Norme di riferimento: Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Norma CEI 64-8 /7 Sezione 710 Ambienti ed applicazioni particolari Locali ad uso medico Guida CEI 64-56 Criteri particolari per locali ad uso medico Le principali disposizioni legislative: Legge 46/90 Norme per la sicurezza degli impianti D.P.R. 447/91 Regolamento di attuazione della legge 46/90 D.P.R. 392/94 Regolamento recante la disciplina del procedimento di riconoscimento delle imprese ai fini dell installazione, ampliamento e trasformazione degli impianti nel rispetto delle norme di sicurezza D.P.R. 558/99 Regolamento recante norme per la semplificazione della disciplina in materia di registro delle imprese, nonché per la semplificazione dei procedimenti relativi alla denuncia di inizio di attività e per la domanda di iscrizione all'albo delle imprese artigiane o al registro delle imprese per particolari categorie di attività soggette alla verifica di determinati requisiti tecnici" D.M. del 18/09/02 "Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione costruzione ed esercizio delle strutture sanitarie, pubbliche e private" Direttive applicabili: -- Installazione: Impresa abilitata alla realizzazione degli impianti di cui all art. 1 comma 1a della legge 46/90 e iscritta nell albo provinciale delle imprese artigiane Necessità di progetto: SI, secondo guida CEI 0-2, se classificato come ambiente ad uso medico o se di superficie superiore a 400 m 2 Dichiarazione di conformità: Si Norme di installazione: Protezione contro i contatti diretti Isolamento delle parti attive Involucri o barriere con grado di protezione minimo IP2X o IPXXB. Per le superfici orizzontali superiori a portata di mano il grado di protezione non deve essere inferiore a IPXXD.
Protezione addizionale mediante interruttori differenziali con I dn non superiore a 30 ma Protezione contro i contatti indiretti Locale ordinario Si applicano i sistemi di protezione previsti dalla norma generale impianti per gli ambienti ordinari: la tensione limite di contatto U L deve essere minore o uguale a 50 V; per i sistemi TT deve essere verificata la relazione R E x I d <=U L dove: R E = resistenza di terra, I dn = corrente nominale del dispositivo differenziale che può essere di tipo AC, A, B; sistema SELV E PELV - la tensione nominale non deve essere superiore a 50 V a.c. (valore efficace) e a 120 V d.c. (non ondulata), le parti attive sempre protette mediante isolamento in grado di sopportare per un minuto una tensione di 500 V in c.a. o con involucri con grado di protezione almeno IPXXB. Locale di gruppo 0 Si applicano i sistemi di protezione previsti dalla norma generale impianti per gli ambienti ordinari. Locale di gruppo 1 Interruzione automatica dell alimentazione ottenuta tramite dispositivi differenziali di tipo A, B con I dn non superiore a 30 ma; la tensione limite di contatto U L deve essere minore o uguale a 25 V; sistemi TT - deve essere verificata la relazione R E x I d <=U L dove: R E = resistenza di terra, I dn = corrente nominale del dispositivo differenziale; collegamento equipotenziale supplementare delle masse e delle masse estranee che entrano o possono entrare nella zona paziente (per tale collegamento non è richiesto alcun limite di resistenza )
sistema SELV E PELV - tensione nominale non deve essere superiore a 25 V a.c. (valore efficace) e a 60 V d.c. (non ondulata), parti attive sempre protette mediante isolamento o con involucri con grado di protezione almeno IPXXB (IPXXD per le superfici superiori orizzontali a portata di mano) Locale di gruppo 2 sistema di protezione per separazione elettrica (sistema IT-M) mediante trasformatore di isolamento con dispositivo di controllo permanente dell'isolamento per tutti i circuiti che alimentano apparecchi elettromedicali, sistemi elettromedicali o altri apparecchi utilizzatori installati a meno di 2,5 metri dal piano di calpestio o che possono entrare nella zona paziente, per tutti i circuiti che alimentano prese a spina ad esclusione dei circuiti che alimentano apparecchi radiologici o di potenza superiore a 5 kva. Interruzione automatica dell alimentazione ottenuta tramite dispositivi differenziali di tipo A, B con I dn non superiore a 30 ma per tutti i circuiti non alimentati dal sistema IT-M: la tensione limite di contatto U L deve essere minore o uguale a 25 V; sistemi TT - deve essere verificata la relazione R E x I d <=U L dove: R E = resistenza di terra, I dn = corrente nominale del dispositivo differenziale; collegamento equipotenziale supplementare delle masse e delle masse estranee che entrano o possono entrare nella zona paziente (per tale collegamento è richiesto un valore di resistenza non superiore a 0,2 ohm ) sistema SELV E PELV - la tensione nominale non deve essere superiore a 25 V a.c. (valore efficace) e a 60 V d.c. (non ondulata), parti attive sempre protette mediante isolamento o con involucri con grado di protezione almeno IPXXB (IPXXD per le superfici superiori orizzontali a portata di mano). Le masse degli apparecchi alimentati da questi circuiti (es. lampade scialitiche) che possono entrare nella zona paziente devono essere collegate al nodo equipotenziale.
Grado di protezione minimo: IP4X Tipo di posa condutture : Generalmente posa in tubo incassata o entro canale. Non sono vietati altri tipi di posa a meno che non si tratti di ambiente a maggior rischio d'incendio. Esempi di cavi utilizzabili: N07V-K, FROR 450/750V Tipologia e normativa di riferimento dei quadri elettrici: Il quadro può essere del tipo ad uso domestico e similare, rispondente alla norma CEI 23-51, se la corrente nominale in entrata I nq non è superiore ai 125 A, la tensione nominale non è superiore ai 440 V e la corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione non supera i 10 ka oppure i 15kA quando il quadro è protetto mediante dispositivo limitatore. Se le condizioni precedenti non sono verificate occorre realizzare un quadro rispondente alla norma CEI 17-13/1. Per la protezione contro i contatti diretti i quadri devono possedere almeno i seguenti gradi di protezione: -IPXXD (oppure IP4X) per le superfici orizzontali superiori a portata di mano; -IPXXB (oppure IP2X) per tutti gli altri casi. Per la protezione contro le influenze esterne: - nei locali nei quali si procede usualmente a spargimenti di liquidi almeno IPX4; - nei locali per la cui pulizia è previsto l'uso di getti d'acqua almeno IPX5. Livello di illuminamento medio richiesto (UNI EN 12464-1) Tipo di interno, compito o attività E m UGR L R a Locali per visita medica 500 16 90 WC 200 25 80 Corridoi 200 22 80 Sale d'attesa 200 22 80 Sala chirurgica 1000 19 90 area operaratoria da 10 000 a 100 000 E m - illuminamento medio mantenuto UGR L - indice unificato di abbagliamento R a - indice generale di resa del colore.
Illuminazione di sicurezza: almeno la metà degli apparecchi per i locali del gruppo 2 almeno un apparecchio per ogni locale del gruppo 1 (ad esempio anche mediante lampade autoalimentate) raccomandata anche per i locali del gruppo 0 (ad esempio anche mediante lampade autoalimentate)