Urbs Salvia (Urbisaglia, MC): monumenti e complessi edilizi nell area del Foro

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The Journal of Fasti Online Published by the Associazione Internazionale di Archeologia Classica Piazza San Marco, 49 I-00186 Roma Tel. / Fax: ++39.06.67.98.798 http://www.aiac.org; http://www.fastionline.org Urbs Salvia (Urbisaglia, MC): monumenti e complessi edilizi nell area del Foro Giovanna Maria Fabrini Le indagini di scavo ad Urbs Salvia, condotte a partire dal 1995 dal Dipartimento di Scienze archeologiche e storiche dell antichità dell Università di Macerata, sotto la direzione di chi scrive, si sono concentrate principalmente nell area del Foro (fig. 1), ove saggi in profondità hanno consentito in questi anni di far luce sulle vicende storiche più antiche del sito e di individuare le fasi pertinenti allo sviluppo urbanistico della città. Questa, nata come colonia già alla fine del II sec. a.c. vede, dopo l abbandono e l obliterazione delle più antiche strutture tardo-repubblicane, l avvio di un progetto unitario pianificato e definito già in età augustea e completato dai successivi interventi di età tiberiano-claudia quando, accanto alla delimitazione degli spazi funzionali, viene eseguito il riassetto architettonico di tutta l area forense, con la costruzione di portici ed edifici pubblici, ivi compresa la realizzazione dell imponente complesso Tempio-Criptoportico dedicato alla Salus Augusta, e con essa al culto imperiale che va a connotare la fisionomia di questa parte centrale della città 1. L estensione delle ricerche sul terreno, nell area a Est del principale asse stradale costituito da un tratto urbano (cardo maximus) della Salaria Gallica 2, a Sud del temenos santuariale consentiva di individuare la struttura di un altro piccolo edificio templare, denominato tempietto (fig. 2), su alto podio e con scalinata di accesso sulla fronte, circondato da un ambulacro con pareti affrescate e stucchi, che doveva assumere nel contesto del Foro un ruolo di elevata visibilità e di alta valenza ideologica, con risalto monumentale pari a quello riservato al grande Tempio della Salus. Le successive indagini (anni 2003-2006), ampliate ulteriormente nell area ad Est del tempietto e a Sud del braccio meridionale del Criptoportico, portavano ad intercettare le strutture di almeno due complessi edilizi, scavati ancora solo parzialmente, e denominati, in virtù delle loro peculiarità più rilevanti rispettivamente Edificio delle acque ed Edificio del pozzo. L Edificio delle acque nella sua fase principale (fig. 3), portato in luce per una superficie di m 17,00 Nord-Sud x m 20,50 Est-Ovest per quanto scavato, risulta costituito da vari ambienti, alcuni dei quali di notevoli dimensioni, con rivestimenti pavimentali anche di tipo idraulico e a mosaico (fig. 4), e con la presenza di un pozzo (fig. 5), due vasche, una vaschetta con strutture similari (fig. 6), un bacino ed almeno due fistulae. L allestimento di vari ambienti ripropone in maniera ricorrente Fig. 1. Urbs Salvia: planimetria generale dell area del Foro. il leit-motiv dell uso dell acqua che porta 1 Per i risultati preliminari delle campagne di scavo condotte annualmente nel Foro della città romana si rinvia alla bibliografia indicata in calce. Hanno collaborato allo scavo gli archeologi Marisa Rossi, Roberto Perna, Marzia Giuliodori e l architetto Gilberto Montali cui si devono i rilievi e i disegni. 2 Tale asse viario è ricalcato oggi dalla Strada 78 Picena.

ad escludere l ipotesi che possa trattarsi di una semplice domus o di altri impianti di tipo pratico-artigianale. L ubicazione topografica del complesso, nelle immediate vicinanze dell area santuariale del Tempio-Criptoportico, suggerisce piuttosto un qualche possibile collegamento alla dea Salus, nella realtà di una più antica pratica di culto di tipo terapeutico legato alla presenza nel luogo di acque sorgive e dotate di virtù medicamentose, la cui origine può farsi risalire anche ad epoca preromana 3. Per quanto riguarda la determinazione cronologica dell impianto edilizio, elementi utili quali dati stratigrafici, analisi della tecnica muraria e caratteri di un rivestimento pavimentale orientano verso la piena età augustea, ancora entro il I sec. a.c. La fase di vita funzionale dell Edificio si conclude plausibilmente alla metà del III secolo (indicazione sulla base di dati stratigrafici), nel momento in cui, con il rifacimento di almeno un pavimento (figg. 7-8; esso ha un termine cronologico in un sesterzio di Gordiano III del 240 d.c. rinvenuto nella preparazione del mosaico ad esagoni) e con la redistribuzione degli spazi interni, si procede alla trasformazione dell edificio anche nella destinazione d uso, probabilmente da cultuale a civile. Gli eventi dell Edificio delle acque trovano riscontro nelle vicende dell Edificio c.d. del pozzo situato ad Est, separato da un tratto Nord-Sud di angiporto glareato (fig. 9), peraltro riempitosi nel tempo con strati di rifiuti, detriti e macerie, in particolare spezzoni di colonne in laterizio rivestite in stucco: proprio in uno di questi ultimi strati veniva recuperata una testa ritratto maschile in marmo, di buona qualità, con acconciatura Fig. 2. Urbs Salvia: pianta realistica del tempietto del Foro. tipica della prima età imperiale (fig. 10). Per quanto riguarda l Edificio del pozzo, ad un primo periodo di età augustea che presenta le strutture edilizie caratteristiche di una domus, segue attorno alla metà del III secolo, a seguito di una distruzione e spoliazione, un nuovo apprestamento che vede l impianto di un cortile in belle lastre di calcare bianco, dominato dalla presenza, appunto, di un pozzo, con una vera in calcare grigiastro recuperata negli strati di abbandono finale dell area (figg. 11-13), servito da due canalette per il deflusso dell acqua; una scala di almeno sette gradini in arenaria consentiva il passaggio sul riempimento, nel frattempo intercorso, di un altro tratto di angiporto con andamento Est-Ovest. Fig. 3. Urbs Salvia: pianta schematica dell Edificio delle acque. 3 Sulle problematiche relative alla preesistenza nel sito di un probabile nucleo santuariale preromano legato al culto delle acque, si veda GASPERINI 1998: 499-502. 2

Tale nuova sistemazione consentiva di raggiungere agevolmente un tratto di strada basolata (fig. 14), con le crepidini e i marciapiedi, rimessa in luce per un tratto Est-Ovest lungo 25 m circa. La costruzione della strada, in quanto si pone quale delimitazione Sud dell area del Tempio-Criptoportico e di collegamento con il primo cardine orientale, va riferita almeno ad età tiberiano-claudia e lascia ipotizzare a Nord del complesso santuariale un analoga delimitazione con un altro tratto di strada basolata, secondo uno schema speculare. Alla distruzione e spoliazione del primo allestimento del cortile dell Edificio del pozzo, segue, ad un livello rialzato, una nuova sistemazione: il pozzo viene ripreso con la costruzione di una base quadrangolare in laterizio di nuovo appoggio alla vera e la scala viene riadattata. Le ultime attività nell area, prima della distruzione e abbandono definitivi, sono relative alla costruzione di alcuni tratti murari che articolano da ultimo il complesso edilizio e lo stesso angiporto. In questo, in un muro divisorio tardo sono stati rinvenuti, di reimpiego, i frammenti di un bel cratere marmoreo di gusto neoattico, decorato a rilievo sulle pareti della vasca con un corteo di Ninfe che procedono a passo di danza, e protomi di sileni sul fondo a baccellature (figg. 15-16). Per quanto riguarda le indagini di scavo condotte nel settore dell area forense ad Ovest del cardo maximus, esse hanno portato per intanto alla definizione della piazza forense, di dimensioni relativamente modeste (con estensione Nord-Sud di circa m Fig. 4. Urbs Salvia Edificio delle acque : pavimento in opus signinum decorato. 80 x m 40 Est-Ovest), pavimentata in lastre di calcare grigio, sulla quale prospettano da Sud un edificio templare e un monumento onorario a dado, mentre ad Ovest sono stati parzialmente indagati dei portici (fig. 17): riguardo a questi ultimi si rileva che in un sondaggio in profondità sono state portate in luce le basi di tre colonne in arenaria allineate Nord-Sud, riferibili ad una sistemazione pubblica dell area già in età tardo-repubblicana (fig. 18). Sul lato Nord della piazza è stato individuato tra l altro un edificio monumentale porticato, rimesso in luce per m 9,40, conservato in fondazione e in funzione di stilobate con relativa scalinata di tre gradini (fig. 19), dietro la quale si aprono due vasti ambienti con resti pavimentali. Fig. 5. Urbs Salvia Edificio delle acque : l imboccatura del pozzo. Gli scavi nel settore Nord dell area forense hanno documentato come la realizzazione del Foro nella sua fase principale, relativa ad età tiberiano-claudia, abbia obliterato le strutture di un monumento della prima età augustea identificato come porticus duplex, di cui si conservano in situ sul prospetto Nord i resti di due colonne doriche in laterizio, poggiate direttamente sul piano dello stilobate in arenaria, scavato per una lunghezza di m 3,60 circa, mentre alla distanza interasse di m 3,24 verso Sud, un altra colonna su alto plinto in arenaria, con base in laterizio ionico- Fig. 6. Urbs Salvia Edificio delle acque : strutture modulari connesse all uso dell acqua. Fig. 7. Urbs Salvia - Ristrutturazione dell Edificio delle acque alla metà del III sec. d.c.: mosaico pavimentale ad esagoni. 3

attica di tipo italo-occidentale va riferita al colonnato interno (fig. 20). La evidente rilevanza urbanistica di tale monumento potrà meglio chiarirsi con il prosieguo delle indagini sul terreno. Da ultimo, gli scavi hanno messo parzialmente in luce, a Nord della porticus duplex, un piccolo complesso edilizio costituito da un ambiente centrale absidato, cui si addossano due vani di forma pressoché quadrata, tutti con pareti rivestite di cocciopesto idraulico. La presenza inoltre, sul fondo della vasca absidata, di una pavimentazione (quasi completamente spoliata) in lastre di marmo (di Sciro) allettate al di sopra di una robusta piattaforma in cementizio, lascia ritenere che l impianto nel suo complesso (fig. 21) possa aver costituito un apprestamento di tipo termale (frigidarium) forse a servizio di un domus, anche in considerazione del rinvenimento nell area di una grande fistula plumbea di alimentazione idrica, pur trovata fuori contesto. Quanto alla determinazione cronologica dell edificio, essa può derivare dall analisi dei materiali rinvenuti negli strati tagliati dalla fossa di fondazione del muro Sud della vasca centrale che orienta la datazione a dopo l età di Claudio o, più in Fig. 8. Urbs Salvia. Sesterzio di Gordiano III (240 d.c.) dalla preparazione del mosaico pavimentale ad esagoni. generale, nella seconda metà del I sec. d.c. Anche in questo caso sarà solo l ampliamento delle indagini ad evidenziare l estensione o meno verso Nord, in termini speculari, del complesso che, al momento, non ha ancora restituito tracce di ambienti dotati di vasche riscaldate. Fig. 9. Urbs Salvia: planimetria parziale dell area dell Edificio delle acque e dell Edificio del pozzo, servita dall angiporto glareato. 4

Fig. 10. Urbs Salvia - Angiporto Ovest di cui alla Fig. 9: testa ritratto in marmo di un personaggio della prima età imperiale. Fig. 11. Urbs Salvia Edificio del pozzo : la pavimentazione del cortile in lastre di calcare bianco, di prima fase. Fig. 12. Urbs Salvia Edificio del pozzo : il manufatto in seconda fase con ripresa dell imboccatura in laterizi. Fig. 14. Urbs Salvia - Area a Sud del complesso Tempio- Criptoportico: strada basolata in corso di scavo. Fig. 13. Urbs Salvia Edificio del pozzo : la vera in calcare. 5

Fig. 15. Urbs Salvia - Area dell angiporto: ricomposizione del cratere marmoreo neoattico con gli otto frammenti recuperati. Fig. 17. Urbs Salvia - Area del Foro civile: muro di fondo dei portici Ovest. Fig. 16. Urbs Salvia - Particolare della decorazione a rilievo del cratere marmoreo neoattico. Fig. 18. Urbs Salvia - Area del Foro civile, lato Ovest: resti di colonna in arenaria di età tardo-repubblicana. Fig. 19. Urbs Salvia - Area del Foro civile, lato Nord: edificio porticato. 6

Fig. 20. Urbs Salvia - Veduta d insieme delle strutture della porticus duplex. Fig. 21. Urbs Salvia - Settore Nord del Foro civile: veduta delle strutture dell impianto probabilmente di natura termale, a inizio scavo. BIBLIOGRAFIA GASPERINI L., 1998, Urbs Salvia et la romanisation du Picenum, in Journal of Roman Archaeology 11: 499-502. FABRINI G.M., 2000, L area del Tempio-Criptoportico a Urbs Salvia. Risultati preliminari delle campagne di scavo 1995-1999, in Picus. Studi e ricerche sulle Marche nell antichità 20: 263-312. FABRINI G.M., 2001, Nuovi contributi storico-archeologici dall area del Tempio-Criptoportico e del Foro di Urbs Salvia, in Picus. Studi e ricerche sulle Marche nell antichità 21: 9-35. FABRINI G.M., 2003, Le origini di Urbs Salvia: il contributo delle più recenti indagini archeologiche, in Picus. Studi e ricerche sulle Marche nell antichità 23: 109-137. FABRINI G.M., 2004, Urbs Salvia - Urbisaglia, in G.M. FABRINI - G. PACI-R. PERNA (a cura di), Beni archeologici della provincia di Macerata, Pescara: 110-122. FABRINI G.M., 2005, Nuove evidenze monumentali dall area forense di Urbs Salvia (campagne di scavo 2001-2004 ), in Picus. Studi e ricerche sulle Marche nell antichità 25: 9-61. FABRINI G M., 2005, Il nuovo volto di Urbs Salvia: dalle origini alla prima età imperiale in G. DE MARINIS - G. PACI - E. PERCOSSI e M. SILVESTRINI (a cura di), Archeologia maceratese - Nuove acquisizioni, Macerata: 248-261. FABRINI G.M., 2006, Il quadro conoscitivo. Il sistema archeologico. 3.4 La topografia storica della città, in G. DE MARINIS - G. FABRINI - G. PACI - R. PERNA - M. SARGOLINI e S. TEOLDI (a cura di), Verso un piano per il Parco Archeologico di Urbs Salvia (Progetto Archeosites, programma INTERREG III B CADSES), s.l., s.d. (ma 2006): 73-90. Giovanna M. Fabrini Dipartimento di Scienze archeologiche e storiche dell antichità Università di Macerata gm.fabrini@unimc.it 7