UN NUOVO OSSERVATORIO SUL WELFARE AZIENDALE

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Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali UN NUOVO OSSERVATORIO SUL WELFARE AZIENDALE Michele Tiraboschi Coordinatore scientifico di ADAPT Milano 22 marzo 2017

LE RAGIONI DI UN PROGETTO E DI UNA COLLABORAZIONE TRA ADAPT E UBI BANCA SUL WELFARE AZIENDALE Nel dare vita al centro studi ADAPT il professor Marco Biagi si proponeva di offrire un contributo di riflessione anche progettuale alla costruzione del futuro del lavoro a fronte della grande trasformazione del lavoro innescata da imponenti cambiamenti tecnologici e demografici già allora intuibili e oggi giunti a definitiva maturazione. Abbiamo pertanto accettato con convinzione l idea di accompagnare il progetto attraverso la direzione scientifica di un Osservatorio sul welfare aziendale, perché legato a una iniziativa in linea con le buone prassi offerte della analisi internazionale e comparata. Un progetto capace di fornire un contributo concreto alla coesione sociale e a uno sviluppo più ordinato dei processi economici, mediante la messa a punto di un ecosistema territoriale in grado di rispondere, con logiche di prossimità, ai nuovi bisogni delle persone e delle comunità locali

IL PRIMO OSSERVATORIO DEDICATO AL WELFARE AZIENDALE effettiva indipendenza della ricerca e del monitoraggio scientifico garantiti da ADAPT produzione regolare e non episodica di rapporti (annuali) e focus tematici (periodici) contestualizzazione della iniziativa all interno delle iniziative locali di welfare sociale e territoriale Monitoraggio su tutte le tipologie di welfare sussidiario bilaterale, contrattuale, aziendale, occupazionale (inquadramento multidisciplinare) coinvolgimento degli attori della rappresentanza di livello territoriale (che è la vera dimensione del welfare sussidiario) benchmark internazionale

Un Osservatorio dinamico Un hub nazionale per l analisi, la valutazione e la promozione di iniziative di welfare aziendale che si occupi anche di: progettazione normativa con particolare riferimento agli attori del sistema di relazioni industriali di livello territoriale e aziendale inquadramento del welfare aziendale non solo nell ambito delle politiche di responsabilità sociale ma anche e soprattutto in quelle della c.d. economia positiva e di sostegno delle comunità locali comunicazione professionale del valore generato, anche sui nuovi media (twitter e facebook)

(1) DI COSA PARLIAMO? Welfare aziendale: «Prestazioni, opere, servizi corrisposti al dipendente in natura o sotto forma di rimborso spese aventi finalità che è possibile definire, sinteticamente, di rilevanza sociale, escluse dal reddito di lavoro dipendente» (Agenzia delle Entrate, Circolare 28/E del 15/6/2016) Necessità di chiarimenti definitori rispetto a forme di welfare occupazionale, bilaterale, contrattuale, settoriale, territoriale

Le norme: uno sguardo al TUIR (I) Ciò che non concorre a formare il reddito di lavoro dipendente Articolo 51 del TUIR, comma 2, lettera a) WELFARE CONTRATTUALE Contributi previdenziali e assistenziali: versati in ottemperanza a disposizioni di legge; in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale. Massimali: 3.615,20 per i contributi assistenziali; 5.163,57 per i contributi previdenziali (art. 10 c. 1, lett e-bis, TUIR) Possibilità di superamento delle soglie se versamenti come premio di produttività!

Le norme: uno sguardo al TUIR (II) Art. 51, c.2, lett. f) richiamando articolo 100 WELFARE AZIENDALE opere o servizi (NO somme di denaro o voucher) (art. 100, c.1); utilizzabili dalla generalità o da categorie di dipendenti (art. 100, c. 1); riconosciuti dal datore di lavoro volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale (INTERPRETAZIONE: OK «disposizioni di contratto collettivo nazionale di lavoro, di accordo interconfederale o di contratto collettivo territoriale») per finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto (art. 100, c. 1); che il dipendente e i suoi familiari ricevono direttamente dal datore di lavoro e/o tramite l ausilio di soggetti terzi. (diverse ipotesi di deducibilità se volontario o obbligatorio)

Le norme: uno sguardo al TUIR (III) Art. 51, c.2, lett. f-bis) e f-ter) WELFARE AZIENDALE Le somme, i servizi e le prestazioni erogati dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per la fruizione, da parte dei familiari, dei servizi educazione e istruzione anche in età prescolare, compresi i servizi integrativi e di mensa ad essi connessi, nonché per la frequenza di ludoteche e di centri estivi e invernali e per borse di studio a favore dei medesimi familiari. le somme e le prestazioni erogate dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per la fruizione dei servizi di assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti

Le norme: uno sguardo al TUIR (IV) Art. 51, c.2, lett. f-quater) WELFARE AZIENDALE I contributi e i premi versati dal datore di lavoro a favore della generalità dei dipendenti o di categorie di dipendenti per prestazioni, anche in forma assicurativa, aventi per oggetto il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana, le cui caratteristiche sono definite dall'articolo 2, comma 2, lettera d), numeri 1) e 2), del decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali 27 ottobre 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 12 del 16 gennaio 2010, o aventi per oggetto il rischio di gravi patologie.

(2) IL NUOVO WELFARE DI PRODUTTIVITÀ E LA DIMENSIONE DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI Vero tratto distintivo, oggi ancora poco o nulla analizzato, di cui si farà carico il nascente osservatorio È infatti possibile welfarizzare totalmente o parzialmente il premio di produttività per il tramite di contratti aziendali o territoriali e (SOLO) con l approvazione del singolo lavoratore Permane il vincolo di accordo sindacale Permane il vincolo di incrementalità Permane il vincolo di 80.000 euro di reddito per lavoratore Permane il vincolo dei 3.000/4.000 euro (soglia massima detassabile)

(3) COSA OSSERVEREMO le principali dinamiche alla base dello sviluppo e della crescita delle iniziative di welfare aziendale la tipologia di beni, prestazioni, opere o servizi offerti nei piani di welfare aziendale e le scelte operate dai dipendenti le modalità di introduzione del welfare (accordo, contratto, regolamento aziendale, conversione di premi di risultato); l impatto delle soluzioni di welfare sulle politiche retributive e sulla produttività la distribuzione geografica e settoriale dei piani di welfare il nesso tra welfare contrattuale (in particolare quello dei contratti collettivi) e welfare aziendale l effettiva natura sociale del welfare aziendale le risorse destinate al welfare dalle imprese italiane le nuove professionalità che stanno nascendo attorno alla crescita del welfare aziendale

La dimensione aziendale (% di imprese che hanno piani di welfare attivi per classe dimensionale) Rapporto Welfare - OD&M Consulting - 2015 - Confindustria e Percorsi di Secondo Welfare - 2015 - IRES e Università Politecnica delle Marche - 2012 - Piccola 21% 65% -- Media 60% 54% (100-150 dip.) -- 81% (150-500 dip.) Grande 69,2% 90% 92,5% Tot. 50% 72,8% -- Fonte: Elaborazione ADAPTe AIWA su Istat, 2015

Le preferenze dei lavoratori Tolomeo Studi e Ricerche - 2012/2013 - McKinsey & Company e ValoreD - 2013 - Willis-Muoversi - 2013 - Tower Watson e GfK Eurisko - 2012 - Operai Impiegati Quadri Uomini Donne Servizi all infanzia 24-32% 89 92% 31% 32% 35% 6% 90% Assistenza sanitaria 19-28% -- 28% 29% 23% 33% 46% integrativa Beni di uso primario 17-28% -- 22% 14% 7% -- -- Agevolazioni allo studio per figli e dipendenti 18-24% -- -- -- -- 6% 5% Previdenza complementare 16 19% -- 4% 2% 3% 20% 40% Servizi per anziani e 12 20% 97% 1% 1% 1% -- -- disabili Trasporti e mobilità 9 16% -- 4% 2% 1% 63% 5% Tempo libero e 9 11% -- 8% 15% 25% -- -- benessere Orari flessibili -- 97% -- -- -- 32% 40% Fonte: Elaborazione ADAPTe AIWA su Istat, 2015

Le preferenze dei lavoratori (2) (scelta dei servizi per settore tra parentesi il valore nelle PMI) Manifattura Servizi Commercio (Tot. PMI) Sicurezzadeilavoratori 82,1% (36,2%) 81,3% (36,3%) 65,2%(36,3%) (38%) Formazione professionale 78,6% (68,8%) 78,6%(70,7%) 61,4%(70,7%) (65,1%) Conciliazione vita e lavoro 36,2% (3,9%) 50,5%(6,9%) 24,2%(6,9%) (4,9%) Sostegno aigenitori 17,6% (20,7%) 30,7% (22,1%) 4,2% (22,1%) (18,5%) Favorire la compartecipazione 17,2% 34,3% 24,9% -- Assicurazioni per dipendentie famiglie (49,9%) (50,4%) (50,4%) (53%) Sostegno economico aidipendenti (44,1%) (47%) (47%) (46,2%) Previdenza integrativa (45%) (39,1%) (39,1%) (40,4%) Salute (41,9%) (43,5%) (43,5%) (38,8%) Welfare allargato al territorio (16,5%) (16,1%) (16,1%) (15%) Integrazionesocialee sostegno aisoggettideboli (16,8%) (13,7%) (13,7%) (14,1%) Fonte: Elaborazione ADAPTe AIWA su Istat, 2015

INNOVARE L ANALISI DEL WELFARE AZIENDALE: 3+1 VARIABILI E LA NUOVA GEOGRAFIA DEL LAVORO Le più attendibili indagini esistenti sul welfare aziendale prendono in considerazione tre principali variabili: 1. la dimensione aziendale 2. il settore di riferimento 3. la collocazione geografica Sono inoltre diverse le ricerche che semplicemente censiscono: 4. le preferenze dei lavoratori NOSTRO OBIETTIVO E SUPERARE QUESTA IMPOSTAZIONE TRADIZIONALE E PER MOLTI VERSI SUPERATA INQUADRANDO IL FENOMENO DEL WELFARE AZIENDALE ENTRO LE LOGICHE DI TERRITORIO / COMUNITA E QUELLA CHE GLI ECONOMISTI DEFINISCONO LA NUOVA GEGRAFIA DEL LAVORO CHE IMPONE UN RADICALE RIPENSAMENTO DEI MODELLI ECONOMICI E IL SOSTEGNO DI UN MODERNO SISTEMA DI WELFARE

(4) LEGGERE E ACCOMPAGNARE LE EVOLUZIONI DELLA NUOVA GEOGRAFIA DEL LAVORO Imprese che hanno adottatoiniziative di welfare aziendale per settore e ripartizione geografica Fonte: Istat, 2015

(5) L ORIGINALITÀ DELL OSSERVATORIO: UNA BANCA DATI DEDICATA SULLA CONTRATTAZIONE AZIENDALE E TERRITORIALE il III Rapporto ADAPT sulla contrattazione collettiva in Italia, in linea con i datiocsel CISL, censisce una diffusione del welfare integrativo all interno degli accordi di secondo livello pari al 20% (in crescita del 3% rispetto all anno precedente) prevalentemente in imprese di grandi / grandissime dimensioni la banca dati di ADAPT (quasi 2.000 contratti di aziendali su produttività e welfare) permette di osservare forme e contenuti della contrattazione di welfare nella contrattazione aziendale, in particolare nei contratti integrativi per quanto concerne la c.d. welfarizzazione del premio di risultato, gli ultimi dati del Ministero del lavoro e delle politiche sociali certificano la stipulazione di 4.099 accordidiproduttività che prevedono la conversione delpremio in welfare aziendale (periodo marzo 2016-gennaio 2017).

LA FOTOGRAFIA DELLA CONTRATTAZIONE AZIENDALE

LA FOTOGRAFIA DELLA CONTRATTAZIONE AZIENDALE

ACCOMPAGNARE LA MODERNIZZAZIONE DEI SISTEMI DI CONTRATTAZIONE COLLETTIVA (AZIENDA E TERRITORIO) Come negli anni precedenti, anche il III Rapporto ADAPT sulla contrattazione collettiva in Italia segnala l esigenza di accompagnare la maturazione e il consolidamento dei sistemi di welfare definiti a livello aziendale: di regola l accordo aziendale si limita a rimandare ai piani di welfare definiti unilateralmente dal datore di lavoro o comunque al di fuori delle dinamiche di scambio negoziale del tutto assente è il raccordo col sistema pubblico di welfare del tutto assente è anche il raccordo con il welfare sussidiario sia di settore (contratto collettino nazionale di lavoro) che di territorio e prossimità dal punto di vista qualitativo, le misure di welfare restano limitate alle previsioni di permessi e congedi per la conciliazione vita-lavoro, alla quantificazione dei contributi connessi ai fondi di previdenza e assistenza sanitaria integrativa, alle agevolazioni per trasporti, asili nido e borse di studio

OBIETTIVI DELL OSSERVATORIO (SINTESI) accompagnare la crescita quantitativa dei piani di welfare aziendale soprattutto nelle imprese di dimensioni minori accompagnare al tempo stesso e più ancora la crescita qualitativa dei piani di welfare aziendale accompagnare l evoluzione dei piani di welfare aziendale entro logiche contrattate a sostegno della sostenibilità dei sistemi produttivi e sociali di riferimento coniugando benessere con qualità e produttività del lavoro valutare le possibili forme di raccordo col welfare pubblico e il welfare sussidiario (settoriale, bilaterale, territoriale) per ricondurre le iniziative in atto entro una logica di sistema e di tutela / promozione della persona contribuire a governare la grande trasformazione del lavoro in atto (demografia, tecnologia, ambiente) attraverso il consolidamento di un ecosistema di misure di protezione sociale per persone, imprese, territorio, comunità locali recuperando la vera dimensione del welfare che non è mera erogazione di servizi ma soddisfazione di bisogni primari della persona lungo l intero arco della vita