Ruolo di un Assistente familiare adeguatamente formato nella assistenza domiciliare di Persone fragili Bruno Andreoni Centro Universitario Interdipar0mentale per le Cure pallia0ve (Centro Cascina Brandezzata)
Le Cure domiciliari di Pazienti fragili sono talora possibili solo in presenza di Assistenti familiari Caregiver adeguatamente formati. L Assistente familiare viene più comunemente chiamato Badante. In Regione Lombardia (9 milioni di abitanti) le Badanti sono circa 125.000, mentre a Milano sono 75.000. Prevalgono le Badanti dell Est Europa e dell America Latina (in particolare Perù). Spesso gli Assistenti familiari sono Cittadini migranti da Paesi stranieri poveri o sedi di conflitti bellici, con difficoltà ad integrarsi nella nostra Società per diversità culturali, economiche e linguistiche: talora senza una casa e senza un lavoro, talora senza il diritto ad una Cittadinanza.
I Cittadini stranieri sostengono il Sistema nazionale di Welfare assistendo a domicilio le Persone fragili e pagando con i loro contributi le pensioni degli Italiani In Italia, le pensioni di 620.000 anziani sono in buona parte pagate coi contribu0 degli Immigra0 con regolare contra@o di lavoro Oggi, la popolazione con più di 75 anni rappresenta il 12% tra gli Italiani, solo lo 0.9% tra gli Stranieri Nel 2014, i Lavoratori stranieri hanno versato 10.29 miliardi di euro in contribu0 previdenziali
La formazione degli Assistenti familiari è finalizzata a: Tutelare la Persona non autosufficiente con bisogni assistenziali a domicilio Facilitare l integrazione sociale e l inserimento lavorativo di Persone fragili Attualmente il profilo professionale dell Assistente familiare è riconosciuto da Regione Lombardia (Decreto 1543/ dicembre 2008 e Legge 75/2015) con un percorso formativo che prevede un primo livello di base e un secondo livello specialistico dedicato all assistenza a domicilio di Pazienti complessi.
Il Centro Universitario Cascina Brandezzata (in collaborazione con AISLA) ha sinora realizzato 8 Corsi di formazione per Assistenti familiari di Pazienti con malattie neurologiche avanzate (SLA, demenza, stati vegetativi, gravi esiti di ictus, ) diplomando circa 400 Studenti. Il Corso prevede oltre 120 ore di didattica in aula + un tirocinio di 4 settimane in Struttura e di 4 settimane continuative a domicilio di Pazienti con perdita completa di autonomia. Sull esempio di iniziative realizzate presso l A.O. Fatebenefratelli di Milano, il Centro Universitario ha realizzato anche un Corso specialistico per Pazienti con malattie avanzate anche terminali assistiti dai Servizi di Cure palliative domiciliari. Gli Studenti meritevoli che hanno frequentato i Corsi sono inseriti nei Registri Badanti dei Comuni (a Milano, Ufficio CuraMI).
Una formazione di qualità degli Assistenti familiari significa: Inserimento stabile nel mondo del lavoro di Persone fragili per la loro situazione sociale Garanzia di un assistenza di qualità per i Pazienti e le loro Famiglie L Assistente familiare deve essere considerato una figura professionale parte della équipe di Cure palliative domiciliari. La SICP dovrebbe promuovere un documento Core curriculum dell Assistente familiare che ne definisca meglio le conoscenze, le competenze e le abilità.
Il Bando con le modalità di iscrizione e i programmi dei Corsi promossi dal Centro Universitario Cascina Brandezzata sono pubblicati nel sito www.fondazioneluvi.org
Bandi Corso di base e Corsi specialis0ci per Assisten0 familiari Corso di base (inizio 17 se@embre) 10 Corso specialis0co Pazien0 con mala;e neurologiche avanzate inguaribili (inizio 10 dicembre) 3 Corso specialis0co Pazien0 terminali (inizio 10 dicembre) 1 Corso specialis0co Persone con gravi disturbi cogni0vi
L Assistente Familiare L attività domiciliare dell Assistente Familiare nella rete di Cure Palliative presenta una elevata complessità assistenziale I malati sono due: il Paziente e la Famiglia
L Assistente Familiare Deve avere competenze: tecniche sanitarie psicologiche spirituali QUINDI NECESSITA DI UNA ADEGUATA FORMAZIONE
La SLA come paradigma della complessità assistenziale richiede apprendimento per la ges0one delle apparecchiature ele@romedicali, tra cui: Ven0latore, circuito, interfaccia Nutripompa Broncoaspiratore Macchina della tosse Con aqvità di: tracheoaspirazione e medicazione tracheostomia
La Comunicazione Quando il Paziente SLA esprime bisogni primari come: Ho freddo Ho caldo Ho dolore il tempo per la comunicazione è lunghissimo e complesso con uso di strumenti come la tabella Etran o il comunicatore elettronico. L Assistente Familiare diventa strumento di comunicazione attraverso: Conoscenza Empatia Professionalità
Ruolo di un Assistente familiare adeguatamente formato nelle Cure palliative domiciliari con una buona assistenza a domicilio è possibile vivere con dignità continuando a sorridere
Seminario Corso Perfezionamento «Approccio palliativo nelle malattie avanzate e nella gravi fragilità psico- fisico- sociali che vivono nella comunità» (Milano, venerdì 1 aprile 2016) La presa in carico delle persone fragili per la continuità assistenziale nella rete socio- sanitaria. Esperienza del centro di ascolto Cascina Brandezzata. (Emilia Biggi) Le competenze di alcune figure professionali socio sanitarie in nuovi modelli organizzativi, in Ospedale e nel Territorio (Alessandra Milani) L équipe di cure palliative (Adele Calori) L educazione del Paziente e del Caregiver per la gestione domiciliare delle Cure (Elisabetta Cemmi) Il ruolo dell Assistente familiare nell assistenza domiciliare (Bruno Andreoni)