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Transcript:

Dipartimento federale dell interno DFI Ufficio federale di statistica UST Attualità UST 3 Lavoro e reddito Neuchâtel, Luglio 212 Indicatori del mercato del lavoro 212 Risultati commentati per il periodo 26 212 Informazione: Martial Berset, UST, Sezione Lavoro e occupazione, tel.: +41 32 713 64 2 E-Mail: martial.berset@bfs.admin.ch N. di ordinanzione: 26-125-5 Espace de l Europe CH-21 Neuchâtel www.statistica.admin.ch

Abbreviazioni nei grafici CML ISS RIFOS RSS SECO SPO STATIMP SVOL Conti globali del mercato del lavoro Indice svizzero dei salari Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera Rilevazione svizzera della struttura dei salari Segretariato di Stato dell economia Statistica delle persone occupate Statistica dell impiego Statistica del volume di lavoro

ATTUALITÀ UST Indice 26 211: principali evoluzioni sul mercato svizzero del lavoro 4 26 211: il mercato svizzero del lavoro e i suoi squilibri 6 26 211: la situazione di uomini e donne sul mercato del lavoro 8 26 211: manodopera svizzera e straniera 1 26 211: evoluzione nei vari settori economici 12 26 211: la situazione nelle sette Grandi Regioni della Svizzera 14 Situazione del mercato del lavoro nel primo trimestre 212 e prospettive a breve termine 16 Il mercato svizzero del lavoro nel raffronto internazionale 18 «Indicatori del mercato del lavoro 212» La pubblicazione «Indicatori del mercato del lavoro» (disponibile in tedesco e in francese) fornisce elementi di riferimento tratti dalla vasta gamma di dati sull impiego. L informazione è strutturata in maniera tale da fornire una visone d insieme del mondo del lavoro svizzero e delle relative statistiche. Tra i temi trattati, si trovano l attività professionale, le ore di lavoro, la disoccupazione, i posti liberi, gli aspetti dinamici del mercato del lavoro, la struttura e l evoluzione dei salari. Dopo una prima parte dedicata ai risultati commentati per il periodo 26 212, la pubblicazione passa in rassegna le definizioni dei principali indicatori del mercato del lavoro. Un capitolo specifico descrive in seguito gli aspetti metodologici delle differenti fonti statistiche. Infine, l ultima parte è costituita da una sessantina di tabelle che presentano in dettaglio i risultati delle differenti statistiche del mercato del lavoro. La pubblicazione «Indicatori del mercato del lavoro 212» sarà disponibile a partire dal 16 agosto 212. N. di ordinazione: tedesco: 26-121 francese: 26-122 Ordinazioni: tel.: 32 713 6 6, fax: 32 713 6 61 Prezzo: fr. 18. ; ca. 13 pagine 3

Attualità UST 26 211: principali evoluzioni sul mercato svizzero del lavoro Dal 26 al 211 la Svizzera ha registrato un evoluzione economica per lo più positiva. Dalla metà del 28 al primo trimestre del 29 compreso, tuttavia, la crisi dei mercati finanziari ha fatto segnare un regresso del prodotto interno lordo (PIL), che ha avuto un impatto negativo temporaneo sul mercato del lavoro. Ma sull arco dei cinque anni considerati sia il numero degli addetti che quello delle persone occupate è aumentato, a fronte di un leggero calo del numero di disoccupati ai sensi dell ILO. Significativo per il mercato del lavoro svizzero è stato, negli ultimi cinque anni, il netto aumento (18,5%) della manodopera straniera. Alti e bassi congiunturali Secondo la statistica delle persone occupate, basata essenzialmente su una rilevazione condotta presso le economie domestiche (RIFOS), il numero degli occupati è aumentato di 227 unità (+5,3%) tra il secondo trimestre del 26 e il secondo trimestre del 28. La statistica dell impiego, che poggia invece sulle informazioni raccolte nelle imprese dei settori secondario e terziario, ha indicato un incremento di 252 addetti (+6,8%). In tale contesto congiunturale favorevole, il numero dei disoccupati ai sensi dell ILO è diminuito e la loro incidenza sulla popolazione attiva si è ridotta passando dal 3,8% della primavera 26 al 3,2% della primavera 28. Nello stesso periodo il tasso di disoccupati ai sensi del SECO (disoccupati iscritti presso gli URC) è sceso dal 3,1% al 2,3%. La forte domanda di manodopera ha favorito l immigrazione di lavoratori stranieri: tra l inizio del 26 e la fine del 28 la Svizzera ha presentato un eccedenza di manodopera immigrata di 153 persone. Dopo quasi tre anni di crescita economica, in seguito alla crisi finanziaria, la seconda metà del 28 ha segnato l inizio di un rallentamento congiunturale e il numero di disoccupati ai sensi dell ILO e di disoccupati iscritti è tornato a crescere. Dal terzo trimestre 28 al primo trimestre 21, il numero di disoccupati ILO è aumentato del 6,1% (86 ) e il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO ha raggiunto il 5,1%. Nel gennaio 21 il tasso di disoccupazione ai sensi del SECO ha toccato il picco massimo del 4,1%. La nuova crescita del PIL registrata dagli inizi del 29 ha portato, anche se con ritardo, a una ripresa del mercato del lavoro, che tra il secondo trimestre 29 e il secondo trimestre 211 si è tradotta in un aumento del numero di occupati (+147, pari al 3,2%) e, anche se leggermente inferiore, del numero di addetti (+57, pari all 1,4%). Nello stesso periodo il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO è sceso dal 4,1 al 3,6% e il tasso di disoccupazione ai sensi del SECO dal 3,6 al 2,6% tra giugno 29 e giugno 211. Nel 211 la crescita economica ha subito un leggero rallentamento, che tuttavia ha inciso poco sugli indicatori del mercato del lavoro. Analizzando l intero quinquennio (dal secondo trimestre 26 al secondo trimestre 211), il numero di addetti è aumentato del 7,9% (+ 294 ) e quello degli occupati del 9,6% (+413 ). Forte immigrazione di manodopera straniera Favorito da un andamento congiunturale nel complesso favorevole e dagli accodi bilaterali, il numero di persone attive straniere (occupati più disoccupati ai sensi dell ILO) è aumentato del 18,5% tra il secondo trimestre 26 e il secondo trimestre 211, raggiungendo 1,389 milioni. Nello stesso periodo il numero di persone svizzere attive è salito a 3,492 milioni (+5,7%). Andamento variabile del tasso di disoccupati ILO nelle Grandi Regioni Dal secondo trimestre del 26 al secondo trimestre 211 il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO è diminuito a livello svizzero dello,5%, passando dal 4,1 al 3,6%. Questa evoluzione varia tuttavia secondo le Grandi Regioni: in Ticino e nella Regione del Lemano la percentuale ha segnato infatti addirittura un rialzo. Entrambe le Regioni hanno continuato a registrare il più alto tasso di disoccupati ILO della Svizzera. Nelle altre cinque Grandi Regioni questo tasso è diminuito nell arco dei cinque anni di riferimento. Crescita dei salari nominali dell 1% Nel 211 i salari nominali hanno registrato un aumento medio dell 1,% rispetto al 21. L incremento, leggermente superiore a quello rilevato nel 21 (,8%), è stato tuttavia nettamente inferiore al dato del 28 (2,%) e del 29 (2,1%). Nel 21, la Svizzera ha beneficiato di una nuova fase di crescita economica, ma la ripresa è risultata fragile e già in autunno ha manifestato i primi segnali di cedimento. Gli effetti della crisi economica e finanziaria, ancora percettibili, e la debole inflazione hanno indotto per il 211 alla moderazione salariale. I salari reali hanno fatto segnare una progressione dello,7% nell insieme dei settori economici, effetto di un incremento dei salari nominali dell 1,% accompagnato da una debole inflazione dello,2%. Negli ultimi cinque anni, dal 27 al 211, i salari nominali sono aumentati in media annuale dell 1,5% e quelli reali dello,8%. 4

ATTUALITÀ UST 26 211: principali evoluzioni sul mercato svizzero del lavoro Variazione del numero di persone occupate e del numero di addetti rispetto all anno precedente, in %, 26 211 4,% 3,% 2,% Persone occupate, variazione in % Addetti negli stabilimenti dei settori secondario e terziario, variazione in % 1,%,% -1,% Note: SPO: Media trimestrale STATIMP: Valori al termine del trimestre -2,% I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV 26 27 28 29 21 211 Fonti: SPO/STATIMP Migrazione di manodopera, in migliaia, 26 21 2 18 16 14 Persone attive immigrate, in migliaia Persone attive emigrate, in migliaia Saldo, in migliaia 12 1 8 6 4 2 26 27 28 29 21 Fonte: CML Variazione dell indice dei salari nominali e dell indice dei salari reali rispetto all anno precedente, in %, 26 211 3,% 2,5% 2,% Variazione dell indice dei salari reali rispetto all anno precedente, in % Variazione dell indice dei salari nominali rispetto all anno precedente, in % 1,5% 1,%,5%,% -,5% 26 27 28 29 21 211 Fonte: ISS Ufficio federale di statistica (UST) 5

Attualità UST 26 211: il mercato svizzero del lavoro e i suoi squilibri Il periodo dal 26 al 28 è stato all insegna della crescita economica e di un aumento dell occupazione. Nell autunno del 28 si è assisto però a una brusca inversione di tendenza determinata dalla crisi finanziaria: è iniziata così una fase caratterizzata dal calo della domanda di lavoro e dall aumento della disoccupazione. A partire dalla metà del 29 l economia svizzera ha ritrovato però la via della crescita, come attesta l andamento del prodotto interno lordo (PIL). La crescita è rallentata nel 211, ma gli effetti di questo rallentamento sul numero dei disoccupati ILO sono rimasti ancora molto limitati. Forte domanda di manodopera tra il 26 e il 28 Il biennio 26-28 è stato un periodo tendenzialmente positivo per i lavoratori in Svizzera. Sulla spinta della crescita economica sono migliorate infatti le prospettive d impiego ed è salita la domanda di lavoro. In aumento sia il numero degli occupati e degli addetti sia quello dei posti liberi nei settori secondario e terziario, che con 67 unità nel primo trimestre 28 ha registrato il valore più alto degli ultimi cinque anni. In contemporaneo calo la disoccupazione: il tasso di disoccupazione ai sensi del SECO (2,3% a fine giugno 28) e quello dei disoccupati ai sensi dell ILO (3.3% nel terzo trimestre 28) hanno toccato i minimi storici. Non facile la situazione delle aziende alla ricerca di personale: la percentuale di quelle che hanno dichiarato di avere difficoltà a reclutare dipendenti qualificati è passata dal 19% del primo trimestre 26 al 35% del terzo trimestre 28. Notevole crescita del numero di disoccupati ILO durante la crisi finanziaria A causa della crisi finanziaria, la situazione è cambiata in modo repentino a metà del 28. Per quattro trimestri consecutivi (dal terzo trimestre 28 al secondo trimestre 29), il PIL svizzero ha fatto registrare una crescita negativa. Questa situazione si è ripercossa sul mercato del lavoro. Nell autunno del 28, il numero e i tassi di disoccupati hanno iniziato a salire. L aumento dei disoccupati ai sensi dell ILO è stato massiccio: tra il terzo trimestre 28 e il primo trimestre 21, in Svizzera sono aumentati addirittura del 6%, passando da 142 a 228. Le aziende hanno incontrato minori difficoltà di reclutamento e il numero dei posti liberi è sceso da 67 nel primo trimestre del 28 a 38 nel terzo trimestre 29. Nel giro di un anno e mezzo, la situazione sul mercato del lavoro è cambiata radicalmente passando da un eccesso di domanda a un eccesso di offerta. Leggera ripresa a partire da metà del 29 Dopo quattro trimestri di arretramento economico, nel terzo trimestre 29 la Svizzera ha ritrovato la via della crescita, come attesta l aumento del PIL. Seppure con un leggero ritardo, tale evoluzione si è ripercossa positivamente sul mercato del lavoro: la domanda delle aziende è aumentata e le prospettive d impiego sono migliorate. Di conseguenza, il numero dei disoccupati iscritti e dei disoccupati ai sensi dell ILO è tornato a calare, rispettivamente nell inverno 29 e nella primavera 21. Gli effetti della ripresa sono stati però nettamente più contenuti rispetto a quelli della crisi e la ripresa stessa si è chiusa temporaneamente con un tasso di disoccupati ILO del 3,6% nel secondo trimestre 211 e un tasso di disoccupazione ai sensi del SECO del 2,6% nel giugno 211. In seguito entrambe le percentuali hanno ripreso leggermente a salire. Le ore di straordinario prestate nel 21 corrispondono a 19 posti a tempo pieno Nel 21 in Svizzera sono state prestate 213 milioni di ore straordinarie, pari a 19 posti di lavoro a tempo pieno. Anche se il dato indica un disequilibrio nella ripartizione del lavoro, sarebbe errato dedurne che la disoccupazione avrebbe potuto essere assorbita riducendo drasticamente il numero di queste ore, considerata la loro natura temporanea e il fatto che le qualifiche dei disoccupati spesso non corrispondono a quelle richieste dalle aziende. 6

ATTUALITÀ UST 26 211: il mercato svizzero del lavoro e i suoi squilibri Disoccupati ai sensi dell ILO, disoccupati iscritti e persone in cerca di lavoro iscritte non disoccupate, in migliaia, 26 211 25 225 2 175 15 125 Disoccupati (ILO), in migliaia Disoccupati iscritti, in migliaia Persone in cerca di lavoro iscritte non disoccupate, in migliaia 1 75 5 25 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV 26 27 28 29 21 211 Fonti: Stat. pers. disoccupate ILO / SECO Posti liberi e indicatore delle prospettive d impiego, in migliaia, 26 211 8 7 6 5 4 3 2 1 1,25 1,2 1,15 1,1 1,5 1,,95,9,85,8 Posti liberi, asse sinistro Indicatore delle prospettive d impiego, asse destro, in % I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV 26 27 28 29 21 211,75 Fonte: STATIMP Volume di ore straordinarie e il suo equivalente in posti a tempo pieno*, in milioni di ore e in migliaia di addetti, 26 21 Volume di ore straordinarie convertito in posti a tempo pieno, Volume di ore straordinarie, in milioni di ore in migliaia di addetti 225 12 2 1 175 15 8 125 6 1 75 4 5 2 25 26 27 28 29 21 26 27 28 29 21 * L equivalente in posti a tempo pieno è ottenuto dividendo le ore straordinarie per la durata effettiva di lavoro dei posti a tempo pieno Fonte: SVOL Ufficio federale di statistica (UST) 7

Attualità UST 26 211: la situazione di uomini e donne sul mercato del lavoro Tra il 26 e il 211 la partecipazione delle donne al mercato del lavoro si è mantenuta stabile. La maggior parte delle donne occupate (86,4%) lavorava nel settore dei servizi e più della metà esercitava un attività a tempo parziale. Benché oggi anche la maggioranza degli uomini svolga la propria attività nel settore terziario, il settore secondario ha dato lavoro a un terzo degli addetti di sesso maschile. Il tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO è stato più elevato tra le donne, che peraltro hanno guadagnato in media il 18,4% in meno rispetto agli uomini. Questa differenza si spiega solo in parte con fattori oggettivi. La percentuale di donne attive si è mantenuta stabile Dalla primavera 26 alla primavera 211 il numero di uomini attivi (occupati e disoccupati ILO) è aumentato del 9% (2,682 milioni nel secondo trimestre 211). Nello stesso periodo la popolazione attiva femminile ha registrato un incremento del 9,2% (2,199 milioni nel secondo trimestre 211). Nell arco di un quinquennio, quindi, la percentuale femminile della popolazione attiva è rimasta pressoché invariata passando dal 45, al 45,1%. Il numero delle donne occupate (+1,4%) è aumentato tuttavia più sensibilmente di quello degli uomini (+8,9%), mentre la percentuale di donne disoccupate ai sensi dell ILO ha subito un calo (-16,4%) e quella degli uomini un aumento (+9,7%). In aumento il lavoro a tempo parziale La proporzione di donne che ha lavorato a tempo parziale è stata chiaramente superiore a quella degli uomini: nel secondo trimestre 211 il 54,1% di tutte le donne occupate ha optato per questa forma d impiego (cioè con un grado di occupazione inferiore al 9%), contro solo il 12,6% degli uomini. L ineguale diffusione del lavoro a tempo parziale spiega perché le donne abbiano contribuito solo per poco più di un terzo al totale delle ore di lavoro effettivamente prestate (37,1% nel 21). Nel contempo la percentuale degli occupati a tempo parziale è aumentata sia tra le donne (+2,4 punti percentuali) sia tra gli uomini (+1,9 punti percentuali) dal secondo trimestre 26 al secondo trimestre 211. Calo delle donne impiegate nel settore industriale L incremento degli occupati di sesso maschile si è registrato contemporaneamente in tutti e tre i settori dell economia (1: agricoltura, 2: industria, 3: servizi), con un aumento superiore alla media nel settore terziario (+1,9% nel settore 3 contro +8,9% nei 3 settori riuniti). Questa terziarizzazione si è riscontrata anche presso le donne (+11,6% nel settore 3 contro +1,4% nei 3 settori riuniti). Anche nell industria si è avuto un incremento degli occupati di sesso maschile (+6,2%). Il numero delle donne occupate nell industria è sceso invece del 4,7% passando da 231 a 221. In proporzione le donne che hanno lavorato nel settore dei servizi sono state molto più numerose degli uomini (86,4 contro 63,8%). Solo il 1,4% delle donne ha lavorato nell industria e il 3,2% in agricoltura. La parte degli uomini occupati nell industria è stata invece del 32,2% e quella degli occupati nell agricoltura del 4,1%. Elevato tasso di disoccupati ILO malgrado la ripresa economica All inizio del periodo in rassegna, ovvero nel primo trimestre 26, i tassi di disoccupazione ILO degli uomini (4,%) e delle donne (5,%) sono stati tendenzialmente elevati. La buona situazione congiunturale instauratasi fra il 26 e la metà del 28 ha determinato per entrambi i sessi una contrazione del tasso di disoccupazione (-1,2 punti percentuali) che si è attestata al 2,8% per gli uomini nel terzo trimestre 28 e al 3,8% per le donne nel quarto trimestre 28. Il forte rallentamento economico iniziato nel terzo trimestre 28 ha comportato tuttavia un nuovo aumento dei tassi di disoccupazione ILO: sino alla fine del primo trimestre 21 la quota è salita al 5,% per gli uomini e al 5,3% per le donne. A partire dal terzo trimestre 29, l economia svizzera è tornata a crescere determinando miglioramenti anche sul fronte occupazionale: nel secondo trimestre 211, il tasso di disoccupazione ILO è sceso tra gli uomini al 3,5% e tra le donne al 3,7%. L attività economica ha rallentato tuttavia nel 211 ma, nonostante un leggero aumento, entrambe le percentuali si sono attestate alla fine del 211 a un livello simile all anno precedente, con il 3,6% tra gli uomini e il 4,5% tra le donne. Le donne guadagnano meno degli uomini Con un salario lordo standardizzato mediano di 6397 franchi mensili, gli uomini nel 21 sono stati nettamente meglio retribuiti delle donne. Il salario lordo mediano di queste ultime ammontava infatti a 5221 franchi, il 18,4% in meno rispetto a quello degli uomini. Dieci anni prima la differenza era del 21,3%. Come ha dimostrato uno studio commissionato dall Ufficio federale di statistica e pubblicato nel 21 dall agenzia BASS, nel 28 il 61,1% della differenza salariale era riconducibile a fattori legati al posto di lavoro, all azienda e alle qualifiche personali e il 38,9% della differenza a circostanze non spiegabili. 8

ATTUALITÀ UST 26 211: la situazione di uomini e donne sul mercato del lavoro Variazione del numero di occupati secondo il sesso, rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, in %, 26 211 5,% 4,% 3,% Uomini occupati, variazione in % Donne occupate, variazione in % 2,% 1,%,% -1,% -2,% I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV 26 27 28 29 21 211 Fonte: SPO Tasso di disoccupati ai sensi dell ILO secondo il sesso, in %, 26 211 6,% 5,% 4,% Tasso di disoccupati, totale, in % Tasso di disoccupati, uomini, in % Tasso di disoccupati, donne, in % 3,% 2,% 1,%,% I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV 26 27 28 29 21 211 Fonte: Stat. persone disoccupate ILO Ripartizione uomini/donne della pop. attiva (211), delle persone occupate a tempo parziale (211) e del volume di ore effettive di lavoro (21), in % Distribuzione dei salari mensili netti non standardizzati, secondo il sesso, in %, 21 Popolazione attiva (secondo trimestre) 55,% 45,% 25% 2% Uomini Donne Persone occupate a tempo parziale (secondo trimestre) 21,8% 78,2% 15% 1% Volume delle ore effettive di lavoro 5% 62,9% 37,1% % 2% 4% 6% 8% 1% Uomini Donne Fonti: SPO, Stat. persone disoccupate ILO, RIFOS, SVOL % Fonte: RSS 1 11 2 21 3 31 4 41 5 51 6 61 7 71 8 81 9 91 1 1 1 11 11 1 12 12 1 13 13 1 14 14 1 15 15 1 16 16 1 17 17 1 18 18 1 19 19 1 2 2 1+ Ufficio federale di statistica (UST) 9

Attualità UST 26 211: manodopera svizzera e straniera Dal 21 la Svizzera ha assistito a una forte immigrazione di manodopera straniera. Tra il 26 e il 211, il numero di persone attive straniere è cresciuto a ritmo triplo rispetto a quello degli svizzeri. Senza le naturalizzazioni, la differenza sarebbe stata ancora più marcata. Sull insieme del periodo, i tassi di disoccupazione ai sensi dell ILO degli stranieri sono stati tuttavia doppi se non tripli rispetto a quelli degli svizzeri, che hanno continuato inoltre a beneficiare di condizioni salariali più favorevoli. Forte immigrazione di manodopera straniera Tra il secondo trimestre 26 e il secondo trimestre 211, il numero di persone attive (occupati e disoccupati ai sensi dell ILO) di nazionalità straniera è aumentato a velocità tripla rispetto a quello degli svizzeri (stranieri: +18,5%, pari a 1,389 milioni; svizzeri: +5,7%, pari a 3,492 milioni). A questa evoluzione hanno contribuito l entrata in vigore dell accordo sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l Unione europea nel giugno 22 e la congiuntura economica favorevole fino al terzo trimestre 28. Un costante aumento della manodopera straniera si è registrato fino al secondo trimestre 29 (+4,4% rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente). Alla fine del 29 questa tendenza si è interrotta a casa della crisi economica. Nel primo trimestre 21, il numero di persone attive di nazionalità straniera è cresciuto solo dello,4% rispetto a un anno prima. A partire dalla seconda metà del 21, questo aumento ha ricominciato a farsi più consistente (oltre il 2%). Il forte incremento della manodopera straniera riflette un importante flusso migratorio: tra il 26 e il 21 il numero di lavoratori stranieri immigrati ha superato di 241 persone quello della manodopera emigrata. Per quanto riguarda gli emigrati e gli immigrati svizzeri per motivi di lavoro, nei cinque anni di riferimento i primi hanno superato di 23 unità i secondi. Le naturalizzazioni hanno inciso sulla struttura della popolazione attiva: dal 26 al 21 circa 123 persone attive di origine straniera hanno acquisito la cittadinanza svizzera. Senza queste naturalizzazioni la presenza di manodopera straniera sarebbe aumentata del 29,% tra il 26 e il 21 contro il +2,% del numero di attivi svizzeri. Nel secondo trimestre del 211, la parte di stranieri nella popolazione attiva si è attestata al 28,5%, contro il 26,2% di cinque anni prima. La disoccupazione colpisce più frequentemente gli stranieri Degli svizzeri attivi nel secondo trimestre 211, 3,42 milioni erano occupati e 9 disoccupati ai sensi dell ILO. Gli svizzeri hanno fatto pertanto registrare un tasso di disoccupazione ILO del 2,6%, in leggero calo rispetto al secondo trimestre 26 (-,2 punti percentuali), ma con alcune fluttuazioni durante il periodo di riferimento (dal 2,4% nel quarto trimestre 27 sino al 3,7% nel terzo trimestre 21). Meno favorevole la situazione degli stranieri: nel secondo trimestre 211 gli occupati sono stati 1,317 milioni e i disoccupati ai sensi dell ILO 72. Nell arco di cinque anni la percentuale di disoccupati ILO tra la popolazione straniera si è assottigliata (secondo trimestre 26: 8,6%; secondo trimestre 211: 6,6%), ma con un picco temporaneo del 1,4% nel primo trimestre 21. Gli stranieri sono risultati più esposti al rischio di disoccupazione a causa da un lato del loro grado di formazione, meno elevato di quello degli svizzeri (il 29,6% degli stranieri non possedeva una formazione post-obbligatoria, contro il 13,9% degli svizzeri) e dall altro per la loro forte presenza nel settore secondario, particolarmente sensibile alle variazioni congiunturali. In questo settore, infatti, oltre un terzo della manodopera era di nazionalità straniera (36,8% nel secondo trimestre 211; +3, punti percentuali rispetto al 26), contro il 26,1% del settore terziario. Meno lavoratori a tempo parziale tra gli stranieri Tra il secondo trimestre 26 e il secondo trimestre 211, la quota di persone occupate a tempo parziale è aumentata leggermente sia tra gli svizzeri (+1,8 punti percentuali; 36,4%) sia tra gli stranieri (+,7 punti; 24,%). Questa forma lavorativa è stata meno diffusa tra le donne di nazionalità straniera. Nel secondo trimestre 211 ha lavorato a tempo parziale solo il 45,5% delle straniere contro il 6,5% delle svizzere. Tra gli uomini, le quote sono state rispettivamente del 9,2% e del 14,8%. La manodopera straniera è stata composta in maggioranza da lavoratori dipendenti (95,4%; svizzeri: 87,%). Solo il 4,6% erano lavoratori autonomi o impiegati in un azienda di famiglia. Questa differenza è riconducibile a vari fattori, alcuni dei quali legati all integrazione e all impossibilità per gli stranieri di prima generazione di rilevare un attività di proprietà della famiglia. Inoltre, contrariamente agli svizzeri, gran parte della popolazione straniera è risultata avere meno di 4 anni (mentre la quota di lavoratori autonomi tra le persone dai 4 ai 64 anni è stata notevolmente superiore rispetto alle altre fasce d età). In calo la quota di lavoratori stranieri titolari di un permesso di domicilio La struttura degli occupati di nazionalità straniera ha variato fortemente in funzione del permesso di soggiorno. La parte dei lavoratori titolari di un permesso di domicilio (permesso C) è calata nettamente (dal 52,2% nel secondo trimestre 26 al 48,3% nel secondo trimestre 211). In diminuzione anche la quota dei dimoranti temporanei con permesso L (26: 5,5%; 211: 3,5%). È cresciuta invece tra il 26 e il 211 la presenza di titolari di un permesso di dimora e di frontalieri (permesso B e G): +4,1 punti percentuali; 27,9% e +1,9 punti percentuali; 18,6%. Condizioni salariali più favorevoli per gli svizzeri Nel 21 il salario lordo standardizzato mediano dei dipendenti stranieri era dell 11,4% inferiore a quello degli svizzeri (556 franchi contro 6217 franchi). Ciò, tuttavia, non permette di parlare di disparità di trattamento: da un lato, la manodopera straniera è più giovane di quella svizzera (nel giugno 21 il 54,6% degli occupati stranieri avevano meno di 4 anni, contro il 42% degli svizzeri), dall altro come citato in precedenza vi sono importanti differenze tra gli svizzeri e gli stranieri in termini di formazione e di ripartizione tra i vari rami economici. 1

ATTUALITÀ UST 26 211: manodopera svizzera e straniera Variazione della popolazione attiva secondo la nazionalità rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, in %, 26 211 6,% 5,% 4,% Popolazione attiva svizzera, variazione in % Popolazione attiva straniera, variazione in % 3,% 2,% 1,%,% -1,% I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV 26 27 28 29 21 211 Fonti: SPO / statistica dei disoccupati ai sensi dell ILO Migrazione di manodopera secondo la nazionalità, in migliaia, 26 21 16 14 12 1 8 6 4 2-2 Svizzeri Stranieri 16 14 12 1 8 6 4 2-2 26 27 28 29 21 26 27 28 29 21 Persone attive immigrate, in migliaia Persone attive emigrate, in migliaia Saldo, in migliaia Fonte: CML Ripartizione svizzeri/stranieri nei vari settori economici, in %, secondo trimestre 26 e secondo trimestre 211 Ripartizione degli occupati di nazionalità straniera secondo la tipologia di permesso di soggiorno, in %, secondo trimestre 211 Settore primario 26 Settore primario 211 Settore secondario 26 Settore secondario 211 88,9% 11,1% 89,2% 1,8% 66,2% 33,8% 63,2% 36,8% 18,6% 3,5% 1,7% 48,3% Titolari di un permesso di domicilio Titolari di un permesso di dimora Frontalieri Titolari di un permesso di soggiorno di breve durata Altri* Settore terziario 26 76,6% 23,4% 27,9% Settore terziario 211 73,9% 26,1% % 2% 4% 6% 8% 1% Svizzeri Stranieri Fonte: SPO * Persone nel processo d asilo, personale delle ambasciate, dei consolati e della marina svizzera, cittadini dell UE/AELS che esercitano un attività lucrativa dipendente presso un datore di lavoro svizzero per non più di 9 giorni durante l anno civile. Fonte: SPO Ufficio federale di statistica (UST) 11

Attualità UST 26 211: evoluzione nei vari settori economici Tra il 26 e il 211 è proseguito il processo di terziarizzazione del mercato del lavoro. Il settore dei servizi ha infatti continuato a crescere in maniera più significativa rispetto al settore dell industria, e quest ultimo si è rivelato più sensibile alle fluttuazioni congiunturali. Il lavoro a tempo parziale è stato nettamente più diffuso nel settore terziario che nel secondario. L aumento dei salari nominali nel settore terziario è stato dell 1,% in media nel 211. Prosegue la terziarizzazione dell economia Tra il 26 e il 211 il numero di occupati è aumentato complessivamente del 9,6% (valori del secondo trimestre). Sempre nello stesso periodo, mentre il numero di occupati è cresciuto nel settore terziario con una progressione superiore alla media (+11,3%), passando da 3,137 a 3,491 milioni, nel settore secondario ha registrato un incremento più contenuto (da 1,17 a 1,56 milioni; +3,7%). Nella primavera del 211, il 74,% degli occupati lavorava nel settore terziario, il 22,4% nel secondario e il 3,7% nel primario (173 ), con un aumento di 1,1 punti percentuali nel settore terziario rispetto al 26 (72,9%). Da questi dati emerge che l importanza del settore terziario per l economia svizzera ha continuato ad aumentare. Crescita del lavoro a tempo parziale nei settori primario e terziario La diffusione del lavoro a tempo parziale è andata di pari passo con la terziarizzazione dell economia. Nel quinquennio in rassegna, il numero degli occupati a tempo parziale è aumentato complessivamente del 12,1%, mentre quello dei lavoratori a tempo pieno è progredito solamente del 5,8%. La crescita degli occupati a tempo parziale ha caratterizzato soprattutto i settori primario e terziario. Nel 26 un quarto di tutti gli occupati del settore primario ha lavorato a tempo parziale contro il 38,2% del settore terziario. Nel 211 queste quote si sono attestate al 29,7 e al 39,3%. Nel settore secondario la quota dei lavoratori a tempo parziale è diminuita invece leggermente passando dal 13,9 al 13,7%. Reattività del settore secondario alle fluttuazioni congiunturali Un altra caratteristica del settore secondario è stata la maggiore sensibilità alle fluttuazioni congiunturali rispetto a quello terziario. Mentre nel quinquennio di riferimento le percentuali di crescita annuali del totale degli occupati non hanno mai registrato dati negativi, il numero degli occupati del settore secondario ha presentato una crescita negativa tra il 28 e il 21 (-2,4% dal secondo trimestre 28 al secondo trimestre 21). Tuttavia, il settore secondario ha ritrovato rapidamente la strada della ripresa: il tasso di crescita (+2,1%) tra il 21 e il 211 si è situato a un livello simile a quello del settore terziario. Per quanto riguarda i posti liberi, il quadro è stato altrettanto eloquente: durante la crisi economica il numero di posti liberi nel settore secondario è diminuito tra il secondo trimestre 28 e il 29 del 52,2%, mentre in quello terziario si è registrato sì un calo, ma molto meno netto (-27,5%). Nella fase della ripresa economica il numero di posti liberi nel settore secondario è aumentato in modo più marcato rispetto al settore terziario (+45,8 contro +7,9% tra i secondi trimestri 29 e 21). Forte aumento della disoccupazione nel settore secondario tra il 28 e il 21 La maggiore reattività del settore secondario alle fluttuazioni congiunturali si è notata anche dai dati relativi alla disoccupazione. Durante la crisi finanziaria e la conseguente delicata situazione sul mercato del lavoro, il numero di disoccupati nel settore secondario (fa fede l ultimo lavoro svolto prima della disoccupazione) è passato da 17 nel luglio 28 a 43 nel gennaio 21, segnando un incremento del 157%. Nello stesso periodo è aumentato anche il numero di disoccupati del settore terziario, che da 61 ha raggiunto i 111, con una crescita tuttavia molto meno netta (+81,6%) rispetto al settore secondario. Grazie alla ripresa economica innescatasi nel terzo trimestre 29, il numero di disoccupati è sceso sino a luglio 211 a 2 nel settore secondario (-53,7%) e a 75 in quello terziario (-31,8%). Progressione dei salari nel settore secondario superiore all anno precedente Nel 211 il settore terziario ha registrato in media una crescita dei salari nominali dell 1%, simile a quella del 21 (+,9%), ma nettamente inferiore a quelle del 29 (+2,%) e del 28 (+2,1%). I rami economici che nel 211 più hanno inciso sulla crescita dei salari, con un tasso di incremento di oltre il 2 %, sono stati quelli delle attività informatiche e altri servizi informativi (+2,5%) e delle assicurazioni (+2,3%). I rami che hanno invece segnato i tassi di progressione più deboli (,%) sono stati quelli dell amministrazione pubblica e dei servizi di alloggio e di ristorazione. Il tasso di crescita dei salari nominali nel settore secondario (+1,%) è stato superiore a quello dell anno precedente (+,5% nel 21). Il ramo chimico e farmaceutico ha registrato una progressione nominale dell 1,4%, contro l 1,% nel 21, e quello della fabbricazione di macchinari, apparecchiature e di mezzi di trasporto dell 1,1% (,% l anno precedente). 12

ATTUALITÀ UST 26 211: evoluzione nei vari settori economici Variazione degli occupati nei settori secondario e terziario rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, in %, 26 211 5,% 4,% 3,% 2,% Persone occupate nel settore secondario, variazione in % Persone occupate nel settore terziario, variazione in % 1,%,% -1,% -2,% -3,% -4,% -5,% I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV 26 27 28 29 21 211 Fonte: SPO Occupati a tempo pieno e a tempo parziale nei vari settori economici, in %, secondo trimestre 211 Posti liberi nei settori secondario e terziaro, in migliaia, 26 211 5 Settore primario 7,3% 29,7% 4 Settore secondario 86,3% 13,7% 3 2 1 Settore terziario 6,6% 39,4% % 2% 4% 6% 8% 1% Occupati a tempo pieno Occupati a tempo parziale Fonte: SPO I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV 26 27 28 29 21 211 Settore secondario Settore terziario Fonte: STATIMP Salario mensile lordo standardizzato (mediana) secondo il settore economico e il sesso, 21 7 fr 6 fr 5 fr 4 fr Salario mensile lordo (mediana), settore secondario, in franchi Salario mensile lordo (mediana), settore terziario, in franchi 3 fr 2 fr 1 fr fr Totale Uomini Donne Fonte: RSS Ufficio federale di statistica (UST) 13

Attualità UST 26 211: la situazione nelle sette Grandi Regioni della Svizzera A livello nazionale, il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO è calato leggermente negli ultimi cinque anni. Tuttavia la contrazione non si è verificata in tutte le Grandi Regioni. La regione del Lemano e il Ticino hanno registrato infatti un lieve aumento. Anche per quanto riguarda la ripartizione degli occupati fra i tre settori economici si sono riscontrate differenze regionali. Nella Regione di Zurigo e in quella del Lemano, il numero degli occupati del settore terziario è risultato decisamente superiore alla media. L industria e l agricoltura sono state invece maggiormente rappresentate nella Svizzera orientale. Netto aumento del tasso di disoccupazione nella Regione del Lemano e in Ticino Tra il primo trimestre 26 e il terzo trimestre 28 il tasso di disoccupati ILO è sceso dal 4,5 al 3,3%. Questo calo è stato rilevato in tutte le Grandi Regioni, ma è stato relativamente più forte nella Svizzera centrale (dal 2,9 al 2,%) e più debole in Ticino (dal 6,3 al 4,9%). Sulla scia della successiva evoluzione congiunturale negativa, il tasso di disoccupazione è risalito rapidamente sino al 5,1% nel primo trimestre 21. Questo fenomeno ha interessato ancora una volta tutte le Grandi Regioni, ma in modo più marcato la Svizzera centrale, dove il tasso è quasi raddoppiato (dal 2, al 3,9%) e la Regione del Lemano (dove è passato dal 4,5 all 8,2%; +81,1%). In seguito queste percentuali hanno registrato una nuova flessione. Durante il quinquennio di riferimento (dal secondo trimestre 26 al secondo trimestre 211), il tasso di disoccupazione è diminuito a livello nazionale dal 4,1 al 3,6%. Ciononostante, Ticino e Regione del Lemano hanno registrato leggeri aumenti, il primo passando dal 5,6 al 6,% e la seconda dal 5,3 al 5,6%. Durante il medesimo periodo, invece, nelle altre cinque Grandi Regioni il tasso di disoccupazione ha segnato una flessione. I salari più alti nella Regione di Zurigo Nel 21 la situazione salariale differiva nelle Grandi Regioni. Con un salario lordo standardizzato mediano di 576 franchi al mese, i lavoratori dipendenti in Ticino sono stati i peggio retribuiti del Paese e hanno guadagnato il 2,1% in meno dei colleghi della Regione di Zurigo (6349 franchi), che sono risultati invece i meglio pagati in Svizzera (l analisi non tiene conto delle differenze in termini di costo della vita). Lo scarto (21: 2,1%) è diminuito di due punti percentuali rispetto al 2. Il livello salariale delle altre cinque Grandi Regioni era compreso nel 21 in una forbice meno ampia: da 622 franchi nella Svizzera nordoccidentale, 683 franchi nella Regione del Lemano e 5932 franchi nella Svizzera centrale a 589 franchi nell Espace Mittelland e 5568 franchi nella Svizzera orientale. Settore terziario più presente nella Regione di Zurigo e in quella del Lemano Anche se il terziario ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante nel secondo trimestre 211 il 74,% di tutti gli occupati lavorava in questo settore la sua importanza ha variato da una Grande Regione all altra. Il settore terziario ha registrato la più alta percentuale di occupati nella Regione di Zurigo e in quella del Lemano (82,5 risp. 8,2%), mentre è stato meno forte nella Svizzera orientale (65,1%), dove il settore secondario è risultato ben rappresentato (29,5%). Proporzionalmente piuttosto bassa è stata la percentuale di occupati del settore dell industria nella Regione di Zurigo (15,3%) e in quella del Lemano (16,9%), dove molto forte è stata la presenza del terziario. L incidenza dell agricoltura è stata maggiore nella Svizzera orientale e nella Svizzera centrale (5,4%). 14

ATTUALITÀ UST 26 211: la situazione nelle sette Grandi Regioni della Svizzera Tasso di disoccupati ai sensi dell ILO per Grandi Regioni, in %, secondo trimestre 26 e secondo trimestre 211 7% 6% Secondo trimestre 26 Secondo trimestre 211 5% 4% 3% 2% 1% % Fonte: SPI Ticino Regione del Lemano Svizzera nordoccidentale Totale Svizzera Zurigo Espace Mittelland Svizzera orientale Svizzera centrale Ripartizione delle persone attive occupate nei vari settori economici, per Grandi Regioni, in %, secondo trimestre 211 Regione del Lemano Espace Mittelland 2,9 16,9 8,2 5, 25,6 69,4 Settore primario Settore secondario Settore terziario Svizzera nordoccidentale Zurigo 2,5 2,1 25, 72,5 15,3 82,6 Svizzera orientale Svizzera centrale 5,4 29,5 65,1 5,4 25,1 69,5 Ticino 2,3 24, 73,7 Totale Svizzera 3,7 22,4 73,9 % 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 1% Fonte: SPO Salario mensile lordo standardizzato (mediana) per Grandi Regioni, in franchi, 21 7 fr 6 fr 5 fr 4 fr 3 fr 2 fr 1 fr fr Fonte: RSS Zurigo Svizzera nordoccidentale Regione del Lemano Totale Svizzera Svizzera centrale Espace Mittelland Svizzera orientale Ticino Ufficio federale di statistica (UST) 15

Attualità UST Situazione sul mercato del lavoro nel 1 trimestre 212 e prospettive a breve termine Malgrado un leggero rallentamento dell economia nel corso del 211, a inizio 212 non si registrano grandi ripercussioni sugli indicatori del mercato del lavoro. Il numero di addetti e di occupati ha continuato a crescere su base annua e la disoccupazione ha segnato un calo. L indice delle prospettive di impiego per il 1 trimestre 212 è in leggero aumento rispetto al secondo semestre 211. Aumenta la crescita degli addetti e degli occupati Nel primo trimestre 212 il numero di occupati è salito di 92 unità rispetto all anno precedente, segnando una crescita del 2,%. Particolarmente forte l aumento del numero di donne, che ha superato di quasi un punto percentuale quello degli uomini (2,5% contro 1,6%). Gli occupati di origine straniera sono aumentati in modo molto più consistente rispetto agli occupati svizzeri (+ 4,9% contro +,9%). Tra gli stranieri, i gruppi che hanno segnato la crescita maggiore sono i titolari di permesso di dimora (+7,3%) e i frontalieri (+6,8%). Crescita analoga a quella degli occupati anche per gli addetti, che salgono a 4,49 milioni, con un aumento dell 1,3% rispetto all anno precedente. L aumento è stato pressoché equivalente nel settore secondario (+1,4%) e in quello terziario (+1,3%). Dal punto di vista geografico, la crescita è stata più consistente nell Espace Mittelland (+2,2%) e nella Grande Regione di Zurigo (+1,8%), mentre si è rivelata inferiore alla media (+,7%) nella Regione del Lemano e nella Svizzera nordoccidentale. Moderato ottimismo nelle aziende Gli indicatori a breve termine, calcolati sulla base delle indagini presso le aziende, fanno presagire un lieve miglioramento della situazione occupazionale: anche se il numero di posti liberi è sceso di 48 unità rispetto all anno precedente (nel primo trimestre 212 si attestava intorno alle 49 unità; in termini destagionalizzati), si tratta di un leggerissimo aumento di circa 9 posti rispetto al quarto trimestre 211, quando i posti liberi erano 48. L indicatore delle prospettive d impiego, che riflette le aspettative delle aziende sull andamento dell occupazione nei tre mesi seguenti, presenta un quadro analogo. Con 1,4 punti era, nel primo trimestre 212, inferiore al valore di un anno fa (1,6 nel primo trimestre 211). Tuttavia, visto che nel terzo e quarto trimestre 211 l indice era sceso al minimo annuale di 1,3 punti, l 1,4 registrato all inizio del 212 può essere considerato come uno sviluppo positivo. Leggera diminuzione dei disoccupati Nel marzo 212, il tasso di disoccupazione ai sensi del SECO era del 2,9%, il che rappresenta un calo di,2 punti percentuali rispetto a marzo 211. In cifre assolute questo corrisponde a circa 126 persone registrate come disoccupate presso un ufficio regionale di collocamento nel marzo 212 e a una diminuzione di 85 persone rispetto all anno precedente. Il numero di disoccupati registrati è sceso anche rispetto al mese precedente, registrando un calo di 12 unità (in termini destagionalizzati). Anche il numero di persone non disoccupate in cerca d impiego (per la maggior parte persone con un guadagno intermedio e quelle impegnate in programmi di occupazione temporanea, riqualificazione o perfezionamento professionale) è diminuito di 84 unità dal marzo 211 (63 ) al marzo 212 (55 ). 16

ATTUALITÀ UST Situazione sul mercato del lavoro nel 1 trimestre 212 e prospettive a breve termine Variazione del numero di addetti negli stabilimenti rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, secondo il settore economico, in %, marzo 211 marzo 212 2,% Totale Settore secondario Settore terziario 1,%,% -1,% I II III IV I 211 212 Fonte: STATIMP Disoccupati iscritti e persone in cerca di lavoro iscritte non disoccupate, in migliaia, marzo 211 marzo 212 18 16 14 12 Disoccupati iscritti, in migliaia Persone in cerca di lavoro iscritte non disoccupate, in migliaia 1 8 6 4 2 Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Sett. Ottobre Nov. Dic. Gennaio Febbr. Marzo 211 212 Fonte: SECO Posti liberi, indicatore delle prospettive d impiego e difficoltà di reclutamento di personale qualificato nei settori secondario e terziario, marzo 211 e marzo 212 Posti liberi, in migliaia 4 1,15 Indicatore delle prospettive d impiego 4 Difficoltà di reclutamento di personale qualificato, in % 35 3 25 1,1 1,5 35 3 25 2 1, 2 15 1 5 Settore secondario Settore terziaro,95,9,85 Totale Totale Settore secondario Settore terziaro 15 1 5 Total Totale Settore secondario Settore terziaro I-211 I-212 Fonte: STATIMP Ufficio federale di statistica (UST) 17

Attualità UST Il mercato svizzero del lavoro nel raffronto internazionale Il mercato svizzero del lavoro è rimasto competitivo a livello internazionale. Il tasso di attività della Svizzera è stato uno dei più elevati d Europa. La partecipazione delle donne alla vita attiva come pure la parte di occupati a tempo parziale sono risultate molto più alte rispetto alla maggior parte degli altri Paesi europei. La Svizzera ha presentato un tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO dimezzato rispetto al tasso di disoccupazione medio dell Unione europea. Nel nostro Paese, infine, i salari espressi in euro sono stati tra i più elevati, anche se le buste paga si sono rivelate meno «pesanti» una volta convertite in standard di potere d acquisto per tenere conto del livello dei prezzi. Anche se il livello degli indicatori dei Paesi scandinavi si è nuovamente differenziato da quello dei Paesi orientali e meridionali dell UE, gli scarti tra i tre gruppi di Paesi si sono in parte attenuati. Tasso di attività e durata del lavoro elevati in Svizzera Nel secondo trimestre 211, il tasso di attività della popolazione di più di 15 anni in Svizzera, pari al 67,9%, è stato uno dei più alti d Europa. Solo l Islanda (82,3%) e la Norvegia (71,6%) hanno registrato valori più elevati. Nei Paesi limitrofi la partecipazione alla vita attiva è stata nettamente più bassa (Austria: 61,1%; Germania: 6,1%; Francia: 56,4%; Italia: 48,3%). Italia, Malta (5,8%) e Ungheria (5,9%) hanno presentato i tassi di attività più bassi d Europa, con scarti di oltre 3 punti rispetto all Islanda. La media UE si è attestata al 57,5%. In Svizzera la durata media del lavoro è stata di 41,7 ore alla settimana (durata del lavoro media normale dei dipendenti a tempo pieno); soltanto l Islanda (43,8 ore), il Regno Unito (42,2 ore) e l Austria (41,8 ore) hanno presentato valori più elevati. Nettamente inferiore alla media europea di 4,4 ore è stata la durata normale settimanale di lavoro in Norvegia e Irlanda (38,5 ore per entrambi) e Danimarca (37,8 ore). Forte partecipazione delle donne alla vita attiva nei Paesi nordici La partecipazione delle donne alla vita attiva varia da un Paese all altro. A Malta (34,8%), in Italia (38,4%), Grecia (43,7%) e Ungheria (44,%), ad esempio, meno della metà della popolazione femminile a partire dai 15 anni è risultata attiva. Nei Paesi nordici, invece, questa quota ha rappresentato la maggioranza (Islanda: 79,7%; Norvegia: 69,%; Svezia: 6,6%; Danimarca: 59,8%). Nell UE, una donna su due era una persona attiva (5,7%). Con un tasso del 6,7%, la Svizzera si è inserita nel gruppo di testa. In Svizzera la partecipazione delle donne alla vita attiva è stata senza dubbio favorita dalla vasta offerta di posti di lavoro a tempo parziale. Nel nostro Paese il 33,5% degli occupati ha lavorato infatti part-time (donne: 57,4%). Soltanto i Paesi Bassi hanno presentato un valore più elevato (49,1%; donne: 76,6%). Percentuali particolarmente modeste si sono riscontrate in Bulgaria (2,5%; donne: 2,7%) e in Slovacchia (4,2%; donne: 6,%). Tasso di disoccupazione ILO particolarmente basso in Svizzera All interno dell Unione europea, il tasso di disoccupazione medio ai sensi dell ILO ha segnato una leggera flessione tra il secondo trimestre 21 e il secondo trimestre 211 (-,2 punti percentuali), per attestarsi al 9,3%. Con un tasso di disoccupazione del 3,6% nel secondo trimestre 211 (-,7 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente), la Svizzera è rientrata fra i Paesi europei nei quali la crisi economica ha avuto ripercussioni meno marcate sul tasso di disoccupazione. Solo la Norvegia (3,5%; -,3 punti percentuali) ha registrato tassi inferiori. Il tasso più alto d Europa è rimasto quello della Spagna (2,9%, +,8 punti percentuali), seguita dalla Grecia (16,4%; +4,5 punti percentuali). I salari nel raffronto internazionale Il raffronto del livello dei salari annui lordi medi dei lavoratori a tempo pieno impiegati dalle imprese con 1 o più dipendenti dei settori secondario e terziario in seno all UE/AELS mette in evidenza gli scarti esistenti tra i Paesi dell UE-15, da una parte, e tra questi e i nuovi Stati membri, dall altra. All interno dell UE-15/AELS, permane uno scostamento fra i Paesi settentrionali e quelli meridionali. In effetti, nel 21, i salari più elevati sono stati registrati in Danimarca (58 84 euro), Norvegia (51 343 euro nel 29), Lussemburgo (49 316 euro) e nei Paesi Bassi (45 215 euro), mentre i salari più bassi risultavano essere quelli dell Italia (27 419 euro nel 29), della Spagna (26 316 euro nel 29) e del Portogallo (17 352 euro). La forbice salariale aumenta ancor di più se si prendono in considerazione i nuovi Stati membri: la Romania e la Bulgaria, ultimi Paesi divenuti membri dell UE (gennaio 27), presentavano nel 21 salari lordi medi, rispettivamente, di 5 891 e 4 396 euro. Con un salario di 56 59 euro, la Svizzera figurava in seconda posizione dietro la Danimarca. I salari possono anche essere convertiti in una divisa comune denominata standard di potere d acquisto (SPA). Tale divisa fittizia annulla l effetto delle differenze di livello dei prezzi tra i Paesi e permette così di raffrontare salari che traducono in modo reale il loro potere d acquisto. Esprimendo i salari lordi in SPA, la classifica subisce alcuni cambiamenti, in particolare per quanto concerne la sua parte superiore. In questo modo, la Danimarca perde il primo posto e la Svizzera si ritrova in sesta posizione. Il tener conto del potere d acquisto dei salari porta anche a riconsiderare l ampiezza dello scarto osservato tra i Paesi nel 21. In effetti, se nel raffronto in euro i salari più elevati (Danimarca) sono 13,4 volte superiori a quelli più bassi (Bulgaria), analizzando la situazione in SPA, i salari più elevati (Paesi Bassi) sono solo 4,9 volte maggiori di quelli corrisposti in Bulgaria. 18