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Il Laser 2 Il laser quindi non è altro che una radiazione elettromagnetica, ovvero un'onda luminosa, avente particolari caratteristiche: deve essere composta da luce di una sola frequenza (monocromaticità). deve essere composta da un'onda che non viene irradiata in tutte le direzioni, ma si propaga a grande distanza e con estrema direzionalità (coerenza spaziale o unidirezionalità). deve essere costituita da onde della stessa frequenza e della stessa fase che si sommano l'una all'altra originando un treno di luce che può essere spinto ad elevata intensità e ad elevata potenza (coerenza temporale). In particolare la "potenza" della luce laser può giungere a livelli veramente incredibili. Recentemente al Lawrence Livermore Laboratory (California) è stato messo a punto un apparecchio da centoventimila miliardi di Watt. James Bond: Missione Goldfinger - 1964
Laser Scanner aviotrasportati 3 Disporre di dettagliati modelli digitali del terreno di porzioni del territorio regionale permette analisi di grande accuratezza e simulazioni e scenari di evento. Analisi di scansioni multitemporali permettono di monitorare in maniera areale grandi porzioni di territorio anche in zone impervie e di difficile raggiungimento da parte degli operatori. Le caratteristiche del laser scan, che ne fanno lo strumento d'elezione per questi compiti, sono precisione e rapidità, dove con rapidità bisogna intendere globalmente: capacità di operare anche con condizioni meteorologiche non ottimali ed elevato grado di automazione della fase di calcolo;
Il Raddrizzamento geometrico In casi particolari è possibile sfruttare per la determinazione degli otto parametri, le geometrie degli oggetti rappresentati. Si considerano le linee parallele nella realtà per determinare i punti di fuga della prospettiva fotografica e alcune dimensioni lineari nelle due direzioni indipendenti (X e Y) per la messa in scala dell'immagine. Si può ipotizzare che l'origine degli assi del sistema di riferimento immagine (coordinate lastra o coordinate pixel) si trasformi nell'origine del sistema di coordinate oggetto. In questo modo l'asse delle ascisse e delle ordinate vengono individuate dalle rette uscenti dall'origine e passanti per i rispettivi punti di fuga.
La creazione delle tabelle Costruiamo ora le tabelle delle coordinate immagine e delle coordinate oggetto. Per le coordinate immagine si apre l apposita tabella e si inizia la collimazione dei punti. Ricordarsi di confermare la collimazione dopo averla eseguita in modo da consentirne la memorizzazione. Il programma visualizzerà i punti collimati numerandoli automaticamente in modo incrementale: le coordinate della tabella, come detto, sono espresse in pixel. Si passerà poi all implementazione della tabella delle coordinate oggetto degli stessi punti. IMPORTANTE: Ovviamente i punti devono, per quanto possibile, appartenere ad un piano ed il sistema di riferimento a cui si riferiscono le loro coordinate deve essere tale che le x siano crescenti verso destra e le y siano crescenti verso l alto.
Il Fotomosaico Il cosiddetto fotomosaico si ottiene con il montaggio successivo di vari raddrizzamenti: per ottenere un buon risultato occorre non solo che le varie foto siano geometricamente corrette, ma anche che i colori e l illuminazione siano per quanto possibile omogenei.
Fotomodellazione Ma tutti i punti che giacciono sulla retta che passa per il punto O (centro di prospettiva) e per i diversi punti A, in questo caso, hanno come immagine sul fotogramma il punto A. La determinazione univoca spaziale del punto tridimensionale non può quindi essere realizzata da una sola immagine, ma si ottiene dall intersezione spaziale di raggi omologhi, cioè riferiti allo stesso punto oggetto, provenienti da differenti fotogrammi.
La fotomodellazione Passiamo poi alle varie fasi, cominciando, ovviamente, col caricare le foto: è sufficiente selezionarle e cliccare apri. In questa fase possono essere anche specificati ulteriori parametri addizionali sulle fotocamere, se conosciuti.
La fotomodellazione A questo punto il sistema è calibrato ed è possbile aggiungere ulteriori locator (che si riveleranno molto utili, come vedremo) sia con lo scopo di migliorare la calibrazione, sia come semplice ausilio per la successiva modellazione. In questa fase il sistema guiderà l operatore mostrando, ad ogni successiva collimazione, le rette omologhe proiettate sulle altre immagini, ossia le direzioni lungo le quali i punti si dovrebbero trovare per verificare l intersezione delle rette stesse.
La fotomodellazione Il modello, a questo punto può essere misurato direttamente, aggiungendo altri marker (locator) in posizione opportuna che non entreranno più nel meccanismo della calibrazione. Sarà possibile misurare sia distanze che angoli.
La fotomodellazione globale Per concludere questo percorso nella fotomodellazione vediamo un programma molto particolare: Google SketchUp, arrivato oggi alla verisione 8.
La fotomodellazione globale Una volta importata l immagine, il programma materializza una griglia e delle linee verdi e rosse che possono essere trascinate fino a materializzare gli allineamenti orizzontali nel mondo reale. Naturalmente è possibile zoomare per aumentare l accuratezza dell operazione.
La fotomodellazione globale È invece possibile, come detto, utilizzare i tasti di snap e partire da punti noti già inseriti, magari forzando l ortogonalità delle linee rispetto agli assi fondamentali del sistema.
La fotomodellazione globale Abbiamo già avuto modo di vedere, nell UD precedente, alcune istantanee di Venezia
La fotomodellazione globale e vediamo ora New York