Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Documenti analoghi
Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Occupati - Totale economia livello, migliaia

Occupati - Totale economia livello, migliaia

Occupati - Totale economia livello, migliaia

EMILIA ROMAGNA. Le previsioni al 2016: impiego di lavoro

C. 28 Attività Manifatturiere: fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca i

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Friuli-Venezia Giulia i

Incontri con gli studenti sulle principali funzioni della Banca d Italia

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO

ANCORA QUARESIMA PER REDDITI E CONSUMI. Nota di analisi predisposta da Associazione Bruno Trentin e CER

Laboratorio di ricerca Attiva del Lavoro. MODULO 1 Il mercato del lavoro in Molise

Occupati e forze di lavoro in provincia di Bergamo nel Primi risultati medi annui provinciali dell Indagine sulle forze di lavoro

Abruzzo. Cresa traccia il bilancio del 2014: Pil in flessione ma ci sono timidi segnali di ripresa

LA DINAMICA DEI PREZZI

Popolazione, offerta di lavoro, valore aggiunto, consumi e demografia delle imprese a L Aquila

LE RETRIBUZIONI DEI DIPENDENTI PUBBLICI. ANDAMENTI DAL 1992 AL 2007 E CONFRONTI CON IL PRIVATO

OTD OTI IMPIEGATI Lavoratori agricoli. Più di un milione

Occupazione e forze lavoro in provincia di Bergamo. Dati medi annuali 2015

LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE GIOVANILE

B1 PIL PRO CAPITE E PRODUTTIVITÀ: LA POSIZIONE DEL NORD EST RISPETTO ALL ITALIA

Capitolo II LE DEBOLEZZE STRUTTURALI DELL ECONOMIA ITALIANA. II.1 La Performance dell Economia nell ultimo Decennio

Sezione 2 Tendenze del mercato del lavoro a livello provinciale CREMONA Dicembre 2014

Il mercato del lavoro nel Comune di Roma

Rilevazione sulle forze di lavoro 4 trimestre 2014 e anno 2014

Tendenze del Mercato del Lavoro

OCCUPAZIONE ITALIANA E STRANIERA A CONFRONTO

AGENZIA LIGURIA LAVORO Ente strumentale della Regione Liguria - Via Fieschi, 11G Genova

Le tendenze recenti dell occupazione

Economia Provinciale - Rapporto Indici dei prezzi

La dinamica occupazionale europea nel 2012

Sezione 2 Tendenze del mercato del lavoro a livello provinciale PAVIA Luglio 2016

A1. LA DINAMICA DELLA POPOLAZIONE (I): IL QUADRO GENERALE

Occupati e disoccupati in FVG nel 2015

Gli effetti della crisi sul lavoro in Italia gennaio 2015 (a cura dell osservatorio sul mercato del lavoro Associazione Bruno Trentin)

CAP. 2 BLANCHARD INTRODUZIONE ALLE PRINCIPALI GRANDEZZE ECONOMICHE

Esame dei documenti di bilancio per il triennio Dossier 1 Lavoratori atipici e mercato del lavoro

Rilevazione sulle forze di lavoro 3 trimestre 2016

I CONTI NAZIONALI SECONDO LA NUOVA CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE

Lavoro e capitale negli anni della crisi: l Italia nel contesto europeo

della provincia di Padova Sintesi anno 2013 A cura del Servizio Studi - Padova, marzo 2014

Economia e lavoro in Francia, Germania, Italia e Spagna: scenari macro

Lavoro e capitale negli anni della crisi: l Italia nel contesto europeo

Le conseguenze della crisi sul lavoro degli immigrati in Italia

Flash Industria

Le attività degli alberghi high level in provincia di Milano dal 1992 ad oggi

Flash Costruzioni

Il lavoro in tempo di crisi Perché l'italia non va meglio dell'europa

Febbraio 2015 OCCUPATI E DISOCCUPATI Dati provvisori

C8. LE ASSUNZIONI PREVISTE DELL OCCUPAZIONE DIPENDENTE SECONDO LA RILEVAZIONE EXCELSIOR

della provincia di Padova Sintesi anno 2015 A cura del Servizio Studi - Padova, marzo 2016

Il lavoro a Milano Milano, 16 febbraio

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ

LA SINTESI DEL XVIII RAPPORTO ALMALAUREA SULLA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI LAUREATI

Rapporto Economia Provinciale Analisi per Cluster

RAPPORTO IMPRESAINGENERE

Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (I trimestre I trimestre 2015)

Cruscotto congiunturale

Bollettino Mezzogiorno Basilicata

Osservatorio & Ricerca

Tab. 1 - POPOLAZIONE RESIDENTE Anno 2003 (valori assoluti e percentuali) PROVINCE E Popolazione al 31/12/03

Ministero dello Sviluppo Economico

Mutui Prestiti Personali Cessioni del Quinto Small business

Rilevazione sulle forze di lavoro secondo trimestre 2015

Sintesi del Contesto Statistico

Dossier Un quadro di sintesi degli andamenti recenti del mercato del lavoro

3. IL VALORE ECONOMICO E OCCUPAZIONALE DELLE ATTIVITÀ DI WHITE ECONOMY

Consistenza del Pubblico Impiego

INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE SERVIZI. 3 trimestre 2014 Allegato Statistico. Unioncamere Lombardia Funzione Informazione economica

5. I FATTORI PRODUTTIVI

PREVISIONI PER IL SISTEMA ECONOMICO DELLA PROVINCIA DI PADOVA. Paolo Feltrin Padova, 27 luglio 2011

Il flussi turistici di Montepulciano nel 2014

Recenti linee di tendenza del mercato del lavoro regionale

Macroeconomia: Concetti di Base

Forze di lavoro in complesso e tasso di attività anni per sesso. Lombardia, province e Italia. Anno 2006 (dati in migliaia e in percentuale)

Le previsioni occupazionali delle imprese della provincia di Parma per il 2008

Lavoro e lavori. Le donne nell economia dell Umbria

I e II trimestre 2015 LA MISURA DELL INFLAZIONE PER CLASSI DI SPESA DELLE FAMIGLIE

INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE SERVIZI. 1 trimestre 2016 Allegato Statistico. Unioncamere Lombardia Funzione Informazione economica

CONTI ECONOMICI TRIMESTRALI

Attività estrattiva in Val d Agri

IDENTIKIT DELLE IMPRESE E DELLE FILIERE DEL BELLO E BEN FATTO

Nota sul mercato del lavoro Ore autorizzate di CIG (Milano, Monza Brianza, Lodi), Cigo (aziende associate), disoccupazione (Italia, altri paesi).

Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (II trimestre II trimestre 2016)

COMPRAVENDITE DI IMMOBILI A USO ABITATIVO IN CAMPANIA numero

Transcript:

ALBERGHI E RISTORANTI Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore del commercio; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto a valori concatenati, ovvero espresso in termini reali (depurato cioè dall inflazione specifica del settore). 1 Il settore degli alberghi e dei pubblici esercizi rappresenta una quota non trascurabile dell economia italiana: nell ultimo decennio il settore ha prodotto in media circa il 3.7 per cento del Pil. La dinamica del valore aggiunto nell ultimo ventennio ha mostrato un trend decisamente crescente. Il settore degli alberghi e ristoranti, fortemente legato al turismo, ha conosciuto un forte sviluppo; ma l espansione del settore riflette anche il cambiamento delle abitudini di consumo delle famiglie italiane, che in modo crescente hanno spostato parte dei consumi alimentari verso i pasti consumati fuori casa. La crescita nella seconda metà degli anni novanta era stata piuttosto vivace, a tassi di incremento medio annuo del 3.8 per cento; nel periodo successivo, tra il 2001 ed il 2005, si è osservata l unica fase di debolezza dell attività dell ultimo ventennio: il valore aggiunto del settore si è infatti ridotto, ad un tasso dell 1 per cento in media all anno. La contrazione è stata particolarmente intensa nella prima parte del periodo, riflettendo anche la battuta d arresto del turismo internazionale all indomani dell 11 settembre, oltre ad una fase di stagnazione dei consumi interni. A partire dal 2004 l attività produttiva del settore ha ricominciato a crescere: tra il 2006 ed il 2010 il valore aggiunto è aumentato mediamente dello 0.8 per cento all anno, recuperando la flessione precedente. La crisi non ha risparmiato il settore degli alberghi e dei ristoranti, ma la caduta registrata è stata contenuta, pari al 2.6 per cento nel 2009. 1 Il valore aggiunto è definito, per ogni impresa, come la differenza tra il valore della sua produzione e il valore dei beni intermedi utilizzati. La somma dei valori aggiunti per le imprese operanti in un determinato comparto produttivo rappresenta il valore aggiunto settoriale. Mediante la tecnica del concatenamento, utilizzata nella contabilità nazionale a partire dal 2005, si è introdotta un indicatore delle variazioni di volume che non tenga conto solo dei valori assunti in due momenti precisi (l anno corrente e quello base), ma che sia in grado di incorporare l andamento complessivo del fenomeno nell intervallo di tempo considerato. 1

In prospettiva sembra di poter affermare che le tendenze mostrate negli ultimi decenni dal settore, al di là delle oscillazioni cicliche, verranno mantenute nel medio periodo. Nel periodo tra il 2011 ed il 2015 il valore aggiunto del settore è previsto crescere dell 1.7 per cento all anno. Valore Aggiunto (*) Variazioni % annue 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0-2,0-4,0-6,0 93 96 99 02 05 08 11 14 (*) A prezzi costanti La produttività del lavoro è un altra variabile di rilievo al fine di cogliere le tendenze di ciascun settore dell economia. La produttività 2 del settore ha mostrato una dinamica sostanzialmente in crescita per tutti gli anni novanta, per effetto di una razionalizzazione. Con il nuovo decennio, invece, si è evidenziata un inversione di tendenza; nel periodo tra il 2001 ed il 2005 la produttività si è ridotta mediamente del 3.3 per cento all anno. La flessione da una parte rifletteva la contrazione dell attività (si è verificato pertanto labour hoarding, dato che i livelli occupazionali non sono stati interessati dalla recessione settoriale, che ha avuto effetti solo sull utilizzo della manodopera); dall altra non si può trascurare che la peculiare crescita degli occupati, contestualmente alla flessione del valore aggiunto, potrebbe probabilmente nascondere fenomeni legati all emersione e alla regolarizzazione. Il settore è infatti uno ad elevata incidenza di lavoro immigrato. La produttività del settore degli alberghi e dei ristoranti ha ripreso a migliorare in occasione della ripresa della seconda metà degli anni duemila; tra il 2006 ed il 2010 2 La produttività del lavoro è misurata dal valore aggiunto per unità di lavoro. Incrementi di produttività permettono di conseguire determinati livelli produttivi con un minor fabbisogno di lavoro. In altre parole, la produttività aumenta se l occupazione cresce a ritmi inferiori a quelli del prodotto. 2

è infatti aumentata in media dell 1 per cento all anno. Una lieve flessione, che però non ha modificato le tendenze di fondo, si è rilevata nel 2009, in occasione della crisi, quando la produttività si è ridotta dell 1.3 per cento. In prospettiva, dato anche il contributo favorevole derivante dal progresso (organizzativo e garantito dalle nuove tecnologie), la dinamica della produttività del settore dovrebbe continuare a muoversi lungo un trend crescente. Tra il 2011 e il 2015 la produttività è prevista crescere a tassi medi annui dell 1 per cento. Produttività del lavoro Livello, 1980=1 1,1 1,0 1,0 0,9 0,9 0,8 0,8 0,7 0,7 0,6 80 85 90 95 00 05 10 15 Nel terzo grafico si confronta l andamento dell occupazione con quello degli equivalenti a tempo pieno, ovvero le unità di lavoro 3. Le unità di lavoro impiegate nel settore degli alberghi e ristoranti hanno mostrato una dinamica crescente fino al 2004. Anche durante la fase di recessione dell attività del settore, ad inizio degli anni duemila, la domanda di lavoro aveva infatti continuato a crescere, ad un tasso medio annuo del 2.3 per cento, sostanzialmente simile a quanto osservato nel periodo 1996-2000. 3 L unità di lavoro rappresenta la quantità di lavoro prestata da un occupato a tempo pieno, oppure la quantità di lavoro equivalente prestata da lavoratori a tempo parziale o che svolgono un doppio lavoro, al netto della Cassa Integrazione. Le unità di lavoro sono dunque utilizzate come unità di misura del volume di lavoro impiegato nella produzione dei beni e servizi; con tale misura si tiene conto delle variazioni dell orario di lavoro. 3

L andamento è andato invece moderandosi nella seconda parte del decennio; gli incrementi nella produzione sono stati effettuati utilizzando in maniera più intensiva l input di lavoro (ovvero, aumentando la produttività). Le unità di lavoro sono rimaste pressoché stagnanti; nel periodo tra il 2006 ed il 2010 il tasso di variazione media annua è stato del 0.2 per cento. La crisi ha comportato una riduzione complessiva del 1.9 per cento della domanda di lavoro nel biennio 2008-2009. Nel 2010 si è invece osservato un modesto recupero. La dinamica occupazionale è apparsa più vivace di quella delle unità di lavoro, anche nelle fasi più recenti, probabilmente grazie alla crescente diffusione del lavoro a tempo parziale. Durante la crisi, però l occupazione è caduta più di quanto sia ridotta la domanda di lavoro. In prospettiva, la ripresa dell attività dovrebbe trainare la domanda di lavoro, nonostante i recuperi di produttività: il tasso medio annuo di variazione nel periodo 2011-2015 è dello 0.7 per cento. Nello stesso periodo l occupazione è prevista crescere ad un tasso lievemente superiore, dell 1.2 per cento in media all anno. Nel 2015, nel settore degli alberghi e ristoranti saranno stati creati circa 73 mila posti di lavoro in più rispetto al 2010. Occupati totali - Unità di lavoro Livello, migliaia 1700 Unità di lavoro Occupati totali 1500 1300 1100 900 700 500 80 85 90 95 00 05 10 15 4

L andamento degli aggregati professionali al 2015 La tabella che segue distribuisce la previsione dell occupazione al 2015 per i Grandi Gruppi professionali della Classificazione delle Professioni ISTAT CP 2001. L'occupazione al 2010 e le previsioni al 2015 GRANDI GRUPPI PROFESSIONALI*** Legislatori, dirigenti e imprenditori Professioni intellettuali ad elevata specializzazione Tecnici Professioni amministrative e di ufficio Professioni relative alle vendite ed ai servizi alle famiglie Artigiani, agricoltori e operai specializzati Conduttori di macchinari e impianti Professioni non qualificate Numero occupati Variazione 2010* 2015** 2010-2015** 87.078 83.364-3.715 2.372 2.704 332 22.723 22.427-296 44.029 46.811 2.782 941.587 1.001.500 59.913 49.303 54.339 5.036 6.242 7.469 1.227 90.866 98.880 8.014 Totale occupazione 1.244.200 1.317.493 73.293 *Dati riproporzionati sui valori di Contabilità Nazionale **Previsioni ISFOL-IRS basate su proiezioni metodo dei coefficienti fissi e metodo delle variazioni sempice (media ponderata ***Si riportano i grandi gruppi professionali rlevanti per il settore Fonte: elaborazioni ISFOL-IRS su microdati Istat Forze di Lavoro e previsioni ISFOL-REF 5