Il materiale ripercorre i presupporti teorici legati al tema del welfare aziendale proponendo quanto emerso in occasione di un intervento in aula. E possibile approfondire il tema consultando il sito La femme.. 1
Le pagine che seguono illustrano le caratteristiche, i ruoli principali di un sistema di welfare.
Alcune considerazioni generali: Il welfare italiano richiede integrazioni, aggiustamenti e adattamenti in risposta ad un contesto nuovo caratterizzato dalle conseguenze dell ondata dell innovazione tecnologica e della globalizzazione che ha percorso i decenni passati, ma non solo. Il nuovo contesto, infatti, è rappresentato non solo dal contenimento della spesa pubblica dovuta alla crisi, ma sostanzialmente da nuove realtà, nuove professionalità, nuove culture di cui tutti noi siamo portatori, in particolare i giovani e per certi aspetti anche gli anziani (che saranno chiamati a fare uno sforzo per sostenere il sistema produttivo). I bisogni dei lavoratori sono accentuati dalla crisi, non possono essere soddisfatti interamente dallo Stato e dalle istituzioni locali per via anche dei tagli e delle diverse manovre in corso. All innovazione possono contribuire anche altre rappresentazioni della società civile come le Associazioni volontaristiche, Cooperative, Imprese sociali, etc E necessario quindi intraprendere un percorso per creare sinergie, coinvolgere tali strutture all interno del sistema produttivo tradizionale in modo da esaltare e massimizzare l efficacia, le diverse funzionalità e i bassi costi che queste strutture presentano. Infine, bisogna stabilire un circolo virtuoso tra vantaggi fiscali e impresa. Il welfare nasce non solo come efficienza fiscale o vantaggio fiscale, ma anche come un modo per aumentare la produttività e la qualità del sistema produttivo. 3
Il sistema di welfare aziendale vede contribuire al benessere comune, pur mantenendo la distinzione dei ruoli, sia le aziende che i sindacati. L impresa persegue l obiettivo di aumentare produttività e competitività in un contesto di condivisione, il sindacato interpreta le nuove esigenze dei lavoratori in ambiti e aspetti anche fuori dall impresa, non più completamente coperti dal sistema pubblico. 4
Le pagine che seguono illustrano i concetti chiave del sistema di welfare aziendale e territoriale e i vantaggi della loro implementazione.
Per comprendere a pieno la logica e l utilità del welfare aziendale e territoriale vale la pena evidenziare alcuni concetti fondamentali che sono: Integrazione al welfare pubblico: inteso come adattamento e integrazione (quindi non sostituzione) tra diversi sistemi di welfare per fronteggiare un contesto nuovo caratterizzato dalla globalizzazione e dell esternalizzazione produttiva. Il tema dell integrazione con il sistema di welfare pubblico accoglie risvolti interessanti quali ad esempio l utilizzo delle strutture del terzo settore, oltre a quelle pubbliche e private, permettendo quindi un apertura al territorio, ad imprese e associazioni e cooperative. Stabilire sinergie tra identità strutturali diverse può rappresentare una risorsa importante e virtuosa in una situazione di grave crisi finanziaria. Vantaggi fiscali e commerciali: in certi casi l acquisto di beni e servizi sul territorio in modo collettivo da parte dell impresa, rispetto alla grande distribuzione dominante, permette degli sconti di carattere commerciale che e si aggiungono ai vantaggi fiscali, arricchendo questa sorta di «tesoretto» o «zainetto» portato dal Welfare. Premi di produttività collettivi: strumenti che incentivano la produttività collettiva (ad es. per le fabbriche delle filiere del sistema di esportazione). Le tecnologie, le filiere fanno si che la produttività e la qualità crescano solo con uno sforzo collettivo. Il welfare è uno dei modi per evidenziare maggiormente questo sforzo. Quindi più che mai in questo momento diventa fondamentale individuare strumenti per stimolare l intelligenza collettiva, per far crescere la produttività e la qualità del Paese. 6
Le due strade classiche con cui si costruiscono i sistemi di welfare sono quella aziendale e quella territoriale. La dimensione aziendale è più adatta alla grande impresa, in Italia ad oggi ci sono molti accordi che includono temi legati al sistema di Welfare. A titolo di esempio riportiamo la situazione in Lombardia in cui sono stati censiti circa 200 accordi aziendali riconducibili in senso lato all Welfare aziendale, il 10% del totale circa. La dimensione territoriale è più adatta alla piccola impresa, esistono solo alcune esperienze innovative ad esempio quella della provincia di Treviso, probabilmente in estensione in Friuli. La provincia di Treviso ha realizzato una struttura molto articolata con l obiettivo di definire una sorta di accordo quadro a cui l impresa può aderire anche se non sindacalizzata. 7
Riuscire a connettere l aumento di produttività e la qualità del sistema produttivo con un sistema di welfare aziendale rappresenta un innovazione culturale, quindi non solo un vantaggio fiscale ma una leva per migliorare il sistema produttivo attraverso il miglioramento della qualità della vita dei lavoratori, la partecipazione dei lavoratori alla gestione d impresa. 8
Il sistema di Welfare aziendale inteso come «tesoretto» redistribuito in funzione dei bisogni di ciascuno può innescare un circolo virtuoso che si sviluppa attraverso la connessione tra il miglioramento della qualità nella vita dei lavoratori, l innalzamento della qualità nel processo di lavoro e dei prodotti finali, la riduzione degli sprechi e il recupero dei costi, la crescita della produttività e l impiego di risorse «liberate» in piani di welfare. Il circolo virtuoso consente di ovviare alla riduzione della spesa pubblica destinata al welfare e in parte a sostenere il sistema produttivo italiano. 9
Le pagine che seguono chiariscono gli elementi caratterizzanti il sistema di welfare in azienda evidenziandone gli aspetti principali in termini di vantaggi e opportunità.
I sistemi di welfare in azienda sono determinati dalla combinazione di due elementi: le diverse tipologie di servizi offerti al dipendente e diversi livelli di contribuzione da parte della società insieme indicano la strada percorribile per una data azienda in termini di welfare. 11
All interno di un piano di welfare aziendale esiste la possibilità di fornire diverse tipologie di servizi in modo da adottare soluzioni che rispondano alle caratteristiche specifiche dei lavoratori di una data impresa. Allo stesso modo possono essere adottati diversi livelli di contribuzionein relazione allo stato economico e produttivo dell azienda. La combinazione delle due variabili determina il range di soluzioni possibili, all aumentare dell efficienza fiscale del piano segue un aumento dei benefici per i lavoratori. 12
La gamma di servizi possibili varia a seconda che intendiamo un sistema di welfare come una sorta di grande premio collettivo che funziona per tutti, alimentato da imprese e premi di risultato oppure che invece intendiamo un sistema di welfare come insieme di servizi specifici declinati sulle singole persone, basato sull idea che lungo l arco della propria vita mutano le esigenze e quindi i servizi di cui si necessita. In particolare lo schema rappresenta la combinazione dei diversi elementi: tipologie di servizi e livello di contribuzione. In particolare se posizioniamo il welfare molto vicino alla asse che rappresenta la tipologia dei servizi quindi con un basso contributo economico abbiamo una logica più di worklife e di servizi alla persona. Più ci spostiamo nella parte alta come indicato dalla freccia abbiamo un nuovo concetto di welfare. E importante tenere sempre presente il livello di tempo e il dimensionamento dell azienda. T tempo QD quantità dipendenti 13
I vantaggi e le opportunità derivanti dall implementazione di un piano di welfare possono essere sintetizzati attraverso i due elementi più significativi: da un lato l efficienza fiscale del piano che massimizza il rendimento dei lavoratori, a fronte di un certo costo sostenuto dall azienda, e dall altro il conseguente aumento della capacità di spesa delle risorse umane. Perché fare welfare in azienda? Sostanzialmente un sistema di welfare ha due prerogative una è l efficienza fiscale e l altra l aumento della capacità di spesa del dipendente. Infatti se diamo un euro di reddito al dipendente, l azienda paga la contribuzione su quell euro e il dipendente riceve un valore al netto delle trattenute, se invece fornisco al dipendente un euro di servizi, riceve il valore netto interamente dedicato al dipendente e di conseguenza aumento il suo potere di acquisto e l azienda spende solo il valore erogato. Altre ragioni per fare welfare sono rappresentate dal motivare il personale in particolare dopo integrazioni e ristrutturazioni, piuttosto che incentivare le popolazioni all interno dell inquadramento sindacale o l aumento del brand image, sono tutti elementi fondamenti legate alla specifica storia aziendale e al momento che sta vivendo. Quando si definisce un piano di welfare è importante tenere presenti le diverse motivazioni, infatti attraverso gli elementi più soft, non direttamente legati agli aspetti fiscali, aumentiamo la capacità di raggiungimento del piano di welfare perché il dipendente comprende meglio le ragioni e motivazioni dell azienda. 14
Consideriamo i vantaggi di fare welfare aziendale rispetto al territorio di appartenenza. Se l azienda stimola il welfare aziendale il dipendente attraverso l welfare offerto dell azienda può andare a richiedere i servizi del proprio territorio di riferimento e non andare a cercare sul mercato il miglior prezzo, questo ragionamento non vale per le grosse città che offrono talmente tanti servizi sul territorio, mentre su realtà più piccole la stimolazione attraverso la canalizzazione sul territorio dei servizi di welfare è più significativa. Far convogliare dei flussi dall azienda canalizzati sui servizi sul territorio (baby-sitter ecc ) consente di fare emergere flussi finanziari sommersi. 15
Gli articoli 51 e 100 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (T.U.I.R.) identificano delle aree di defiscalizzazioneper le aziende attraverso l erogazione di strumenti e servizi a favore dei dipendentie dei loro familiari. Gli strumenti e i servizi variano in relazione all investimento netto dell azienda, a titoli esemplificativo possiamo individuare il premio di produzione, di risultato, di qualità oppure singoli bonus ad hocstudiati appositamente per singole persone, gruppi, dirigenti: la gamma di modelli di finanziamento del piano può essere abbastanza vasto. Gli articoli 51 e 100 rappresentano cioè che regola il lavoro dipendente che è soggetto a tassazione tranne alcuni casi che chiamiamo tasche attraverso i quali prossimo offrire servizi ai nostri dipendenti senza pagare le tasse. Riusciamo a contributi in maniera modulare e efficiente da un punto di vista fiscale. Per ulteriori approfondimenti consultare i materiali sul tema Fiscale 16
Le pagine che seguono illustrano il processo per implementare un sistema di welfare in azienda.
Per poter implementare un piano di welfare è necessario predisporre una determinata architettura organizzativa: il primo punto da risolvere è il coinvolgimento dei vertici aziendali che oltre a considerare il piano di welfare una leva strategica devono anche esprimersi su un azione che implica lo spostamento o comunque delle modifiche del costo del lavoro. Per fare welfare è necessario anche il coinvolgimento degli stakeholder: gruppi di interesse e sindacati, se queste condizioni non sussistono difficilmente il sistema decolla. Infine è necessaria una pianificazione, studi e analisi che individuino e orientino all acquisto dei servizi (ad esempio il mercato della previdenza integrativa è vastissimo). 18
Il processo per l implementazione di un sistema di welfare si realizza attraverso tre fasi principali che sono la pianificazione, l introduzione del sistema e il suo mantenimento.
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