7 LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA 7.1 LA RETE REGIONALE ESISTENTE La Regione Emilia Romagna ha iniziato le attività di rilevamento sistematico della qualità dell aria nella prima metà degli anni 70, con la costituzione della rete regionale di monitoraggio tramite iniziative sia degli Enti Locali e della Regione stessa. In alcune province particolarmente interessate da comprensori industriali, anche le principali industrie presenti hanno collaborato alla realizzazione della rete. La rete regionale viene ampliata e modificata dal punto di vista funzionale con la pubblicazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28/3/1983, che rivoluziona il concetto di misura alle immissioni, introducendo anche in Italia limiti di accettabilità e limiti massimi di esposizione, detti standard di qualità, per le principali sostanze inquinanti, al fine della protezione igienico-sanitaria della popolazione. Con la emanazione del Decreto del Presidente della Repubblica n. 203 del 1988, cambiano i presupposti per la realizzazione delle reti di misura cambiano all atto e, con il Decreto Ministeriale 20 maggio 1991, vengono infine definiti i parametri da monitorare ed i criteri secondo cui strutturare una rete di monitoraggio. La rete doveva essere costituita da centraline, individuate per tipologia e numero, secondo quanto sotto riportato. Stazione di tipo A. Stazioni di base o di riferimento sulla quale misurare tutti gli inquinanti primari e secondari (biossido di zolfo, idrocarburi, ossidi di azoto, monossido di carbonio, ozono, particelle sospese e piombo), i parametri meteorologici di base, gli inquinanti non convenzionali da valutarsi con metodologie analitiche manuali. Tali stazioni devono essere preferenzialmente 2 localizzate in aree non direttamente interessate dalle sorgenti di emissione urbana (parchi, isole pedonali, ecc.); Stazione tipo B. Stazioni situate in zone ad elevata densità abitativa nelle quali misurare la concentrazione di alcuni inquinanti primari e secondari (con particolare riferimento a ossidi di azoto, idrocarburi, biossido di zolfo, materiale particellare in sospensione con caratterizzazione della massa, del contenuto in piombo); Stazione tipo C. Stazioni situate in zone ad elevato traffico per la misura degli inquinanti emessi direttamente dal traffico autoveicolare (monossido di carbonio, idrocarburi), situate in zone ad alto rischio espositivo quali strade ad elevato traffico e con bassa ventilazione. In tal caso, i valori di concentrazione rilevati sono caratterizzati da una rappresentatività limitata alle vicinanze del punto di prelievo; Stazione di tipo D. Stazioni situate in periferia od in aree suburbane finalizzate alla misura degli inquinanti fotochimici (biossido d azoto, ozono, PAN) da pianificarsi sulla base di campagne preliminari di valutazione dello smog fotochimico particolarmente nei mesi estivi. La ristrutturazione, avviata nel 1996 secondo i presupposti sopra riportati, ha consentito anche di cominciare ad estendere il monitoraggio a nuovi inquinanti, tra cui le prime misure della frazione inalabile delle polveri (PM10) e del benzene, normati nel 1994, nonché di estendere le misure anche ai centri urbani con 40.000-50.000 abitanti e, in 177
particolari casi, installando stazioni di rilevamento anche in centri abitati minori, confinanti con vasti comprensori industriali e aree urbane. La rete attualmente presente in Regione Emilia-Romagna è quindi il risultato di questo percorso, è costituita da 88 postazioni fisse di rilevamento e 9 laboratori mobili. In alcune province sono presenti anche stazioni di reti private. I principali parametri rilevati dalla attuale rete di monitoraggio sono: biossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOX), ossido di carbonio (CO), ozono (O3), particolato (PTS, PM10, PM 2.5), benzene. La tabella 7.1.1 riporta la composizione attuale della rete di monitoraggio regionale. Provincia Stazioni fisse Laboratori Mobili Piacenza 12 2 Parma 6 1 Reggio Emilia 14 1 Modena 14 2 Bologna 16 1 Ferrara 7 1 Forlì - Cesena 6 1 Ravenna 9 1 Rimini 4 1 Tab 7.1.1 Composizione della rete regionale esistente (Rete fissa e Laboratori Mobili) Nella Tab.7.1.2. vengono riportati il numero e la tipologia degli strumenti attualmente installati sulla rete fissa. Stazioni NOX CO O3 SO2 BTX PM10 PM 2,5 fisse 88 75 61 29 24 10 36 3 Tab 7.1.2 Dotazione strumentale della rete fissa esistente La Fig. 7.1.1 evidenzia la distribuzione delle rete esistente sul territorio regionale. RETE REGIONALE ESISTENTE Fig. 7.1.1 Distribuzione delle postazioni di misura fisse della rete regionale esistente 178
7.1.2 LA RETE PROVINCIALE ESISTENTE Nell ambio della ristrutturazione iniziata nel 1996, sopra richiamata, anche la Provincia di Rimini e stata dotata di una rete di monitoraggio della qualità dell aria. Durante il 2003 la rete è stata integrata con l arrivo del Laboratorio Mobile. L attuale rete provinciale, come le restanti reti della regione, è totalmente posizionata nelle aree urbane, il monitoraggio si concentra nella città di Rimini e in quella di Riccione. Nella tabella 7.1.2.1 viene riportata la configurazione della rete. Rete di monitoraggio inquinamento urbano Provincia di Rimini NO x SO 2 PTS Pb CO PM 10 PM 2,5 O 3 BTX Dati Meteo Stazione tipo A. Rimini X X X X X X Parco Marecchia Stazione tipo B. Rimini X X X X Via Abete Stazione tipo C. Rimini X X X X X X X Va Flaminia Stazione tipo C Riccione X X X X Lungomare della libertà Laboratorio Mobile X X X X X X X Tab 7.1.2.1 Configurazione della rete provinciale esistente (Rete fissa e Laboratorio Mobile) 7.2 LA FUTURA RETE REGIONALE L attuale rete di misura presente sul territorio dell Emilia-Romagna deriva dalle singole esperienze provinciali che, sulla base del quadro normativo di riferimento (DM 20 maggio 91) nelle varie province aveva focalizzato l attenzione delle misure alle criticità presenti sul territorio, andando quindi a creare reti diversamente orientate nelle singole realtà locali. Questo ha portato, in passato, e continua a portare anche oggi seppure in misura minore, a dotazioni strumentali diverse nelle varie province e a una conoscenza della qualità dell aria essenzialmente limitata ai centri abitati maggiori, che non consente un analisi dell intero territorio come richiesto dalla normativa attualmente vigente. Inoltre il manifestarsi di episodi acuti di inquinamento a livello di bacino, dovuto alle caratteristiche ubiquitarie degli inquinanti che ad oggi rivestono maggior interesse, crea la necessità di un approccio diverso al monitoraggio automatico. Nel frattempo l Italia ha recepito tutte le direttive europee in materia, sancendo l esigenza di cambiare il modo di concepire e predisporre le reti di misura di qualità dell aria, spingendo quindi verso una nuova ed indispensabile ristrutturazione delle reti di misura. A supporto di questo processo, su richiesta del Ministero per l Ambiente, APAT con il Centro Tematico Nazionale - Atmosfera Clima Emissioni (CTN-ACE), ha effettuato una analisi di tutta la normativa e degli strumenti tecnici predisposti a livello europeo producendo le Linee guida per la predisposizione delle reti di monitoraggio della qualità dell aria in Italia che, attualmente, sono il documento di riferimento per la predisposizione delle reti di misura sul territorio italiano in modo omogeneo e uniforme. Le linee guida sono inoltre redatte in modo da garantire, oltre alle risposte alle esigenze normative, anche misure omogenee sia su scala locale, comunale e provinciale, quanto su scala Dati Traffico 179
regionale, nazionale ed europea. I set di misure ottenuti dalla rete devono necessariamente integrarsi e fornire un unico strumento di valutazione. ARPA e Regione Emilia-Romagna, che hanno partecipato alla stesura delle suddette linee guida, sono quindi state in grado di predisporre, già prima della loro presentazione ufficiale, avvenuta a Roma nel dicembre 2004, una serie di analisi e di proposte per la ristrutturazione della rete di misura in accordo con quanto in esse contenuto, ovvero utilizzando, come presupposti principali, la necessità di predisporre punti di misura confrontabili sull intero territorio e indicativi della misura degli inquinanti più critici sia per la loro presenza elevata che per i loro effetti sull ambiente e l uomo. Nel corso del 2001 la Regione Emilia-Romagna aveva commissionato ad ARPA l elaborazione di una proposta di revisione della rete di monitoraggio dell aria (Progetto SINA), formalmente approvata nel 2002; le risultanze sono visibili nel documento della Giunta Regionale n.43 del 12/01/2004, Aggiornamento delle Linee di indirizzo per l'espletamento delle funzioni degli Enti locali in materia di inquinamento atmosferico (artt. 121 e 122, L.R. 3/99) già emanate con atto di Giunta regionale n. 804 del 2001. Tutto questo ha portato alla definizione della nuova rete di misura che, secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo Governo n. 351 del 1999 e a seguire dal Decreto Ministeriale n. 60 del 2002 e dal Decreto Legislativo Governo n. 183 del 2004, esplica la sua funzione nella misura della qualità dell aria all interno della regione secondo le finalità tecniche e normative attuali, supportando la gestione della qualità dell aria avviata con la zonizzazione del territorio adottata dalle Province. Alla configurazione proposta si è giunti a seguito di un percorso che, partendo dai documenti tecnici e normativi, ha visto la predisposizione di più elaborazioni ed analisi da parte dei tecnici di ARPA, in accordo con la Regione Emilia-Romagna, e la loro condivisione e/o modifica con la partecipazione dei tecnici delle Province. La nuova normativa tecnica prevede una nuova classificazione delle stazioni di monitoraggio e delle zone dove individuare i siti di campionamento secondo le indicazioni sotto riportate. Tipo di stazione: - Stazione da Traffico (T): è un punto di campionamento rappresentativo dei livelli d inquinamento massimi caratteristici dell area che si vuole monitorare, influenzato prevalentemente da emissioni da traffico provenienti da strade limitrofe. - Stazione di Fondo o Background (B): è un punto di campionamento rappresentativo dei livelli d inquinamento medi caratteristici dell area che si vuole monitorare. - Industriale (I): è un punto di campionamento per il monitoraggio di fenomeni acuti, posto in aree industriali con elevati gradienti di concentrazione degli inquinanti. Queste stazioni sono situate in aree nelle quali i livelli di inquinamento sono influenzati prevalentemente da emissioni di tipo industriale. L area di rappresentatività non è elevata e generalmente individuata da un raggio compreso tra 10 100 m (area da 300 m 2 a 3 km 2 ). Tipo di zona: - Urbana (U) - Suburbana (S) - Rurale (Ru) Caratteristiche della zona: - Residenziale (Res.) - Commerciale (Comm.) - Industriale (Ind.) 180
- Agricola (Agr.) - Naturale (Nat.) - Combinazione delle precedenti Di seguito si riportano le specifiche per alcune tipologie di stazioni in funzione della zona e delle sue caratteristiche Stazioni urbane da traffico (TU) Stazioni urbane ubicate in prossimità di strade ad intenso traffico veicolare localizzate in aree con forti gradienti di concentrazioni di inquinanti. Il dato fornito dalla stazione di campionamento deve essere accompagnato dalla tipologia del traffico e dalla tipologia della strada che si vuole monitorare (strada larga, autostrada, street canyon,...) al fine di normalizzare il più possibile l informazione fornita dal campionamento. Il flusso del traffico è suddiviso in tre differenti categorie: largo volume traffico (veicoli giornalieri >10000), medio volume di traffico (veicoli giornalieri compresi tra 2000-10000) basso volume di traffico (veicoli giornalieri <2000). L area di rappresentatività deve essere di almeno 200 m 2 secondo quanto stabilito per legge dal DM 60/2002. Seguendo le indicazioni contenute nel Criteria for EUROAIRNET è possibile integrare il concetto di area di rappresentatività con le specifiche di lunghezza della strada. La strada deve avere una lunghezza minima di 100m in aree fortemente urbanizzate e una lunghezza minima di 1000m per strade suburbane (Criteria for EUROAIRNET, cap. 4.5.4, pag 30). Le stazioni devono essere ubicate a circa 4 m dal bordo stradale più vicino (ed entro i 5 m dal bordo stradale se sono corredate di analizzatori per NO 2 e CO) ed almeno 25 m da incroci, semafori, ecc. Stazione di fondo urbano (BU) Stazioni usate per monitorare i livelli medi di inquinamento, all interno di vaste aree urbane (tessuto urbano continuo, prevalentemente capoluoghi di regione e/o provincia), dovuti a fenomeni di trasporto provenienti dall esterno della città stessa e fenomeni prodotti all interno della città che si vuole monitorare. Sono poste preferibilmente all interno di aree verdi pubbliche e aree pedonali (parchi, impianti sportivi, scuole,...) non direttamente sottoposte a sorgenti di inquinamento specifiche quali il traffico autoveicolare e le emissioni industriali. La distanza minima della centralina da arterie stradali eventualmente presenti (numero di veicoli giornalieri superiori a 2500) deve essere almeno 50 m. L area di rappresentatività deve essere individuata da un raggio compreso tra i 100 m e 1 Km. Stazione di fondo urbano residenziale (BU-Res) Stazioni usate per monitorare i livelli medi di inquinamento all interno di vaste aree urbane (tessuto urbano continuo) dovuti a fenomeni di trasporto provenienti dall esterno della città stessa e fenomeni prodotti all interno della città. Sono ubicate in aree urbane caratterizzate da una elevata densità abitativa di almeno 8000 ab/km², distribuzione quasi continua di abitazioni e non attraversate da strade ad elevata percorrenza. Le arterie stradali eventualmente presenti (numero di veicoli giornalieri superiori a 2500) devono essere poste ad una distanza di almeno 50m dalla stazione di rilevamento. L area di rappresentatività è caratterizzata da un raggio compreso tra 100m 5 km. Stazioni di fondo suburbano (BS) 181
Stazioni usate per monitorare i livelli medi di inquinamento all interno di aree suburbane (tessuto urbano discontinuo, generalmente paesi limitrofi ai capoluoghi di provincia e/o regione) dovuti a fenomeni di trasporto provenienti dall esterno della città stessa e fenomeni prodotti all interno della città che si vuole monitorare. Poste preferibilmente all interno di aree verdi pubbliche (parchi, impianti sportivi...) e non direttamente sottoposte a sorgenti di inquinamento diretto. Le arterie stradali eventualmente presenti (numero di veicoli giornalieri superiori a 2500) devono essere poste ad una distanza di almeno 500m. Se il numero di veicoli giornalieri è inferiore ai 500 la distanza può deve essere compresa tra 100-500m. L area di rappresentatività è individuata da un raggio compreso tra 1 5 Km. Stazioni di fondo rurale (BRu) Stazioni atte a monitorare i livelli di inquinamento dovuti a fenomeni di trasporto su lungo raggio e da emissioni di inquinanti prodotti all interno della regione stessa. Le stazioni sono poste all esterno delle maggiori città e insediamenti, in aree prevalentemente rurali/agricole maggiormente soggette ad inquinamento da ozono e non situate all interno di un agglomerato, sottovento rispetto alla direzione del campo di vento più probabile e non nelle immediate vicinanze dell area di massima emissione di inquinanti. L area di rappresentatività è caratterizzata da un raggio di almeno 5 Km. Stazione di fondo remoto (BRe) Stazioni atte a monitorare i livelli di fondo degli inquinanti risultanti da sorgenti naturali e fenomeni di trasporto sul lungo raggio. Esempi sono forniti dalle stazioni della rete EMEP (rete delle deposizioni acide). Caratterizzate da un area di rappresentatività di almeno 1000 Km 2 (r 18 Km)e posizionate in aree naturali (ecosistemi naturali, foreste) a grande distanza da aree urbane ed industriali e distanti dall influenza delle emissioni locali. Devono essere evitate le zone soggette ad un locale aumento delle condizioni di inversione termica al suolo, nonché la sommità delle montagne. Sono sconsigliate le zone costiere caratterizzate da evidenti cicli di vento diurni a carattere locale. La scelta deve ricadere prevalentemente su terreni ondulati o, qualora questi siano di difficile reperibilità, le valli caratterizzate da deboli fenomeni di inversione termica al suolo. Secondo le indicazioni regionali quindi la collocazione delle stazioni di rilevamento nelle diverse zone seguirà il seguente schema: Negli agglomerati saranno collocate stazioni di traffico urbano, stazioni di fondo urbano e/o residenziali; Nelle zone di tipo A saranno collocate stazioni di fondo suburbano e/o di fondo rurale; Nelle zone di tipo B saranno collocate stazioni di fondo rurale remoto. La tabella 7.2.1 riporta la composizione della futura rete di monitoraggio regionale. Provincia Stazioni fisse Laboratori Mobili Piacenza 6 2 Parma 5 1 Reggio Emilia 7 1 Modena 9 2 Bologna 10 1 Ferrara 6 1 Forlì - Cesena 6 1 Ravenna 7 1 Rimini 6 1 Tab 7.2.1 Composizione della futura rete regionale (Fissa e Laboratori Mobili) 182
Nella Tab. 7.2.2 vengono riportati il numero e la tipologia degli strumenti che saranno presenti sulla futura rete fissa. Stazioni NOX CO O3 SO2 BTX PM10 PM 2,5 fisse 62 62 38 38 13 35 53 24 Tab 7.2.2 Dotazione strumentale della futura rete regionale (Stazioni fisse) Nella Tab. 7.2.3, sotto riportata, è evidente l impostazione al riutilizzo, ove possibile, della strumentazione esistente, nonché il mantenimento delle postazioni storiche di misura, quando in accordo con quanto previsto dalle linee guida CTN-ACE. Tab 7.2.3 Dotazione strumentale della futura rete regionale per singola postazione di misura, visione generale LEGENDA: Stazione: N = Nuova, E = Esistente Strumento: A = da acquistare, R = Rilocazione di un esistente, E = esistente Tipologia Stazione CTN:FRu = Fondo Rurale, FS = Fondo Suburbano, FRe = Fondo Residenziale, FU = Fondo Urbano, T = Traffico, FRem = Fondo Remoto Zona/Agglomerato: A: Zona di risanamento, B: Zona di mantenimento, R: Agglomerato 183
Emerge chiaramente come si proponga la riduzione di circa un terzo dei punti di misura attualmente in funzione per andare verso una riqualificazione sia dei restanti che dei nuovi, mediante una focalizzazione maggiore verso gli inquinanti che attualmente presentano maggiori criticità, quali il PM10, il PM 2.5, i composti aromatici (BTX). Nella tabella sono specificate le coordinate geografiche delle stazioni già individuate in modo definitivo, mentre non sono presenti i riferimenti per le stazioni di cui non si è ancora giunti alla localizzazione precisa, benché in parecchi casi si siano già scelti sia il comune di riferimento che la tipologia di stazione. La Fig. 7.2.1 evidenzia la distribuzione delle futura rete sul territorio regionale. Fig. 7.2.1 Distribuzione delle postazioni di misura fisse della futura rete regionale Dalla figura è osservabile come le stazioni di misura, rispetto a quanto riportato in Fig. 7.1.1, non siano più concentrate nei principali ambiti urbani, ma al contrario siano distribuite su tutto il territorio regionale, al fine di ottenere informazioni sulla qualità dell aria rappresentative di tutte le zone di ogni singola provincia e quindi valide a livello regionale. Questo sviluppo della modalità di misurazione della qualità dell aria sul territorio consentirà inoltre di fornire un efficace supporto alla modellistica, che è in fase di sviluppo costante e consentirà di ottenere mappe delle concentrazioni degli inquinanti sull intero territorio regionale e non solo relative ai punti di misura fissi. Il risultato complessivo di questo processo di revisione, abbinato agli altri strumenti messi in atto, sarà quello di disporre non più una rete di misura limitata alle province e ai capoluoghi ma una rete di rilevamento regionale a tutti gli effetti, da cui tutti i Comuni, le Province e la Regione trarranno le informazioni necessarie alla gestione e al governo della qualità dell aria. 184
7.2.1 LA FUTURA RETE PROVINCIALE Partendo dai presupposti sopra richiamati, la revisione della rete della Provincia di Rimini ha permesso di mantenere tre delle quattro postazione storiche di misura e al contempo di pianificare il posizionamento di altre tre postazioni. Per due delle nuove postazioni è già stato individuato il Comune e la tipologia di stazione, per la terza solo la tipologia della zona e della stazione. Nella Tab. 7.2.1.1 viene riportata la configurazione della futura rete provinciale. Rete di monitoraggio inquinamento Provincia di Rimini COMUNE NOME STAZIONE ZONA/ TIPOLOGIA INQUIN. MISURATI AGGL0MERATO RIMINI Marecchia R 13 Fondo Urbano PM 10, PM 2,5, NO x, O 3, RIMINI Abete R 13 Fondo Urbano PM 10, NO x, CO, BTX, SO 2, Residenziale RIMINI Flaminia R 13 Traffico Urbano PM 10, NO x, CO, BTX, S.G.MARIGNANO S.G. Marignano A Fondo Rurale PM 10, PM 2,5, NO x, O 3, DA DEFINIRE Da definire A Fondo Suburbano PM 10, NO x, CO, O 3, BTX, MONDAINO Mondaino B Fondo Remoto PM 10, NO x, O 3, / Laboratorio Mobile / / PM 10, NO x, CO, O 3, BTX, Tab 7.2.1.1 Configurazione della futura rete provinciale (Rete fissa e Laboratorio Mobile) Nella Fig. 7.2.1.1 viene riportata la distribuzione sul territorio delle future postazioni di misura della rete provinciale. Fig. 7.2.1.1 Distribuzione delle postazioni di misura fisse della futura rete provinciale 185
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