L UVA FOGARINA ANONIMO, LOMBARDIA Fogarina deriva da focarina che prende la radice dal latino focus fuoco, a indicarci quindi cosa ricorda il suo intenso colore. L uva fogarina è difatti una particolare uva a graspo rosso che si produce in provincia di Reggio Emilia e fa un vino frizzante. Il canto a lei rivolto è un canto di vendemmia, un canto gioviale che accompagna il raccolto dell uva e che potremmo inserire fra i canti sul lavoro di tipo propiziatorio e legati a rituali di semina e raccolta. Le feste rituali dedicate al vino sono fra le celebrazioni più arcaiche dell uomo e si possono far risalire all antica Grecia e poi all epoca romana. Bacco è il nome che i romani diedero al dio greco Dioniso e come dio del vino era un vero e proprio culto per entrambe le. Baccanale era chiamata la festa romana celebrata in suo onore e derivata dai riti dionisiaci greci. Trattandosi di festa consacrata al vino era l ebbrezza la sensazione da esaltare nei canti e nelle danze e in tale spirito continuò nei secoli fino alle tradizioni folcloriche più recenti sulla vendemmia dove un invito all allegria del bere non manca mai nei loro testi. E un atmosfera che ritroviamo in un altro importante canto, toscano, di vendemmia dal titolo La vendemmia in cui vien preannunciata una vera e propria festa di cibo e musica. Svegliatevi dal sonno dormiglioni, che giunta l è per noi la gran giornata. E s ha mangià di polli e di piccioni e ber del vin che vien dalla campagna. E la menica con il cembalo la furlana suonerà. Viva la Lola! Si fermerà con noi anche l Orietta, che canterà una bella canzoncina; le ore passeranno molto in fretta, arriveremo presto alla mattina. E la Menica. Sarà dei nostri pur Geppino il bello Gli ho detto di portare l organino; e giusto ne comprò uno a sette voci, lo fa cantà che sembra un uccellino. E un portento, un accidente, tutti i versi li sa sonar, è un portento un accidente, tutti i versi li sa sonar. Viva la Lola! La musicale metrica delle strofe in endecasillabi (a parte gli ottonari finali) è usata anche ne La vendemmia di Giovanni Pascoli (1855 1912), tratta dai Nuovi poemetti, a testimoniare di una comune vena lirica e popolare nel cantare le lodi al vino e che così inizia: Una vendemmia fa così piacere! / Nemmeno un chicco marcio nella pigna. / E tutte pigne, salde fisse nere. / Una d alberi e pare uva di vigna. 21
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Diridin din din, diridin din dìn diridin din din, din din din din diridin din din, diridin din din diridin din din, din din din din. Oh com è bella l uva fogarina oh com è bello saperla vendemmiar a far l amor con la mia ohi bella a far l amore in mezzo al prà. Diridin din din, diridin din din.. Oh com è bella l uva fogarina.. Filar no la vol filar cusir non lo sa far il sol de la campagna il sol de la campagna Filar no la vol filar cusir non lo sa far il sol de la campagna la dis che l ghe fa mal. Teresina imbriacona poca voeuja de lavorà la s è tolta ona vestaja la gh ha ancora da pagà. Oh com è bella l uva fogarina... Diridin din din, diridin din din... Una volta appreso con cura il canto, si potrà avviare lo sviluppo del progetto didattico. Trattandosi di un canto dal profilo ritmico molto vivo, si propone come primo passo la creazione di una semplice partitura per strumenti, che possa consentire agli allievi di sviluppare il controllo ritmico della puslazione. Nella partitura proposta, che sarà eseguita come ostinato che accompagna il canto, il triagolo, il tamburello e il tamburello basco hanno la funzione di mantenere la scansione del tempo, mentre i legnetti e il woodblock (o un altro strumento di legno, in mancanza del woodblock) realizzano un disegno ritmico che imita il testo diridin din din. Si raccomanda di realizzare questo ritmo sempre con precisione e leggerezza. 23
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Anche nella versione a due voci si è scelto di prediligere gli aspetti ritmici della melodia originaria. Nella prima e nella terza frase (là dove la voce che aveva finora accompagnato diventa titolare del tema) la seconda voce ha perlopiù il ruolo di risposta ritmica e tonale alla melodia. Ad accompagnare la seconda parte del canto troviamo invece una linea melodica più interessante e autonoma, con alcuni moti melodici indipendenti e più strutturati, mentre nell ultima frase ritorna lo spirito agreste della composizione con la creazione di un accompagnamento dal sapore quasi bandistico. Se gli allievi si saranno impadroniti di tutti gli aspetti ritmici e armonici di questa seconda voce (sono frequenti e ben evidenti tutti i moti cadenzali) potranno trovare nell esecuzione a due voci occasione di educazione ritmica e melodica, di cura dell affiatamento nella scansione e nella dizione del testo tra le due voci e di divertimento nel semplice gioco di alternanze tra le due voci. 25
26 Canto con i gesti-suono. Questa proposta di realizzazione del canto con i gesti-suono tiene conto della suddivisione del canto in quattro periodi decisamente differenti tra loro. Per ciascun periodo si propone una diversa successione di gesti-suono, che potrebbero eventualmente essere realizzati da quattro gruppi di allievi. Per la riucita della proposta didattica si raccomanda di curare l esecuzione del gesto da parte di ciascun allievo (ad esempio nel battito di mani, curare l apertura uniforme degli avambracci, eccetera...) e di seguire, ove indicato dal differente orientamento dei gambi delle note, le indicazioni per l utilizzo alternato del batitto di piedi o del battito delle mani sulle ginocchia. Si lascia all insegnante l eventuale scelta di suddividere gli allievi in quattro gruppi, realizzando i gesti-suono a gruppi separata ed eventualmente inventando nuovi movimenti coordinati nello spazio volti a sottolineare il significato del testo.