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SCENARI DEMOGRAFICI A TRIESTE Nel periodo 2016-2026 Trieste febbraio 2016 Ufficio Statistica del. Riproduzioni e stampe dovranno riportare in modo visibile la fonte e la proprietà dell informazione. 1

Aggiornamento delle precedenti previsioni demografiche: A fine 2012 l Ufficio Comunale di Statistica di Trieste aveva realizzato uno studio sull andamento demografico della popolazione cittadina nei precedenti 15 anni per sviluppare delle ipotesi di evoluzione futura della popolazione residente. Il lavoro svolto dall Ufficio di Statistica aveva prodotto uno strumento per ricavare delle previsioni sull andamento della popolazione cittadina nei 15 anni dal 2012 al 2026, sulla base di tre scenari demografici ipotetici ai quali era stato assegnato un determinato grado di probabilità di verificarsi e che vengono riportati nella nota metodologica. Essendo intercorsi tre anni da allora ed essendo terminata al 30 giugno 2014 la revisione post-censuaria dell anagrafe comunale, al fine di allineare le precedenti previsioni demografiche all ultimo dato disponibile ovvero al 31 dicembre 2015, si è provveduto ad aggiornare solo tale dato, mantenendo le stesse ipotesi. 2

Si è optato per questo percorso in quanto, da un lato il 2015, in linea con la tendenza nazionale, è stato un anno particolare (una supermortalità ed un numero di nati particolarmente contenuto), dall altro lato la crisi economica ha iniziato a far sentire la propria influenza sul saldo migratorio proprio negli ultimi anni. Osservando infatti i dati reali del 2013, 2014 e 2015 si nota un calo della popolazione triestina superiore al dato che era stato previsto in tutte e tre gli scenari, marcando come già evidenziato una leggera sottostima della mortalità ed una lieve sovrastima della natalità. Per queste motivazioni si ritiene quindi di considerare più attendibile l ipotesi bassa, rimandando al 2017 per una eventuale revisione delle ipotesi. Infatti soltanto a inizio 2017 si potrà verificare se gli andamenti degli ultimi anni (in particolare del 2015) vengano confermati o meno e conoscere quali siano state ad esempio le cause dell elevata mortalità del 2015 o del calo più accentuato dei nati (diminuzione della fecondità e calo delle donne in età feconda, in particolare di quelle straniere, ecc.), in maniera da rivalutare meglio le ipotesi alla base dei tre scenari demografici. 3

Brevi note metodologiche Riportiamo di seguito alcuni concetti fondamentali per la comprensione dell argomento. Quando si parla di popolazione futura si possono fare delle previsioni o delle proiezioni. In entrambe i casi si tratta del risultato di calcoli formali che forniscono la rappresentazione di un assetto futuro di popolazione, ma mentre nel primo caso si parla di ipotesi e di scenari, nel secondo caso i calcoli sono indipendenti dalla verosimiglianza dei presupposti iniziali, ovvero gli operatori sono interessati a valutare l impatto di una specifica ipotesi, che può essere formulata anche senza aver analizzato i trend passati di mortalità, fecondità e migratorietà. Costruire scenari demografici simulando ipotesi alternative (bassa, intermedia, alta) di evoluzione della fecondità, della mortalità e della dinamica migratoria consente di analizzare quanto cambierebbe il quadro futuro se si modificassero le ipotesi iniziali. Il crescente interesse verso le previsioni segna il passaggio da un uso strumentale ad un utilizzo di tipo strategico delle conoscenze demografiche. 4

Vanno fatte però delle considerazioni particolari quando le previsioni vengono fatte su scala locale: - Minore è il dettaglio territoriale, maggiormente i dati risultano sensibili e volatili, i risultati conseguentemente perdono di significatività; - E fondamentale disporre di una base informativa di buona qualità; - La scelta di un orizzonte temporale di breve o medio periodo aumenta la probabilità di previsioni di qualità; - Ricordare che la componente più difficile da prevedere è la migratorietà, che è anche quella che più influisce sulle previsioni; - I maggiori esperti di previsioni demografiche le rivedono circa ogni tre anni, alla luce del dato reale aggiornato (è importante capire che il previsore fornisce solo degli scenari entro i quali è probabile che ci si avvicini alla realtà, per cui il dato non va interpretato puntualmente, in particolare dopo il primo quinquennio di previsione, ma all interno della forbice data dagli scenari). 5

Attraverso diversi procedimenti metodologici si perviene alla formulazione di ipotesi denominate bassa, intermedia, alta, ma per fare ciò bisogna disporre di alcuni dati di base quali una popolazione iniziale (nel nostro caso quella al 1 gennaio 2016), classificata per sesso ed età, una tavola di mortalità relativa alla popolazione, una struttura di fecondità per età della madre (in realtà si è partiti dalla media dei tassi specifici di fecondità degli ultimi tre anni, al fine di eliminare gli effetti di volatilità del dato) ed una struttura di migratorietà per sesso ed età. Vediamo ora nello specifico le tre ipotesi alla base degli scenari di questo aggiornamento: 6

ipotesi intermedia o centrale Si è ragionato in termini di continui e graduali miglioramenti della fecondità, ipotizzando una crescita alla fine del 2026 pari al 7,5% in più rispetto ai valori raggiunti a fine 2011 dei singoli tassi specifici di fecondità. Per quanto riguarda la mortalità si è ragionato in termini di speranza di vita alla nascita: considerato che nel decennio precedente allo studio del 2012 questa è stata in crescita, con un incremento medio annuo pari a +0,31 anni per i maschi e +0,27 anni per le femmine, si è ipotizzato un incremento nella speranza di vita alla nascita a fine periodo di +4,65 anni per i maschi e di +4,05 anni per le femmine, ricavandone così per ogni anno la struttura per sesso ed età dei tassi di mortalità. 7

Infine si è applicato un lieve e graduale calo dei saldi migratori positivi, ipotizzando che questo trend iniziato già nel 2011 continui per tutto il periodo della previsione (scelta operata in base ai dati analizzati ma anche supportata dalla nota informativa Istat del 19 giugno 2008 che accompagnava la diffusione delle previsioni sulla popolazione italiana fino al 2051 e che ipotizzava dopo il 2007, anno caratterizzato da uno shock migratorio importante, un rallentamento del fenomeno; tendenza comunque prevista anche da altre ricerche e numerosi articoli tecnici). ipotesi bassa o pessimistica è quella che ci fornisce lo scenario più negativo, ovvero con un maggior calo futuro della popolazione ed è quella che in questo momento si avvicina di più alla realtà. Si è ipotizzato una stazionarietà nei valori specifici di fecondità per tutti gli anni della previsione. Si è leggermente calata la speranza di vita alla nascita alla fine del 2026 (0,5 anni in meno rispetto all ipotesi centrale sia per i maschi che per le femmine), ipotizzando comunque dei continui miglioramenti dei valori relativi per singolo anno. 8

La negatività dell ipotesi pesa maggiormente sulla progressiva e marcata riduzione dei saldi attivi dei bilanci migratori, che raggiungono le 500 unità circa a fine periodo. ipotesi alta o ottimistica è quella che ci fornisce lo scenario più positivo, ovvero quello con un maggior incremento futuro della popolazione. Si è ipotizzato un miglioramento della fecondità rispetto all ipotesi intermedia (incremento progressivo dei quozienti specifici di fecondità sino a raggiungere a fine periodo il 15% in più rispetto al valore raggiunto negli ultimi anni prima della crisi). Si è leggermente aumentata la speranza di vita alla nascita alla fine del 2026 (0,5 anni in più rispetto all ipotesi centrale sia per i maschi che per le femmine), ipotizzando dei continui miglioramenti dei valori relativi per singolo anno. La tendenza evolutiva dei saldi migratori positivi in questa ipotesi è più marcata rispetto a quella intermedia, giungendo ad un saldo a fine periodo pari alle 9 mille e cinquecento unità.

Per quanto riguarda il movimento naturale, in tutte e tre le ipotesi si prevedono dei valori dei saldi deficitari, con un miglioramento più o meno marcato rispetto alla situazione attuale. I miglioramenti dei valori relativi di fecondità e mortalità (diversamente accentuati nelle tre ipotesi) non compensano infatti pienamente nel medio periodo gli effetti negativi sull evoluzione delle nascite e dei decessi connessi alle dinamiche previste per le donne in età feconda e per la popolazione anziana. Relativamente al bilancio migratorio appare evidente come le tre ipotesi richiamino scenari differenziati di evoluzione della situazione economica e di qualità di vita cittadina: solo in quella alta si prevede che il sistema delle attività economiche esprima una domanda di lavoro che trova in sede locale risposte qualitativamente e quantitativamente adeguate ed una buona qualità di vita nel territorio oggetto di studio. Nell ipotesi bassa in modo più marcato, ma anche in quella intermedia si ipotizza che l intensità assoluta dei flussi migratori risulti in calo, ma permanga positiva. 10

POPOLAZIONE RESIDENTE: 203.953 203.353 202.713 202.059 201.392 200.709 200.015 199.324 198.630 197.924 197.218 196.506 203.953 203.521 203.086 202.662 202.256 201.863 201.503 201.169 200.868 200.599 200.363 200.153 203.953 203.823 203.752 203.755 203.834 203.999 204.250 204.596 205.044 205.594 206.248 207.002 230.000 Popolazione residente totale Anni 2016-2027 (dati previsti al 1 gennaio) 220.000 210.000 200.000 190.000 180.000 11

MOVIMENTO NATURALE: 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026-1.387-1.394-1.374-1.354-1.336-1.314-1.278-1.247-1.225-1.192-1.165-1.319-1.309-1.284-1.253-1.226-1.180-1.140-1.093-1.048-1.001-962 -1.253-1.228-1.188-1.145-1.093-1.041-980 -911-842 -773-706 0 Saldo naturale Anni 2016-2026 -500-1.000-1.500-2.000-2.500-3.000 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 12

NASCITE: 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 1.353 1.334 1.323 1.315 1.308 1.306 1.309 1.311 1.312 1.313 1.310 1.387 1.376 1.373 1.374 1.378 1.386 1.400 1.413 1.427 1.440 1.449 1.421 1.421 1.429 1.445 1.462 1.487 1.518 1.551 1.585 1.620 1.652 2.500 Nati Anni 2016-2026 2.000 1.500 1.000 500 0 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 13

MOVIMENTO MIGRATORIO: 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 832 799 765 732 698 665 632 598 564 531 498 932 919 905 892 878 865 851 837 824 810 797 1.168 1.202 1.236 1.269 1.303 1.337 1.371 1.404 1.437 1.472 1.505 3.000 Saldo migratorio Anni 2016-2026 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 14

GIOVANI 0-24 ANNI: 39.327 39.156 38.912 38.724 38.538 38.374 38.171 37.980 37.799 37.568 37.270 37.000 39.327 39.223 39.058 38.956 38.866 38.807 38.725 38.673 38.645 38.578 38.454 38.374 39.327 39.330 39.289 39.325 39.393 39.511 39.621 39.782 39.994 40.192 40.361 40.601 45.000 Popolazione residente in età 19-24 anni Anni 2016-2027 (dati previsti al 1 gennaio) 42.500 40.000 37.500 35.000 32.500 30.000 15

PRIMISSIMA INFANZIA 0-2 ANNI: 4.125 4.041 3.881 3.842 3.804 3.779 3.763 3.757 3.760 3.765 3.769 3.767 4.125 4.077 3.960 3.972 3.959 3.962 3.976 4.004 4.040 4.080 4.118 4.153 4.125 4.112 4.043 4.114 4.138 4.179 4.239 4.313 4.403 4.502 4.605 4.707 7.000 Popolazione residente in età 0-2 anni Anni 2016-2027 (dati previsti al 1 gennaio) 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 16

INFANZIA 3-5 ANNI: 4.623 4.448 4.381 4.168 4.082 3.922 3.880 3.839 3.811 3.794 3.786 3.787 4.623 4.450 4.386 4.175 4.126 4.008 4.020 4.006 4.008 4.022 4.050 4.085 4.623 4.455 4.395 4.188 4.179 4.112 4.184 4.210 4.254 4.316 4.393 4.484 7.000 Popolazione residente in età 3-5 anni Anni 2016-2027 (dati previsti al 1 gennaio) 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 17

ANZIANI 65 ANNI E OLTRE: 57.897 57.860 57.819 57.746 57.785 57.922 58.125 58.330 58.616 59.004 59.459 60.043 57.897 57.906 57.913 57.894 57.988 58.186 58.466 58.747 59.115 59.595 60.143 60.829 57.897 57.959 58.028 58.082 58.258 58.561 58.939 59.326 59.808 60.419 61.110 61.949 65.000 Popolazione residente di 65 anni e più Anni 2016-2027 (dati previsti al 1 gennaio) 62.000 59.000 56.000 53.000 50.000 18

SUPERANZIANI 80 ANNI E OLTRE: 18.669 18.893 19.319 19.893 20.456 21.167 21.641 21.982 22.274 22.534 22.439 23.062 18.669 18.922 19.384 19.994 20.596 21.350 21.879 22.271 22.616 22.937 22.904 23.594 18.669 18.951 19.448 20.104 20.748 21.563 22.147 22.605 23.019 23.422 23.472 24.256 26.000 Popolazione residente di 80 anni e più Anni 2016-2027 (dati previsti al 1 gennaio) 23.500 21.000 18.500 16.000 19

INDICE DI VECCHIAIA: indicatore del grado di invecchiamento della popolazione (Pop. 65 e più/pop. 0-14)*100 252,85 254,54 256,31 258,15 261,74 265,15 269,40 274,08 279,60 285,71 292,40 299,24 252,85 254,24 255,60 256,93 259,85 262,43 265,75 269,35 273,52 278,04 282,89 287,63 252,85 253,83 254,64 255,33 257,40 259,05 261,16 263,25 265,61 268,16 270,70 272,88 310,00 290,00 270,00 Indice di vecchiaia Anni 2016-2027 (dati previsti al 1 gennaio) 250,00 230,00 210,00 190,00 170,00 20

INDICE DI DIPENDENZA: rapporto tra popolazione inattiva e quella attiva ((Pop. 0-14 + Pop. 65 e più)/pop. 15-64) *100 65,60 65,65 65,70 65,70 65,71 65,95 66,24 66,50 66,85 67,35 67,95 68,82 65,60 65,68 65,76 65,80 65,85 66,14 66,48 66,79 67,19 67,77 68,43 69,37 65,60 65,67 65,74 65,76 65,80 66,08 66,40 66,70 67,08 67,63 68,28 69,19 72,00 Indice di dipendenza Anni 2016-2027 (dati previsti al 1 gennaio) 70,00 68,00 66,00 64,00 62,00 60,00 58,00 56,00 54,00 52,00 21

ETA LAVORATIVA 15-64 ANNI: 123.158 122.762 122.336 121.944 121.530 120.942 120.314 119.712 119.050 118.268 117.424 116.398 123.158 122.839 122.515 122.235 121.952 121.505 121.037 120.611 120.140 119.570 118.960 118.176 123.158 123.030 122.936 122.925 122.943 122.832 122.743 122.734 122.719 122.644 122.563 122.351 135.000 132.500 130.000 127.500 125.000 122.500 120.000 Popolazione residente in età lavorativa (15-64 anni) Anni 2016-2027 (dati previsti al 1 gennaio) 117.500 115.000 112.500 110.000 22

DONNE IN ETA FECONDA 15-49 ANNI: 39.423 38.883 38.386 37.960 37.536 37.010 36.488 36.003 35.519 35.145 34.795 34.415 39.423 38.920 38.468 38.094 37.730 37.269 36.822 36.421 36.022 35.742 35.497 35.225 39.423 39.010 38.663 38.414 38.189 37.888 37.618 37.405 37.216 37.164 37.160 37.147 50.000 Popolazione residente femminile in età feconda (15-49 anni) Anni 2016-2027 (dati previsti al 1 gennaio) 47.500 45.000 42.500 40.000 37.500 35.000 32.500 30.000 23

CONCLUSIONI Costruire scenari demografici significa ipotizzare le trasformazioni future della popolazione utilizzando un modello empirico: il confronto sistematico fra le previsioni formulate e la reale evoluzione delle principali variabili (fecondità, mortalità e movimenti migratori) consente di rivedere il modello adattandolo alle nuove tendenze Si rinvia al prossimo aggiornamento delle ipotesi anche lo studio delle trasformazioni e dell evoluzione delle famiglie (composizione e tipologie dei nuclei familiari, dimensione media) L obiettivo principe delle previsioni su scala locale è quello di sollecitare l attenzione degli amministratori sulla futura evoluzione demografica in modo da tener conto delle possibili conseguenze economiche e sociali Le politiche pubbliche locali di erogazione di servizi alla persona sono sensibili alle variazioni attese di alcune fasce d età dei cittadini (specie giovani e anziani) Evidente la correlazione tra tendenze demografiche e decisioni da assumere in campo urbanistico o delle pianificazioni delle reti di trasporto, ecc. 24