UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA SEDE: P.O. DI VENERE Presidente : Prof. Giancarlo Di Vella TESI SPERIMENTALE EPISIOTOMIA: FREQUENZA, IMPATTO FISICO E POSTUMI. INDAGINE CONDOTTA SU UN CAMPIONE DI DONNE E DI OSTETRICHE. RELATORE Chiar.mo Prof. Carmine CARRIERO CORRELATORE Chiar.mo dott.ssa Patrizia BELLOMO Laureanda: CONTE Maria Grazia ANNO ACCADEMICO 2008-2009 1
ABSTRACT L episiotomia è l intervento ostetrico maggiormente eseguito. Esso consiste nell incisione del perineo durante il periodo espulsivo del parto. Per la realizzazione di questo lavoro è stata condotta un indagine, con materiale cartaceo (questionari) e la realizzazione di un forum multimediale, su donne e ostetriche. I punti che si vogliono mettere in evidenza sono: la frequenza con la quale questo intervento viene eseguito, se quando lo si esegue è strettamente necessario o è routine e su quali siano gli impatti emotivi e fisici a cui le donne vanno incontro. L episiotomia di routine non produce benefici rispetto al parto senza interventi. Inoltre, limitare l'uso dell'episiotomia porta a una maggiore probabilità di avere un perineo intatto e, quindi, a una diminuzione del numero di suture e di complicazioni, senza differenze nel dolore perineale e nella frequenza di lacerazioni gravi. L'episiotomia andrebbe quindi limitata esclusivamente ai casi in cui può effettivamente aiutare la nascita del bambino, una valutazione che può essere fatta solo alla fine del travaglio di parto. 6
1) INTRODUZIONE L argomento in linea generale tratta l incidenza e gli impatti sia fisici che emotivi che può avere la pratica dell episiotomia sulle donne che partoriscono con parto spontaneo. L interesse per questo argomento nasce dalla consapevolezza che la salute perineale, molto spesso sottovalutata sia dagli operatori che dalle donne stesse, può essere fonte di morbosità di vario genere nella vita delle donne. Il parto è uno degli eventi che più probabilmente nella vita di una donna può indurre lesioni e disfunzioni perineale, e l esecuzione di un episiotomia routinaria, delle volte non necessaria,vada ad aggravare ulteriormente la situazione. È implicito che chi è preposto all assistenza all evento nascita mette sul banco di prova le sue capacità, a verifica della sua professionalità. La previsione, per non incorrere nell esecuzione a priori dell episiotomia ha come base la peculiarità della donna. Come? Considerando i suoi fattori di rischio anamnestici che non possono essere modificati. Con questa previsione, si può differenziare l assistenza al periodo espulsivo 7
riducendo la possibilità di un trauma perineale in quella donna. Infatti, i fattori di rischio modificabili sono proprio quelli che costituiscono l assistenza e che vengono scelti, per la maggior parte, dall ostetrica. La complicata arte ostetrica si estrinseca nel sapere tenere conto di così tanti aspetti e allo stesso tempo sapere accettare e gestire questa grandiosa complessità. Il contesto in cui si colloca l argomento vede una realtà clinica standardizzata poco attenta alla unicità di ciascuna donna, più interessata al concetto di azienda, input output e profitto. Nonostante la grande varietà e ricchezza di conoscenze ed esperienze diverse tra le ostetriche, l assistenza anziché essere diversa, alla fine, è quasi sempre uguale. Inoltre, la realtà lavorativa contemporanea mostra che le ostetriche impegnate in sala parto, salvo rari casi, non conoscono le donne che assistono e viceversa. Quindi le donne si trovano spesso nel mezzo del conflitto ideologico tra operatori di schieramenti opposti, o troppo medicalizzati o troppo naturalisti, senza sapere a chi rivolgersi consapevolmente. I problemi derivanti da questa condotta assistenziale sono la considerazione parcellizzata della donna, poiché la tendenza è quella di guardare al perineo come una parte scollegata dall unità corpomente-spirito; né si considera il momento della fase espulsiva come parte di un processo iniziato molto tempo prima. L unico atto, non preventivo, 8
che caratterizza l assistenza sembra essere solo l esecuzione dell episiotomia date le sue elevate percentuali. L ostetrica può aggiungere alla sua esperienza questa previsione con l effetto di potenziare e forgiare l assistenza al periodo espulsivo a seconda del caso, poiché vi arriverà già preparata insieme alla donna. 9
1.1 ANATOMIA DEL PERINEO S intende per perineo l insieme delle parti molli che chiudono inferiormente la pelvi e attraverso le quali si fanno strada l intestino retto ed alcuni organi dell apparecchio uro-genitale, per raggiungere i loro orifizi cutanei. I limiti del perineo possono essere determinati considerandolo dal lato della superficie cutanea. Esso risulta di figura losangica, con l asse maggiore diretto saggi talmente; è circoscritto in avanti da due linee, le quali, muovendo dal margine inferiore della sinfisi pubica seguendo le branche ischio-pubiche, arrivano alla tuberosità ischiatica, lungo i margini mediali dei legamenti sacro-tuberosi, vanno alla punta del coccige. Il triangolo anteriore della losanga perineale, traversato nella femmina, dall uretra e dalla vagina è detto più propriamente regione urogenitale, il triangolo posteriore, traversato dal retto, regione anale. A formare il perineo principalmente concorrono alcuni muscoli a fibre striate e le loro fasce. Lo studio morfologico dei muscoli perineali, condotto sui dati anatomo-comparativi ed embriologici, ha permesso di classificarli razionalmente nella seguente maniera: 10