FOCUS Febbraio Una descrizione statistica del personale dipendente delle Regioni a statuto ordinario PREMESSA

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FOCUS Febbraio 2014 Una descrizione statistica del personale dipendente delle Regioni a statuto ordinario PREMESSA Il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, ai sensi del titolo V del decreto legislativo n. 165/2001, dal 1992 rileva, attraverso un Conto Annuale, alcune peculiarità del personale a tempo indeterminato, impiegato nelle amministrazioni pubbliche, tra cui le regioni. Le variabili rilevate e focalizzate sono: la consistenza e struttura del personale in servizio; l entità del lavoro part-time e del lavoro flessibile; le assenze e non ; l età anagrafica e anzianità di servizio; I titoli di studio; le retribuzioni medie pro-capite. Nel lavoro che segue è stata considerata la consistenza del personale con riferimento all ultimo decennio, per valutarne l andamento anche di genere e, per l ultimo anno disponibile, il 2012, sono state esaminate, per le 15 regioni a statuto ordinario, tutte le variabili precedentemente descritte. Fonte: Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato Conto Annuale del Personale -. PERSONALE REGIONALE NEGLI ANNI Dall analisi dei dati (fig. 1) emerge che l andamento, nel corso degli anni, del numero di dipendenti a tempo indeterminato della Regione, è decrescente, con una decisa riduzione dal 2003 al 2012, pari a -31,7%: da 3.930 unità (2003) a 2.681 (2012). L andamento temporale del totale del personale delle regioni a statuto ordinario, per ciascun anno considerato, è simile a quello della Regione dal 2003 al 2011: si passa da 43.300 unità (2003) a 36.649 (2011), con un decremento del -15,4%. Nel 2012 c è un inversione di tendenza, con un incremento positivo di 659 unità rispetto al 2011 (fig. 2). Contribuiscono al segno positivo le seguenti regioni: (+284 unità), (+154 unità), (+823 unità), (+48 unità). 4100 3900 3700 3500 3300 3100 2900 2700 2500 44000 43000 42000 41000 40000 39000 38000 37000 36000 3930 Fig. 1 - Andamento numero di dipendenti Regione. Anni 2003-2012 3704 3370 3255 3235 3215 3232 3036 2764 Le spezzate che descrivono l andamento annuale, per genere, del numero di dipendenti della 1 2681 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Fig. 2 - Andamento numero di dipendenti regioni italiane. Anni 2003-2012 43300 42473 41203 39424 38407 38328 38596 37574 37308 36649 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

(fig. 3) mostrano, nel corso degli anni, dei profili decrescenti differenti. Per i maschi la riduzione percentuale fra il 2003 e il 2012 è più spiccata (-33,9%) di quella delle femmine (-27,8%). CARATTERISTICHE DEL PERSONALE REGIONALE NELL ANNO 2012 3000 2500 2000 Fig. 3 - Andamento numero di dipendenti Maschi e Femmine Regione. Anni 2003-2012 F M 2580 2432 2242 2141 2126 2112 2108 1943 1755 TEMPO PIENO E PART-TIME La tabella 1 descrive le tipologie di contratto a tempo indeterminato, pieno o part-time e per genere, delle regioni a statuto ordinario nel 2012. Nella nostra regione prevale la presenza maschile (1.706 unità) rispetto a quella femminile (975 unità), che rappresenta solo il 36,4% del personale. 1500 1000 500 L ammontare del numero di dipendenti regionali pugliesi, che usufruiscono dell istituto contrattuale del part-time è pressoché costante per i maschi e, a partire dal 2004, assestato intorno al valor medio di 15,8 unità. L andamento nel tempo, invece, per le femmine è tendenzialmente decrescente (fig. 4), con un -59,3% dal 2003 (27 unità) al 2012 (11 unità). 30 25 20 15 10 5 1350 1272 1128 1114 1109 1103 1124 1093 1706 1009 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Fig. 4 - Andamento numero di dipendenti che usufruiscono del part time - Maschi e Femmine Regione. Anni 2003-2012 M 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 F 975 Tab. 1 Dipendenti delle regioni per tipo di contratto. Anno 2012 Regioni Tempo Pieno Part Time Totale Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne Uomini e Donne ABRUZZO 896 769 37 51 933 820 1.753 BASILICATA 675 442 15 5 690 447 1.137 CALABRIA 1.489 900 31 9 1.520 909 2.429 CAMPANIA 3.503 2.211 22 39 3.525 2.250 5.775 EMILIA R. 1.138 1.629 33 129 1.171 1.758 2.929 LAZIO 2.201 2.005 104 126 2.305 2.131 4.436 LIGURIA 485 621 13 108 498 729 1.227 LOMBARDIA 1.165 1.666 24 473 1.189 2.139 3.328 MARCHE 666 602 39 85 705 687 1.392 MOLISE 412 307 5 7 417 314 731 PIEMONTE 1.013 1.653 23 147 1.036 1.800 2.836 PUGLIA 1.689 964 17 11 1.706 975 2.681 TOSCANA 1.037 1.402 35 128 1.072 1.530 2.602 UMBRIA 558 672 17 66 575 738 1.313 VENETO 1.201 1.196 30 312 1.231 1.508 2.739 Totale 18.128 17.039 445 1.696 18.573 18.735 37.308 Altri indicatori sull istituto contrattuale del parttime sono presentati nella tabella 2. Il rapporto uomini in part-time su quelli a tempo pieno è, in, 0,6, valore più alto della sola. Questo rapporto è maggiore di 1 per Il 50% delle regioni italiane, è massimo nelle (3,1). Il rapporto donne in part-time su quelle a tempo pieno è in, e, quello più basso fra le regioni italiane (0,4). Raggiunge valori molto alti in (16,7) e (13,0). La figura 5 illustra l andamento regionale dell indice di mascolinità, calcolato come rapporto tra maschi e femmine, cioè quanti maschi sono presenti in regione ogni 100 femmine. La detiene il valore più alto di mascolinità, pari a 175 maschi ogni 100 femmine. Le regioni Emilia-Romagna, 2

,,,, e sono al disotto del dato complessivo (99,1). Tab.2 Dipendenti con un contratto part-time anno 2012 per regioni e genere. Valori percentuali Regioni uomini part time su totale tempo pieno donne part time su totale tempo pieno ABRUZZO 2,2 3,1 BASILICATA 1,3 0,4 CALABRIA 1,3 0,4 CAMPANIA 0,4 0,7 EMILIA R. 1,2 4,7 LAZIO 2,5 3,0 LIGURIA 1,2 9,8 LOMBARDIA 0,8 16,7 MARCHE 3,1 6,7 MOLISE 0,7 1,0 PIEMONTE 0,9 5,5 PUGLIA 0,6 0,4 TOSCANA 1,4 5,2 UMBRIA 1,4 5,4 VENETO 1,3 13,0 Fig. 5 - Rapporto di mascolinità nei dipendenti delle regioni italiane a statuto ordinario. Anno 2012 175,0 Italia 57,6 55,6 70,1 68,3 66,6 81,6 77,9 102,6 99,1 113,8 108,2 132,8 156,7 154,4 167,2 La figura 6 descrive il numero totale di dipendenti, ogni 10.000 residenti. e primeggiano con incidenze pari a 23,3 e 19,7. La (6,6) è in linea con (6,5) e Emilia Romagna (6,7) e si attesta al di sotto del valore nazionale (7,4). Italia Fig. 6 - Numero di dipendenti totali ogni 10.000 residenti. Anno 2012 3,4 6,5 5,6 7,4 7,1 6,7 6,6 8,1 7,8 TITOLO DI STUDIO Le figg. 7 e 8 riportano le incidenze percentuali, nelle varie regioni italiane, dei dipendenti, rispettivamente, con alto e con basso titolo di studio, sul totale dei dipendenti. La ha il rapporto più basso di laureati (22,5 ogni 100 dipendenti), -8,9 punti sotto il valore nazionale (31,4); primeggia la con 44,4 laureati ogni 100 dipendenti. Per quanto attiene la rilevanza dei dipendenti con scuola dell obbligo, sul totale dipendenti, la ha un rapporto (26,3%) di +6,4% sopra il valore nazionale. Lo stesso rapporto percentuale è particolarmente elevato nel (40,7%). 9,0 10,0 13,4 12,4 14,9 19,7 23,3 0 5 10 15 20 25 0 50 100 150 200 3

Fig. 7 - Rapporto tra dipendenti laureati e totale dei dipendenti. Anno 2012 Italia 24,6 24,5 23,5 22,5 25,9 31,4 29,9 36,5 34,2 39,2 37,7 37,6 37,0 41,5 39,9 44,4 0 10 20 30 40 50 riscontrano in,,,,, e Emilia. Se si pone l attenzione ai bassi livelli di studio in esiste una forte prevalenza dei maschi. Fig. 9 - Dipendenti con scuola dell'obbligo nelle regioni per sesso. Anno 2012 - valori percentuali Fig. 8 - Rapporto tra dipendenti con scuola del'obbligo e totale dei dipendenti. Anno 2012 0 10 20 30 dipendenti donne fino alla scuola del'obbligo/totale dipendenti dipendenti uomini fino alla scuola del'obbligo/totale dipendenti Italia 9,1 9,3 10,7 11,5 12,0 12,9 13,3 14,2 16,1 17,1 19,9 20,2 21,9 23,3 26,3 40,7 0 10 20 30 40 50 Le figure 9 e 10 rappresentano rispettivamente le incidenze percentuali per genere, nelle varie regioni, dei dipendenti con basso e alto titolo di studio. In e in la percentuale di maschi e di femmine con laurea è pressoché uguale; differenze più alte a favore delle donne si Fig. 10 - Dipendenti con laurea nelle regioni per sesso. Anno 2012 - valori percentuali dipendenti donne laureate/totale dipendenti dpendenti uomini laureati/totale dipendenti 0 10 20 30 4

LE ASSENZE DEL PERSONALE La tabella 3 espone il numero medio di giorni di assenze, per tipologia, dei dipendenti nelle diverse regioni italiane. La detiene, nel 2012, il primato di assenze medie per dipendente, dovute a malattie (10,8). La ha la media più bassa di assenze per maternità, congedo parentale o malattia del figlio (0,2); quella più alta è nel (4,1). Inoltre, in, il numero medio di giorni ferie per dipendente (26,9) è vicino al valore annuale previsto da contratto (28 gg). Si può presumere, nel complesso, che non ci sono in forti accumuli di ferie residue, non smaltite nell anno. Di significato contrario è il dato della (35,5) che, nel 2012, ha probabilmente realizzato una operazione di smaltimento di ferie accumulate negli anni precedenti. Sul numero medio di giorni di assenze disciplinate dalla legge 104/92, il dato pugliese è comunque fra i più alti (3,5), vicino a quello delle regioni (3,5) e (3,6) ma al disotto del valore dell (5,3). Nella figura 11 si confronta il valore pugliese con quello nazionale. La supera il dato medio complessivo nelle assenze per malattie e, in modo meno evidente, per quelle concernenti la legge 104/92. In tutti gli altri casi ne è al di sotto. Ferie Fig.11 - Numero medio di giorni di assenza per tipologia, confronto dato medio pugliese e nazionale. Anno 2012 Malattie Legge 104/92 Dato medio nazionale Maternità, Congedo parentale, Malattia figlio Altre assenze Altre assenze non Tab.3 Numero medio di giorni di assenza per tipologie e per Regione. Anno 2012 Regioni Ferie Assenze per malattia Legge 104/92 Assenze maternità congedo parentale, malattia figlio Altri perme ssi assen ze retribui te Altre assen ze non retribui te ABRUZZO 28,7 6,5 2,5 2,0 5,9 1,5 BASILICATA 32,0 8,5 3,0 1,7 4,0 3,7 CALABRIA 21,1 8,6 1,8 3,1 1,5 0,5 CAMPANIA 31,1 3,4 3,0 1,4 3,3 0,4 EMILIA-R. 32,6 6,9 3,0 2,7 4,0 2,4 LAZIO 27,7 8,5 3,6 4,1 5,5 1,8 LIGURIA 31,7 6,4 3,5 1,7 3,7 1,4 LOMBARDIA 35,5 6,1 2,0 1,8 5,4 4,6 MARCHE 27,4 6,3 3,2 3,8 5,2 2,5 MOLISE 32,4 4,1 2,4 1,0 1,5 1,3 PIEMONTE 30,6 6,8 2,0 2,2 6,4 1,7 PUGLIA 26,9 10,8 3,5 0,2 2,7 0,2 TOSCANA 30,2 6,3 1,6 3,9 3,2 1,7 UMBRIA 31,2 8,1 5,3 2,7 3,3 1,3 VENETO 30,1 7,1 1,9 3,5 3,8 1,6 LA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI In, nell anno 2012, sono state portate a termine 5.066 ore di formazione, di cui 2.676 attribuite agli uomini e 2.390 alle donne (tab. 4), pari a 1,9 giorni di formazione per dipendente; 1,6 per gli uomini e 2,5 per le donne (tab. 5). Quest ultimo dato è fra i più alti fra le regioni italiane dopo Emilia Romagna (5,1), (3,3) e (3,0). Altro punto di vista è quello che si riferisce al numero medio di giorni di formazione descritto attraverso le figure 12 e 13. Il primo, riferito ai maschi, mostra che la è, anche se di poco, sotto il valore medio nazionale; primeggia l Emilia Romagna, seguita dalla e l. Il secondo, che si riferisce alla formazione femminile, mostra che la è al di sopra del valore medio nazionale, come lo sono l Emilia Romagna, l, la, la e il. 5

Tab.4 Corsi di formazione dei dipendenti in numero di giorni per regioni e sesso. Anno 2012 Regioni Uomini Donne Totale ABRUZZO 2.705 2.724 5.429 BASILICATA 212 220 432 CALABRIA 81 127 208 CAMPANIA 4.912 2.425 7.337 EMILIA R. 5.608 8.927 14.535 LAZIO 1.056 982 2.038 LIGURIA 918 1.737 2.655 LOMBARDIA 3.287 6.360 9.647 MARCHE 1.428 1.225 2.653 MOLISE 206 355 561 PIEMONTE 2.279 4.140 6.419 PUGLIA 2.676 2.390 5.066 TOSCANA 727 539 1.266 UMBRIA 579 1.121 1.700 VENETO 1.765 2.141 3.906 Tab.5 Corsi di formazione in numero di giorni per regioni e sesso del dipendente - valori percentuali sull'ammontare totale di ore, anno 2012 Uomini Donne Totale ABRUZZO 4,2 4,3 8,5 BASILICATA 0,3 0,3 0,7 CALABRIA 0,1 0,2 0,3 CAMPANIA 7,7 3,8 11,5 EMILIA R. 8,8 14,0 22,8 LAZIO 1,7 1,5 3,2 LIGURIA 1,4 2,7 4,2 LOMBARDIA 5,1 10,0 15,1 MARCHE 2,2 1,9 4,2 MOLISE 0,3 0,6 0,9 PIEMONTE 3,6 6,5 10,1 PUGLIA 4,2 3,7 7,9 TOSCANA 1,1 0,8 2,0 UMBRIA 0,9 1,8 2,7 VENETO 2,8 3,4 6,1 100,0 Tab. 5 -Numero di giorni di formazione per dipendente, per regione e sesso. Anno 2012 Regioni Uomini Donne Totale ABRUZZO 2,9 3,3 3,1 BASILICATA 0,3 0,5 0,4 CALABRIA 0,1 0,1 0,1 CAMPANIA 1,4 1,1 1,3 EMILIA R. 4,8 5,1 5,0 LAZIO 0,5 0,5 0,5 LIGURIA 1,8 2,4 2,2 LOMBARDIA 2,8 3,0 2,9 MARCHE 2,0 1,8 1,9 MOLISE 0,5 1,1 0,8 PIEMONTE 2,2 2,3 2,3 PUGLIA 1,6 2,5 1,9 TOSCANA 0,7 0,4 0,5 UMBRIA 1,0 1,5 1,3 VENETO 1,4 1,4 1,4 Totale 1,5 1,9 1,7 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 Fig. 12 - Corsi di formazione in numero medio di giorni - dipendenti uomini. Anno 2012 Media Nazionale 6

6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 Fig.13 - Corsi di formazione in numero medio di giorni - dipendenti donne. Anno 2012 Media Nazionale 58,0 56,0 54,0 52,0 50,0 48,0 46,0 Fig. 14 - Media età dipendenti uomini nelle regioni. Anno 2012 Media nazionale 1,0 44,0 0,0 ETA MEDIA DEI DIPENDENTI E ANNI DI SERVIZIO Le figure 14 e 15 rappresentano le età medie dei dipendenti per regioni e per genere. Per quanto riguarda i dipendenti maschi, la è la regione più anziana ; medie elevate sono presenti anche nel,, e. Analogamente, il personale di genere femminile della ha l età media più alta, fra le regioni italiane considerate, e supera abbondantemente la media complessiva, pari a 50,8 anni. Le regioni con personale di età media più bassa sono presenti nel e nel. L anzianità media di servizio, strettamente correlata all andamento regionale dell età media anagrafica, è descritta nell istogramma di figura 16: la, il e il superano il dato medio nazionale (18,5 anni); viceversa la, il, il e le hanno i dipendenti con minor numero di anni di servizio. 56,0 54,0 52,0 50,0 48,0 46,0 44,0 42,0 Fig. 15 - Media età dipendenti donne. Anno 2012 Media nazionale 7

30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 Fig.16 - Anzianità di servizio media dei dpendenti. Anno 2012 Media regionale Media nazionale LA RETRIBUZIONE La figura 17 rappresenta le retribuzioni annue medie, in euro, nelle diverse regioni, dei dipendenti che a livello nazionale è pari a 37.500 euro. Superano tale valore 6 regioni; il primeggia tra queste, la è molto vicino alla media nazionale. I dipendenti delle rimanenti regioni percepiscono retribuzioni inferiori al dato nazionale, quelli della percepiscono poco più di 35.800 euro procapite. UNA CLASSIFICAZIONE REGIONALE Di seguito s intende esaminare e sintetizzare la situazione delle regioni italiane rispetto ad alcune caratteristiche che riguardano il personale dipendente, quali: 1) titolo di studio, 2) consistenza numerica, 3) anzianità di servizio, 4) formazione, 5) numero contratti part-time. La metodologia multivariata utilizzata per tale finalità è quella dell analisi delle corrispondenze (fig. 18) che permette una sintesi, attraverso i primi due assi principali, abbastanza significativa, pari quasi al 73% della variabilità totale presente nelle 5 variabili esaminate. La è caratterizzata prevalentemente da due caratteristiche: basso tasso di scolarizzazione e anzianità anagrafica del personale, intorno a queste due caratteristiche si aggregano anche altre regioni, e. L alto livello di laureati aggrega, di contro,,,, e. Emilia Romagna e si caratterizzano per la forte propensione alla formazione del personale., e si qualificano principalmente per l elevato rapporto dipendenti regionali sugli abitanti residenti. 46.000 44.000 42.000 40.000 Fig.17 - Retribuzione media complessiva annuale nelle regioni. Anno 2012 Media nazionale 38.000 36.000 34.000 32.000 30.000 8

F2 (28,62 %) 0,8 Fig.18 - Analisi delle corrispondenze (assi F1 e F2: 72,84 %) 0,4 1E-15 dipendenti * 10000 residenti CALABRIA MOLISE BASILICATA Anzianità media PIEMONTE Part time su totale dipendenti laureati/totale dipendenti (%) MARCHE VENETO UMBRIA EMILIA R. TOSCANA LIGURIA ABRUZZO LOMBARDIA PUGLIA CAMPANIA Giorni di formazione -0,4 LAZIO dipendenti fino alla scuola dell'obbligo/totale dipendenti (%) -0,8-1,2-0,8-0,4 1E-14 0,4 0,8 1,2 F1 (44,22 %) 9