TRIP PREVISIONE DEGLI ARRIVI INTERNAZIONALI IN ITALIA 2014-2015 AGGIORNAMENTO MAGGIO 2014
Sommario 1. TRIP - Modello di Previsione dei flussi turistici... 1 2. Il contesto economico mondiale di riferimento... 2 3. Gli effetti sulle dinamiche del turismo internazionale in Italia... 4 1. TRIP - Modello di Previsione dei flussi turistici TRIP è un accurato strumento di stima e previsione regolarmente e sistematicamente aggiornato da 20 anni,che permette di catturare e misurare i legami tra trend economici e socio-demografici (come il reddito pro-capite, l inflazione, i tassi di cambio, i costi di viaggio, i prezzi relativi dei servizi turistici rispetto ai prezzi di altri beni di consumo, il costo relativo del turismo all estero rispetto a quello in patria; e variabili metaeconomiche, come la disponibilità di mezzi di trasporto, le caratteristiche geografiche e culturali, costumi ed abitudini, condizioni climatiche e variabili socio-demografiche) ed il fenomeno turistico attraverso l analisi del processo decisionale sottostante alla scelta del turista di andare in vacanza all estero. In particolare si è tenuto conto di due fattori: 1) la decisione di fare vacanze all estero compete con altre forme di consumo e con la vacanza nel proprio paese; 2) i paesi competono l uno con l altro per attirare la quota più alta possibile di turisti da ogni mercato d origine. Obiettivo: fornire agli operatori pubblici e privati informazioni precise e sistematiche sulle partenze e arrivi dei turisti utili per un efficiente programmazione dei trasporti aerei e ferroviari, per i tour operator, per la gestione delle catene alberghiere e per quelle aziende il cui successo dipende principalmente dal mercato turistico. Il rapporto completo è pubblicato due volte all anno: a Maggio (Edizione Primavera) e a Novembre (Edizione Autunno), e viene dato in abbonamento (sono ad esempio abbonati: Promuovi Italia, Alpitour, Licosa). 1
2. Il contesto economico mondiale di riferimento Lo scenario che apre il 2014 si sviluppa attorno alla convinzione che l economia mondiale si espanderà almeno in linea con il tasso di lungo termine del +3,6%, per rafforzarsi ulteriormente nel 2015. L aspetto di novità è che saranno le economie avanzate, e in primis la dinamica Statunitense, a fornire il propellente per tale performance. Le condizioni monetarie globali rimangono tuttora accomodative, i tassi d interesse restano allineati sui livelli più bassi praticamente in tutte le principali economie, e un inflazione ancora benigna favorisce il potere d acquisto e quindi una crescita più spinta dei consumi. Permangono tuttavia rischi di instabilità: il primo viene individuato nell Eurozona e nella perdurante incompletezza del quadro istituzionale europeo; il secondo fa riferimento all economia cinese e alla situazione debitoria e a rischio default di alcune importanti compagnie; il terzo è dato dalla crisi ucraina e dalla potenziale crisi energetica che ne potrebbe conseguire qualora alle sanzioni imposte da USA e UE il Cremlino rispondesse con un embargo dell export di gas e petrolio verso l Europa. La combinazione della contrazione dell export verso l Europa e di una significativa conseguente crescita del prezzo del petrolio potrebbe dare il via ad una nuova e profonda fase recessiva dell Eurozona nonché contrarre la crescita mondiale. In definitiva, l effetto combinato push-pull dei fattori fin qui elencati, si tradurrà, secondo gli analisti, in una crescita mondiale per il 2014 pari a +3,4%, prossima dunque alla media di lungo termine prospettata dal Fondo Monetario Internazionale pari al 3,6%. Solo a partire dal 2015 le indicazioni sono per una crescita al di sopra di tale trend: le previsioni segnalano infatti un +3,9% per il 2015. Tornando al dettaglio delle dinamiche, per il prossimo biennio il sentiero di crescita relativo alle economie in via di sviluppo, pur differenziato per entità da caso a caso, segnala un progressivo miglioramento, traducendosi in un tasso di crescita medio del 4,7% quest anno e del 5,1% nel 2015. Rispetto a questa media, le previsioni per la Cina indicano una leggera frenata, stimando una crescita compresa tra +7,2% e +7% nel biennio, contro il 7,7% del 2013. Segue, a ruota, l India, per la quale si attendono dinamiche superiori a quelle del 2013 e pari a +5% e +5,4% nei due anni. Per quanto riguarda le altre economie in via di sviluppo, le previsioni indicano andamenti positivi, ma comunque più contenuti: in America Latina, in particolare, i big del biennio trascorso, Brasile e Argentina, sembrano avere superato le difficoltà incontrate nel 2013. Per il Brasile, in particolare, le previsioni indicano un +3,4% quest anno, anche grazie all impatto dei Mondiali di Calcio, oltre che a una ripresa dell export, e un +3,2% per il 2015. Le economie dell Est Europa mostrano performance ancora più ridimensionate, con la Russia che dovrebbe attestarsi nel biennio tra l 1% e il 2,5%. Riguardo ai paesi più sviluppati, per quanto in recupero la loro funzione di traino dell economia mondiale, 2
risultano tutti posizionati su sentieri di crescita inferiori rispetto a quelli fin qui descritti. Il vero propellente per l anno in corso sarà però l economia statunitense che crescerà nel biennio a circa il +3%. Tornando invece all Europa, l espansione più significativa è prevista per il Regno Unito, che nel biennio dovrebbe registrare una crescita di circa il +3%, trainata prevalentemente dalla domanda di consumi. Comprese tra il 2,2% e il 2,8% sono indicate anche le dinamiche di Svezia e Norvegia. L area euro, infine, viene formalmente dichiarata fuori dalla recessione. Per il 2014 infatti le previsioni indicano un inversione del ciclo, per quanto ancora con caratteri di debolezza (da +1,3% a +1,6% a seconda degli analisti), che dovrà rafforzarsi nel 2015, con dinamiche intorno al +2%. Evidenti rimangono comunque le divergenze tra paesi. L economia tedesca, anche grazie alla prevista tenuta dell export, è orientata ad un espansione in linea con la media dell area (+1,7% nel 2014 e +1,6% nel 2015); solo altri tre paesi (nell ordine Irlanda, Austria e Danimarca) seguiranno lo stesso sentiero, mentre per i rimanenti non si supererà il +1,5% nei due anni. In terreno negativo solo la Grecia nell anno in corso, mentre già dal prossimo potrà contare su una ripresa in linea, o superiore, con quella degli altri paesi del mediterraneo. 3
3. Gli effetti sulle dinamiche del turismo internazionale in Italia Le previsioni TRIP per il biennio 2014-2015 indicano un aumento dei flussi originati dai paesi più sviluppati (nel rapporto rappresentati dai principali 21 paesi: Austria, Belgio-Lussemburgo, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Norvegia, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia, Svizzera, Canada, Stati Uniti, Australia, Giappone, America Latina e Africa.) compreso tra +2,5% e +2,8%, e una dinamica totale (comprensiva dei flussi dai paesi asiatici e dagli altri paesi emergenti) del +3,8% e +4,2% nei due anni. Le stime dettagliate per l Italia si spiegano alla luce del quadro economico descritto al paragrafo 2. Esse delineano per il biennio 2014-15 un quadro di crescita in termini di arrivi, sostenuto in particolare dai flussi extra europei non solo asiatici, ma anche nord-americani, grazie all ulteriore consolidamento su questo mercato. Anche le prospettive in termini di spesa/fatturato segnalano un ulteriore ripresa che conferma il processo registrato ormai da qualche anno di progressiva penetrazione sui segmenti europei a reddito medio-alto. Nel dettaglio, le principali tendenze della domanda turistica internazionale verso l Italia sono le seguenti: L area che raggruppa i paesi extraeuropei è contraddistinta da un buon incremento nel 2014 (+3,9%). Gli arrivi dagli Stati Uniti, che rappresentano più della metà dei flussi di questo raggruppamento, dovrebbero registrare un aumento del 5+%, mentre i flussi dal Giappone, nonostante le difficoltà determinate dalle calamità naturali di marzo 2011, saranno caratterizzati da un trend comunque positivo (+3,3%). Il 2014 registrerà un ulteriore incremento dei flussi dai paesi extraeuropei con un tasso di crescita del +5,8%. I paesi dell Europa Centrale rimangono il principale mercato di origine per l Italia rappresentando, con oltre 20 milioni di arrivi, circa la metà dei flussi dai principali paesi. L area mostrerà un andamento in linea con la media nell anno in corso (+2,3%); nel 2015, la crescita prevista sarà più attenuata (+1,8%). I flussi provenienti dai paesi dell Area Mediterranea fanno registrare un inversione di tendenza con un debole incremento nel 2014 (+0,8%) ; la crescita si consoliderà nel 2015 (+1,1%). In questo caso incide la critica situazione economica di Grecia, Spagna e Portogallo. La Francia, che con quasi 4 milioni di arrivi assorbe i due terzi dei flussi dall area, mostra un andamento superiore alla media. I paesi del Nord Europa, che con oltre 5 milioni di arrivi rappresentano, dopo l area mediterranea, il mercato di origine meno consistente per il nostro paese, si caratterizzeranno per dinamiche positive dei flussi verso l Italia sia nel 2014 che nel 2015 (+2,7% e +3,1% rispettivamente). Il Regno Unito (che con 3 milioni di arrivi rappresenta 4
circa i due terzi dei flussi totali dall area, nonché il quarto mercato europeo in termini di importanza), sarà contraddistinto da un trend in linea con la media dell area (+3,2% e +2,9% rispettivamente). Quadro sintetico dei flussi turistici incoming/outgoing 2014 2015 Valori Assoluti (e) Var.% Valori Assoluti (e) Var. % Arrivi mondiali in Italia 55.392 3 57.371 3,6 Arrivi in Italia da 21 paesi 42.280 2,5 43.467 2,8 - Area mediterranea 6.089 0,8 6.156 1,1 - Europa centrale 20.807 2,3 21.186 1,8 - Nord Europa 5.519 2,7 5.692 3,1 - Extra Europa 9.865 3,9 10.433 5,8 CONDIZIONI DI UTILIZZO I contenuti della presente report, dove non diversamente ed esplicitamente indicato, sono protetti dalla normativa vigente in materia di tutela del diritto d'autore. Il Cliente si obbliga, altresì, a non divulgare ad alcun titolo le metodologie, i modelli, le informazioni e gli approcci esclusivi che CISET presenta all interno della proposta come atti all esecuzione della ricerca, a prescindere che siano di proprietà di CISET o concesse da terzi. Gli obblighi di cui sopra sono assunti dal Cliente anche in relazione all'operato dei propri dipendenti, amministratori, collaboratori e consulenti Qualunque deroga ai limiti sopra specificati dovrà risultare da un atto sottoscritto da CISET. 5