LA GATTA di Gino Paoli Camilla Spaliviero, Università Ca Foscari La didattizzazione è presente anche nel sito www.itals.it Livello degli studenti Livello da A1 a B1. Elementi lessicali Elementi linguistico-grammaticali Elementi linguistico-culturali e interculturali Elementi linguistico-letterari La casa (A1), gli animali (A1-A2-B1), i versi degli animali e l onomatopea (B1). L indicativo presente (A1-A2), l indicativo imperfetto (B1). La fiaba nelle diverse culture. La fiaba persiana La vecchina e la zucca rotolina. Le caratteristiche della fiaba. La fiaba di Cappuccetto Rosso e il racconto A sbagliare le storie di Gianni Rodari. Elementi linguistico-espressivi --- Link per ascoltare la canzone https://www.youtube.com/watch?v=byuswib7-50 ATTIVITÀ PRIMA DELL ASCOLTO 1. La canzone che ascolterai s intitola La gatta. Quali animali conosci? LA GATTA ANIMALI 2. (A2-B1) Guarda le immagini. Secondo te, quali elementi ci sono nella canzone? Perché?
ATTIVITÀ DURANTE L ASCOLTO 3. Ascolta la canzone e segna l alternativa più corretta. 1. La gatta aveva una macchia nera bianca gialla 2. La soffitta era vicino alle montagne alla città al mare 3. Il cantante suonava il pianoforte la chitarra la batteria 4. Se il cantante suonava, la gatta mangiava dormiva faceva le fusa 5. Ora il cantante abita ancora là non abita più là abita in un altra città 6. Il cantante ha dimenticato la gatta non pensa più alla gatta ripensa alla gatta 4. Ascolta la canzone e scrivi le parole mancanti. C'era una volta una gatta che aveva una macchia nera sul muso e una vecchia vicino al mare con una finestra a un passo dal cielo blu. Se la suonavo la gatta faceva le fusa ed una scendeva vicina, vicina poi mi sorrideva e se ne tornava su. Ora non abito più là, tutto è cambiato, non abito più là, Ho una bellissima, bellissima come vuoi tu. Ma, io ripenso a una gatta che aveva una macchia nera sul a una vecchia soffitta vicino al
con una, che ora non vedo più. ATTIVITÀ DOPO L ASCOLTO 5. Abbina le parole alle immagini. 1. 2. 3. 4. a) macchia - b) muso - c) soffitta - d) finestra - e) mare - f) chitarra - g) casa - h) stellina - 5. 6. 7. 8. 6. (A1) Completa con le parole. Una parola non è scritta perché la sai già!
CAMERA DA LETTO SOGGIORNO INGRESSO CALDAIA TETTO LAVANDERIA CUCINA SCALE BAGNO PORTA 7. (A2-B1) Osserva l immagine. Come si chiama l azione? Sottolinea la parola nel testo della canzone. Poi completa le frasi. Questa azione si chiama I gatti fanno questa azione quando sono stanchi sono arrabbiati sono felici
8. (A1-A2-B1) Scrivi le parole sotto alle immagini. Scegli le parole tra quelle riportate sotto nella lista. MUCCA MOSCA GATTO 9. (A1-A2-B1) Quale è il tuo PECORA animale preferito? CANE RANA TOPO UCCELLINO LUPO 10. (B1) Collega gli animali ai versi che fanno. 1. mucca 2. mosca 3. gatto 4. pecora 5. cane 6. rana 7. topo 8. uccellino 9. lupo A. ronzare B. cinguettare C. abbaiare D. miagolare E. ululare F. muggire G. squittire H. belare I. gracidare
11. (B1) Leggi i versi degli animali nelle vignette. Che corrispondenza c è tra il suono e il verso degli animali? Che cosa hanno in comune? BAU BAU MIAO MIAO AUUUUH AUUUUH ABBAIARE MIAGOLARE ULULARE La corrispondenza tra il suono e il verso degli animali si chiama onomatopea. L onomatopea è la figura retorica che imita un rumore naturale attraverso una parola. 12. (B1) Scrivi i versi dell esercizio 10 sotto i nuovi suoni. MUUU BEEE ZZZZ MUUU BEEE ZZZZ SQUIT GRA CIP SQUIT GRA CIP 13. (B1) Come si chiamano i versi e i suoni che fanno gli animali nella tua lingua? Completa la tabella e confrontati con la classe. ANIMALE VERSO SUONO
14.1 (A1) Sottolinea i verbi al presente nella canzone e scrivili nella tabella. VERBI AL PRESENTE 14.2 (A2-B1) Sottolinea i verbi al presente, al passato prossimo e all imperfetto nella canzone e scrivili nella tabella. VERBI AL PRESENTE VERBI AL PASSATO PROSSIMO VERBI ALL IMPERFETTO 15. (B1) L imperfetto è il tempo verbale più usato nella canzone. L imperfetto è un tempo verbale che descrive un azione: 1. ripetuta e abituale nel passato SÌ NO unica e irripetibile nel passato SÌ NO 2. di cui si sottolinea l inizio e la fine SÌ NO di cui si sottolinea la durata SÌ NO 3. successiva a un altra azione nel passato SÌ NO contemporanea a un altra azione nel passato SÌ NO Scrivi tu la definizione. L imperfetto è 16. (A1-B1, GRUPPI MULTILIVELLO) A gruppi, rispondete alle domande.
Perché il cantante usa così tanto l imperfetto? E perché poi usa il presente? 17.1 (A1-A2) Completa la coniugazione dei verbi regolari del presente. VERBI IN ARE cantare Io cant o Tu cant Lui/lei cant Noi cant iamo Voi cant Loro cant ano VERBI IN ERE bere Io bev Tu bev i Lui/lei bev e Noi bev Voi bev ete Loro bev VERBI IN IRE sentire Io sent o Tu sent Lui/lei sent e Noi sent Voi sent Loro sent ono 17.2 (A1-A2) Completa le frasi con il presente dei verbi regolari. 1. Per il matrimonio di oggi, i miei genitori (indossare) vestiti eleganti. 2. Mio zio (mangiare) a casa nostra tutte le domeniche. 3. La mattina Anita e Anna (accompagnare) i bambini a scuola e poi (bere) un caffè insieme. 4. L insegnante (spiegare) la regola di grammatica e voi la (ascoltare). 5. A Carnevale mia zia mi (portare) alle giostre. 17.3 (A1-A2) Completa la tabella dei verbi irregolari del presente. HA FACCIAMO È FANNO AVETE SIAMO HO FAI SONO FATE SONO ESSERE AVERE FARE Io Tu sei Io Tu hai Io faccio Tu
Lui/lei Noi Voi siete Loro Lui/lei Noi abbiamo Voi Loro hanno Lui/lei fa Noi Voi Loro 18.1 (B1) Completa la coniugazione dei verbi regolari dell imperfetto. VERBI IN ARE cantare Io cant avo Tu cant Lui/lei cant Noi cant avamo Voi cant Loro cant avano VERBI IN ERE bere Io bev Tu bev evi Lui/lei bev eva Noi bev Voi bev evate Loro bev Io sent ivo VERBI IN IRE sentire Tu sent Lui/lei sent iva Noi sent Voi sent Loro sent ivano 18.2 (B1) Completa le frasi con l imperfetto dei verbi regolari. 1. Nella fotografia del loro matrimonio, i miei genitori (indossare) vestiti eleganti. 2. Da giovane, mio zio (mangiare) a casa nostra tutte le domeniche. 3. Ogni mattina Anita e Anna (accompagnare) i bambini a scuola e poi (bere) un caffè. 4. L insegnante (spiegare) la regola di grammatica mentre voi la (ascoltare). 5. Da piccola mia zia mi (portare) sempre alle giostre. 18.3 (B1) Completa la tabella dei verbi irregolari dell imperfetto. AVEVA FACEVAMO ERA FACEVANO AVEVATE ERAVAMO AVEVO FACEVI ERANO FACEVATE ERO ESSERE AVERE FARE Io Io Io facevo
Tu eri Lui/lei Noi Voi eravate Loro Tu avevi Lui/lei Noi avevamo Voi Loro avevano Tu Lui/lei faceva Noi Voi Loro 18.4 (B1) Indica se le frasi sono corrette ( ) o sbagliate ( ). Se la frase è sbagliata, scrivila corretta nella riga sotto. 1. Da piccolo avevo paura de buio. 2. Quando viveva a Milano, mio padre facevo l operaio. 3. Stranamente, Giulia e Martina erano in ritardo. 4. Tutti i giovedì sera i ragazzi facevi sport. 5. La nostra bisnonna aveva i capelli grigi, gli occhi eravate azzurri e nel suo viso c ero molte rughe. 19. (A1-A2-B1) Collega le immagini delle due colonne e scrivi gli abbinamenti. UNA VOLTA ADESSO 1. A. 2. B.
3. C. 4. D. 5. E. 1. 4. 2. 5. 3. 20. (B1) Completa la tabella. Descrivi le immagini dell esercizio 19. 1. COME ERA UNA VOLTA COME È ADESSO 2. 3.
4. 5. 21. C era una volta (scrivi il tuo nome). Completa la tabella con le tue informazioni. UNA VOLTA ADESSO DOVE VIVEVO DOVE VIVO CON CHI VIVEVO CON CHI VIVO CHE COSA FACEVO CHE COSA FACCIO COME ERO FISICAMENTE COME SONO FISICAMENTE QUALI ERANO I MIEI PROGETTI QUALI SONO I MIEI PROGETTI 22. Racconta quello che hai scritto su di te al tuo compagno o alla tua compagna e ascolta quello che lui o lei ha scritto su di sé. Poi presenta il tuo compagno o la tua compagna alla classe, inizia con C era una volta. ELEMENTI LINGUISTICO-LETTERARI 23. La canzone che hai ascoltato inizia con C era una volta. Quale tipo di testo inizia di solito con C era una volta?
GIORNALE LIBRO DI FIABE LIBRO DI RICETTE 24. (A1-B1, GRUPPI MULTILIVELLO) A gruppi, provate a scrivere la definizione di fiaba. Una fiaba è 25. La protagonista della fiaba che leggerai è la bambina del disegno. Conosci già questa fiaba? Se non la conosci, secondo te, di che cosa parla? 26. A gruppi, leggete la parte della fiaba di Cappuccetto Rosso 1 che ti ha dato l insegnante e completate la tabella 2. CHI? CHE COSA? QUANDO? DOVE? COME? PERCHÉ? 27. Restituisci la parte della fiaba di Cappuccetto Rosso all insegnante. Insieme al tuo nuovo gruppo, condividete le informazioni. Poi riscrivete tutta la fiaba di Cappuccetto Rosso 3. 1 Cappuccetto Rosso è tratto da Luise, M. C. (2004). Fiabe in italiano. Guerra: Perugia. 2 Attività di Cooperative learning, modello Jigsaw: il testo della fiaba di Cappuccetto Rosso è diviso in quattro parti. La classe è divisa in altrettanti gruppi multilingue e multilivello formato da: uno studente di livello A1, due studenti di livello A2 e uno studente di livello B1. Ogni parte è data a un gruppo. 3 Anche i nuovi gruppi sono multilingue e multilivello e sono divisi secondo gli stessi criteri.
C era una volta 28. (A1-B1, COPPIE MULTILIVELLO) Quali sono le caratteristiche tipiche delle fiabe? 1. Il protagonista della fiaba è sempre buono sempre cattivo dipende 2. L antagonista della fiaba è sempre buono sempre cattivo dipende 3. Il tempo in cui si svolge la fiaba è preciso e lontano impreciso e lontano impreciso e vicino 4. Il luogo in cui si svolge la fiaba è preciso e lontano impreciso e lontano impreciso e vicino 5. Il finale è triste incerto felice 6. I personaggi della fiaba sono reali e magici solo reali solo magici 7. Il linguaggio delle fiabe è difficile e ripetitivo semplice e ripetitivo difficile e antico 8. L obiettivo delle fiabe è fare ridere trasmettere un insegnamento fare addormentare i bambini 29. (A1-B1, COPPIE MULTILIVELLO) A coppie, rispondete alle domande. Quale è la frase che c è alla fine della fiaba (e di tutte le fiabe)?
Quale è l insegnamento trasmesso dalla fiaba di Cappuccetto Rosso? 30.1 (A2) Leggi il testo di Gianni Rodari intitolato A sbagliare le storie 4. Sottolinea le analogie e le differenze rispetto alla fiaba di Cappuccetto Rosso con due colori diversi e poi completa la tabella. ANALOGIE DIFFERENZE 30.2 (A2) Scrivi la tua storia di Cappuccetto Rosso. Cambia le stesse parole che ha cambiato Gianni Rodari ma usa la tua fantasia. Ad esempio, Cappuccetto non è più Rosso o Giallo, ma è diventato Viola ELEMENTI LINGUISTICI-LETTERARI E INTERCULTURALI 31.1 (B1) Leggi la fiaba persiana intitolata La vecchina e la zucca rotolina 5. Sottolinea le analogie e le differenze con due colori diversi e poi completa la tabella. ANALOGIE DIFFERENZE CHI? CHE COSA? DOVE? QUANDO? COME? 4 A sbagliare le storie è tratto da Rodari, G. (2013b). Favole al telefono. Einaudi: Trieste. 5 La vecchina e la zucca rotolina è tratta da Miliotti, A. G. (2012). Le fiabe per parlare di intercultura. Un aiuto per grandi e piccini. Le Comete/FrancoAngeli: Milano.
PERCHÉ? 31.2 (B1) Rispondi alle domande. Come è il linguaggio della fiaba La vecchina e la zucca rotolina? Quale è l insegnamento che trasmette? 31.3 (B1) Conoscevi il piatto persiano della fiaba? Devi andare a trovare un tuo parente o un tuo amico che non sta bene, che piatto del tuo paese porti? Quali sono i suoi ingredienti? ELEMENTI LINGUISTICI-CULTURALI E INTERCULTURALI 32. (A1-B1, COPPIE MULTILIVELLO) A coppie, intervistatevi. Conosci delle fiabe del tuo paese? Quale è la tua fiaba preferita? Di che cosa parla? Perché è la fiaba che ti piace di più? A chi la racconti di solito? Come si dice C era una volta nella tua lingua? Come si dice E vissero tutti felici e contenti nella tua lingua?
Cappuccetto Rosso 1ª PARTE C era una volta una bambina che tutti chiamavano Cappuccetto Rosso, perché indossava sempre un mantello con il cappuccio di un bel rosso brillante. Un giorno la sua mamma disse: Cappuccetto Rosso, la nonna sta male: ho preparato qualcosa di buono da mangiare; per piacere, portale questo cestino con la merenda. Ma fai attenzione quando attraversi il bosco! Non fermarti mai, e fai attenzione al lupo cattivo! Cappuccetto Rosso promise: Non preoccuparti, mamma, starò molto attenta e non mi fermerò mai! 2ª PARTE La bambina prese il cestino per la nonna e andò verso il bosco: era una magnifica giornata di sole: i prati ai lati del sentiero erano fioriti e brillavano di mille colori e gli uccellini cinguettavano tra i rami degli alberi. Arrivata nel folto del bosco, Cappuccetto Rosso vide una macchia di bellissimi fiori e pensò: Alla nonna piacciono tanto i fiori: ne raccolgo un mazzo e glielo porto, sarà sicuramente felice! Le raccomandazioni della mamma erano dimenticate: la bambina si fermò e cominciò a raccogliere i fiori; ma non era sola! Lì vicino passò il lupo cattivo: quando vide Cappuccetto Rosso, si avvicinò e disse: Ciao bella bambina, cosa fai da sola nel bosco? Cappuccetto Rosso rispose: Raccolgo un mazzo di fiori per la mia nonna: è ammalata e io le sto portando un cestino di cose buone da mangiare. Sentita la risposta della bambina, il lupo salutò e scappò via: arrivato alla casa della nonna, entrò e, in un solo boccone, se la mangiò; poi si mise i vestiti della povera vecchia e si infilò sotto le coperte. 3ª PARTE Finalmente Cappuccetto Rosso arrivò alla casa della nonna, e trovò la porta aperta: Ciao nonna! Sono Cappuccetto Rosso e ti ho portato qualcosa da mangiare e un bellissimo mazzo di fiori! Il lupo rispose: Ciao Cappuccetto Rosso: sono contenta di vederti: vieni vicino al letto. La bambina si avvicinò al letto, guardò il lupo vestito come la nonna e disse: Nonna, che occhi grandi hai! Per guardarti meglio, bambina mia Che orecchie grandi hai! Per sentirti meglio, bambina mia Che mani grandi hai! Per abbracciarti meglio, bambina mia Che bocca grande hai! Per mangiarti meglio! Con un salto il lupo uscì dal letto e mangiò Cappuccetto Rosso in un solo boccone; ormai sazio, il lupo si mise sotto le coperte e si addormentò. 4ª PARTE Dopo poco, un cacciatore passò vicino alla casa della nonna: la porta era socchiusa e dall interno si sentiva russare. Che strano! Vado a dare un occhiata, pensò l uomo. Entrò nella casa della nonna e vide il lupo che dormiva sul letto russando: allora prese il fucile, sparò al
lupo, prese un coltello e gli tagliò la pancia, e uscirono la nonna e Cappuccetto Rosso! Per festeggiare la fine di quella brutta avventura, la nonna, Cappuccetto Rosso e il cacciatore fecero una buona merenda con quello che c era nel cestino, e la bambina promise di essere più ubbidiente e di ascoltare i consigli della mamma. Da quel giorno vissero tutti felici e contenti. A sbagliare le storie - C era una volta una bambina che si chiamava Cappuccetto Giallo. - No, Rosso! - Ah, sì, Cappuccetto Rosso. La sua mamma la chiamò e le disse: Senti, Cappuccetto Verde - Ma no, Rosso! - Ah, sì, Rosso. Vai dalla zia Diomira a portarle questa buccia di patata. - No: vai dalla nonna a portarle questa focaccia. - Va bene. La bambina andò nel bosco e incontrò una giraffa. - Che confusione! Incontrò un lupo, non una giraffa. - E il lupo le domandò: Quanto fa sei per otto? - Niente affatto. Il lupo le chiese: Dove vai? - Hai ragione. E Cappuccetto Nero rispose - Era Cappuccetto Rosso, rosso, rosso! - Sì, e rispose: Vado al mercato a comperare la salsa di pomodoro. - Neanche per sogno: Vado dalla nonna che è malata, ma non so più la strada. - Giusto. E il cavallo disse - Quale cavallo? Era un lupo. - Sicuro. Disse così: Prendi il tram numero settantacinque. Scendi in piazza del Duomo, gira a destra, troverai tre scalini e un soldo per terra, lascia stare i tre scalini, raccatta il soldo e comprati una gomma da masticare. - Nonno, tu non sai proprio raccontare le storie, le sbagli tutte. Però la gomma da masticare me la comperi lo stesso. - Va bene: eccoti il soldo. E il nonno tornò a leggere il suo giornale. La vecchina e la zucca rotolina C era una volta una vecchina che voleva andare a trovare sua figlia, che abitava in cima alla montagna. Cammina cammina, la vecchina incontra un leone! Il leone dice: Mmmmm! Bella vecchina, vieni qui che ti mangio!. E la vecchina: Non mi mangiare adesso, sto andando da mia figlia in cima alla montagna, lì mi rimpinzerò e ingrasserò, così quando tornerò giù potrai mangiarmi e leccarti i baffi!. Il leone ci pensa un po su e poi risponde: Va bene, vecchina, mi sembra una buona idea. Allora vai e torna più grassa che mai!. La vecchina riprende il suo viaggio e, cammina cammina, incontra una tigre! La tigre dice: Mmmmm! Bella vecchina, vieni qui che ti mangio!. E la vecchina: Non mi mangiare adesso, sto andando da mia figlia in cima alla montagna, lì mi rimpinzerò e ingrasserò, così quando tornerò giù potrai mangiarmi e leccarti i baffi!.
La tigre ci pensa un po su e poi risponde: Va bene, vecchina, mi sembra una buona idea. Allora vai e torna più grassa che mai!. La vecchina riprende il suo viaggio e questa volta incontra un lupo! Il lupo dice: Mmmmm! Bella vecchina, vieni qui che ti mangio!. E la vecchina: Non mi mangiare adesso, sto andando da mia figlia in cima alla montagna, lì mi rimpinzerò e ingrasserò, così quando tornerò giù potrai mangiarmi e leccarti i baffi!. Anche il lupo risponde: Va bene, vecchina, mi sembra una buona idea. Allora vai e torna più grassa che mai!. Cammina cammina, la vecchina arriva a casa della figlia in cima alla montagna. Mamma e figlia si baciano, si abbracciano e poi mangiano insieme a volontà. Pollo, riso, fagioli, insalata, un bel mast o khiar (yogurt con cetrioli e menta), e per finire un melone dolce dolce e chicchi rossi di melograno. La vecchina, con la pancia bella piena, decide di tornare a casa, ma si ricorda di tutti quegli animali che la volevano mangiare e allora chiede alla figlia di aiutarla: Figlia mia prendi una grande zucca dall orto e aiutami a svuotarla, in modo che io possa infilarmici dentro. Poi dai un calcio alla zucca e fammi rotolare giù dalla montagna. Io starò ferma dentro la zucca così gli animali non mi vedranno. Detto fatto, la vecchina si infila dentro la zucca svuotata e la figlia le dà un bel calcio. Rotola rotola rotola, la zucca finisce ai piedi del lupo! Il lupo dice: Kaduiè ghelghelezàn, nadidì yek pirezàn? (Oh zucca rotolina, non hai visto una vecchina?). E la vecchina da dentro la zucca risponde: Vallah nadinàm, bellah nadidàm, ghelam bedè, dezà beràm! (No davvero non l ho vista, dammi un calcio giù per la pista!). Il lupo dà un calcio alla zucca e la fa rotolare giù. Rotola rotola rotola, la zucca finisce ai piedi della tigre! La tigre dice: Kaduiè ghelghelezàn, nadidì yek pirezàn? (Oh zucca rotolina, non hai visto una vecchina?). E la vecchina da dentro la zucca risponde: Vallah nadinàm, bellah nadidàm, ghelam bedè, dezà beràm! (No davvero non l ho vista, dammi un calcio giù per la pista!). La tigre dà un calcio alla zucca e la fa rotolare giù. Rotola rotola rotola, la zucca finisce ai piedi del leone! Anche il leone dice: Kaduiè ghelghelezàn, nadidì yek pirezàn? (Oh zucca rotolina, non hai visto una vecchina?). E la vecchina da dentro la zucca risponde: Vallah nadinàm, bellah nadidàm, ghelam bedè, dezà beràm! (No davvero non l ho vista, dammi un calcio giù per la pista!). Il leone dà un calcio alla zucca e la fa rotolare giù. Rotola rotola rotola, la vecchina arriva finalmente sana e salva a casa sua. Esce dalla zucca un po indolenzita ma viva e vegeta, pronta per la prossima visita in cima alla montagna.