IL JOBS ACT E GLI SCHEMI DI DECRETO SUL CONTRATTO DI LAVORO A TUTELE CRESCENTI E SULLA RIFORMA DELL ASPI

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Transcript:

IL JOBS ACT E GLI SCHEMI DI DECRETO SUL CONTRATTO DI LAVORO A TUTELE CRESCENTI E SULLA RIFORMA DELL ASPI LAVORO E JOBS ACT ASPETTATIVE E PROSPETTIVE 16 FEBBRAIO 2015 CIRCOLO PD COLLEGNO Avv. Gabriele Moro Dottore di ricerca in diritto del lavoro

L. D. 183/2014 Art. 1, comma 7, lett. c. previsione, per le nuove assunzioni, del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all anzianità di servizio, escludendo per i licenziamenti economici la possibilità della reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, prevedendo un indennizzo economico certo e crescente con l anzianità di servizio e limitando il diritto alla reintegrazione ai licenziamenti nulli e discriminatori e a specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato.

L.D. 183/2014 Art. 1, comma 7, lett.c Elementi essenziali Licenziamento nullo!reintegrazione Licenziamento disciplinare (specifiche fattispecie di licenziamento ingiustificato)! REINTEGRAZIONE Licenziamento disciplinare (altre fattispecie)! INDENNITA Licenziamento economico! INDENNITA!

Attuale contesto normativo (art. 18, l. n. 300/1970)! Licenziamento nullo o inefficace!reintegrazione Licenziamento disciplinare! REINTEGRAZIONE - se insussistenza del fatto contestato - se sanzioni conservative Licenziamento economico! REINTEGRAZIONE - se manifesta insussistenza del fatto

Segue, Attuale contesto normativo (art. 8, l. n. 604/1966)! Tutela obbligatoria:! - Licenziamento illegittimo! INDENNITÀ(tra le 2,5 e le 6 mensilità)

SCHEMA DI Dlgs SUL CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI SFERA APPLICATIVA (art.1) Lavoratori assunti successivamente all entrata in vigore del decreto. Lavoratori già occupati da datori di lavoro che a seguito di nuove assunzioni integrino i requisiti dimensionali di cui all art. 18, commi 8 e9, l. n. 300/1970. Datori di lavoro non imprenditori, che svolgono senza fine di lucro attività di natura politica, sindacale, culturale, di istruzione ovvero di religione o di culto (art.9, comma 2) (c.d. organizzazioni di tendenza).

! Finalità della delimitazione sfera applicativa! non ostacolare future assunzioni! pericolo di eccesso di delega!

Contratto a tutele crescenti: cos è?!! È un normale contratto a tempo indeterminato, che si differenzia rispetto ai precedenti solo per le conseguenze inerenti alla illegittimità dei licenziamenti e non in ordine alla identificazione della fattispecie.

art.2 Licenziamento discriminatorio, nullo e intimato in forma orale Tutela sostanzialmente aderente al corrispondente art. 18, commi 1-3 della l. n. 300/1970 (anche se manca esposizione analitica della casisitica)! Reintegrazione del lavoratore!condanna al risarcimento del danno (indennità commisurata all ultima RGF dal giorno del licenziamento all effettiva reintegrazione, dedotto l aliunde perceptum e comunque non inferiore 5 mensilità)! Contributi previdenziali ed assistenziali.! Possibilità della c.d. indennità sostitutiva (15 m.)

art. 3 co.1 Licenziamento per giustificato motivo e giusta causa ove non ne ricorrano gli estremi, il Giudice dichiara estinto il rapporto di lavoro alla data del licenziamento condanna il datore di lavoro al pagamento di un indennità non assoggettata a contribuzione previdenziale per un importo pari a due mensilità dell ultima RGF per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a quattro e non superiore a ventiquattro mensilità

art. 3 co. 2 Licenziamento per giustificato motivo e giusta causa Correzione dell impostazione risarcitoria esclusivamente in relazione ai licenziamenti disciplinari. Se direttamente dimostrata in giudizio l insussistenza del fatto materiale contestato al lavoratore, rispetto alla quale resta estranea ogni valutazione circa la sproporzione del licenziamento il Giudice! annulla il licenziamento! condanna alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro! condanna al pagamento di un indennità commisurata all ultima RGF dal giorno del licenziamento fino a quello dell effettiva reintegrazione.

Segue art. 3 co. 2 Licenziamento per giustificato motivo e giusta causa Deduzione dell aliunde perceptum e dell aliunde percipiendum. L indennità risarcitoria non può essere superiore a dodici mensilità dell ultima RGF. Versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali. Possibile opzione per l indennità sostitutiva della reintegrazione. Disciplina sostanzialmente assimilabile all art. 18, comma 4, l. n. 300/1970. Possibile inversione dell onere della prova derivata dall inciso direttamente dimostrata in giudizio.

Segue, art. 3, comma 3 Altre ipotesi di licenziamento! Inclusione dell ipotesi dell illegittimità del licenziamento del lavoratore divenuto inabile ovvero del lavoratore disabile le cui condizioni si siano aggravate. Manca l esplicita inclusione del licenziamento per superamento del periodo di comporto.

Segue, art. 3, comma 4!! Espressa esclusione, per i licenziamenti per GMO, dell applicazione della procedura descritta nell art. 7, l. n. 604/1966.

Art. 4 Vizi formali e procedurali La disciplina è sostanzialmente invariata rispetto a quanto contenuto nell art. 18, comma 6, l. n. 300/1970. Casistica: - vizio di motivazione dell atto (art. 2, comma 2, l. n. 604/1966); - vizio della procedura disciplinare (art. 7, l. n. 300/1970). Conseguenze: indennità non assoggetta a contribuzione previdenziale di importo pari a una mensilità dell ultima RGF per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a due e non superiore a dodici mensilità. Fatta naturalmente salva la possibilità di contestare altri e più gravi vizi dell atto.

Art. 5 Revoca del licenziamento Ribadita la possibilità, già introdotta con la Riforma Fornero, per il datore di lavoro di revocare il licenziamento entro 15 giorni dalla comunicazione dell impugnazione: il rapporto si ripristina senza soluzione di continuità, con diritto del lavoratore alla retribuzione maturata nel periodo precedente alla revoca.

Art. 6 Offerta di conciliazione Procedura facoltativa di conciliazione. Entro i termini di impugnazione (60 giorni dalla comunicazione del licenziamento) In una delle sedi protette Il datore può offrire un importo che: - non costituisce reddito imponibile fini IRPEF - non è assoggettata a contribuzione previdenziale - pari a una mensilità dell ultima RGF per ogni anno di servizio - non inferiore a due e non superiore a diciotto mensilità - mediante consegna al lavoratore di un assegno circolare

Art. 9 co. 2 Piccole imprese e organizzazioni di tendenza Se il datore di lavoro, anche a seguito delle nuove assunzioni, non raggiunge le soglie dimensionali di cui all art. 18, commi 8 e 9, l. n. 300/1970, per le nuove assunzioni non si darebbe comunque luogo alla reintegrazione ex art. 3, comma 2, e l ammontare delle indennità previste sarebbe dimezzato e comunque non potrebbe superare le 6 mensilità.

Art. 10 Licenziamento collettivo Esclusione della reintegrazione sia nel caso della violazione delle procedure sindacali che dei criteri di scelta. Applicazione della tutela risarcitoria, alla stregua dei licenziamenti economici. Esisterà, quindi, una duplicità di tutele.

Valutazioni conclusive Effettivo restringimento dell area della reintegrazione. Idoneità dell insussistenza materiale del fatto contestato per chiarire le corrispondenti previsioni della Riforma Fornero? Più riforma in evoluzione che rivoluzione copernicana. Coerenza con il quadro occupazionale di fondo, che denota bassa domanda di lavoro? La maggiore flessibilità in uscita deve essere letta in corrispondenza agli sgravi per le assunzioni. Non si ravvisano esplicite esclusioni del lavoro pubblico.

Attuazione dell articolo 1 comma 2 L.D. 183/2014 b) con riferimento agli strumenti di sostegno in caso di disoccupazione involontaria: - 1) rimodulazione dell'assicurazione sociale per l'impiego (ASpI), con omogeneizzazione della disciplina relativa ai trattamenti ordinari e ai trattamenti brevi, rapportando la durata dei trattamenti alla pregressa storia contributiva del lavoratore; - 2) incremento della durata massima per i lavoratori con carriere contributive piu' rilevanti;

Segue - 3) universalizzazione del campo di applicazione dell'aspi, con estensione ai lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, fino al suo superamento, e con l'esclusione degli amministratori e sindaci, mediante l'abrogazione degli attuali strumenti di sostegno del reddito, l'eventuale modifica delle modalita' di accreditamento dei contributi e l'automaticita' delle prestazioni, e prevedendo, prima dell'entrata a regime, un periodo almeno biennale di sperimentazione a risorse definite; - 4) introduzione di massimali in relazione alla contribuzione figurativa;

Segue 5) eventuale introduzione, dopo la fruizione dell'aspi, di una prestazione, eventualmente priva di copertura figurativa, limitata ai lavoratori, in disoccupazione involontaria, che presentino valori ridotti dell'indicatore della situazione economica equivalente, con previsione di obblighi di partecipazione alle iniziative di attivazione proposte dai servizi competenti; 6) eliminazione dello stato di disoccupazione come requisito per l'accesso a servizi di carattere assistenziale.

SCHEMA DI DLGS IN MATERIA DI N.A.S.P.I. Destinatari (art. 2) - Eventi di disoccupazione verificatisi a partire dal 1 magio 2015. - Destinatari sono lavoratori dipendenti - Esclusi lavoratori a tempo indeterminato delle p.a. - Esclusi anche gli operai agricoli.!

Requisiti (art. 3)! Requisiti per l ottenimento della prestazione: Perdita involontaria della propria occupazione Condizione di disoccupazione 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l inizio del periodo di disoccupazione 30 giornate di lavoro effettivo nei dodici mesi precedenti l inizio del periodo di disoccupazione

Ulteriori casi di riconoscimento (art. 3, comma 2)! La NASPI viene riconosciuta anche nei casi di: Dimissioni per giusta causa Risoluzione consensuale del rapporto (art. 7, l. n. 604/1966)

Calcolo e misura (art. 4) La prestazione è rapportata alla retribuzione imponibile degli ultimi quattro anni utili, divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicata per il coefficiente 4,33. Retribuzione mensile pari o superiore a Euro 1195 (importo relativo al 2015 ma da rivalutarsi annualmente) --- indennità mensile 75% della retribuzione; Retribuzione mensile superiore a euro 1195 -- indennità pari al 75% della retribuzione, incrementato di una somma pari al 25% del differenziale tra la retribuzione mensile e il predetto importo.

Segue! In ogni caso, l importo massimo mensile non può superare 1.300 Euro (rivalutabili). L indennità si riduce del 3% ogni mese, a partire dal quarto.

Durata (art. 5)! La NASPI viene corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni (non si computano i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione della prestazione di disoccupazione).

Presentazione della domanda e condizioni di erogabilità (art. 6 e 7) La domanda va presentata all INPS in via telematica, entro il termine decadenziale di 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. Spetta a decorrere dall ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro o, qualora la domanda sia presentata successivamente a tale data, dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda.

Segue! L erogazione è condizionata alla regolare partecipazione alle iniziative di attivazione lavorativa ed ai percorsi di riqualificazione professionale ed alla ricerca attiva di un occupazione.

Incentivi all imprenditorialità (art. 8) Il lavoratore avente diritto alla NASPI che avvii un attività di lavoro autonomo o in forma di impresa individuale (ed anche per associarsi a Coop) può richiedere la liquidazione anticipata (in unica soluzione) dell importo del trattamento che gli spetta e che ancora non gli è stato erogato. La domanda va presentata a pena di decadenza entro 30 giorni dall inizio dell attività.

Compatibilità e cumulabilità con rapporto di lavoro subordinato(art. 9)! Se il lavoratore instaura un rapporto di lavoro subordinato il cui reddito annuale sia superiore al reddito minimo escluso da imposizione fiscale, decade dalla prestazione salvo il caso in cui la durata del rapporto di lavoro non sia superiore a sei mesi, in tal caso la prestazione è sospesa.

! Se il lavoratore instaura un rapporto di lavoro subordinato il cui reddito annuale sia inferiore al reddito minimo escluso da imposizione, mantiene la prestazione a condizione che comunichi all INPS entro trenta giorni dall inizio dell attività il reddito annuo previsto.

Decadenza (art.11) Il lavoratore decade dalla fruizione della Naspi qualora: Perda lo stato di disoccupazione Inizi un attività di lavoro subordinato o autonomo sena effettuare le prescritte comunicazioni Raggiunga i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato Acquisisca il diritto all assegno ordinario di invalidità Violi le regole relative alle iniziative lavorative ed ai percorsi di riqualificazione.

Assegno di disoccupazione (ASDI), art. 15! Una volta esaurita la NASPI, i lavoratori che permarranno nella condizione di disoccupazione con un ISEE basso potranno fruire dell assegno di disoccupazione (Asdi) per un massimo di 6 mesi, in via sperimentale dal 1 maggio 2015 al 31 dicembre 2015.

Requisiti ASDI A regime, ad avere accesso all Asdi saranno solo i lavoratori disoccupati che: - abbiano fruito della NASpI per la sua intera durata senza trovare occupazione; - si trovino in condizioni economiche, verificabili tramite l ISEE e definite attraverso un decreto del Ministero del Lavoro e del Ministro dell Economia; - siano aderenti a un progetto personalizzato del centro per l impiego

Per il 2015 potranno accedere all Asdi solo: i lavoratori in età vicina alla pensione. i lavoratori con nuclei familiari in cui siano presenti minorenni;!

Importo e pagamento!! L importo Asdi sarà pari al 75% dell ultima NASpI conseguita se non superiore all assegno sociale (circa 450 euro), con possibili incrementi basati sui carichi familiari. L erogazione del contributo avverrà tramite strumenti di pagamento elettronico.