Dallo sviluppo del corpo in movimento alla formazione del cittadino: Un modello olistico a quattro pilastri Quality PA Diritto del bambino al gioco the star Abilità di Vita 3 lezione C. Pesce Metodi e didattiche delle attività Motorie e Sportive
Dal gioco allo stile di vita attivo Talenti o non talenti nessuno escluso
I quattro pilastri del nostro metodo per educare attraverso i giochi di movimento
Abilità di Vita
Il 4 pilastro del metodo: le abilità di vita Abilità di vita l insieme delle abilità intra- e inter-personali che consentono di mettere in atto comportamenti adattivi e positivi per fra fronte alle richieste e alle sfide della vita quotidiana (OMS, 1993). Esse sono presenti in tutti i domini della persona: il dominio fisico-motorio per mantenere lo stato di salute; il dominio cognitivo per individuare e perseguire obiettivi, prendendo decisioni e risolvendo problemi; il dominio comportamentale per regolare emozioni e azioni; il dominio sociale per comprendere il sentire degli altri e comunicare e interagire con loro in modo efficace e cooperativo.
Il 4 pilastro del metodo: le abilità di vita Classificazione delle abilità di vita in rapporto ai bisogni fondamentali di autonomia, competenza e relazione della persona (Goudas et al., 2010; Hodge et al., 2012) per educare attraverso i giochi di movimento
Il 4 pilastro del metodo: le abilità di vita intrapersonali Diagramma ad albero per mappare le richieste di abilità di vita intrapersonali del gioco Un, due, tre Stella! per educare attraverso i giochi di movimento
Abilità di vita intrapersonali: metodo per il goal setting 1. Dichiarare gli obiettivi del gioco o dell attività proposti. 2. Valutare lo stato attuale della prestazione (prova, test). 3. Far fissare al bambino un obiettivo personale sulla base del risultato della prova e fargli esercitare l abilità utile per riuscire nel gioco/nell attività. 4. Insegnare come incrementare l abilità di goal setting in altri ambiti di vita (casa, scuola); insegnare ad individuare e fissare un obiettivo che sia realizzabile e cioè sia: (a) importante, (b) specifico e ben precisato, (c) descritto in termini positivi, (d) sotto il proprio controllo. 5. Valutare nuovamente la prestazione, per portare il bambino a fissare nuovi obiettivi. 6. Utilizzare un notebook su cui registrare i progressi e il vissuto delle esperienze. 7. Fare sintesi e memoria del contenuto del gioco/dell attività, ad esempio con una drammatizzazione. 8. Concludere con un rituale.
Abilità di vita intrapersonali i 4 passi per imparare a risolvere problemi 1. Individuare il problema: l educatore propone all allievo un compito semistrutturato, possibilmente leggibile in chiave simbolica, che prevede la possibilità di trovare più soluzioni pertinenti. 2. Sperimentare molte soluzioni diverse: la procedura metodologica per innescare la ricerca di soluzioni motorie è quella di far ripetere più volte lo stesso compito, ma chiedendo di risolverlo ogni volta in un modo diverso. 3. Scegliere una soluzione: dopo aver sperimentato più volte il processo di soluzione del compito e cambiato i modi per risolverlo, i bambini devono scegliere la soluzione che considerano più congeniale alle loro capacità e alla difficoltà del compito. 4. Riflettere: a questo punto i bambini devono riflettere (a) sul perché hanno favorito una soluzione rispetto alle altre, confrontando vantaggi e svantaggi delle diverse alternative, sia a breve, sia a lungo termine; (b) sulla somiglianza fra l esperienza di soluzione di un problema motorio e le modalità di soluzione necessarie per risolvere problemi in altri domini (dalla palestra alla famiglia, alla scuola, alla vita sociale).
Il 4 pilastro del metodo: le abilità di vita interpersonali Diagramma ad albero per mappare le richieste di abilità di vita interpersonali del gioco Un, due, tre Stella! per educare attraverso i giochi di movimento
L espressione corporea nelle abilità di vita interpersonali 1. Tensioni muscolari: percezione del proprio corpo, alternanza contrazionerilassamento, in associazione a ritmi, musiche, suoni. 2. Ritmi respiratori: prenderne consapevolezza giocando su tempi, velocità, profondità degli atti respiratori associati a tensione o abbandono. 3. Flussi sensoriali: esperienze di dialogo corporeo, giochi di simulazione e di immedesimazione in situazioni fantastiche. 4. Postura: assumere diverse posizioni nello spazio e diverse stazioni in rapporto al suolo, per far corrispondere atteggiamento e messaggio comunicativo e favorirne la lettura da parte di altri. 5. Gestualità: imitare, interpretare, decodificare messaggi espressivi, individualmente, in coppia, in gruppo per sperimentare i gesti comunicativi. 6. Prossemica: sperimentare rapporti con l altro a diverse distanze, per arrivare ad accettarlo, lasciandolo entrare nel proprio spazio personale. Considerare, nelle richieste di prossemica, le differenze culturali e di genere. 7. Comunicazione verbale e non verbale: utilizzare giochi di mimo; usare le mani per raccontare, la voce per esprimere stati d animo e atteggiamenti.
Materiali di studio lezione 3: Cap. 1, pp. 65-70 Cap. 10