La revisione della D.G.R. n del

Documenti analoghi
Implementazione e sviluppo delle attività dei Centri per le famiglie, istituiti ai sensi dell art. 42 della LR 1/2004.

A relazione degli Assessori Ferrari, Saitta:

AVVISO FAMI (Fondo Asilo, Migrazione Integrazione)

DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona

Indagine sui presidi residenziali socio assistenziali e socio sanitari anno 2014

Scenari attuali nell accoglienza dei MSNA: Il Programma nazionale di protezione

SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE SERVIZIO RESIDENZIALE PER PERSONE DIPENDENTI DA ALCOOL

Art. 8/ter D.Lgs. n. 502 del 30 Novembre 1992 e s.m.i. Ricognizione fabbisogno strutture per la tutela della salute mentale dei minori.

In cammino con lo PSIR

A relazione dell'assessore Cavallera: Premesso che:

Il Progetto Cicogna Comunità Sperimentale con Famiglie Accoglienti in Rete. Poli Piera

Potenziamento integrazione sociale e sociosanitaria

AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI

SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE

Le persone di minore età in Emilia-Romagna: i numeri in gioco

(omissis) Il Consiglio regionale

SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE

P.I.P.P.I. Una preziosa opportunità per ripensare il sistema di protezione e tutela dell infanzia ed il sostegno alla genitorialità

Piano Sociale Municipale

IL PROGETTO MATTONI DEL SSN

Integrazione socio sanitaria

Determinazione del dirigente Numero 186 del 01/03/2016

I costi standard tra ospedale e territorio: l esperienza nella salute mentale

La comunità di tipo familiare per minori. Tutela, accoglienza, protezione e cura

Comunità terapeutica «Il Melograno»

INFORMAZIONI PERSONALI ESPERIENZA LAVORATIVA ISTRUZIONE E FORMAZIONE. italiana

Strumenti condivisi per l assesment diagnostico. Impegno di spesa : euro

Regione Piemonte MACROSTRUTTURA DISTRETTO DI VERBANIA

Progetti area minori e famiglie presentati nell annualit. annualità Incontro 31 gennaio 2014

Prestazioni condizionate all'isee

Il sistema regionale per il monitoraggio, la conoscenza e l approfondimento: impegni e risultati. Sabrina Breschi, Istituto degli Innocenti

INTERVENTI DI AIUTO ALLE PERSONE DISABILI IN SITUAZIONE DI GRAVITA L.162/98. Disabilità. LIVEAS Assistenza Domiciliare. 2. Progetto già avviato.

DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A

SERVIZIO RESIDENZIALE

COMUNE DI BOLOGNA INTERVENTI E SERVIZI PER MINORI E FAMIGLIE. Area Benessere di Comunità ver. 2.3 giugno 2015

Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie /019 Servizio Disabili CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

MOZIONE ai sensi dell articolo 18, comma 4, dello Statuto e dell articolo 102 del Regolamento interno. trattazione in Aula trattazione in Commissione

Ambito distrettuale Muggia 1.3

La presa in carico nei Servizi di Unità Operativa di Neuropsichiatria per l Infanzia e l Adolescenza (UONPIA)

COMUNITA AD ALTA INTENSITA TERAPEUTICA

UN MODELLO DI SERVIZIO ALCOLOGICO-RIABILITATIVO

PIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA

5. I servizi socio-sanitari

Giuliano Casu Dipartimento Salute Mentale UOC Psichiatria ASL 11 Empoli Convegno Appartamenti verso l autonomia. Abitare la vita Pisa, 21 febbraio

Autismo: attività e interventi innovativi di carattere sociosanitario nell Asl di Milano

L affido familiare dei bambini piccolissimi

SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE CENTRO SEMIRESIDENZIALE DI PRONTA ACCOGLIENZA

Psicologia criminologica

AREA: IMMIGRATI STRANIERI, POVERTA ED ESCLUSIONE SOCIALE PROGETTO PAA 2009 Indicare il Progetto e gli obiettivi Aspetti critici, positivi ecc.

SINTESI APPROVATO CON DGR 733/2017

Gli interventi rientranti nel presente Programma riguardano i seguenti ambiti:

Dipartimenti di Salute Mentale del Veneto: utenza, attività e personale indicatori per la valutazione Area Sanità e Sociale

Nuovi strumenti integrati di programmazione territoriale, monitoraggio e valutazione

Le modalità della verifica tra procedure, requisiti e problematiche: differenze e analogie tra sanitario e socio-sanitario

Regolamento del Servizio Sociale Professionale Segretariato Sociale dell Ambito S3

Analisi dei Costi dell Assistenza Psichiatrica 2010

COMUNITA AD ALTA INTENSITA TERAPEUTICA

Definizione degli standard di personale per l'autorizzazione al funzionamento e l'accreditamento delle Residenze Sanitario Assistenziali per Anziani

Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi

Lo sviluppo di nuovi modelli di residenzialità in psichiatria: un patto per la salute mentale

BILANCIO DI PREVISIONE 2017

LIVEAS Assistenza Domiciliare e Altro - Progetti di prevenzione

STRUTTURE RESIDENZIALI

Le Qualità della Città 13 Marzo 2007

MINORI E FAMIGLIA CoDeBri - SERVIZIO PIENAMENTE INCARDINATO NELL ENTE LOCALE TITOLARE DELLA FUNZIONE.

COMUNE DI CANICATTINI BAGNI Provincia di Siracusa

SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE SERVIZIO RESIDENZIALE TERAPEUTICO RIABILITATIVO

Il punto di vista dei Servizi Sanitari

Ambito distrettuale di San Daniele 4.11

Dati utilizzati per il report "Fotografia del sociale"

PIANO - PATTO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

DELIBERAZIONE N. 32/8 DEL

Programma di attività di SERVIZIO POLITICHE FAMILIARI, INFANZIA E ADOLESCENZA. Versione: 2/2015 (14/09/2015) Stato: Approvato

STRUTTURE SOCIO SANITARIE RESIDENZIALI PER IL TRATTAMENTO DI ADOLESCENTI E GIOVANI ADULTI CON DISTURBO MENTALE E/O SOTTOPOSTI A MISURE GIUDIZIARIE

SINTESI PROTOCOLLO D INTESA TRA MINISTERO DELLA GIUSTIZIA REGIONE BASILICATA ANCI BASILICATA TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA DI POTENZA

Complessità e specificità in Neuropsichiatria dell Infanzia e Adolescenza: continuità di presa in carico

LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DEL SERVIZIO SPECIALISTICO TUTELA MINORI E DEL SERVIZIO SOCIALE COMUNALE DI BASE

BAMBINE E BAMBINI TEMPORANEAMENTE FUORI DALLA FAMIGLIA DI ORIGINE. Affidamenti familiari e collocamenti in comunità al 31 dicembre 2010

La continuità del percorso dell assistito tra cure primarie e cure specialistiche

SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE

Centro socio riabilitativo e Reparto sanitario "Sirotti" e "Aurora"

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE DELL AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N14 (ex Art. 10, comma 2, lett. e) punti a) e 5) della L.R.

REGIONE PUGLIA AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

Dipartimenti di Salute Mentale del Veneto: utenza, attività e personale indicatori per la valutazione Area Sanità e Sociale

La continuità assistenziale fra ospedale e territorio. Modena 21 settembre 2006

Osservatorio per l'infanzia e l'adolescenza Regione Emilia-Romagna

I percorsi della Regione Toscana a supporto della salute dei minori

ANFFAS ONLUS SARDEGNA ROMA, 18 NOVEMBRE WELFARE e DISABILITA IL MODELLO SARDEGNA

LA RELAZIONE TERAPEUTICA NEL TRATTAMENTO DELLE GRAVI DISFUNZIONI GENITORIALI

La relazione socio - ambientale del servizio sociale nel percorso di tutela

Funzioni Destinatari Indicatori

PAOLA D INZEO Municipio Roma XII Eur Via Ignazio Silone,100 Telefono Ufficio

Determinazione del dirigente Numero 814 del 12/09/2017

Il flusso informativo regionale Assistenza Psichiatrica Territoriale (APT) Indicatori regionali e per Azienda ULSS

art. 3 individuazione aree intervento modalità di presentazione delle domande criteri e modalità di riparto rendicontazione entrata in vigore

I centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016

I CENTRI PROVINCIALI PER L ADATTAMENTO DELL AMBIENTE DOMESTICO - CAAD - NEL CONTESTO DELLE POLITICHE REGIONALI PER ANZIANI E DISABILI

PRENDERSI CURA DEL SISTEMA DI PROTEZIONE E TUTELA DELL INFANZIA E DEL SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA. L impegno della Regione Emilia Romagna

Transcript:

La revisione della D.G.R. n. 41-12003 del 15.03.2004 TIPOLOGIA, REQUISITI STRUTTURALI E GESTIONALI DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER MINORI

Programmazione azioni per l area minori Prevenzione dell allontanamento: -2010: assegnazione risorse vincolate ai Soggetti gestori per interventi prevenzione dell allontanamento dei minori a rischio -2012: finanziamento nuovi modelli intervento prevenzione allontanamento Potenziamento degli interventi alternativi all inserimento residenziale: -rinnovo convezione con TM per attività di collegamento con i servizi nel settore affidamenti e adozioni -nuova convenzione con Procura e TM per individuazione collocazioni alternative alla comunità e riduzione tempi di inserimento -sostegno adozioni minori oltre 12 anni e con handicap accertato Valutazione dei percorsi e degli esiti: -nuova rilevazione dati sui minori inseriti in comunità dai soggetti gestori delle funzioni s.a. -adesione al progetto ministeriale RISC (valutazione interventi per i minori a rischio)

Le azioni intraprese e gli interventi del territorio hanno dato luogo ad una riduzione delle richieste di inserimento nelle strutture residenziali di tipo educativo, contestualmente all emergere di nuovi e specifici bisogni. Ciò richiede una ulteriore riflessione, centrata sulle strutture, sulla rete di accoglienza, sulle modalità di inserimento, sulle risposte specialistiche. Giungo 2012

LA SITUAZIONE ATTUALE

numero minori Minori inseriti in affido e in presidio trend 2005-2010 3500 3000 2500 2000 1500 1000 500 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 anno Inserimenti in presidio Affidamenti familiari residenziali TOTALE

Minori inseriti nelle strutture residenziali piemontesi al 31.12.2010: 1.055 di cui: 21 minori inseriti di comunità di pronta accoglienza 88 minori ospiti di comunità familiari 568 ospiti di comunità educative 214 ospiti di servizi di accoglienza bambino/genitore 164 ospiti di altre tipologie di strutture Ad essi si aggiungono 78 minori inseriti dai servizi in strutture fuori Piemonte.

Motivi inserimento in struttura-anno 2010 inadeguatezza/incapacità genitoriale 1% 8% minori stranieri non accompagnati 5% 6% 2% 45% problemi fisici/psicologici del minore assenza rete parentale adeguata grave trascuratezza/incuria 9% maltrattamento sospetto abuso 8% problemi sanitari dei genitori 4% 9% 3% problemi giudiziari dei genitori criticità nel percorso adottivo altro

100 La rete delle strutture di accoglienza in Piemonte 98 Numero complessivo di posti escluse CTM e CRP: 1800 Totale strutture: 240 90 80 Alloggio alta autonomia 70 60 50 40 30 20 10 17 14 13 10 4 29 50 5 Altro Comunità familiari Comunità Riab. Psicosociali CRP Comunità terapeutiche CTM Comunità Multiutenza Comunità socio-educative Servizi accoglienza bambino-genitore Comunità di pronta accoglienza 0

L andamento della spesa Spese sostenute dai Soggetti gestori delle funzioni socioassistenziali per inserimento di minori in strutture residenziali Anno 2009 40.289.000 Anno 2010 38.232.932 Spese sostenute dalle ASL per inserimento di minori in strutture residenziali Anno 2009 6.130.550 Anno 2010 8.397.070

Altri fenomeni rilevati Diminuzione richieste di inserimento per i minori fascia 0/5 anni sia in pronta accoglienza che nelle comunità socio-educative: 108 minori inseriti al 31.12.010 (-17% rispetto al 2009) Aumento delle richieste di inserimento in CTM e CRP per minori con disturbi della condotta, problemi di tipo psichiatrico, anche associati ad uso di sostanze, minori di vittime di abuso/maltrattamento: 13.264 gg. inserimento in CRP nel 2010 (+45% rispetto al 2009)

Altri fenomeni rilevati Aumento delle richieste di inserimento in comunità madre/bambino: 136 minori inseriti al 31.12.2010 (+10% rispetto al 2009) Lunga durata inserimenti: il 32% degli inserimenti dura oltre 2 anni

I nodi problematici in sintesi: Inadeguatezza della rete Inserimenti impropri Richiesta di strutture specialistiche

Perché la revisione della DGR 41/2004? 3 obiettivi fondamentali: *Trovare risposte a nuovi bisogni *Assicurare la sostenibilità e la flessibilità del sistema di accoglienza *Garantire l appropriatezza degli inserimenti

*Trovare risposte ai bisogni emergenti Minori stranieri anche non accompagnati Minori con gravi disturbi comportamentali, disturbi psicopatologici, anche associati a problemi di dipendenza Strutture per l autonomia

*Assicurare la sostenibilità e la flessibilità del sistema di accoglienza -introduzione sistema di calcolo personale per minuti di assistenza -incremento del numero massimo di posti per le Comunità Educative da 10 a 12 posti (10+2 eventuali di pronta accoglienza) -previsione SCIA e vigilanza successiva per le strutture per l autonomia (gruppi appartamento, accoglienze comunitarie).

*Garantire l appropriatezza degli inserimenti -ammissibilità degli inserimenti in struttura per i minori 0/5 anni solo come pronta accoglienza per le situazioni di emergenza -presenza mediatori culturali in caso di accoglienza di minori/madri straniere -potenziamento della rete delle strutture di accoglienza di secondo livello, per la realizzazione dei percorsi verso l autonomia -previsione della possibilità di un periodo di osservazione per un corretto inserimento dei minori dell area penale.

Gli aspetti innovativi principali -semplificazione delle tipologie di strutture, con possibilità di definire progettualità individualizzate per particolari situazioni -definizione tempi massimi di inserimento certi e contenuti -attenzione al passaggio verso la maggiore età -attenzione alle problematiche dell area penale -semplificazione requisiti strutturali.

Obiettivi per i minori con patologie afferenti all area psichiatrica Evitare i ricoveri impropri e prolungati in reparto ospedaliero Evitare i ricoveri in comunità protette psichiatriche per adulti Sviluppare una rete di strutture con le necessarie condizioni di sicurezza e con prestazioni sanitarie adeguate Assicurare tempi congrui di inserimento, con successiva prosecuzione del percorso terapeutico presso i servizi del territorio.

L implementazione del nuovo sistema di accoglienza Monitoraggio applicazione Valorizzazione delle strutture quali risorse della rete Il progetto educativo quale corresponsabilità di tutti gli attori Rafforzamento flussi informativi Attenzione ai tempi di inserimento Articolazione delle risposte con attenzione ai nuovi bisogni Continuità del percorso

Dati Uff. SISA-Uff. Minori Direzione Politiche Sociali e Politiche per la Famiglia