POLITICHE URBANE, IMMIGRAZIONE E COESISTENZA SOCIALE A TORINO

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Transcript:

POLITICHE URBANE, IMMIGRAZIONE E COESISTENZA SOCIALE A TORINO Città di Torino Divisione edilizia residenziale pubblica e periferie Settore Periferie A cura di Antilia s.c. 19 ottobre 2005

Finalità della ricerca: Verificare se la presenza di cittadini stranieri all interno dei complessi di Edilizia residenziale pubblica ha prodotto reazioni di rifiuto, fenomeni di intolleranza, casi di tensione all interno del vicinato

Prima parte Caratteristiche generali del fenomeno migratorio

Evoluzione della presenza straniera a Torino 500 450 400 350 300 250 200 150 100 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Stranieri residenti a Torino (serie storica 1992 2003) n indice 100,0 108,9 120,1 128,3 175,4 208,0 232,3 257,6 295,6 331,2 368,8 486,7 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Incrementi annui percentuali del numero di stranieri residenti a Torino (1992 2003)

Anno Incidenza stranieri su totale dei residenti (Torino 1995-2003) Popolazione residente a Torino (totale) Stranieri residenti a Torino Incidenza percentuale stranieri 1995 923.095 16.137 1,7% 1996 919.602 22.065 2,3% 1997 914.818 26.166 2,8% 1998 909.741 29.225 3,2% 1999 903.724 32.405 3,5% 2000 901.010 37.185 4,1% 2001 899.806 41.665 4,6% 2002 896.918 46.393 5,1% 2003 898.202 61.227 6,8% Nonostante 45.000 nuovi ingressi di immigrati stranieri, la città perde 25.000 abitanti. La percentuale sul totale dei residenti passa dall 1,7% del 1995 al 6,8% del 31/12/2003.

Le 10 province italiane con il maggior numero di residenti stranieri (2003) Provincia Valore assoluto % sulla popolazione residente Roma 322.824 8,7 Milano 289.661 7,8 Torino 108.141 4,9 Torino è la terza provincia italiana per numero di cittadini stranieri. Brescia 101.431 9,1 Firenze 70.114 7,5 Napoli 66.900 2,2 Treviso 64.440 8,1 Bergamo 60.318 6,2 Bologna 59.528 6,5 Verona 58.082 7,0 L incidenza percentuale sul totale dei residenti è inferiore alle principali province del Nord e del Centro.

Incidenza di donne e minori sul totale dei residenti stranieri nelle principali province Province Donne Minori Torino 48,6 14,5 Roma 53,7 9,9 Milano 47,4 14,9 Genova 53,6 14,3 Napoli 62,3 8,0 Bologna 48,3 18,3 Firenze 50,8 16,2 Brescia 38,6 17,7 Ripartizione geografica Donne Minori Nord ovest 46,1 16,9 Nord est 46,1 17,6 Centro 51,9 13,3 Sud 52,1 11,7 Isole 46,8 16,9 ITALIA 48,4 15,6 Rispetto ad altre aree del Nord Italia, la provincia di Torino ha una presenza femminile lievemente più elevata, in parte dovuta anche ad una forte diffusione dei lavori di cura ed assistenza alla persona.

Immigrazione e mercato locale del lavoro I dati relativi al 2003 evidenziano come, in provincia di Torino: Gli stranieri rappresentano circa il 6% degli occupati; L 11,7% degli avviamenti al lavoro riguarda cittadini provenienti da paesi non U.E. (26.056 su 197.608); Il 50,3% degli stranieri è stato avviato con mansioni non qualificate (la percentuale scende al 21,3 per i cittadini dell Unione Europea); Tra gli avviamenti di stranieri vi è una maggiore incidenza di contratti a tempo pieno ed indeterminato (37,8% rispetto al 23,3% degli italiani); Circa il 3% degli iscritti al Registro Imprese della Camera di Commercio di Torino proviene da paesi non U.E.

Distribuzione territoriale della presenza immigrata a Torino 1999 2003 Zona statistica in cui sono presenti oltre 3.000 cittadini stranieri Zona in cui sono presenti tra 2.000 e 3.000 cittadini stranieri Zone in cui sono presenti tra 1.000 e 2.000 cittadini stranieri Zone in cui sono presenti tra i 500 e i 1.000 cittadini stranieri

Zone statistiche di Torino con più di 500 residenti stranieri e incidenza percentuale superiore alla media cittadina del 6,8% (2003) Zona con più di 500 stranieri e percentuale sopra il 20% dei residenti Zona con più di 500 stranieri e percentuale tra il 15% e il 20% dei residenti Zona con più di 500 stranieri e percentuale tra il 10% e il 15% dei residenti Zona con più di 500 stranieri e percentuale tra il 6,8 % e il 10% dei residenti

Zone statistiche di Torino con incremento della popolazione straniera superiore al 60% (2001 2003) Gli stranieri tendono a trasferirsi in quartieri differenti da quelli tradizionalmente caratterizzati da una elevata presenza di immigrati. Incremento sopra il 90% Incremento 80-90% Incremento 70-80% Incremento 60-70%

Riassumendo, in estrema sintesi: Gli stranieri aumentano per numero e incidenza sulla popolazione e tendono a stabilizzarsi Occupano un posto di rilievo nel sistema produttivo locale Dai quartieri tradizionalmente per stranieri si trasferiscono in altre aree della città Una parte consistente acquista l abitazione (i costi del mercato immobiliare torinese sono mediamente inferiori alle altre grandi aree urbane del Nord Italia) Resta esclusa una fascia di popolazione che ricorre sempre più sovente ai dormitori comunali

Seconda parte Gli stranieri nell Edilizia Residenziale Pubblica

Andamento delle domande presentate da cittadini stranieri per l assegnazione di alloggi in E.R.P. (bandi: 1995, 1998, 2001) 4.000 3.000 2.000 2.052 1.750 2.531 1.000 0 Bando 1995 Bando 1998 Bando 2001 Nel 1995 le richieste provenienti da stranieri rappresentavano il 17% delle domande presentate, nel 2001 hanno raggiunto il 30% circa.

Suddivisione delle domande per l assegnazione di alloggi in E.R.P. per provenienza geografica dei richiedenti Bando 1995 Bando 1998 Bando 2001 Numero % Numero % Numero % Italiani 9.146 80,4 5.941 76,6 5.350 67,2 Europa 81 0,7 64 0,8 78 1,0 Est europeo 91 0,8 151 2,0 239 3,0 Asia 27 0,2 25 0,3 30 0,4 Oceania 1 0,0 1 0,0 0 0,0 Sud America 70 0,6 76 0,9 218 2,7 Centro America 4 0,0 5 0,1 2 0,0 Nord America 7 0,1 4 0,0 2 0,0 Africa 1.943 17,1 1.488 19,2 2.040 25,6 Totale 11.370 100,0 7.755 100,0 7.959 100,0

I dati ricavati dall analisi delle domande presentate per l assegnazione di alloggi E.R.P. mostrano che: In tutti i tre bandi considerati più dell 80% degli stranieri ha un età compresa tra 30 e 59 anni, circa il 10% ha più 60 anni Per quanto riguarda gli italiani, la percentuale di richiedenti con più di 60 anni sale al 40% circa In tutti e tre i bandi i richiedenti stranieri fanno registrare un età media più bassa di circa 10 anni rispetto agli italiani. Nel 2001: 42,8 anni di età media per gli stranieri rispetto a 51,6 degli italiani. Il numero medio di componenti il nucleo familiare è in costante diminuzione per gli italiani (2,54 nel 1995, 2,34 nel 1998 e 2,27 nel 2001), mentre per gli stranieri si verifica la tendenza opposta (1,95 nel 1995, 2,62 nel 1998, 2,88 nel 2001) L analisi dei punteggi ottenuti mette in luce un andamento maggiormente negativo per gli italiani che evidenzia un accresciuto disagio; la situazione per gli stranieri sembra più stabile.

Assegnazioni suddivise per tipo (2000 2004) Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003 Anno 2004 Totale Bando generale 189 162 122 97 230 800 Casi sociali 120 163 152 142 182 759 Emergenza 473 369 243 153 226 1.464 Totale 782 694 517 392 638 3.023

Assegnazioni per tipo e provenienza geografica (2000-2004) Area geografica Assegnazioni da Bando generale Assegnazioni da Casi sociali Assegnazioni da emergenza Tot. N. % N. % N. % N. % Italia e U.E. 644 80,5 700 92,2 1.280 87,4 2.624 86,8 Altri paesi europei 32 4,0 23 3,0 11 0,8 66 2,2 Asia 1 0,1 2 0,3 4 0,3 7 0,2 Nord-Africa 108 13,5 24 3,2 147 10,0 279 9,2 Africa subsahariana 11 1,4 10 1,3 21 1,4 42 1,4 America 4 0,5 0 0,0 1 0,1 5 0,2 Totale non U.E. 156 19,5 59 7,8 184 12,6 399 13,2 Totale 800 100,0 759 100,0 1.464 100,0 3.023 100,0

Presenza di cittadini stranieri presso appartamenti di Edilizia Residenziale Pubblica per cittadinanza di origine e genere Oceania 2 America del sud America centrale America del nord 25 11 99 Africa 2.160 Asia 42 Europa 482 0 500 1.000 1.500 2.000 2.500 Su di 2.821 stranieri residenti, l Africa rappresenta il principale continente di provenienza (76,6%), tra i soli africani il 50% viene dal Marocco, il 25% dalla Tunisia.

Stranieri residenti presso alloggi A.T.C. per professione Libera professione Dirigente Apprendista Lavoro a domicilio Badante Impiegato Lavoro in proprio Altro Casalinga Studente Operaio Pensionato Disoccupato 0,0% 0,0% 0,1% 0,2% 0,9% 0,9% 3,2% 8,2% 11,1% 12,7% 16,9% 20,9% 24,7% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30%

Terza parte Principali risultati dell indagine tra i residenti

Il principale problema di Torino Costo della vita Criminalità/Violenza Qualità servizi pubblici Immigrazione straniera Troppi lavori precari Disoccupazione/Dif f icoltà trovare lavoro Dif f icoltà economiche generali 0,0 0,0 5,3 3,4 6,9 10,3 9,3 13,3 17,3 17,2 24,1 26,7 28,0 37,9 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 Difficoltà economich e generali Disoccupa zione/dif f ic oltà Troppi lavori precari Immigrazio ne straniera Qualità servizi pubblici Criminalità/ Violenza Costo della vita Italiani 26,7 28,0 13,3 9,3 0,0 17,3 5,3 Stranieri 17,2 37,9 6,9 0,0 3,4 10,3 24,1 Per tutti i problemi principali sono lavoro e difficoltà economiche Tra gli italiani è sentito il problema della sicurezza; meno del 10% cita l immigrazione

Giudizio sulla qualità generale della città di Torino per cittadinanza (da 1=min. a 10=max) Costo delle abitazioni (affitto e proprietà) Costo della vita in genere Lavoro (opportunità, possibilità) Offerta culturale, ludica e ricreativa Servizi sanitari e socio assistenziali Viabilità, parcheggi, trasporti pubblici Sicurezza (criminalità, ordine pubblico) Bellezza estetica Ambiente 0 1 2 4 5 6 7 8 straniero italiano In media gli stranieri sono un po più soddisfatti degli italiani.

Giudizio sulla qualità della zona di residenza per cittadinanza (da 1=min. a 10=max) Costo delle abitazioni (affitto e proprietà) Costo della vita in genere straniero italiano Servizi di prossimità Offerta culturale, ludica e ricreativa Servizi sanitari e socio assistenziali Viabilità, parcheggi, trasporti Sicurezza (criminalità, ordine pubblico) Bellezza estetica Ambiente (igiene, aria, pulizia, verde) 1 2 3 4 5 6 7

Livelli di soddisfazione residenziale Nazionalità Genere Titolo di studio Condizione professiona le Età (Classi) I.S.R. Straniero 23,9 Italiano 21,6 Maschio 23,6 Femmina 20,9 Scuola dell'obbligo 21,2 Scuola professionale 20,4 Scuola superiore 25,9 Università 26,7 Occupato/a 23,0 Impieghi saltuari/precari 24,0 Disoccupato/a 22,3 Non occupato/a (studente, casalinga...) 23,1 Pensionato/a 20,6 da 18 a 30 anni 23,8 da 31 a 45 anni 22,2 da 46 a 60 anni 23,1 più di 60 anni 20,8 Le valutazioni sulla qualità della zona e dell abitazione sono state aggregate in un indice sintetico di soddisfazione residenziale (ISR), che include aspetti relativi alla vita economica, all ambiente fisico ed a quello sociale, la valutazione di vantaggi/svantaggi rispetto ad altre aree della città e rispetto al passato. L ISR può assumere il valore massimo di 40, il livello di soddisfazione si considera : molto buono, se il valore dell indice è superiore a 28; buono se è compreso tra 25 e 28; intermedio se è compreso tra 22 e 25; basso se è compreso tra 16 e 22; molto basso quando ha un valore inferiore a 16.

Cosa determina il livello di soddisfazione residenziale? Italiani Stranieri Per gli italiani: la sicurezza è importante, ma pesa meno della qualità delle abitazioni, della presenza di servizi di prossimità e della qualità dell ambiente. Il tema della qualità sociale dell abitare (sicurezza e tranquillità, intesa come ambiente non conflittuale) è oggetto di una chiara domanda anche da parte dei nuclei famigliari stranieri.

Giudizio sui rapporti di vicinato Quasi il 60% dei rispondenti ha dichiarato d intrattenere con i propri vicini rapporti buoni o molto buoni, ed i restanti, perlopiù, non hanno rapporti particolari, ma neanche problemi. C è una differenza qualitativa, nei rapporti di vicinato, tra italiani e stranieri: questi ultimi, assai più frequentemente, dichiarano di non avere relazioni.

L'arrivo di famiglie immigrate ha causato problemi? Sono soprattutto i giovani e le donne ad accogliere più facilmente gli inquilini stranieri: l 80% dei giovani sotto i 30 anni ed il 73,5% delle donne (contro il 53,8% dei maschi) dichiara che l arrivo di famiglie immigrate non ha causato nessun tipo di problema.

Se nei prossimi anni dovessero arrivare nuovi inquilini, preferirebbe che fossero Solo italiani 10,7 Maggioranza italiani 10,7 Nessuna differenza, purché siano persone civili 76,0 Non mi interessa 2,7 Totale 100,0

Grado di accordo con le seguenti affermazioni sull immigrazione (valore medio dove 0 = per niente d accordo; 3 = molto d accordo) Gli immigrati sono una risorsa utile per la città 1,1 Gli immigrati sono in concorrenza con le fasce deboli italiane 1,9 A Torino ci sono troppi immigrati 2,2 A Torino dovrebbero esserci più immigrati 0,3 Gli immigrati dovrebbero avere gli stessi diritti degli italiani 2,3 Gli italiani dovrebbero avere la precedenza 1,6 Gli immigrati devono integrarsi di più nostra cultura 2,3 Tra gli immigrati ci sono troppi delinquenti 2,2 Tra immigrati e italiani ci sono persone civili e incivili 2,6 Gli immigrati che ho conosciuto erano brave persone 2,2 Gli immigrati che ho conosciuto non mi sono piaciuti 1,0 Più che il pregiudizio, le risposte sembrano mostrare il timore di una presenza che possa erodere le possibilità (di trovare un lavoro, un abitazione, ecc...) già piuttosto ridotte per le fasce più deboli di cittadini italiani.

Atteggiamenti verso gli immigrati 1. rifiuto della presenza straniera. Sono coloro che rispondono che: a Torino ci sono troppi immigrati ; gli italiani dovrebbero avere la precedenza ; tra gli immigrati ci sono troppi delinquenti ; gli immigrati sono in concorrenza con le fasce deboli italiane e sono in disaccordo con l idea che gli immigrati sono una risorsa utile per la città e a Torino dovrebbero esserci più immigrati. Si tratta, di una forma strutturata di rifiuto. 2. percezione negativa della presenza straniera: gli immigrati che ho conosciuto non mi sono piaciuti ; 3. percezione positiva della presenza straniera, determinato dall accordo con l affermazione: tra gli italiani e gli stranieri ci sono persone civili ed incivili ; 4. accettazione della presenza straniera, che raccoglie il contributo di due item restanti: gli immigrati dovrebbero godere degli stessi diritti e gli immigrati dovrebbero integrarsi di più nella nostra cultura.

Profilo dei soggetti che rifiutano la presenza degli stranieri + - Rapporti con il vicinato Socialità con immigrati Condizione professionale Numerosi problemi nel rapporto con i vicini (+++) Non ha mai svolto attività sociali insieme ad immigrati (+) Disoccupati (++) Pensionati (+) Ha rapporti abbastanza buoni con i vicini (-) Ha svolto attività sociali con gli immigrati (- -) Occupati (-), casalinghe/studenti (-) Età Titolo di studio Più di 46 anni (+) Meno di 30 anni (- - -) Scuola dell obbligo (+) Diplomati (- - -) La giovane età ed un più elevato titolo di studio sono in chiara relazione con atteggiamenti di accettazione della presenza straniera, mentre l età anziana e l esperienza della disoccupazione sono più chiaramente in relazione con l atteggiamento opposto, di chiusura nei confronti dell altro.

Soddisfazione residenziale e rifiuto nei confronti degli stranieri Valore dell I.S.R. Rifiuto Molto basso 0,5168 Basso 0,1354 Né alto né basso -0,1917 Alto -0,1459 Molto alto -0,6993 Totale 0,0000 L atteggiamento di rifiuto è in relazione inversa con il livello dell I.S.R. : quanto più si è soddisfatti della qualità complessiva del proprio vivere, tanto meno si registrano atteggiamenti di rifiuto della presenza straniera, che sono concentrati laddove il livello dell I.S.R. è basso o molto basso.

Per concludere L immigrazione a Torino è un processo graduale (e governabile sia pure con difficoltà) o sta assumendo il carattere di un invasione? C è il rischio di produrre segregazione urbana su basi etniche? Cosa possiamo fare per evitare tale prospettiva? Altri paesi, che si confrontano con il problema da più tempo, che strade hanno seguito? Quali sono gli errori da evitare? Torino dispone di risorse per l integrazione dei flussi migratori superiori ad altre città italiane. E un merito delle istituzioni pubbliche e delle organizzazioni sociali, o è l effetto congiunto di più fattori ambientali favorevoli (declino demografico, costo delle abitazioni, struttura sociale e urbana appropriabile, ecc.)? Abbiamo una strategia di accoglienza e valorizzazione della presenza straniera a Torino? Le politiche per l abitazione sono all altezza? Ci troviamo di fronte a norme coerenti o in contraddizione? C è competizione tra le fasce più deboli della popolazione italiana e straniera per l accesso a risorse di welfare? I dati sulle assegnazioni degli alloggi ci dicono il contrario, ma non possiamo escluderlo.

Per concludere Le alternative all E.R.P. sono sufficientemente conosciute e valorizzate? Abbiamo riscontri sull accessibilità delle agevolazioni alla locazione, dell edilizia convenzionata, e via di seguito? C è il rischio di nuove crisi urbane nei quartieri a edilizia popolare? Oggi esistono pochi casi di convivenza difficile che assumono grande visibilità sui mezzi di informazione e nella percezione diffusa della città. Come si comunicano le realtà positive? Nei prossimi anni potrebbero verificarsi conflitti tra le comunità straniere storiche e gli immigrati recenti? Molti immigrati si stanno spostando dai quartieri di prima accoglienza (Porta Palazzo e San Salvario) verso i quartieri operai storici della città. Il mix sociale si sta realizzando seguendo le logiche del mercato immobiliare (disponibilità di alloggi, mutui accessibili). In queste aree sta nascendo un problema immigrazione? Quali fattori favoriscono l accettabilità sociale degli stranieri? Come si possono estendere?