INTRODUZIONE ALLA LETTURA E COMPRENSIONE DEL BILANCIO D ESERCIZIO PER GIURISTI II INCONTRO

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INTRODUZIONE ALLA LETTURA E COMPRENSIONE DEL BILANCIO D ESERCIZIO PER GIURISTI II INCONTRO

L'ANALISI DELLA GESTIONE La gestione dell'impresa viene analizzata attraverso un processo di astrazione dei singoli aspetti della sua esistenza ovvero: - l'aspetto monetario; - l'aspetto economico; - l'aspetto finanziario. 2

L'ASPETTO MONETARIO E L'EQUILIBRIO MONETARIO Il fenomeno monetario è definito come fenomeno originario e può essere realizzato o atteso. Se realizzato, il fenomeno è anche detto numerario certo. Se atteso, il fenomeno è anche detto numerario assimilato. Se atteso ed in moneta non di conto, è anche detto numerario presunto. 3

L'ASPETTO MONETARIO E L'EQUILIBRIO MONETARIO Il patrimonio numerario (pari alla sommatoria dei fenomeni numerari certi, assimilati e presunti) è la base di commisurazione della ricchezza nuova prodotta dall'impresa. La semplice constatazione che il patrimonio numerario è positivo non significa che l'impresa sia in equilibrio (né vale l'opposto). 4

L'ASPETTO MONETARIO E L'EQUILIBRIO MONETARIO Un'impresa è in equilibrio numerario quando la differenza tra le entrate e le uscite numerarie attese è tale da assicurare, per il futuro, un saldo numerario corrispondente a quello desiderato, tenuto conto dei rischi connessi al non verificarsi delle previsioni. Un'impresa è in equilibrio monetario quando le operazioni in corso in un dato momento lasciano prevedere il realizzarsi di un flusso futuro di entrate e uscite monetarie tali da assicurare costantemente il saldo monetario desiderato, tenuto conto dei rischi correlati alle previsioni formulate. 5

L'ASPETTO ECONOMICO E L'EQUILIBRIO ECONOMICO Lo studio dell'aspetto economico della gestione tende ad analizzare le cause dei fenomeni numerari o originari. I fenomeni economici si susseguono nel tempo e si condizionano tra loro. La gestione è infatti caratterizzata da: continuità nel tempo; unitarietà nello spazio. 6

L'ASPETTO ECONOMICO E L'EQUILIBRIO ECONOMICO Le caratteristiche di unitarietà e continuità hanno effetti di grande rilievo per la determinazione del reddito di un certo esercizio perché viene richiesto il frazionamento (per ragioni conoscitive periodiche) di un fenomeno che è in continuo divenire, unitario e continuo. 7

L'ASPETTO ECONOMICO E L'EQUILIBRIO ECONOMICO L'equilibrio economico è un concetto prospettico che si realizza quando le operazioni in essere in un certo momento hanno caratteristiche tali da far prevedere nel futuro un flusso di reddito in grado di assicurare ai capitali investiti nell'impresa una remunerazione sufficiente a mantenerlo in tale condizione, tenuto conto del rischio connesso alle previsioni formulate. 8

L'ASPETTO FINANZIARIO E L'EQUILIBRIO FINANZIARIO Lo studio dell aspetto finanziario della gestione attiene allo sfasamento temporale fra le entrate/uscite monetarie e le relative operazioni economiche. L insieme dei finanziamenti di cui l impresa deve disporre al fine di sviluppare la sua attività rappresenta il fabbisogno finanziario. L insieme dei mezzi finanziari posti a disposizione dell impresa rappresenta la copertura finanziaria del suddetto fabbisogno. 9

L'ASPETTO FINANZIARIO E L'EQUILIBRIO FINANZIARIO L'equilibrio finanziario si raggiunge quando le condizioni previste future sono tale da assicurare una copertura finanziaria corrispondente ai fabbisogni finanziari previsti, correlando prospetticamente i fabbisogni finanziari con le coperture finanziarie, tenuto conto del rischio connesso alle previsioni formulate. 10

L'ASPETTO GENERALE In ogni momento si deve tendere alla coesistenza dei tre equilibri citati, al fine di creare le condizioni per la continuità dell impresa nel tempo. L equilibrio generale dell impresa è quindi definibile come la capacità dell impresa di perseguire i suoi fini istituzionali assicurando la contemporanea realizzazione dell equilibrio monetario, economico e finanziario. 11

IL REDDITO D ESERCIZIO ECONOMICO-AZIENDALE Necessità di scindere temporalmente la gestione, sebbene fenomeno unitario e continuo. Conseguente necessità di attribuire il risultato dei cicli di gestione al periodo di cui si desidera conoscere la ricchezza nuova prodotta, salvaguardando l equilibrio economico: la competenza e le valutazioni. Necessità di integrare o rettificare i fenomeni numerari per dar conto dei fenonemi economici. 12

LA RILEVAZIONE CONTABILE DURANTE IL PERIODO AMMINISTRATIVO Durante il periodo amministrativo le rilevazioni contabili sono effettuate in maniera acritica, registrando tutte le operazioni con manifestazione numeraria realizzate con terze economie. Le rilevazioni contabili effettuate durante il periodo amministrativo per la vendita di prodotti o acquisto di fattori di produzione a veloce ciclo di utilizzo sono dette variazioni d esercizio. 13

LA RILEVAZIONE CONTABILE AL TERMINE DEL PERIODO AMMINISTRATIVO Necessità, in sede di bilancio, di integrare o rettificare le variazioni d esercizio per tener conto della loro effettiva manifestazione economica, attraverso i: - costi e ricavi sospesi iniziali; -costi e ricavi sospesi finali; -costi e ricavi presunti iniziali; - costi e ricavi presunti finali; - quote di ammortamento 14

LA COMPETENZA - In prima approssimazione i ricavi sono di competenza di un esercizio se relativi a vendite effettuate in quell esercizio. I costi sono di competenza se relativi a fattori di produzione utilizzati in un esercizio (competenza tecnica). - In seconda battuta, per la salvaguardia dell equilibrio economico, un costo deve essere imputato ad un esercizio se si ritiene che negli esercizi futuri non sussisteranno ricavi tali da poterlo sopportate. Un ricavo può essere imputato ad un esercizio se, malgrado tale imputazione, si possa prevedere negli esercizi futuri un adeguata remunerazione del capitale (competenza economica). 15

LA VALUTAZIONE Il 1 principio di determinazione del reddito: a) singole operazioni in corso alla fine del periodo che sono iniziate con un costo e termineranno con un ricavo: valutazione al minore tra il costo passato e il presunto ricavo futuro, opportunamente rettificato. b) singole operazioni in corso alla fine del periodo che sono iniziate con un ricavo e termineranno con un costo: valutazione al maggiore tra il ricavo passato e i costi presunti futuri connessi all ottenimento del ricavo. 16

LA VALUTAZIONE Il 2 principio di determinazione del reddito: costi sostenuti in un periodo cui corrisponderanno una massa indistinta di ricavi nei periodi successivi (e.g.: fattori di produzione a lento ciclo di utilizzo). ripartizione del costo secondo tre fasi successive: 1. servizio tecnico; 2. servizio economico; 3. possibilità di economica sopportazione negli esercizi a venire 17

LA VALUTAZIONE Il 3 principio di determinazione del reddito: verifica dell andamento economico previsto per il futuro ed eventuale imputazione all esercizio in corso di quote di costi per evitare la penalizzazione dei risultati degli esercizi a venire, compromettendo quindi la prospettiva di continuazione dell attività. 18