Educazione permanente e didattiche per l adulto

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Transcript:

Roberta Caracciolo Educazione permanente e didattiche per l adulto Politiche di prospettiva per la formazione e l orientamento nella società della conoscenza Morlacchi editore U.P.

Prima edizione: novembre 2012 Ristampe: 1. Impaginazione: Claudio Brancaleoni Copertina: Agnese Tomassetti Isbn: 978-88-6074-498-2 Copyright 2012 by Morlacchi Editore, Perugia. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la copia fotostatica, non autorizzata. Mail to: ufficiostampa@morlacchilibri.com www.morlacchilibri.com Finito di stampare nel mese di novembre 2012 da Digital Print-Service, Segrate (MI)

Indice Prefazione di Rosario Salvato 9 Introduzione 13 Parte I Approccio generale Capitolo 1 I contesti attuali dell educazione permanente 21 1.1. Dall educazione degli adulti all educazione permanente 24 1.2. Istruzione e formazione: necessità di rinnovamento 28 1.3. Società della conoscenza e lifelong learning 32 1.4. Il percorso delle Istituzioni europee: criticità e prospettive 40 Capitolo 2 Lifelong Learning: teoria, modelli e strutture secondo le indicazioni della Commissione Europea 43 2.1. Lifelong learning: la dimensione teorica 43 2.2. Modelli e nuovi strumenti per il lifelong learning 50 2.3. Le TIC nell ottica dell educazione permanente 53 2.4. L innovazione dei processi formativi nella società della conoscenza 58 Capitolo 3 Il problema della formazione nello sviluppo organizzativo 63 3.1. Le trasformazioni nel mondo del lavoro: istruzione, formazione e sviluppo di competenze. 63 3.2. Learning Organization: nuovi processi di apprendimento delle persone e delle organizzazioni 64

Parte II Approfondimenti tematici Capitolo 4 Processi e modelli operativi per l apprendimento degli adulti 73 4.1. I processi di apprendimento in età adulta 73 4.2. Modelli e sistemi di orientamento nell apprendimento degli adulti 81 4.3. L apprendimento degli adulti attraverso modelli operativi e funzionali: dai metodi di empowerment personale a quelli di sviluppo organizzativo 92 Parte III Problematiche aperte Capitolo 5 Orientamento: politiche, strategie e valutazione del processo di integrazione tra persona e società 105 5.1. L orientamento nella società della conoscenza 105 5.2. L orientamento tra persona e società 107 5.3. L orientamento nell agenda delle politiche sociali: le Conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona e Feira 2000 111 5.4. Inserire l orientamento nell agenda politica: le sfide della politica pubblica dei Paesi europei 113 5.5. L orientamento nel sistema di formazione professionale e nel mercato del lavoro 118 Parte IV Politiche di territorio: Il caso della Provincia di Perugia Capitolo 6 Politiche per l occupazione nel territorio 123 6.1. L evoluzione normativa dei Servizi per l Impiego nel contesto delle politiche per l occupazione 123 6.2. Strategie e strumenti per la valorizzazione del capitale umano attraverso i servizi di orientamento 129 6.3. La riforma del collocamento nel processo di decentramento della pubblica amministrazione: l esperienza della Provincia di Perugia 133 6.4. L organizzazione del Centro per l Impiego della Provincia di Perugia e i servizi specialistici: diagnosi, valutazione e prospettive 139 6.5. Criticità e nuove sfide tra contesto europeo e realtà territoriali 148

Conclusioni 151 Bibliografia 157 Articoli su riviste 172 Normative e documenti d indirizzo 173 Sitografia 176

Prefazione I l lifelong learning rappresenta, oggi, il punto di riferimento fondamentale del processo di integrazione sociale, economico, politico e culturale dell Unione Europea, così come è stata l esperienza dell educazione permanente negli anni settanta e ottanta. Il lifelong (e lifewide) learning diventa l elemento centrale di tale processo, da non intendersi soltanto come opportunità per la persona adulta di riprendere percorsi formativi lasciati o intraprenderne di nuovi. Infatti ciò che la qualifica è la finalità stessa della formazione: l apprendimento come potenzialità individuale (empowerment). Queste premesse sono alla base della formulazione dell ipotesi della presente ricerca, nella quale si offre una visione critica dell argomento, avvalendosi di un analisi capillare dei documenti europei quali: Libri Bianchi, Comunicazioni, Relazioni, Documenti di Lavoro, da intendere e valutare in quanto modelli e strumenti per la costruzione dell Europa della conoscenza. Filo conduttore e paradigma interpretativo di riferimento è l educazione permanente. Da tale analisi emerge la necessità di studiare modelli operativi orientati al mondo dell adulto e utilizzati tenendo conto del vissuto, delle motivazioni, degli stili di apprendimento e delle esigenze espresse. Le strategie intraprese dall Unione Europea nel campo della formazione, istruzione e lavoro delineano una rinnovata visione del panorama odierno, in cui l accesso alle informazioni, nonché la capacità di utilizzarle al meglio, costituiscono fattori fondamentali per rafforzare la competitività per cui la persona, desiderosa di essere protagonista attiva della propria formazione, cerca nell istruzione la risposta per comprendere ed affrontare le nuove sfide. In altri termini, la promozione di

10 Educazione permanente e didattiche per l adulto una cittadinanza attiva e la conseguente promozione dell occupabilità sono due presupposti obiettivi di pari importanza per l istruzione e la formazione permanente e sono alla base delle nuove politiche attive per il lavoro. Queste rappresentano una risposta comune di tutti gli Stati membri dell Unione Europea per fronteggiare il problema della disoccupazione attraverso la riforma dei sistemi di collocamento, della formazione e dell istruzione, l introduzione di nuove forme di lavoro flessibili e di incentivi all imprenditorialità. Sono state quindi individuate misure apposite per aumentare l occupabilità, cercando di renderla più appetibile per il mondo del lavoro e rispondente ad un mercato in rapida evoluzione. Lo scenario che si prospetta è quindi del tutto nuovo e dinamico poiché puntare sulle politiche attive rappresenta una sfida; significa prestare maggiore attenzione al mercato del lavoro, coglierne gli aspetti più problematici soprattutto a livello territoriale, per offrire strategie mirate e specialistiche e non più soluzioni uniformi, rivolte a platee indifferenziate di disoccupati sull intero territorio nazionale. Le istituzioni comunitarie, in questa situazione di profonda crisi, si stanno impegnando attraverso strategie coraggiose e politiche comuni affinché l Europa della conoscenza e dell apprendimento possa offrire un valido contributo al resto del mondo, al fine di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro ed una maggiore coesione sociale. Ciò può comportare dei rischi tra cui lo schiacciamento dell educazione dentro l economia intesa come il motore principale della vita sociale e del fenomeno della globalizzazione; un nuovo funzionalismo nel senso che le discipline strumentali prevalgono su quelle di significato all interno dei percorsi formativi e didattici, atti a formare le nuove generazioni; una rigerarchizzazione dei saperi tendenti a rispondere alle esigenze specifiche della società e delle istituzioni, piuttosto che a sviluppare nella persona la capacità di apprendere ad apprendere lungo tutto l arco della vita. Dall analisi delle relazioni nazionali si evince che la strategia di Lisbona non ha prodotto i risultati auspicati, anche per l innescarsi della crisi finanziaria internazionale del 2008 e l esplosione della crisi

Prefazione 11 economica del 2009; si sono evidenziati quattro ambiti su cui far leva per superare le criticità riscontrate: concentrare le riforme e gli investimenti sui punti chiave; fare dell apprendimento permanente una realtà concreta attraverso riforme radicali e l attuazione di strategie nazionali coerenti e concertate in linea con il contesto europeo; costruire l Europa dell istruzione e della formazione disponendo efficacemente di un quadro europeo che serva da riferimento per il riconoscimento delle qualifiche. Occorrono, quindi, riforme più ardite e investimenti più cospicui per sostenere gli Stati membri nelle azioni future. Per il prossimo decennio si prospetta un quadro complesso che spinge a valorizzare il capitale umano, a promuovere un sistema di apprendimento permanente, a spostare l attenzione dal processo di insegnamento al processo di apprendimento, alla ricomposizione dei sistemi formativi (scolastico, accademico e professionalizzante), all integrazione tra le politiche della formazione e del lavoro, elementi fondamentali per una strategia che intenda fornire ai sistemi scolastici e formativi europei un futuro nel quale conoscenze e competenze siano destinate a giocare un ruolo sempre più importante. Europa 2020 cerca di affrontare le sfide future individuando tre motori di crescita: una crescita intelligente che promuova la conoscenza, l innovazione, l istruzione e la società digitale; una crescita sostenibile che renda la nostra produzione più efficiente sotto il profilo dell uso delle risorse, rilanciando nel contempo la nostra competitività; una crescita inclusiva che incentivi la partecipazione al mercato del lavoro, l acquisizione di competenze, la lotta alle povertà e a tutte le emarginazioni. Migliorare l istruzione e la formazione è un compito chiave per il futuro, verso una politica sociale inclusiva e un nuovo e auspicabile successo economico dell Europa. Rosario Salvato Perugia, ottobre 2012