Roberta Rapetti Medicina Interna 2- Ospedale S.Paolo di

Documenti analoghi
IV Sessione Rischio Clinico. Quali rischi per l operatore sanitario? Strategie di prevenzione

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro

AZIENDA SANITARIA LOCALE - VITERBO I RISCHI LAVORATIVI IN CAMERA OPERATORIA: PREVENZIONE E PROTEZIONE

Dispositivi di Protezione Individuale DPI

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81

INFORMAZIONE FIGURE SENSIBILI

Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro

CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011. g Antonio Giorgi RSPP

Le misure di prevenzione

Decreto legislativo , n. 626 (Gazzetta Ufficiale 12 novembre 1994, n. 265)

Sommario PARTE I - T.U. N. 81/2008

MODULO A PER RSPP/ASPP- MACRO SETTORE DI ATTIVITA : TUTTI

Formazione di Base per i Lavoratori. Servizio di Prevenzione e Protezione

le misure di prevenzione e protezione dott. Massimiliano Tacchi Tecnico della Prevenzione U.F.C. P.I.S.L.L.

Modulo B. Formazione tecnica specifica per settore produttivo (per RSPP e ASPP) Durata 60 ore per il macrosettore ATECO 7 - sanità servizi sociali

Cantiere. Cantiere. manutenzione per Piano

Cenni Storici. Il Decreto Legislativo n. 81/2008 e s.m.i. Cenni Storici. Cenni Storici. Principi generali

Dalla prevenzione oggettiva alla prevenzione soggettiva. La Comunicazione. e D.Lgs. 81/2008. La comunicazione nel Decreto Legislativo 81/2008

FORMAZIONE OBBLIGATORIA RESPONSABILE SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) E ADDETTO SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (ASPP) Modulo base A

Rischio Chimico. Definizioni

GUANTI PER IL RISCHIO CHIMICO

-PROGRAMMA DEL CORSO-

Figure coinvolte nella gestione della sicurezza. Cominciamo dalle figure generiche, ovvero senza specifici compiti di gestione della sicurezza

SCHEDA INFORMATIVA N 03 VESTIZIONE E SVESTIZIONE NELLA MANIPOLAZIONE DI ANTIBLASTICI NELLE U.O. CON LOCALI DEDICATI

La compilazione del questionario non richiederà più di 10 minuti di tempo.

D Lgs 81/2008. Evoluzione legislativa 04/05/2014. assicurazione. Anni 30 nascita dell INAIL. Legislazione prescrittiva DPR 547/1955 DPR 303/1956

CORSO DI SICUREZZA ED IGIENE DEL LAVORO

I RIFIUTI SANITARI Misure di prevenzione e protezione

UNIVERSITÀ DI PISA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

ADEMPIMENTI D.LGS. 626/94 e s.m.i. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

CONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DELLA PATOLOGIA INFETTIVA IN OSPEDALE: NORME DI COMPORTAMENTO PER I VISITATORI ED I VOLONTARI

Corso di formazione. Per RLS ed ASPP

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA

D.P.I. Dispositivi medici

Catalogo corsi sicurezza 2016 sede di Cesena

Modulo B. Obiettivi generali:

b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti;

Adempimenti obbligatori per studi medici e odontoiatrici

CATALOGO CORSI. Novembre Dicembre Catalogo corsi Novembre - Dicembre 2016 Valrisk S.r.l. Pagina 1 di 15

Provincia di Forlì-Cesena

CORSO DI FORMAZIONE PER LAVORATORI IN AMBITO SANITARIO PROGRAMMA

1 Rischio biologico ospedaliero, decalogo di prevenzione

CAT CONFCOMMERCIO PMI soc. consortile a r.l. Ufficio Formazione Via Miranda, 10 tel. 0881/ fax 0881/

Istituto Superiore di Sanità

FORMAZIONE GENERALE DEI LAVORATORI

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZA

SAN LORENZO SERVIZI Sicurezza del lavoro Igiene degli Alimenti Ambiente Formazione

CORSO DI FORMAZIONE PER RESPONSABILI ED ADDETTI AL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE AI SENSI DEL D. LGS. N 81/2008

Obiettivo Sicurezza s.r.l. Unipersonale

E LA SICUREZZA DELLE APPARECCHIATURE ELETTROMEDICALI E DEGLI IMPIANTI

Salute e Sicurezza sul lavoro - 3

GESTIONE IN SICUREZZA: ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI

D.Lgs 81/08 *** *** *** *** SICUREZZA E IGIENE DEI LUOGHI DI LAVORO LOGO AZIENDALE DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI AZIENDALI

L importanza delle prescrizioni derivanti dalla valutazione dei rischi

SCELTA ED ASSEGNAZIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI

Indagine di comparto 2013: Case di Riposo e Strutture per Anziani

CORSO PER RSPP - ASPP MODULO B

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI PAZIENTI. Nucleo RAF - secondo piano SCHEDA AUSILI

L APPLICAZIONE DELL INDICE MAPO NELLA RSA CASA SERENA DI TORINO

PREVENZIONE PREVENZIONE

SISTEMA PREVENZIONISTICO

IL DLgs 81/08: QUALI OBBLIGHI? leo morisi

Elenco generale dei files contenuti nel pacchetto PROCEDURE SGSL v2.0 Edizione WINPLE ITALIA

DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI

Modulo B. Formazione tecnica specifica per settore produttivo (per RSPP e ASPP) Durata 60 ore per il macrosettore ATECO 1 Agricoltura

Modulo B. Obiettivi generali:

L'APPLICAZIONE DEI REGOLAMENTI EUROPEI DELLE SOSTANZE CHIMICHE IN AMBITO SANITARIO Bologna, 15 ottobre 2015

MANSIONARIO DELLA SICUREZZA

Ing. Eugenio Nicoletti PRESENTAZIONE DEL CORSO MODULO C

Decreto Legislativo 81/2008

La valutazione dei rischi e la prevenzione

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DELLE VIE RESPIRATORIE

Rischio Biologico D.lgs. 81/08

ORGANIZZAZIONE DEL CORSO PER RESPONSABILE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS)

DATA: DITTA (ragione sociale): SEDE LEGALE E AMMINISTRATIVA: SEDE OPERATIVA (se presente): SETTORE:

Protezione offerta dal DPI in relazione alle. DPI Immagine esemplificativa. Limitazioni /peculiarità del DPI. Parte del corpo da proteggere

M s i ur u e d i d i p r p ot o ezio i n o e n p e p r g l g i l i O pe p rator o i i S a S ni n t i ari

L uso in sicurezza dei chemioterapici antiblastici: premesse e normative. Fabrizio Meliga

TESTO UNICO IN MATERIA DI SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO. Articolo 17 - Obblighi del datore di lavoro non delegabili

REGOLAMENTO DI ATENEO IN MATERIA DI TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

MODULO 2 Rischio elettrico _ Rischio meccanico Macchine attrezzature _ Cadute dall alto

INFORMAZIONE, AGGIORNAMENTO

MANUALE INFORMATIVO IN MATERIA DI SICUREZZA

Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)

Ruolo del medico competente: consulente globale?

MISURE DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/PROBABILI/ACCERTATI DELLA SINDROME INFLUENZALE DEL TIPO AH1N1

DECRETO LEGISLATIVO 626/94. Il Datore di Lavoro, nell'ambito degli Adempimenti previsti dal Decreto in oggetto e successive modifiche ( 242 / 96 )

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI RISCHIO BIOLOGICO E PROCEDURE DI SICUREZZA

Scheda Volontaria Informativa di Prodotto per abrasivi flessibili basata sul formato di una Scheda Di Sicurezza CK917C

Modulo B6. PROGRAMMA CORSO MODULO A Il sistema legislativo: D. Lgs. 81/2008 e modifiche (D. Lgs. 106/09)

QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE DELL APPRENDIMENTO Corso di formazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro

"Organizzazione del lavoro, Responsabilità amministrativa degli enti ed efficacia esimente ai sensi dell'art. 30 dlgs 81/08: l'importanza

Operazione: DOSAGGIO AUSILIARI

ART. 26 D.LGS 81/2008 OBBLIGHI CONNESSI ALLA SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO / D OPERA DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE RISCHI DI INTERFERENZA (DUVRI)

AGENTI CHIMICI MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE NELLE ATTIVITA DI VERNICIATURA a cura di Mariacristina Mazzari e Claudio Arcari

L'accordo Stato-Regioni del 2011 prevede una formazione generale per i lavoratori, studenti di ore 4 e una formazione specifica di ore 4.

Il nuovo Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro

Utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale in agricoltura

Responsabile - SERVIZIO SORVEGLIANZA SANITARIA

Ruolo dell'informazione e della formazione

Transcript:

Roberta Rapetti Medicina Interna 2- Ospedale S.Paolo di

Orientamenti Normativi ANNI 50 D.P.R. 547/55 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro D.P.R. 164/56 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni D.P.R. n. 303/56 Norme generali per l igiene del lavoro ANNI 90 D.lgs.277/91 Protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici D.P.R. 459/96 Direttiva Macchine D.lgs. 626/94 Sicurezza e Igiene sul posto di lavoro 9 aprile 2008 D.lgs n 81 s.m.i. T.U. in materia di Tutela della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro

Il T.U. è una norma tecnica ma anche organizzativa

La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono responsabilità di TUTTI.

Misure di tutela e obblighi (art.15) a. La valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza; b. La programmazione della prevenzione; c. La riduzione dei rischi (alla fonte) e l eliminazione ove sia possibile; d. Il rispetto dei principi ergonomici nell organizzazione; e. La sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso; f. La limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o possono essere esposti al rischio; g. L allontanamento del lavoratore dall esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona; h. Programmi di informazione, formazione e addestramento per lavoratori, preposti e dirigenti.

Misure di tutela e obblighi (art.15) i. l. Il controllo sanitario dei lavoratori; La programmazione delle misure ritenute opportune per garantire nel tempo il miglioramento dei livelli di sicurezza attraverso codici di condotta e buone pratiche; m. Le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione e di pericolo grave e e immediato; n. L uso dei segnali di avvertimento; o. La regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza.

Datore di lavoro Dirigente Preposto Servizio di Prevenzione e Protezione Medico Competente Lavoratori

Obblighi del datore di lavoro (art.18) Effettuare la valutazione di tutti i rischi in ambito lavorativo; Nominare il Medico competente; Nominare il Responsabile del Servizio Prevenzione Protezione; Nominare preventivamente i lavoratori addetti alla prevenzione incendi e di pronto soccorso; Inviare i lavoratori alla visita medica; Fornire ai lavoratori idonei sistemi di protezione individuali; Adottare misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenze;

Obblighi del dirigente (art.18) Richiedere l osservanza delle norme vigenti; Adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento.

Obblighi del preposto (art.19) Sovraintendere e vigilare sull osservanza da parte dei singoli lavoratori degli obblighi di legge (uso di dispositivi collettivi ed individuali); Richiedere l osservanza delle misure per il controllo delle situazioni a rischio in caso di emergenza; Segnalare tempestivamente le deficienze dei mezzi, delle attrezzature di lavoro, i dispositivi di protezione individuale, o ogni altra condizione di lavoro che si verifichi; Frequentare gli appositi corsi di formazione.

Osservare le disposizioni impartite al fine della protezione collettiva ed Obblighi individuale;dei lavoratori (art.20) Utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e preparati pericolosi, i dispositivi di sicurezza; Utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione individuale; Segnalare immediatamente al preposto, al dirigente o al datore di lavoro le deficienze di mezzi, di attrezzature di lavoro, dei dispositivi di protezione individuale, o ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro; Partecipare ad iniziative di formazione e di addestramento; Sottoporsi ai controlli sanitari previsti.

Il Servizio Prevenzione e Prevenzione è l insieme delle persone, di sistemi e mezzi esterni o interni all azienda, finalizzati all attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori. Provvede: All individuazione dei fattori di rischio; Ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive; Ad elaborare le procedure di sicurezza; A proporre i programmi di informazione e formazione; A partecipare alle consultazioni e riunioni sulla sicurezza; Ad informare e formare i lavoratori.

Il Medico Competente è il medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all art.38, che collabora, secondo quanto previsto all art. 29 comma 1 con il datore di lavoro, ai fini della valutazione dei rischi, ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti previsti.

SAPERE (conoscenza) SAPERE FARE (addestramento) Atteggiamenti e comportamenti sicuri da parte di tutti i lavoratori SAPERE ESSERE SAPERE AGIRE (atteggiamento) (comportamento)

Precauzioni standard Si definiscono precauzioni standard le misure adottate per l assistenza di tutti i pazienti indipendentemente dalla diagnosi o da presunto stato infettivo. Comprendono: l igiene delle mani; l uso dei guanti; l uso dei DPI; l adozione di pratiche sicure per la prevenzione dell esposizione degli operatori sanitari a patogeni trasmissibili; la collocazione del paziente; le procedure di sanificazione ambientale; la gestione dei dispositivi medici; la gestione della biancheria e delle stoviglie; la gestione dei rifiuti.

Quali sono i requisiti di un DPI? essere marcati CE; essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore; essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro; tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore; poter essere adattati all utilizzatore secondo le sue necessità.

Quando si usano? I DPI devono essere utilizzati a completamento e non in sostituzione di misure preventive.

Protezione del Viso e degli Occhi Uso di mascherine, occhiali protettivi, schermi facciali. Nelle situazioni in cui è possibile siano generati schizzi, spruzzi di sangue, liquidi corporei è necessario proteggere le mucose di occhi, naso, bocca, con mascherine, occhiali protettivi, schermi facciali.

DPI delle vie respiratorie Denominati anche apparecchi di protezione delle vie respiratorie (APVR) sono dispositivi destinati a proteggere dallo stato aeriforme (particelle, vapori, gas) mediante il meccanismo della filtrazione. Possono essere classificati in: Facciali filtranti (antipolvere, antigas e combinati) I facciali filtranti antipolvere possono filtrare efficacemente concentrazioni crescenti di aerosol inquinanti e sono classificati in FFP1, FFP2, FFP3; devono essere impiegati solamente per un turno lavorativo e sono monouso e personali. Semimaschere; Maschere intere.

Guanti I guanti medicali sono dispositivi utilizzati in ambiente sanitario per proteggere il lavoratore da possibili infezioni e contaminazioni da materiale biologico e agenti chimici.

Guanti Decreto Legislativo 25 gennaio 2010 Art. 2 comma 4. Se un prodotto è destinato dal produttore ad essere utilizzato sia in conformità delle disposizioni in materia di dispositivi di protezione individuale (DPI) di cui al decreto legislativo 2 gennaio 1997 n. 10, sia in conformità del presente decreto come dispositivo medico, devono essere rispettati anche i requisiti essenziali in materia di sanità e sicurezza stabiliti nel decreto legislativo 2 gennaio 1997, n.10.

Protezione del corpo (Criteri Inail Ispesl) Per gli indumenti di protezione deve essere stata emessa una certificazione CE di Tipo dall Organismo Notificato per la protezione da agenti biologici ai sensi del D.Lgs. 475/92, in conformità ai requisiti della norma tecnica EN 14126 e che siano classificati in III categoria. In particolare si sottolinea che se l indumento protettivo è composto da più parti questo deve essere progettato in modo tale da garantire la tutela dell operatore in tutte le prevedibili posture di lavoro, inoltre per qualsiasi indumento si deve assicurare sempre un adeguata protezione lungo le parti di chiusura.

Quali rischi in Ospedale?

Pratiche sicure per prevenire l esposizione a materiale biologico Maneggiare la biancheria contaminata (sangue e altri liquidi biologici) con protezioni; Non usare il materiale riutilizzabile per l assistenza ad altro paziente prima che esso sia stato sanificato; Maneggiare con attenzione lo strumentario chirurgico usato ed immergerlo in un disinfettante prima del lavaggio e della sterilizzazione; Adottare le misure necessarie a prevenire infortuni causati da aghi, bisturi o altri oggetti taglienti; Utilizzare, ove possibile, aghi di sicurezza (sistemi Needlestick Prevention Device).

Le dimensioni del fenomeno Italia gli operatori sanitari dipendenti del SSN sono circa 450.000 (di cui 111.000 medici e 276.000 infermieri)1 Con il 41% di incidenza, l esposizione al rischio biologico rappresenta l infortunio occupazionale più frequentemente segnalato tra gli operatori sanitari (seguito dai traumi al 30%)2 1-2 Indagine dell Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione Aziende Sanitarie (AIRESPSA) 2002, 2004, 2006

Le dimensioni del fenomeno Delle esposizioni accidentali segnalate una su tre coinvolge materiale biologico derivante da un paziente affetto da una patologia infettiva trasmissibile per via ematica;3 In Italia si stimano circa 100.000 esposizioni percutanee/anno.4 3-4 Indagine dell Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione Aziende Sanitarie (AIRESPSA) 2002, 2004, 2006

Le dimensioni del fenomeno 5 Puro V., De Carli G., Segata A., Piccini G., Argentero P.A., Signorini L., Daglio M., Penna C., Marchegiano P., Miniero M., Cinti G., Tavanti L., Maggiore A.,Sossai D., Micheloni G., Ippolito G. per SIROH. Aggiornamenti in tema di epidemiologia delle malattie infettive occupazionali trasmesse per via ematica. G Ital Med Lav Erg 2010: 32:3, 235,239.

Le dimensioni del fenomeno Il 63% delle esposizioni percutanee attese è riferibile a puntura accidentale con ago, il 33% a puntura/ferita con altri dispositivi pungenti/taglienti, il restante 4% a ferite inferte da altri oggetti/dispositivi.6 Con oltre i due terzi delle esposizioni accidentali a proprio appannaggio, gli infermieri sono gli operatori più esposti al rischio biologico.7 6 Resoconto interno SIROH (Studio Italiano Rischio Occupazionale da HIV) gennaio 1992 - dicembre 2009 7 Resoconto interno SIROH (Studio Italiano Rischio Occupazionale da HIV) 1992 giugno 2010

Costi dell esposizione occupazionale al rischio biologico in ambito ospedaliero e sanitario Nel nostro Paese, il costo medio relativo alla diagnostica, alla profilassi e al monitoraggio postesposizione è di circa 850 ad evento (range 7501.320 )8 Tale costo medio non comprende i costi indiretti dovuti, ad esempio, alla perdita di produttività. 8Gruppo di Studio PHASE. Rischio biologico e punture accidentali negli operatori sanitari. Un approccio organizzativo e gestionale alla prevenzione in ambito sanitario-ospedaliero. Edizioni Lauri, Milano, febbraio 2001.

La Prevenzione delle ferite da taglio e da punta Applicare le Precauzioni Standard; Sviluppare, validare ed introdurre pratiche operative più sicure (es. vietare la pratica di reincappucciamento degli aghi); Valutare, adottare ed utilizzare gli Needlesticks Prevention Devices (NPDs), messi a disposizione dall evoluzione tecnologica, dopo adeguato programma di addestramento al loro corretto utilizzo; Sensibilizzare, informare e formare gli operatori sanitari.

RISCHIO CHIMICO Manipolazione di: Disinfettanti e detergenti Farmaci antiblastici (cancerogeni o probabilmente cancerogeni); Sostanze allergizzanti e sensibilizzanti (lattice); Gas anestetici.

Si definisce pericolosa una sostanza o un preparato in grado di produrre effetti nocivi sull organismo umano o sull ambiente. Quando si impiega un nuovo prodotto è importante conoscere: la tipologia; se sia o no pericoloso; l entità del rischio; cautele necessarie alla manipolazione.

Scheda di sicurezza di sostanze e preparati pericolosi E uno strumento di informazione in materia di igiene e sicurezza, destinato all utilizzatore professionale, nel quale vengono riportate le informazioni relative all utilizzo in sicurezza e al corretto smaltimento del prodotto. Tale scheda è prevista come obbligo dalle norme che regolamentano le sostanze o i preparati, classificati in pericolosi.

RISCHIO AGENTI FISICI Radiazioni non ionizzanti (campi elettromagnetici) Radiazioni ionizzanti (esposizione raggi x)

RISCHIO DA VIDEOTERMINALE RISCHIO ERGONOMICO

La movimentazione manuale dei carichi, se scorretta e ripetuta, provoca un sovraccarico del sistema osteoarticolare. Tutte le articolazioni possono essere interessate ma il tratto lombo-sacrale della colonna vertebrale è il vero organo bersaglio. Nell ambito delle professioni sanitarie le affezioni cronico-degenerative della colonna vertebrale assumono particolare rilievo tra gli addetti alla mobilizzazione dei pazienti.

M.A.P.O. Index Valuta il rischio da movimentazione manuale dei pazienti Fattori ambientali: aspetti strutturali, spazi di manovra. Numero degli operatori addetti movimentazione. Numero di pazienti non autosufficienti: parzialmente e totalmente non collaboranti. Ausili: numero, stato ed utilizzo. Formazione del personale

Indice M.A.P.O. (NC/OP X FS + PC/OP X FA) x FC X F amb. X FF NC = pazienti non collaboranti PC = pazienti collaboranti OP = operatori FS = fattore sollevatori FA = fattore ausili minori F amb. = fattore ambiente FF = fattore formazione FC = fattore carrozzine 49

Ausili Minori

Ausili Maggiori

Fattore carrozzine

Il letto ergonomico come ausilio

M.A.P.O. Index

Un lavoro svolto in sicurezza Fabrizio Bracco 2012

Aguzzate la vista Guardate questa immagine e cercate il il piccolo errore nascosto proprio sotto i i vostri occhi concentratevi nella ricerca.. 12345 Fabrizio Bracco 2012

La coppa della sicurezza STRUMENTI procedure tecnologia Bracco (2005) Fabrizio Bracco 2012