POESIA filastrocche per iniziare
Filastrocche in rima baciata (ABBA) e alternata (ABAB) (a cura della cl. 1 B) PRIMO ESEMPIO di due strofe, la prima formata da quattro versi, la seconda da uno. La filastrocca in tutto ha cinque versi. Solo nella prima strofa possiamo trovare lo schema a rime alternate. 2 che stava per mangiare B 3 ma vide la sua morosa A 4 con cui si voleva sposare B 5 dopo mesi di solitudine. C SECONDO ESEMPIO Questa filastrocca è formata da una sola strofa di quattro versi. I versi, presi due a due, terminano con una rima baciata. Dobbiamo però notare che la rima tra i versi 3-4 è imperfetta, perché non tutte le lettere sono simili dopo l ultima sillaba accentata. In questo particolare caso, solo le vocali sono uguali. Per questo si parla di assonanza. L assonanza quindi è una rima imperfetta tra parole che hanno, in posizione di rima, solo le vocali uguali, non le consonanti. Al contrario, quando in posizione di rima sono le consonanti ad essere uguali, ma non le vocali, parliamo di consonanza. 2 che voleva fare la sposa A 3 invitò tutti al suo matrimonio B 4 che però risultò un obbrobrio B assonanza
ALTRI ESEMPI DI RIMA BACIATA 2 che sapeva solo scrivere in prosa A 3 mangiava le torte di cioccolata B 4 ed era proprio fortunata! B 2 e per questo era molto vanitosa A 3 mangiava le mosche per tutta la notte B 4 e al mattino faceva a botte! B 2 che in ogni momento si metteva in posa A 3 si metteva in posa per farsi le foto B 4 ed il giorno dopo andò al Protocollo di Kyoto! B 1 Sonno, o sonno, che di qui passavi A 2 so che tanto tu mi amavi, A 3 mentre io tanto ti odiavo B 4 così tanto che non mi addormentavo. B
Esistono anche la rima incrociata (dove lo schema delle rime è ABBA) e la rima incatenata (ABA BCB CDC, rima usata dal poeta Dante nella Divina Commedia ) che serve a legare strofe di tre versi (chiamate terzine). Quindi per riassumere ciò che hai schematizzato sul tuo quaderno, possiamo dire che: il verso è l insieme di parole contenute in una riga di una filastrocca o di una poesia; ogni riga può variare di volta in volta come lunghezza; ogni verso si può dividere in sillabe poetiche perché le parole che formano il verso sono, a loro volta, formate da sillabe: sono proprio le sillabe che costituiscono l unità di misura di un verso; a seconda del numero di sillabe, il verso prende un nome diverso: ternario (tre sillabe); quaternario (quattro sillabe); quinario (cinque sillabe); senario (sei sillabe); settenario (sette sillabe); ottonario (otto sillabe); novenario (nove sillabe); decasillabo (dieci sillabe); endecasillabo (undici sillabe); docecasillabo (dodici sillabe); nelle poesie, spesso, i versi sono disposti a gruppi, nei quali il numero dei versi stessi può variare. Ogni gruppo di versi prende il nome di strofa; i versi possono essere legati tra loro dalla rima, ossia dalla ripetizione di suoni uguali in due o più parole a fine verso. La rima può essere: baciata, quando rimano fra loro le parole finali di due versi consecutivi. In questo caso le rime si indicano con lo schema metrico AA, BB, CC, ecc. alternata, quando il primo verso rima con il terzo e il secondo con il quarto. In questo caso le rime si indicano con lo schema metrico ABAB incrociata quando il primo verso rima con il quarto e il secondo con il terzo. In questo caso le rime si indicano con lo schema metrico ABBA; i poeti, spesso, ottengono un effetto simile alla rima con l'assonanza e la consonanza. Nell'assonanza le sillabe finali di due parole presentano vocali uguali, ma consonanti differenti. Nella consonanza, invece, sono uguali le consonanti e diverse le vocali.
LE STROFE Le strofe possono essere libere, cioè formate da un numero variabile di versi, oppure seguire uno schema fisso. Queste ultime assumono nomi differenti a seconda del numero di versi da cui sono composte: una strofa di due versi si chiama distico; una strofa di tre versi si chiama terzina; una strofa di quattro versi si chiama quartina; una strofa di sei versi si chiama sestina; una strofa di otto versi si chiama ottava. TORNANDO ALLE RIME Hai capito perché le rime sono importanti? Perché aiutano a memorizzare. Anche la pubblicità si basa sulle rime, prova a pensarci. Giocando con le rime, puoi anche inventare degli slogan per pubblicizzare qualcosa. Puoi anche fare la contro-pubblicità, cioè rovesciare e ridicolizzare il messaggio pubblicitario (es. con questa pomata / la ruga è assicurata)