POC (PUSH-TO-TALK OVER CELLULAR): IL SERVIZIO CHE TRASFORMA IL CELLULARE IN UN WALKIE-TALKIE A. Dell Arte- SIEMENS MOBILE Il mio intervento di oggi verterà sul PoC (Push-to-talk over Cellular). Push-to-talk - lo dice la parola stessa premi e parla - é un servizio di comunicazione molto simile a quello dei tradizionali walkie-talkie, servizio non ancora diffuso in Europa ma lanciato fin dal 96-97 negli Stati Uniti. Inizialmente s trattava di un servizio offerto per utenti business, il servizio per le squadre di lavoro proprio perché é semplice dare comandi ed istruzioni premendo un pulsante; al 2003, la totalità della copertura dell operatore era servita dal PoC ed il 90% degli utenti ne faceva uso. Come vedete, si tratta di un successo enorme, dovuto probabilmente anche alla commercializzazione del servizio (che é pagato 5-10 dollari al mese). Ma vediamo di cosa si tratta. Oggi il mondo delle Telecomunicazioni mobili offre fondamentalmente tre servizi di comunicazione: la chiamata voce, la messaggistica (SMS, MMS) e la videochiamata. Push-to-talk é un servizio di comunicazione: voce istantaneo half-duplex (cioé i partecipanti ad una sessione Poc non possono parlare contemporaneamente ma l abilitazione a parlare é gestita attraverso la pressione di un tasto). Non si tratta di un servizio di telefonia commerciale, non di una conference call (proprio perché non é full-duplex), e neanche un servizio di messaggistica perché é la voce ad essere trasmessa. Vediamo come si articola una sessione di PoC: vengono selezionati dei buddies (che sono amici, conoscenti ecc): vengono create delle liste direttamente dalla rubrica del telefono. i buddies vengono invitati a partecipare al PoC, in base all attributo
di presenza (v. oltre). si preme il tasto per parlare e lo si rilascia per ascoltare. Come si vede, é un meccanismo di comunicazione molto semplice. Soprattutto, l utente ha sempre la conoscenza dello stato, della disponibilità dei buddies ad accettare la chiamatainfatti un utente viene descritto in base a due attribuiti distinti, che sono la presenza (presence) e la disponibilità (availability): la presenza é un attributo tecnico, che sta ad indicare che l utente ha il telefono acceso. Poi c è un attributo ulteriore che é l a disponibilità, che é proprio la voglia dell utente di partecipare alla comunicazione e descrive chi può raggiungerlo, con quale modalità di comunicazione (SMS, MMS, Push-to-talk, chiamata voce, instant messaging...): ad esempio, mi trovo in riunione e non voglio essere disturbato, invece di spegnere il telefono posso settare la mia avalaibility. In qualche modo questo attributo può anche descrivere gli stati d animo, come avviene oggi nelle ICQ con gli emoticon. Vediamo più in dettaglio come funziona il PoC. Il Push-to-talk, in termini di Call Type permette: una comunicazione One-to-One, abbastanza simile a comunicazioni vocali tradizionali una comunicazione del tipo Many-to-Many, molto più simile ad una conferenza. Per quanto riguarda la gestione delle sessioni, esiste un meccanismo per l invito ad una sessione; poi c è naturalmente un sistema di arbitraggio, il talk control, per determinare chi può parlare ad un dato momento della sessione; il right-to-speak é organizzato in modo ad gestire anche eventuali conflitti, ad es. due utenti che vogliano, durante la sessione, parlare contemporaneamente. Esistono due paradigmi del Call Type One-to-One: l Instant Personal Talking che é un servizio molto simile al tradizionale walkie-talkie, la cui caratteristica fondamentale é che viene messa su una sessione, ma i partecipanti non ne hanno la sensazione, in quanto il meccanismo della comunicazione é istantaneo. L utente inizia la sessione invitando un
secondo utente con cui vuole comunicare, preme un tasto e contemporanea mente comincia a parlare; la chiamata viene messa su istantaneamente, viene automaticamente accettata dall utente terminante e la comunicazione é istantanea. E possibile farlo perché dall attributo di presenza, l utente iniziatore della talk sa che in quel momento il terminante ha la disponibilità di ascoltare il messaggio. il secondo paradigma é invece Request To Talk, che é molto simile ad una chiamata convenzionale: cioé l iniziatore mette su una sessione, aspetta che l utente terminante risponda, dopo di che é possibile parlare premendo il tasto: quindi gli utenti hanno la percezione di una chiamata. Esaminiamo ora i paradigmi tipici del Call Type Many-to-Many: l Instant Group Talk, che utilizza il paradigma instant appena spiegato verso un gruppo: esiste un gruppo predefinito che viene invitato alla conference e può accettare o rifiutare la sessione in modo automatico o manuale. l Ad-hoc Instant Group Talk, che funziona come il precedente ma su un gruppo costruito ad hoc dalla parte invitante. la Chat Group Talk, che é più simile ad una chat tradizionale in quanto si può stabilire con gruppi chiusi o meno ed i singoli utenti si possono unire alla sessione in modo indipendente. Vediamo in figura 1 un esempio di user interface: Nelle figg da 2 a 5 (v. pagina seguente) accompagneremo l utente nelle varie fasi di una sessione PoC. Come si vede si tratta di un servizio caratterizzato da grande intuitività ed immediatezza, decisamente user-friendly. FIG.1 - ESEMPIO DI USER INTERFACE Abbiamo una buddy list dove per ogni utente una faccina caratterizza la disponibilità o meno ad accettare una sessione di PoC (Fig 2).
2: LA BUDDY LIST 3: LA NOTIFICA DI SESSIONE POC 4: LO STATUS DEI PARTECIPANTI figg.2-4: ESEMPIO DI USER INTERFACE PER L ACCESSO E LA FRUIZIONE DI UN SERVIZIO POC L utente seleziona dalla list gli utenti che intende invitare alla sessione di PoC e preme il tasto OK per iniziare la sessione. In figura 3 vediamo invece il terminale di uno degli invitati: l utente riceve una notifica di sessione PoC e può decidere se accettarla o rifiutarla (in questo caso, infatti, si tratta di una sessione non istantanea, quindi non c é l accettazione automatica). Se l utente accetta la chiamata vedrà lo status di tutti i partecipanti e sul client comparirà il tasto Talk per parlare (fig.4) Che tipo di applicazioni potrebbe avere un servizio come PoC? Come accennavo all inizio, negli USA é essenzialmente di un servizio business: questo é infatti il settore tradizionale di lancio del PoC. Un esempio potrebbe essere una squadra di lavoro, ad esempio il direttore dei lavori può comunicare contemporaneamente a vari operai: é molto più semplice e rapido che fare n chiamate tradizionali.
Per questo servizio si può anche pensare ad un mercato diverso, come quello consumer. Ad esempio può essere un modo per invitare diversi amici ad uscire e bere una birra: anche in questo caso, il PoC rappresenta una soluzione più semplice rispetto allo scrivere un SMS oppure fare una chiamata a ciascuno. Oppure, volendo spingersi oltre, é anche possibile pensare ad un servizio di Taxi, emergenza o tutti quei servizi che rientrano nell area del fleet-management, cioé servizi in cui esiste una flotta in mobilità da gestire; infatti é possibile arricchire l attributo di presenza con le informazioni di localizzazione, fornendo dunque un servizio di telefonia mobile particolarmente adatto alle esigenze di flotte mobili. Vediamo ora una parte leggermente più tecnica: parliamo di standard. Come accennavo prima, PoC é uno standard, che nasce da un consorzio illustre, di cui fanno parte Siemens, Ericsson, Nokia, Motorola e AT&T Wireless che é un operatore americano, che si chiama MENSA (l acronimo appunto delle cinque partecipanti); recentemente stanno partecipando anche altri, come Cingular, Telia-Sonera e Roger Wireless. Il PoC é stato strutturato per fasi: una prima fase il servizio viene standardizzato per essere utilizzato su un unico operatore: cioé un unico operatore fornisce il servizio e non c è interoperatività. la seconda fase introduce l interoperabilità tra operatori: quindi la possibilità di avere un servizio PoC esteso a tutti gli operatori di rete mobile che implementano il PoC. Le specifiche del PoC fase 1 sono state anche inviate ad OMA (Open Mobile Alliance), che é un organismo di standardizzazione che sta cercando di uniformare il mondo delle applicazioni mobili. Esaminiamo ora brevemente l architettura del PoC fase 1: il dominio di trasmissione utilizzato é quello a pacchetto, quindi GPRS/UMTS. Perciò, per poter utilizzare il servizio dovremo avere una rete di accesso radio e un terminale almeno GPRS-abilitato. Il sistema di controllo per la gestione della sessione é l IMS, ma in questo
caso é necessario solamente il cuore di IMS: il session controller CSCF (Call Session Control Function), e l HSS che é l evoluzione dell HLR, la cui funzione é quella di gestire gli utenti nei domini a pacchetto su IMS. Inoltre, é necessaria una serie di piattaforme abilitanti, i Presence Server che comunichino la presenza. Potremmo aggiungere un Location Server per dare un servizio combinato di presenza e localizzazione del tipo di quello a cui abbiamo accennato più sopra. Poi abbiamo il piano applicativo, che significa per il lato client implementare un PoC client e per il lato rete introdurre l IMS, connettere all IMS un server PoC. Avremo due piani: un control plane per l autenticazione dell utente e gestione della sessione gestito da IMS e - una volta che la sessione é su - uno user plane che é gestito trasparentemente da IMS, quidi viene trasportato all interno della rete GPRS fino al PoC server. Infine avremo un meccanismo di VOIP (Voice Over IP): quindi i pacchetti PoC vengono impacchettati su RTP, quindi instradati su IP. Cosa significa quindi andare verso IMS? Significa sviluppare PoC non con una architettura dedicata solo perquesto servizio, ma avere una architettura che potrà essere utilizzata per meccanismi di autenticazione, di gestione dell utente e anche per altri servizi: quindi un approccio che non é verticale ma orizzontale. Introducendo IMS si potrà fare un boundling del servizio, quindi affiancando PoC con instant messaging e con altri tipi di servizio. Conclusioni: PoC può essere visto come il primo step di comunicazione VOIP nel mondo delle comunicazioni mobili, può essere offerto sia per il mondo consumer che per il mondo business, é un meccanismo di comunicazione spontanea che può essere pensato come un walkie-talkie esteso, praticamente illimitato, senza avere problemi di copertura o di raggiungibilità: crediamo sia un servizio che arricchirà il mondo delle comunicazioni. TUTTI I DIRITTI RISERVATI 2003/2004 ASSOCIAZIONE FRONTIERE DELLA COMUNICAZIONE UNIVERSINET NB: TESTO NON RIVISTO DALL AUTORE