LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA

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LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA La Corte di giustizia dell'unione europea è una delle sette istituzioni dell'ue e raggruppa tre giurisdizioni: la Corte di giustizia propriamente detta, il Tribunale e il Tribunale della funzione pubblica. Essa è competente a stabilire la giurisdizione dell'unione europea. Detti tre organi giurisdizionali garantiscono la corretta interpretazione e applicazione del diritto primario e del diritto derivato dell'unione all'interno del suo territorio. La Corte di giustizia controlla la legalità degli atti delle istituzioni dell'unione e statuisce in merito al rispetto, da parte degli Stati membri, degli obblighi derivanti dal diritto primario e dal diritto derivato. Essa intrepreta altresì il diritto dell'unione su richiesta dei giudici nazionali. CORTE DI GIUSTIZIA Articolo 19 del TUE, articoli da 251 a 281 del TFUE, articolo 136 del trattato Euratom e protocollo n. 3 sullo statuto della Corte di giustizia dell'unione europea allegato ai trattati (in prosieguo «lo Statuto»). Istituzione finanziata con il bilancio dell'ue, che dispone di una propria sezione (Sezione IV). B. Composizione e statuto 1. Composizione a. Numero dei membri (articolo 19 del TUE e articolo 252 del TFUE) Un giudice per Stato membro. La Corte è assistita da otto avvocati generali, il cui numero può essere aumentato dal Consiglio su richiesta della Corte. In due richieste del 28 marzo 2011 la Corte di giustizia dell'unione europea ha proposto vari emendamenti al proprio statuto. Gli emendamenti riguardano le tre giurisdizioni. Per quanto riguarda la Corte di giustizia, gli emendamenti sono volti a stabilire l'ufficio del Vicepresidente della Corte di giustizia, a modificare la composizione della grande sezione, ad aumentare il quorum per le decisioni adottate dalla grande sezione e dal Tribunale in composizione collegiale nonché ad abolire la lettura, durante le udienze, della relazione presentata dal giudice-relatore. b. Condizioni da soddisfare (articolo 253 del TFUE e articolo 19 del TUE) I giudici e gli avvocati generali riuniscono le condizioni richieste per l'esercizio, nei rispettivi paesi, delle più alte funzioni giurisdizionali, ovvero sono giureconsulti di notoria competenza. I giudici e gli avvocati generali offrono tutte le garanzie di indipendenza. Note sintetiche sull'unione europea - 2017 1

c. Procedura di designazione (articolo 253 del TFUE) I giudici e gli avvocati generali sono nominati di comune accordo dai governi degli Stati membri, previa consultazione di un gruppo responsabile della valutazione dell'idoneità dei candidati (articolo 255 TFUE). 2. Caratteristiche del mandato a. Durata (articolo 253 del TFUE e statuto) Sei anni. Si procede a un rinnovo parziale ogni tre anni, metà dei giudici e degli avvocati generali sono sostituiti alternatamente. I giudici e gli avvocati generali uscenti possono essere nuovamente nominati. b. Privilegi e immunità (statuto) I giudici e gli avvocati generali godono dell'immunità di giurisdizione. Per quanto concerne gli atti da loro compiuti in veste ufficiale, essi continuano a godere di tale immunità dopo la cessazione dalle funzioni. Possono essere rimossi dalle loro funzioni soltanto con decisione unanime della Corte. c. Obblighi (statuto) Giudici e avvocati generali: prestano giuramento (di indipendenza, imparzialità e rispetto del segreto delle deliberazioni) prima di assumere le proprie funzioni; non possono rivestire incarichi politici o amministrativi né svolgere alcuna attività professionale; si impegnano a rispettare gli obblighi derivanti dal loro incarico. C. Organizzazione e funzionamento (articolo 253 del TFUE e statuto) 1. Assetto istituzionale La Corte designa tra i suoi membri il presidente, per un mandato di tre anni rinnovabile. La Corte nomina il proprio cancelliere. 2. Funzionamento La Corte di giustizia stabilisce il proprio regolamento di procedura. Tale regolamento è sottoposto all'approvazione del Consiglio, che delibera a maggioranza qualificata. La Corte di giustizia si riunisce in seduta plenaria con 28 giudici, in grande sezione con 15 giudici o in sezioni di tre o cinque giudici. D. Risultati La Corte di giustizia si è dimostrata un elemento trainante dell'integrazione europea. 1. In generale La sentenza del 15 luglio 1964 nella causa Costa/ENEL è stata fondamentale per stabilire che il diritto comunitario europeo è da intendersi come un ordinamento giuridico autonomo e prioritario rispetto alle norme giuridiche a livello nazionale. La sentenza del 5 febbraio 1963 nella causa Van Gend & Loos ha sancito il principio dell'applicabilità immediata del diritto comunitario davanti ai tribunali degli Stati membri. Vanno altresì ricordate alcune sentenze significative riguardanti la tutela dei diritti della persona, ad esempio la sentenza del 14 maggio 1974 nella causa Nold, in cui la Corte ha affermato tra l'altro che i diritti fondamentali sono parte integrante dei principi generali del diritto di cui la Corte stessa garantisce l'osservanza (2.1.2). Note sintetiche sull'unione europea - 2017 2

2. In questioni specifiche Diritto di stabilimento: sentenza dell'8 aprile 1976 nella causa Royer, in cui la Corte ha confermato il diritto di un cittadino di uno Stato membro di risiedere sul territorio di un altro Stato membro a prescindere dal rilascio di un permesso di soggiorno da parte dello Stato ospitante. Libera circolazione delle merci: sentenza del 20 febbraio 1979 nella causa Cassis de Dijon, in cui la Corte ha sancito che un prodotto fabbricato e commercializzato legalmente in uno Stato membro deve essere in linea di principio ammesso sul mercato di qualsiasi altro Stato membro. Competenze esterne della Comunità: sentenza AETR del 31 marzo 1971 nella causa Commissione/Consiglio, che riconosce alla Comunità il diritto di stipulare accordi internazionali nei settori che formano oggetto di regolamentazioni comunitarie. Sentenze recenti prevedono un obbligo di risarcimento del danno per gli Stati membri che non hanno recepito direttive nelle normative nazionali o che non l'hanno fatto a tempo debito. Varie sentenze in materia di previdenza sociale e di tutela della concorrenza. Giurisprudenza sulle infrazioni del diritto comunitario commesse dagli Stati membri, essenziali per il corretto funzionamento del mercato comune. Va inoltre aggiunto che uno dei principali meriti della Corte è stato quello di stabilire il principio secondo cui i trattati non devono essere interpretati rigidamente, ma considerati alla luce dello stato dell'integrazione e degli obiettivi da essi fissati. Di fatto, tale principio ha consentito di legiferare in settori non contemplati da specifiche disposizioni dei trattati, per esempio quello della lotta all'inquinamento ambientale (in una sentenza del 13 settembre 2005 (causa C-176-03) la Corte ha infatti permesso all'unione europea di stabilire alcune norme in ambito penale ritenute «necessarie» per conseguire l'obiettivo perseguito in materia di tutela dell ambiente). TRIBUNALE Articoli da 254 a 257 del TFUE, articolo 40 del trattato Euratom e Titolo IV del protocollo n. 3 sullo statuto della Corte di giustizia dell'unione europea allegato ai trattati. B. Composizione e statuto (articolo 254 del TFUE) 1. Composizione a. Numero (articolo 19 del TUE) Almeno un giudice per Stato membro. I giudici possono essere chiamati a svolgere le funzioni di avvocato generale. Nella richiesta del 28 marzo 2011 il Tribunale ha chiesto che il numero dei giudici sia aumentato a 39 per far fronte all'aumento del carico di lavoro. Il Parlamento ha pertanto proposto che il Tribunale sia composto di un giudice per ciascun Stato membro e di 12 giudici aggiunti. Questi 12 giudici dovrebbero essere nominati esclusivamente in base alla loro idoneità professionale e personale, a prescindere dalla loro cittadinanza. In considerazione di un mancato accordo su tale proposta, poiché i governi nazionali hanno litigato su chi debba vedersi assegnare un membro supplementare, il Consiglio europeo ha invece proposto, in aprile del 2015, di raddoppiare il numero dei giudici portandolo a 56 (un giudice extra per ciascun Stato membro). Note sintetiche sull'unione europea - 2017 3

b. Condizioni da soddisfare Identiche a quelle del mandato della Corte di giustizia (articolo 19 TEU). c. Procedura di nomina Identica a quella del mandato della Corte di giustizia. 2. Caratteristiche del mandato Identiche a quelle del mandato della Corte di giustizia. C. Organizzazione e funzionamento I giudici nominano il loro Presidente per un periodo di tre anni, scegliendolo tra loro, e il loro cancelliere per un mandato di sei anni, nonostante il Tribunale utilizzi i servizi della Corte di giustizia per le sue esigenze amministrative e linguistiche. A differenza della Corte di giustizia, il Tribunale non dispone di avvocati generali permanenti. Di comune accordo con la Corte di giustizia, il Tribunale definisce il proprio regolamento di procedura. Il Tribunale si riunisce in sezioni di tre o cinque giudici. Il suo regolamento di procedura stabilisce quando il Tribunale si riunisce in seduta plenaria, in grande sezione o a giudice unico. Oltre l'80 % delle cause portate dinanzi al Tribunale sono ascoltate da una sezione di tre giudici. Il Parlamento e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria (mediante regolamenti su una proposta della Commissione, previa consultazione della Corte di giustizia, o su richiesta della Corte di giustizia, previa consultazione della Commissione), possono istituire tribunali specializzati affiancati al Tribunale per ascoltare e determinare nel primo grado di giudizio talune categorie di azioni o procedimenti promosse in aree specifiche, ad esempio l'istituzione di un nuovo tribunale specializzato per marchi, modelli e disegni, attualmente all'esame. TRIBUNALE DELLA FUNZIONE PUBBLICA DELL'UNIONE EUROPEA La decisione 2004/752/CE Euratom, del 2 novembre 2004, istituisce un Tribunale della funzione pubblica dell'unione europea. Conformemente al suo regolamento interno, la missione del Tribunale della funzione pubblica consiste, in assenza di una giurisdizione nazionale competente, nel trattare il contenzioso che oppone le istituzioni dell'unione e i loro agenti. Le pronunce del Tribunale della funzione pubblica sono appellabili dinanzi al Tribunale. Per quanto riguarda il Tribunale della funzione pubblica, la richiesta del 28 marzo 2011 chiede che al Tribunale della funzione pubblica siano assegnati tre giudici ad interim ai quali si possa ricorrere in caso di prolungato impedimento di un giudice (modifica dell'articolo 62 quater e dell'allegato I allo statuto) e che sia adottato un regolamento specifico per il Tribunale della funzione pubblica. Nell'ambito di un tentativo di aumentare il numero totale dei giudici, a ottobre del 2014 la Corte di giustizia dell'unione europea, in qualità di istituzione, ha proposto al Parlamento e al Consiglio di sopprimere il suo Tribunale della funzione pubblica (integrandolo nel Tribunale). RUOLO DEL PARLAMENTO EUROPEO Già dal 1990, con una sentenza pronunciata in seguito a un ricorso presentato dal Parlamento nel quadro della procedura legislativa sull'adozione di misure sanitarie dopo l'incidente nucleare di Chernobyl, la Corte ha riconosciuto al Parlamento europeo il diritto di proporre alla Corte ricorsi Note sintetiche sull'unione europea - 2017 4

di annullamento (articolo 263 del TFUE) per salvaguardare le proprie prerogative nell'ambito della procedura legislativa. Il Parlamento europeo è una delle istituzioni di cui all'articolo 263 del TFUE, che può proporre un'azione (come parte in causa) innanzi alla Corte. Con l'entrata in vigore del trattato di Lisbona i candidati alla funzione di giudice e di avvocato generale sono ora sottoposti alla valutazione di un comitato composto di sette personalità, di cui una designata dal Parlamento europeo (articolo 255 del TFUE). Il Parlamento e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, possono istituire tribunali speciali affiancati al Tribunale (articolo 257 del TFUE). Nel 2011 la Corte ha avviato un'iniziativa legislativa per modificare il proprio statuto al fine di consentire la nomina di altri 12 giudici al Tribunale. Nella sua risoluzione del 28 ottobre 2015 sulla posizione del Consiglio in prima lettura sulla proposta di regolamento che modifica il protocollo sullo statuto della Corte, il Parlamento europeo ha riconosciuto che il numero di cause proposte dinanzi al Tribunale è aumentato costantemente col passare degli anni, comportando, nel tempo, un aumento del numero di cause pendenti dinanzi ad esso, con un impatto sulla durata dei procedimenti, ma ha criticato il raddoppio del numero dei giudici (56), voluto dal Consiglio. Udo Bux 02/2017 Note sintetiche sull'unione europea - 2017 5