SL 269 MOMENTO MEDICO

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Ab Antibody - anticorpo. Acaricida Agente che distrugge gli acari. Acaro Piccolissimo animale (200-300 µ), correlato ai ragni, che presenta di solito un corpo trasparente o semitrasparente. Gli acari di interesse allergologico sono il Dermatophagoides pteronissimus ed il Dermaphagoides farinae (Figura 1). Il loro habitat naturale è costituito dalla polvere domestica, dai materassi, dagli abiti, dalle piume, ecc. La fonte di alimentazione è rappresentata essenzialmente da forfora umana (desquamazione cutanea), da residui alimentari e da aspergilli. Le feci di tali parassiti A Figura 1 Fotografia al microscopio elettronico a scansione dell acaro della polvere domestica. Dermatophagoides farinae. Da Wharton C.W.: Mite and commercial extract of house dust. Science, 1970; 167: 1382-5. 3

A 4 sono la principale fonte di allergeni della polvere domestica. Acido acetilsalicilico (ASA) Farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) utilizzato nel trattamento del dolore, dell infiammazione e della febbre. Esso è in grado, come tutti i FANS, di scatenare reazioni di ipersensibilità che vanno dall orticaria all angioedema, dalla rinosinusite all asma, a reazioni anafilattoidi. Acido arachidonico Elemento costitutivo delle membrane biologiche. Viene metabolizzato, durante i processi infiammatori, da due enzimi: la lipossigenasi e la ciclossigenasi; ciò dà origine alla sintesi di leucotrieni, prostaglandine e trombossani, efficaci mediatori dell immunoflogosi. Actinomicete Micete del genere Actinomyces. L inalazione delle sue spore in soggetti predisposti, è causa di attacchi d asma e di Alveoliti Allergiche Estrinseche. Adrenalina Detta anche epinefrina, rappresenta il principale ormone della midollare del surrene dalla quale viene rilasciato. Per la sua azione α- e β-stimolante, rappresenta il farmaco d elezione nello shock anafilattico. Ag Antigene Allergene Sostanza capace di provocare una risposta allergica. Nell uso corrente, il termine è ristretto a quel-

A Figura 2 Granulo pollinico di Graminacea (Avena sativa). le sostanze (antigeni), che combinandosi con anticorpi specifici (reagine), provocano una reazione (risposta) allergica in soggetti predisposti-ipersensibili (atopici). Allergeni ambienteli comuni sono le proteine globulari dei pollini (erbe, alberi) (Figure 2 e 3), le feci degli acari della polvere, il veleno degli imenotteri, alcuni cibi e farmaci. In Figura 3 Granuli pollinici di Olivo (Olea Europea). 5

A 6 risposta alla stimolazione di tali allergeni, gli individui producono anticorpi della classe IgE. Allergeni alimentari Complesso di proteine, carboidrati e lipidi che compongono gli alimenti che, nei soggetti predisposti, possiedono attività antigenica. Gli antigeni alimentari maggiori sono glicoproteine a basso peso molecolare. Allergeni maggiori Antigeni altamente allergenici, in grado di innescare una risposta immunitaria di tipo I (secondo la classificazione di Coombs e Gell). Allergeni minori Allergeni che determinano una risposta IgE-mediata solo in pochi soggetti ipersensibili. Allergia Il termine, introdotto per la prima volta da Von Pirquet nel 1906, indica un abnorme risposta immunitaria dell ospite nei confronti di un antigene (allergene), che, manifestandosi a livello di diversi organi ed apparati, può comportare danni immunologicamente mediati. Sinonimo di ipersensibilità (immediata). Allergia ai farmaci Reazione immunitaria diretta contro un farmaco. I farmaci possono legarsi a proteine carrier ed agire da apteni. Le allergie ai farmaci possono essere mediate da anticorpi (ipersensibilità immediata) o da linfociti T (ipersensibilità di tipo ritardato). Esempi di allergie ai farmaci antocorpo-

mediate sono l anafilassi e l orticaria. Le reazioni da farmaci mediate dai linfociti T si manifestano di solito con rash cutaneo, dermatite allergica o da contatto. La febbre è una manifestazione comune di questo tipo di allergia. Allergia alla penicillina Allergia (ipersensibilità) alla penicillina, ai suoi prodotti di degradazione o a contaminanti presenti nelle preparazioni del farmaco. Alcuni derivati (es. acido penicillenico) si coniugano alle proteine, formando penicilloil-derivati ed inducono una risposta immunitaria. Allergie crociate Interazione di un anticorpo con un antigene oltre a quello che specificamente ha stimolato la sua produzione. Nel polline di alcune piante vi sono A Tabella 1 Esempi di allergie crociate (nella riga in alto, il polline: nella colonna corrispondente, gli alimenti da cui possono scaturire le allergie crociate) Betulla Composite Graminacee Parietaria Mela Sedano Frumento Ciliegia Pera Melone Melone Melone Albicocca Anguria Anguria Gelso Noce Mela Pomodoro Basilico Ciliegia Banana Arancia Piselli Banana Zucca Kiwi Nocciola Camomilla Pesca Finocchio Albicocca Carota Ciliegia Sedano Prugna Patata 7

A 8 segmenti di proteine uguali a quelli contenuti in certi frutti e verdure. Se un soggetto è allergico alla proteina della pianta, il suo sistema immunitario riconoscendo la stessa proteina nel frutto risponde con una reazione allergica (Tabella 1). Allergoide Allergene modificato mediante trattamento con formaldeide, cui viene ridotta l allergenicità (capacità di liberare istamina e di provocare reazioni cutanee), mantenendone l immunogenicità (capacità di stimolare la sintesi degli anticorpi bloccanti). Alternaria Genere di fungo le cui spore sono molto allergeniche. La specie più diffusa è l A. Alternata (A. Tenuis). Essa è molto diffusa nelle zone a clima temperato. Alveoliti Allergiche Estrinseche Infiammazione degli alveoli polmonari dovuta ad esposizione ripetuta, ad antigeni volatili di origine animale in soggetti predisposti. Tra gli agenti più comuni: actinomiceti termofili, micropolyspora faeni, estratti animali, aspergillus fumigatus, ecc. Ambrosia (ragweed) Pianta del Nord America i cui pollini contengono i più comuni allergeni respiratori. Le due specie più diffuse sono l ambrosia corta e quella gigante: Ambrosia artemisiifolia (eliator) ed Ambrosia trifida. In Italia è quasi inesistente. Quella presente viene veicolata dagli aerei provenienti dall America del Nord.

Aminofillina Sale della teofillina capace di inibire la fosfodiesterasi con conseguente aumento dell AMP ciclico intracellulare. Ha azione rilasciante sulla muscolatura liscia bronchiale (broncodilatazione). Anafilassi Reazione immunitaria acuta che segue alla rapida introduzione di un antigene in un individuo con anticorpi preesistenti della classe delle IgE (o della sottoclasse IgG1, in alcune specie). Nei casi di anafilassi sistemica, le reazioni si manifestano in pochi secondi e sono caratterizzate da difficoltà respiratoria con restrizione della laringe e dei bronchi e shock. Il legame dell antigene alle IgE adese alle mastcellule o ai basofili causa il rilascio di mediatori. I mediatori principali (preformati) dell anafilassi sono: serotonina, istamina, fattori chemiotattici per gli eosinofili, eparina ed una varietà di enzimi (per es., la chinasi e l Nacetil-β-glucosaminidasi). I mediatori secondari (prodotti dopo che l antigene è stato legato e poi lentamente rilasciati) includono: le Slow Reacting Substances of Anafylaxis (SRS-A), il fattore di attivazione delle piastrine (PAF) e la bradichinina. Nell uomo, cause primarie di anafilassi sono i farmaci (es. penicillina) o le punture di insetti (veleno di imenotteri). Si possono avere reazioni anafilattiche locali a livello della cute, della mucosa nasale, o del tratto gastro-intestinale. Si tratta di reazioni infiammatorie acute provocate dal contatto locale con l antigene. Nell anafilassi cutanea la reazione si manifesta con un pomfo chiaro, irregolare, circondato da una zona eritematosa (orticaria). A 9

A 10 Anafilassi Cutanea Passiva (ACP) Prova per rilevare nel siero di un soggetto la presenza di anticorpi citotropi (IgE-IgG4) responsabili delle reazioni allergiche di tipo I (nella classificazione di Coombs e Gell). Anticolinergici Farmaci in grado di opporsi agli effetti dell acetilcolina o delle sostanze parasimpaticomimetiche, interrompendo a vari livelli la trasmissione colinergica. Anticorpo Proteina plasmatica avente proprietà molecolari di immunoglobulina (migrante, all elettroforesi, nella regione β e γ : β- e γ-globulina) e capace di combinarsi specificamente con un antigene, di riconoscerlo, agganciarlo e neutralizzarlo. Nell organismo, gli anticorpi sono prodotti dai linfociti B che, in seguito a stimolazione antigenica, si trasformano in plasmacellule. Anticorpo bloccante Anticorpo che inibisce la reazione tra l antigene ed altri anticorpi o linfociti T sensibilizzati (come gli anticorpi della classe IgG che competono con gli anticorpi IgE per gli antigeni, bloccando così la risposta allergica). Anticorpo monoclonale Anticorpo derivato da un clone di linfociti B. Questi anticorpi vengono utilizzati negli studi strutturali e nella valutazione della reazione antigeneanticorpo ( immunoassay ). Antigene Molecola riconosciuta come estranea (non-self) dall organismo ed in grado di provocare una ri-

sposta immunitaria specifica, di tipo umorale e/o cellulo-mediata, a seconda che venga stimolata la produzione di anticorpi o la proliferazione dei linfociti T, od entrambe. Per antigene incompleto vedi aptene. Antigenicità Potenzialità di un antigene di: 1) indurre una risposta immunologica; 2) combinarsi con anticorpi specifici e/o recettori delle cellule T. Antigenico Con capacità di indurre una risposta immunitaria e di reagire con gli anticorpi corrispondenti o con i recettori delle cellule T. Antileucotrieni Farmaci di ultima generazione utilizzati per il trattamento cronico dell asma, antagonisti dei recettori dei leucotrieni. Bloccano selettivamente il legame del LTD4, il cistenil leucotriene predominante nelle vie aeree, al suo recettore. Antinfiammatori non steroidei (FANS) Vedi acido acetil salicilico. Antistaminico Farmaco in grado di legarsi ai recettori istaminici (H1 ed H2) in modo da inibire l effetto dell istamina sui vasi sanguigni, sulle ghiandole gastriche e sulla muscolatura liscia bronchiale. Si distinguono in antistaminici di prima e seconda generazione. Quelli di I generazione, i più vecchi, presentano una rapida comparsa d azione, un effetto farmacologico dalla durata di circa 4-6 ore, superano la A 11

A 12 barriera ematoencefalica, hanno buona affinità per i recettori H1 cerebrali e danno effetto sedativo. Quelli di II generazione presentano una rapida comparsa d azione, sono caratterizzati da un effetto long-acting, superano poco la barriera ematoencefalica e hanno scarsa affinità per i recettori H1 cerebrali (non danno effetti sedativi). APC (antigen presenting cells) Cellule presentanti l antigene, definite anche cellule accessorie (vedi) Aptene Detto anche antigene incompleto. Sostanza solitamente di piccole dimensioni, capace di reagire specificamente con l anticorpo, che risulta immunogena solo se legata ad una molecola di maggior peso molecolare, detta carrier proteico. Arachidi (Allergia alle) Fra le allergie alimentari è la più diffusa e la più temibile, anche per la diffusione che tale alimento ed i suoi derivati hanno nei cibi. Artemisia L artemisia appartiene al genere delle Compositae, che include anche l ambrosia (ragweeds), molto diffusa in America del Nord, ma estremamente rara in Italia. I piccoli fiori dell artemisia producono modeste quantità di polline, che, rispetto ad altri pollini, risulta in scarsa percentuale nell aria. Nel Nord Europa l infiorescenza avviene dalla fine di luglio alla fine di agosto, mentre nell Europa meridionale si verifica un mese più tardi.

Asma allergico o Atopico Definito anche come estrinseco, identifica l asma conseguente ad esposizione a specifici allergeni verso cui il soggetto, generalmente con diatesi allergica, risulta sensibilizzato. Il contatto con l antigene determina una reazione immunitaria di tipo I, mediata dalle IgE adese alla superficie cellulare. La conseguente degranulazione dei mastociti e dei basofili, presenti a livello bronchiale, determinano il broncospasmo e l edema della mucosa bronchiale. Aspergillus fumigatus Appartiene ad un genere di funghi imperfetti (Deuteromiceti). Possiede proprietà antigeniche, cresce bene sul letame e sui semi dei cereali. Viene chiamato in causa nelle Alveoliti Allergiche Estrinseche. Può causare Aspergillosi bronco-polmonare allergica. Aspergillosi bronco-polmonare allergica Condizione patologica multisistemica responsabile di attacchi asmatici, causata da inalazione di spore del genere Aspergillus. Assenzio Vedi artemisia Astemizolo Uno dei primi antistaminici di seconda generazione a lunga durata d azione. Si lega ai recettori H1 periferici. Atopia Predisposizione costituzionale o ereditaria a sviluppare uno stato di ipersensibilità immediata (es.: A 13

A asma allergico e febbre da fieno), verso sostanze che in genere non provocano alcuna reazione immunitaria nei soggetti normali. Le manifestazioni di atopia sono rappresentate da asma, rinite allergica ed orticaria. Atropina Alcaloide derivato dalle radici e dalle foglie di alcune specie di Solanacee virose, tra cui Atropa belladonna, Hyosciamus niger e Datura stramonium. Rappresenta chimicamente l estere dell acido tropico con la tropina (base organica complessa). Possiede attività anticolinergica ed è in grado di annullare gli effetti periferici dell acetilcolina per inibizione competitiva dei recettori muscarinici. Viene utilizzata come broncodilatatore. Azelastina Antistaminico di II generazione a lunga durata d azione che inibisce il rilascio di istamina da parte dei basofili e delle mastcellule, interferisce con la sintesi ed il rilascio dei leucotrieni da parte dei polimorfonucleati e delle mastcellule; blocca i canali del calcio nei tessuti bersaglio. 14

Basofilo Leucocita che ha la caratteristica di possedere granuli colorabili con coloranti basici (Wright e Giemsa). Nei granuli sono contenute eparina, istamina, fattore di attivazione delle piastrine ed altre amine vasoattive, tutti importanti mediatori dell ipersensibilità immediata. Il rilascio del contenuto dei granuli, per esocitosi, può avvenire per un meccanismo immunitario (mediato dalle IgE eventualmente presenti sulla superficie cellulare) o anche attraverso un meccanismo non immunitario (stimolazione aspecifica). Beclometasone dipropionato Glucocorticoide impiegato nella terapia dell asma bronchiale. È indicato nei casi che richiedono un trattamento cronico con corticosteroidi. Bradichinina Enzima presente nei granuli dei leucociti basofili e delle mastcellule. Prende parte al processo infiammatorio. Il suo precursore è la callicreina. Svolge azione broncodilatante, vasodilatatrice, aumenta la permeabilità vasale, determina dolore, rossore ed edema cutaneo. Broncocostrizione Riduzione del calibro di un bronco. Nell asma, la broncocostrizione tipicamente dipende da uno spasmo della muscolatura liscia bronchiale che in genere si associa a edema della mucosa ed a ipersecrezione di muco piuttosto denso. Broncodilatatore Agente in grado di aumentare il calibro di un bronco. B 15

C Calendario pollinico Calendario che illustra i periodi di infiorescenza ed i picchi di massima impollinazione delle piante e degli alberi i cui pollini sono fonte di allergia (Figura 4). Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Graminacee Urticacee Composite Oleacee Betulacee Salicacee Platanacee Fagacee NORD CENTRO SUD Figura 4 Fioritura dei pollini nel Nord, Centro e Sud Italia, di mese in mese. Callicreina Vedi bradichinina 16 Carrier Macromolecola a cui si lega, in vivo o in vitro, un aptene che diventa, così, capace di stimolare una risposta immunologica.

Cavallo (Allergia al) Forma di allergia legata ad una proteina contenuta nel sudore e nella saliva di questo animale, a differenza di quella di cani e gatti nei quali si trova sulla pelle. Cellula accessoria Cellula non linfocitica (cellula dendritica, cellula di Langerhans, fagocita mononucleato) che si comporta da adiuvante della risposta immunologica, nella presentazione dell antigene ai linfociti T helper (antigen presenting cells - APC). Anche i linfociti B possono assumere la funzione di cellula accessoria nella presentazione dell antigene. Cetirizina Antistaminico di II generazione che, oltre ad agire sui recettori H1, blocca anche l accorsa degli eosinofili nel sito della reazione allergica. Essa blocca anche la sensibilità aumentata alla metacolina che insorge 24 ore dopo la stimolazione antigenica della mucosa nasale. Chetotifene Antistaminico di I generazione utilizzato nella profilassi allergica. Esso inibisce il rilascio dei mediatori dell infiammazione, antagonizza i recettori H1 dell istamina. Citochina Proteina o glicoproteina solubile prodotta dai leucociti e da altri tipi di cellule, che agisce da mediatore chimico intercellulare, che influisce, nella risposta immune, sulle funzioni delle altre cellu- C 17

C 18 le. Le citochine prodotte dai fagociti mononucleati sono chiamate monochine, mentre quelle prodotte dai linfociti sono dette linfochine. Altri tipi di cellule (fibroblasti e cellule endoteliali) possono produrre citochine. Cladosporium Genere di fungo limitato alle regioni a clima freddo e secco, le cui spore possiedono proprietà antigeniche. È causa di asma atopico. Complesso antigene-anticorpo Complesso formato dall interazione tra antigeni ed anticorpi. Questi complessi, in base alla proporzione dei reagenti, possono essere solubili (in presenza di eccesso di antigene) o insolubili (precipitati). Complemento Sistema enzimatico di proteine sieriche attivate in maniera sequenziale mediante proteolisi limitata. Sono degli importanti effettori dell immunità umorale. Tipicamente l attivazione del complemento viene evocata dai complessi antigeneanticorpo (via classica), ma può anche essere attivato da enzimi proteolitici (come la plasmina) oppure da carboidrati complessi, come l insulina (via alternativa). Cooperazione linfociti T-linfociti B Processo necessario per la produzione di normali livelli di anticorpo verso gli antigeni, in particolare quelli timo-dipendenti. Il meccanismo di cooperazione è il risultato della liberazione, da parte dei linfociti T, di specifici fattori che attivano

i linfociti B sia direttamente, che attraverso la partecipazione di cellule accessorie o APC. Corticosteroidi Ormoni steroidei della corteccia surrenalica o i loro analoghi che hanno importanti effetti sul metabolismo dei carboidrati (glucocorticoidi) e sul bilancio elettrolitico (mineralcorticoidi). Molti corticosteroidi hanno una potente attività antinfiammatoria e di soppressione della risposta immune. I corticosteroidi, inoltre, inibiscono l accumulo di leucociti polimorfonucleati nei siti di infiammazione e riducono il numero di linfociti circolanti. Cromolin Farmaco che inibisce la degranulazione delle mastcellule. Viene utilizzato nel trattamento dell asma, della rinite allergica, delle allergie e intolleranze alimentari. C 19

D 20 Deficit di IgA Abbassamento dei livelli di IgA secretorie sieriche responsabile della penetrazione nell organismo di grandi quantità di antigeni che provocano sensibilizzazione e malattie allergiche. Degranulazione Processo calcio-dipendente di rilascio di sostanze (mediatori) contenute nei granuli dei mastociti in seguito all incontro delle IgE presenti sulla membrana del mastocita con l allergene. Processo che libera il contenuto dei granuli dei fagociti durante la fagocitosi (fagolisosoma). Dermatite allergica da contatto (DAC) Infiammazione della cute, manifestazione di una reazione di ipersensibilità di tipo ritardato provocata dal contatto con una varietà di prodotti chimici di basso peso molecolare. Il contatto con la sostanza chimica sensibilizzante causa eritema ed edema della cute, che compaiono circa 12 ore dopo il contatto e raggiungono l intensità massima in 24-48 ore. La cute colpita sviluppa vescicole che possono rompersi e dar luogo a croste. L eruzione cutanea è intensamente pruriginosa. Dermatite atopica Eruzione cutanea cronica, eczematosa, pruriginosa che colpisce prevalentemente neonati e bambini con un importante storia familiare di allergia. La maggior parte dei pazienti presenta livelli elevati di IgE nel siero.

Dermatophagoides Genere di acari domestici (Pteronissimus e Farinae). Questi acari rappresentano il principale allergene della polvere domestica (vedi acaro). Determinante antigenico Piccolo sito (epitopo) presente sull antigene, al quale l anticorpo (la cui produzione è stimolata dall intera molecola antigenica) è in grado di legarsi. Una singola molecola antigenica può avere numerosi determinanti antigenici. Disodiocromoglicato (DSGC) Farmaco usato nella profilassi di alcune malattie dovute ad ipersensibilità immediata (rezione tipo I), soprattutto nell asma allergico. Generalmente viene somministrato per inalazione, ma può essere assunto anche per via orale o essere applicato localmente (occhi e naso). La sua azione si esplica nella inibizione del rilascio dei mediatori delle reazioni dalle mastcellule sensibilizzate. D 21

E 22 Ebastina Antistaminico di II generazione, antagonista dei recettori H1, della classe delle piperidine. Eczema Eruzione cutanea infiammatoria, microvescicolare a distribuzione generalmente irregolare. Si può manifestare in soggetti atopici (dermatite atopica) o far seguito all ingestione o all applicazione locale di farmaci. È comune nei bambini con età inferiore ai 2 anni, che, in secondo momento, possono sviluppare asma. EIA (Enzyme immuno-assay) Sigla che in maniera generica indica le tecniche di immunodiagnosi che prevedono l impiego di anticorpi coniugati ad enzimi. ELISA (Enzyme-linked immunosorbent assay) Test usato per individuare antigeni o anticorpi mediante reazioni enzima-substrato. Eosinofilia Aumento del numero degli eosinofili nel sangue oltre i livelli fisiologici. Un eosinofilia è tipicamente presente nelle infezioni parassitarie, nell atopia e nell anafilassi. Eosinofilo (leucocita) Leucocita polimorfonucleato (Figura 5) caratterizzato dalla presenza, nel citoplasma, di grandi granuli che si colorano di rosso brillante con l eosina. I granuli sono ricchi di proteine cationi-

E Figura 5 Rappresentazione schematica di un eosinofilo. che, le quali vengono secrete in seguito a stimoli appropriati. Gli eosinofili aumentano di numero nelle reazioni di ipersensibilità immediata e nelle infezioni parassitarie. Epitopo Sinonimo di determinante antigenico. Eritema Arrossamento della cute dovuto a vasodilatazione superficiale. 23

E Eritema multiforme Malattia cutanea, caratterizzata da cosiddette lesioni a bersaglio con un centro eritematoso circondato da una zona edematosa pallida e da una periferica eritematosa. L eritema multiforme di solito rappresenta la manifestazione di un allergia ad un farmaco o di un infezione sistemica. Le lesioni sono infiltrate da linfociti e macrofagi. Nelle forme severe di eritema multiforme è presente un erosione ed una distruzione delle membrane mucose. L interessamento mucoso costituisce la cosiddetta sindrome di Stevens-Johnson. Estratti allergenici Preparati commerciali contenenti singoli antigeni come polline, acari e forfora di animali. Tali estratti possono essere impiegati in campo allergologico o nell immunoterapia specifica. 24

FANS Vedi acido acetisalicilico. Farmaci β 2 -stimolanti Derivati della β-fenilalanina, che si legano ai recettori β 2 -adrenergici attivando l adenilato ciclasi ed incrementando i livelli intracellulari di 3,5- AMP ciclico. A carico delle vie aeree determinano broncodilatazione e attenuazione della risposta broncocostrittrice a vari stimoli. Inoltre, aumentano la clearance mucociliare, inibiscono il rilascio di mediatori, riducono l edema della mucosa. Fattore chemiotattico per gli eosinofili (ECF-A) Peptide presente nei granuli delle mastcellule che, stimolando la chemiotassi degli eosinofili, è responsabile dell accumulo di queste cellule nei siti delle reazioni infiammatorie ed allergiche. Anche l stamina svolge attività chemiotattica per gli eosinofili Fattore di attivazione dei macrofagi (MAF) Gruppo di linfochine che attivano i macrofagi. Il principale MAF è l interferone γ. Fattore di attivazione delle piastrine (PAF) Derivato dalla degranulazione di mastcellule, polimorfonucleati e macrofagi. Il PAF, derivante dall attivazione dell acido arachidonico, induce aggregazione e degranulazione delle piastrine favorendo il rilascio dei costituenti intracellulari (es.: serotonina, istamina). Il PAF svolge un ruolo nelle rezioni di ipersensibilità immediata (contrazio- F 25

F ne della muscolatura liscia bronchiale, aumento della permeabilità vascolare). Febbre da fieno Termine usato per indicare la rinite allergica stagionale da ipersensibilità ai pollini delle graminacee. Si manifesta con congiuntivite, asma e rinite. Fenoterolo Farmaco β 2 -stimolante selettivo a breve durata d azione (4-6 ore) Frammento Fab Frammento antigene-legante delle immunoglobuline Frammento Fc Frammento dell immunoglobulina che non può legare l antigene ma che è responsabile delle funzioni effettrici degli anticorpi (per es. fissazione del complemento, legame alle membrane cellulari, trasporto placentare) 26

Gammaglobulina vedi IgG. Globulina Proteina sierica la cui mobilità elettroforetica verso l anodo è inferiore a quella dell albumina. Graminacee La famiglia delle graminacee (Poaceae) è molto estesa, consiste di circa 620 generi e 10.000 specie (Figura 6). Esse sono diffuse in tutto il mondo. Nelle zone a clima temperato la fioritura si ha tra maggio e luglio, con picco di impollinazione in giugno. Le graminacee presentano G Figura 6 Quattri generi di Graminacee: Avena sativa, Dactilys glomerata, Hordeum volgare, Lolium agropyron. 27

G un elevato grado di cross-reattività tra i membri della stessa famiglia. Granulocita Sinonimo di leucocita polimorfonucleato. 28

HBDT (Human basophyl degranulation test) Test di degranulazione per i basofili. Helper (linfocita T) Cellula timo-derivata, la cui presenza è richiesta, sia in vitro che in vivo, per la produzione di livelli normali di anticorpi dai linfociti B. I linfociti T-helper possono essere identificati dimostrando la presenza di un antigene mediante l anticorpo monoclonale OKT4. H HIT test di inalazione all istamina. HLA [Human lymphocyte (histocompatibility) antigen (system)] Sistema di istocompatibilità nell uomo. 5HT (5 idrossitriptamina) Vedi serotonina. 29

30 I Ig Immunoglobulina IgA (Immunoglobulina A) Classe di immunoglobuline che recano la catena pesante α. Le IgA costituiscono il 10-15% delle immunoglobuline sieriche. Le IgA sono presenti in tutti i mammiferi e sono state identificate anche negli uccelli. Nell uomo sono presenti le sottoclassi IgA1 e IgA2. L IgA1 è la sottoclasse principale nel siero (circa l 80-90% del totale), mentre l IgA2 è più comune nelle secrezioni. Le IgA non fissano il complemento secondo la via classica. IgA secretoria (siga) IgA predominante a livello delle secrezioni dei mammiferi (cioè: saliva, lacrime, colostro, latte e fluidi che bagnano le membrane mucose degli apparati respiratorio, gastrointestinale e genitourinario); questa immunoglobulina è importante nella protezione delle superfici mucose dall invasione da parte di microrganismi. IgD Immunoglobulina D IgE (Immunoglobulina E) Classe di immunoglobuline con catena pesante di tipo ε. Rappresentano una componente minimale del siero ma costituiscono la classe pricipale di immunoglobuline che mediano le reazioni anafilattiche (vedi anafilassi). Le IgE si legano, mediante il frammento Fc, a specifici recettori dei basofili e dei mastociti. L in-

terazione di queste IgE, con l antigene scatena la degranulazione dei basofili e dei mastociti, che rilasciano una varietà di sostanze farmacologicamente attive (serotonina, istamina), responsabili di reazioni anafilattiche, nonchè del fattore chemiotattico per gli eosinofili. I livelli di IgE nel siero possono essere leggermente elevati negli individui con allergie, con febbre da fieno ed asma, e considerevolmente elevate nei soggetti con infezioni parassitarie croniche. Prima che la classe delle IgE venisse scoperta, l attività anticorpale associata alle reazioni anafilattiche era rappresentata dalle cosiddette reagine IgG Classe di immunoglobuline che recano la catena pesante γ. L IgG è la classe di Ig più comune, comprendente circa i tre quarti delle immunoglobuline totali presenti nel siero dei mammiferi (9-15 mg/ml). La denominazione IgG fu scelta perchè queste Ig all elettroforesi del siero migrano prevalentamente con la frazione γ. Le principali proprietà biologiche (funzioni effettrici) delle IgG sono quelle di fissare il complemento, di attraversare la placenta e di legarsi, mediante il frammento Fc, alle superfici cellulari. IgM Immunoglobulina M Immunità Condizione di relativa insensibilità all effetto di patogeni e tossine. Capacità di rispondere allo stimolo antigenico attraverso una risposta tendente alla neutraliz- I 31

32 I zazione ed alla eliminazione dell antigene stesso; Proprietà di distinguere sostanze estranee (nonself) dalle proprie (self). Immunità acquisita Immunità che compare dopo esposizione a sostanze estranee all organismo, relativa alla presenza di anticorpi specifici ed alla capacità di risposta ad una precedente esposizione antigenica. Immunità locale Insieme di reazioni immunologiche che si verificano principalmente a livello gastroenterico o respiratorio, per la presenza di anticorpi. Per esempio, il tessuto linfoide associato all intestino può creare una risposta, prevalentemente attraverso le siga, contro gli antigeni ingeriti. Immunità umorale Immunità specifica legata alla presenza di anticorpi (immunoglobuline) nel plasma, nella linfa e nei liquidi tessutali. Gli anticorpi vengono prodotti dalle plasmacellule con la cooperazione dei linfociti T helper (T4) e dei macrofagi. Immunizzazione Somministrazione di un antigene in modo da evocare una risposta immunitaria specifica. L immunizzazione può essere effettuata atraverso la somministrazione di antigene (immunità attiva), o di anticorpi specifici (immunità passiva), in modo da conferire una protezione nei confronti di microrganismi estranei all organismo.

Immunoblotting Tecnica in cui anticorpi specifici sono usati per identificare particolari antigeni in una miscela di proteine che vengono separate e trasferite su di una membrana. Possono essere usati anticorpi radiomarcati o legati ad un enzima (ELISA). Questa tecnica è anche conosciuta come Western Blotting. Immunocompetenza Capacità dell organismo di produrre risposte umorali e cellulari in seguito all esposizione antigenica. Immunoesclusione Capacità delle siga di opporsi all entrata in circolo di antigeni alimentari non completamente digeriti nel tratto gastroenterico Immunoglobulina Proteina che ha attività anticorpale. La maggior parte delle immunoglobuline ha attività anticorpale, ma in alcuni casi gli antigeni relativi non sono conosciuti. Immunoterapia specifica Consiste in una somministrazione ripetuta, lenta e graduale, di dosi crescenti di un allergene, fino al raggiungimento della massima dose tollerata (dose di mantenimento), in modo da ridurre l intensità delle reazioni successive al contatto casuale con quell allergene. L allergene somministrato alla dose di mantenimento ogni 15-21 giorni per almeno 3-5 anni provoca la produzione di grandi quantità di IgG (o anticorpi bloccanti). I 33

34 I Queste IgG agiscono in due modi: inibendo l ulteriore sintesi di IgE, combinandosi con l allergene o impedendo che questo si combini con le IgE (reagine) sulla superficie delle mastcellule. Inquinamento Ritenuto, fino a qualche tempo fa, il maggiore responsabile dell aumento di allergie nel mondo industrializzato. Oggi, invece, si ritiene che l inquinamento, nonostante aumenti o aggravi l asma, non sia la causa primaria di asma ed allergie. Interleuchina Citochina secreta prevalentemente dalle cellule mononucleate (linfociti e fagociti mononucleati) che induce la crescita e la differenziazione dei linfociti e delle cellule staminali emopoietiche pluripotenti (vedi citochine). Intradermoreazione Reazione secondaria ad inezione intradermica di soluzione diluita di allergene fatta a scopo diagnostico. (vedi prick test). Iperreattività bronchiale Tendenza della parete bronchiale ad una risposta esagerata nei confronti di differenti stimoli fisici e chimici. Iperreattività aspecifica Risposta abnorme di un organo bersaglio (ad es. naso e bronchi) nei confronti di differenti stimoli aspecifici (esercizio fisico, metacolina, acqua distillata, istamina).

Ipersensibilità Stato di aumentata reattività ad un antigene. Il termine ipersensibilità è, talvolta, usato come sinonimo di allergia. Ipersensibilità da contatto Ipersensibilità di tipo cellulo-mediata conseguente al contatto della cute con gli allergeni. Ipersensibilità di tipo ritardato Reazione infiammatoria in un individuo sensibilizzato che avviene 24-48 ore dopo esposizione ad un antigene come risultato di un immunità cellulo-mediata. Le reazioni ritardate a livello cutaneo, sono caratterizzate da indurimento ed eritema. Microscopicamente si evidenzia una infiltrazione di macrofagi. Le reazioni ritardate sono reazioni cellulo-mediate sostenute dalle citochine. Ipersensibilità immediata Reazione immunitaria sfavorevole mediata da anticorpi che si ha da pochi minuti fino a poche ore dopo l introduzione dell antigene in un individuo sensibilizzato. Le classi anticorpali che in risposta ad un antigene scatenano questo genere di reazione sono le IgE (in alcune specie gli anticorpi IgG1) legate alle mastcellule o ai basofili (es. reazioni alla penicillina). Ipratropio bromuro Anticolinergico selettivo in grado di bloccare la risposta parasimpatica broncocostrittrice con effetto relativamente scarso sulla frequenza cardiaca e sulle secrezioni. Presenta un efficacia di gran lunga inferiore rispetto ai β 2 -stimolanti, ai I 35

I quali può essere associato nel trattamento dell asma acuto. Istamina Principale mediatore chimico dell ipersensibilità immediata e dell anafilassi nell uomo. L istamina è un efficace dilatatore dei vasi sanguigni, nonchè un induttore della secrezione gastrica acida e della costrizione della muscolatura liscia, in particolare dei bronchi e del tratto gastrointestinale. Si accumula prevalentemente nei granuli dei mastociti tissutali e dei basofili circolanti. Quando l istamina si lega ai recettori H1 provoca la contrazione dei muscoli lisci ed aumenta la permeabilità vascolare. Mentre, legandosi ai recettori H2, stimola le secrezioni gastriche ed inibisce il rilascio dei mediatori dai basofili o dai mastociti. L istamina esercita anche un azione chemiotattica per gli eosinofili. Tuttavia, essi possono liberare l istaminasi, un enzima che degrada l istamina stessa. Istaminasi Diaminossidasi largamente diffusa in tutti i tessuti che trasforma l istamina in acido imidazolacetico inattivo. 36

LAF Fattore di attivazione dei linfociti. Lattice Sostanza che può essere rinvenuta nei guanti chirurgici, nei materassi, nei profilattici, nelle maschere da sub, nelle tende della doccia, nelle gomme per cancellare. Il lattice è il protagonista di nuove forme di allergia, in particolare disturbi respiratori, asma, edema della glottide e, in alcuni casi anche shock anafilattico. Secondo le ultime stime gli allergici al lattice sono meno dell 1% della popolazione italiana, ma la percentuale è destinata ad aumentare. LDCF Fattore chemiotattico derivato dalle linfochine, prodotto dai linfociti, con specificità per i fagociti mononucleati. Leucocita Globulo bianco. I leucociti vengono suddivisi in granulociti, linfociti e monociti. Leucotrieni (LT) Sostanze farmacologicamente attive che derivano dall acido arachidonico in seguito all azione della lipossigenasi. Normalmente vengono rilasciati dai mastociti, in seguito a reazioni IgE-mediate, ma possono essere prodotti anche da altre cellule quali i neutrofili. Le SRS-A (slow reacting substances of anafilaxys) si sono dimostrate costituite da una miscela di leucotrieni (LTC4, LTD4 e LTE4). Queste tre molecole esercitano una potente azione costrittrice sulla muscolatura liscia L 37

L 38 in particolare dei bronchi e dei bronchioli (circa 100 volte più potente dell istamina). LTC4 ed LTD4 sono anche capaci di aumentare la permeabilità vascolare. LTB4 risulta essere un potente fattore chemiotattico per i granulociti neutrofili, di cui è in grado di determinare l aggregazione e la degranulazione. Levocabastina Antistaminico di II generazione a lunga durata d azione. In aggiunta all effetto antagonista sui recettori H1, essa ha ha effetto inibente sull accorsa delle cellule dell infiammazione e sull iperresponsività all istamina. Linfochine Fattori solubili liberati dai linfociti sensibilizzati (vedi interleuchine). Linfocita Cellula della serie bianca che determina la specificità delle risposte immunitarie. I linfociti vengono suddivisi in due classi principali: B e T. Le due classi possono essere distinte in base alla presenza di diverse molecole di superficie e ai diversi ruoli svolti nelle reazioni immunitarie. Linfocita B Linfocita in grado di produrre le immunoglobuline. I linfociti B costituiscono circa la metà di tutti i linfociti. Attraverso un complesso processo di differenziazione il linfocita B, nello stadio terminale, si trasforma in plasmacellula. Questa differenziazione conduce alla scomparsa delle immunoglobuline dalla superficie cellulare e alla sintesi

di grandi quantità di IG di secrezione. Queste Ig sono identiche alle immunoglobuline che in precedenza il linfocita B esprimeva in superficie. Alcuni linfociti non si trasformano in plasmacellule bensì in linfociti B memoria, a lunga sopravvivenza. Questi ultimi conservano le Ig di membrana e sono in grado di rispondere prontamente in caso di riesposizione al medesimo antigene. Linfocita T Linfocita maturato nel timo che è responsabile dell immunità cellulo-mediata e della regolazione della crescita e differenziazione di altre cellule immunocompetenti (per es. linfociti B, fagociti mononucleati). I linfociti T maturi possono essere distinti in due sottoclassi funzionalmente differenti in base ai determinanti antigenici di superficie (CD4 e CD8). La maggior parte dei CD4+ è costituita da linfociti T helper o da cellule responsabili delle reazioni di ipersensibilità di tipo ritardato. La maggior parte dei CD8+ è rappresentata da linfociti T citotossici e/o suppressor. Linfoide Riferito ai linfociti o ai tessuti che contengono grandi quantità di linfociti (milza, linfonodi, timo). Linfonodo Piccolo organo linfoide secondario, incapsulato, a forma di fagiolo, contenente una miscela di linfociti e di cellule accessorie tenute insieme da un reticolo lasso che filtra la linfa. I linfonodi sono largamente distribuiti in tutto il corpo, spesso in gruppi, per drenare una particolare zona L 39

L 40 anatomica (collo, inguine, ascella). Le risposte immuni possono avere inizio nei linfonodi. I linfonodi fungono da filtri nei confronti di materiale estraneo che in questi piccoli organi viene a contatto con macrofagi, linfociti e cellule accessorie (APC). Linforeticolare (tessuto) Termine usato per indicare tessuti e/o organi composti, in gran parte, da linfociti e macrofagi. Questi includono il timo, la milza, i linfonodi, le tonsille faringee, le placche intestinali di Peyer, il midollo osseo. Lipocortina Polipeptide, la cui sintesi è mediata dai glucocorticoidi, in grado di inibire l attività della fosfolipasi A2 e, con essa, la degradazione dell acido arachidonico di membrana. Lipossigenasi Enzima che permette la formazione di leucotrieni a partire dall acido arachidonico. Loratadina Antistaminico di II generazione inibitore selettivo dei recettori H1 periferici dell istamina. LTB4 Leucotriene che esercita una potente attività chemiotattica verso i neutrofili e gli eosinofili. LTC4 Leucotriene che esercita un attività costrittrice sulla muscolatura liscia, soprattutto verso quella bronchiale e vascolare.

LTD4 Leucotriene dotato di attività costrittrice sulla muscolatura liscia. LTE4 Leucotriene provvisto di attività costrittrice sulla muscolatura liscia. L 41

M Macrofago Cellula di derivazione monocitaria, riscontrabile a livello tessutale (Figura 7). Possiede attività fagocitaria. Interviene nella risposta immunitaria presentando gli antigeni ai linfociti T. Figura 7 Rappresentazione schematica di un macrofago. Macrofago alveolare Macrofago riscontrabile negli alveoli polmonari che provvede alla fagocitosi delle particelle inalate. 42 Mastcellula Cellula riscontrabile nel tessuto connettivo, in particolar modo attorno ai vasi sanguigni ed al di

sotto delle superfici mucose, contraddistinta dalla presenza nel citoplasma di numerosi granuli (Figura 8). Le mastcellule svolgono un ruolo importante nella mediazione delle reazioni di ipersensibilità immediata. Queste cellule sono dotate di recettori per il frammento Fc delle IgE. Il rilascio di granuli dalle mastcellule viene scatenato dal legame tra l antigene e le IgE fissate alla loro superficie. I granuli contengono i mediatori preformati in grado di scatenare reazioni di ipersensibilità (istamina, serotonina, diversi enzimi e fattori chemiotattici per eosinofili e neutrofili). M Figura 8 Rappresentazione schematica di una mastcellula. 43

M 44 MCF Fattore (linfochina) chemiotattico per i macrofagi. Mediatori chimici Sostanze provviste di diverse attività, liberate da vari tipi cellulari. Anche la reazione antigene-anticorpo o antigene-linfocita sensibilizzato comporta la liberazione di sostanze provviste di diverse attività. Memoria immunologica Capacità del sistema immunitario di rispondere in modo più rapido e potente ad una successiva esposizione antigenica. Le cellule memoria sono in grado di incamerare informazioni in modo tale che, ad una successiva provocazione, si sviluppi una reazione immunologica più rapida ed efficace. Metilxantine Derivati metilati della xantina. I più comunemente impiegati nella pratica clinica sono la caffeina, la teobromina, la teofillina ed i loro derivati. Micofiti (miceti) Muffe e lieviti le cui spore costituiscono comuni allergeni. I miceti che genericamente causano allergopatie sono: Alternaria, Aspergillus, Cladosporium, Penicillium. Molecole di adesione intercellulare (ICAM) Glicoproteine di membrana presenti sulle cellule endoteliali, sulle cellule dendritiche e su molti altri tipi di cellule, che presentano l antigene-1 (LFA-

1). L ICAM-1 è presente sulle cellule bersaglio dei linfociti T citotossici che possiedono la LFA-1. Altre due molecole con la stessa funzione sono le ICAM-2 ed ICAM-3. Molecola endoteliale dell adesione dei leucociti (E-LAM) Struttura superficiale delle cellule endoteliali che media l adesione dei leucociti in vitro. Può essere necessaria in vivo per la migrazione dei leucociti verso i siti di infiammazione. Le E-LAM nelle cellule dell endotelio vascolare umano in coltura sono indotte dall interleuchina-1, dal fattore di necrosi tumorale, dalla linfotossina o dai lipopolisaccaridi batterici. Le cellule endoteliali dei capillari in reazioni cutanee di ipersensibolità di tipo ritardato esprimono transitoriamente le E- LAM. Monocita Cellula immatura circolante del sistema dei fagociti mononucleati. È considerato il precursore circolante del macrofago. M 45

N Neutrofilo Tipo di leucocita polimorfonucleato con granuli secondari che, con le colorazioni di Wright e Giemsa, assumono colore rosa (Figura 9). I neutrofili rappresentano circa il 60% dei leucociti circolanti. Figura 9 Rappresentazione schematica di un neutrofilo. 46 Nichel Materiale al centro di una forma di allergia emergente in quanto tale sostanza è un componente molto utilizzato nella bigiotteria. Dato il suo elevato potenziale allergizzante, la Svezia continua ad opporsi al suo impiego nella nuova moneta unica europea.

OKT Anticorpi monoclonali per le cellule T della Ortho Pharmaceuticals Ormoni timici Polipeptidi che inducono la maturazione e la differenziazione dei linfociti T. Orticaria Rash intensamente pruriginoso formato da chiazze irregolari, leggermente sollevate, più pallide della cute circostante, circondate da una reazione infiammatoria. L orticaria è causata dall istamina rilasciata dalle mastcellule in seguito a reazioni immunitarie o per esposizione ad agenti chimici o fisici. O 47

P Parietaria (Erba di muro) Pianta del genere delle Urticaceae che rappresenta un importante causa di pollinosi dell Europa Mediterranea, specialmente nel Sud Italia e nel Sud della Spagna (Figure 10-11-12). Ci sono sei specie di parietaria. Le più comuni sono la parietaria judaica e quella officinalis che presentano anche elevata cross-reattività tra di loro. Nella fascia mediterranea la parietaria presenta due periodi di infiorescenza e di impollinazione. Il primo va da marzo fino ad estate inoltrata (picco tra aprile e giugno). Un secondo periodo, più breve, tra settembre ed ottobre. 48 Figura 10 Parietaria.

P Figura 11 Parietaria (particolare). Figura 12 Granuli pollinici di parietaria. 49

P 50 Patch test Test usato nella diagnosi delle allergie cutanee, soprattutto quelle con ipersensibilità da contatto. La sostanza sospetta viene applicata su particolari cerotti, dotati di pozzetto o di piccola camera, e lasciati in loco sulla cute per 24-48 ore. Dopo la rimozione del pach, sulla cute vengono ricercati eritema, vescicole ed edema, che indicano l eventuale risultato positivo. PGD2 Prostaglandina dotata soprattutto di effetto broncocostrittore. PGE2 Prostaglandina con effetto broncodilatatore in grado di antagonizzare l aggregazione piastrinica indotta dal trombossano A2. PGF2 Prostaglandina con attività costrittrice sulla muscolatura liscia; è in grado di aumentare la permeabilità vasale e di indurre aggregazione piastrinica con rilascio di serotonina. Plasmacellule Cellule della serie linfoide (Figura 13), derivate dai linfociti B, specializzate nella produzione di anticorpi. Hanno una forma ovalare, un grosso nucleo eccentrico ed un citoplasma ricco di reticolo endoplasmatico e ribosomi. Le plasmacellule non si dividono ed hanno un emivita di 2-4 giorni. Si riscontrano, in genere, negli organi linfoidi secondari (es.: linfonodi e milza). Rappresentano le cellule classiche dell immunità umorale.

P Inoltre a differenza dei linfociti B, non hanno immunoglobuline di superficie o recettori per il complemento. PNU (Unità proteine/nitrogeno). Unità di misura delle concentrazioni degli estratti allergenici. Polimorfonucleati Cellule della serie mieloide che nella loro forma matura hanno un nucleo multilobato ed un citoplasma granulare. Sono presenti nel sangue e negli essudati infiammatori acuti. In base alla morfologia ed alle caratteristiche tintoriali dei granuli citoplasmatici, possono essere differenziati 51

P 52 tre tipi di leucociti polimorfonucleati: granulociti (o leucociti) neutrofili, eosinofili e basofili, ciascuno caratterizzato da una funzione specifica. Polline Elemento maschile, essenziale per la riproduzione delle piante, che rappresenta uno degli agenti più comunemente responsabili di malattie allergiche respiratorie. Nei granuli pollinici si riscontrano sostanze proteiche, altamente sensibilizzanti, le quali, venendo a contatto con le secrezioni mucose, determinano la risposta allergica delle vie respiratorie. Pollinosi Definizione che si riferisce alla rinite ed alla congiuntivite allergica stagionali, nonchè all asma da ipersensibilità ai pollini. Prausnitz-Kustner (reazione di) Test cutaneo utilizzato per rivelare e misurare gli anticorpi reaginici IgE: in un soggetto non atopico viene praticata una iniezione intradermica di siero proveniente da un soggetto atopico seguita dopo 12 o più ore da una iniezione di antigene nello stesso sito; la presenza di anticorpi specifici (IgE) nel siero trasferito provoca una classica reazione nei confronti dell antigene con formazione di un ponfo o di un arrossamento. Una volta rappresentava il metodo standard per la dimostrazione degli anticorpi reginici. Oggi non è più usato. Prick test Metodica comunemente usata nella diagnosi delle allergopatie IgE-mediate. Prevede la depo-