

6 fig. 3 - N.C.T. Foglio n 17 Quartu Sant Elena 5

7 3.1.2 Contesto paesaggistico L area, al cui interno insiste il lotto d intervento, è delimitata, ad est e ad ovest, dai Riu Sa Pispisa e Sa Tanca, a nord dal confine con il Comune di Quartucciu e a sud dalla località denominata su Scioppadroxiu. Il lotto di terreno interessato, accessibile dalla via dei Gigli (foto 1-2), ricade tra la sommità di Cuccuru Nanni Arru (53.5 m s.l.m.) (foto 3) ed il versante ovest della collina sino all alveo del Rio Sa Tanca, per una superficie totale pari a mq. Il terreno circostante è caratterizzato a nord (foto 4) ed a est (foto 5) da campi arati; ad ovest e nord-ovest dall alveo del Rio sa Tanca e da un campo da golf (foto 6-7) che si sviluppa parallelo al corso d acqua, lungo la sinistra idrografica, con la vegetazione a prato verde, pochi alberi e alcuni laghetti artificiali di piccole dimensioni (foto 8); a sud, a 150 metri circa, da case isolate (foto 9). Altro elemento del paesaggio è rappresentato dal tracciato della nuova S.S La strada passa dal lotto in esame, in posizione nord nord est, ad una distanza di circa 160 metri (foto 4-10). Il contesto paesaggistico adiacente all area di progetto è il tipico paesaggio spoglio, sub collinare costiero, prevalentemente agricolo con campi arati con alcuni vigneti ed uliveti. Sono presenti nuclei di case sparse, nate spesso al di fuori di qualunque normativa urbanistica ed edilizia e caratterizzate da scarsa qualità architettonica e un basso livello delle opere di finitura esterna (foto ). Lungo le strade adiacenti, prevalentemente sterrate, sono presenti piccole discariche abusive che dequalificano fortemente il territorio. foto 1 Via dei Gigli 6

8 foto 2 Vista dal lotto della via dei Gigli foto 3 Cuccuru Nanni Arru 7

9 foto 4 Vista dal confine del lotto verso nord foto 5 Vista dal confine del lotto verso est 8

10 foto 6 Vista dalla postazione militare verso ovest nord-ovest foto 7 Vista dalla postazione militare verso nord-ovest 9

11 foto 8 Vista dalla postazione militare verso ovest foto 9 Vista dalla postazione militare verso sud-ovest 10

12 foto 10 Vista dal confine del lotto verso nord (in evidenza la nuova S.S. 554) foto 11 Vista della via dei Gigli in prossimità del lotto d intervento 11

13 3.1.3 Caratteri geomorfologici I terreni presenti nell area in studio sono rappresentati da una sequenza di formazioni sedimentarie di ambiente marino ascrivibili al Miocene e da formazioni sedimentarie di ambiente continentale ascrivibili al Quaternario antico e recente. L area ricade nell estremità meridionale della fossa tettonica del Campidano dove dal Miocene inf. Al Miocene Medio si instaurò un bacino di sedimentazione marino. A seguito della regressione del mare miocenico nell area si stabilirono condizioni di continentalità durante le quali i sedimenti, depostisi all interno del bacino miocenico, vennero erosi, dislocati dagli eventi tettonici e ricoperti dai depositi alluvionali dei corsi d acqua. La copertura alluvionale, assai estesa ed importante, si formò in maggior parte a spese dei rilievi paleozoici che, costituendo gli alti morfologici, venivano sottoposti ai fenomeni erosivi da parte degli agenti esogeni. La successione stratigrafica dei terreni presenti nell area si può così riassumere (dal più antico al più recente): Terziario - sedimenti marini del Miocene, in facies argillo-marnoso-sabbiosa e sabbioso-conglomeratica; distinti nelle seguenti formazioni (dal più antico al più recente): o o o Arenarie di Serralonga; Marne di Gesturi Arenarie di Pirri Quaternario depositi continentali di tipo alluvionale ascrivibili al Quaternario Antico rappresentati dalle Alluvioni terrazzate del Pleistocene, costituite da alluvioni eterometriche, poligeniche, ad elementi prevalentemente paleozoici in matrice limoso-argillosa bruno rossastra, variamente alterati, generalmente cementati; alluvioni sabbioso ciottolose terrazzate, poligeniche eterometriche, incoerenti, con livelli sabbiosi e/o limoso argillosi, ascrivibili al Quaternario recente (Olocene) ; detriti di falda (Olocene); (Carta Geologica d Italia, Foglio 557 Cagliari, scala 1:50.000; Tesi di laurea dott.sa Merenziana Concas A.A. 1995/96; Carta Geologica P.U.C. di Quartu S.E.). Attualmente il paesaggio, dal punto di vista geologico e morfologico è così costituito: le formazioni marine mioceniche formano basse colline, generalmente allungate in direzione NO-SE, che caratterizzano il territorio dando luogo ad un paesaggio leggermente ondulato; i depositi alluvionali antichi del Pleistocene (Quaternario) si ritrovano sulle sommità delle colline e danno luogo a delle superfici spianate suborizzontali, a testimonianza di una coltre alluvionale originariamente continua, molto estesa, in parte dislocata dalla tettonica Plioquaternaria ed erosa dalle valli fluviali dei corsi d acqua attuali; i depositi ascrivibili al Quaternario recente sono presenti alla base delle colline e nei fondovalle dei corsi d acqua. 12

14 L allineamento NO-SE delle colline è riconducibile alla fase tettonica post miocenica che ha originato una serie di faglie che hanno smembrato e ribassato il basamento miocenico con talvolta lievi fenomeni di basculamento. Il basculamento ha dato luogo a rilievi a cuestas, ossia rilievi asimmetrici con un versante ripido e fortemente eroso, segnato da una rottura di pendio netta, ed il versante opposto, dorso, debolmente inclinato Geologia e geomorfologia dell area di intervento La regione di San Martino rispecchia, in linea generale, i lineamenti geologici e geomorfologici sopra descritti. La località ricade 1700 m circa a nord della confluenza tra il Rio Corongiu / Sa Tanca ed il Rio Pispisa, dai cui alvei dista, rispettivamente, 200 metri ad ovest ed 1000 metri circa ad est, ed è compresa in una dorsale collinare, allineata in direzione circa NNO-SSE, che funge da spartiacque tra i due corsi d acqua. Il rilievo, sulla cui sommità verrà realizzato l intervento, è costituito da marne arenacee bianco-giallastre, ben stratificate, fossilifere, di età compresa tra il Burdigaliano ed il Langhiano medio superiore (Marne di Gesturi), ricoperte nelle parti sommitali dai depositi alluvionali terrazzati del Quaternario antico (Pleistocene) costituiti da ghiaie alluvionali terrazzate a granulometria da media a grossolana, con blocchi di rocce granitoidi di dimensione sino a 0.5 mc, con subordinati livelli e lenti di sabbie. Lo spessore della formazione alluvionale può variare da poche decine di centimetri a qualche metro. La morfologia della collina è a cuestas, con le parti sommitali subpianeggianti. Il versante O-NO si affaccia sull alveo del Rio Sa Tanca da cui dista 180 m / 200 m circa, è piuttosto ripido, con pendenza compresa tra 30% e 35%, caratterizzato da una rottura di pendio netta; il versante opposto è decisamente meno ripido, con una pendenza generalmente compresa tra il 5% ed il 10% e si raccorda con la piana del Rio Pispisa. L altimetria varia da 54 m s.l.m. a 20 m s.l.m. in corrispondenza dell alveo del Rio Sa Tanca Sistemi naturalistici La vegetazione è pressoché assente salvo una rada macchia bassa cespugliata costituita da lentisco (Pistacia lentiscus), Assenzio arbustivo (Artemisia Arborescens) e Anagiride (Anagyris fetida) (foto ). È presente un unico piccolo alberello di lentisco nel settore a valle del pendio (foto 16). Il terreno si presenta pietroso, con il suolo povero e privo di humus, la vegetazione erbacea è rada e tipica delle aree in degrado (foto 17-18). Sono presenti: ferula (Ferula communis), asfodelo (Asphodelus Microcarpus), finocchio selvatico (Foeniculum vulgare), asparago pungente (Asparagus acutifolius), ravanello (Raphanus raphanistrum), Reseda alba, pisello selvatico (Pisum Sativum), cicutaria (Erodium cicutarium), erba ruta (Ruta chalepensis), vilucchio rosso (Convolvulus althaeoides), cardo asinino (Onopordum illyricum) e stella d oro (Carlina corymbosa), spina bianca (Galactites tomentotosa), papavero rosso (Papaver rhoeas). Lungo l alveo del Rio Sa Tanca si trovano dei canneti (Phragmites australis, Arundo donax), alcuni alberi di Eucalipto e arbusti di Erica. 13

15 foto 12 Vista da nord della parte pianeggiante del lotto foto 13 macchia mediterranea 14

16 foto 14 Vista del pendio da valle foto 15 Vista da sud della parte terminale del pendio 15

17 foto 16 Postazione militare foto 17 Particolare del terreno 16

18 3.1.5 Sistemi insediativi storici I principali tracciati insediativi della località, si possono già desumere dalle mappe realizzate nel 1845 da Alberto Ferrero della Marmora in collaborazione con Carlo de Candia e conservate nell Archivio di Stato di Cagliari (fig.4). fig. 4 - Tavoletta 13 del Comune di Quarto Nella mappa sono evidenziati il Flumini Mannu (denominato attualmente Rio Sa Tanca) e il Riu Cuba (ora chiamato Rio Sa Pispisa). Il lotto è localizzato nella parte alta della tavoletta, tra i due corsi d acqua, quasi al confine con il Comune di Quartucciu. Sono inoltre riconoscibili i tracciati dell attuale via Serra Perdosa e della strada da Sinnai a Carbonara conosciuta come s arruga de i sinniesus La chiesa di San Martino La località è denominata Santu Martini ; il toponimo trova origine nella chiesetta campestre dedicata a San Martino della cui esistenza si hanno notizie certe già nel 1365 in quanto viene citata in un documento del tempo. Si tratta di un inventario relativo alle rendite della Mensa arcivescovile di Cagliari, redatto per volere dell allora arcivescovo di Cagliari, Giovanni d Aragona, con lo scopo di riorganizzare le rendite della sua mensa, sconvolte dalle precedenti guerre tra sardi e aragonesi. I beni arcivescovili vengono elencati secondo le ville, tra cui appunto anche Quartu Suso dove l Arcivescovo possedeva una casa di campagna con una corte e con una chiesa, quella di Sant Agata e dove erano situate le chiese di San Basilio e di San Martino, oggi distrutte. Quest ultima offriva all Arcivescovo due libbre di cera all anno. 17

19 Essendo stato rinvenuto nella chiesa il sarcofago con la scritta + HOC EST SEPULCRUM ALBERTI FERRI VICECOMITIS del visconte pisano Alberto Ferro ( ) che fu vicario della curia di Castel di Castro (Cagliari), si può ipotizzare che la chiesetta risalisse almeno al secolo XI. La chiesa non viene nominata nelle Ordinazioni lasciate dall Arcivescovo Alonso Lasso Cederno in seguito alla visita pastorale da lui effettuata nel 1598 in Quarto. In tali Ordinazioni si legge che, a causa dello stato deplorevole in cui aveva trovato le chiese rurali del territorio di Quartu, ordinava di apporre una serratura alle seguenti chiese sparse nella campagna e cioè: S. Anastasia, S. Barbara, S. Lorenzo, S. Giusta, S. Lucia, S. Forzorio, S. Stefano, S. Maria Cepolla, S. Agata, S. Maria de Simbilis, S. Pietro. Neanche in un altro documento conservato nell archivio arcivescovile di Cagliari, viene citata la chiesa di San Martino: si tratta di una circolare (Los interrogatorios), inviata nel 1777 a tutte le parrocchie, da parte di monsignor Francesco Maria Corongiu, canonico con la prebenda di Quartu, in qualità di vicario generale e capitolare dell arcidiocesi di Cagliari, essendo vacante la sede per la morte dell arcivescovo Giuseppe Agostino Del Becchi. Tra le varie domande poste ai parroci vi era anche quella in cui si chiedeva se nel territorio di Quartu esistessero o meno chiese rurali e quante. Nella risposta tra le varie chiese menzionate non compare però quella di San Martino. Si legge infatti: Hay sinco Iglesias rurales a saber la Virgen del Buen Camino, San Forzorio Martir, San Lorenzo, San Andrei y San Elias. La presenza della chiesetta non viene riportata nelle carte del Real Corpo di Stato Maggiore Generale, redatte nella prima metà del XIX secolo da Alberto Ferrero della Marmora e da Carlo de Candia. Sembrerebbe cadere quindi l ipotesi formulata da Struglia nel suo libro I nomi di luogo del territorio di Quartu S. Elena. Secondo lo studioso nell acquerello del Cominotti risalente al 1823 e denominato Un giorno di festa nei dintorni di Quartu (fig. 5) poteva essere rappresentata proprio la chiesa di S.Martino in quanto sullo sfondo compare una casa con una grande palma e una località attigua a Santu Martini è denominata proprio Casa matt e parma. fig. 5 - Cominotti Un giorno di festa nei dintorni di Quartu 1823 Oggi purtroppo della chiesetta non è riconoscibile alcun rudere e di conseguenza non si conosce neanche l esatta localizzazione, anche se recenti testimonianze confermerebbero, ancora quarant anni fa, l esistenza di ruderi della vecchia chiesa in prossimità della parte bassa dell attuale via Dei Gigli. Tali ruderi potrebbero essere stati inglobati in qualche recente edificazione residenziale. 18

20 La postazione militare circolare monoarma All interno del lotto è presente una postazione non numerata, osservatorio per artiglierie, (fig. 6 e fig. 10 PM) risalente alla seconda guerra mondiale e facente parte del cosiddetto Arco di contenimento di Quartu S.Elena. Tale sistema faceva parte di un sequenza di presidi e fortificazioni realizzati tra l autunno del 1941 ed il 1942 a difesa dei litorali ritenuti strategicamente più importanti. Vennero costruite due tipologie di fortificazioni: la prima serie di opere realizzate vennero definite postazioni poliarma ed erano robuste casematte in calcestruzzo non armato (eccezion fatta per le feritoie) protette contro i tiri di piccolo e medio calibro e dotate appunto di distinte postazioni per mitragliatrici, cannoni anticarro da 47/32 e fucili mitragliatori ; la seconda tipologia è quella della postazione circolare monoarma la più diffusa in Sardegna, la stessa presente all interno del lotto (fig. 6). Quest ultima, a differenza delle postazioni principali che hanno un nome e una numerazione come ad esempio il Caposaldo VII Marsala posto verso sud a circa 200 metri, risulta non numerata e con caratteristiche tali da resistere ad armi di piccolo calibro. Ad eccezione delle feritoie risulta quasi completamente interrata (foto 19-20) ed accessibile tramite due scale incassate nel terreno (foto 21), Versa attualmente in stato di completo abbandono e il suo interno è diventato deposito di rifiuti di vario genere. fig. 6 - Pianta postazione militare circolare monoarma Epoca di costruzione:

21 foto 18 - Vista della postazione da sud-ovest foto 19 - Vista della postazione da nord-ovest 20

22 foto 20 - Vista di una delle scale di accesso 21

23 3.2 Analisi dei livelli di tutela Inquadramento urbanistico Nel previgente P.U.C. del Comune di Quartu S.E. il lotto ricadeva nella zona E Agricola, in parte nella sottozona E3c ed in parte nella sottozona E1-E2a. A seguito della richiesta di deroga agli strumenti urbanistici presentata, in data 22 febbraio 2005, dall Ordine della Provincia Toscana dei Carmelitani Scalzi, la Commissione Urbanistica Consiliare permanente, nella seduta del , proponeva una variante allo strumento urbanistico vigente da E Agricola, a G Servizi dell area distinta in catasto al F.17 mappali 35, 148, 997, 130, 51 (parte), per l attuazione dell intervento in oggetto, con stipula atto unilaterale d obbligo per la sistemazione, a spese dell Ordine, della sede stradale d accesso al lotto sopradescritto (via dei Gigli). Con la Deliberazione n. 49 del il Consiglio Comunale approvava la variante al P.U.C. con la creazione di una nuova sottozona GC di nuova perimetrazione, Chiese, istituti e complessi religiosi, della zona G Servizi (fig.7), al cui interno ricade il lotto in esame. Con le Deliberazioni n. 46 del 06/06/2007 e n. 96 del 24/09/2013 il Consiglio Comunale ha approvato in via definitiva la variante al PUC per la modifica in zona G servizi - sottozona Gc di nuova perimetrazione - chiese, istituti e complessi religiosi, dell area in oggetto, in loc. San Martino; con determinazione n prot del 25/11/2013 il Direttore Generale della Pianificazione Urbanistica Territoriale ne ha determinato la coerenza ai sensi dell'art. 31 della LR 11/04/2002 n.7; in essa venivano stabilite le seguenti norme di attuazione: Sottozone G.C. di nuova perimetrazione - Chiese, Istituti e Complessi Religiosi dell area sita in località San Martino. In tale sottozona, in regime di concessione edilizia diretta, limitatamente ai casi di EDIFICI ED IMPIANTI PUBBLICI E DI INTERESSE PUBBLICO si applicano i seguenti parametri urbanistici: - Superficie minima di intervento 1,50 Ha - Indice territoriale massimo 0,40 mc/mq (con l esclusione dei volumi necessari per la realizzazione di cupole e campanili al di sopra dell altezza di m 7.50) - Altezza massima (escluso cupole e campanili 7,50 m - Altezza massima campanili e cupole 14,00 m - Superficie massima copribile 1/5 - Superficie minima da destinare a verde 50% - Distacchi dai confini 5,00 m - Distacchi tra edifici 10,00 m sono sempre prescritti: - Profondità delle verande e dei porticati 3,00 m - Spazi da destinare a parcheggi 1/10 mq/mc 22

24 fig. 7 - Stralcio P.U.C Inquadramento nel Piano Paesaggistico Regionale L area nella quale si inserisce il progetto edilizio si trova fuori dai limiti della fascia costiera individuata dal PPR, a più di due chilometri dalla linea di costa, rientra nella dicitura (art. 25 NTA) di aree seminaturali (pascoli arorati, macchia, prateria). Il terreno risulta compreso nella tavola 557_II dell Ambito 1 Golfo di Cagliari (fig. 5) e nella legenda relativa all assetto ambientale viene individuato dalle seguenti caratteristiche: 23

25 fig. 8 - Stralcio PPR tavola 557_II dell Ambito 1 Golfo di Cagliari 24

26 4 ELABORATI DI PROGETTO L area confina a nord con aree agricole ricadenti nel territorio comunale di Quartucciu, ad est, sud e ovest con proprietà private. Il lotto presenta una parte pressoché pianeggiante, ove verrà atte-stata la costruzione, ed un area caratterizzata da forte acclività compresa tra 30% e 35%. 4.1 Tavole di progetto TAV. 01 Corografia, planimetria generale, stralcio P.U.C., stralcio P.P.R., planimetria catastale TAV. 02 Planimetria di sistemazione e individuazione del contesto storico-ambientale TAV. 03 Zonizzazione e planivolumetrico TAV. 04 Planimetria del lotto TAV. 05 Tipologia edilizia: piante TAV. 06 Tipologia edilizia: sezioni TAV. 07 Strada d'accesso e sottoservizi 4.2 Relazioni Allegato A - Relazione Illustrativa Allegato B Norme di Attuazione Allegato C - Relazione geologica Allegato D - Relazione Paesaggistica Allegato E - Planimetria con indicazione dei punti di scatto delle fotografie e osservazione delle simulazioni 5 Scelte progettuali 5.1 La chiesa e il convento Il progetto prevede la costruzione di un convento e centro di spiritualità con chiesa annessa aperta al pubblico, che ospiterà i monaci dell Ordine dei Carmelitani Scalzi. Tale ordine è presente in Sardegna ad Ozieri e, con altri due monasteri di clausura per l ordine femminile, a Nuoro e Quartu Sant Elena in località Su Lillu-Terra Mala. Il corpo di fabbrica destinato a convento e centro di spiritualità si articola su due livelli fuori terra ed in parte su di un piano seminterrato. Il piano terra, così come il primo piano, è organizzato intorno a due chiostri: uno interno chiuso a sud dalla parete posteriore della chiesa, ed uno esterno, accessibile ai visitatori con la doppia funzione di prima 25

27 accoglienza e di spazio protetto per funzioni all aperto, delimitato a est dalla chiesa, a nord dall ingresso del convento, a sud e a ovest da due porticati che si intersecano in corrispondenza del campanile. Il primo piano è interamente destinato alle celle dei monaci e dei novizi. Nell ala ovest del fabbricato, seguendo l andamento naturale del terreno che declina verso valle in modo da limitare al massimo i movimenti di terra, sono stati ricavati i locali seminterrati che verranno adibiti a cantine e sgombero. In aderenza al convento è prevista la realizzazione della chiesa e di alcuni locali sia di sua pertinenza che del convento disposti su due livelli: sala conferenze e accoglienza; cappella; sacrestia; biblioteca e laboratori. Il complesso nel suo insieme è caratterizzato da linee sobrie ed essenziali, come nello spirito della committenza, con elementi che richiamano l architettura tradizionale: le coperture a falda con rivestimento in coppi; le cornici delle finestre; gli intonaci colorati in pasta con colorazioni comprese nella gamma cromatica delle terre; gli infissi in legno con scuri interni. Lo spazio esterno non pavimentato sarà sistemato a verde, con la messa a dimora di essenze arboree autoctone, ad esclusione della zona adibita a parcheggi, pavimentati con calcestruzzo lavato e colorato in pasta con ossidi, ed a quella destinata ad orto. La recinzione sarà realizzata con muratura in pietrame, dell altezza media di mt. 1.00, alternata a tratti di recinzione in rete metallica lungo la quale verranno posti a dimora arbusti e piante autoctone. 5.2 Dimensionamento I dati di progetto Superficie territoriale mq Indice di fabbricabilità territoriale ,40 mc/mq Volume edificabile mc (con l esclusione dei volumi necessari per la realizzazione di cupole e campanili al di sopra dell altezza di m 7.50) Altezza massima (escluso cupole e campanili) 7,50 m Altezza massima campanili e cupola 14,00 m Superficie massima copribile (1/5 S.L) 3874 mq Superficie minima verde 9685 mq Distacchi dai confini 5,00 m Distacchi tra edifici 10,00 m Superficie minima parcheggi mq Dati superfici del comparto: - Superficie lotto mq 96,00% - Parcheggi mq 4,00% Totale superficie comparto mq 100,00% Per ogni 100 mq di superficie lorda interna di pavimento degli edifici previsti (al netto delle murature perimetrali), escluse quelle destinate a locali di sgombero, cantine, e impianti tecnologici, verrà inoltre assicurata una quantità minima di 80 mq di spazio pubblico o ad uso pubblico, escluse 26

28 le sedi viarie, di cui almeno il 50% destinato a parcheggi, localizzata all interno dei lotti ed effettivamente utilizzabile. Non sono previste aree di cessione. 5.3 Il recupero della postazione militare Nell ambito del progetto è previsto il ripristino ed il riutilizzo della struttura presente all interno del lotto facente parte del cosiddetto Arco di contenimento di Quartu Sant Elena risalente alla seconda guerra mondiale. Si procederà pertanto alla pulizia e restauro conservativo del manufatto, mantenendo inalterati tutti gli aspetti tipologici sia interni che esterni. In tal modo sarà possibile conservare e custodire in modo adeguato una testimonianza storica del periodo bellico, consentendone la fruizione ai visitatori. Come funzione accessoria la struttura potrà essere utilizzata per l esposizione di documenti, reperti e fotografie del periodo. In quest ottica verranno realizzate tutte quelle opere indispensabili a garantire la sicurezza dei visitatori. 27

29 6 ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DI COMPATIBILITÀ PAESAGGISTICA 6.1 Analisi della compatibilità paesaggistica Nella realtà l area interessata dall intervento è un area completamente incolta e priva di vegetazione significativa salvo alcuni cespugli di macchia mediterranea localizzati peraltro nella parte a forte acclività nella quale non è previsto alcun intervento edificatorio. Il Monastero verrà realizzato sulla sommità sub-pianeggiante del rilievo e si affaccerà sul versante del Rio Sa Tanca. La soluzione adottata tende a limitare al massimo l incidenza dell intervento sullo stato del contesto paesaggistico. A tal fine vengono seguite le seguenti linee di indirizzo: Verranno evitati sbancamenti e movimenti di terra significativi che possano alterare la morfologia dei luoghi; Si eviterà con cura qualunque intervento che possa alterare la funzionalità ecologica, idraulica e l equilibrio idrogeologico dell area quali ad esempio la creazione di sbarramenti artificiali al naturale percorso delle acque meteoriche superficiali o di eventuali vene sotterranee; Viene adottata una tipologia edilizia e una localizzazione nell area di pertinenza che, a parte la cupola della chiesa ed il campanile che per la loro funzione devono emergere dal contesto costruito, è finalizzata a limitare la modificazione dello skyline naturale costituito dal profilo dei crinali conservando inalterato l assetto percettivo, scenico e panoramico complessivo. Non saranno modificati l assetto fondiario, agricolo e colturale, anzi mediante l impianto dell orto i frati favoriranno il recupero delle attività agricole tipiche dell area che attualmente l inserimento disordinato sul territorio dell edilizia residenziale ha relegato ad un ruolo decisamente marginale. 6.2 Verifica della potenziale incidenza degli interventi proposti Per facilitare la verifica della potenziale incidenza degli interventi proposti sullo stato del contesto paesaggistico e dell area, vengono qui di seguito indicati alcuni tipi di modificazioni che possono incidere con maggiore rilevanza. 6.3 Modificazione della morfologia Dal punto di vista morfologico, l intervento non porterà modifiche sostanziali alla collina, la quale manterrà la sua morfologia originaria ad eccezione dello Skyline della sommità dove è prevista la realizzazione del Monastero. Come già accennato le restanti parti del lotto verranno adibite ad area parcheggio, a parco e a orto senza alcun sostanziale mutamento nell andamento del terreno. 6.4 Aspetti geotecnici Per quanto riguarda la stabilità geotecnica dell area, in particolar modo del versante che si affaccia sul Rio Sa Tanca, dall analisi della Carta delle Unità Litogeotecniche del P.U.C. del comune di Quartu Sant Elena (Fig. 9), si può affermare che i terreni presenti sulla sommità della collina, direttamente interessati dai carichi di fondazione, sono costituiti dalle alluvioni sabbioso ghiaiose dotate di buone caratteristiche geotecniche, tali da presupporli decisamente idonei a sopportare i carichi indotti dall edificio. 28

30 fig.9 Stralcio della carta delle Unità Litogeotecniche del P.U.C. del comune di Quartu Sant Elena Per quanto riguarda i terreni presenti in corrispondenza del versante, questi sono costituiti dalla formazione arenaceo marnosa del Miocene definita di caratteristiche geotecniche medie, quindi di qualità inferiore rispetto ai terreni presenti sulla sommità del rilievo. In considerazione del fatto che attualmente il versante si trova in condizioni di stabilità geotecnica, del fatto che l intervento non prevede modifiche nel profilo dello stesso, in considerazione dei modesti carichi indotti dalla struttura in progetto si ha ragione di affermare che la corretta progettazione delle fondazioni, che tenga opportunamente conto degli effetti sulla stabilità del pendio a seguito dei sovraccarichi indotti dall edificio, garantirà le attuali condizioni di stabilità dell area. 29

31 6.5 Modifica della compagine Vegetale e Animale E previsto oltre il mantenimento della macchia bassa cespugliata esistente, costituita prevalentemente da lentisco, la piantumazione, in particolare lungo il pendio, di specie arboree autoctone. Nella sommità è previsto l impianto di un orto. Non si prevedono modifiche della compagine animale. 6.6 Modificazioni della funzionalità Ecologica, Idraulica e dell equilibrio Idrogeologico In considerazione delle caratteristiche essenziali del progetto, così come sopra illustrate, la realizzazione dello stesso, sia in fase esecutiva del fabbricato che successivamente, non comporterà modifiche alla funzionalità idraulica, idrogeologica ed ecologica del territorio in cui si inserisce. 6.7 Modificazioni dell Ambiente Aria In considerazione della destinazione d uso del territorio a seguito dell intervento, ossia quale luogo di culto e di preghiera, non si prevedono modificazioni dell ambiente aria sia per quanto riguarda potenziali emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti sia per quanto riguarda potenziali emissioni sonore che potrebbero turbare l equilibrio ecologico esistente. 6.8 Simulazione dettagliata dell intervento Par valutare meglio le modifiche che la nuova struttura porterà all aspetto morfologico della collina, e l inserimento del fabbricato nel contesto paesaggistico, si è eseguita la simulazione grafica dell intervento da cinque differenti punti di osservazione. La prima simulazione (S1) ha come punto di vista la nuova S.S. 554 dalla sua minima distanza dal lotto, a nord - nord est, che è di circa 140 m. Con vista da nord, ad una distanza di circa 250 m, sempre come punto di vista la nuova S.S. 554, è stata eseguita la seconda simulazione (S2). La terza simulazione (S3) ha ancora come punto di osservazione la nuova S.S. 554, da sud ad una distanza dal lotto di circa 660 m. La quarta simulazione (S4) ha come punto di vista il confine dei campi da golf da una posizione a ovest sudovest del fabbricato, distante circa 460 m. L ultima e quinta simulazione (S5) ha come punto di osservazione la parte conclusiva dell attuale via di Gigli, a sud del lotto. L intervento non è visibile da via dell Autonomia Regionale, strada di collegamento tra la S.S. 125 e la Provinciale Quartu-Villasimius. 30

32 Foto 21 - Vista dell area d intervento da nord nord-est S1 Simulazione dell intervento con vista da nord-est 31

33 Foto 22 - Vista dell area d intervento dalla nuova S.S. 554 (da Nord) S2 Simulazione dell intervento con vista da Nord 32

34 Foto 23 - Vista dell area d intervento dalla nuova S.S. 554 (da Est) S3 Simulazione dell intervento con vista dalla nuova S.S. 554 (da Est) 33

35 Foto 24 - Vista dell area d intervento da ovest sud ovest S4 Simulazione dell intervento con vista da ovest sud - ovest 34

36 Foto 25 - Vista dell area d intervento da sud S5 Simulazione dell intervento con vista da sud 35

37 6.9 Previsione degli effetti delle trasformazioni e opere di mitigazione Analizzando l andamento del paesaggio e visti gli elementi fin qui considerati non si ritiene che gli effetti delle trasformazioni paesaggistiche indotte dalla nuova realizzazione necessitino di elementi, di mitigazione e compensazione salvo la sistemazione del verde. 7 CONCLUSIONI Il progetto si inserisce in una situazione urbanistica ormai compromessa dalla presenza di numerose unità edilizie, sorte senza regolamentazione, in particolare lungo la via dei Gigli. Esso cerca di costituire sia un elemento simbolico, per le sue funzioni e la sua unità formale e architettonica, sia un elemento di aggregazione e di incentivo ad un processo di recupero edilizio e di riordino urbano. Il complesso edilizio, proprio per questa sua funzione specifica, dovrà essere visibile e riconoscibile integrandosi armoniosamente nel contesto paesaggistico. È nelle intenzioni della committenza realizzare un opera di elevata qualità architettonica, caratterizzata comunque da linee sobrie ed essenziali in sintonia con le regole dell ordine monastico. L intervento proposto, nelle sue caratteristiche formali rispetta gli indirizzi sopraelencati ed è compatibile con i caratteri tipologici tradizionali sia nell uso dei materiali che nello sviluppo delle volumetrie. La sua integrazione e forte caratterizzazione nel tessuto territoriale circostante potrà essere un esempio e il volano per quei piccoli interventi di corretto recupero edilizio e di riqualificazione urbanistica dell area. La localizzazione dell intervento, nelle immediate vicinanze del sito ove sorgeva la chiesa campestre duecentesca di San Martino, consentirà di reintrodurre nella zona la presenza di un luogo di culto e punto d incontro per i fedeli del circondario, come da tradizione secolare. Nella riqualificazione urbanistica della zona, ruolo non secondario assumono la salvaguardia del verde coniugata con il recupero, mediante reimpianto, di quelle attività colturali (mandorlo, ulivo, vite, ortaggi) tipiche della fascia costiera di Quartu, e il restauro conservativo e la valorizzazione funzionale del fortino. Si ritiene che la struttura possa avere valenze paesaggistiche tali da poterla considerare preordinata ad una riqualificazione dell area e del contesto nella quale è inserita. dott. Ing. Fausto Mistretta dott. Ing. Luca Boggio 36

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