Crediti, debiti, fondi e patrimonio netto



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Transcript:

Crediti, debiti, fondi e patrimonio netto

8) i crediti devono essere iscritti secondo il valore presumibile di realizzazione;

I crediti devono essere valutati al presumibile valore di realizzo, generalmente dato dal minore fra: valore nominale dei crediti; minor valore realizzabile, a causa di perdite per inesigibilità: già manifestate presumibili

Se la perdita su crediti è ormai definitiva, si procede alla rilevazione della perdita: Perdite su crediti Clienti 1.000,00 1.000,00 Se la perdita su crediti è invece presunta, si utilizza preferibilmente il fondo svalutazione crediti: Sval. cred. F.do sval. Cred 1.000,00 1.000,00

Se la perdita presunta è successivamente confermata, il fondo viene poi utilizzato; se la perdita presunta non è successivamente confermata, il fondo deve essere stornato in contropartita di una plusvalenza. Il fondo deve essere adeguato in ciascun esercizio alla più recenti presunzioni di incasso.

ESERCIZIO "n" Valore di presumibile Accantonamento a Clienti Valore nominale incasso f.do A 1.000,00 1.000,00 0,00 B 1.500,00 800,00 700,00 C 7.800,00 5.000,00 2.800,00 D 4.500,00 4.500,00 0,00 E 2.550,00 2.550,00 0,00 F 6.580,00 0,00 6.580,00 23.930,00 13.850,00 10.080,00 Rilevazione contabile Svalutazione crediti 10.080,00 F.do sv. crediti 10.080,00

ESERCIZIO "n+1" Clienti Valore nominale Valore di presumibile incasso Accantonamento a f.do B 1.500,00 0,00 1.500,00 C 7.800,00 0,00 7.800,00 F 6.580,00 0,00 6.580,00 G 9.870,00 9.870,00 0,00 H 6.580,00 6.580,00 0,00 I 800,00 800,00 0,00 33.130,00 17.250,00 15.880,00 A B C D E F G,H,I è stato incassato peggiora la presunzione di incasso peggiora la presunzione di incasso è stato incassato è stato incassato rimane costantemente a rischio totale di incasso sono nuovi clienti con buone prospettive di incasso

Il fondo rischi su crediti deve essere adeguato come segue: Valore al 31/12/n 10.080,00 Valore al 31/12/n+1 15.880,00 Adeguamento 5.800,00 Rilevazione contabile Svalutazione crediti 5.800,00 F.do sv. crediti 5.800,00

ESERCIZIO "n+2" I crediti verso B e C sono definitivamente persi. Rilevazione contabile Perdite su crediti 9.300,00 Clienti 9.300,00 F.do sv. crediti 9.300,00 Perdite su crediti 9.300,00 Il fondo svalutazione decresce pertanto a: Valore al 31/12/n+1 15.880,00 Utilizzo in n+2 9.300,00 Valore al 31/12/n+2 6.580,00 (Ante adeguamento)

Clienti Valore nominale Valore di presumibile incasso Accantonamento a f.do F 6.580,00 3.000,00 3.580,00 L 7.850,00 6.000,00 1.850,00 M 9.850,00 9.850,00 0,00 24.280,00 18.850,00 5.430,00 F G H I L M aumenta le prospettive di incasso parziale (transazione in corso) è stato incassato è stato incassato è stato incassato è leggermente a rischio è privo di rischio

Il fondo svalutazione deve quindi essere adeguato ai nuovi valori al 31/12/n+2: Valore al 31/12/n+2 6.580,00 (Ante adeguamento) Valore al 31/12/n+2 5.430,00 (dopo la stima) Debordo fondo -1.150,00 Rilevazione contabile F.do sv. crediti 1.150,00 Insussistenze attive 1.150,00

I debiti rappresentano obbligazioni a pagare importi determinati nel: SE (certezza dell esigibilità futura del debito) QUANDO (certezza della data di scadenza) QUANTO (certezza nell ammontare). SE UNO DI QUESTI TRE ELEMENTI MANCA, non si è più in presenza di debitima difondirischi ofondispese future.

I debiti possono essere classificati come segue: secondo la natura del debito: debiti di natura commerciale, debiti di natura finanziaria debiti diversi.

secondo la natura del creditore: debiti verso fornitori; debiti verso finanziatori; debiti verso società appartenenti allo stesso gruppo; debiti verso soci debiti verso Istituti di previdenza e sicurezza sociale; debiti tributari; debiti verso altri.

secondo la scadenza: a breve (entro il termine dell esercizio successivo); a lungo (oltre il termine dell esercizio successivo).

I debiti sono normalmente iscritti al valore nominale e non sono soggetti a valutazione. il loro ammontare è infatti quanto effettivamente dovuto a favore del creditore. Fanno eccezione i debiti contratti per periodi medio-lunghi, senza corresponsione di interessi (o con interessi irragionevolmente bassi): per questi va valutata la quota implicita di interesse, che deve poi essere esplicitata in bilancio.

I fondi per rischi e spese future riguardano gli accantonamenti destinati a coprire costi che: si manifesteranno in futuro; sono connessi all esercizio corrente, per competenza economica.

ESEMPIO 1: Se un venditore di tabacco vuol vendere sigarette nell esercizio «n», e quindi produrre ricavi, deve anche addossarsi il rischio che nell esercizio «n+5» i fumatori gli chiedano i danni subiti consumando il prodotto nell esercizio «n». L accantonamento al fondo rischi futuri è pertanto un «fattore della produzione» dell esercizio «n» e deve essere rilevato quindi nello stesso esercizio per competenza economica.

ESEMPIO 2: Se un produttore di elettrodomestici vuole conseguire ricavi nell esercizio «n», deve anche addossarsi il rischio di riparare i beni in garanzia fino all anno «n+3». Tale onere è pertanto di competenza dell esercizio «n» E NON degli esercizi «n+1», «n+2» e «n+3» in cui si verificano i danni. Per questo motivo, nell esercizio «n» deve essere stanziato uno specifico fondo per rischi di garanzia per coprire i costi che probabilmente si verificheranno negli esercizi «n+1», «n+2» e «n+3».

Sono normalmente: certi nel SE (questo vale per i fondi oneri futuri; per i fondi rischi, la manifestazione del rischio in oggetto potrebbe anche non avvenire) incerti nel QUANDO (anche se i fondi spese future possono avere una data di utilizzo abbastanza precisa); incerti nel QUANTO (anche se questa previsione è molto più semplice e precisa per i fondi spese future, specie per quelli di manutenzione ciclica).

Fondi di garanzia sui prodotti venduti; penalità sui lavori per rischi contrattuali; multe e sanzioni anche fiscali; cause in corso di esito incerto con rischio di risarcimento; perdite presunte su cambi; perdite di società partecipate;

manutenzioni e riparazioni periodiche; manutenzione e riparazioni cicliche per navi e aerei; ripristino e sostituzione di beni gratuitamente devolvibili; fondi stanziati per spese future di recupero ambientale;

ripristino dei beni di aziende in affitto; prepensionamenti e ristrutturazioni aziendali (spese connesse al personale); operazioni e concorsi a premio; sinistri denunciati; autoassicurazione per altri rischi specifici.

La valutazione di tali fondi deve tenere conto di tutte le informazioni a disposizione degli amministratori. Ad esempio, la valutazione del fondo rischi di garanzia dovrà tenere conto dello storico dei danni risarciti su prodotti similari negli esercizi precedenti, nonché delle informazioni fornite dall ufficio tecnico di produzione.

I fondi devono essere costantemente aggiornati alla chiusura di ciascun esercizio: incrementandoli per i maggiori rischi/oneri esistenti rispetto alla chiusura dell esercizio successivo; decrementandoli per i minori rischi/oneri esistenti rispetto alla chiusura dell esercizio successivo; eliminandoli definitivamente quando ogni rischio/onere futuro risulti cessato defonitivamente.

Il patrimonio netto si identifica con il «capitale di funzionamento», di cui si è già detto nelle precedenti lezioni. E dato dalla differenza fra attivo e passivo patrimoniale e rappresenta le fonti proprie dei soci o degli azionisti.

Il patrimonio netto è formato da: capitale sociale; riserve; utili / perdite di esercizi precedenti; utili / perdite dell esercizio. Il«capitale sociale» è formato dalla somma del valore nominale delle azioni, o quote, sottoscritte all'atto della costituzione della società, ed (eventualmente) aumentato/diminuito da successivi aumenti o riduzioni di capitale

Secondol'origine, si distinguono: "riserve di utili: costituite in sede di riparto dell'utile netto risultante dal bilancio d'esercizio "riserve di capitale: costituite in sede di ulteriori apporti dei soci o di conversione di obbligazioni in azioni (riserva da sovrapprezzo azioni), di donazioni o di rinuncia a crediti da parte dei soci.

Secondo la destinazione, le poste del patrimonio netto sono classificate a seconda della loro disponibilità all'utilizzo da parte dell assemblea. Si hanno quindi: riserve disponibili riserve indisponibili.

La legge (codice civile, articolo 2427, n. 7-bis) chiede che in nota integrativa sia fornita l'indicazione analitica delle singole voci del patrimonio netto distinguendole in relazione a: disponibilità distribuibilità origine utilizzazione in precedenti esercizi.

La disponibilità è la possibilità di usare la riserva (ad esempio per aumenti gratuiti di capitale); La distribuibilità è invece la possibilità di distribuire ai soci (ad esempio sotto forma di dividendo) le riserve. Una riserva può essere disponibile ma non distribuibile: ad esempio, la riserva da sovrapprezzo azioni è disponibile ma non è distribuibile fino a che la riserva legale non abbia raggiunto il quinto del capitale sociale.

In nota integrativa devono essere indicate le seguenti informazioni in merito al patrimonio netto: l'indicazione delle variazioni intervenute nella consistenza del capitale e delle riserve; la composizione della voce "altre riserve". il numero e il valore nominale di ciascuna categoria di azioni della società e il numero e il valore nominale delle nuove azioni della società sottoscritte durante l'esercizio;

le azioni di godimento, le obbligazioni convertibili in azioni e i titoli o valori simili emessi dalla società, specificando il loro numero e i diritti che essi attribuiscono; l'ammontare delle riserve indisponibili destinate alla copertura dei costi pluriennali, se nel patrimonio netto non è prevista una riserva a tale titolo; l'informativa richiesta dal TUIR ante riforma IRES riguardo l imponibilità fiscale delle riserve in caso di distribuzione.

Consistenza iniziale Aumenti di capitale Aumenti di capitale gratuiti Conversione di obbligazioni e debiti Riduzione di capitale Pagamento dividendi Altre destinazioni dell'utile Altre variazioni Utile (perdita) dell'esercizio Consistenza finale Capitale sociale Riserva sovrapprezzo azioni Riserva da rivalutazione Riserva legale Riserva azioni proprie in portafoglio Riserve statutarie Altre riserve Utili (perdite) portati a nuovo Utile (perdita dell'esercizio) Totale