Crisoperla liberi da parassiti Associazione Biologica per l Economia Solidale OGM, NO Grazie Normativa europea e italiana sugli OGM
PRIMA DIRETTIVA CEE n.220 del 1990 sull'emissione deliberata nell'ambiente di OGM Se un seme OGM ha ottenuto l'autorizzazione, può essere commercializzato. Per effetto degli accordi dell' O.M.C. non si può vietare né impedire la sua diffusione.
Due Regolamenti di attuazione (1829-1830/2003) normano l autorizzazione, l etichettatura, la tracciabilità degli alimenti e dei mangimi.
NORMATIVA 258/1997 nuovi prodotti e ingredienti alimentari, derivanti da OGM, entrano nel mercato europeo sulla base del concetto di equivalenza sostanziale DIRETTIVA 2001/18/CE Nuova normativa che sostituisce la 90/220 introduce il principio di precauzione, la clausola di salvaguardia, l analisi del rischio. rinforza le regole per l approvazione di un nuovo organismo OGM.
RACCOMANDAZIONE 556/2003 Indica le linee guida sulla coesistenzatra colture OGM e convenzionali a cui le norme nazionali e regionali dovrebbero allinearsi
Dal momento dell entrata in vigore dei regolamenti del 2003, sono stati autorizzati per la produzione di alimenti o mangimi OGM: 1 tipo di barbabietola da zucchero 4 tipi di soia 3 tipi di colza oleaginosa 6 prodotti a base di cotone 26 prodotti a base di mais
In tutti questi casi la maggioranza per l approvazione non è stata raggiunta né dal Comitato di esperti né nel Consiglio. L autorizzazione è stata data dalla Commissione sulla base del parere positivo dall EFSA (Autorità Europea per la sicurezza alimentare) con sede a Parma. PECCATO CHE. I test dell EFSA sono condotti esclusivamente da ricercatori stipendiati dalle multinazionali del transgenico.
Normativa europea sugli OGM In Italia Il decreto legge n.224/2003, che si basa sul principio di precauzione e sulla clausola di salvaguardia, recepisce la normativa 2001/18/Cee. Il decreto legge n. 279/2004, divenuto poi legge n.5/2005, prevede la parità tra i diversi tipi di agricoltura, demandando alle regioni e alle province autonome l approvazione di un piano di coesistenza al fine di prevenire la commistione fra colture transgeniche e non. Dopo un ricorso della Regione Marche, il decreto è stato dichiarato parzialmente incostituzionale. La sentenza, della Corte Costituzionale, 116 del 2006, riconosce alle Regioni, la competenza dei piani di coesistenza
Normativa europea sugli OGM RACCOMANDAZIONE 2010/c 200/01 La comunità europea riconosce agli Stati membri una certa libertà di decidere in materia di OGM in base ad una valutazione socio-politica-economica della propria realtà. ma non ne tiene debitamente conto Nel luglio 2010 la Commissione Europea cerca di limitare la libertàdeipaesidiintrodurreonogliogm. Alcuni paesi si sono opposti come Francia,Germania, ma è rimasto tutto fermo.
8 marzo 2013 L Unione Europea approva alcuni emendamenti al Reg. 1829/2003 Il cambiamento più rilevante è obbligatorietà degli studi di tossicità e la loro durata, il cui livello minimo passa da 17 a 90 giorni, periodo ritenuto statisticamente sufficiente. La valutazione del rischio continuerà ad essere basata sul concetto di sostanziale equivalenza tra OGM e la sua controparte naturale. Le nuove regole approvate non saranno applicate agli OGM in attesa di approvazione.
21 maggio 2013 Viene approvata in Senato una mozione con la quale il Governo si impegna a: adottare la clausola di salvaguardia prevista dall art. 23 della normativa 2001/18. rafforzare il monitoraggio e il controllo sugli OGM potenziare la ricerca scientifica pubblica in materia agricola e biologica e, in caso di OGM, in ambiente confinato di laboratorio. Mentre si vota al Senato, la Corte di Giustizia Europea riconosce che è legale seminare OGM in Italia (vedi causa Fidenato) se il seme OGM è iscritto nell' elenco varietale europeo. Non si può vietare né impedirne l'introduzione deliberata su tutto il territorio europeo (art. 22 normativa 2001/18/ce) a meno che non rappresenti un reale pericolo per la salute o per l' ambiente -stesse motivazioni della sentenza del settembre 2012 nella causa MONSANTO/PIONEER. Se la Commissione Europea non concede all Italia la clausola di salvaguardia, ci troveremo di fronte ad un vuoto legislativo, per la mancanza di piani di coesistenza fra le diverse agricolture.
6 maggio 2013 Una nuova proposta di legge europea insidia la biodiversità vegetale La legge proposta dalla Commissione Europea si chiama Plant Reproductive Material Law, e tenta di far gestire al governo la regolamentazione di quasi tutte le piante e i semi. La nuova legge renderebbe illegale coltivare, riprodurre o commerciare i semi di ortaggi che non sono stati analizzati, approvati e accettati da una nuova burocrazia europea denominata Agenzia delle Varietà Vegetali europee. Se un contadinodella domenica coltiverà nel suo giardino piante con semi non regolamentari, in base a questa legge, potrebbe essere condannato come criminale. Questa proposta di legge contribuirà all' erosione genetica e alla dipendenza dei produttori agricoli dalle multinazionali dei semi e dei fitofarmaci, impedendo la riproduzione dei propri semi.
Cosa possiamo fare ancora? 1. Ribadire, in sede europea, che l Italia non può perdere il suo patrimonio enogastronomico e di biodiversità, a favore di un agricoltura che, non solo è omologante ma, che ci renderà dipendenti dalle multinazionali. 2. Appellarci, in sede europea, al diritto di sovranità nazionale e alimentare. 3. Introdurre leggi a tutela della biodiversità (vedi la legge del seme di Vandana Shiva). 4. Introdurre pratiche di selezione migliorativa ed evolutiva dei semi 5. Favorire lo sviluppo dell agricoltura biologica. 6.Stopaibrevettisuisemielavita. 1. Promuovere la biodiversità e non l uniformità. 2. Garantire il diritto allo scambio dei semi come bene comune. 3. Coinvolgere produttori consumatori, Istituzioni, ecc. in un movimento OGM FREE. 10. Disobbedienza civile
SALVIAMO IL PATRIMONIO GENETICO BENE COMUNE